Provincia di Torino. Seminario Il Ruolo della Provincia per il rafforzamento dei servizi per l impiego Piacenza - 11 novembre 2010

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1 Provincia di Torino Seminario Il Ruolo della Provincia per il rafforzamento dei servizi per l impiego Piacenza - 11 novembre 2010

2 Il modello regionale dei servizi per l impiego: l.r. 34/08 Art. 9 (Funzioni delle province) 1. Le province esercitano le seguenti funzioni: b) predisporre ed approvare i piani provinciali degli interventi di cui all'articolo 17; c) organizzare e gestire il collocamento e le attività ad esso connesse, ; d) organizzare e gestire le attività concernenti le politiche attive del lavoro di cui al capo VI, fatta eccezione per quelle che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale, ; e) istituire, organizzare e gestire i centri per l'impiego di cui all'articolo 20, nell'ambito dei bacini individuati dalla Regione, assicurando lo svolgimento integrato dei compiti di cui alle lettere c) e d); f) esercitare il governo della rete locale dei servizi per il lavoro, da svolgere attraverso il coordinamento degli operatori pubblici e privati accreditati e l'affidamento di servizi ai soggetti pubblici e privati, anche mediante il conferimento di risorse pubbliche, nel rispetto delle disposizioni concernenti le procedure ad evidenza pubblica. 3. Allo scopo di ampliare l'offerta di servizi agli utenti in relazione a specifici bisogni localispecie in materia di progettazione di iniziative e di interventi integrati per lo sviluppo locale, le province possono stipulare convenzioni con gli enti localinell'ambito del bacino dell'impiego, o con apposite agenzie da essi costituite.

3 Il modello regionale dei servizi per l impiego: l.r. 34/08 Art. 21. (Operatori pubblici e privati accreditati) 1. Ai fini dell'applicazione della presente legge si definisce "accreditamento" il provvedimento mediante il quale la Regione, in coerenza con le politiche regionali per l'occupazione, riconosce ad un operatore, pubblico o privato, l'idoneità a: a) erogare, nell'ambito del territorio regionale, i servizi al lavoro, anche mediante l'utilizzo di risorse pubbliche, fatta eccezione per le funzioni amministrative attribuite in via esclusiva alle province; b) partecipare attivamente alla retedei servizi per il mercato del lavoro con particolare riferimento ai servizi di incontro fra domanda e offerta. 2. Gli operatori pubblici e privati accreditati svolgono, anche mediante l'utilizzo delle risorse pubbliche, di cui all'articolo 9, comma 1, lettera f), le seguenti attività: a) fornitura servizi di orientamento finalizzati all'inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti mediante misure di miglioramento dell'occupabilitàe di accompagnamento alla ricerca di lavoro; b) fornitura servizi di inserimento lavorativo, formazione, riqualificazione o relativi ad altre misure o iniziative di politica attiva del lavoro che favoriscano l'integrazione professionale, l'inserimento o il reinserimento lavorativo; c) completamento, in via non sostitutiva, della gamma dei servizi erogati dai centri per l'impiego delle province; d) realizzazione di interventi specializzati a favore di determinate categorie di utenti in un'ottica di integrazione dei servizi erogati dai centri per l'impiego delle province.

4 ApLcomplementari e non sostitutivi: a completamento a integrazione dei servizi ruolo di governance delle province su indirizzi generali regionali

5 Il paradigma dell intervento in deroga Due principali modelli nel Nord Italia Progetto integrato e mediato Centro sulla mediazione dei servizi pubblici: presa in carico e supporto alla scelta dei percorsi Governo dell offerta dei servizi da parte del pubblico (selezione e organizzazione) Scelta del percorso condivisa a tre: utente CPI attuatore Modello dote Centro sulla responsabilità delle persone nell attivazione Libera scelta dell utente Ampia offerta di servizi pubblici e privati Incentivi per i fornitori al buon esito del percorso 5

6 Punti di forza debolezza del modello Elementi di riflessione responsabilità dell offerta vs. libertà di scelta velocità e rapidità di risposta capacità di spesa - diversificazione dell utenza e capacità di raggiungimento delle persone ai margini corresponsabilità delle parti nell ottica della governance sistema incompleto (manca accreditamento) Giudizio garanzia di equità Debolezza Debolezza Forza Forza Debolezza

7 L assetto complessivo dei servizi per l impiego in Provincia di Torino la particolarità della Provincia di Torino: 13 CPI, dispersione e capillarità il nodo delle risorse la relazione con i Comuni e Città metropolitana - convenzione e oltre (es. 1 abe patto contro la crisi) la relazione con altri soggetti pubblici: Università e Politecnico la relazione con le parti sociali e col privato profit e no profit - cooperazione sociale partner, ApL partner progettuali

8 Le principali criticità relazione con privati nell ottica dell acquisto di servizi - limiti delle gare di appalto l applicazione di una condizionalità indiscriminata limita un approccio serio: Elemento importante se usata in modo selettivo e mirato Non occorre un obbligo indistinto e privo di significato Non è sostenibile un applicazione universale come affrontare la scarsità di risorse il salto culturale necessario: l acquisizione di una consapevolezza di ruolo diverso

9 il sistema misto: i rapporti con soggetti privati accreditati o autorizzati limiti dell assenza di un sistema di accreditamento e dei suoi presupposti: standardizzazione e diversificazione relazioni cordiali e progettualità comune moltiplicazione degli strumenti: raggiungere le diverse categorie di utenti con servizi appropriati e soprattutto gli utenti marginali ruolo terzo settore e della coop. sociale difficoltà di integrazione tra i diversi attori tentativo con progetto cigd: ruolo preponderante delle agenzie formative

10 il sistema misto: i rapporti con soggetti privati accreditati o autorizzati Ruolo dei CPI - evoluzione verso: progetti integrati, onestop shop, centralità dell orientamento, Pericolo delle altre attività (certificazione, ecc.) Ruolo dei dispositivi di facilitazione Libertà di scelta se supportata da dispositivi di empowerment(rischio selezione avversa o nuovi monopoli) Più regolazione e valutazione (soprattutto efficacia) e meno gestione esempi virtuosi: FRD e CPI/Formatemp/Fondimpresa

11 Il processo evolutivo delle politiche sociali e delle politiche del lavoro Separazione tra regolazione (pubblica), acquisto (cittadini), gestione (privata e privato-sociale) Meccanismi contrattuali e competitivi che vincolano reciprocamente gli attori Ruolo centrale nella scelta ai cittadini Ruolo del pubblico di garanzia di livelli qualitativi minimi e di accompagnamento all utente MERCATO SOCIALE NON PURO, COSTRUITO POLITICAMENTE MAGGIOR CONTROLLO E VALUTAZIONE PREVENIRE LE ASIMMETRIE INFORMATIVE STRUMENTI: ACCREDITAMENTO E CASE MANAGEMENT 11

12 Grazie per l attenzione gianfranco.bordone@provincia.torino.it

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