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1 La responsabilità dell azienda per i reati informatici commessi al suo interno: project management, information security e le sfide imposte dalle nuove tecnologie Paolo Galdieri

2 Il reato informatico in azienda ieri Centri di calcolo chiusi Automazione di singole attività Patrimonio aziendale non ancora dematerializzato Insufficienti informazioni sull'entità del fenomeno Ritrosia a denunciare il reato subito

3 Il reato informatico in azienda oggi Centri di calcolo aperti Automazione di tutte le attività Patrimonio aziendale dematerializzato Legislazione sulla criminalità informatica

4 Legislazione sulla criminalità informatica Legge 23 dicembre 1993 n. 547 Legge 18 marzo 2008 n. 48 Legge 3 agosto 1998 n. 269 Legge 6 febbraio 2006 n. 38

5 I costi del reato informatico Risorse informatiche Patrimonio dell'azienda Immagine

6 Strategie di contrasto Sicurezza Tutela assicurativa Tutela giuridica

7 Tutela assicurativa (rischi) Attrezzature Dati, archivi, programmi Perdita di attività Responsabilità civile verso terzi Altri danni

8 Tutela assicurativa Polizza tradizionale Polizza "all risks" per l'informatica Polizza "computer crime"

9 Tutela giuridica Ricorso all'autorità giudiziaria penale per il reato subito Prevenzione da rischio coinvolgimento penale dell'azienda

10 Ricorso all'autorità giudiziaria penale per il reato subito Valutazione preliminare dei seguenti elementi: Prove idonee a dimostrare responsabilità autore, danno subito, competenza giurisdizionale; Danno all'immagine conseguente alla pubblicizzazione del procedimento; Tempi del processo penale; Danno effettivamente risarcibile in sede penale

11 Responsabilità penale dell'azienda per reato commesso dal dipendente Delitti commissivi dolosi Violazione dell'obbligo di impedire l'evento antigiuridico (art. 40) Culpa in eligendo Culpa in vigilando

12 Responsabilità amministrativa dell'azienda per reato commesso dai vertici o dai dipendenti Legge 18 marzo 2008 n. 48 che ratifica Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica Art. 7 (che introduce art. 24 bis del D. Lgs. 231/2001) estende la responsabilità amministrativa all azienda per i reati commessi da vertici e dipendenti Art. 240 comma 1 bis c.p. (introdotto dalla Legge n. 12 del 15 febbraio 2012) che prevede la confisca obbligatoria di tutti i beni e strumenti informatici o telematici utilizzati per la commissione della quasi totalità dei reati informatici

13 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Falsità in documenti informatici (art. 491-bis cod. pen.) Es. falsificazione di documenti aziendali oggetto di flussi informatizzati

14 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615-ter cod. pen.) Es. accesso abusivo ai sistemi informatici di proprietà di terzi, per prendere cognizione di dati riservati altrui nell ambito di una negoziazione commerciale

15 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (art. 615-quater cod. pen.) Es. comunicazione senza autorizzazione a terzi di dispositivi di cui ha legittimamente il possesso Es. dipendente della società che comunichi ad un altro soggetto la password di accesso alle caselle di un proprio collega, allo scopo di garantirgli la possibilità di controllare le attività svolte

16 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico (art. 615-quinquies cod. pen.) Es. dipendente che si procuri un Virus idoneo a danneggiare o ad interrompere il funzionamento del sistema informatico aziendale in modo da distruggere documenti sensibili in relazione ad un procedimento penale a carico della società

17 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quater cod. pen.) Es. dipendente che impedisca una determinata comunicazione in via informatica al fine di evitare che un impresa concorrente trasmetta i dati e/o l offerta per la partecipazione ad una gara

18 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art quinquies cod. pen.) Es. dipendente che si introduca fraudolentemente presso la sede di una potenziale controparte commerciale al fine di installare apparecchiature idonee all intercettazione di comunicazioni informatiche o telematiche rilevanti in relazione ad una futura negoziazione

19 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis cod. pen.) Es. l eliminazione o l alterazione dei file o di un programma informatico appena acquistato che siano poste in essere al fine di far venire meno la prova del credito da parte di un fornitore della società

20 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635-ter cod. pen.) Es. dipendente che compia atti diretti a distruggere documenti informatici aventi efficacia probatoria registrati presso enti pubblici (es. polizia giudiziaria) relativi ad un procedimento penale a carico della società

21 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635-quater cod. pen.) Es. alterazione dei dati, delle informazioni o dei programmi che renda inservibile o ostacoli gravemente il funzionamento del sistema

22 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art. 635-quinquies cod. pen.) il danneggiamento deve avere ad oggetto un intero sistema e il sistema stesso deve essere utilizzato per il perseguimento di pubblica utilità, indipendentemente dalla proprietà privata o pubblica dello stesso

23 I reati informatici previsti oggi dal D. Lgs. 231/2001 Frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica (art.640-quinquies c.p.) reato proprio che può essere commesso solo da parte dei certificatori qualificati, o meglio, i soggetti che prestano servizi di certificazione di Firma Elettronica qualificata

24 I reati informatici già previsti dal D. Lgs. 231/2001 Frode informatica commessa a danno dello stato o di altro ente pubblico (art. 24) Assistenza a gruppi terroristici apprestata fornendo strumenti di comunicazione (art. 25 quater) Distribuzione, cessione e detenzione di materiale pedopornografico (art. 25 quinques comma 1 lett. c))

25 Conseguenze per l azienda Sanzioni pecuniarie Sanzioni interdittive (l'interdizione dall'esercizio dell'attività; la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito; il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi; il divieto di pubblicizzare beni o servizi) Confisca Pubblicazione della sentenza

26 Quando l azienda può essere coinvolta Reato commesso nel suo interesse o comunque ne abbia tratto vantaggio Anche nelle ipotesi in cui l'autore del reato non e' stato identificato o non è imputabile

27 Come evitare un coinvolgimento Esonero responsabilità ex art. 6 se si dimostra che: l organo dirigente dell Ente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi; il compito di vigilare sul funzionamento e l osservanza dei modelli nonché di curare il loro aggiornamento è stato affidato ad un organismo dell Ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo;

28 Come evitare un coinvolgimento le persone che hanno commesso il reato hanno agito eludendo fraudolentemente i suddetti modelli di organizzazione e gestione; non vi sia stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell organismo

29 Le esigenze che deve soddisfare il modello Individuare le attività nel cui ambito esiste la possibilità che vengano commessi reati previsti dal decreto Prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l attuazione delle decisioni dell ente in relazione ai reati da prevenire Individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione di tali reati

30 Le esigenze che deve soddisfare il modello Prevedere obblighi di informazione nei confronti dell organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l osservanza del modello Introdurre un sistema disciplinare interno idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello

31 Modello e codice etico Il codice etico rappresenta uno strumento adottato in via autonoma allo scopo di esprimere dei principi di deontologia aziendale e sui quali si richiama l osservanza da parte di tutti i dipendenti Il modello risponde invece a specifiche prescrizioni contenute nel decreto finalizzate a prevenire la commissione di particolari tipologie di reati

32 I requisiti dei componenti dell organismo di vigilanza Autonomia Indipendenza Professionalità Continuità d azione Onorabilità Assenza di conflitti di interesse

33 Compiti dell organismo di vigilanza Controllo sull osservanza delle prescrizioni del modello da parte dei destinatari, in relazione alle diverse tipologie di reato contemplate dal decreto Controllo sulla reale efficacia ed effettiva capacità del modello, in relazione alla struttura aziendale, di prevenire la commissione dei reati di cui al decreto Verifica sull opportunità di aggiornamento del modello, in relazione alle mutate condizioni aziendali ed alle novità legislative e regolamentari

34 Funzioni dell organismo di vigilanza Reporting nei confronti degli organi societari Comunicazione continuativa direttamente con l amministratore delegato Comunicazione su base periodica nei confronti del comitato di controllo interno, del consiglio d amministrazione e del collegio sindacale

35 Come redigere il modello per i reati informatici Forma Sostanza

36 Obiettivo Dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare che venisse commesso un reato informatico

37 Valutazioni preliminari Coerenza con la parte generale del modello e delle altre parti speciali Analisi della documentazione aziendale con specifico riferimento ai documenti relativi all uso delle tecnologie dell informazione Analisi dell organigramma e valutazione delle competenze formali e di fatto Valutazione delle deleghe

38 Attività da svolgere e da inserire nel modello Formazione (sensibilizzazione del personale, codice di comportamento informatico i cui principi fondamentali potrebbero essere inseriti nel contratto di lavoro) Organizzazione (affidamento incarichi a soggetti qualificati, limitazione degli accessi ai sistemi, delega di funzioni) Accorgimenti di carattere tecnico (es. adozione di meccanismi di controllo per verificare la presenza di software contraffatti)

39 Cosa deve contenere il modello Descrizione dei delitti informatici e trattamento illecito di dati (art. 24 bis del decreto) Aree a rischio Destinatari e principi generali di comportamento Principi procedurali specifici Compiti organismo vigilanza

40 Definizioni Credenziali Dati Informatici Documento Informatico Firma Elettronica Piano di Sicurezza Postazione di Lavoro Sicurezza Informatica

41 Aree a rischio Tutte le attività aziendali svolte tramite l utilizzo dei Sistemi Informativi aziendali, del servizio di posta elettronica e dell'accesso ad Internet Gestione dei Sistemi Informativi aziendali al fine di assicurarne il funzionamento e la manutenzione L evoluzione della piattaforma tecnologica

42 Aree a rischio Gestione dei flussi informativi elettronici con la pubblica amministrazione Utilizzo di software e banche dati Gestione dei contenuti del sito Internet della società

43 Destinatari regole di comportamento con richiamo ad altri documenti Codice Etico Organigramma aziendale e schemi organizzativi Linea Guida Information Security Policy Raccolte di policy e procedure per la sicurezza delle Informazioni

44 Destinatari regole di comportamento con richiamo ad altri documenti Manuale delle istruzioni operative del call center Gestione dei siti internet Istruzione operativa "Controllo Accessi modalità di accesso alle sedi aziendali

45 Principi procedurali specifici (divieti) Connettere ai sistemi informatici della società, personal computer, periferiche e altre apparecchiature o installare software senza preventiva autorizzazione del soggetto aziendale responsabile individuato Modificare la configurazione software e/o hardware di postazioni di lavoro fisse o mobili se non previsto da una regola aziendale ovvero, in diversa ipotesi, se non previa espressa e debita autorizzazione

46 Principi procedurali specifici (divieti) Divulgare, cedere o condividere con personale interno o esterno alla società le proprie credenziali di accesso ai sistemi e alla rete aziendale, di clienti o terze parti Accedere abusivamente ad un sistema informatico altrui ovvero nella disponibilità di altri dipendenti o terzi nonché accedervi al fine di manomettere o alterare abusivamente qualsiasi dato ivi contenuto

47 Principi procedurali specifici (impegni della società) Informare i soggetti, che a diverso titolo operano nell azienda autorizzati all'utilizzo dei Sistemi Informativi -, dell'importanza di: Mantenere le proprie Credenziali confidenziali e di non divulgare le stesse a soggetti terzi; Utilizzare correttamente i software e banche dati in dotazione;

48 Principi procedurali specifici (impegni della società) Non inserire dati, immagini o altro materiale coperto dal diritto d'autore senza avere ottenuto le necessarie autorizzazioni dai propri superiori gerarchici secondo le indicazioni contenute nelle policy aziendali; Proteggere i collegamenti wireless, impostando una chiave d'accesso, onde impedire che soggetti terzi, esterni alla società, possano illecitamente collegarsi alla rete Internet tramite i routers della stessa e compiere illeciti ascrivibili ai dipendenti;

49 Principi procedurali specifici (impegni della società) Limitare l'accesso alla rete informatica aziendale dall'esterno; Far sottoscrivere ai soggetti autorizzati all'utilizzo dei sistemi informativi, uno specifico documento con il quale si impegnino al corretto utilizzo ed alla tutela delle risorse informatiche aziendali

50 Principi procedurali specifici (controlli) Istituzione di una struttura con il compito di: Monitorare centralmente in tempo reale, in collaborazione con le Direzioni/Funzioni interessate, lo stato della sicurezza operativa delle varie piattaforme ICT (sistemi e reti) di processo e gestionali della società, attraverso strumenti diagnostici e coordinare le relative azioni di gestione; Monitorare centralmente in tempo reale i sistemi anti-intrusione e di controllo degli accessi ai siti aziendali e gestire le autorizzazioni; Gestire progressivamente l intero processo di identificazione ed autorizzazione all accesso alle risorse ICT aziendali

51 Compiti Organismo di Vigilanza Svolgere verifiche periodiche sul rispetto del modello e valutare periodicamente la loro efficacia a prevenire la commissione dei reati di cui all'art. 24 bis del Decreto, avvalendosi eventualmente della collaborazione di consulenti tecnici competenti in materia Proporre e collaborare alla predisposizione delle istruzioni standardizzate relative ai comportamenti da seguire nell ambito delle Aree a Rischio individuate nella presente parte speciale Esaminare eventuali segnalazioni di presunte violazioni del Modello ed effettuare gli accertamenti ritenuti necessari od opportuni in relazione alle segnalazioni ricevute

52 Computer forensics Digital Evidence Analysis (DEA). L analisi delle informazioni digitali in maniera tale che possano essere usate come prova in giudizio Crime Scene Investigation (CSI). L indagine sugli strumenti di calcolo coinvolti in un reato informatico

53 Computer forensics In azienda spesso l interesse è proprio per l attività investigativa, che per ragioni di opportunità o riservatezza non si vuole affidare ad enti istituzionali

54 Computer forensics Le tipiche domande del Giudice ai periti: La prova è stata raccolta senza alterarla (integrità)? Ho tutto ciò che mi serve per interpretare la prova in maniera corretta (completezza, veridicità)? Che valore posso dare alle catene causali di responsabilità che emergono dalla prova (autenticità, veridicità)?

55 Conclusioni Più oneri e responsabilità per le aziende Scelta obbligata perché già prevista per altri reati e per le indicazioni Comunitarie

56 Conclusioni Sempre meno budget Perché dovrebbe capitare proprio a me Se capita a me spendo dopo

57 Conclusioni Grande opportunità: razionalizzo l attività dell azienda (mappo i rischi, individuo i protocolli, formo personale all altezza) Valore aggiunto

58 Contatti:

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