Francesca Russo Regione del Veneto Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica

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1 Malnutrizione fra Prevenzione e Cura 9 Dicembre Verona Acqua e salute: la sorveglianza e la gestione dei rischi associati alla salute e all ambiente. L esperienza della regione Veneto nell inquinamento da PFAS Francesca Russo Regione del Veneto Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica

2 considerevole incremento e sviluppo industriale diffusione di aziende di diverse dimensioni area ad alta densità di popolazione complessità del sistema idrografico Il territorio negli anni La tutela e la valorizzazione di un area così delicata hanno rappresentato negli anni recenti una sfida e un impegno da parte delle politiche regionali

3 Tutto parte da. 25/03/13 IRSA-CNR redige il documento "Rischio associato alla presenza di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nelle acque potabili e nei corpi recettori di aree industriali nella Provincia di Vicenza e aree limitrofe" 3

4 Le concentrazioni delle sostanze perfuoro alchiliche nei terreni e nelle acque (sotterranee, superficiali e potabili) NON AVEVANO NESSUNA NORMA NEL 2013 non c erano concentrazioni limite da rispettare con cui confrontarsi Cosa fare? 4

5 Primi momenti 04/06/13 ARPAV riceve dal MATTM comunicazione che IRSA-CNR ha riscontrato presenza di PFAS in diversi corpi idrici superficiali e nei punti di erogazione pubblici delle acque della provincia di Vicenza e comuni limitrofi. Il documento viene inviato anche alla Regione del Veneto dir. Ambiente 13/06/13 ARPAV chiede alla Regione Veneto dir. Ambiente di condividere, in assenza di limiti normativi con cui confrontarsi, un "piano di monitoraggio condiviso" 27/06/13 ARPAV comunica alla Regione Veneto dir. Sanità che, dalla settimana successiva, disporrà del metodo analitico utilizzando le metodiche già oggetto di confronto con il CNR. Inizio delle indagini ambientali 5

6 La diffusione dell'inquinamento L area ad oggi interessata dall inquinamento, superiore a 180 km 2, ha dimensioni tali da comprendere sia il dominio dell acquifero intravallivo indifferenziato della media-bassa valle dell Agno (VI), sia il dominio degli acquiferi di media e bassa pianura delle provincie di Padova e Verona e sia una parte considerevole della rete idrografica (Poscola; Agno-Guà-Frassine; Togna-Fratta-Gorzone; Retrone; Bacchiglione; ecc ) conferendo al fenomeno una valenza a scala europea. Area Sanità e Sociale ARPAV- Dipartimento Ambiente 17 aprile

7 La diffusione dell'inquinamento CONTAMINAZIONE ACQUE SUPERFICIALI ACQUE SOTTERRANEE Dalle indagini svolte si può affermare che la contaminazione ha seguito due vie di propagazione principali: la prima, attraverso il reticolo delle acque superficiali con dinamiche di rapido trasporto anche a distanze ragguardevoli la seconda, più lenta, nelle acque sotterranee contaminate anche dalle percolazioni (scarichi, dilavamento, ecc.) nei terreni e nell insaturo nel tratto fortemente disperdente del torrente Poscola nel territorio di Trissino a monte della linea delle risorgive. 7

8 Metodologia Regione del Veneto: Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica con funzione di coordinamento Sezione Prevenzione e Sanità Pubblica Sezione Veterinaria e sicurezza Alimentare Sezione Tutela Ambiente ARPAV Aziende ULSS: ULSS 5 Ovest Vicentino ULSS 6 Vicenza ULSS 8 Asolo ULSS 9 Treviso ULSS 15 Alta Padovana ULSS 17 Este ULSS 20 Verona ULSS 21 Bussolengo ULSS 22 Legnago SER Sistema Epidemiologico Regionale Enti Gestori Analisi e approfondimento delle caratteristiche idrogeologica dell area geografica; Sorveglianza sistematica e capillare sulla qualità dell acqua utilizzata a scopo potabile in distribuzione e correlate procedure di intervento ; Identificazione delle fonti di pressione e attivazione procedure tecniche e amministrative per contenere diffusioni; Identificazione della diffusione degli inquinanti su matrici ambientali ( all estate 2013 acque superficiali sotterranee, scarichi, suolo, ecc) 8

9 ACQUE SUPERFICIALI 9

10 SCARICHI E DEPURATORI 5 DEPURATORI Trissino, Montecchio, Arzignano, Montebello, Lonigo tramite il Tubone gestito da A.Ri.C.A. dal 2001 scaricano a Bagnolo di Lonigo (VI) nel Togna e dal 2007 scaricano a Cologna Veneta (VR) nel Fratta Gorzone 10

11 ng/l ng/l ng/l ng/l PFOA - MEDIA ANNUA stazioni FRATTA GORZONE PFOA ANDAMENTO NEL TEMPO Fiume Fratta staz gen feb mar-14 7-apr mag ott set-14 6-ago-14 7-lug giu nov-14 1-dic gen feb mar apr mag-15 8-lug-15 3-giu-15 PFOA (PerfluoroOctanoic Acid) LOQ SQA_MA 29-lug set-15 Fiume Fratta staz gen feb mar-14 7-apr mag ott set-14 6-ago-14 7-lug giu nov-14 1-dic gen feb mar apr mag-15 8-lug-15 3-giu-15 PFOA (PerfluoroOctanoic Acid) LOQ SQA_MA 29-lug set Fiume Fratta staz gen dic nov ott ago lug giu mag apr mar-14 PFOA (PerfluoroOctanoic Acid) LOQ SQA_MA 14-lug

12 L ORIGINE DELL INQUINAMENTO 12

13 La fonte di contaminazione: la messa in sicurezza e il piano di caratterizzazione A seguito di alcuni campionamenti eseguiti in pozzi e piezometri presenti all interno dell area dell impianto chimico individuato come possibile sorgente di inquinamento, la Società di gestione presentava comunicazione di superamento delle CSC ai sensi dell art. 245 del D.Lgs 152/06. Concentrazione Soglia di Contaminazione previste dalla tabella 2 Allegato 5 Parte IV titolo V del D.Lgs 152/06.

14 PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO DI BONIFICA Giugno 2015 Presentazione dell analisi di rischio. A seguito dell emissione del parere da parte dell ISS per il parametro PFOA, gli enti richiedevano alla ditta di presentare una nuova analisi di rischio che considerasse anche tale parametro. Settembre 2015 Presentazione da parte della ditta delle integrazioni richieste. Ottobre 2015 Dalla valutazione del documento presentato gli enti richiedevano ulteriori approfondimenti relativi alla matrice terreni e al modello concettuale del sito.

15 LA MESSA IN SICUREZZA Da Miteni, 2014 mod Attualmente la messa in sicurezza, implementata con passaggi successivi, è costituita da una barriera idraulica costituita da otto pozzi come evidenziati in figura. Da luglio 2013 a luglio 2015 sono stati estratti ca. metri cubi d acqua per un quantitativo totale di 31 kg di composti perfluoroalchilici.

16 MESSA IN SICUREZZA Andamento delle concentrazioni, da dati ARPAV, al piezometro di controllo MW18 a valle della barriera idraulica.

17 PFAS LA TUTELA SANITARIA DELL ACQUA AD USO UMANO 17

18 CRITERI DI GIUDIZIO, LIMITI, LIVELLI DI PERFORMANCE Acque Potabili «Raccomanda l implementazione di mezzi efficaci atti a garantire la sostanziale rimozione dei composti perfluoroalchilici nella filiera di produzione e distribuzione delle acque al consumo umano» Indica i livelli di performance(obiettivi) di trattamento indicati nella tabella sottostante Sostanza Limiti di performance microg/l Istituto Superiore di Sanità - gennaio 2014 Istituto Superiore di Sanità - agosto 2015 Acido Perfluoro Ottanoico ( PFOA) Inferiore o uguale a 0,5 Acido Perfluoro Ottano Sulfonico ( PFOS) Inferiore o uguale a 0,03 Acido Perfluoro Butan Sulfonico (PFBS) Inferiore o uguale a 0,5 Acido Perfluoro Butanico (PFBA) Inferiore o uguale a 0,5 Altri PFAS (somma) Inferiore o uguale a 0,5

19 Sistema di controllo delle acque potabili Livello di performance 500 ng/l Livello di performance 500 ng/l Livello di performance 30 ng/l 19

20 Concentrazione PFAS in captazioni autonome pozzi privati (aggiornamento al 01 ottobre 2015) N pozzi privati controllati 869 Analisi effettuate 933 % analisi PFBA>500ng/l 8% % analisi PFBS>500ng/l 7% % analisi PFOA>500ng/l 19% % analisi PFOS>30ng/l 9% % analisi Altri PFAS>500ng/l 11% Fonte: Elaborazioni Regione del Veneto Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Pubblica e ARPAV-Osservatorio Acque Interne su dati ULSS 20

21 Individuazione del territorio 21

22 03/07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /09/ /10/ /10/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /03/ /04/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /09/ /10/ /10/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /03/ /04/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /07/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /09/ /10/ /10/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /04/ /04/ /05/ /05/ /06/ /07/ /08/ /09/ /10/ /11/ /12/ /01/ /02/ /02/ /03/ /04/2015 Comune di Lonigo Rappresentazione dell andamento delle concentrazioni di PFOA, PFOS e Altri PFAS nei Comuni interessati dall impatto per le acque potabili in rete Fig.15: Andamento dei valori massimi di PFOA, PFOS e ALTRI PFAS nel comune per le acque potabili in rete PFOA nel comune di LONIGO livello di performance 500 ng/l 0 ASL COMUNE Popolazione residente (ISTAT 2014) BRENDOLA GRANCONA 1888 LONIGO SAREGO 6761 ALTAVILLA VICENTINA CREAZZO NOVENTA VICENTINA 8959 POIANA MAGGIORE 4411 SOSSANO 4400 VICENZA MONTAGNANA 9358 ALBAREDO D'ADIGE ARCOLE 6263 COLOGNA VENETA 8752 BEVILACQUA BONAVIGO 2042 LEGNAGO PFOS nel comune di LONIGO livello di performance 30ng/l Altri PFAS nel comune di LONIGO livello di performance 500ng/l

23 Studio di biomonitoraggio sulla popolazione per la misura della potenziale esposizione a PFASs Obiettivi Esposizione media popolazione residente nell area di impatto Esposizione media popolazione area di controllo ( background) Esposizione media fascia popolazione a maggior potenziale rischio di esposizione ( agrozootecnici) o N Aziende ULSS coinvolte = 6 o N Comuni coinvolti = 14 o Campione previsto = 600 persone o Popolazione residente target anni(istat ) = Criticità : definizione area di impatto sanitario Metodo: Studio a cerchi concentrici focalizzando progressivamente il campione attraverso il geodata base per la ricostruzione della filiera idrica Evoluzione : consolidare ed estendere l esperienza pilota e gli strumenti attivati per il problema PFAS in Regione Veneto attivando un Protocollo Regionale di gestione delle Emergenze legate all Acqua Potabile a solida guida Sanitaria. 23

24 Conclusioni Criticità legate all analisi di altre matrici Valutazione dello studio di biomonitoraggio Soluzioni a lungo termine per garantire una risorsa idrica non contaminata Comunicazione del rischio Il"Sistema Acque" come indicatore strategico di salute e benessere 24

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