- Centro Operativo Monitoraggio e Collaudo dell Innovazione
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- Tommasa Fabiani
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1 - Centro Operativo Monitoraggio e Collaudo dell Innovazione - Centro Operativo Gestione Risorse Strumentali, Patrimoniali, Contratti e Sicurezza sul Lavoro ANCONA 21/01/2010 Progetto tecnico: Agr. Alfio Santinelli Progetto grafico: Dr. Paolo Negri 1
2 REALIZZAZIONE DI UN OASI NATURALISTICA E DI UN CENTRO PER LA VALORIZZAZIONE DELL OLIVICOLTURA MARCHIGIANA AGENZIA SERVIZI SETTORE AGROALIMENTARE DELLE MARCHE PROVINCIA DI ANCONA COMUNE DI MAIOLATI SPONTINI 2
3 FINALITA DEL PROGETTO: - COSTITUZIONE DI UN OASI NATURALISTICA - REALIZZAZIONE DI UNO SPAZIO ESPOSITIVO DI OLI EXTRAVERGINI DELLE MARCHE E DI UN CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE - COSTITUZIONE DI UN CENTRO PER LA VALORIZZAZIONE DELL OLIVICOLTURA MARCHIGIANA 3
4 UBICAZIONE DELL INTERVENTO 4
5 COMUNE DI MAIOLATI SPONTINI 5
6 6
7 7
8 Il progetto prevede che l ASSAM si impegni a collaborare alla realizzazione e alla gestione, assieme alla Provincia di Ancona e al comune di Maiolati S., di un centro per la valorizzazione della olivicoltura marchigiana. Il centro avrà lo scopo di conservare un patrimonio genetico che ha rappresentato l olivicoltura marchigiana nei secoli, acquisendo col tempo caratteri di adattabilità e resistenza all ambiente e contribuendo in maniera determinante al miglioramento qualitativo ed, in particolare, ad imprimere un marchio di tipicità all olio. Il centro avrà anche la funzione di mettere a confronto tecniche colturali avanzate le quali saranno le linee guida per una olivicoltura innovativa a supporto degli olivicoltori marchigiani oltre ad essere una palestra didattica per i futuri tecnici nel settore agrario. 8
9 Nello specifico il progetto si articola in due interventi distinti: - realizzazione di un Campo Catalogo nel quale saranno messe a dimora le varietà autoctone marchigiane più significative e saranno coltivate con 4 diverse forme di allevamento (vaso policonico, vaso cespugliato, monocono e a ipsilon). - realizzazione di un impianto superintensivo (circa piante ad Ha), il quale avrà lo scopo di verificare come alcune varietà autoctone marchigiane rispondono a questa forma innovativa di allevamento già presente in altri paesi europei (Spagna). Questo metodo ha la finalità di meccanizzare integralmente la coltura e, quindi, ridurre i costi di produzione. 9
10 2 - impianto superintensivo centro di educazione ambientale e spazio espositivo degli oli extra vergini di oliva oasi naturalistica 1 - campo catalogo 10
11 CAMPO CATALOGO DELLE CULTIVAR DI OLIVO DELLE VARIETA AUTOCTONE MARCHIGIANE 11
12 CAMPO CATALOGO: SCHEMA D IMPIANTO 12
13 CAMPO CATALOGO: VARIETA DA IMPIANTARE Nel Campo Catalogo sono state impiantate 20 varietà autoctone marchigiane, le più rappresentative delle quattro province. Per ogni varietà sono state messe a dimora 20 piante suddivise in quattro blocchi. Per ogni blocco si è adottata una forma di allevamento diversa al fine di verificare l adattabilità di ciascuna varietà. Sarà valutato anche l aspetto della raccolta con sistemi meccanici o agevolatori. Varietà provincia di Ascoli Piceno ASCOLANA TENERA ASCOLANA DURA CORNETTA CARBONCELLA LEA NEBBIA DEL MENOCCHIA PIANTONE DI FALERONE SARGANO DI FERMO SARGANO DI SAN BENEDETTO Varietà provincia di Macerata CORONCINA PIANTONE DI MOGLIANO MIGNOLA MIGNOLONE ORBETANA OLIVA GROSSA Varietà provincia di Ancona RAGGIA ROSCIOLA COLLI ESINI SARGANELLA Varietà provincia di Pesaro-Urbino CAPOLGA RAGGIOLA 13
14 DESCRIZIONE DELLE VARIETA DELLA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO ASCOLANA TENERA ASCOLANA DURA CORNETTA CARBONCELLA LEA NEBBIA DEL MENOCCHIA PIANTONE DI FALERONE SARGANO DI FERMO SARGANO DI SAN BENEDETTO 14
15 Ascolana tenera (oliva noce) Cultivar originaria della provincia di Ascoli Piceno, zona di massima diffusione, occasionalmente coltivata in tutte le Marche. Albero di elevata vigoria, drupe di notevoli dimensioni (4/8 gr.) Varietà a prevalente utilizzazione perla produzione di olive verdi da mensa. Sensibilità media al freddo, elevata alla mosca. 15
16 Ascolana dura (oliva di San Francesco, ascolana semi tenera) Cultivar originaria della provincia di Ascoli Piceno, zona di massima diffusione, occasionalmente coltivata in tutte le Marche. Albero di media vigoria a portamento assurgente, drupe di grandi dimensioni (4/6 gr.) Varietà a prevalente utilizzazione perla produzione di olive verdi da mensa. Sensibilità media al freddo e alla mosca. 16
17 Cornetta (corva) Coltiva marchigiana diffusa sporadicamente nelle colline interne della provincia di Ascoli Piceno, in particolare nei comuni di Francavilla d Ete, Montegiorgio e Montottone. Albero di vigoria medio-elevataelevata a portamento espanso, drupe di piccole dimensioni(1/1,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità al freddo, alla rogna, alla mosca eal cicloclonio media. 17
18 Carboncella (carbonchia, carbognola, caravogna, carbonella) Cultivar marchigiana, diffusa principalmente nella provincia di Ascoli Piceno e Macerata. Albero di limitata vigoria, drupe di piccole dimensioni (1/1,5 gr.) Varietà da olio sensibile al freddoeal cicloconio. 18
19 Lea (oliva strinata) Cultivar marchigiana, diffusa sporadicamente nella provincia di Ascoli Piceno. Albero di media vigoria a portamento assurgente, drupe di medie dimensioni(1,5/2 gr.) Varietà da olio sensibilità media al freddo, alla mosca e al cicloconio. 19
20 Nebbia del Menocchia (oliva cocia) Cultivar marchigiana, diffusa sporadicamente nella provincia di Ascoli Piceno, soprattutto nella valle del Menocchia. Albero di media vigoria a portamento assurgente, drupe di medie dimensioni(1,5/2 gr.) Varietà da olio, sensibilità media al freddo e alla rogna, elevata alla mosca e al cicloconio. 20
21 Piantone di Falerone (piantone) Cultivar marchigiana diffusa principalmente nell area compresa tra i comuni di Falerone e Montegiorgio della provincia di Ascoli Piceno. Albero di media vigoria, drupe di media dimensione (2/2,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità media al freddoeal cicloconio, elevata alla mosca. Sensibilità media al freddo, elevata alla mosca. 21
22 Sargano di Fermo Cultivar marchigiana diffusa principalmente nel fermano. Albero di elevata vigoria, mediamente assurgente. Drupe di piccole dimensioni(1/1,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità media al freddo, al cicloconio e alla rogna. Resistente ai venti salmastri. 22
23 Sargano di San Benedetto (sargano) Cultivar marchigiana diffusa sporadicamente nell ascolano, soprattutto nella zona disan Benedetto. Albero di elevata vigoria, mediamente assurgente. Drupe di piccole dimensioni(1/1,5 gr.) Varietà da olio. Media sensibilità al freddoeal cicloconio, elevata alla mosca. 23
24 DESCRIZIONE DELLE VARIETA DELLA PROVINCIA DI MACERATA CORONCINA PIANTONE DI MOGLIANO MIGNOLA MIGNOLONE ORBETANA OLIVA GROSSA 24
25 Coroncina (coronella, corona) Cultivar marchigiana diffusa nella provincia di Macerata, con maggiore concentrazione nei comuni di Caldarola e di Serra Petrona. Albero di media vigoria, con portamento espanso. Drupe di medie dimensioni(2 gr.) Varietà da olio. Sensibilità media al freddo e alla rogna, bassa alla mosca. 25
26 Piantone di Mogliano (piantone, raggiola, oliva riccia, rosciola, limoncella) Cultivar marchigiana diffusa nella provincia di Macerata, con maggiore concentrazione nei comuni di Mogliano, Macerata e comuni limitrofi. Albero di limitata vigoria, con portamento assurgente. Drupe di dimensioni medio/grandi(2/3 gr.) Varietà a duplice attitudine. Sensibilità bassa al freddo e alla siccità, media alla moscaeallaalla rogna. 26
27 Mignola (sarganella, carbonella, sargana, laurina, suricina) Cultivar marchigiana diffusa nella provincia di Macerata, Ascoli Piceno e Ancona, con maggiore concentrazione nel comune di Cingoli. Albero di elevata vigoria, con portamento espanso. Drupe di piccole dimensioni(1/1,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità media al freddo, bassa alla mosca. 27
28 Mignolone Cultivar marchigiana diffusa nel comune di Cingoli. Albero di elevata vigoria, con portamento espanso. Drupe di medie dimensioni(2/2,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità media al freddo e alla mosca. 28
29 Orbetana (sarga, noce bastarda, oliva di san francesco) Cultivar marchigiana diffusa nell interno della provincia dimacerata, con maggiore concentrazione nei comuni di San Severino, Cingoli e Poggio San Vicino. Albero di elevata vigoria, con portamento assurgente. Drupe di dimensioni medio/grandi(2,5/3 gr.) Varietà a duplice attitudine. Sensibilità bassa al freddo e alla mosca. 29
30 Oliva grossa Cultivar marchigiana diffusa sporadicamente nell interno della provincia di Macerata, con maggiore concentrazione nel comune di Caldarola. Albero di media vigoria, con portamento assurgente. Drupe di dimensioni grandi(3,5/5 gr.) Varietà a duplice attitudine, utilizzata soprattutto per mensa. Sensibilità media al freddoeal cicloclonio, elevata alla mosca. 30
31 DESCRIZIONE DELLE VARIETA DELLA PROVINCIA DI ANCONA RAGGIA ROSCIOLA COLLI ESINI SARGANELLA 31
32 Raggia (mandolina) Cultivar marchigiana diffusa nella provincia di Ancona, con maggiore concentrazione nei comuni di Ostra, Monte San VitoeMorro d Alba. Albero di elevata vigoria, con portamento espanso. Drupe di dimensioni medie (2/2,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità media al freddo, elevata alla rognaealal cicloconio. 32
33 Rosciola Colli Esini (rosciola) Cultivar marchigiana diffusa sporadicamente nell entroterra anconetano, in particolare nei Colli Esini. Albero di vigoria media a portamento tendenzialmente assurgente. Drupe di dimensioni medie (2/2,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità medio-bassa al freddo, media alla mosca eal cicloconio. 33
34 Sarganella Cultivar marchigiana diffusa sporadicamente nell entroterra anconetano, in particolare in comune di Monte San Vito. Albero di vigoria media a portamento assurgente. Drupe di piccole dimensioni(1,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità media al freddo, alla mosca, alla rogna e all occhio di pavone. 34
35 DESCRIZIONE DELLE VARIETA DELLA PROVINCIA DI PESARO-URBINO CAPOLGA RAGGIOLA 35
36 Capolga Cultivar marchigiana diffusa sporadicamente nella provincia di Pesaro-Urbino, con maggiore concentrazione nel comune di San Leo. Albero di vigoria medio bassa a portamento assurgente. Drupe di dimensioni medio-grandi grandi(2,5/3,5 gr.) Varietà da olio. Sensibilità elevata al cicloconio, bassa al freddo e alla mosca. 36
37 Raggiola (ragiola, vergiola, corgiola, correggiolo) Cultivar marchigiana diffusa nella provincia di Pesaro. Albero di elevata vigoria, con portamento espanso. Drupe di dimensioni medie (2 gr. circa) Varietà da olio. Sensibilità media al freddo, elevata alla rognaealal cicloconio. 37
38 CAMPO CATALOGO: FORME DI ALLEVAMENTO 38
39 La forma di allevamento di una pianta ha lo scopo di dare una struttura più o meno definita alla chioma, determinando la distribuzione spaziale della superficie fotosintetica ed influendo così direttamente sulla cattura e distribuzione dell energia, sulla perdita di acqua e di riflesso anche su fenomeni di assorbimento e trasporto dei nutrienti. La forma di allevamento e le dimensioni della pianta hanno anche una influenza diretta sulla operatività e sui costi di esecuzione di operazioni culturali come raccolta, potatura e difesa. A tale scopo ci si propone di verificare l adattabilità delle varietà autoctone marchigiane a diverse forme di allevamento quali: - VASO POLICONICO IMPALCATO A 100/120 cm DA TERRA - VASO CESPUGLIATO - MONOCONO - YPSILON 39
40 CAMPO CATALOGO: SCHEMA FORME D ALLEVAMENTO forma a Y vaso cespugliato monocono vaso policonico 40
41 YPSILON Caratteristiche: forma schiacciata di allevamento che si sviluppa su due branche poste sullo stesso piano, trasversalmente al filare, con inclinazione di 35 /40. Tronco corto (70/80 centimetri), branche secondarie di misura decrescente. Sesto d Impianto: metri 6,50 x 2,60 Sesto d Impianto: metri 6,50 x 2,60 41
42 42
43 43
44 44
45 SESTO D IMPIANTO 45
46 MONOCONO Caratteristiche: tronco singolo sul quale sono inserite branche primarie di lunghezza decrescente disposte ad elica o a piani, a formare un cono. Sesto d Impianto: metri 6 x 4 46
47 cm 47
48 SESTO D IMPIANTO 48
49 VASO POLICONICO Caratteristiche: tronco unico per 100/120 centimetri dal quale si diramano 3/4 branche primarie inclinate a circa 45, rivestite di vegetazione da tutti i lati. Ogni branca forma un cono. Chioma vuota all interno. Sesto d Impianto: metri 6 x 6 Sesto d Impianto: metri 6 x 6 49
50 50
51 51
52 52
53 53
54 cm 54
55 SESTO D IMPIANTO 55
56 CESPUGLIO Caratteristiche: Branche primarie che si originano da terra o su tronco corto, branche secondarie come nel vaso policonico. Sesto d Impianto: metri 6 x 6 56
57 57
58 58
59 59
60 SESTO D IMPIANTO 60
61 IMPIANTO SUPERINTENSIVO 61
62 Il modello superintensivo spagnolo sta suscitando un notevole interesse anche in Italia. La riduzione dei costi è un obiettivo del comparto olivicolo. Questa tecnica, che consiste nella realizzazione di oliveti con sesti d impianto di 4,00 x 1,50 metri, con una densità di 1600/1800 piante ad ettaro, si rifanno alle esperienze maturate sui vigneti con particolare riguardo alla meccanizzazione integrale delle operazioni colturali. Considerando che in olivicoltura il 60% o più dei costi di produzione è direttamente imputabile alla raccolta, massimizzare l efficienza di questa operazione consente un vantaggio notevole. Sono iniziate così le prime esperienze sulla raccolta in continuo con macchine vendemmiatrici modificate. Anche la potatura, la cui incidenza sui costi è significativa, viene ridotta al minimo e consiste unicamente in un passaggio con barre falcianti, tanto sulla cima (altezza max. della pianta 2,50 m.) quanto sui rami bassi, per poi eseguire tagli manuali selettivi su rami con diametro superiore ai 3 cm. che si espandono trasversalmente dando luogo a difficoltà nell operatività delle macchine per la raccolta. 62
63 E stato applicato questo modello ad alcune varietà marchigiane le quali, per le caratteristiche morfologiche, possono dare risultati positivi. Varietà marchigiane: PIANTONE DI FALERONE PIANTONE DI MOGLIANO OLIVA GROSSA ROSCIOLA COLLI ESINI NEBBIA DEL MENOCCHIA CAPOLGA SARGANELLA Alle varietà marchigiane sono state affiancate altre cultivar di diversa origine, già sperimentate da alcuni anni per questa tipologia di impianto e che hanno dato risultati positivi per adattabilità. Varietà spagnole: ARBEQUINE e ARBOSANA Varietà CNR: GIULIA, DON CARLO e FS - 17 Varietà greca: KORONEIKI Il sesto d impianto adottato è di metri 4,00 x 1,50 e metri 4,00 x 2,00. 63
64 IMPIANTO SUPERINTENSIVO: SCHEMA D IMPIANTO 64
65 SESTO D IMPIANTO 65
66 Macchina per la raccolta delle olive in oliveti superintensivi. 66
67 CONCLUSIONI Il progetto, precedentemente descritto, si inserisce in un contesto più ampio che prevede anche la realizzazione di un oasi naturalistica, di un centro per l educazione ambientale e di uno spazio espositivo per gli oli extravergini d oliva marchigiani. La realizzazione delle opere relative all impianto dell oliveto sono terminate nella primavera Per i prossimi 6 anni ( ) sono stati individuati gli interventi da effettuare per la gestione dell oliveto. Il 18 aprile 2009, presso il teatro G. Spontini in Maiolati Spontini è stato presentato il progetto alle istituzioni, alle scuole agrarie, alla università di Ancona ed ai tecnici del settore. 67
68 impianto superintensivo centro di educazione ambientale oasi naturalistica campo catalogo PLANIMETRIA GENERALE 68
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