Dal processo di autovalutazione alla realizzazione del miglioramento. Strumenti di approfondimento
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1 Dal processo di autovalutazione alla realizzazione del miglioramento. Strumenti di approfondimento Formazione Dirigenti scolastici 1 incontro II parte Cristina Cosci
2 Oggi parleremo di Dall AV al Piano di miglioramento: scelta delle priorità, caratteristiche di un modello per il PdM, articolazione delle fasi di miglioramento. Come si analizza il PdM
3 Migliorare la scuola attraverso l autovalutazione
4 Cos è il miglioramento Il miglioramento non è un azione di correzione (= risposta a un problema contingente che ripristina l equilibrio precedente) ma è un cambiamento che mira a introdurre nella scuola livelli più elevati di performance = azione strategica
5 Miglioramento come principio di qualità Tutti i modelli di eccellenza (TQM) hanno assunto il miglioramento continuo tra i propri pilastri
6 Quale strada per il miglioramento Il miglioramento: è un processo continuo e graduale, a piccoli passi Kaizen Kairyo
7 Il ciclo del miglioramento AV Valutazione del miglioramento Individuazione priorità, traguardi e obiettivi Esecuzione e controllo Pianificazione del miglioramento
8 La scelta del percorso di miglioramento Un RAV ben fatto consente di scattare una fotografia corretta dello stato attuale della scuola è condizione indispensabile, ma non sufficiente per un buon PdM Quali sono le condizioni per progettare e realizzare azioni di miglioramento che consentano di ottenere i risultati sperati?
9 Le condizioni per un miglioramento efficace Primo: fare le cose giuste Secondo: fare le cose bene
10 Il passaggio dal RAV al PdM uno dei momenti più delicati dell intero percorso La scelta di priorità, traguardi, obiettivi
11 Quali passaggi per assicurare coerenza tra AV e PdM: Come scegliere le priorità Come definire i traguardi
12 Priorità e traguardi. Le indicazioni del SNV Esiti Aree Risultati scolastici PRIORITA e TRAGUARDI Risultati nella prove standardizzate nazionali Competenze chiave e di cittadinanza Risultati a distanza Scegliere 1 o 2 aree degli esiti Indicare all interno dell area/ delle aree scelte: 1-2 priorità e fissare per ogni priorità i traguardi Max 4 priorità
13 La scelta delle priorità - premessa Alla fine dell AV, la scuola avrà indicato per ciascuna area di esito: Punti di forza e Punti di debolezza Un punteggio di area corrispondente ai descrittori della rubrica di valutazione La motivazione del punteggio assegnato Individuazione delle priorità come risultato di un confronto ragionato sulle criticità della scuola e sul suo contesto e non come semplice automatismo (=tot criticità tot priorità)
14 Come scegliere le priorità: piste di analisi Punti di forza Punti di debolezza Rubrica di valutazione 1 Punto di partenza: il RAV Dimensione Esiti In quale area si registrano le valutazioni più basse? Motivazione del giudizio
15 Come scegliere le priorità: piste di analisi Punti di forza Punti di debolezza Rubrica di valutazione Dimensione Esiti Analizzare nel dettaglio il contenuto dell area con la valutazione più bassa Rispetto a quali indicatori si registrano le criticità? Motivazione del giudizio
16 Esempio Area 2.1 Risultati scolastici Risultati nelle prove standardizzate nazionali Competenze chiave e di cittadinanza Risultati a distanza 4
17 Esempio Area Indicatori Descrittori Priorità RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI Livelli di apprendimento degli studenti Le criticità Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS) Ridurre la distanza in negativo dei punteggi della scuola (o di specifiche classi) con indice ESCS simile Variabilità dei risultati fra le classi Varianza interna alle classi e fra le classi Ridurre le differenze di punteggio tra le classi dell istituto
18 Come scegliere le priorità: piste di analisi Punti di forza Rubrica di valutazione Punti di debolezza Analizzare nel dettaglio il contenuto del RAV 1 Motivazione del giudizio Dimensione Esiti In quale area sono le criticità più forti? Quelle giudicate più urgenti da risolvere? Quelle che, se migliorate, hanno un maggior impatto positivo sulla scuola? Quelle capaci di realizzare gli obiettivi strategici della scuola?
19 Come definire i traguardi (target) Ad ogni priorità deve essere associato un traguardo, che rappresenta il risultato atteso, la misura che è possibile verificare Caratteristiche di un buon traguardo: realistico ma sfidante
20 Quali passaggi per rendere efficaci le azioni di miglioramento: Come connettere gli obiettivi con le priorità Come scegliere gli obiettivi prioritari
21 Gli obiettivi. Le indicazioni del SNV Processi Curricolo, progettazione, valutazione Ambiente di apprendimento Inclusione e differenziazione Continuità e orientamento Orientamento strategico e organizzazione della scuola Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Integrazione con il territorio e rapporti con la famiglie OBIETTIVI Scegliere 1 o più aree di processo congruenti con le priorità Indicare un numero circoscritto di obiettivi operativi di medio periodo (un anno scolastico)
22 La ratio: il rapporto tra processi ed esiti Pratiche educative e didattiche Pratiche gestionali e organizzative Curricolo, progettazione e valutazione Ambiente di apprendimento Inclusione e differenziazione Continuità e orientamento Orientamento strategico e organizzazione della scuola Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie E S I T I Risultati scolastici Risultati nelle prove standardizzate Competenze chiave e di cittadinanza Risultati a distanza Per migliorare gli esiti devo agire sui processi
23 Come connettere obiettivi/priorità: l analisi delle cause CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI AMBIENTE DI APPRENDIMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE INCLUSIONE RECUPERO E POTENZIAMENTO CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO Criticità:. Quali cause? ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE
24 Come connettere obiettivi/priorità: le idee di miglioramento Processi didattici ed educativi Curricolo, progettazione e valutazione Ambiente di apprendimento Inclusione e differenziazione Continuità e orientamento Priorità:. Quali obiettivi di processo possono contribuire al suo raggiungimento? Processi organizzativi e didattici Orientamento strategico e organizzazione della scuola Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
25 Esempi di correlazione obiettivi/priorità Priorità: Diminuzione della varianza tra le classi Area di processo Curricolo, progettazione e valutazione Ambiente di apprendimento Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Descrizione Obiettivo di processo Potenziare le attività di progettazione didattica dei dipartimenti Realizzare in modo sistematico prove per classi parallele per italiano matematica e inglese Rivedere i criteri di formazione delle classi Organizzare momenti di attività con classi aperte Organizzare corsi di recupero pomeridiani Organizzare la formazione sulla didattica disciplinare
26 Correlazione priorità/processi: uno strumento utile La matrice serve a: evidenziare la correlazione tra priorità/traguardi e obiettivi verificare che tutte le priorità scelte siano supportate da adeguati obiettivi Priorità/traguardi Obiettivi di processo correlati Area di processo
27 Esempio di utilizzo dello strumento Priorità Obiettivi di processo correlati Area di processo Diminuire il numero di non ammissioni e sospensioni del giudizio nelle classi prime e seconde. Sviluppo della competenza "Imparare a imparare" Sviluppo e potenziamento delle competenze civiche Sviluppo e potenziamento delle competenze civiche Promuovere azioni di continuità tra le scuole della rete territoriale per la costruzione di un curricolo comune di matematica Sviluppare e diffondere strategie e strumenti di inclusione con particolare riferimento ai DSA e ai BES Promuovere una formazione diffusa fra i docenti su gestione della classe e integrazione. Promuovere azioni di continuità tra le scuole della rete per un curricolo comune di competenze chiave e di cittadinanza Maggiore coinvolgimento degli studenti e delle famiglie sul rispetto delle regole Curricolo, progettazione e valutazione Inclusione e differenziazione Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Continuità e orientamento Orientamento strategico e organizzazione della scuola
28 Individuare gli obiettivi prioritari La scuola può aver individuato molti obiettivi di processo in grado di contribuire a raggiungere i traguardi fissati ma non ha le risorse sufficienti per portare avanti tutte le corrispondenti azioni di miglioramento Necessità di RAZIONALIZZARE Pochi obiettivi ma significativi Scelta in base a quali criteri?
29 I criteri di scelta È dunque necessario analizzare in dettaglio i nessi esistenti tra i processi e i traguardi, valutando con attenzione l'impatto e la fattibilità di ogni processo, in modo da finalizzare al meglio le risorse umane e finanziarie da mettere in campo nel processo di miglioramento. Nota Miur n.7905 del
30 Uno strumento utile per individuare gli obiettivi Per individuare la scala di rilevanza degli obiettivi di miglioramento il Nucleo interno di valutazione può utilizzare la seguente matrice che prende come parametri: l impatto diretto o indiretto che l azione di miglioramento avrà sulle priorità/traguardi la fattibilità ovvero la capacità della scuola di realizzarla. Obiettivi Impatto (0-5) Fattibilità (0-5) Livello di priorità
31 Utilizzo della matrice Esempio di criteri di definizione delle priorità per il parametro Impatto Impatto elevato 4-5 punti Avrà un impatto significativo sulla priorità scelta Impatto medio 2-3 punti Avrà qualche impatto sulla priorità scelta Impatto scarso 0-1 punti È improbabile che abbia impatto sulla priorità scelta Esempio di criteri di definizione delle priorità per il parametro Fattibilità Fattibilità elevata 4-5 punti 1. È attuabile con l impiego di risorse relativamente modeste 2. È attuabile con le sole risorse della scuola Fattibilità media 2-3 punti 1. Può richiedere un impiego ragionevole di risorse 2. È attuabile con le sole risorse della scuola Fattibilità scarsa 0-1 punti 1. Richiederà un impiego consistente di risorse 2. Dipende da fattori esterni alla scuola
32 Come devono essere gli obiettivi Obiettivi SMART: Specifici: chiari, non generici Misurabili: quantificare i risultati del progetto Raggiungibili: sfidanti ma realizzabili Realistici: adeguati alle possibilità Tempificabili: da raggiungere in un tempo definito
33 Analisi e approvazione del DS La matrice per l assegnazione delle priorità consente di mettere a fuoco nel modo migliore le azioni sulle quali concentrarsi maggiormente, ma si tratta di uno strumento orientativo. La scelta strategica richiede un esame da parte della Dirigenza e del Nucleo interno di valutazione per giudicare la validità e correttezza della scala di priorità degli obiettivi.
34 Pianificare il miglioramento
35 Un metodo semplice per pilotare il miglioramento Per gestire i processi verso il miglioramento occorre applicare la logica PDCA: Plan Fase di progettazione Do Fase di esecuzione Check Fase di controllo Act Fase di azione-adattamento e correzione
36 Act Check Plan Do Il Piano di Miglioramento
37 Juran, 1950 Solo se prende la forma di un progetto il miglioramento può ottenere legittimazione e quindi ottenere risorse e sostegno
38 Cos è un progetto Un progetto è un impresa complessa, unica e di durata determinata, rivolta al raggiungimento di un obiettivo chiaro e predefinito mediante un processo continuo di pianificazione e controllo di risorse differenziate e con vincoli interdipendenti di costi - tempo - qualità. R.D. Archibald, Project management. La gestione di progetti e programmi complessi, Franco Angeli, Milano, 2004 Il piano di miglioramento deve essere strutturato in tanti progetti quanti sono gli obiettivi individuati
39 I soggetti coinvolti Nota Miur n.7905 del NIV Dà indicazioni per la gestione del processo di miglioramento Comunità scolastica Condivide gli obiettivi Condivide e sostiene i percorsi di innovazione DS È responsabile della gestione del processo di miglioramento E responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel PdM
40 Il NIV eventualmente integrato o modificato in ragione dei nuovi compiti a cui dovrà far fronte, nonché dei cambiamenti subentrati nell organico della scuola Nota Miur n.7905 del Necessità di inserire nel Nucleo il personale (docente/ata) con competenze nei settori del miglioramento
41 La comunità scolastica Il Piano di Miglioramento per avere successo deve essere condiviso, diventare oggetto di riflessione, mobilitare energie, fare leva sulle modalità didattiche e organizzative messe in atto dalla scuola Necessità di pianificare un Piano di comunicazione e di coinvolgimento rivolto a personale, studenti, famiglie, portatori di interesse esterni
42 Perché pianificare Una pianificazione accurata e completa agevola la riflessione sui modi e i tempi del miglioramento rende più agile il percorso di realizzazione: rappresenta un binario da percorrere permette di individuare facilmente eventuali deviazioni dalla meta finale rappresenta un impegno per tutti i soggetti coinvolti Chi ben pianifica è a metà dell opera
43 Gli strumenti NON C È UN FORMAT INVIATO DAL MIUR il legislatore ha voluto lasciare libere le scuole di seguire percorsi e approcci corrispondenti alla propria situazione e al proprio contesto è opportuno che le azioni di miglioramento, proprio per la loro potenziale differenziazione legata ai contesti e alle scelte delle comunità professionali, siano lasciate alla sola «definizione e attuazione da parte delle istituzioni scolastiche» Le scuole possono utilizzare il format e la piattaforma di INDIRE
44 Le caratteristiche di un modello di PdM: gli elementi base Lo scenario di riferimento e gli obiettivi del Piano I singoli progetti Il project management dei progetti Il monitoraggio
45 Lo scenario di riferimento e gli obiettivi del Piano I risultati dell AV (in sintesi) Le motivazioni della scelta dei progetti: La coerenza tra criticità e progetti di miglioramento L analisi del contesto interno ed esterno (opportunità che possono favorire l attuazione del PdM) Il collegamento con le strategie d Istituto (PTOF) Il PdM come insieme di interventi coerenti e collegati tra di loro: le diverse azioni «disegnate» per concorrere tutte insieme all esito atteso
46 Il project management di ogni progetto Azioni Obiettivi (o risultati attesi), indicatori e target Relative tempistiche Check point Costi associati Soggetti coinvolti e responsabilità (globale e parziali)
47 Come pianificare Individuare per ogni obiettivo di processo: risultati attesi, Indicatori, target Risultati attesi Output: i risultati immediati di un processo/azione/obiettivo Outcome: l effetto complessivo che gli output hanno sui diretti beneficiari, sui portatori d interesse (interni o esterni) e sulla società.
48 Come pianificare Individuare per ogni obiettivo di processo: risultati attesi, Indicatori, target Indicatore è un informazione qualitativa o quantitativa sintetica associata ad un fenomeno/processo/risultato sotto osservazione che consente di: Valutare come il fenomeno cambia nel tempo Verificare se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti Prendere decisioni in modo corretto Deve essere: SIGNIFICATIVO-MISURABILE- CONFRONTABILE
49 Come pianificare Individuare per ogni obiettivo di processo: risultati attesi, Indicatori, target Target È il valore quantitativo che si intende raggiungere È correlato all indicatore
50 Esempio Priorità: Diminuire il numero di non ammissioni Obiettivo Risultati attesi Indicatori Modalità di rilevazione Target Creare un ambiente di apprendimento innovativo e motivante Sviluppare e diffondere strategie e strumenti di inclusione con particolare riferimento ai DSA e ai BES Diffusione del Cooperative learning Utilizzo di strumenti e strategie per l inclusione di DSA e BES Miglioramento dei risultati degli studenti DSA e BES % di docenti che utilizzano in maniera efficace il cooperative learning nelle classi % di PdP predisposti per DSA e BES % di studenti DSA e BES con risultati positivi n.docenti che utilizzano il C.L. in classe x 100 n. docenti della scuola n.pdp per DSA e BES x 100 n..stud.dsa e BES nella scuola n.dsa e BES ammessi alla classe succ x 100 n. stud.dsa e BES nella scuola 60% 100% %= media dei promossi della scuola
51 Come pianificare Individuare fasi e azioni Fasi e azioni Ogni progetto di miglioramento va scomposto in una serie di fasi e azioni correlate e sequenziali finalizzate al raggiungimento dei risultati attesi Le azioni vanno indicate ad un livello di dettaglio tale da esplicitare i compiti assegnati a ciascun soggetto coinvolto Nota Miur 7904/2015
52 WBS (Work Breakdown Structure) Struttura Analitica di Progetto
53 Come pianificare Soggetti e responsabilità Soggetti interni e/o esterni Individuare soggetti coinvolti e responsabilità Responsabilità: chi fa che cosa entro quando Responsabile della gestione e dei contenuti del PdM: il DS Responsabile del PdM: il referente NIV
54 Come pianificare Un responsabile per ogni progetto di miglioramento: membro del NIV con competenze nel settore Individuare soggetti coinvolti e responsabilità Un responsabile di ogni fase/azione: membro del NIV con competenze nel settore Un gruppo di lavoro per ogni progetto E necessario formalizzare la costituzione dei gruppi E necessario definire i compiti e le responsabilità di ciascun membro dei gruppi
55 Come pianificare Tempi La pianificazione dei tempi è condizione di fattibilità del progetto Individuare i tempi Occorre definire i tempi per l intero intervento di miglioramento per le singole fasi/azioni
56 Come pianificare Il diagramma di Gantt Mostra in modo immediato la durata del progetto e delle singole azioni Individuare i tempi Permette di individuare facilmente eventuali ritardi
57 Diagramma di Gantt CRONOGRAMMA Azioni Responsab ile Data prevista di avvio e conclusi one Tempificazione azioni Situazione Rosso = attuazione non in linea con gli obiettivi Giallo = non ancora avviata / in corso e in linea con gli obiettivi Verde = attuata S O N D G F M A M G L A xxxxx xxxxx xxxxx xxxxx xxxxx
58 Come pianificare Individuare risultati attesi, indicatori e target per ogni azione Risultati attesi, indicatori, target Per ogni fase o azione occorre indicare con precisione: risultati attesi indicatori target Una definizione ben soppesata di questi elementi rende facile il monitoraggio e la valutazione dei risultati parziali e generali
59 Come pianificare Il piano finanziario Anche in questo caso si tratta di una condizione indispensabile per l attuazione del PdM Individuare le risorse finanziarie occorrenti Occorre definire in dettaglio: Impegno orario personale interno ed esterno (costi) Necessità di acquisti Fondi disponibili
60 Piano finanziario Intervento di miglioramento 1 Personale interno: Docenti Ata Personale esterno: Formatori Coordinatori Attrezzature Documentazione e diffusione Intervento di miglioramento 2 Ore aggiuntive Costi Totale
61 I vincoli fondamentali nella costruzione di un progetto
62 Come pianificare Individuare le modalità di monitoraggio Check Il monitoraggio Il monitoraggio periodico serve a valutare lo stato di avanzamento del progetto e si basa su un controllo di: rispetto dei tempi indicati regolare svolgimento delle attività raggiungimento dei target indicati Occorre definire in sede di pianificazione: Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc ) La frequenza del monitoraggio I dati necessari
63 Come pianificare Individuare le modalità di monitoraggio Act Le decisioni post monitoraggio In caso di criticità, individuazione di possibili soluzioni: ritaratura target, tempi, indicatori, soggetti coinvolti, ecc.
64 Il monitoraggio: la sua centralità Il nucleo interno di valutazione potrà programmare delle verifiche periodiche dello stato di avanzamento del PdM, confrontando la situazione di partenza con il traguardo indicato nel RAV e rilevando l'entità dei risultati conseguiti. Sarà lo stesso nucleo, sulla base dei dati rilevati, a considerare se la direzione intrapresa è quella giusta o se occorre riconsiderare l'efficacia delle azioni di miglioramento intraprese dalla scuola. Nota Miur n.7905 del
65 FINE
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