STUDIO TECNICO GEOLOGIA APPLICATA GEOTECNICA. PREMESSA...2 GENERALITÀ...5 Elaborato C CARTA LITOLOGICA...6

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2 INDICE PREMESSA...2 GENERALITÀ...5 Elaborato C CARTA LITOLOGICA...6 LITOLOGIA DEL SUBSTRATO... 6 MATERIALI delle COPERTURE del SUBSTRATO ROCCIOSO... 9 MATERIALI ALLUVIONALI, FLUVIOGLACIALI e RIPORTI della PIANURA ASSETTO STRUTTURALE PERMEABILITÀ DEI TERRENI Elaborato C CARTA IDROGEOLOGICA...16 IDROLOGIA DI SUPERFICIE ACQUE SOTTERRANEE VULNERABILITÀ delle acque sotterranee nei confronti dell inquinamento Elaborato C CARTA GEOMORFOLOGICA...26 FORME STRUTTURALI FORME DI VERSANTE DOVUTE ALLA GRAVITÀ FORME FLUVIALI E DI VERSANTE DOVUTE AL DILAVAMENTO FORME CARSICHE FORME ARTIFICIALI Elaborato B 03 CONTRIBUTO ALLA CARTA DELLE FRAGILITÀ...35 COMPATIBILITÀ GEOLOGICA AI FINI URBANISTICI A) Aree Idonee a Condizione B) Aree Non Idonee AREE SOGGETTE A DISSESTO IDROGEOLOGICO Area di Frana Area Esondabile o a Ristagno Idrico Area Soggetta a Sprofondamento Carsico Area Interessata da Vecchie Attività Estrattive in Sotterraneo (M.te Granza) INDICAZIONI CONCLUSIVE ALLEGATO 1 Dati geotecnici-stratigrafici relativi ai punti d indagine del sottosuolo TAVOLE - Elaborato C Carta Litologica - Elaborato C Carta Idrogeologica - Elaborato C Carta Geomorfologica - Elaborato B 03 - Carta delle Fragilità (Contributo) Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

3 PREMESSA La CITTA di LONIGO, in base a quanto previsto dalla L.R. 11/ NORME per il GOVERNO DEL TERRITORIO, ha ritenuto di dotarsi di uno strumento moderno ed aggiornato, il Quadro Conoscitivo, per una conoscenza sistematica del proprio territorio, nello specifico attraverso uno studio geo-idro-morfologico idoneo a definire le sue attitudini e possibilità di utilizzo. Questo Studio è stato incaricato di redigere gli elaborati a carattere geologico previsti dal Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), in particolare quelli contemplati, nel "Quadro Conoscitivo" matrice C05 "Suolo e Sottosuolo", negli Aspetti Geologici del Progetto B03 Contributo alla Carta Delle Fragilità, Compatibilità geologica ed Aree soggette a dissesto idrogeologico, Carta delle Invarianti. L incarico è stato affidato con Determina Incarico n 195 del e relativo Disciplinare Incarico sottoscritto il Il processo di pianificazione e di gestione del territorio presuppone infatti la necessità di avere un quadro il più possibile aggiornato delleconoscenze sulle condizioni naturali ed ambientali che consenta una organica rappresentazione e valutazione dello stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano. Scopo del Quadro Conoscitivo, predisposto secondo gli indirizzi stabiliti dalla Regione, è stato quindi quello di analizzare lo stato del territorio ed i processi evolutivi che lo caratterizzano, individuando contestualmente "il grado di vulnerabilità e le condizioni di fragilità ambientale, nonché gli elementi di criticità delle "risorse del territorio", al fine di poter effettuare la "valutazione di sostenibilità" degli interventi e delle trasformazioni nei confronti "dei valori naturali ed ambientali". Dato il carattere essenzialmente applicativo dell indagine, finalizzata alla stesura degli elaborati cartografici del Quadro Conoscitivo e di Progetto PAT, in particolare della Tavola 3 - Carta delle Fragilità, nel corso della stessa è stata posta particolare attenzione all esame delle condizioni di tipo morfologico, geologico-geotecnico, idrogeologico ed idraulico che costituiscono o potrebbero costituire elementi di fragilità o criticità del territorio. In particolare si è cercato di evidenziare quelle situazioni che allo stato attuale o in previsione della loro evoluzione possono risultare condizionanti ai fini urbanistici, ed in particolare per quelli edificatori. Per la realizzazione degli elaborati previsti nel Quadro Conoscitivo alla matrice C05 suolo - sottosuolo si è fatto riferimento: al Manuale di Utilizzo Applicazione per la gestione delle tavole geologiche per la formazione dei PAT - PATI, a cura della Segreteria Regionale all Ambiente e Territorio Unità di Progetto per il SIT e la Cartografia Direzione Geologia; Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

4 alle Grafie Quadro Conoscitivo PAT predisposte dalle Regione Veneto in accordo con le grafie unificate definite con DGR. n. 615/1996 Contenuti geologico-tecnici nelle grafie unificate per gli strumenti urbanistici comunali. Con riferimento a quanto sopra, l esame e la rielaborazione dei dati disponibili ha portato alla stesura dei seguenti elaborati: Elaborato C Elaborato C Elaborato C Carta Litologica Carta Idrogeologica Carta Geomorfologica Gli elementi contenuti negli elaborati sono stati esplicitati ed integrati nella presente Relazione Tecnica. Come base cartografica si sono utilizzati i modelli della Carta Tecnica Regionale Numerica C.T.R.N. alla scala 1 : Lo studio del territorio e del suo assetto morfologico e geo-idrologico è stato impostato nei termini più ampi possibili in modo da realizzare un insieme organico di informazioni. Per la stesura degli elaborati sono state utilizzate come base le analisi geologiche ed idro-geomorfologiche propedeutiche al P.R.G. (anno 1984), integrate ed aggiornate con la raccolta ed analisi degli studi e delle indagini esistenti a carattere geologico ed idrogeologico, di tipo puntuale e generale, ricavati dalla bibliografia, provenienti dal nostro archivio o eseguiti da altri Studi e messi gentilmente a disposizione dall Amministrazione Comunale; per questi ultimi punti è stato svolto un lavoro articolato e sistematico di ricerca dati nell archivio comunale e nell Ufficio Edilizia Privata. Il tutto è stato riepilogato e sintetizzato nell ALLEGATO 1 Dati geotecnicistratigrafici relativi ai punti d indagine del sottosuolo. Pur proponendosi di fornire un quadro sufficientemente completo ed approfondito delle caratteristiche del territorio comunale, visti la sua estensione, la complessità delle caratteristiche litologiche, morfologiche e delle condizioni di stabilità, la limitata disponibilità per ampie parti del territorio di dati preesistenti ed il fatto che una buona parte dello stesso continuerà ad avere una destinazione agricola o silvo-pastorale, l'analisi effettuata mantiene comunque un carattere generale, di indirizzo e supporto alla pianificazione territoriale. Sono stati, in ogni caso, messi in evidenza gli aspetti geomorfologici, geolitologicigeotecnici, idrogeologici ed idraulici più significativi in quanto più strettamente legati all uso del territorio stesso, che possono avere un qualche interesse tecnico applicativo, tra cui in particolare i segni dell evoluzione morfodinamica del rilievo e la presenza di aree instabili o delicate, anche in relazione ad attività antropiche. Nella progettazione degli interventi si dovranno comunque prevedere adeguate indagini geognostiche, idrogeologiche e/o idrauliche specifiche e puntuali finalizzate alla modellazione geologica e geotecnica, alla definizione delle condizioni di stabilità, nonché alla caratterizzazione sismica dell'area, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

5 L insieme dei dati del Quadro Conoscitivo ha trovato poi sintesi nell elaborazione della componente geologica della Carta delle Fragilità ; quest ultima, in virtù di un concetto e di una visione più moderna del fare urbanistica, è stata vista e concepita in termini più ampi, cioè come una carta della suscettività dell uso del suolo; essa intende pertanto fornire una visione indirizzata alla sua salvaguardia ed all uso razionale dello stesso, non solo ai fini urbanistici, ma di tutte le sue risorse ambientali e naturali. Con riferimento a quanto sopra, l esame e la rielaborazione dei dati disponibili ha portato alla stesura dell elaborato: Elaborato B03 - Contributo alla Carta Delle Fragilità - Compatibilità geologica ed Aree soggette a dissesto idrogeologico Un ringraziamento per la collaborazione e disponibilità accordata al ns. Studio durante lo svolgimento dell incarico va al dirigente della Direzione Ambiente Territorio arch Luciano Pilotto, al Responsabile del Servizio arch. Jonathan Balbo ed a tutti i dipendenti dell U.T. Comunale. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

6 GENERALITÀ Il Comune di LONIGO appartiene all ambito della parte meridionale della Provincia di Vicenza, collocandosi nel settore sud-occidentale del rilievo collinare Berico; esso si estende su una fascia di territorio prevalentemente pianeggiante, posta a Sud Ovest di Vicenza, caratterizzata nel settore nord-orientale dai rilievi di tipo collinare appartenenti alla dorsale dei Colli Berici. Il suo territorio, piuttosto allungato secondo la direzione N-S, presenta un estensione notevole di 4931 ha ed è quasi totalmente pianeggiante. La superficie di pianura, ne rappresenta infatti circa l 82 %, mentre il rimanente 18 % è dato dal rilievo collinare. L area collinare presenta la parte più alta verso N-E e si abbassa verso S-SO, affondando nella pianura. La quota massima, di circa 237 m s.l.m. (Monte Crearo), si ha in corrispondenza dell estremità orientale del territorio collinare, al confine con il territorio comunale di San Germano dei Berici; la minima di circa 18 m s.l.m. in località Spessa, al confine con i comuni di Orgiano e Cologna Veneta. Lo sviluppo urbanistico, sia di tipo residenziale che produttivo, risulta piuttosto limitato e concentrato soprattutto nel Capoluogo con il nucleo di Madonna, e nel settore meridionale, lungo la strada provinciale 500 per Cologna Veneta, con l abitato di Bagnolo. Nella restante parte del territorio comunale si hanno insediamenti minori, diffusi soprattutto nella zona di pianura o nella fascia al piede dei versanti ed ubicati in prevalenza lungo le principali vie di comunicazione. Limitati sono invece i nuclei abitati dell area collinare, consistenti per lo più in piccoli agglomerati composti da pochi edifici. Lo sviluppo insediativo per lo più in aree ben definite ha consentito il mantenimento di una buona integrità del tessuto agricolo. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

7 ELABORATO C CARTA LITOLOGICA La tavola in esame vuole caratterizzare nel suo insieme il territorio comunale non solo dal punto di vista geologico-strutturale ma anche di quello geotecnico o geomeccanico dei litotipi presenti, in relazione ad un loro utilizzo ai fini urbanistici. Per la sua elaborazione si sono utilizzati gli studi esistenti a carattere generale, verificati ed integrati con rilievi geologici di superficie di tipo classico; i dati così ricavati sono stati quindi integrati con la raccolta ed analisi sistematica di tutti i dati puntuali reperibili, ricavati da indagini di tipo geotecnico, geomeccanico, idrogeologico e geofisico, relativi a progetti pubblici e privati. I punti di indagine figurano con apposita simbologia e relativa numerazione nella tavola in oggetto mentre i risultati di tali indagini sono riportati nel Rapporto (compendio- ALLEGATO 1) dei dati geognostici, geologico-tecnici e stratigrafici allegato alla presente relazione. Tale elaborato, che va esaminato unitamente a quello idrogeologico (Elaborato C ) ed a quello geomorfologico (Elaborato C ) va considerato pertanto come una carta di sintesi delle condizioni geologico-strutturali e di zonizzazione geologico-tecnica del territorio comunale. Al riguardo si fa comunque presente che, date le finalità dell indagine, la scala utilizzata, l estensione e la complessità del territorio, il quadro riportato nell elaborato C mantiene un carattere generale, più estensivo che puntuale; ogni intervento sul territorio dovrà pertanto essere supportato da adeguate indagini specifiche e puntuali. Considerando il carattere applicativo dell indagine, finalizzato alla verifica della compatibilità degli interventi urbanistici con l'assetto geologico-strutturale del territorio in cui si inseriscono, i diversi litotipi sono stati raggruppati sulla base del comportamento meccanico e delle condizioni di messa in posto, in accordo con quanto indicato nelle Grafie Quadro Conoscitivo PAT predisposte dalle Regione Veneto. Si sono così distinti: litologia del substrato materiali della copertura detritica colluviale ed eluviale materiali degli accumuli di frana materiali alluvionali e fluvioglaciali LITOLOGIA DEL SUBSTRATO Nell ambito del territorio comunale sono presenti sia rocce sedimentarie, in netta prevalenza calcaree, sia rocce di natura vulcanica basica quali lave, brecce e vulcanoclastiti. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

8 Per la loro classificazione si è fatto riferimento a: compattezza della roccia; grado di suddivisione dell'ammasso roccioso (giunti di strato, di fessurazione/ fatturazione); uniformità litologica o presenza di alternanze di materiali a diverso grado di resistenza o coesione; erodibilità e resistenza ai processi di degradazione chimico-fisica. Sulla base di tali parametri si sono distinte le seguenti unità litologiche omogenee, in ordine di compattezza mediamente decrescente: rocce compatte stratificate rocce superficialmente alterate e con substrato compatto rocce compatte prevalenti alternate a strati o interposizioni tenere rocce tenere a prevalente attrito interno Rocce compatte stratificate Sono costituite da litotipi appartenenti alla formazione di Priabona, dell Eocene Superiore, presenti solo localmente all interno del territorio comunale, al tetto delle vulcaniti; in particolare comprendono i livelli più marnosi ricchissimi di fossili. Le caratteristiche meccaniche, buone per roccia sana e compatta, variano da mediocri a scadenti per roccia allentata, sconnessa, intensamente fratturata /fessurata o incarsita. Permeabilità: molto permeabili per fratturazione, fessurazione, carsismo. Rocce superficialmente alterate e con substrato compatto Si tratta di lave basaltiche che costituiscono un complesso importante nella zona di Monticello. Sono rappresentate da basalti di colata, brecce di esplosione. I basalti in genere mostrano un aspetto compatto e un colore molto scuro, localmente possono presentare fenomeni di alterazione. In particolare lungo la strada da Lonigo a Monticello, si presentano alterati, con un processo di argillificazione piuttosto spinto. In generale i materiali costituenti le brecce d esplosione da forme irregolari e grana minuta, esse, dove risultano alterate, a volte mostrano la tipica fessurazione cipollare, talora osservata per i basalti. Le caratteristiche meccaniche variano da buone a mediocri, in relazione al grado di alterazione, per il substrato roccioso; da mediocri a scadenti per i terreni di copertura, in relazione soprattutto al grado di consistenza e alla presenza percentuale di scheletro litoide. Il loro comportamento dipende inoltre dalla presenza di acqua e dalla pendenza del versante. Permeabilità: poco permeabili per fratturazione, fessurazione. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

9 Rocce compatte prevalenti alternate a strati o interposizioni tenere Ampiamente diffuse, costituiscono la maggior parte della fascia collinare. Si tratta di una successione di calcari e biocalcareniti in lembi lenticolari in genere compatte, a grana medio-grossa e stratificazione non netta, con giacitura compresa tra 0 e 15. La maggior parte del territorio collinare è costituito da un grande tavolato, in buona parte incarsito, formato da una serie di strati calcarei con l aspetto di una calcarenite; si tratta di una roccia bioclastica dove le nullipore spiccano nella massa di fondo, anche se non mancano alcuni livelli a corallo. Diffusa e spesso importante è la fenomenologia carsica, il fenomeno, favorito dalle caratteristiche peculiari della roccia (porosità, solubilità, ecc), si è sviluppato con le sue forme tipiche, sia di piccola che di grande scala. Le caratteristiche tecniche di queste rocce sono variabili: esse presentano struttura massiccia o con stratificazione indifferenziata, in ogni caso sub orizzontale. Nel complesso si tratta di rocce organogene grossolane di mediocre durezza e compattezza;alcuni livelli hanno però la caratteristica di aumentare la propria resistenza e durezza dopo la stagionatura invernale. Nella zona grossomodo compresa tra la Cantina dei Berici La Rocca e il capoluogo i litotipi calcarei presentano una facies più marnosa, con stratificazione sempre sub orizzontale ma più netta e più fitta. La resistenza ai fenomeni della degradazione fisico-chimica varia da bassa a medio-alta in funzione della compattezza e quindi della presenza percentuale della frazione marnosa; in corrispondenza dei litotipi più marnosi sono frequenti, in superficie, coperture di degradazione essenzialmente argillose, di spessore variabile, anche elevato (> 2.0 metri). Le caratteristiche meccaniche variano da buone a mediocri per il substrato roccioso, in relazione al grado di alterazione; da mediocri a scadenti per roccia allentata, sconnessa, intensamente fratturata /fessurata o incarsita e per i terreni di copertura. Per questi ultimi il comportamento geotecnico dipende inoltre da fattori predisponenti di deformazioni plastico-gravitative e processi di dissesto idrogeologico, quali la presenza di circolazione idrica, la pendenza del versante, disomogeneità stratigrafiche, ecc. Permeabilità: mediamente permeabili per fratturazione, fessurazione, carsismo. Rocce tenere a prevalente attrito interno Si tratta di rocce vulcano clastiche, costituite dai materiali, a grana medio fine e con stratificazione a volte presente, a volte assente, derivanti dall accumulo di prodotti Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

10 sedimentatisi in seguito a fasi esplosive dell attività vulcanica e risedimentati in ambiente subacqueo. La roccia, pur risultando nel suo insieme sufficientemente compatta, si presenta in superficie alterata, disgregata e spesso argillificata, dando luogo a coperture estese, di spessore variabile da qualche decimetro ad alcuni metri, spesso a bassa consistenza ed in delicate condizioni di equilibrio idrogeologico. Le caratteristiche meccaniche variano da mediocri, per il substrato roccioso, a mediocri - scadenti per le coperture in funzione del grado di consistenza. Il loro comportamento dipende inoltre dalla presenza di acqua e dalla pendenza del versante. Permeabilità: praticamente impermeabili. MATERIALI delle COPERTURE del SUBSTRATO ROCCIOSO Comprendono i depositi continentali quaternari correlabili a processi di versante, o di altra natura. I diversi litotipi sono stati raggruppati in funzione del processo di messa in posto del deposito o dell'accumulo, differenziando tra: materiali della copertura detritica colluviale ed eluviale materiali degli accumuli di frana quindi, all interno di ogni categoria omogenea, sono stati differenziati in base alla tessitura, alle caratteristiche geotecniche (grado di addensamento, consistenza, compressibilità) ed allo spessore del deposito, distinguendo: - materiali della copertura detritica eluviale e/o colluviale a frazione limo-argillosa prevalente (spessore h > o < 3 metri) - accumuli di frana a prevalente matrice fine argillosa (spessore h > 3 metri) Materiali della copertura detritica colluviale ed eluviale Comprendono litotipi prevalentemente coesivi, spesso con un grado variabile di cementazione. Materiali della copertura detritica colluviale poco consolidati e costituiti da frazione limo-argillosa prevalente con subordinate inclusioni sabbioso-ghiaiose e/o di blocchi lapidei (spessore h < o > 3 m). Tali litotipi sono ubicati ai piedi dei versanti e lungo il fondo e i bordi, a volte ampi, delle incisioni; sovente rappresentano il passaggio graduale tra le formazioni litoidi ed il materasso alluvionale della pianura, con fenomeni di interdigitazione. Si tratta di terreni prevalentemente argillosi e limoso-argillosi, inglobanti elementi litoidi da minuti a grossolani in % variabile, a consistenza da bassa a media. In generale il grado di consistenza aumenta con la profondità ed in relazione alla presenza percentuale di scheletro solido. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

11 Le caratteristiche geotecniche variano da scadenti a mediocri in relazione alla consistenza, allo spessore dei depositi, all eterogeneità dei terreni, alla presenza di circolazione idrica sotterranea; il comportamento è funzione del contesto morfologico e della pendenza dl versante. Permeabilità: praticamente impermeabili. Materiali degli accumuli di frana Limitati alla sola Località Acque, corrispondono a depositi di origine gravitativa (corpi di frana) derivanti sia da processi in atto o recenti che da fenomeni più antichi; anche se in questo caso tali accumuli hanno raggiunto con il tempo un certo assestamento, si tratta comunque sempre di forme sulle quali intervenire con particolare attenzione in modo da non modificarne l equilibrio raggiunto. Una loro differenziazione sulla base dell età e delle modalità del processo di messa in posto (fenomeni di crollo, scorrimento o colamento) è riportata nell elaborato C Carta Geomorfologica a cui si rimanda. Materiali sciolti per accumulo di frana per colata o per scorrimento, a prevalente matrice fine argillosa, talora inglobante inclusi lapidei (spessore h > 3 m). Sono presenti in un unica zona, in località Acque, dove la più diffusa presenza di rocce tenere e facilmente degradabili, costituisce fattore predisponente a deformazioni plastico-gravitative e processi di dissesto idrogeologico. Si tratta di materiali prevalentemente limoso-argillosi (matrice preponderante), a consistenza bassa, talora inglobanti elementi litoidi per lo più minuti, talora +/- grossolani in % variabile. Sono stati individuati: - a ovest della strada comunale, un accumulo stabilizzato che presenta caratteristiche geotecniche scadenti. - un accumulo non stabilizzato in corrispondenza del Ristorante Alle Acque, avente quindi caratteristiche geotecniche pessime; Permeabilità: praticamente impermeabili. MATERIALI ALLUVIONALI, FLUVIOGLACIALI e RIPORTI della PIANURA - materiali sciolti di deposito recente ed attuale dell alveo mobile (f. Guà, Rio Camparolo, t. Togna) - materiali alluvionali a tessitura prevalentemente limo-argillosa - materiali alluvionali a tessitura prevalentemente sabbiosa - materiali di riporto Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

12 Le alluvioni del fondovalle e, soprattutto, della pianura sono spesso caratterizzate, in particolare nei primi metri dal piano campagna, da una elevata variabilità sia laterale che con la profondità, data dall alternanza ed interdigitazione di livelli a diversa granulometria e tessitura, da sabbiosi ad argillosi. Con la profondità c è un tendenziale aumento della frazione granulare. La classificazione delle diverse unità è stata effettuata sulla base della caratterizzazione geologica media valutata su uno spessore di 5 metri per ogni punto di indagine, distinguendo essenzialmente tra: terreni da limoso-sabbiosi a sabbiosi; terreni da limoso-argillosi ad argillosi Per i depositi superficiali, in alcune aree, per la scarsa copertura di indagini geognostiche e/o dispersione di modalità di esecuzione delle stesse, non è sempre stato possibile individuare una netta differenziazione granulometrica. Materiali sciolti di deposito recente ed attuale dell alveo mobile e delle aree di esondazione recente. Sono stati così rappresentati i materiali alluvionali ghiaiosi-sabbiosi e sabbiosi-limosi, presenti in corrispondenza rispettivamente dell'alveo del fiume Guà, del Rio Camparolo e del torrente Togna. In relazione al basso grado di addensamento ed all eterogeneità dei depositi, le caratteristiche geotecniche sono da considerarsi nell insieme scadenti o pessime. Permeabilità: molto permeabili a permeabili per porosità. Materiali alluvionali a tessitura prevalentemente limo-argillosa. Rappresentano i depositi più diffusi arealmente nell ambito della parte pianeggiante del territorio. Si tratta di terreni limoso-argillosi, a consistenza da bassa a media, con intercalazioni di lenti o livelli limoso-sabbiosi. La consistenza varia da bassa a media, mentre la frazione granulare presenta un grado di addensamento da sciolto a compatto. Le caratteristiche geotecniche variano da scadenti a mediocri in relazione alla consistenza o al grado di addensamento. Permeabilità: praticamente impermeabili. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

13 Materiali alluvionali a tessitura prevalentemente sabbiosa. Sono limitate ad alcune aree del territorio comunale, all estremità nord-orientale, nel settore occidentale in corrispondenza dell abitato di Madonna e in località Spessa, al limite sud-orientale del territorio comunale. Si tratta di terreni granulari, sabbiosi, sabbioso-limosi o strettamente limosi, con intercalazioni di lenti o livelli limoso-argillosi, da sciolti a compatti, fino a densi. Le caratteristiche geotecniche si possono considerare nell insieme mediocri. Permeabilità: mediamente-poco permeabili. Materiali di riporto. In questa classe sono stati compresi depositi di origine antropica anche molto diversi dal punto di vista litologico, della messa in loco e temporale, costituiti da: - i materiali arealmente estesi e di colmata (storici) dell antico corso del F. Guà; - i materiali più recenti gli argini attuali del F. Guà, del Rio Camparolo e del T. Togna, nonché dei rilevati stradali e ferroviari; - i materiali di discarica. I materiali di colmata rappresentano l antico corso del Fiume Guà, un tempo passante per il centro abitato di Lonigo Capoluogo, a breve distanza dal Duomo, rettificato a partire dal La ricostruzione dell antico alveo è stata eseguita tramite un analisi della cartografia storica, in particolare la carta I.G.M. del Per le modalità di realizzazione, si tratta di una fascia particolarmente delicata dal punto di vista geotecnico ed idrogeologico; attualmente l area risulta quasi completamente urbanizzata, nell ipotesi di futuri interventi edilizi sarà indispensabile approfondire con studi specifici l idoneità urbanistica. Si segnala inoltre la presenza di un area di riporto piuttosto ampia compresa tra la confluenza del fiume Brendola nel Guà e il rilievo collinare e l area della stazione ferroviaria; oltre a tali aree sono riportate le due discariche presenti sul territorio comunale. Si tratta di materiali assai eterogenei, sia come assortimento granulometrico che per consistenza e grado di addensamento; di essi non sono state pertanto definite le caratteristiche geotecniche. Permeabilità: complessivamente poco permeabili per porosità. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

14 ASSETTO STRUTTURALE Il motivo strutturale predominante è rappresentato dall ampia anticlinale Berica, con l asse in direzione NE-SO, passante per Lonigo. L analisi delle giaciture degli strati evidenzia una generale condizione di strati suborizzontali. PERMEABILITÀ DEI TERRENI In accordo con la classificazione proposta nelle indicazioni per la predisposizione degli elaborati del Quadro Conoscitivo, si sono distinte 4 classi di permeabilità, sulla base della possibilità di infiltrazione delle acque meteoriche e di scorrimento superficiale e delle modalità della circolazione idrica sotterranea. Questa si realizza essenzialmente secondo due diverse modalità: per fessurazione/fratturazione ed eventualmente carsismo nelle rocce litoidi; si tratta di una circolazione di tipo generalmente profondo, condizionata dall'andamento spaziale dei giunti di discontinuità (piani di strato e di frattura) e dalla presenza e sviluppo dei fenomeni carsici; per porosità all interno delle coperture l.s., dei terreni detritici e delle alluvioni; tale circolazione, spesso di tipo superficiale, interessa l intero litotipo. C è comunque da precisare come, nei terreni e nelle coperture argillose, in genere più che di una vera e propria falda acquifera si possa parlare di vene e vie che l acqua nel tempo si è aperta ed in cui scorre. L'attribuzione ad un determinato litotipo di una classe di permeabilità, in mancanza di prove sperimentali, è stata fatta essenzialmente su base litologica. Si sono distinti: rocce e depositi molto permeabili rocce e depositi mediamente permeabili rocce e depositi poco impermeabili rocce e depositi praticamente impermeabili La suddivisione sopra esposta si riferisce alle caratteristiche medie di permeabilità dei terreni; non si sono pertanto considerate condizioni di dettaglio, legate a situazioni particolari e localizzate, di influenza limitata sulle caratteristiche generali del territorio. rocce e depositi molto permeabili (k > 1 cm/s), caratterizzati da elevate capacità di infiltrazione e circolazione idrica sotterranea, costituiscono serbatoi idrogeologici di notevole importanza. Appartengono a questa classe le rocce compatte stratificate (calcari fossiliferi) e i materiali degli alvei fluviali. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

15 rocce e depositi mediamente permeabili (k = cm/s), caratterizzati da media capacità di infiltrazione e circolazione idrica sotterranea, costituiscono acquiferi a potenzialità variabile e talora discontinui; in particolari condizioni litologico-strutturali possono rappresentare soglie di permeabilità che possono comportare la venuta a giorno delle acque circolanti all interno del rilievo. Comprendono le rocce compatte prevalenti alternate a strati o interposizioni tenere (biocalcareniti, calcari marnosi). depositi poco permeabili (k = cm/s) sono caratterizzati da bassa capacità di infiltrazione e circolazione idrica sotterranea, dando luogo ad acquiferi limitati e discontinui; in particolari condizioni litologico-strutturali possono rappresentare soglie di permeabilità che possono comportare la venuta a giorno delle acque circolanti all interno del rilievo. Comprendono le rocce superficialmente alterate e con substrato compatto (litotipi vulcanici compatti) e i materiali alluvionali limosi-sabbiosi. Sono stati inseriti in questa classe anche i materiali di riporto/discarica, di natura eterogenea e difficilmente definibile in assenza di indagini specifiche, per i quali le caratteristiche di permeabilità sarebbero comunque da definire. rocce e depositi praticamente impermeabili (k < 10-6 cm/s) rappresentano delle soglie di permeabilità (livelli di base della circolazione delle acque sotterranee) e, nelle aree di fondovalle, costituiscono un impermeabile relativo. In questi terreni può comunque sussistere una circolazione idrica a carattere locale legata alla presenza di livelli più permeabili e la possibilità di corpi idrici sotterranei moderatamente acquiferi. Sono stati inseriti in questa classe le rocce tenere a prevalente attrito interno (rocce vulcanoclatiche), le coperture eluvio-colluviali ed i depositi alluvionali prevalentemente fini limoso-argillosi, gli accumuli di frana a prevalente frazione fine. C è comunque da tenere presente che nelle rocce, in particolare nei litotipi vulcanici, la capacità di infiltrazione e la permeabilità possono variare notevolmente in funzione del grado di fratturazione e di degradazione dell ammasso roccioso. Dove i fattori di degradazione sono stati più spinti i terreni risultano prevalentemente impermeabili, altrimenti gli stessi possono essere caratterizzati da una certa capacità di infiltrazione e circolazione sotterranea, seppure limitata, che consente la presenza di falde idriche anche di una certa continuità, importanti soprattutto per lo sfruttamento locale. In ultima analisi, la Carta Litologica (Elaborato C ), che va esaminata in sovrapposizione con quella Geomorfologica (Elaborato C ), va considerata come una carta di sintesi delle condizioni geologico-strutturali e di zonizzazione geologico-tecnica del territorio comunale. È chiaro che, visti la sua estensione, la complessità delle caratteristiche morfologiche e litologiche, nonché il fatto che una buona parte del territorio ed in particolare le aree del rilievo continueranno verosimilmente ad avere una chiara destinazione agricolo-forestale, questa analisi intende fornire un quadro sintetico, ma sufficientemente approfondito ai fini urbanistici, delle condizioni geologico-tecniche del territorio comunale. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

16 Tutto ciò si ritiene sia utile a fornire un indirizzo propedeutico a scelte ed azioni che riguardano l uso generale del territorio, soprattutto per quelle aree che potranno avere una qualche prospettiva futura di tipo urbanistico; in relazione al dissesto idrogeologico presente o alle caratteristiche geologico-tecniche talora scadenti; scelte sbagliate operate su di esse potrebbero costituire un carico economico significativo per l intera collettività. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

17 ELABORATO C CARTA IDROGEOLOGICA Gli elementi che figurano in questa tavola sono relativi a: - idrologia di superficie - acque sotterranee - vulnerabilità idrogeologica Nella descrizione della Tavola si sono considerati anche alcuni aspetti legati alle condizioni di criticità idrogeologica ed idraulica presenti nel territorio comunale e, per quest ultima, si rimanda alla "Valutazione di compatibilità idraulica". IDROLOGIA DI SUPERFICIE I tematismi considerati riguardano il reticolo o rete di drenaggio superficiale (corsi d acqua) e la sua perimetrazione di competenza (spartiacque), le emergenze acquifere ed i fenomeni originati dalla dinamica delle acque superficiali, anche in relazione alle condizioni geologiche e morfologiche del territorio. Le caratteristiche idrografiche del rilievo risultano strettamente legate al contesto morfologico, alla natura litologica e permeabilità dei terreni ed all assetto strutturale del substrato roccioso; per le aree di fondovalle e di pianura assume particolare rilevanza, oltre a particolari situazioni morfologiche ed idrogeologiche locali, l intervento dell uomo. In particolare, nella Tavola figurano: a) limite di bacino idrografico e spartiacque locali; b) rete idrografica: corso d acqua permanente, temporaneo; c) sorgente; d) idrovora; e) stazione meteorologica; f) idrometro; g) derivazione da corso d acqua; i punti di derivazione sono stati forniti dal Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta. h) condizioni di criticità idrogeologica-idraulica: area a deflusso difficoltoso, area soggetta ad inondazioni periodiche; a) Nell elaborato sono stati riportati, per l area collinare gli spartiacque, che rappresentano i limiti morfologici tra sistemi drenanti adiacenti. b) Le caratteristiche idrografiche del rilievo collinare risultano strettamente legate al contesto morfologico, alla natura litologica e permeabilità dei terreni ed all assetto strutturale del substrato roccioso. La giacitura sub orizzontale degli strati, nonché la composizione calcarea della maggior parte delle rocce affioranti, ha favorito lo sviluppo di Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

18 estesi e diffusi fenomeni carsici. Ciò ha comportato la scomparsa quasi totale dello scorrimento superficiale, con infiltrazione profonda delle acque superficiali. I corsi d acqua, tutti piuttosto brevi e caratterizzati da un bacino ridotto, sono per lo più a carattere temporaneo. Nelle aree di fondovalle, più propriamente della pianura alluvionale, gli elementi idrografici principali sono rappresentati dal fiume Guà, il cui alveo, completamente arginato, attraversa il territorio comunale da Nord a Sud, inizialmente a ridosso del rilievo berico, poi allontanandosi da questo attraverso la pianura; il torrente Togna, con origini di risorgiva nella zona di Madonna, e il Rio Camparolo che, in corrispondenza del limite ovest del territorio comunale, confluisce nel Togna. A questi risulta associata un ampia serie di elementi idrografici minori, in particolare fossati e scoli realizzati ai fini agricoli e di bonifica. c) La venuta a giorno delle acque sotterranee circolanti nel rilievo collinare dà luogo alle sorgenti; le acque piovane raccolte dal tavolato carsico, scendono fino ai livelli impermeabili (brecce basaltiche poste al letto degli strati calcarei) e, seguendo la pendenza degli strati verso mezzogiorno, danno luogo a risorgenze anche perenni. All interno del territorio comunale si segnalano due sorgenti perenni e dotate di un opera di captazione: - la Fontana del Lavello - sorgente in località Acque Si tratta in ogni caso di opere da salvaguardare anche ai fini di un possibile utilizzo (irriguo, servizi vari) nell ottica che l acqua sia un bene prezioso; sono inoltre opere da tutelare e valorizzare (la Fontana del Lavello presenta valore storico) e per tale motivo sono state inserite nella Carta delle Invarianti. Tra l altro, l assenza di manutenzione può dar luogo a ripercussioni anche rilevanti sull assetto idrogeologico delle aree del rilievo. La circolazione sul suolo e nel sottosuolo di queste acque un tempo regimate, può comportare infatti fenomeni di erosione superficiale ed un peggioramento delle condizioni di stabilità dei terreni, in particolare di quelli ad elevata componente argillosa. d-e-f-g) Nella carta è stata inoltre riportata l idrovora presente in prossimità del Rio Camparolo, l idrometro sul fiume Guà, la stazione meteo gestita da ARPAV e i punti di derivazione da corso d acqua; in particolare dei due punti, uno si trova lungo il corso del Togna, in prossimità di via Chiavica, mentre il secondo si colloca sul F. Brendola, esterno al territorio comunale ma in prossimità del confine. h) Relativamente alle condizioni di criticità idrogeologica-idraulica, un aspetto particolare, strettamente legato alle caratteristiche morfologiche (zone depresse) ed idrogeologiche (scarsa permeabilità dei terreni) è dato dalla presenza di alcune aree soggette a deflusso difficoltoso, con ristagni superficiali, condizioni di saturazione dei terreni e locali allagamenti Nell Elaborato sono state così individuate un area a NE del centro di Capoluogo compresa tra le Vie Corrubbio e San Daniele, in Località la Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

19 Rotonda, delimitata a Sud-Ovest dalla SP 17, costruita in rilevato, e una sottile fascia di terreno in corrispondenza di via Monte Grappa. Il Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio del Consorzio Alta Pianura Veneta, individua all interno del territorio comunale tre aree a criticità idraulica, essenzialmente dovuta alla mancanza-insufficienza di una rete di scolo e di opere di bonifica adeguate alle esigenze di smaltimento d acqua da parte dei centri abitati. Le due aree poste nel settore centro-orientale del comune sono state indicate come aree a deflusso difficoltoso, la terza area posta in località Spessa si sovrappone per la maggior parte della sua estensione con le aree a rischio idraulico R1 individuate dal P.T.C.P. ; l inviluppo di tali aree è stato quindi identificato come area soggetta ad inondazioni periodiche. Per quanto riguarda le aree soggette a inondazioni periodiche, si tratta essenzialmente di aree interessate o potenzialmente interessate da saltuari allagamenti dovuti ad esondazione dei corsi d acqua delle rete idrografica minore. Per la loro definizione, oltre che dei dati in nostro possesso, si è tenuto conto delle perimetrazioni delle "aree a rischio idraulico" R1 derivanti dal P.T.C.P. Tali aree risultavano individuate anche nella cartografia del P.A.I. relativa alla pericolosità idraulica, Tavole 91, novembre ; le suddette aree sono state poi stralciate a seguito dell aggiornamento della stessa rispettivamente con i Decreti Segretariali dell Autorità di bacino n 2831 del 5 novembre 2013 e n 30 del 4 giugno 2014, efficaci dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. I fenomeni di allagamento non sarebbero connessi alla rete idrografica principale ma risulterebbero dovuti alla momentanea insufficienza della rete idrografica minore e fognaria e/o alla presenza di aree depresse o intercluse con difficoltà di deflusso delle acque meteoriche. Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (Distretto Idrografico Alpi Orientali) individua per diversi ambiti di rischio (fluviale, lacuale, marino, afferente la rete idraulica secondaria di pianura e la rete idraulica secondaria collinare e montana) la aree allagabili per tre scenari di differente frequenza (Tr= anni). Esso individua, all interno del territorio municipale di Lonigo, le aree allagabili in seguito ad una rottura arginale del Torrente Chiampo, poste nel settore occidentale del comune. Considerato che il Piano non è vincolante ai fini della redazione del PAT, che simula eventi estremamente gravosi ed ipotetici, e che una parte delle aree allagabili si sovrappone all area a criticità idraulica già individuata dal Consorzio di Bonifica e cartografata (Carta Idrogeologica, Tav. Unica Compatibilità Idraulica), esse non sono state riportate nella Tavole in oggetto ma nelle figure seguenti (Fig. 1-2). Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

20 Figura 1 Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni , Aree Allagabili Classi di Rischio Scenario di Alta Probabilità HHP (Tr=30 anni) Estratto Tavola P05-HHP-R Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

21 Figura 2 Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni , Aree Allagabili Classi di Rischio Scenario di Media Probabilità HMP (Tr=100 anni) Estratto Tavola P05-HMP-R Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

22 ACQUE SOTTERRANEE Questo aspetto risulta strettamente legato alle caratteristiche di permeabilità dei terreni che condizionano le modalità della circolazione idrica sotterranea, e pertanto alla loro natura litologica, ed alla loro distribuzione spaziale, sia d insieme che nei rapporti reciproci. Considerati gli aspetti essenzialmente urbanistici del presente lavoro, lo studio è stato indirizzato principalmente alla determinazione delle condizioni idrogeologiche che possono influire sull utilizzo del suolo, in particolare ai fini edificatori, senza trascurarne l uso agricolo. Al riguardo, particolare attenzione è stata posta alle condizioni idrostatiche ed idrodinamiche delle acque sotterranee nell area di pianura, alloggiate nell acquifero più superficiale, con il quale vengono più direttamente ad interferire gli interventi sul suolo; in particolare: la profondità della falda dal p.c. andamento della circolazione idrica sotterranea Per la determinazione della profondità della falda dal p.c. si è fatto riferimento ai livelli freatimetrici effettuati nel corso della precedente indagine per il P.R.G (campagna ottobre 84) avendo verificato durante i rilievi (a campione) eseguiti in data 15 aprile 2014 e 6 maggio 2014, che la falda si è alzata mediamente di 0.5 m rispetto alla precedente indagine. Le misure sono state integrate con i dati desunti da indagini puntuali, di tipo geognostico quali sondaggi, prove penetrometriche e trincee geognostiche, aggiornati al 2014 per la presente fase di indagine relativa al PAT (ALLEGATO 1 Dati geotecnici-stratigrafici relativi ai punti d indagine del sottosuolo). Nell elaborato sono riportati i pozzi individuati nel territorio comunale, la maggior parte dei quali misurati nel corso dei rilievi freatimetrici di cui sopra; si tratta in prevalenza di pozzi poco profondi, posti nella parte centro-meridionale del territorio comunale, utilizzati ai fini irrigui. Nella tabella 1 si riporta il confronto tra le misure eseguite nel 1984 e i valori riscontrati nel corso degli ultimi rilievi. Si fa presente al riguardo che i valori di soggiacenza si riferiscono al livello piezometrico o idrodinamico, inteso come livello a cui risale la falda una volta messa a giorno. Tabella 1 Confronto rilievi freatimetrici POZZO n PROFONDITÀ della FALDA da p.c. (m) Ottobre 1984 Aprile-Maggio Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

23 Sono invece stati distinti con apposita simbologia, i pozzi per approvvigionamento idropotabile, posti nel settore nord del territorio comunale, di cui 8 gestiti da Acque Veronesi, 2 da Acque Potabile e uno da MBS, per i quali è stato individuato il limite di rispetto delle opere di presa. I rilievi freatimetrici coniugati a tutti i dati delle indagini utilizzate, pur se relativi ad un ampio range temporale e di modalità di esecuzione, hanno evidenziato la presenza di una falda superficiale alloggiata nei primi metri dal piano campagna, con soggiacenza molto ridotta, in prevalenza compresa tra 0 2 m dal piano campagna. Sulla base di tali valori è stata operata una zonizzazione dell area di pianura, individuando due classi di diversa profondità della falda dal piano campagna: - profondità compresa tra 0 e 2 m dal p.c. - profondità compresa tra 2 e 5 m dal p.c. Come si può notare dalla tavola, l area di pianura ricade quasi interamente all interno della prima classe profondità tra 0 e 2 m dal p.c.; solamente in corrispondenza della parte meridionale del centro di capoluogo, la soggiacenza della falda assume mediamente valori superiori a 2 m. A tal proposito ci sono tuttavia da rilevare alcuni aspetti non trascurabili: i dati disponibili si riferiscono a periodi di misura diversi, nell intervallo anche di alcuni anni, nonché a fasi diverse del regime della falda; la falda subisce delle oscillazioni nel tempo; mentre il livello freatico rappresenta l effettiva profondità della superficie della falda dal piano campagna, quello piezometrico rappresenta il livello a cui risale la falda in pressione una volta messa in comunicazione con la superficie. La presenza di una falda acquifera a limitata profondità dal piano campagna, unitamente ad un certo grado di risalienza, rappresenta un fattore penalizzante per quanto riguarda l utilizzo del territorio, in particolare ai fini urbanistici, e comporta l adozione di accorgimenti particolari ai fini edificatori: scavi, posa delle fondazioni e realizzazione delle strutture interrate o di condotte e reti tecnologiche. Il fattore profondità della falda dal p.c. può risultare quindi penalizzante ai fini edificatori per l interferenza che la stessa ha nei confronti degli interventi nel sottosuolo. Relativamente alle caratteristiche della circolazione idrica sotterranea si può distinguere tra: rilievo collinare aree di fondovalle e di pianura Nel rilievo collinare: la circolazione idrica all interno delle rocce litoidi mediamente permeabili, ed in minor misura in quelle poco permeabili, che ha luogo essenzialmente per fessurazione e carsismo, è in genere di tipo profondo e risulta condizionata dall andamento spaziale dei giunti di discontinuità (piani di strato e di frattura) e dalla presenza e sviluppo dei fenomeni carsici. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

24 nel caso delle coperture, tale circolazione avviene per porosità ed interessa l intero litotipo. C è comunque da precisare che, nei terreni e nelle coperture argillose, in genere non è presente una vera falda idrica sotterranea, data la natura nel complesso impermeabile dei terreni (impermeabile relativo); sono comunque possibili una certa circolazione e la presenza di modesti corpi idrici sotterranei sospesi, a carattere discontinuo, talora non sotto forma di una vera e propria falda ma piuttosto come vie d acqua, in relazione alla presenza di lenti o livelli più permeabili. Nelle aree di fondovalle e della pianura: L eterogeneità delle alluvioni, caratterizzate da una frequente alternanza e/o interdigitazione di livelli permeabili e livelli impermeabili, dà origine ad acquiferi talora comunicanti tra loro ed anche, per quello più superficiale, con la rete idrografica. Si è quindi in presenza di una serie di modesti corpi idrici sotterranei moderatamente acquiferi, alloggiati nei livelli più permeabili (sabbiosi e limoso-sabbiosi), separati tra loro dai livelli argillosi impermeabili e dotati di un certo grado di risalienza. Tali acquiferi sono alimentati prevalentemente dagli apporti dei corsi d acqua, da quelli diretti (precipitazioni ed irrigazione) e da quelli superficiali e/o sotterranei provenienti dai versanti. Per quanto riguarda l andamento della circolazione idrica sotterranea, avendo le misure freatimetriche eseguite ad aprile-maggio 2014, evidenziato un innalzamento di circa 0.5 ml del livello della falda freatica rispetto a quanto rilevato nella campagna del 1984, si è deciso di implementare il modello elaborato per il P.R.G. applicando un di ml. Nonostante sia riferito ad un particolare periodo del regime della falda, date le oscillazioni nel complesso limitate della stessa, tale andamento non dovrebbe essere soggetto a modifiche sostanziali al variare delle condizioni di alimentazione e del regime, pur con modeste variazioni di quota della superficie acquifera. Le linee isofreatiche mostrano una direzione di deflusso, sulla destra idrografica del fiume Guà, da nord verso sud, mentre in sinistra la direzione è verso Sud-Sud Est, con modeste variazioni conseguenti ad ondulazioni della superficie di falda. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

25 VULNERABILITÀ delle acque sotterranee nei confronti dell inquinamento Con il termine vulnerabilità naturale o intrinseca si intende la possibilità di infiltrazione al suolo e nel sottosuolo e di diffusione negli acquiferi di un inquinante liquido o idroveicolato. Tale vulnerabilità è pertanto in stretta relazione con l assetto idrostrutturale del territorio, dipendendo dalla geometria delle strutture acquifere e dalle modalità con cui si realizza la circolazione idrica sotterranea, risultando strettamente legato alle caratteristiche di permeabilità dei diversi litotipi. In mancanza di dati specifici, la definizione della vulnerabilità degli acquiferi è stata definita essenzialmente in funzione della natura litologica dei terreni e della loro conseguente conducibilità idraulica. Il grado di permeabilità e di vulnerabilità dei terreni acquiferi è strettamente connesso; in generale, infatti, all aumentare dell uno aumenta l atro. Con riferimento alle classi di permeabilità di cui alla carta litologica ed al relativo database, si è proceduto alla seguente zonizzazione per quanto riguarda le classi di vulnerabilità: vulnerabilità elevata: alluvioni dell alveo del Fiume Guà, del Rio Camparolo e del Torrente Togna molto permeabili, in cui le elevate velocità di infiltrazione, percolazione e filtrazione delle acque e di eventuali inquinanti in esse immessi, limitando al massimo il tempo di contatto tra l acqua ed il terreno, di fatto impediscono la possibilità di instaurarsi dei processi di autodepurazione; vulnerabilità media: terreni mediamente permeabili per porosità, in cui la velocità di infiltrazione, percolazione e filtrazione delle acque e di eventuali inquinanti in esse immessi, è favorita dall esteso e fitto sviluppo del reticolo idrografico e dai bassi valori di soggiacenza della falda acquifera superficiale collegata allo stesso; vulnerabilità bassa: rocce e terreni poco permeabili, in cui oltre alla minore capacità di infiltrazione e percolazione delle acque, il perdurare del contato acqua-terreno può rappresentare un elemento positivo in quanto, in condizioni favorevoli, consente lo sviluppo delle reazioni chimico-fisiche che possono modificare ed attenuare un eventuale carico inquinante; vulnerabilità nulla: rocce e terreni (corpi dei rilevati stradali e ferroviario, comprese le arginature), praticamente impermeabili, in cui la possibilità di infiltrazione delle acque superficiali è molto ridotta e ciò costituisce un elemento di salvaguardia di un eventuale acquifero soggiacente. D altra parte, il dilavamento superficiale può operare un azione di diluizione dell eventuale inquinante, ma nel contempo favorire la sua diffusione sul suolo. All interno del territorio comunale si è in presenza di situazioni diverse a seconda delle zone considerate: rilievo collinare ed aree di fondovalle o di pianura. Stradella dei Cappuccini, n VICENZA TEL 0444/ FAX 0444/

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