A differenza delle congregazioni religiose, i membri delle Confraternite, allora come oggi, non emettevano voti, né vivevano in comunità.

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1 SIGNIFICATO E RUOLO DELLE CONFRATERNITE OGGI Analizzare il ruolo delle Confraternite e il loro servizio nella Chiesa non è un mero esercizio di cultura storica e neppure un analisi giuridica, ma ci consente di riflettere sul futuro delle Confraternite e sul loro significato all interno della Chiesa. Quando si pensa alle Confraternite, giustamente, ci si orienta mentalmente a istituzioni cariche di storia, ma è alquanto difficile rintracciare la loro esatta origine storica, che, sicuramente, può essere fatta risalire già alle prime comunità cristiane. La storia delle Confraternite laicali è, dunque, intimamente connessa alla storia della Chiesa stessa: l associazionismo laicale fu, infatti, un esigenza che i cristiani sentirono fin da subito, per realizzare la fratellanza e l amore di Cristo secondo il principio evangelico se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome io sono in mezzo a loro (Mt XVIII, 20). Le Confraternite, come le conosciamo oggi, e dalle quali discendiamo direttamente e senza interruzione, sorsero nel XII secolo quali associazioni di fedeli erette per l esercizio di opere di carità e di pietà, ma avanti anche lo scopo dell incremento del culto pubblico. A differenza delle congregazioni religiose, i membri delle Confraternite, allora come oggi, non emettevano voti, né vivevano in comunità. La stabilità, elemento molto importante in un associazione, poiché solo così possono essere raggiunti gli scopi più alti, era assicurata dall erezione canonica, che consisteva e consiste in un decreto formale emesso dall autorità ecclesiastica e dall obbligatoria adozione di uno statuto, che fissava lo scopo della Confraternita e ne regolava i rapporti sociali interni. La diffusione delle Confraternite, dal XII secolo in poi, fu rapidissimo: Francia, Germania, Italia, Spagna. La presenza penetrante delle Confraternite in tutti gli strati sociali, la fiducia che incutevano nei fedeli, l esempio di povertà e di rettitudine, contribuirono a salvare la Chiesa negli anni della divulgazione dell eresia. I laici associati permisero alla Chiesa di essere presente in tutti gli ambienti, costituendo un vero e proprio tessuto connettivo di fronte al quale l eresia non aveva la possibilità di attecchire. Dobbiamo ricordare che in Germania, nelle città in cui vi era una forte presenza di laici associati in Confraternite, la predicazione protestante si arrestò, dilagando invece altrove. Nel '500 a Colonia vi erano 80 Confraternite, a Lubecca 70, ad Amburgo 100: ebbene queste città seppero mantenere una forte presenza cattolica e a Colonia i cattolici rimasero, come in effetti tuttora sono, maggioranza. Il secolo decisivo nella storia delle confraternite fu il XVI, quando la vivacità degli Ordini e il Concilio di Trento favorirono la crescita di uno spirito religioso che impegnava il cristiano ai doveri sociali.

2 I confrati garantivano degna sepoltura ai defunti di ogni ceto e classe sociale, come nel caso delle Confraternite dell Orazione e della Morte, confortavano i carcerati, accoglievano i pellegrini, soccorrevano i poveri, costruivano ospedali, supplendo, con spirito cristiano, alle mancanze di una società, non ancora organizzata in tal senso. La fiducia che riscuotevano nei fedeli, l esempio di povertà e rettitudine contribuirono in certe situazioni a mantenere alta la considerazione della stessa Chiesa Cattolica. In questa sede non è possibile analizzare la loro evoluzione storica, ma bisogna sottolineare che, con singolare capacità autorigeneratrice, di volta in volta, esse seppero adattarsi alle mutate condizioni dei tempi, mantenendo i loro scopi sempre su due binari: da un lato lamissionarietà, dall altro l esercizio della carità. E doveroso sottolineare che le confraternite, per antica tradizione, appartengono alla categoria delle associazioni pubbliche di fedeli, che si differenziano sostanzialmente nel regime giuridico e nel loro rapporto con l autorità ecclesiastica. Questa sottolineatura non vuole essere uno sfoggio di cultura più specificatamente giuridica, ma ci aiuta a comprendere in che modo le Confraternite si differenziano dalle altre associazioni presenti nella struttura ecclesiale. Per capire fino in fondo questa differenza è necessario analizzare i caratteri propri degli enti (associazioni pubbliche) alla cui categoria appartengono le nostre istituzioni, perché da quest analisi appare chiaro il ruolo che la Chiesa affida al laicato pubblico confraternale. 1. Sono erette dalla gerarchia: occorre un atto di erezione per costituire una nuova confraternita e tale atto è proprio ed esclusivo dell autorità ecclesiastica. 2. La gerarchia assegna una missione canonica: e precisamente (secondo il canone 301 CIC) l insegnamento della dottrina cristiana in nome della chiesa e l incremento del culto pubblico. 3. Le associazioni pubbliche agiscono in nome di una gerarchia: l autorità ecclesiale, dunque, affida una sorte di missione alle associazioni pubbliche, che sono legittimate nella propria azione dal mandato ricevuto e in base ad esso svolgono il proprio ministero. 4. Sono sottomesse in tutto al governo dei sacri pastori, che approvano gli statuti, i quali dovranno obbligatoriamente contenere disposizioni precise riguardo all ammissione o all espulsione dei confratelli, la relazione dell associazione con l autorità ecclesiastica, i modi di gestire i beni, ecc. 5. I beni sono beni ecclesiastici: da un lato ciò determina una limitazione nella loro gestione, dall altro è una garanzia di maggiore tutela a favore dei beni stessi, i quali non potranno essere ceduti senza le opportune garanzie e tutele previste per gli altri beni ecclesiastici. Questa breve premessa era necessaria per analizzare in che modo le Confraternite s inseriscono nella struttura ecclesiale attuale e, quindi, cosa possono offrire e proporre per il futuro. Partiamo dalla loro definizione.

3 Le confraternite sono associazioni cristiane fondate con lo scopo di: Suscitare l aggregazione tra i fedeli, Di esercitare opere di carità e di pietà popolare, Di incrementare il culto. Fede e Carità sono ancora i due binari lunghi le quali si muovono. Fu proprio il Concilio Vaticano II a rivalutarne il patrimonio culturale e religioso, tanto da portare a una re interpretazione del ruolo che esse erano chiamate a svolgere all interno della Chiesa e a una riflessione sulle nuove esigenze dell apostolato dei laici, che s intendeva potenziare. Uno dei primi segni forti della rinata vitalità delle confraternite si manifestò nel 1989, per volontà del Santo Padre Giovanni Paolo II, il quale aveva ascoltato i delegati diocesani che esprimevano la necessità di creare un coordinamento tra le confraternite, in modo da consolidarne lo spirito confraternale. Il primo incontro ufficiale riconosciuto si tenne a Roma, il 13 e 14 maggio 1989 sul tema Le Confraternite nella Comunione, Comunità e Disciplina ecclesiale. Da lì nacque il Primo Cammino di fraternità dal tema Evangelizzazione e testimonianza della carità. Maturò, perciò, il progetto di costituire un associazione riconosciuta dalla giurisdizione della Chiesa in Italia, progetto che, grazie alla costante e decisiva opera di S. E. R. Mons. Armando Brambilla, Vescovo Ausiliario di Roma, delegato da S. E. R. Cardinale Camillo Ruini per le Confraternite e i Pii sodalizi di Sacra Romana Chiesa, si concretizzò il 14 aprile 2000 quando fu eletta dalla Conferenza Episcopale Italiana la Confederazione delle Confraternite delle diocesi d Italia, alla presidenza della quale fu chiamato il Dott. Francesco Antonetti. Le confraternite, dunque, rappresentano oggi uno dei più significativi esempi di come l apostolato dei laici, voluto anche dal Concilio Vaticano II, possa esprimersi nella società attuale grazie allo specifico carisma, consistente nel far convergere una profonda tensione religiosa ed un efficace e singolare modo di cogliere i problemi del sociale. Bisogna, dunque, credere nel ruolo di evangelizzazione affidato alle Confraternite all interno della Chiesa in virtù delle loro radici profonde nei secoli e della loro rinnovata vitalità ecclesiale: ma per essere credibili è necessario che i parroci e i Padri Spiritualisiano capaci di accogliere e di alimentare le Confraternite nella loro azione pastorale, incoraggiando le iniziative e il ruolo sociale e religioso dettato dalle loro tradizioni e dalle loro regole statutarie, approvate dalle diocesi e spesso dotate persino di riconoscimento giuridico civile, e chei confrati comprendano che il proseguire del cammino plurisecolare di ciascun sodalizio non si esaurisce certamente nella partecipazione alle processioni. C è un patrimonio di fede e spiritualità che è presente nella religiosità popolare, nelle feste e nei luoghi particolari di culto che può divenire, adeguatamente evangelizzato, un momento ancora efficace di trasmissione di fede. E, infatti, il senso della tradizione che ci invita a valorizzare il passato per poterlo vivere nel presente e saperlo riproporre nel futuro.

4 Quanta ricchezza, quante opere hanno le confraternite che testimoniano il proprio valore: ma è dalla capacità di essere comunità, di condividere la preghiera, il culto, le opere, di essere cioè fratelli, che scaturisce la credibilità di ogni singolo sodalizio nella Chiesa di oggi. Per questo oggi esse hanno il dovere di svolgere compiti importanti all interno della Chiesa proprio attraverso le due strade maestre indicate dal Vangelo: la Fede e la Carità. La Fede quale testimonianza di amore in Cristo e d impegno, attraverso il perfezionamento spirituale, nella missione evangelica intesa come presenza sempre più viva nella comunità ecclesiale e nella società, con una maggiore consapevolezza di appartenere al Popolo Santo di Dio. La Carità: espressione di fraternità in Cristo attraverso le opere di misericordia per i suoi poveri, i bisognosi di amore, di conforto e di assistenza per gli afflitti dalla solitudine, dallo smarrimento e dal neopauperismo materiale e spirituale. Le Confraternite oggi più che mai devono vivere in comunione con la Parrocchia di appartenenza e devono essere al servizio dell intera comunità cittadina. Esse hanno, perciò, il compito di formare Cristiani Adulti, consapevoli e responsabili del loro battesimo e della testimonianza da offrire agli altri, sia individualmente sia comunitariamente attraverso le opere di misericordia spirituali e corporali. La partecipazione alle processioni non ha valore esterno di rappresentanza o di coreografico folclorismo locale, ma è segno di un appartenenza alla Chiesa, di una testimonianza che significa anche coerenza con lo stile di vita che si conduce in ogni ambiente in cui si è chiamati a operare. Quattro, dunque, i principi cardini su cui ruota il ruolo delle Confraternite oggi: La Missionarietà, perchéla Chiesa, per far giungere l annuncio del Vangelo a tutti, percorrendo vie antiche e nuove, ha bisogno anche dei confrati. La Testimonianza, percontinuare a essere nella società fermento e lievito evangelico e contribuire a suscitare quel risveglio spirituale che tutti auspichiamo. L impegno assiduo come operai nella vigna del Signore, moltiplicando le iniziative e le attività di ogni singolo sodalizio. La ricerca della santità, da perseguire seguendo gli esempi di autentica perfezione cristiana, che non mancano nella storia di ciascuna confraternita, e promuovendone il culto. Devono essere doti del confratello l atteggiamento di umiltà e l educazione alla pazienza; l attenzione verso i problemi reali e contingenti. Mi piace, a proposito, ricordare l esempio del Beato Pier Giorgio Frassati, Patrono e amico delle Confraternite d Italia, uomo semplice e ricco di doti e carismi, impegnato nelle associazioni cristiane, nelle lotte studentesche, nel sociale, nella politica Aveva il coraggio di vivere le sue giornate nella coerenza con i suoi valori cristiani; non rinunciava mai ai momenti di preghiera ed era sempre attento alle esigenze dei poveri...

5 Ed ancora credo sia in tema ricordare Sant Alfonso M. De Liguri che, quando era ancora un giovane laico, era membro di alcune confraternite di Napoli, visitava spesso i malati, era fedele agli impegni di pietà, aiutava i poveri. Tre, infine, le accezioni su cui ruota il significato della parola Confraternita oggi: La Confraternita è Chiesa: appartenere ad una Confraternita, significa innanzitutto appartenere alla chiesa, esse re Chiesa. Le Confraternite sono cellule del corpo della Chiesa; sono espressione del laicato impegnato; sono una forma millenaria dell apostolato dei laici; sono Chiesa che evangelizza; sono Chiesa in cammino di santità. Come la chiesa senza Cristo non può esistere, perché sarebbe una semplice società umana, così la Confraternita senza la chiesa sarebbe un semplice circolo. La confraternita deve essere attaccata alla vita della Chiesa come un bimbo al petto di sua madre.la vita della Chiesa locale, i programmi diocesani, i momenti celebrativi della diocesi e della parrocchia sono anche attività, momenti e forme che ogni confraternita deve sentirsi chiamata a vivere. La Confraternita è luogo di pietà e di preghiera: non un insieme di persone bigotte ma luogo di pietà popolare, perché luogo di ricerca di Dio, di culto, di adorazione, d incontro con Cristo. La prima cosa che ogni confratello e consorella devono chiedere è il modo, il tempo d incontrare il Signore, un aiuto per mettersi in ascolto della Parola e crescere nella Fede. La Confraternita è luogo di carità: la vera pietà verso Dio rende il cuore tenero, sensibile verso i fratelli più fragili, deboli, bisognosi. Le Confraternite non hanno mai disgiunto la pietà verso Dio dalla pietà verso gli uomini, cioè dalla carità.quando non esistevano i cimiteri e le ditte di pompe funebri, era un opera di misericordia grandiosa prendersi cura di seppellire i morti. Oggi ci sono altre forme di povertà alle quali bisogna guardare e alle quali le istituzioni non pensano: c è lo smarrimento morale delle nuove generazioni verso le quali non possiamo essere indifferenti, c è l attenzione primaria ed esclusiva all apparenza, all esteriorità, alle cose futili, che non hanno durata né senso, perché non ci accompagnano oltre la morte; c è l indifferenza verso tutto quello che non è soddisfazione sensibile ed immediata; ci sono le nuove povertà degli immigrati, gli anziani soli, i disabili, i nuovi poveri; ci sono i grandi bisogni delle missioni e dei poveri dei Paesi in via di sviluppo. L attenzione alle nuove povertà aiuta fortemente la Confraternita a vivere il presente, portando nel presente la ricchezza del passato,esortandoci ad essere sempre più forza evangelizzante delle diocesi e delle parrocchie. I confrati sono chiamati ad essere Testimoni sempre, sia se s indossa la cappa nelle processioni, sia in famiglia sia nel lavoro; testimoni sempre, all insegna della fede missionaria e della carità silenziosa. L augurio sincero per ciascuno di noi è che possiamo essere coraggiosi testimoni nelle processioni e autentici testimoni nella vita. Catania, 29 marzo 2014 Giuseppina prof.ssa Fazzio Presidente

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