[Estensore] Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario per le controversie in cui sia parte un consumatore

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale..... Presidente Avv. Alessandro Leproux.. Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Massimiliano Silvetti. Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario per le controversie in cui sia parte un consumatore Prof.ssa Liliana Rossi Carleo Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 13/04/2012 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; Fatto In data 15 febbraio 2006, i ricorrenti stipulavano con l intermediario resistente un contratto di mutuo a tasso variabile per l importo di ,00. Con un primo reclamo del 26 maggio 2010, i ricorrenti richiedevano alla banca chiarimenti in merito all esecuzione del contratto di mutuo, alle condizioni economiche applicate, alla quota di capitale rimborsata e all applicazione delle agevolazioni previste dal D.L. 185/2008. Con missiva datata 29 giugno 2010, la banca inviava il conteggio di estinzione e il piano di ammortamento, oltre a fornire taluni chiarimenti sulle specifiche richieste dei ricorrenti e a confermare l avvenuto rimborso ex D.L. 185/2008. Nei successivi mesi, i ricorrenti chiedevano ripetutamente altri invii dei conteggi di estinzione del mutuo, con finalità ora di estinzione anticipata del prestito, ora di surrogazione. In data 10 marzo 2011, i ricorrenti, basandosi sul conteggio inviato loro dalla banca in data 31 gennaio 2011 a fronte di una precedente richiesta di surrogazione del mutuo (poi Pag. 2/7

2 rinunciata dagli stessi ricorrenti nel febbraio successivo), corrispondevano alla banca l importo di 123,232,77. La banca pur ritenendo erroneo l importo corrisposto in quanto i conteggi erano stati eseguiti per l ipotesi della surrogazione e non dell estinzione anticipata ed in quanto tali conteggi non erano più attuali inviava ai ricorrenti quietanza di pagamento e restituiva loro l importo di 790,09, quale differenza tra la maggior somma pagata e quella dovuta dai ricorrenti. Questi ultimi, con un ulteriore reclamo in data 17 giugno 2011, contestavano alcuni asseriti errori, da parte della banca, nel calcolo della somma richiesta per l estinzione anticipata del mutuo e chiedevano, pertanto, la restituzione delle maggiori somme corrisposte rispetto a quelle effettivamente dovute e, segnatamente, 2.136,87 a titolo di somma pagata in eccesso quale capitale residuo ed 1.863,00 quale importo corrispondente all avvenuto pagamento delle rate di gennaio, febbraio e marzo 2011, asseritamente non conteggiate dalla banca ai fini del calcolo dell importo dovuto per l estinzione del mutuo. La banca riscontrava negativamente tale reclamo, confermando l entità del capitale residuo precedentemente indicata e, all esito della ricostruzione analitica dei rapporti contabili in essere, sottolineando di non aver trattenuto somme eccedenti rispetto a quelle concordate. Con successiva comunicazione dell 11 agosto 2011, a fronte delle rinnovate contestazioni dei ricorrenti in data 20 luglio 2011, la banca attestava nuovamente la correttezza dei propri calcoli, rappresentando inoltre di aver trattenuto l importo di 609,32 a titolo di penale per l estinzione anticipata del finanziamento (importo non contenuto nell estratto conto precedentemente inviato ai ricorrenti, in quanto tale estratto conto era stato loro fornito a seguito di una richiesta di surroga del finanziamento, alla quale in seguito [i ricorrenti avevano] rinunciato ). Alla luce della suesposta vicenda, con ricorso presentato all Arbitro Bancario Finanziario il 9 settembre 2011, i ricorrenti rappresentano di aver subito un danno in relazione a quanto corrisposto per l estinzione anticipata del mutuo e, conseguentemente, chiedono il risarcimento del suddetto pregiudizio, quantificandolo in 4.000,00 (o nella diversa somma ritenuta dal Collegio), oltre interessi legali. La banca convenuta, ritualmente costituitasi in giudizio, contesta quanto richiesto dai ricorrenti, sottolineando l esattezza dei conteggi relativi alla somma corrisposta per l estinzione anticipata. La banca, a tal fine, precisa: i) che la cifra bonificata dai ricorrenti in Pag. 3/7

3 data 10 marzo 2011, ai fini dell estinzione anticipata del mutuo, era riferita ad un precedente conteggio fornito dall intermediario in relazione ad una pratica di surrogazione ed ormai scaduto a causa della rinuncia dei clienti alla surrogazione stessa; ii) di aver rimborsato ai clienti più del dovuto ( 790,09 anziché 717,52). Oltre al rigetto del ricorso, chiede, pertanto, in via riconvenzionale, la restituzione dell importo di 72,57, quale eccedenza rispetto alla somma spettante ai ricorrenti in sede di rimborso. Diritto 1. La controversia ha ad oggetto l accertamento della legittimità dell applicazione della penale per l estinzione anticipata del contratto di mutuo stipulato in data 15 febbraio 2006 e la correttezza dei conteggi, effettuati dalla banca, per il calcolo della somma che i ricorrenti hanno corrisposto ai fini dell estinzione anticipata del mutuo stesso. 2. Non sarà inutile rilevare, in primo luogo, che, nel corso del rapporto, i ricorrenti avevano richiesto alla banca diversi tipi di conteggi estintivi, alcuni in relazione alla mera estinzione del mutuo, altri in vista di una possibile procedura di surrogazione. Come correttamente rilevato dalla banca convenuta, il conteggio trasmesso in data 31 gennaio 2011, su richiesta dei ricorrenti, non contemplava il pagamento della penale in quanto tale conteggio era stato effettuato in relazione ad una richiesta di surrogazione del mutuo, alla quale i ricorrenti avevano poi rinunciato nel mese di febbraio 2011, optando invece per l estinzione anticipata del prestito. 3. Tale circostanza appare invero decisiva ai fini del giudizio in ordine all accertamento della legittimità della penale per l estinzione anticipata, corrisposta dai ricorrenti nella misura di 609,32. Contrariamente a quanto dedotto dai ricorrenti, l applicazione della penale per l estinzione anticipata del mutuo in base a quanto previsto nel contratto doveva infatti essere da loro corrisposta alla banca, come in effetti avvenuto. Nell ipotesi di surrogazione richiesta ai sensi dell art. 8 D.L 31 gennaio 2007, n. 7 (applicabile, ratione temporis, al caso di specie), è prevista la nullità di qualsiasi patto con il quale si renda oneroso per il cliente l esercizio della facoltà di surrogazione (cfr. la Procedura interbancaria elaborata dall A.B.I. sulla portabilità del mutuo trasmessa il 17 dicembre 2007, nella quale si chiarisce che, in caso di surrogazione, non è permesso applicare alcun costo di qualsiasi natura al cliente ). Del resto, dalla documentazione versata in atti si evince come tale normativa fosse ben nota alla banca che nei conteggi effettuati per la pratica di surroga del 31 gennaio 2011 Pag. 4/7

4 rappresentava ai ricorrenti quanto segue: l'indennità evidenziata nell'estratto conto è stata determinata o meno, nel caso vi siano i presupposti, con le indicazioni stabilite dal Decreto Legge n. 7 del convertito con modifiche, con Legge n. 40 del e al successivo Accordo intercorso tra Abi e Associazioni dei Consumatori del Nei casi in cui non vi sono i presupposti previsti dalla normativa sopraindicata l'indennità è stata calcolata secondo quanto indicato nel contratto di mutuo a suo tempo stipulato. (...) Precisazioni solo per operazioni di surroga: si comunica che la ns. banca, in caso di surroga, non addebita alcuna spesa o altri oneri di qualsiasi natura in conformità e ottemperanza all'art. 8 bis del D.L. n. 7/2007, convertito con modifiche, con Legge n. 40/2007 e Legge n. 244/2007 art. 2. comma 450. Nel conteggio di estinzione pertanto non si dovrà tener conto, se presenti, dell'importo relativo all'indennità e alle spese amministrative di urgenza. Ed infatti, la misura della penale (definita, per l appunto, indennità ) prevista dalla banca nella comunicazione del 31 gennaio 2011 era pari a zero. In relazione all estinzione anticipata del mutuo, all opposto, è possibile prevedere il pagamento di una penale a fronte della definizione ante tempus del contratto (arg. ex art. 7, 5 comma, D.L. 7/2007). Le disposizioni contenute nel contratto di mutuo e nei suoi allegati legittimavano pertanto la banca ad applicare la penale in caso di estinzione anticipata del finanziamento. Oltre alla sua applicazione, anche la quantificazione della penale da parte della banca è avvenuta in modo legittimo. Nel documento di sintesi e nelle condizioni generali allegate al contratto stipulato inter partes, la predetta penale era stabilita nella misura del 2% del capitale restituito anticipatamente. Tuttavia la banca, in ossequio a quanto previsto dall Accordo tra ABI e Associazioni dei Consumatori del 2 maggio 2007 (accordo che non era in vigore al tempo della stipulazione del contratto di mutuo), ha applicato la penale nella minor misura dello 0,5% (cfr. Collegio di Roma, decisione del 13 dicembre 2011, n. 2691). 4. Ebbene, anche in considerazione di quanto precede, a parere del Collegio, i conteggi per la determinazione della somma relativa all estinzione del mutuo sono stati correttamente determinati dalla banca. Fermo restando che al Collegio non può essere richiesta un attività di tipo consulenziale, estranea agli scopi ed alle funzioni dell Arbitro Bancario Finanziario (cfr. Collegio di Milano, decisione del 30 giugno 2010, n. 644), dalla documentazione offerta in comunicazione dalle parti è comunque possibile evincere quanto segue. Pag. 5/7

5 In base al rendiconto al 22 febbraio 2011 offerto in comunicazione dalla banca, il capitale residuo del mutuo al 31 dicembre 2010 era pari ad ,90. Nei mesi successivi (gennaio, febbraio e marzo 2011) venivano corrisposte dai ricorrenti rate per un totale di 1.983,27 ( 1.214,92 per sorte capitale ed 768,35 per interessi). Pertanto, al 10 marzo 2011, data nella quale veniva eseguito il pagamento per la estinzione anticipata del mutuo, il capitale residuo ammontava ad ,98. Tale somma si ottiene sottraendo la sola parte pagata a titolo di sorte capitale nel corso dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2011 e non l intero importo di 1.983,27 (comprensivo anche degli interessi), come sembrerebbero pretendere i ricorrenti con le contestazioni presenti nel loro reclamo del 20 luglio All importo di ,98 sono stati aggiunti dalla banca 41,95 per i dietimi maturati a partire dal 5 marzo (data di pagamento dell ultima rata) al 10 marzo 2011; ed 609,32, a titolo di penale per estinzione anticipata del mutuo. Il totale dovuto per l estinzione del mutuo era pertanto di ,25. Poiché il bonifico per l estinzione del mutuo ammontava alla maggior somma di 123,232,77, i ricorrenti maturavano il diritto al rimborso dell importo eccedente, pari ad 717,52. La banca provvedeva pertanto in data 13 aprile 2011 a corrispondere ai ricorrenti tale rimborso, in misura peraltro maggiore ( 790,09) rispetto a quanto sarebbe stato da loro dovuto. In via riconvenzionale, la banca ha quindi chiesto che l Arbitro Bancario Finanziario condanni i ricorrenti alla restituzione di 72,57, importo eccedente indebitamente versato ai ricorrenti dalla banca. Peraltro, tale domanda, alla luce della natura del giudizio e della stessa funzione svolta dal Collegio, è da ritenersi inammissibile. Sebbene l Arbitro Bancario Finanziario sia Organo deputato a dirimere (...) le controversie tra i clienti e gli intermediari ( 1 delle Disposizioni), sono infatti dinanzi ad esso azionabili soltanto domande del cliente nei confronti dell intermediario e non viceversa. 6. Alla luce delle considerazioni che precedono, il Collegio ritiene che la domanda dispiegata dai ricorrenti non possa trovare accoglimento. Pag. 6/7

6 P.Q.M. Il Collegio respinge il ricorso. Dichiara inammissibile la richiesta dell intermediario. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7