Milano Basilica di San Marco. Ghislieri Choir & Consort Giulio Prandi direttore. Domenica 7.IX.14 ore 12
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1 Settembre Musica Torino Milano Festival Internazionale della Musica 04_21 settembre 2014 Ottava edizione Milano Basilica di San Marco Domenica 7.IX.14 ore 12 Ghislieri Choir & Consort Giulio Prandi direttore Mozart Missa brevis KV 192 Celebra Don Luigi Garbini 4
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3 Wolfgang Amadeus Mozart ( ) All ingresso Sonata da chiesa in re maggiore KV 144 (1774) Missa brevis in fa maggiore per soli, coro e orchestra KV 192 (1774) «Kyrie» «Gloria» Offertorio Marcia in do maggiore KV 408/1 (1782) Missa brevis in fa maggiore per soli, coro e orchestra KV 192 «Credo» «Sanctus» «Benedictus» Comunione Andante für eine Walze in eine kleine Orgel (Andante per un rullo in un piccolo organo) KV 616 (1791) Missa brevis in fa maggiore per soli, coro e orchestra KV 192 «Agnus Dei» Sonata da chiesa in re maggiore KV 245 (1776) Ghislieri Choir & Consort Giulio Prandi, direttore Caterina Iora, soprano Marta Fumagalli, contralto Giorgio Tiboni, tenore Marco Bussi, basso Celebra Don Luigi Garbini La durata complessiva è di 80 minuti circa In collaborazione con Collegio Ghislieri di Pavia Comune di Pavia
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5 «L essenziale del culto divino» Il 1 settembre del 1782 l arcivescovo e principe di Salisburgo Hieronymus Colloredo pubblicava una Lettera pastorale che ebbe una certa risonanza nel mondo cattolico del tempo apparve anche in traduzione italiana (Poschiavo, Giuseppe Ambrosioni, 1783) suscitando allo stesso tempo consensi e critiche. Influenzato dal pensiero giansenista e illuminista, nonché dalla vicinanza della chiesa protestante, il Colloredo si proponeva di «procacciar di ricondurre di nuovo alla piena osservanza l essenziale del culto divino» (cito dalla traduzione del 1783), ovvero semplificare e razionalizzare le pratiche liturgiche e devozionali, eliminando tutto ciò che poteva apparire come ridondante e superfluo. Ampio spazio è dedicato anche alle questioni musicali: vengono elogiate le «buone canzoni spirituali» in tedesco, considerate «uno dei più eccellenti mezzi di render il culto pubblico divino edificante e l eccitamento di sentimenti religiosi promovente», canzoni da utilizzare in ogni occasione possibile, coinvolgendo sia nell esecuzione che nell insegnamento i musicisti delle varie cappelle musicali; e viene, invece, aspramente criticata la «musica delle chiese di tutto il nostro arcivescovado, dove sì di spesso colle più miserabili sonate di violino si scaccia dai cuori della gente volgare ogni buon pensiero, e con mugghiniamenti bestialissimi vien solo trattenuta la stupida insensatezza e la spensierataggine». Occorre ricordare che tra maggio e giugno del 1781, cioè l anno precedente alla pubblicazione della Lettera pastorale, si era consumata la definitiva rottura tra l arcivescovo e Wolfgang Amadeus Mozart, alle sue dipendenze dal 1773 al 1777 e dal 1779 al Occorre anche ricordare che, oltre al giovane Mozart, lavoravano alla corte del Colloredo musicisti come Leopold Mozart (padre di Wolfgang) e Michael Haydn (fratello di Franz Joseph Haydn). Alla luce delle poche righe della Lettera citate, viene da domandarsi se tutti costoro componessero «miserabili sonate di violino» o se, forse, l orecchio dell arcivescovo fosse un tantino insensibile alla musica, o se, ancora, in nome di una riforma liturgico-religiosa forse un po troppo intransigente, lo stesso arcivescovo facesse di tutta l erba un fascio. Sono noti i rapporti non certo idilliaci tra l arcivescovo e i Mozart: nelle lettere di Wolfgang il Colloredo emerge come un uomo dispotico, ingrato, spilorcio e scarsamente interessato alla musica (e in particolar modo al talento musicale di Mozart stesso); giudizio condiviso anche da Leopold Mozart, sebbene quest ultimo, da saggio padre di famiglia con delle bocche da sfamare, era maggiormente disposto a subire umiliazioni e ingiurie. Come spesso accade in questi casi, la verità raccontata da Wolfgang e Leopold è parziale: se si legge per intero la Lettera pastorale, per esempio, appare chiaro che il Colloredo era un uomo di ampie vedute, forse anche fin troppo progressista dal punto di vista cattolico. Il suo scopo era quello di fare della sua diocesi un modello del cattolicesimo riformato di stampo illuminista, e per questo ideale spese gran parte delle sue energie: allora non può stupire più di tanto che le continue richieste di licenze e le assenze di due dei suoi dipendenti (che lui pagava per vederli poi andare per il mondo come dei girovaghi) fossero accolte così duramente. Più interessante per l aspetto musicale è la questione relativa alle prescrizioni liturgico-religiose dell arcivescovo salisburghese: la proposta di introdurre canti in lingua volgare non solamente per le devozioni extra-liturgiche, ma anche per la liturgia, secondo il modello protestante, pretendendo la partecipazione di tutto il popolo, era piuttosto all avanguardia per il suo tempo, almeno in ambito cattolico; ma non sembra che questo aspetto riguardasse Mozart (mentre il già citato Michael Haydn scrisse per Colloredo numerose composizioni sacre in tedesco). Un altro aspetto, invece, ha influenzato più da vicino Wolfgang, tanto che lo stesso musicista ne parla in una famosa lettera indirizzata a padre Martini il 4 settembre In un malfermo italiano il compositore scrive: «La nostra musica di chiesa è assai differente di quella 3
6 d Italia, e sempre più che una messa con tutto il Kyrie, Gloria, Credo, la Sonata all Epistola, l Offertorio o sia Mottetto, Sanctus ed Agnus Dei ed anche la più solenne, quando dice la messa il principe stesso, non ha da durare che al più lungo 3 quarti d ora». Quell «essenziale del culto divino» ricercato dal Colloredo, in campo liturgico (e di conseguenza musicale) significava innanzitutto brevità. Pochi minuti appena doveva durare una «sonata all Epistola», breve composizione strumentale (per il tradizionale organico di sonata a tre per archi con l organo a fungere da basso continuo) da eseguirsi tra la lettura dell Epistola e il Vangelo; Mozart ne compose 17, tutte nel periodo salisburghese. Forse a queste sonate da chiesa alludeva l arcivescovo parlando di «miserabili sonate di violino»? Se è così, la sua piccola parte di ragione bisogna pur concedergliela, e non perché esse siano «miserabili», ma perché certamente di religioso o chiesastico hanno ben poco: sono infatti più che altro tempi di sinfonie in miniatura che come potremo sentire nelle due sonate scelte (la KV 144 e la KV 245, entrambe in re maggiore) per essere eseguite in questa circostanza, in apertura e chiusura della Messa fanno eco alle più ampie composizioni strumentali che il giovane Mozart andava componendo in quegli anni; nell ascoltarle non si stenta a immaginare che per un guizzo improvviso della melodia o un breve sviluppo sturm und drang, il povero arcivescovo e i fedeli siano trasaliti più di una volta. La Missa brevis KV 192 (come le altre missae breves composte negli anni salisburghesi) doveva, dunque, collocarsi nel ristretto recinto liturgico-musicale creato dall arcivescovo. Ma andiamo con ordine, e vediamo di capire innanzitutto cosa significava Missa brevis: in sostanza si trattava di una composizione concisa, destinata alla celebrazione ordinaria domenicale della messa; invece, nelle occasioni festive in cui vi era una particolare ricorrenza liturgica o celebrativa, ai compositori era richiesto di comporre una Missa solemnis, dalla durata più ampia e, di conseguenza, dalla struttura delle singole parti dell ordinarium missae assai più articolata. Lo stile prevalente in cui venivano composte queste messe solenni era uno «stile misto di tipo concertato e di ascendenza secentesca, consistente in una commistione di strutture corali, solistiche e orchestrali variamente giustapposte o intrecciate» (Giovanni Carlo Balolla). Ora, come lo stesso Mozart scrive ancora nell appena citata lettera a padre Martini: «ci vuole uno studio particolare per questa sorte di compositione, e che deve però essere una messa con tutti stromenti». Mozart, insomma, non si ferma allo sfogo polemico, ma nelle limitazioni a cui deve sottostare coglie una nuova sfida compositiva: la concisione determina una contrazione delle forme, un diverso uso delle risorse musicali a disposizione (solisti, coro, strumenti), ma non una rinuncia o una diminuzione dell impegno compositivo. Il Kyrie iniziale è paradigmatico per la concisione e il sapiente utilizzo del materiale tematico, nonché per i rapporti tra le voci e gli strumenti. La struttura è quella classica, tripartita, suggerita dal testo liturgico (Kyrie eleison Christe eleison Kyrie eleison). La prima parte si apre con una graziosa frase dei violini, in cui è possibile individuare due spunti tematici: il primo occupa le bb. 1-5, mentre il secondo appare alle bb. 6-11; il primo motivo è sempre affidato all orchestra, mentre il secondo è il motivo base del canto. Un nuovo spunto tematico compare nel Christe eleison, brevissima sezione centrale, quasi una parentesi, che senza cesure nette si interpone tra i due Kyrie eleison. Nel complesso predomina il coro, con una scrittura moderatamente imitativa, mentre gli interventi dei soli sono limitati a poche battute nella prima e terza parte (soprano e poi contralto); l orchestra elegantemente sostiene e dialoga con la compagine vocale. Maggiori problemi si presentavano nell affrontare i testi del Gloria e del Credo, testi ampi e particolarmente densi di contenuti dogmatici. Nelle messe di ampio respiro la prassi era quella di suddividere il testo in varie sezioni musicali; c erano, inoltre, alcune frasi e parole chiave che venivano particolarmente enfatizzate nell intonazione musicale. Nelle missae breves il testo, invece, 4
7 viene musicato senza soluzione di continuità, e le evidenziazioni testuali sono molto meno intense. Il risultato è un fluire continuo del canto e un dialogo serrato tra i solisti e il coro; all orchestra è affidato il compito di compattare la fluidità del discorso musicale, in particolar modo attraverso degli incisi musicali ricorrenti. Tutti elementi che si possono sentire nel Gloria della Missa brevis KV 192, compreso il motivo strumentale ricorrente, udibile nelle prime battute e poi costantemente sviluppato nel corso del brano. Il Credo di questa messa è particolarmente interessante, in quanto Mozart utilizza una tecnica compositiva allo stesso tempo semplicissima ed efficacissima per dare coerenza formale a quello che è la parte dell ordinarium missae più complessa da musicare. Lo stratagemma usato da Mozart (ma che non è una sua invenzione, e che sarà utilizzato, per esempio, anche da Cherubini e Beethoven) consiste nel ripetere prima di ogni articolo di fede la parola «credo» su di un icastico motto musicale. In questo caso il motto è costituito dall incipit dell inno gregoriano Lucis Creator optime (lo stesso che sarà utilizzato da Mozart un po di anni dopo nella Sinfonia n. 41 detta Jupiter). Il motto compare tredici volte e, in realtà, non è utilizzato da Mozart solo per la parola «credo», ma anche per alcuni snodi dogmatici di particolare importanza. La proclamazione di fede è intonata sul motto nove volte, affidata solitamente al coro (solo in due occasioni è affidata ai soli); il motto quindi ricompare sulla parola «crucifixus», modificato in minore, e sulla parola «confiteor»; costituisce anche la testa del tema del fugato su «et vitam venturi secoli» e, infine, è utilizzato anche per l «amen» conclusivo. Particolarmente conciso è il Sanctus, formato da un solenne Andante in 3/4 («Sanctus»), uno scherzoso fugato («Osanna») e un amabile Andantino («Benedictus») affidato ai soli. Più articolato e musicalmente intenso è l Agnus Dei conclusivo. La serenità del fa maggiore che aveva pervaso i movimenti precedenti, lascia il posto, in apertura, a un più drammatico re minore. Un fluire di semicrome dei violini primi avvolge il canto dei solisti («Agnus Dei qui tollis peccata mundi») e la risposta omoritmica del coro («Miserere nobis»). Il tutto si ripete integralmente per due volte, e anche la terza intonazione del solista sembra riproporre la stessa struttura quando, al «dona nobis pacem», Mozart cambia completamente paesaggio sonoro: l ultima invocazione è, infatti, intonata dal coro su di uno scorrevole e quanto mai sereno Andantino in 3/8 nella tonalità d impianto. I limiti imposti dall arcivescovo Colloredo, come si vede, non hanno limitato la creatività mozartiana; se l arcivescovo fosse effettivamente soddisfatto o meno di una messa simile, non ci è dato saperlo e, in in fin dei conti, non è poi così importante. Nel 1824 un musicologo tedesco, Anton Friedrich Justus Thibaut, in una sua opera (Intorno alla purezza dell arte musicale) aveva scritto che la musica sacra di Mozart possedeva «le esatte caratteristiche delle composizioni profane» e che quindi non era adatta a essere eseguita durante una celebrazione liturgica. Si tratta di un giudizio che, purtroppo, ha ben attecchito nel corso del tempo; noi siamo certi che una musica simile, al di là delle etichette che le possono essere imposte, non possa che essere un prezioso contributo in una celebrazione liturgica: «l essenziale del culto divino» al quale il Colloredo aspirava nel suo progetto di riforma potrà fare a meno di molte cose, ma non del superfluo di una simile bellezza. Giovanni Salis* *Dopo il diploma in pianoforte, ha intrapreso con incoscienza la strada della musicologia, spaziando nei suoi interessi dalla musica sacra del tardo Rinascimento alla lirica per canto e pianoforte del primo Novecento. L altra sua grande passione, accanto alla musica, è la poesia; nel 2013 è stata pubblicata la sua prima raccolta poetica, A santificare l asfalto (Subway Edizioni). profilo profilo facebook: 5
8 Kyrie Kyrie, eleison. Christe, eleison. Kyrie, eleison. Gloria Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonæ voluntatis. Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. Domine Deus, Rex cælestis, Deus Pater Omnipotens. Domine Fili unigenite, Iesu Christe. Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris. Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis. Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Iesu Christe. Cum Sancto Spiritu: in gloria Dei Patris. Amen. Credo Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem, factorem cæli et terræ, visibilium omnium et invisibilium. Et in unum Dominum Iesum Christum, Filium Dei unigenitum, et ex Patre natum ante omnia sæcula. Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero, genitum, non factum, consubstantialem Patri: per quem omnia facta sunt. Qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de cælis. Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine, et homo factus est. Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato; passus et sepultus est, et resurrexit tertia die, secundum Scripturas, et ascendit in cælum, sedet ad dexteram Patris. Et iterum venturus est cum gloria, iudicare vivos et mortuos, cuius regni non erit finis. Et in Spiritum Sanctum, Dominum et vivificantem: qui ex Patre Filioque procedit. Qui cum Patre et Filio simul adoratur et conglorificatur: qui locutus est per prophetas. Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam. Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum. Et expecto resurrectionem mortuorum et vitam venturi sæculi. Amen. Sanctus Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt cæli et terra gloria tua. Hosanna in excelsis. Benedictus qui venit in nomine Domini. Hosanna in excelsis. Agnus Dei Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem. 6
9 Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà Gloria a Dio nell alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo. Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre, Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica. Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre. Amen. Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato; della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo. E per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto; e il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio; e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell alto dei cieli. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. 7
10 Giulio Prandi, direttore Nato nel 1977, Giulio Prandi si è diplomato in direzione d orchestra sotto la guida di Donato Renzetti. Diplomato anche in canto e laureato in matematica col massimo dei voti presso l Università di Pavia, ha inoltre studiato composizione con Bruno Zanolini e direzione di coro con Domenico Zingaro presso il Conservatorio di Milano. È Direttore musicale del Collegio Ghislieri di Pavia; ha fondato e dirige il Ghislieri Choir & Consort. Si dedica con continuità alla riscoperta di opere rare o inedite del repertorio sacro del Settecento italiano e allo studio della produzione sacra mozartiana. In ambito contemporaneo si segnala la sua collaborazione con gli Strumentisti del Teatro alla Scala e con il compositore Fabio Vacchi. La sua attività con Ghislieri Choir & Consort lo vede impegnato come direttore nei maggiori festival internazionali in Italia e in Europa. Dal 2010 incide per Sony Deutsche Harmonia Mundi. Ghislieri Choir & Consort Ghislieri Choir & Consort, fondato nel 2003 da Giulio Prandi, è uno dei più affermati ensemble italiani della sua generazione. Gruppo residente del Collegio Ghislieri di Pavia, partecipa ai più importanti festival italiani ed europei (Festival d Ambronay, Festival de La Chaise-Dieu, Saison Musical de Royaumont, Festival de Musique de Besançon, Oude Muziek Utrecht, Festival George Enescu di Bucarest, AMUZ-Anversa, Festival Baroque de Pontoise, Festival MITO SettembreMusica, Accademia Chigiana di Siena, Settimane Musicali di Stresa, Trigonale Festival, National Philharmonic Society di Vilnius). Oltre a frequentare gli autori consacrati del repertorio tardo barocco e classico, con una speciale predilezione per la produzione sacra mozartiana, il gruppo si dedica alla riscoperta del repertorio sacro del Settecento italiano, riproponendo regolarmente in concerto opere rare o inedite reperite attraverso un costante lavoro di ricerca. A questo repertorio è dedicata l attività discografica di Ghislieri Choir & Consort. Dopo l esordio per «Amadeus» con un cd dedicato a Giacomo Antonio Perti, il 2010 ha dato avvio a un importante progetto con Sony Deutsche Harmonia Mundi, che ha portato nel 2011 alla pubblicazione di un disco dedicato all opera sacra di Galuppi e nel 2013 di un nuovo volume dedicato a Niccolò Jommelli. Il volume dedicato al Mattutino de Morti di Davide Perez, pubblicato nel 2014, è stato realizzato nell ambito di un progetto in partenariato con la Fondation Royaumont e portato in tournée in alcuni dei più prestigiosi festival d Europa. I progetti futuri prevedono concerti in Francia, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Spagna, Portogallo, Austria e Svizzera. Ghislieri Choir & Consort è ensemble in residenza permanente al Collegio Ghislieri di Pavia ed è sostenuto dal Comune di Pavia. 8
11 Orchestra Violini primi Alberto Stevanin Elena Telò Marco Piantoni Violini secondi Heriberto Delgado Laura Mirri Diego Castelli Violoncelli Jorge Alberto Guerrero Claudia Poz Contrabbasso Nicola Barbieri Tromboni Susanna Defendi Simone Maffioletti Fabio De Cataldo Trombe Antonio Faillaci Fruzsina Hara Coro Soprano Valentina Argentieri Caterina Iora* Marta Redaelli Denise Araneda Alto Silvia Bertoluzza Marta Fumagalli* Isabella Di Pietro Morena Carlin Tenore Gianfranco Cerreto Paolo Tormene Federico Kaftal Giorgio Tiboni* Basso Marco Bussi* Renato Cadel Renato Dolcini Alessandro Nuccio *Solo Timpani Stefano Bardella Organo Maria Cecilia Farina 9
12 Il FAI presenta i luoghi di MITO SettembreMusica Chiesa di San Marco La chiesa venne fondata nel 1254, al di fuori delle mura viscontee, da Lanfranco Settala, priore generale dell ordine degli Eremitani di Sant Agostino. È probabile che egli avesse voluto inglobare nella nuova struttura un predente luogo di culto dedicato a San Marco, patrono di Venezia, in segno di ringraziamento agli abitanti della città lagunare per l aiuto fornito nella ricostruzione di Milano in seguito alle distruzioni del Barbarossa. La chiesa presentava una pianta a T divisa in tre navate con colonne in laterizio e finestre archiacute, nonché un bel campanile tuttora esistente. Nel Quattrocento, con la soppressione del cimitero dovuto all apertura del Laghetto di San Marco, vennero aggiunte le cappelle al fianco destro. In età barocca si procedette ad un radicale rifacimento interno, che celò in gran parte le antiche architetture. Tra il 1690 e il 1714, infatti, Benedetto Quarantino, su disegno di Francesco Borromini, coprì le navate con una volta a botte in sostituzione delle antiche capriate, nascose le colonne in laterizio con pilastri poligonali ed eresse la cupola. La facciata fu ricostruita da Carlo Maciachini nel Del 1348 sono invece il portale ogivale e le tre statuette dei santi Agostino, Ambrogio e Marco attribuite al cosiddetto Maestro di Viboldone. Da segnalare, infine, il mosaico con la Madonna e Santi sulla lunetta di Angelo Inganni (1840). La chiesa presenta dimensioni assai notevoli (96 metri di lunghezza) e ospita numerosi capolavori. Oltre agli affreschi del Lomazzo, dei Fiammenghini e di altri artisti del Seicento, vanno menzionate le due grandi tele (1618) di Camillo Procaccini e del Cerano, poste l una di fronte all altra sulle pareti laterali del presbiterio, raffiguranti rispettivamente la Disputa di Sant Ambrogio con Sant Agostino e il Battesimo di Sant Agostino. Significativo il confronto tra la pittura del primo, più statica e ripetitiva con ritmi cadenzati, e quella del secondo, potentemente drammatica e innovativa, vibrante nei colori e nei chiaroscuri. Il transetto destro ospita invece pregevoli affreschi trecenteschi riscoperti negli anni Sessanta e monumenti sepolcrali campionesi, oltre al Sarcofago del beato Lanfranco Settala attribuito al pisano Giovanni di Balduccio (xiv secolo). Nella foresteria della canonica agostiniana trovarono ospitalità per tre mesi nel 1770, il giovanissimo Mozart e suo padre, giunti per la prima volta a Milano. Questi, sotto la protezione del conte Firmian, furono introdotti presso le più influenti famiglie della città. Si ringrazia 10
13 Settembre Musica Torino Milano Festival Internazionale della Musica 04_21 settembre 2014 Ottava edizione La Grande Guerra Musica, poesia e lettere dal fronte: per scoprire con la musica le voci della nostra storia 6.IX Fanfara della Brigata Alpina Taurinense 7.IX Lorna Windsor Bruno Canino /Antonio Ballista 14.IX Coro della S.A.T. Società degli Alpinisti Tridentini Biglietteria MITO in Expo Gate Online conviene MITO_Milano #mito14 #chemito
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16 Un progetto di Città di Milano Giuliano Pisapia Sindaco Presidente del Festival Filippo Del Corno Assessore alla Cultura Giulia Amato Direttore Generale Cultura Città di Torino Piero Fassino Sindaco Presidente del Festival Maurizio Braccialarghe Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione Aldo Garbarini Direttore Cultura, Educazione e Gioventù Comitato di coordinamento Presidente Francesco Micheli Milano Enzo Restagno Direttore artistico Vicepresidente Maurizio Braccialarghe Torino Giulia Amato Direttore Generale Cultura Francesca Colombo Segretario generale Coordinatore artistico Aldo Garbarini Direttore Cultura, Educazione e Gioventù Angela La Rotella Segretario generale Claudio Merlo Responsabile generale Coordinatore artistico
17 Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Fondatori Francesco Micheli, Roberto Calasso Francesca Colombo, Piergaetano Marchetti Massimo Vitta-Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen, Alberto Arbasino, Giovanni Bazoli George Benjamin, Ilaria Borletti Buitoni, Pierre Boulez Gillo Dorfles, Umberto Eco, Bruno Ermolli, Inge Feltrinelli Franz Xaver Ohnesorg, Ermanno Olmi, Sandro Parenzo Alexander Pereira, Renzo Piano, Arnaldo Pomodoro Livia Pomodoro, Davide Rampello, Gianfranco Ravasi Daria Rocca, Franca Sozzani, Umberto Veronesi Ad memoriam Gae Aulenti, Louis Pereira Leal Consiglio Direttivo Francesco Micheli, Presidente Marco Bassetti, Pierluigi Cerri, Lella Fantoni Roberta Furcolo, Leo Nahon, Roberto Spada Collegio dei Revisori Marco Guerrieri, Eugenio Romita Marco Giulio Luigi Sabatini
18 L organizzazione di MITO SettembreMusica Milano Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Francesca Colombo Segretario generale e Coordinatore artistico Stefania Brucini Responsabile promozione e biglietteria Carlotta Colombo Responsabile produzione Emma De Luca Referente comunicazione Federica Michelini Assistente Segretario generale e Responsabile partner e sponsor Luisella Molina Responsabile organizzazione Lo Staff del Festival Segreteria generale Cristina Calliera, Eleonora Porro e Vincenzo Langella Comunicazione Livio Aragona, Irene D Orazio, Christian Gancitano, Valentina Trovato con Matteo Arena e Federica Brisci, Arianna Lodi, Elena Orazi, Niccolò Paletti Produzione Francesco Bollani, Stefano Coppelli, Matteo Milani con Nicola Acquaviva, Elena Bertolino, Diego Dioguardi, Elena Marta Grava e Michela Lucia Buscema, Eléonore Létang-Dejoux, Ivana Maiocchi, Eleonora Malliani Organizzazione Massimo Nebuloni, Nora Picetti, Elisabetta Maria Tonin ed Elena Barilli Promozione e Biglietteria Alice Boerci, Alberto Raimondo con Annalisa Cataldi, Alice Lecchi, Victoria Malighetti, Jacopo Eros Molè, Caterina Novaria, Anisa Spaho ed Elena Saracino via Dogana, Milano telefono fax c.mitoinformazioni@comune.milano.it Coordinamento Ufficio Stampa SEC stampa@mitosettembremusica.it Rivedi gli scatti e le immagini del festival youtube.com/mitosettembremusica flickr.com/photos/mitosettembremusica Si ringraziano i tanti, facenti parte delle Istituzioni, dei partner, degli sponsor e delle organizzazioni musicali e culturali che assieme agli operatori e addetti a teatri, palazzi e chiese hanno contribuito con passione alla realizzazione del Festival
19 MITO SettembreMusica Ottava edizione Un progetto di Realizzato da Con il sostegno di I Partner del Festival Sponsor Media partner Partner Istituzionale Partner Istituzionale Sponsor tecnici Si ringrazia per l accoglienza degli artisti Cioccolateria Artigiana Guido Gobino Riso Scotti Snack Acqua Eva Si ringrazia per le divise dello staff Aspesi MITO a Milano è un evento sostenibile grazie a Con il sostegno di Edison il Festival è il primo evento musicale in Italia progettato e gestito in maniera sostenibile, che si sta certificando ISO MITO è anche a emissioni zero grazie alla compensazione delle emissioni di CO 2 attraverso titoli di Garanzia d Origine Edison che attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili. In collaborazione con EventiSostenibili.it
20 I sentieri sonori di MITO Aimez-vous Brahms? Oltre alle sinfonie, l integrale pianistica con i giovani talenti vincitori di importanti concorsi internazionali dal 8.IX al 18.IX ore 18 Conservatorio di Milano, Sala Puccini Ciclo pianistico 9.IX ore 17 Teatro Menotti Trio Talweg Focus Furrer/Vacchi Per conoscere a fondo due tra i maggiori compositori viventi, l italiano Fabio Vacchi e l austriaco Beat Furrer 13.IX ore 17 Piccolo Teatro Studio Melato mdi ensemble 16.IX ore 21 Teatro Dal Verme Filarmonica IX ore 21 Conservatorio di Milano, Sala Verdi Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai 160 Janáček La Grande Guerra Alla scoperta del gusto della MittelEuropa con due appassionati quartetti d archi, il visionario Diario di uno scomparso, tre capolavori per pianoforte e la magistrale Sinfonietta con la celebre Orchestra Filarmonica Ceca: per conoscere uno dei maggiori compositori del IX ore 17 Chiesa di Sant Antonio Abate Quartetto Energie Nove 16.IX ore 17 Piccolo Teatro Grassi il Coro di Praga con Ivo Kahánek Diario di uno scomparso 17.IX ore 21 Teatro degli Arcimboldi Orchestra Filarmonica Ceca musiche di Janáček, Smetana e Dvořák 18.IX ore 17 Teatro Out Off Ivo Kahánek musiche per pianoforte solo Musica, poesia e lettere dal fronte: per scoprire con la musica le voci della nostra storia 6.IX ore 17 Teatro Ringhiera Ta-pum, suoni e parole della Grande Guerra 7.IX ore 17 Auditorium San Fedele Lorna Windsor e il duo Ballista-Canino 14.IX ore 16 Chiesa Sant Alessandro I Canti della Grande Guerra Coro della S.A.T. lo sapevi che i programmi di sala del festival sono anche on-line? Scarica l app di MITO o vai sul nostro sito!
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