SPAZIO NEUTRO GENITORI SEMPRE
|
|
- Gianfranco Poggi
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Direzione Servizi Sociali Distretti Socio - Sanitari Consultori Familiari SPAZIO NEUTRO GENITORI SEMPRE Uno spazio e un tempo per favorire la genitorialità e mantenere la relazione genitore-figlio Lo Spazio Neutro si realizza nell ambito del progetto di riorganizzazione dei Consultori Familiari (D.G.R. n 2104 del 2 agosto 2005).
2 DEFINIZIONE Lo Spazio Neutro è una struttura finalizzata al mantenimento e al recupero di relazioni tra figli e genitori non conviventi, nel rispetto dei loro bisogni e dei loro problemi, nell ambito del conflitto genitoriale o di altre situazioni che compromettono il rapporto genitore/figlio, con la funzione principale di garantire il diritto del bambino a mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al maggior interesse del bambino. (Convenzione dei Diritti dell Infanzia O.N.U., art. 9) Lo Spazio Neutro si propone come un contenitore qualificato alla gestione degli incontri tra il bambino e i suoi genitori: un luogo terzo, uno spazio e un tempo intermedi, lontani dal quotidiano, un campo che non appartiene ad alcuno dei contendenti e che, poco a poco può appartenere un po a tutti, un ambito dove la presenza di operatori adeguatamente formati assuma la funzione di sostegno emotivo al bambino e faciliti il concretizzarsi delle condizioni per un incontro positivo, privilegiando gli aspetti di accoglienza, comprensione e contenimento, supporto pedagogico-educativo, oltre che di osservazione e monitoraggio circa l andamento degli incontri stessi.
3 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n del 31/12/2007 ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI MEDIAZIONE FAMILIARE - SPAZIO NEUTRO, E INDIVIDUAZIONE DEL RESPONSABILE E DEL COORDINATORE TECNICO.
4 Riferimenti normativi Dgr n del DPCM 29 novembre 2001 Definizione dei livelli essenziali di assistenza. Disposizioni applicative. Terzo provvedimento che ha previsto quale livello aggiuntivo nell area materno -infantile la mediazione familiare rivolta a coniugi e coppie separate o che intendono separarsi e che hanno figli minori, corrispondente a circa il 10% dell attività consultoriale; Dgr n. 392 del Atto di indirizzo e di riorganizzazione dei consultori familiari pubblici della Regione del Veneto, Legge regionale 25 marzo 1977, n. 28 che ha determinato l opportunità di prevedere in consultorio uno spazio dedicato alla mediazione familiare;. Provvedimento della Giunta Regionale n del che ha finanziato tra i progetti a favore delle 21 Aziende ULSS per l adeguamento dei servizi a quanto determinato dall atto di indirizzo, uno specifico sull attivazione o potenziamento della mediazione familiare e spazio neutro.
5 OBIETTIVO GENERALE L'intervento del Servizio si basa sul riconoscimento del bisogno/diritto del bambino di veder salvaguardata il più possibile la relazione con entrambi i genitori (o altre persone affettivamente significative) e i legami che ne derivano. Si tutela il bisogno/diritto di ogni bambino a non smarrire il senso e la continuità della propria storia, della propria identità e del proprio essere figlio di due genitori; ciò al di là delle vicende che potrebbero compromettere le condizioni per una prospettiva di crescita sana ed equilibrata.
6 OBIETTIVI SPECIFICI Mantenere o ristabilire la relazione genitore - figlio. Garantire uno spazio di incontro rassicurante ed accogliente in una cornice di neutralità e di sospensione del conflitto. Accompagnare i genitori a valorizzare le proprie capacità di accoglimento del figlio. Sostenere l organizzazione e la gestione autonoma degli incontri.
7 COSA NON E LO SPAZIO NEUTRO Non interviene sul conflitto tra i genitori Non offre presa in carico terapeutica della coppia e/o del figlio/i Non è uno strumento valutativo della genitorialità Non relaziona direttamente al T.O. ed al T. M. Non accoglie richieste spontanee di coppie separate con figli Non si occupa di situazioni quali grave patologia dei genitori o dei figli e situazioni di tutela dei minori
8 INVIO E TIPOLOGIA UTENZA La funzione di Spazio Neutro si definisce a partire dal mandato emesso dal Tribunale dei Minorenni o dal Tribunale Ordinario relativo al diritto e dovere dell esercizio di visita tra genitori e figlio/i. Tribunale dei Minorenni o Tribunale Ordinario Consultorio Familiare (valutazione delle risorse della coppia genitoriale / avvio delle visite protette) Spazio Neutro La situazione familiare rimarrà in carico al Consultorio, con il quale gli operatori dello Spazio Neutro manterranno una stretta e continua collaborazione.
9 METODOLOGIA Accoglienza Incontri genitore non convivente figlio Fasi conclusive
10 METODOLOGIA Integrazione con i Servizi Incontri con il Servizio di riferimento (si stabilisce una collaborazione con il Servizio Consultoriale che ha in carico la situazione familiare) con l obiettivo di conoscere: La situazione familiare La storia del minore I nodi critici Le motivazioni dell invio allo Spazio Neutro Gli operatori dello Spazio Neutro insieme al Servizio Consultoriale di riferimento, formuleranno un progetto rispetto a modalità e frequenza delle visite.
11 METODOLOGIA Accoglienza della famiglia E previsto un momento di conoscenza ed ambientamento per genitori e figli, sia nei confronti del contesto che degli operatori. Con entrambi i genitori sarà stipulato un contratto d utenza (scheda 1.2) che prevederà i modi e i tempi degli incontri col genitore non convivente, sulla base del progetto stabilito con il Servizio di riferimento (scheda 1.5); inoltre durante questa fase di accoglienza gli operatori dello Spazio Neutro provvederanno a compilare una scheda informativa sul nucleo familiare (schede 2.0 e 2.1) che terrà conto della conoscenza del proprio figlio da parte dei genitori, nonché delle competenze e capacitàgenitoriali in partenza.
12 METODOLOGIA Incontri genitore non convivente figlio Separazione del bambino dal genitore convivente Incontro del bambino con il genitore non convivente Separazione dal genitore non convivente Riunione del bambino con il genitore convivente
13 METODOLOGIA Fasi conclusive Lo Spazio Neutro soprattutto nelle fasi conclusive del percorso di trattamento può essere utilizzato anche solo come luogo di scambio e di passaggio da un genitore all altro, auspicando lo sviluppo di una buona cooperazione famigliare, tale da permettere di riprendere la gestione degli incontri in autonomia e al di fuori del contesto protetto.
14 CADENZA E DURATA DEGLI INCONTRI La durata del percorso presso lo Spazio Neutro avrà una certa flessibilità, in funzione delle condizioni di partenza e degli obiettivi realisticamente raggiungibili. Il numero e la cadenza degli incontri saranno definiti in base alle disponibilità affettive del bambino e del genitore, rispettando le indicazioni del Tribunale. In linea di massima la permanenza presso lo Spazio Neutro viene fissato in 6 mesi circa, al termine dei quali si effettuerà una valutazione globale dell intervento con l eventuale opzione di proseguire il percorso laddove necessario.
15 SETTING Lo Spazio Neutro è collocato presso Villa Berta struttura polifunzionale che è situata in zona relativamente tranquilla e facilmente raggiungibile. Sono a disposizione tre stanze, di cui una adibita allo spazio neutro e due a studio; è inoltre disponibile un ampio giardino. La stanza degli incontri, accogliente e confortevole, è attrezzata con materiale ludico e per attività espressive per bambini e ragazzi.
16 LINEE GUIDA PER LA GESTIONE INTEGRATA SERVIZI UOMI SPAZIO NEUTRO Lo Spazio Neutro è un servizio a cui l utenza non accede in modo diretto, ma esclusivamente su invio dei servizi CF e/o NPI/EE che hanno in carico la situazione su mandato del Tribunale Ordinario e/o Minorile a seguito di percorsi di separazione e divorzio per il riavvicinamento dei minori a uno o l altro dei genitori. I servizi UOMI sopraccitati a seguito del decreto presentano il caso agli operatori dello Spazio Neutro, fornendo tutte le informazioni e documentazione utile alla preliminare conoscenza del caso congiuntamente valutano la fattibilità della presa in carico integrata condividendone in tal caso il progetto d intervento, gli stessi servizi formalizzano quindi l integrazione degli interventi tramite invio del progetto al responsabile UOMI, gli utenti prendono contatto con lo Spazio neutro esclusivamente tramite il Servizio inviante; gli operatori dello spazio neutro, una volta avviato il loro specifico intervento, relazioneranno periodicamente ai servizi invianti sull andamento degli incontri cosicché il progetto integrato possa eventualmente essere aggiornato in riferimento a nuove esigenze i servizi invianti che hanno in carico i genitori egualmente aggiorneranno periodicamente lo spazio neutro sull andamento della situazione; i rapporti con i tribunali sono a cura dei servizi CF e/o NPI/EE che hanno l incarico per decreto e saranno quindi gli stessi a redigere le relazioni di aggiornamento sia la conclusione dell intervento che l eventuale impossibilità della sua prosecuzione deve essere condivisa con i servizi invianti
17 DATI ATTIVITA SPAZIO NEUTRO 2009 Grafico 1. Distretto di provenienza situazioni prese in carico dallo Spazio Neutro Distretto 1 Distretto 2 Distretto 3 Distretto 4 Distretto 1 Distretto 2 Distretto 3 Distretto 4
18 Tabella n 2 Età dei genitori coinvolti Classi d età maschi femmine Dai 25 ai 34 anni 2 1 Dai 35 ai 44 anni Dai 45 ai 59 anni maschi femmine Dai 25 ai 34 anni Dai 35 ai 44 anni Dai 45 ai 59 anni Grafico 3. Età genitori coinvolti
19 Tabella n 3 Età dei minori coinvolti Età maschi femmine Da 1 a 3 anni 1 2 Da 4 a 7 anni 3 4 Da 8 a 11 anni 4 5 Da 12 a 16 anni 5 6 Tot Maschi Femmine età (anni) Grafico 4. Età dei minori coinvolti
20 20% 20% 60% Coppia italiana Coppia mista Coppia straniera Grafico 5. Tipologia di coppie incontrate
21 Padre e Figlio 0 Incontri Madre e Figlio Madre e Figlio Padre e Figlio Grafico 6. Incontri Protetti effettuati
22 Problematiche Incontri protetti-incontri facilitanti Multiculturalità rappresentata dalle coppie miste e straniere necessità di preparazione specificamediazione linguistico culturale Bambini piccoli (0-3 anni)-necessario ripensare spazi e tempi d incontro Adolescenti rifiutanti Monitoraggio specifico minori
23 RISORSE OPERATORE Anno 2007 ( progetto) Anno 2008 Gennaio-Novembre Anno 2009 Gennaio Settembre Settembre-Dicembre (progetto) Anno 2010 (progetto) Gennaio-Luglio Ottobre-Dicembre Psicologo 8 h settimanali 2 Psicologi incarico occasionale 2 Psicologi incarico occasionale Educatore 6h sett. Educatore a progetto 2 Educatori a 7 h sett. 1 Educatore incarico occasionale 1 Educatore incarico occasionale 1 Educatore incarico occasionale
24 Discontinuità / sospensione periodica attività Tournover continuo operatori Incertezza futuro DETERMINANO : SUL FRONTE UTENZA CRITICITA aggravamento delle complessità familiari affrontate vanificazione di quanto faticosamente ricostruito nel percorso di riavvicinamento riacutizzazione delle conflittualità genitoriali disorientamento ed ulteriore sofferenza psicologico/emotiva per i bambini coinvolti SUL FRONTE ISTITUZIONALE-SERVIZI revisione dei progetti integrati di intervento necessità di approntare interventi di urgenza con l utenza interessata mancata ottemperanza ai decreti dei Tribunali Civile e Minorenni perdita di credibilità e alla ripresa vanno messi in conto i costi operativi per la ricostruzione delle necessarie relazioni professionali Solo, come peraltro ricercato da tempo dalla Direzione Sociale,con il ricorso a personale strutturato, che possa garantire continuità di figura professionale e servizio, si potranno superare i problemi presentati e si potrà continuare a offrire quel servizio di qualità nonostante tutto sin qua apprezzato da utenti ed operatori.
25 Incontri Facilitanti- Protetti Storia familiare Storia individuale Richiesta spontanea/obbligo Caratteristica delle relazioni familiari pregresse Caratteristiche relazionali genitori Caratteristiche bambini
26 La Protezione Dove nasce A favore di chi Quanto dura Dove e quando termina
27 PAS ESISTE? CHE COSA FARNE? SUPERA ALTRI PROBLEMI? CHI ASCOLTA CHE COSA SENTE?
SPAZIO NEUTRO IL ROTARY PRO FAMILIA. Giancarlo Modena
SPAZIO NEUTRO IL ROTARY PRO FAMILIA Giancarlo Modena PREMESSE Casistica di riferimento: situazioni in cui la salute psico-fisica del minore è ritenuta a rischio, a fronte di nuclei familiari multiproblematici,
DettagliConsultori familiari
Consultori familiari Le prestazioni del consultorio corsi di accompagnamento alla nascita rivolti ad entrambi i genitori assistenza a domicilio a mamma e neonato dopo il parto (Servizio di Dimissione protetta):
DettagliScheda per la redazione del Progetto
ALLEGATO A Scheda per la redazione del Progetto 1. RIFERIMENTI Ambito territoriale: n. 17 SAN SEVERINO MARCHE / MATELICA Referente territoriale per i servizi di sostegno alla famiglia: Cognome Valeriani
DettagliIstituzione della figura professionale del mediatore familiare. ART. 1. (Princìpi).
Istituzione della figura professionale del mediatore familiare ART. 1. (Princìpi). 1. Lo Stato, in attuazione di quanto disposto dagli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione, tutela la famiglia e la coppia
DettagliLINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE
LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE AREA SOGGETTO/ DESTINATARIO MANDATO/ COMPITO AZIONE/ INTERVENTO RESPONSABILITA
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE
Comune Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Maglie Bagnolo del Cannole Castrignano Corigliano Cursi Giurdignano Melpignano Muro
DettagliSERVIZIO SPAZIO INCONTRO. (visite protette)
SERVIZIO SPAZIO INCONTRO (visite protette) All interno degli interventi e delle attività attraverso le quali si realizza l intervento di tutela a favore di minori sottoposti a provvedimenti della autorità
DettagliCONGRESSO REGIONALE Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth
CONGRESSO REGIONALE 29-31 Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth Stato di attuazione della 194/78 nella Regione Emilia-Romagna tra ospedale e territorio A cura di Silvana Borsari Elena castelli
DettagliBrindisi città riservataria
Brindisi città riservataria Per la peculiarità dei problemi socio ambientali dell area urbana 1 Ambito territoriale ELEMENTI DI CRITICITA DEL TERRITORIO BRINDISINO 1. GRAVE CRISI ECONOMICA DELLA CITTÀ
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente
DettagliREQUISITI PER L ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI
REQUISITI PER L ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI COMUNITA EDUCATIVE: strutture di
DettagliI Gruppi Cicogna : l integrazione fra politiche e servizi sociali e sanitari
Il Percorso Nascita nella Regione Emilia Romagna. L esperienza del territorio forlivese: i Gruppi Cicogna e non solo Nadia Bertozzi Centro Famiglie Comune di Forlì Forlì 23-24 febbraio 2007 1 I Gruppi
DettagliBRESCIA 6 APRILE BERGAMO: gli Spazi per bambini e adulti e IL CENTRO FAMIGLIA
BRESCIA 6 APRILE 2017 BERGAMO: gli Spazi per bambini e adulti e IL CENTRO FAMIGLIA 1 I servizi per l infanzia DEL COMUNE DI BERGAMO Bergamo 120 mila abitanti 600 nuovi nati all anno 12 nidi d infanzia
DettagliCORSO PER MEDIATORE FAMILIARE
CORSO PER MEDIATORE FAMILIARE Durata del corso: 6 mesi (lezioni quindicinali) Ore totali corso: 80 Al termine di un esame finale i partecipanti conseguiranno l attestato di Mediatore Familiare Sono aperte
DettagliLa scuola come luogo di crescita e di benessere. Un progetto contro la dispersione scolastica
La scuola come luogo di crescita e di benessere Un progetto contro la dispersione scolastica LE ATTIVITA PROGETTO TUTORING SPAZIO GENITORI PUNTO DI ASCOLTO PROGETTO TUTORING TUTORAGGIO CLASSE STUDENTI
DettagliServizi di sostegno alla funzione
Servizi di sostegno alla funzione genitoriale Associazione italiana per l educazione demografica Sezione di Roma In molti Paesi del Nord Europa e degli Stati Uniti il sostegno all esercizio della funzione
Dettagli- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva
Le scelte di politica scolastica, coerentemente all analisi del contesto territoriale e dei bisogni formativi evidenziati nelle Linee Guida georeferenziate, data la criticità e la problematicità delle
DettagliDISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI
DISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI LO SPORTELLO MEDIAZIONE FAMIGLIA SCUOLA La famiglia è centrale nell educazione dei figli. Essa rappresenta
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI
PROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA DI TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI TRA l'azienda Sanitaria di Mantova - con sede legale in Mantova Via dei Toscani n. 1 - Codice Fiscale n.01838560207
DettagliA.G.A.P. - TRENTINO. L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016
A.G.A.P. - TRENTINO L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016 Riferimenti normativi MIUR Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Linee di indirizzo
DettagliCONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIII LEGISLATURA. Proposta di legge regionale. n. 93
Allegato all oggetto n. Adunanza del Consiglio regionale in data CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIII LEGISLATURA Proposta di legge regionale n. 93 Disposizioni per il sostegno dei genitori separati
Dettaglitra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014
ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere
DettagliGLI INCONTRI PROTETTI
GLI INCONTRI PROTETTI Ri trovarsi tra diritti e bisogni Dott. Massimo Maini Pedagogista e Mediatore Familiare Unione delle Terre d Argine Territorio di Carpi Dott.ssa Silvia Ballotti Educatore Professionale
DettagliREGOLAMENTO per la formazione delle classi prime per i tre ordini di scuola e assegnazione degli alunni alle classi successive
M i n i s t e r o d e l l I s t r u z i o n e, d e l l U n i v e r s i t à e d e l l a R i c e r c a I s t i t u t o C o m p r e n s i v o di M o n t e c o m p a t r i P a o l o B o r s e l l i n o Via
Dettagli13 Convegno Nazionale Radici e futuro della mediazione familiare: professionisti al lavoro Venti anni della S.I.Me.F Novembre 2015
1 13 Convegno Nazionale Radici e futuro della mediazione familiare: professionisti al lavoro Venti anni della S.I.Me.F. 1995-2015 6-7 Novembre 2015 Milano SOSTENGO INTERVENTI ECONOMICI A FAVORE DEI CONIUGI
DettagliLINEE GUID A SPAZIO NEUTRO
LINEE GUIDA SPAZIO NEUTRO La recente diffusione nei paesi occidentali delle pratiche di Luogo Neutro a sostegno del diritti dei bambini e degli adolescenti al mantenimento della relazione con i propri
DettagliIl Servizio Sociale Professionale
Il Servizio Igiene e cultura medico-sanitaria Unità 2 Organizzazione dei servizi socio-sanitari e delle reti informali 1 Il Servizio ha il compito di garantire prestazioni e servizi che permettano di superare
DettagliFondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese
Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle
DettagliSERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE UOC
COMUNE DI SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE UOC Ufficio Distrettuale di Piano Accreditamenti Sostegno Genitorialità Infanzia e Adolescenza Centro per la Famiglia L attività svolta dalla UOC Ufficio Distrettuale
DettagliAZIENDA OSPEDALIERA DI DESIO E VIMERCATE
AZIENDA OSPEDALIERA DI DESIO E VIMERCATE COMUNITA TERAPEUTICA PSICO SOCIO EDUCATIVA PER ADOLESCENTI PUBBLICO E PRIVATO: CLINICA, METODOLOGIA ED ORGANIZZAZIONE IN UNA COMUNITA TERAPEUTICA PER ADOLESCENTI
DettagliRegione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza
Referente per quanto comunicato Tel. 0982/491235-44 Fax 0982/427968 e-mail: consultorioamantea@libero.it PROGRAMMA DI ATTIVITA PER L ANNO 2016 Il Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI), adottato con
DettagliLa psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma
La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria sanitaria 14 Maggio 2009- Roma Dr.ssa Maria M. Russo Direttore Programma di Psicologia AUSL Rimini 1 Riferimenti
DettagliÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE. MALTRATTAMENTO TRASCURATEZZA E ABUSO (M.T.A.) ex ASL. 7
ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE MALTRATTAMENTO TRASCURATEZZA E ABUSO (M.T.A.) ex ASL. 7 In linea con la normativa regionale (DGR n. 42-29997 del 02.05.2000) L ex ASL 7 ha costituito con delibera del 24.04.2002
DettagliDistretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA
Provincia di Imperia Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese Distretto Sociosanitario 2 Sanremese Distretto Sociosanitario 3 Imperiese PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Pubblico Provinciale
DettagliCORSO DI MEDIAZIONE FAMILIARE
Esma Cif Onlus Con il Patrocinio di Ordine Assistenti Sociali della Campania Ente Morale Scuole Materne - Centro Italiano femminile ONLUS Ente di Formazione Professionale accreditato dalla Regione Campania
DettagliASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER (A.D.A)
WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione ALZHEIMER A CASA: BUONE PRASSI PER L ASSISTENZA DOMICILIARE Castellanza, 6 novembre 2013 a cura di Ester Poncato e Ambrogina
DettagliPrevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti
Prevenzione e cura, cura e prevenzione: un servizio con e per gli adolescenti. Dr.ssa Federica Ronchetti Responsabile U.O. Psicologa Adolescenza Dipartimento Salute M entale ASL di Modena Dr. Federica
DettagliLIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione
DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DEGLI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia LIVEAS Assistenza
DettagliLa struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.
CENTRO DIURNO AURORA 1 FINALITA E FUNZIONI GENERALI La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. La struttura ha finalità riabilitative
DettagliUn esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I.
Un esperienza di rete locale co-partecipata: il Progetto V.A.I. Vincitore del PREMIO INNOVAZIONE 2007 Qualità e semplificazione A CURA DI : Rita Giannetti e Gabriella Zoff Centri Regionali di Orientamento
DettagliSERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE
Area dei servizi di trattamento specialistici, accolgono, in ambiente protetto, persone che presentano particolari problematicità di gestione. Erogano prestazioni finalizzate alla formulazione e/o all
DettagliProgetto luoghi di incontro
COORDINAMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE Progetto luoghi di incontro COORDINAMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE Sede legale: Via S. Zeno, 174 - Brescia Sede operativa: Via Aldo Moro, 22 - Brescia Tel. /Fax 030 221234
DettagliAZIENDA SOCIALE CENTRO LARIO E VALLI
AZIENDA SOCIALE CENTRO LARIO E VALLI Ufficio di Piano dei Servizi e degli Interventi Sociali dei Comuni appartenenti al Distretto di Menaggio Sede legale: Via Lusardi 26 22017 Menaggio (Co) Sede operativa:
DettagliSERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE
Area dei servizi di trattamento specialistici, accolgono, in ambiente protetto, persone che presentano particolari problematicità di gestione. Erogano prestazioni finalizzate alla formulazione e/o all
DettagliIL RUOLO DEI SERVIZI SOCIALI NEL REIS
IL RUOLO DEI SERVIZI SOCIALI NEL REIS Franco Pesaresi Membro del Gruppo scientifico che ha redatto il REIS Direttore Asp Ambito 9 Jesi ISFOL ROMA, 20 settembre 2016 1. FASI E COMPONENTI DEL REIS 2 Componenti
Dettagli7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio
SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO INTEGRATO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiarea 5. Macrotipologia
DettagliGUIDA PER OPERATORI SUL RITORNO VOLONTARIO ASSISTITO
RITORNO VOLONTARIO ASSISTITO Redatta da Partnership RIRVA ed Ordine Nazionale Assistenti Sociali Spunti per un approccio operativo: come informare, orientare ed accompagnare il migrante al Ritorno Volontario
DettagliDISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona
DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA
PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE n 3 UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER
DettagliIl Pubblico tutore dei minori: ruolo e attribuzioni istituzionali. Padova 18 dicembre 2010
Il Pubblico tutore dei minori: ruolo e attribuzioni istituzionali Padova 18 dicembre 2010 L istituzione - la norma L UPTM è istituito con la L.R. n. 42/1988. Le attribuzioni: Libertà ed indipendenza Rete
DettagliDAY HOSPITAL PSICHIATRICO S.P.D.C. - LINEE GUIDA GENERALI PROVVISORIE
DAY HOSPITAL PSICHIATRICO S.P.D.C. - LINEE GUIDA GENERALI PROVVISORIE Ore 8,00 inizio attività Day Hospital Preparazione all attività Allestimento struttura Organizzazione cartelle Presa atto e discussione
DettagliRELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R.
RELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R. 9/2003 Denominazione Servizio Tipologia Servizio RELAZIONE SINTETICA Pagina 1 di 5 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEI REQUISITI
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA. Per l istituzione del Registro Provinciale degli Assistenti Familiari ( D.G.R.n 287 del 31/03/2006)
PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Provinciale degli Assistenti Familiari ( D.G.R.n 287 del 31/03/2006) L anno., il giorno del mese di, presso la Sede della Provincia della Spezia, sita
Dettagliè uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?
IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI SOCIALI PER MINORI
COMUNE DI ARENZANO PROVINCIA DI GENOVA Ufficio Politiche sociali e abitative REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI SOCIALI PER MINORI Approvato con deliberazione del C.C. n. 14 del 21/03/2012 INDICE
DettagliPROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA
PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA Servizio Salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza Franca Francia
DettagliCOMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete
COMUNE DI MILANO Griglia di osservazione dei segnali di rischio: uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete 2016 Comune di Milano. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Il presente documento
DettagliCOMUNITÀ EDUCATIVA. Per minori
COMUNITÀ EDUCATIVA Per minori 2 Struttura La soluzione abitativa ha le caratteristiche di un appartamento di civile abitazione ed è stata organizzata per essere il più funzionale possibile alle esigenze
DettagliREGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie)
REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie) FASE 1 Accoglimento della domanda a. Accoglimento della domanda da parte del Distretto Socio Sanitario
DettagliPREVENZIONE E TUTELA DELLA SALUTE SUL TERRITORIO: I CONSULTORI FAMILIARI
PREVENZIONE E TUTELA DELLA SALUTE SUL TERRITORIO: I CONSULTORI FAMILIARI CONFERENZA DEI SINDACI Stezzano (Bergamo), 13 dicembre 2012 Dott.ssa Mara Azzi Direttore Generale ASL Bergamo L ASL: UN AZIENDA
DettagliProgetto di affido professionale
Progetto di affido professionale Patto tra Servizio Sociale Famiglia Affidataria Cooperativa Famiglia del minore Nel quadro delle norme di riferimento del Servizio Affido Professionale, i soggetti coinvolti
DettagliCasa di Enrica Comunità a bassa protezione per adulti con disagio psichico. via Gozzano n Monza
Casa di Enrica Comunità a bassa protezione per adulti con disagio psichico via Gozzano n. 9-20900 Monza lecase@novomillennio.it www.novomillennio.it Chi siamo Casa di Enrica è una casa alloggio per adulti
DettagliRAGAZZI STRANIERI A SCUOLA
PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura
DettagliNorme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà.
LEGGE REGIONALE N. 37 DEL 30-12-2009 REGIONE PIEMONTE Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 1 del 7
Dettaglidall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale
Conferenza annuale per la salute mentale : un modello per i servizi di Salute Mentale Venerdì 22 Maggio 2009 Teatro della ASL di Brescia Viale Duca degli Abruzzi 15 1 2 IDENTIFICAZIONE E IMPOSTAZIONE DEL
DettagliA partire dal giorno e presumibilmente fino a
Al Dirigente Scolastico Oggetto: Richiesta di servizio scolastico domiciliare. Il/La sottoscritto/a genitore dell alunno/a chiede che il proprio figlio possa fruire del servizio scolastico presso il proprio
DettagliI GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI ROVIGO
Equipe Specialistica Interprovinciale di Protezione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze e delle loro famiglie I GIRASOLI Ulss 16 Padova Avvio il 1/1/24 come centro per le provincie
DettagliProgramma di attività di SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA. Versione: 2/2015 (14/09/2015) Stato: Approvato
Programma di attività di SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA Versione: 2/2015 (14/09/2015) Stato: Approvato Responsabile: PASSARINI GINO Email: Infanzia@regione.emilia-romagna.it Tel.
DettagliUFFICIO di MEDIAZIONE LINGUISTICO INTERCULTURALE
UOC MATERNO INFANTILE ETÀ EVOLUTIVA E FAMIGLIA UFFICIO di MEDIAZIONE LINGUISTICO INTERCULTURALE Dott.ssa Mara Fasoli Assistente Sociale 21 gennaio 2014 LA MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE E uno strumento
DettagliREGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZIENDA UNITA SANITARIA DI PARMA DISTRETTO SUD EST G.I.S. (GRUPPO PER L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI)
REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZIENDA UNITA SANITARIA DI PARMA DISTRETTO SUD EST G.I.S. (GRUPPO PER L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI) Il Progetto G.I.S. (Gruppo per l Integrazione tra i Servizi) nasce
DettagliViolenza di genere, reti territoriali, forze dell ordine, Asl, Servizi Sociali, Istituzioni
Violenza di genere, reti territoriali, forze dell ordine, Asl, Servizi Sociali, Istituzioni Violenza di genere sono tutti i comportamenti e le azioni fisiche, sessuali, di coercizione economica e psicologica
DettagliDECRETO 10/08/2016 GAZZETTA UFFICIALE 27/08/2016. con oggetto. MODALITÀ DI ACCESSO e LINEE GUIDA
DECRETO 10/08/2016 GAZZETTA UFFICIALE 27/08/2016 con oggetto MODALITÀ DI ACCESSO e LINEE GUIDA per il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati SPRAR VADEMECUM si consiglia la stampa nel
DettagliPROTOCOLLO D ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI
PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI FINALITA DEL PROTOCOLLO Il protocollo definisce le tappe di un percorso condiviso che favorisca l accoglienza, l inserimento e l integrazione dei bambini
DettagliPROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART.
PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART. 26 VALUTAZIONI DI IDONEITA AL RICOVERO VALUTAZIONI INERENTI IL PERCORSO
DettagliAutismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano
Tavola Rotonda Autismo 1 dicembre 2014 Autismo: attività e interventi innovativi di carattere sociosanitario nell Asl di Milano Milano, 1 dicembre 2014 Progettualità a sostegno della famiglia e suoi componenti
DettagliScuola Secondaria di primo grado - Calci
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VICOPISANO Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado Via le Diaz, 60-56010 VICOPISANO (PI) Tel. 050/799130-Fax: 050/796070 e.mail:piic81200t@istruzione.it
DettagliMINORI E FAMIGLIA CoDeBri - SERVIZIO PIENAMENTE INCARDINATO NELL ENTE LOCALE TITOLARE DELLA FUNZIONE.
ALLEGATO -1 SCHEMA DI SINTESI MODELLO OPERATIVO - AMBITO MINORI E FAMIGLIA A.s.c. Consorzio Desio Brianza/Ambito Territoriale Desio MINORI E FAMIGLIA CoDeBri - SERVIZIO PIENAMENTE INCARDINATO NELL ENTE
DettagliEsso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.
PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche
DettagliAllegato n. 1 PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Attività ASL AL
Allegato n. 1 PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Attività ASL AL - 2016 Igea, la Dea della Salute Progr. 1 - Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Area Adolescenti e giovani adulti ASL AL
DettagliI SERVIZI OFFERTI AI CITTADINI
PROGETTI DI CONTINUITA SCUOLA-LAVORO - Studenti in obbligo formativo con disabilità accertata dalla Commissione medica integrata ai sensi della Legge n. 104/1992 o con certificazione scolastica rilasciata
DettagliRegolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3
Regolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3 Assessorato alle Politiche Sociali Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 2 del 22.03.2012 Art. 1 OGGETTO DEL
DettagliProt. n Det. n. 639 del
Direzione Generale delle Politiche Sociali Servizio attuazione delle politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali 1-0-01 Servizio attuazione delle politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali
DettagliI CENTRI PER LA FAMIGLIA. Comune di Genova
I CENTRI PER LA FAMIGLIA Esperienze di welfare familiare Comune di Genova FAMIGLIA CAPITALE SOCIALE 31 marzo 2016 CENTRI E INTERVENTI A GENOVA PER LA FAMIGLIA Nell ambito del primo piano di attività rivolte
DettagliProposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1
Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede
DettagliSCHEDA PRESA IN CARICO PER LA SPERIMENTAZIONE DELLA NUOVA CARTA ACQUISTI
SCHEDA PRESA IN CARICO PER LA SPERIMENTAZIONE DELLA NUOVA CARTA ACQUISTI a) Sezione I - Anagrafica b) Sezione II - Analisi della domanda c) Sezione III - Progetto personalizzato 1 SEZIONE I - ANAGRAFICA
DettagliAREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI
50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante
DettagliCARTA DEL SERVIZIO Unità Operativa CONSULTORI FAMILIARI
AZIENDA ULSS N. 5 OVESTVICENTINO DISTRETTO SOCIO-SANITARIO U.O.C. MATERNO INFANTILE CARTA DEL SERVIZIO Unità Operativa CONSULTORI FAMILIARI Premessa La Carta del Servizio è uno strumento che permette la
DettagliCHI SIAMO. Proposta di percorso formativo rivolta alle Scuole Secondarie di Primo Grado. #friendzone EDUCARE ALL AFFETTIVITA
CHI SIAMO Il Consultorio UCIPEM Cremona è stato fondato nel 1975 da un gruppo di Soci promotori. Per facilitare il raggiungimento del bene integrale della persona, considerata nelle sue dimensioni costitutive
DettagliPROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE
PROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE LA RETE DI SCUOLE IIS MONTALE Cinisello Balamo IC ZANDONAI Cinisello Balsamo IC BUSCAGLIA Cinidello Balsamo Progetto "I Care" - I.I.S. "E.
DettagliChi è e cosa fa lo Psicologo
Chi è e cosa fa lo Psicologo L articolo 1 della Legge 18/2/1989 n. 56 Ordinamento della professione di psicologo recita: La professione di Psicologo comprende l uso degli strumenti conoscitivi e di intervento
DettagliPIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà
DettagliNIDO D INFANZIA COLIBRI INDIRIZZO: VIA CURIEL, 2 TELEFONO:
NIDO D INFANZIA COLIBRI INDIRIZZO: VIA CURIEL, 2 TELEFONO: 040 814346 A) PRESENTAZIONE DEL SERVIZIO 1.TIPOLOGIA DEL SERVIZIO (artt. 3, 4, 5 L.R. n. 20/2005) Nido d infanzia integrato alla scuola dell infanzia
DettagliPROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI
PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
DettagliPROGETTO CENTRO PER LA FAMIGLIA
COMUNE DI LORETO 6 Settore Funzionale Servizi Sociali e Servizi Demografici PROGETTO CENTRO PER LA FAMIGLIA INDICE 1. IL CENTRO PER LE FAMIGLIE 1.1 Che cos è? 1.2 Obiettivi del progetto 1.3 Aree di intervento
DettagliCONSORZIO INTERCOMUNALE DI SERVIZI C.I. di S. DETERMINAZIONE
CONSORZIO INTERCOMUNALE DI SERVIZI C.I. di S. COPIA BEINASCO - BRUINO - ORBASSANO PIOSSASCO - RIVALTA - VOLVERA DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 73 =====================================================
DettagliREGOLAMENTO INSERIMENTO MINORI IN COMUNITA DI ACCOGLIENZA. ART. 1 Oggetto
REGOLAMENTO INSERIMENTO MINORI IN COMUNITA DI ACCOGLIENZA ART. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina i principi e le modalità cui devono uniformarsi l'accesso e la gestione dell inserimento in
DettagliLa revisione della D.G.R. n del
La revisione della D.G.R. n. 41-12003 del 15.03.2004 TIPOLOGIA, REQUISITI STRUTTURALI E GESTIONALI DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER MINORI Programmazione azioni per l area minori Prevenzione
DettagliCentro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI
Centro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi 1 V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI LA FINALITÀ Il Centro Clinico Polivalente V.A.T.M.A., è finanziato dal Dipartimento
DettagliI luoghi dell integrazione: PUA e UVM
SEMINARIO L integrazione sociosanitaria e il Punto Unico di Accesso. Strumenti per la presa in carico delle persone fragili e non autosufficienti 8 maggio 2012 I luoghi dell integrazione: PUA e UVM Paola
Dettagli