INCONTRO CON I MEDICI COMPETENTI E SPISAL DI VERONA

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1 COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA 5 maggio 2010 INCONTRO CON I MEDICI COMPETENTI E SPISAL DI VERONA Attività di vigilanza nel 2010 degli SPISAL della provincia Manuela Peruzzi SITO prevenzione.ulss20.verona.it/spisal.html

2 CONTESTO ECONOMICO PRODUTTIVO NEL 2009 La crisi ha colpito il lavoro In Italia l occupazione è scesa del 16 % nel 2009 Nel Veneto del 3 % 7 milioni le ore autorizzate di cassa integrazione, 8 volte > del lavoratori in Italia e lavoratori in Veneto Andamento negativo in tutti I settori di attività, in particolare il manifatturiero -12%

3 CONTESTO ECONOMICO PRODUTTIVO Frammentazione delle imprese con dispersione delle attività Perdita di centralità del lavoro subordinato: aumento degli appalti e del lavoro precario-flessibile COOPERATIVE, AG.. SOMMINISTRAZIONE Mutamenti dei modelli organizzativi di impresa Picchi di produzione Rischi supplementari diversificazione dei nuclei di decisione con vuoti di responsabilit lità Improvvisazione Variabilità dei compiti e mansioni Meno specializzazione della manodopera Meno formazione ed addestramento Aumento del carico di lavoro Dilatazione dell orario

4 IL TESTO UNICO IL DECRETO LGS. 81 E IL 106 DEL 2009 Riordino e coordinamento delle normative preesistenti in materia di sicurezza e salute sul lavoro RIDUZIONE DEGLI INFORTUNI MORTALI E GRAVI Potenziamento della prevenzione interna Estensione del campo di applicazione Contrasto del lavoro nero irregolare Ampliamento della formazione Inasprimento del sistema sanzionatorio COORDINAMENTO DEGLI ENTI DI PREVENZIONE E DELLE ATTIVITA DI VIGILANZA E PREVENZIONE.

5 COMITATO REGIONALE DI COORDINAMENTO art. 7 del D. Lgs.. 81/2008 ORGANISMO REGIONALE COORDINATO DALL ASSESSORE ASSESSORE ALLA SANITA ATTRAVERSO LA DIREZIONE REGIONALE DELLA PREVENZIONE 22 SPISAL REGIONALI, VVFF, INAIL, DIR. REG.. DEL LAVORO, ISPESL, ASSOCIAZIONI DATORIALI E ORGANIZZAZIONI SINDACALI coordinamento regionale per le attività di vigilanza secondo il piano nazionale e secondo priorità di rischio regionali Programmazione annuale e verifica definizione di: obiettivi, coordinamento e scambio di informazioni ni tra i soggetti istituzionali.

6 COMITATO PROVINCIALE DI COORDINAMENTO art. 7 del D. Lgs.. 81/2008 ORGANISMO PROVINCIALE COORDINATO DAL DIRETTORE GENERALE DELL ULSS CAPOLUOGO DI PROVINCIA ATTRAVERSO IL RESPONSABILE SPISAL SPISAL, VVFF, INAIL, Dir. Provinciale Lavoro, ARPAV, INPS, ISPESL arpav ISPESL pianificazione e verifica delle attività di vigilanza e di formazione secondo il piano regionale con priorità di rischio provinciali garantire azioni di coordinamento delle attività di vigilanza, controllo, formazione, informazione, assistenza alle imprese.

7 VIGILANZA AZIENDE DPCM Patto Stato Regioni: controllo del 5% delle unità locali DGR 2860 del : pianificazione regionale con gli stessi obiettivi per i direttori generali delle ULSS. Priorità di vigilanza AZIENDE PROVINCIALI per incidenza, gravità e n infortuni dal Settori a maggior rischio di infortunio e di malattia professionale: edilizia agricoltura, aziende con indice infortunistico elevato, aziende sensibili (cooperative, lavoro somministrato, etniche). Priorità di rischio di infortunio grave e mortale e di malattia grave. Criteri di efficacia su profili sostanziali di sicurezza e salute.

8 Interventi di vigilanza nelle aziende pianificazione regionale obiettivi DPCM , distinti per ULSS: anno 2010 Interventi di vigilanza ULSS 20 ULSS 21 ULSS 22 TOTALI SPISAL DPL Numero Numero Numero Numero Numero Aziende di tutti i comparti oggetto di intervento Cantieri (imprese) Aziende agricole

9 VIGILANZA AZIENDE METODO DI CONTROLLO AZIENDE Incontro con le associazioni Consegna dell elenco delle aziende Comunicazione scritta alle aziende selezionate Dichiarazione dei criteri di vigilanza Inserimento nel sito DOCUMENTI DI CONTROLLO Check-list sulla Gestione aziendale della sicurezza - organismo paritetico aprile Documento compiti del medico competente Rischi specifici organismo paritetico aprile2009 -

10 MEDICO COMPETENTE DATORE DI LAVORO RSPP RLS DIRIGENTE DIRIGENTE DIRIGENTE PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO PREPOSTO

11 COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE COLLABORAZIONE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO INFORMAZIONE AI LAVORATORI ED AI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI SOPRALLUOGHI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO SORVEGLIANZA SANITARIA TRASMISSIONE DEI DATI ALLO SPISAL E ALL ISPESL LAVORATORI ESPOSTI A CANCEROGENI

12 COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE Livello prioritario di valutazione dell attività del medico competente nell ambito dell intervento di vigilanza in azienda: Partecipazione alla valutazione dei rischi e alle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, Protocollo sanitario coerente alla VDR cartella sanitaria e custodia, chiarezza, completezza delle informazioni, del livello di esposizione del monitoraggio biologico Giudizio di idoneità Informazioni e comunicazioni anche per iscritto ai lavoratori e agli RLS

13 VALUTAZIONE DEI RISCHI Collabora con il datore di lavoro e con l RSPP alla valutazione dei rischi e sottoscrive il documento di valutazione dei rischi Il medico competente programma ed effettua la sorveglianza sanitaria attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati Partecipa alla programmazione del controllo dell'esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria

14 CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO Istituisce, aggiorna e custodisce sotto la propria responsabilità, la cartella sanitaria e di rischio come da All. 3 A e con particolare riguardo: ai fattori di rischio professionale, ai tempi di esposizione ai valori di esposizione individuali (artt. 186 rischi fisici e 230 agenti chimici del D.Lgs 81/08 Garantisce la salvaguardia del segreto professionale: luogo di custodia concordato al momento della nomina

15 CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO è un documento che ha valore medico legale ricostruisce l esposizione lavorativa è essenziale in caso di ricorso avverso il giudizio del medico competente è essenziale in caso di visita ai sensi dell art. 5 L. 300/70 è essenziale in caso di indagine giudiziaria di malattia professionale

16 GIUDIZIO DI IDONEITA Il medico esprime il proprio giudizio per iscritto dando copia del giudizio: al lavoratore con firma di presa visione al datore di lavoro Necessità che sia dato con urgenza: Al datore di lavoro per adottare le misure di tutela in caso di inidoneità Al lavoratore per permettere il ricorso all organo di vigilanza entro 30 giorni.

17 INFORMAZIONE AI LAVORATORI E AI RAPPRESENTANTI Fornisce le informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine... Fornisce a richiesta informazioni analoghe agli RLS Informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria Comunica per iscritto, in occasione delle riunioni (art. 35), al datore di lavoro, al RSPP, agli RLS, i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori.

18 PROSPETTIVE APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA VERSO TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI PREVISTE DALLA NORMATIVA: COORDINATORI PER LA SICUREZZA, RSPP, MEDICI COMPETENTI, VALORIZZARE L IMPEGNO PROFESSIONALE E LA COMPETENZA FAR EMERGERE LE SITUAZIONI DI GRAVE DIVARICAZIONE PROFESSIONALE PER SOSTENERE I PROFESSIONISTI CHE MIGLIORANO IL LIVELLO DELLA QUALITA DELLA MEDICINA DEL LAVORO

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