PIANO REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO COMUNALE (P.R.P.C.) DI INIZIATIVA PUBBLICA DI RECUPERO DEL CENTRO DI POCENIA CAPOLUOGO NORME DI ATTUAZIONE
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1 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Comune di Pocenia PIANO REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO COMUNALE (P.R.P.C.) DI INIZIATIVA PUBBLICA DI RECUPERO DEL CENTRO DI POCENIA CAPOLUOGO NORME DI ATTUAZIONE ELABORATO APPROVATO Progettista arch. Daniele MAZZEGA collaboratore arch. Luca SEGATO
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3 TITOLO I - Contenuti del Piano ART. 1 FINALITÀ E FORMAZIONE Il presente P.R.P.C. di Recupero di iniziativa pubblica, attua la disposizioni previste dal P.R.G.C. per il Capoluogo di Pocenia. Obiettivo del P.R.P.C. è il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente del capoluogo di Pocenia con la possibilità di ampliamenti e nuove edificazioni. Il P.R.P.C. è formato ai sensi della L. 457/78, della L.R. 18/86 e della L.R. 52/91. ART. 2 CONTENUTI Il presente P.R.P.C. contiene: delimitazione delle Unità Minime di Intervento e dei comparti; le categorie d intervento; individuazione delle aree pubbliche; ART. 3 ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PIANO Il P.R.P.C. è costituito dai seguenti elaborati: 1.Relazione generale 2.Norme di attuazione 3.Programma delle fasi e previsioni di spesa 4.Elenco ditte da espropriare 5.Asseverazioni 6.Elaborati grafici: 7.Relazione generale 8.Norme di attuazione 9.Programma delle fasi e previsioni di spesa 10.Elenco ditte da espropriare 11.Asseverazioni 12.Elaborati grafici: TAV. 0 Estratto P.R.G.C. vigente TAV. 1A ANALISI - Evoluzione storica insediativa del tessuto urbano
4 TAV. 2A TAV. 3A TAV. 4A TAV. 5A TAV. 6A TAV. 1P TAV. 2P TAV. 3P TAV. 3P bis TAV. 4P TAV. 5P ANALISI - Volumi edilizi e struttura delle proprietà ANALISI - Reti tecnologiche ANALISI - Destinazione d uso degli edifici e del suolo ANALISI - Tipologie, stato di conservazione e rapporti con il contesto ANALISI - Percezioni visive dell edificato PROGETTO - Categorie di intervento PROGETTO - U.M.I. e comparti PROGETTO - Tipologie e sezioni: spazi pubblici in previsione PROGETTO Tipi d uso del suolo e degli edifici PROGETTO - Planivolumetrico indicativo della nuova Piazza PROGETTO - Tipologie indicative pavimentazioni e punti luce 13.Elaborati descrittivi-illustrativi: 7.1 ANALISI: schede di rilevamento 7.2 PROGETTO: abaco degli elementi tipologici e costruttivi La TAV. 1P e la TAV. 2P risultano vincolanti per l attuazione del P.R.P.C.; gli altri elaborati costituiscono elementi di indirizzo per l attuazione del P.R.P.C..
5 TITOLO II - Destinazioni d uso ed Unità Minime di Intervento ART. 4 DESTINAZIONI D USO AMMESSE a) Residenziali e servizi annessi. b) Artigianali di servizio compatibili con la residenza, con l esclusione di lavorazioni nocive, rumorose ed inquinanti (per la definizione di artigianato di servizio si rimanda all art. 6, Capo II del D.P.G.R. del 29 aprile 1977, n. 0139/Pres). c) Alberghiere, ricettivo-complementari, ristoranti e bar. d) Direzionali, uffici pubblici e privati, sedi ecclesiastiche e di associazioni. e) Commerciali al minuto, negozi per vendita al dettaglio. f) Servizi ed attrezzature pubbliche. g) Deposito attrezzi agricoli, per giardinaggio ed orticoltura. Le attività agricole esistenti ad uso famigliare potranno essere mantenute fino all esaurimento dell attività del conduttore attuale, purché non creino molestia e/o inquinamento e comunque è vietata la nuova costruzione, l ampliamento e la ristrutturazione dei manufatti agricoli e l aumento delle attività agricole esistenti. E possibile l ampliamento dei soli fabbricati adibiti a deposito attrezzi per giardinaggio o orticoltura. Tale ampliamento viene quantificato al pari degli altri aumenti volumetrici consentiti. Sono consentiti miglioramenti igienico-funzionali alle pertinenze rustiche ed alle stalle ad uso familiare esistenti alla data di adozione del P.R.G.C., senza aumenti volumetrici e qualora queste distino almeno 30 ml dalle abitazioni di altri proprietari, previo parere dell A.S.S.. ART. 5 UNITÀ MINIME D INTERVENTO L attuazione del P.R.P.C. avviene attraverso aree definite come Unità Minime d Intervento (U.M.I.). Le U.M.I. possono essere adeguate agli effettivi confini di proprietà, con possibilità di variazioni di superficie in più o in meno non superiori al 15%
6 della superficie dell U.M.I.; più U.M.I. possono concorrere alla costituzione di un unico intervento. Il rilascio della Concessione Edilizia per opere eccedenti la manutenzione ordinaria (art. 68, L.R. 52/91) è subordinata alla presentazione di un progetto di massima su l intera UMI, con i seguenti contenuti: planimetria dello stato di fatto dell UMI con: 1. i fabbricati esistenti e le aree di pertinenza; 2. prospetti esistenti; 3. destinazioni d uso esistenti; 4. calcolo delle superfici coperte e dei volumi esistenti. planimetria di progetto con: 1. fabbricati; 2. destinazioni d uso previste; 3. calcolo delle superfici coperte e dei volumi di progetto; 4. prospetti principali di progetto; 5. schema dei caratteri architettonici, indicazione del colore nelle facciate principali e sistemazione delle aree scoperte. Nell eventualità di più proprietà all interno dell U.M.I., il progetto di massima dell U.M.I. può essere sottoscritto dal solo richiedente e costituisce linea guida per gli interventi successivi. Può comunque essere soggetto a variazioni che non risultino in contrasto con gli aspetti omogenei dell intervento. Nell ambito delle UMI sono consentiti interventi edilizi parziali e la concessione edilizia potrà essere rilasciata qualora il progetto di massima dimostri, anche con interventi successivi, di giungere ad un intervento edilizio unitario per identità di altezze, di facciate e di sistemazione esterna. ART. 6 COMPARTI Il P.R.P.C. prevede dei comparti in cui è prevista la realizzazione di nuovi edifici, la sistemazione dell area e la realizzazione di opere di urbanizzazione da cedere all Amministrazione Comunale. Per tali comparti dev essere elaborato un progetto sull intera area che comprenda:
7 1.lo stato di fatto dell area del comparto; 2.il progetto degli edifici con la sistemazione dell area a verde e parcheggi; 3.il progetto delle opere di urbanizzazione previste dal P.R.P.C. da cedere all Amministrazione Comunale; 4.una convenzione con le modalità di realizzazione delle opere e la cessione delle opere previste. PRESCRIZIONI Comparto A La realizzazione dell edificio è subordinata alla presentazione di un progetto di massima sull intero comparto che preveda la sistemazione degli spazi pedonali, carrabili, dei parcheggi, del verde e delle reti tecnologiche. Inoltre tale progetto dovrà individuare, nel caso in cui l edificio venga realizzato dopo la piazza, le opere necessarie per rendere funzionali gli spazi esterni all edificio e la viabilità. Nel caso in cui l edificio venga realizzato da un privato è prevista una convenzione con la definizione delle opere di urbanizzazione e gli allacciamenti che si devono realizzare. Comparto B Sul comparto dev essere elaborato un progetto di massima che individui la tipologia dei fabbricati, la strada, il verde, il percorso ciclo-pedonale ed i parcheggi interni. Nella convenzione dev essere prevista la realizzazione e la cessione del tratto di percorso ciclo-pedonale. Comparto C Il progetto di massima, oltre la tipologia dei fabbricati, il verde, i parcheggi ed il percorso ciclo-pedonale, deve individuare un accesso carrabile su Via Divisione Julia. Nella convenzione dev essere prevista la realizzazione e la successiva cessione del percorso ciclo-pedonale. Comparto D In tale comparto viene confermata la destinazione a municipio e servizi collettivi. Il progetto di ampliamento del municipio dovrà definire i parcheggi, il verde e gli spazi pedonali.
8 ART. 7 ALLINEAMENTI PRESCRITTI Indicano gli allineamenti obbligatori per gli ampliamenti e gli edifici di nuova realizzazione. Tali allineamenti completano l indicazione grafica degli ambiti di ampliamento o nuova edificazione in cui costituiscono il limite fisso e vincolante. ART. 8 INTERVENTI PARZIALI SU EDIFICI In caso di interventi parziali su edifici che presentano facciata unitaria, anche se su U.M.I. diverse, per il rilascio della Concessione Edilizia è necessaria la presentazione di un progetto guida riguardante l intera facciata contrassegnata dal simbolo di conservazione di facciata. Tale progetto guida dovrà specificare tutte le caratteristiche dell intera facciata, ed in particolare: a) altezza; b) sporto di linda; c) tipo di finitura: intonaco, colore, materiali a vista, cornici, ecc; d) dimensione dei fori; e) ripartizione dei fori; f) tipo di serramenti. Tale progetto costituirà un riferimento per i successivi interventi. Il progetto guida, pur essendo suscettibile di modifiche, per risolvere documentati problemi funzionali o distributivi, dovrà mantenere fissi i punti a), b), c), d), f); mentre per quanto riguarda il punto e) saranno consentite modifiche riguardo al solo allineamento verticale, rimanendo fisso quello orizzontale. ART. 9 CATEGORIE D INTERVENTO Il P.R.P.C. classifica le aree e gli immobili secondo le indicazioni del P.R.G.C., la L.R. 52/91 e le valutazioni dello stato di fatto, nelle seguenti categorie: immobili soggetti a restauro - A1 immobili soggetti a conservazione tipologica - A2
9 immobili soggetti a ristrutturazione - A3 immobili soggetti a ristrutturazione con trasformazione della facciata A3.1 immobili soggetti a demolizione senza ricostruzione A4 ampliamento e nuova edificazione A5 aree libere inedificabili A6 aree private da riqualificare A7
10 TITOLO III - Regolamentazione degli interventi ART. 10 IMMOBILI SOGGETTI A RESTAURO - A1. Si tratta di immobili che hanno rilevante importanza nel contesto urbano per specifici valori storici ed architettonici. In particolare, si tratta di edifici vincolati ai sensi della Legge n 1089/1939, per i quali gli interventi vanno sottoposti al preventivo parere della Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici del Friuli Venezia Giulia, e di edifici di particolare interesse tipologico architettonico. 10.1) TIPI DI INTERVENTO AMMESSI Per gli immobili soggetti a Restauro sono ammessi i seguenti interventi: il consolidamento, il ripristino ed il rinnovo degli elementi costituitivi dell edificio conservandone tutti gli elementi originari e la tipologia strutturale; la sostituzione solo per parti non recuperabili, senza modificazione della tipologia strutturale, dei tipi di materiale e della quota d imposta dei solai e della copertura; conservazione e ripristino dell impianto distributivo originario; ricostruzione filologica delle parti di edificio mancanti per crolli o demolizioni; eliminazione delle superfetazioni definite come parti incongrue rispetto all impianto originario ed al processo di trasformazione dell edificio, nonché la messa in luce di elementi architettonici originari; restauro e ripristino di parti alterate o degradate per interventi recenti; inserimento degli impianti tecnologici e vani igienico - sanitari necessari per l uso cui l immobile è destinato; sono vietati ampliamenti e sopraelevazioni dei fabbricati 10.2) ELEMENTI COSTRUTTIVI
11 Per la sostituzione di elementi costruttivi, murature e strutture lignee delle coperture e dei solai, devono essere utilizzati tipologie e materiali dello stesso tipo degli originari. La struttura della copertura e gli orizzontamenti non potranno subire modificazioni relativamente alla loro quota d imposta e dovranno essere in legno. Per nuove esigenze funzionali e per l abbattimento delle barriere architettoniche è ammessa la realizzazione di nuovi collegamenti verticali, nel rispetto della tipologia originaria. Nel caso di cambio di destinazione d uso da stalla o deposito ad abitazione, nel rispetto della tipologia originaria potrà essere modificata la funzionalità distributiva interna con la creazione di tramezze rimovibili. Il ripristino del manto di copertura deve avvenire attraverso il recupero del maggior numero possibile di coppi, e comunque in percentuale non inferiore al 50%. Devono essere mantenute le bucature esistenti; uniche modifiche possibili sono quelle relative ad ampliamenti o restringimenti delle bucature relative a vani depositi, magazzini o stalle, rivolte verso spazi privati. La chiusura degli spazi tra i pilastri di fabbricati per deposito dev essere realizzata con serramenti o pannelli in legno. I tavolati di calpestio del 1 piano devono essere recuperati; eventuali rifacimenti di pavimenti possono essere realizzati sopra il tavolato. Parti mancanti o crollate di recinzione devono essere ricostruite con la stessa tipologia e materiali. 10.3) ELEMENTI DI FINITURA L intervento di restauro dovrà essere esteso a tutti gli elementi architettonici e di finitura. Le murature a vista devono essere recuperate e ripristinate utilizzando materiali uguali agli esistenti. Gli interventi di restauro sui paramenti esterni delle facciate dovranno essere per lo più rivolti al ripristino delle finiture esistenti o al loro parziale rifacimento, ed in particolare:
12 o nel caso di rifacimento degli intonaci, dovranno essere riprodotte le tecniche originarie o tecniche che riproducono un intonaco similare all originale; o le tinteggiature dovranno essere effettuate con la tonalità dei colori originari dell edificio, utilizzando prodotti tradizionali. Sono vietati i colori a base sintetica; o i tamponamenti tra i pilastri di fabbricati adibiti a magazzini e deposito devono essere realizzati con serramenti e materiali lignei, tali da mantenere visibili i pilastri stessi; o le parti lapidee dovranno essere lavate e consolidate, per le parti mancanti si procederà all integrazione o sostituzione con materiale identico al preesistente. Per la sostituzione dei serramenti esistenti, i nuovi dovranno rispecchiare quelli originari senza alcun arricchimento formale se non motivato da eventuali analisi tese al recupero storico e stilistico degli elementi architettonici. Interventi di restauro o di rifacimento dovranno essere attuati per comignoli e canne fumarie. Per le inferriate e le grate si prescrive il mantenimento e/o la riproposizione delle attuali tipologie. I canali di gronda devono essere di sezione semicircolare, i pluviali di sezione circolare, entrambi in lamiera di rame. Interventi di restauro o di rifacimento dovranno essere attuati anche per elementi come pavimentazioni, e manufatti esterni quali fioriere, recinzioni, ecc., con il recupero degli elementi esistenti. ART. 11 IMMOBILI SOGGETTI A CONSERVAZIONE TIPOLOGICA - A2 Sono gli edifici che pur non presentando particolari pregi artistico architettonici, concorrono a qualificare i connotati tipologici della struttura insediativa e rappresentano gli elementi peculiari del tessuto edilizio, significativi dal punto di vista documentale, tipologico o ambientale. 11.1) TIPI DI INTERVENTO AMMESSI
13 Per tali immobili sono ammessi i seguenti interventi: Consolidamento e sostituzione delle parti degradate, con materiali dello stesso tipo. Ripristino e rinnovo degli elementi costitutivi dell edificio. Modifica della distribuzione interna con il mantenimento dei muri portanti principali. Previa presentazione di idonea documentazione sono ammessi limitati interventi di demolizione con successiva ricostruzione. Sono possibili bucature con grigliati in mattone anche ad una distanza inferiore a 3,00 ml e comunque superiori a 1,50 ml dal confine, purché a filo parete esterna ed altezza superiore a 1,20 ml dal piano di calpestio. Per comprovate esigenze di variazione della quota dei pavimenti è possibile la modifica dell altezza dei fori rispetto ai pavimenti stessi. E possibile l elevazione del livello d imposta del tetto per un massimo di cm. 60 per la realizzazione dei cordoli di sottotetto e l adeguamento dell altezza dei piani sottostanti. Negli edifici per i quali è stato individuato l ambito di fabbricazione sono possibili degli ampliamenti con I f = 4 mc/mq per proprietà. La parete esterna della parte dell edificio ampliata deve essere ricostruita uguale alla esistente e, nel caso in cui l impianto distributivo presupponga la necessità di illuminare o ventilare i vani, dovrà presentare soluzioni architettoniche di foratura tali da non alterare l aspetto originario della facciata. 11.2) ELEMENTI COSTRUTTIVI E ammessa la sostituzione degli orizzontamenti con l impiego di materiali dello stesso tipo degli esistenti. E possibile modificare la quota d imposta dei solai per adeguarsi alle altezze dei vani prescritte dai regolamenti vigenti. E prescritto il mantenimento del sistema di copertura, a doppia falda o a padiglione, esistente, rispettandone la pendenza, con struttura dell orditura in legno e sottomanto in tavelle laterizie su correnti o tavolato. All ultimo piano la struttura del tetto deve rimanere a vista.
14 Per il manto di copertura si prescrivono coppi in laterizio, con un minimo del 50% di coppi riutilizzati. Eventuali sostituzioni di parti delle murature portanti esterne a vista, necessarie per il loro consolidamento, devono essere realizzate con materiali simili a quelli esistenti, in modo che la muratura mantenga il suo aspetto originario. Per le parti adibite a stalle o magazzini, nel caso in cui l impianto funzionale distributivo presupponga la necessità di illuminare e ventilare vani, sarà consentito proporre soluzioni architettoniche di foratura della muratura di tipo tradizionale e comunque con tagli semplici e dimensioni tali da non alterare la sostanziale continuità delle murature. Per bucature a fascia orizzontale di ampiezza superiore a 2,00 ml devono essere riproposti grigliati in laterizio. I portici originari devono essere ripristinati e devono essere realizzati quelli riportati nella TAV. 1P. Nel caso in cui una proprietà non abbia un accesso sulla viabilità è ammessa la realizzazione di un sottoportico passante anche se non riportato nella TAV. 1P. Il tamponamento degli spazi compresi tra eventuali pilastri potrà essere realizzato con serramenti o con murature arretrate rispetto al filo dei pilastri. 11.3) ELEMENTI DI FINITURA ESTERNA L intervento sui paramenti esterni delle facciate dovrà essere per lo più rivolto al ripristino delle finiture esistenti o al loro parziale rifacimento, ed in particolare: La muratura a vista in mattoni o sassi deve essere recuperata e ripristinata, utilizzando materiali simili agli esistenti e con interventi del tipo cuci - scuci. Nel caso di rifacimento degli intonaci, dovranno essere riprodotte le tecniche originarie con l impiego di intonaci originari. Le tinteggiature dovranno essere effettuate evitando di impiegare colori storicamente inusuali ed a base di resine sintetiche. Sono vietati colori con tonalità forti e colori tipo rosa, lilla, verde, azzurro e giallo carico.
15 Le parti lapidee dovranno essere lavate e consolidate, per le parti mancanti si procederà all integrazione o sostituzione con materiale identico al preesistente. Le icone presenti nelle facciate devono essere recuperate. Devono essere recuperate e ripristinate eventuali modanature di sottolinda. Per le inferriate e le grate si prescrive il mantenimento o la riproposizione di simili tipologie. I canali di gronda devono essere di sezione semicircolare, i pluviali di sezione circolare, entrambi in lamiera di rame. Per le finestre sono previsti serramenti lignei, formati da ante vetrate all interno, ed all esterno da scuri; le porte d ingresso devono pure essere in legno, di forma semplice e lineare con tinte naturali o verde tradizionale. Le canne fumarie esistenti devono essere recuperate e ripristinate, eventuali nuove costruzioni di canne fumarie esterne o di comignoli dovranno avere forme semplici. La pavimentazione dei portici deve essere realizzata con materiali tradizionali quali mattoni, sassi e pietra. Come elementi accessori sui fronti interni sono ammessi: o pergolati in legno; o protezioni fisse all ingresso; o scale esterne con tipologia tradizionale; o bucature vetrate sul tetto di dimensione massima pari a 1,00 mq. ART. 12 IMMOBILI SOGGETTI A RISTRUTTURAZIONE - A3 Sono gli immobili che pur non presentando particolari caratteristiche storicoambientali, costituiscono parte integrante del tessuto edilizio. Sono caratterizzati da uno stato di degrado e da interventi di ristrutturazione già eseguiti. Sono interventi di ristrutturazione edilizia quelli volti a trasformare, nel rispetto delle volumetrie preesistenti, gli organismi edilizi mediante un
16 insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in parte diverso da quello originario. 12.1) INTERVENTI AMMESSI Demolizione dell edificio, previa presentazione di idonea documentazione che dimostri la fatiscenza e le carenze strutturali dei muri perimetrali, e ricostruzione sullo stesso sedime e con gli stessi allineamenti preesistenti. Demolizioni parziali dell edificio e ricostruzione mantenendo gli allineamenti preesistenti. Riorganizzazione interna dell edificio sia nei termini della funzionalità distributiva che in quelli di utilizzo delle superfici e dei volumi. Ampliamento all interno dell ambito con rispetto delle caratteristiche tipologiche dell edificio e degli allineamenti esistenti verso le strade e le proprietà. Sopraelevazioni nel rispetto dell art. 18 delle presenti norme, riguardante le altezze. Tale intervento implica l obbligo delle sostituzione dell eventuale linda in laterocemento con una linda in struttura lignea. PRESCRIZIONI Nella ricostruzione, nell ampliamento e nella sopraelevazione si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: I f = 4 mc/mq H max come da art. 18 Distanza dai confini di proprietà = uguale all esistente Allineamenti preesistenti lungo gli spazi pubblici (strade, vicoli, piazze) e modifiche lungo gli spazi privati, purché l edificio demolito non sia contiguo ad altri edifici esistenti e quindi l edificio sia un volume isolato. Superficie minima parcheggi = 1 mq ogni 10 mc di volume edilizio residenziale. Per destinazioni quali la ricettività e la ristorazione viene prescritta una superficie di parcheggio pari ad un posto macchina ogni due utenti.
17 Sulle facciate al limite della proprietà o ubicate ad una distanza inferiore a 3,00 ml dal confine, devono essere mantenute le finestre esistenti, con possibilità di restringimenti per rendere le finestre conformi alle disposizioni dell art Se la volumetria all interno di un lotto o di un Unità Minima di Intervento supera tale I f, la volumetria potrà essere mantenuta In deroga all I f sono consentiti aumenti volumetrici per un massimo di 45 mc per singola abitazione e di 150 mc per esercizi commerciali, bar e ristoranti. 12.2) ELEMENTI COSTRUTTIVI Gli orizzontamenti potranno essere sostituiti impiegando solai in legno o in laterocemento, la loro quota d imposta, potrà essere variata rispetto a quella esistente. La struttura della copertura potrà essere sostituita impiegando materiali diversi dagli attuali, essa dovrà essere a due falde, o a padiglione, con una pendenza variabile tra il 35% e il 45%; per gli edifici lungo i fronti strada la pendenza dovrà adeguarsi a quella degli edifici adiacenti, sempre rimanendo all interno ai limiti di pendenza sopraindicati. Gli sporti della linda devono essere in struttura lignea ed i manti di copertura in coppi. Nel caso di edifici con coperture piane è prescritta la realizzazione di una copertura a falda o padiglione con pendenza fra il 35% ed il 40%; in ogni caso la pendenza dovrà uniformarsi a quelle degli edifici contigui. E prescritta l eliminazione di terrazze aggettanti rispetto al filo delle facciate. Sono consentite terrazze praticabili al 1 piano sopra vani chiusi o porticati ma non aggettanti a sbalzo. Le balaustre ed i parapetti potranno essere del tipo a colonnina con disegno di tipo tradizionale a somiglianza dei tipi presenti nella zona. Sono possibili bucature con grigliati in mattone anche ad una distanza inferiore a 3,00 ml e comunque superiori a 1,50 ml dal confine, purché a filo parete esterna ed altezza superiore a 1,20 ml dal piano di calpestio.
18 Per le dimensioni dei fori delle finestre, il rapporto altezza/larghezza deve essere compreso tra 1 e 1,7; le finestre delle soffitte devono avere un rapporto altezza/larghezza compreso tra 1 e 1,2. Le porte d ingresso devono avere forma rettangolare, e l altezza deve essere in linea con le finestre, mentre le vetrine potranno avere un rapporto altezza/larghezza pari ad 1. Le bucature originarie dei fabbricati adibiti a magazzini, stalle, fienili possono essere mantenute, con la realizzazione di grigliati in laterizio per la bucature a fascia. Gli edifici residenziali con aperture e serramenti difformi dai tradizionali, al momento della richiesta di nuove bucature sul fronte strada, dovranno essere adeguati nel rispetto della presente norma. E possibile la realizzazione di portoni carrabili per accesso alle aree interne, con forma ad architrave o ad arco a sesto ribassato anche se non riportato nella TAV. 1P. Nel caso in cui una proprietà non abbia un accesso sulla viabilità è ammessa la realizzazione di un sottoportico passante anche se non riportato nella TAV. 1P. 12.3) ELEMENTI DI FINITURA I materiali di finitura delle facciate devono essere in intonaco tradizionale con tinteggiatura del tipo tradizionale di tonalità chiara. Sono escluse le tinteggiature a base di resine sintetiche di tonalità forte e nei colori rosa, lilla, giallo carico, verde e azzurro. Sono vietati i rivestimenti in piastrelle o listelli di ceramica, clinker e di qualunque altro tipo. I serramenti devono essere in legno, di color naturale, grigio o verde. Devono avere forma tradizionale con ante vetrate all interno ed oscuri all esterno, fissati agli stipiti, facendo riferimento alle tipologie presenti nell area. Le porte d ingresso devono essere pure in legno, al naturale o nei colori grigio, verde tradizionali, di forma semplice e lineare. I serramenti di vetrine o portoni possono essere in ferro nei colori grigio, verde tradizionali.
19 All interno delle proprietà sono possibili portoni basculanti con rivestimento in legno naturale o nei colori grigio, bianco o verde. Sono possibili riquadrature di finestre, portoncini e portoni in intonaco o in pietra bianca e grigia. Possono essere proposti sulle bucature grigliati in laterizio facendo riferimento a tipologie presenti in zona. I parapetti delle terrazze praticabili in aggetto e delle scale devono essere in legno o in ferro ed avere forme semplici e lineari. Le inferriate devono avere forme semplici e lineari ed essere poste all interno del filo della facciata. Le grondaie devono essere semicircolari, ed i pluviali sezione circolare, entrambi in rame o lamiera preverniciata. Le torrette dei camini devono avere forme semplici, con copertura piana o in coppi, intonacate o in mattoni facciavista. 12.4) ELEMENTI ACCESSORI SUI FRONTI INTERNI Sono ammessi sui fronti interni, non rivolti verso gli spazi pubblici piazze e strade, i seguenti elementi accessori: a) porticati ridossati all edificio con le testate in muratura, colonne in mattoni a vista o intonacate, struttura di copertura in legno e manto di copertura in coppi. b) pergolati in legno o in ferro; c) protezioni fisse o mobili per finestre ed ingressi. Gli elementi a) b) c) possono essere realizzati anche al di fuori del limite degli ambiti di fabbricazione. Inoltre possono essere realizzati: d) Su fronti prospicienti spazi pubblici distanti 7,50 ml da strade e piazze sono ammessi porticati, di lunghezza pari a 1/3 della facciata per una larghezza massima di 2,50 ml, e gli elementi b) e c); Inoltre possono essere realizzati: e) balconi con terrazze all interno del muro della facciata; f) terrazze praticabili in aggetto, con montanti collegati alla copertura, tipo loggiato; g) balconcini con sporgenza massima di cm. 60;
20 h) terrazze praticabili senza aggetto; i) scale esterne con tipologia tradizionale; j) pensiline di protezione degli accessi e tende parasole; k) lucernari, abbaini a due falde e bucature vetrate sul tetto della dimensione massima di 1 mq. 12.5) DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER IL MUNICIPIO E PER L AMPLIAMENTO PREVISTO NELL U.M.I. 22 Per interventi ed ampliamenti al municipio è possibile derogare dalle indicazioni contenute negli art e Per l ampliamento previsto nell U.M.I. 22, relativo al fabbricato esistente a nord della nuova piazza, è possibile derogare alcuni elementi tipologici con le seguenti prescrizioni: tetto piano con linda in cls intonacato, sagomata con modanature; parapetto con colonnine e modanature intonacate; facciate con colonne intonacate o muratura intonacata (intonaco tipo bugnato); superficie vetrata in facciata con rapporto larghezza/altezza compreso tra 1 e 1,7. ART. 13 IMMOBILI SOGGETTI A RISTRUTTURAZIONE CON TRASFORMAZIONE DELLA FACCIATA - A3.1 Si tratta di edifici di recente edificazione o di interventi di trasformazione sostanziale di edifici esistenti, attualmente adibiti al piano terra ad attività commerciali artigianali, con tipologia ed elementi architettonici in contrasto con l edilizia caratteristica del centro. 13.1) INTERVENTI AMMESSI Demolizione completa con ricostruzione dell edificio nell attuale sedime, con il rispetto dell allineamento esistente lungo la viabilità e le proprietà. Interventi di ristrutturazione; per interventi superiori al 50% della superficie utile dell edificio e per modifiche di destinazioni d uso superiori al 50% è obbligatorio il rifacimento delle facciate.
21 Sono consentiti interventi di ampliamento e sopraelevazione con le altezze indicate nell art. 18. Gli ampliamenti previsti lungo il filo stradale devono essere realizzati in linea con l edificio esistente. PRESCRIZIONI Nella ricostruzione, nell ampliamento e nella sopraelevazione si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: I f = 4 mc/mq H max = 8,00 ml Distanza dai confini di proprietà = uguale all esistente Superficie minima parcheggi = 1 mq ogni 10 mc di volume edilizio residenziale. Sulle facciate al limite della proprietà o ubicate ad una distanza inferiore a 3,00 ml dal confine, devono essere mantenute le finestre, con possibilità di restringimenti per rendere le finestre conformi all art Se la volumetria all interno di un lotto o di un Unità Minima di Intervento supera tale I f, la volumetria potrà essere mantenuta In deroga all I f sono consentiti aumenti volumetrici per un massimo di 45 mc per singola abitazione e di 150 mc per esercizi commerciali, bar e ristoranti. Elementi costruttivi: come prescritto nell art. 12.2; Elementi di finitura: come prescritto nell art. 12.3; Elementi accessori: come prescritto nell art ART. 14 IMMOBILI SOGGETTI A DEMOLIZIONE SENZA RICOSTRUZIONE A4 Riguarda fabbricati in forte stato di degrado o strutture edilizie di recente edificazione estranee alle caratteristiche tipologiche del tessuto edilizio esistente adibiti a tettoie, ricoveri, pollai, ecc., la cui ricostruzione sarebbe incompatibile valutando gli edifici esistenti e gli spazi di pertinenza. Gli immobili soggetti a demolizioni senza ricostruzione dovranno essere obbligatoriamente demoliti prima di interventi edilizi di restauro, conservazione tipologica, ristrutturazione, ampliamento e nuova costruzione all interno dell U.M.I. compreso.
22 Sono possibili interventi di manutenzione ordinaria quali: opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici che non interessano le parti strutturali né comportano la realizzazione di manufatti accessori esterni ad essi. ART. 15 AMPLIAMENTI E NUOVA EDIFICAZIONE A5 Il P.R.P.C. individua gli ambiti per l edificazione di ampliamenti di volumi esistenti o nuovi edifici che dovrà avvenire all interno dei limiti di edificazione, degli allineamenti, del numero di piani e delle eventuali prescrizioni (sottoportici, ecc.) indicati nella TAV. 1P ) AMPLIAMENTI Sono interventi di ampliamento quelli volti alla realizzazione di nuovi volumi o di superfici ottenuti con l aumento delle dimensioni degli edifici esistenti. Gli ampliamenti dovranno rispettare i seguenti indici edilizi e prescrizioni: I f = 4 mc/mq (considerando l edificio esistente più l ampliamento rispetto alla proprietà) H max conforme all art. 18 Distanza dai confini di proprietà conformi al Codice Civile Distanza da fabbricati di altra proprietà conformi al Codice Civile Finestre: è vietata la realizzazione di finestre quando la distanza dalle pareti è inferiore a 3,00 ml dal confine di propirietà Negli ampliamenti, gli elementi costruttivi e di finitura devono essere quelli previsti nelle categorie d intervento dell edificio in cui si prevede tale ampliamento ) NUOVA EDIFICAZIONE Sono interventi di nuova realizzazione quelli volti all utilizzazione di ambiti di aree libere indicate nella TAV. 1P, staccati da edifici esistenti. La nuova edificazione dovrà rispettare i seguenti indici edilizi e prescrizioni: I f = 4 mc/mq (rispetto alla proprietà) H max conforme all art. 18 Distanza dai confini di proprietà conformi al Codice Civile Distanza da fabbricati di altra proprietà conformi al Codice Civile
23 Finestre: è vietata la realizzazione di finestre quando la distanza dalle pareti è inferiore a 3,00 ml dal confine di propirietà Parcheggi: 1 mq ogni 10 mc residenziali 15.2) ELEMENTI COSTRUTTIVI La composizione planivolumetrica dei nuovi edifici dev essere di forma semplice con tipologia affine a quelle presente nell area, con pianta ad elementi regolari; sono vietati volumi articolati e portici ad un piano. Le coperture dovranno essere a falde del tipo a capanna o a padiglione, con pendenza compresa tra il 35% ed il 45%. I manti di copertura dovranno essere in coppi e le sporgenze dei tetti dovranno avere struttura lignea. Le bucature dovranno essere allineate in senso orizzontale e verticale. Due bucature per facciata possono essere esterne agli allineamenti delle altre bucature. Per le dimensioni dei fori delle finestre, il rapporto altezza/larghezza deve essere compreso tra 1 e 1,7; le finestre delle soffitte devono avere un rapporto altezza/larghezza compreso tra 1 e 1,2. Le porte d ingresso devono avere forma rettangolare, e l altezza deve essere in linea con le finestre, mentre le vetrine potranno avere un rapporto altezza/larghezza pari ad 1. I porticati devono essere realizzati verso gli spazi interni o i percorsi ciclopedonali e devono essere il prolungamento del tetto. Sono vietati porticati con parti a timpano. Sono escluse terrazze aggettanti, timpani sulle coperture, parti di coperture piane, terrazze sui tetti ed abbaini. 15.3) ELEMENTI DI FINITURA I materiali di finitura delle facciate devono essere in intonaco tradizionale e con tinteggiatura del tipo tradizionale di tonalità chiara. Sono escluse le tinteggiature sintetiche, i colori forti e le tonalità giallo forte, lilla, rosa, verde e azzurro.
24 Le bordature delle bucature possono essere in intonaco o pietra bianca o grigia. I serramenti devono essere in legno naturale o nei colori bianco, grigio o verde tradizionale. Devono avere forma tradizionale con ante vetrate all interno ed oscuri all esterno, fissati agli stipiti. Le porte d ingresso devono essere pure in legno, al naturale o nei colori grigio, bianco o verde tradizionale, di forma semplice e lineare. Per le autorimesse sono possibili basculanti rivestiti in legno. I serramenti di vetrine o portoni possono essere in ferro nei colori bianco, grigio o verde tradizionale. Chiusure di superfici possono essere realizzate con grigliati in laterizio. I comignoli devono avere forme semplici e lineari in intonaco con la stessa tinteggiatura dell edificio o in mattoni facciavista. Le grondaie dovranno avere sezione semicircolare, ed i pluviali sezione circolare, entrambi saranno in lamiera o rame. 15.4) ELEMENTI ACCESSORI Sono ammessi sui fronti interni, non rivolti verso gli spazi pubblici, piazze e strade, i seguenti elementi accessori: a) porticati in linea con i volumi esistenti del primo piano o con la stessa pendenza del tetto dei piani superiori; b) pergolati in legno o in ferro; c) protezioni fisse o mobili per ingressi di superficie massima pari a 5,00 mq. Sono vietate come elementi costruttivi le bussole in alluminio anodizzato, materiali plastici, pvc, tamponamenti in lamiera. Gli elementi b) e c) possono essere realizzati anche al di fuori del limite degli ambiti di fabbricazione. Inoltre possono essere realizzati: d) balconi con terrazze all interno del filo esterno della muratura; e) balconi con sporgenza massima di cm. 60; f) lucernari e bucature vetrate sul tetto della dimensione massima di 1 mq.
25 ART. 16 AREE LIBERE INEDIFICABILI A6 Nelle aree libere inedificabili sono vietate le costruzioni, tranne quelle previste ai punti a), b) e c) dell art. 12.4, ammesse anche al di fuori del limite degli ambiti di fabbricazione. Sono ammessi interventi di sistemazione a verde e ad orto con piante secondo l allegato A, e pavimentazioni con materiali tipo ghiaino, massello in cls, porfido, laterizi, elementi prefabbricati in cls. ART. 17 AREE PRIVATE DA RIQUALIFICARE A7 Tali spazi sono e rimarranno di proprietà privata ma, essendo essi adiacenti a spazi pubblici, il P.R.P.C. ne prevede la riqualificazione attraverso interventi di pavimentazione con porfido, masselli in cls, sassi e pietra. Sono vietati coltivazioni ad orto e l ubicazione di superfici coperte anche di carattere provvisorio e manufatti che non siano sedute, cestini e fontane.
26 TITOLO IV Indici edilizi ART. 18 ALTEZZE L altezza si misura dal piano stradale all intradosso della trave inclinata in linda, nel punto d intersezione fra la facciata esterna e la linda. Il P.R.P.C. prevede, per le categorie d intervento, le seguenti altezze massime: 1. RESTAURO: H max uguale all esistente 2. CONSERVAZIONE TIPOLOGICA: H max = + 60 cm rispetto all esistente 3. RISTRUTTURAZIONE: H max = 8,00 ml 4. RISTRUTTURAZIONE CON TRASFORMAZIONE DELLA FACCIATA: H max = 8,00 ml 5. AMPLIAMENTI: 5.1 H max = 3,50 ml (se nella TAV. 1P è presente l indicazione numerica di 1 piano). 5.2 H max uguale all edificio in cui si prevede l ampliamento (se nella TAV. 1P non è presente nessuna indicazione numerica relativa al numero di piani consentiti). 6. NUOVA EDIFICAZIONE: 6.1 H max = 3,50 ml (se nella TAV. 1P è presente l indicazione numerica di 1 piano). 6.2 H max inferiore a 8,00 ml con l obbligo di tre piani (se nella TAV. 1P è presente l indicazione numerica di 3 piani). 6.3 H max = 8,00 ml con un minimo di due piani abitabili e comunque la possibilità di realizzare il 25% della superficie coperta ad un piano per destinazioni d uso quali autorimesse, portici, vani accessori alla residenza (se nella TAV. 1P non è presente nessuna indicazione numerica relativa al numero di piani consentiti).
27 ART. 19 CALCOLO DI SUPERFICI COPERTE E VOLUMI Per il calcolo delle superfici coperte e dei volumi si fa riferimento a quanto stabilito dalle Norme di Attuazione del P.R.G.C., ed in genere al metodo di calcolo adottato dall ufficio tecnico comunale. ART. 20 RIFERIMENTO ALL ABACO Quando nelle presenti norme ci si riferisce ad elementi con tipologia tradizionale si può far riferimento all abaco degli elementi tipologici e costruttivi del presente P.R.P.C..
28 TITOLO V Spazi Pubblici ART. 21 PIAZZE Il P.R.P.C. individua delle piazze come luogo d incontro e di relazione. Per tali aree dovranno essere elaborati i progetti: preliminare, definitvo ed esecutivo. Per la pavimentazione delle piazze dovranno essere adottate soluzioni semplici e lineari con materiali tradizionali quali porfido, pietra naturale, sassi e laterizi. In tali aree potranno essere previsti elementi di arredo, monumenti ed alberature. ART. 22 VIABILITÀ VEICOLARE 1.Strade esistenti E ammessa la sistemazione della viabilità esistente con la ridefinizione della sezione stradale, in modo da realizzare marciapiedi conformi alle vigenti norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche e tale da consentire un agevole transito degli autoveicoli. La pavimentazione della carreggiata stradale è prevista in manto bituminoso o in cubetti di porfido. I marciapiedi dovranno essere realizzati in porfido, sassi e/o pietra. 2.Strade di progetto Il P.R.P.C. individua un nuovo tratto di strada. La carreggiata stradale deve avere una larghezza di 6,00 ml con fondo stradale in manto bituminoso o in cubetti di porfido. ART. 23 PERCORSI CICLO-PEDONALI. 1.Percorsi esistenti In percorsi esistenti sono ammessi interventi di ridefinizione della larghezza, manutenzione e sistemazione della pavimentazione ed altri interventi relativi alle reti tecnologiche. 2.Percorsi di progetto
29 Il P.R.P.C. individua dei percorsi ciclo-pedonali di nuova realizzazione ad uso pubblico. Tali percorsi devono avere una larghezza compresa tra 3,00 e 3,50 ml e la pavimentazione dev essere in cubetti di porfido, sassi o pietra. Ai lati potranno essere previste delle siepi o delle alberature. I punti luce devono essere di tipologia tradizionale. ART. 24 PARCHEGGI I P.R.P.C. individua delle aree di parcheggio ad uso pubblico in cui devono essere individuati anche dei parcheggi per portatori di handicap. La pavimentazione può essere in asfalto porfido o pietre. Devono essere previste delle alberature e dei punti luce di tipologia tradizionale. Particolare attenzione dovrà essere posta in fase di progettazione all uscita/entrata del parcheggio. ART. 25 VERDE PUBBLICO Il P.R.P.C. individua delle aree verdi pubbliche che dovranno essere sistemate a prato con essenze arboree scelte in base a criteri paesaggistici ed ambientali. La distanza tra pianta e pianta dovrà tener conto della dimesione definitiva degli esemplari nella piena maturità. Le chiome in queste condizioni non dovranno sovrapporsi per più di 1/3. Alberature esistenti di particolari dimensioni devono essere conservate, salvo necessità per esigenze sanitarie, di sicurezza e funzionalità; in caso di necessità di abbattimento di piante, dovrà essere prevista la piantumazione di un numero doppio di quelle abbattute. Le specie arboree devono essere autoctone e scelte fra quelle indicate in allegato. ART. 26 FILARI ALBERATI
30 Il P.R.P.C. individua dei filari alberati su aree private o pubbliche che dovranno essere realizzati con piante indicate nell Allegato A.
31 TITOLO VI Reti tecnologiche ed elementi di arredo ART. 27 RETI TECNOLOGICHE Tutte le linee relative alla rete elettrica, telefonica, di illuminazione pubblica, dell acquedotto e del gas dovranno, nei limiti consentiti dalla sicurezza e dalle difficoltà tecniche, essere interrate. I punti di illuminazione pubblica dovranno essere del tipo a mensola fissati agli edifici delle cortine edilizie ai lati del marciapiede e a palo nelle strade prive di edifici al bordo del marciapiede. Per gli spazi pubblici del municipio, dei parcheggi e dei percorsi pedonali, i punti luce devono avere una tipologia simile a quella indicata nella Tav. 5P. ART. 28 PIAZZOLE ECOLOGICHE Negli spazi pubblici possono essere previste delle piazzole adatte ad accogliere i cassonetti dei rifiuti urbani. In particolare dovranno essere ubicate in luoghi opportuni, in modo da non creare impedimento alla viabilità veicolare e pedonale, ed essere mascherate ai lati con manufatti, graticci in legno e siepi. ART. 29 FONTANE L eventuale realizzazione di fontane e di loro elementi di arredo deve essere eseguita con disegno lineare e materiali tradizionali quali pietra, mattone, sassi, etc. ART. 30 INSEGNE Le insegne relative alle attività commerciali ed artigianali, dovranno essere concepite in modo da integrarsi con l architettura degli edifici. Non sono ammesse le insegne a luminescenza a diversi colori e quelle disposte in senso verticale. Sono ammesse insegne opache applicate direttamente alla facciata o disposte a mensola.
32 Per quanto non specificato nel presente articolo si rimanda alle prescrizioni contenute nel Regolamento per l applicazione dell imposta comunale sulla pubblicità e per l effettuazione de servizio delle pubbliche affissioni del comune di Pocenia. ART. 31 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E DI REFRIGERAZIONE E vietato ubicare impianti a vista su aree o facciate prospicienti spazi pubblici quali strade, percorsi ciclo-pedonali, piazze, parcheggi.. Nell impossibilità di installare impianti a vista su aree o facciate rivolte verso gli spazi interni privati, è necessario mascherare le unità esterne di tali impianti di condizionamento e refrigerazione. ART. 32 TENDE ESTERNE SU SPAZI PUBBLICI Sulle facciate prospicienti spazi pubblici è vietato collocare tende sporgenti dalle facciate. Sono possibili tende verticali in linea con la facciata stessa.
33 TITOLO VII Attuazione, presentazione dei progetti, riferimenti, concessioni ed autorizzazioni ART. 33 ATTUAZIONE Il P.R.P.C. è attuato: a) dai proprietari singoli o associati; b) dal Comune, nei seguenti casi: per interventi sul patrimonio edilizio pubblico; per la realizzazione o l adeguamento delle opere di urbanizzazione, di arredo e riqualificazione urbana; ART. 34 CONCESSIONI ED AUTORIZZAZIONI EDILIZIE. Il rilascio delle concessioni ed autorizzazioni edilizie, avverrà in conformità a quanto previsto dalle leggi in vigore ed in particolare a quanto previsto dalla L.R. n. 52/91. La documentazione necessaria per l ottenimento delle concessioni o delle autorizzazioni edilizie, dovrà essere conforme a quanto previsto dai regolamenti in vigore. In particolare per l ottenimento della concessione la documentazione dovrà contenere, per gli immobili soggetti a restauro, a conservazione tipologica ed a ristrutturazione la seguente documentazione relativa allo stato di fatto: 1. rilievo dello stato di fatto in scala 1:50 e 1:100, comprendente e piante di tutti i piani, le sezioni in numero sufficiente a documentare esaurientemente la situazione, ed i prospetti di tutte le facciate; 2. rilievi dei particolari architettonici e costruttivi più significativi; 3. indicazioni dei materiali delle strutture esterne ed interne e dello stato di conservazione o degrado; 4. dati metrici relativi all altezza dell edificio, alla superficie fondiaria, alla superficie utile netta di tutti i piani, alla superficie coperta ed al volume esistente; 5. documentazione fotografica sufficiente ad illustrare lo stato di fatto.
34 6. descrizione, negli elaborati grafici, degli interventi sugli elementi costruttivi e sulle finiture. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dovranno rispettare le prescrizioni di carattere edilizio relative alla categoria di intervento secondo cui è classificato l immobile. Sono interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione le opere previste dall art. 68 della L.R. n. 52/91. Per quanto non specificatamente disciplinato dalle presenti Norme di Attuazione si applicano le disposizioni di legge, i decreti ed i regolamenti in materia vigenti. ART. 35 ADOZIONE, APPROVAZIONE E DURATA DEL PIANO. In particolare viene fatto riferimento alla L.R. n. 52/91 e successive modifiche, per l adozione e l approvazione, limitatamente all obbligo della preventiva autorizzazione, della validità temporale ed ai criteri di acquisizione continuano a trovare applicazione le disposizioni della L.R. 18/86. ART. 36 NORME DI RIFERIMENTO Per quanto non specificatamente previsto nelle presenti Norme di Attuazione si fa riferimento a quanto prescritto nelle norme del P.R.G.C. vigente, nel Regolamento Edilizio e nel Codice Civile. Il Progettista Arch. Daniele Mazzega
35 ALLEGATO A - Abaco delle alberature Tilia cordata Quercus robur v. fast. Prunus Carpinus betulus v. fast. Carpinus betulus Acer platanoies Acer campester Quercus ilex Fraxinus ornus Aesculus hippocastanum Acacia julebrissima
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