ECONOMIA DELL AMBIENTE

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1 ECONOMIA DELL AMBIENTE Le procedure di valutazione Prof. Francesco Zecca a.a. 2011/2012

2 TIPOLOGIE DI PROCEDURE Analisi Costi-Benefici; Analisi Costi-Efficacia; Analisi del Ciclo di vita (Life Cycle Assessment); Bilancio ambientale.

3 L ANALISI COSTI BENEFICI E una procedura basata sul confronto tra i costi ed i benefici a livello di società(miglioramento del benessere sociale); Una migliore allocazione delle risorse è tale se soddisfa le preferenze degli individui:ba-ca >0; Le preferenze sono aggregate tramite la DAP la DAA; Il criterio di scelta è l Ottimo Paretiano: Σi(Bi-Ci)>0

4 L ANALISI COSTI BENEFICI Occorre però aggregare i benefici riguardanti periodi temporali differenti; Le preferenze non sono indifferenti rispetto al tempo (preferenza temporale) Necessità di individuare un saggio di sconto r per attualizzare i benefici Valore Attuale Netto rappresenta la differenza tra i flussi scontati dei benefici e dei costi attesi per l intero periodo di vita di un progetto: Σ t Bt Ct /(1+ r)t

5 Rapporto benefici costi L ANALISI COSTI BENEFICI Consiste nel dividere la somma dei benefici attualizzati per la somma dei costi attualizzati(sempre>0) Saggio rendimento interno(sri) tasso di sconto che rende uguale a zero il VAN; il progetto è valido se il tasso di rendimento interno risulta non inferiore al tasso di attualizzazione preso a riferimento Viene scelto il progetto che fornisce lo Sri più elevato

6 SAGGIO DI SCONTO E AMBIENTE Tirannia dello sconto: lo sconto agisce contro gli interessi delle generazioni future 1. Quando il danno ambientale determinato da un progetto si verifica nel futuro, lo sconto rende il valore attuale di tale danno notevolmente inferiore al suo valore effettivo (es. danno da immagazzinamento delle scorie nucleari) 2. Quando i benefici di un progetto sono destinati ad individui che vivranno tra 50 o 100 anni, lo sconto abbassa il valore di tali benefici e rende difficile giustificare il progetto(es. riforestazione) 3. Quando la decisione di estrarre una risorsa è influenzata dal tasso di sconto, in quanto maggiore è il tasso di sconto, maggiore sarà il tasso di estrazione della risorsa

7 FASI DELL ANALISI COSTI BENEFICI Identificazione degli impatti di un investimento di lungo periodo (positivi o negativi,diretti o indiretti); Stima degli impatti identificati nella fase precedente(costi e Benefici espressi in forma monetaria,unità di misura o qualitativa); Valutazione monetaria dei costi e dei benefici(per quelli non espressi in forma monetaria prezzi ombra:costo opportunità,dap,mercati alternativi); Presentazione dei valori ottenuti attraverso indicatori attualizzati(van,sri).

8 LIMITI DELL ANALISI COSTI BENEFICI Il considerare unicamente il benessere sociale può essere riduttivo per i beni ambientali; Dalla scelta del saggio di sconto dipende l equità intergenerazionale(distribuzione nel tempo di costi e di benefici); Il perseguimento del benessere sociale(somma dei redditi individuali) può avvenire senza equità intragenerazionale.

9 L ANALISI COSTI EFFICACIA E una procedura utilizzata come strumento di valutazione di politiche pubbliche alternative; Gli obiettivi sono stabiliti in termini fisici a priori; Viene implementata quando è difficoltosa la stima dei benefici e ci si vuole limitare alla minimizzazione dei costi del progetto; Individua la strategia meno costosa per conseguire un obiettivo attraverso la valutazione del rapporto tra costi ed effetti(es.salvaguardia specie in estinzione)

10 FASI DELL ANALISI COSTI EFFICACIA Identificazione degli effetti; Stima degli effetti per ogni alternativa; Stima monetaria dei costi per ogni alternativa; Calcolo e classificazione delle alternative secondo indici(costo per unità di risultato= Euro spesi per ogni esemplare salvato oppure risultato per unità di costo=esemplari salvati per Euro spesi).

11 VERSIONI DIFFERENTI DELL ANALISI COSTI EFFICACIA Si stabilisce aprioristicamente il risultato (ouput fisico)che si vuole ottenere e successivamente viene minimizzato il costo; Viene definito prima il vincolo di bilancio(budget) e poi valutato il più alto livello di di output raggiungibile; Entrambi cercano di massimizzare l effetto in relazione al costo.

12 LA VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA(LCA)

13 LA VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA(LCA) Strumento metodologico in grado di rendere ecosostenibili i processi produttivi, sviluppando soprattutto interventi di natura preventiva Valuta l impatto ambientale di un prodotto prendendo in considerazione tutto il suo ciclo di vita(estrazione Trasformazione Trasporto Distribuzione Smaltimento) Fasi del LCA Definizione degli obiettivi e del campo di applicazione; Inventario(identificazione e quantificazione di consumi ed emissioni); Stima degli impatti (conseguenze ambientali); Definizione delle modalità di miglioramento ambientale.

14 OBIETTIVI DELLA LCA Identificare le fasi e i momenti in cui si concentrano maggiormente le critictà ambientali; Identificare i soggetti che devono farsene carico (produttore,utilizzatore,etc.); Individuare le informazioni necessarie per realizzare gli interventi di miglioramento.

15 IL RUOLO DELLA LCA Si concentra sul tema dell efficientamento ; I risultati sono definiti in termini di benefici, funzioni o servizi; Obiettivo:aumentare l efficienza del sistema economico diminuendo l impatto ambientale.

16 LE APPLICAZIONI LCA Confronto tra sistemi alternativi di prodotto e produzione con la medesima funzione; Confronto degli impatti ambientali di un prodotto con uno standard di riferimento; Confronto tra sistemi alternativi per la gestione di rifiuti; Riduzione dei costi tramite l individuazione di aree dove realizzare economie o livelli maggiori d ottimizzazione; Comunicazione di informazioni ambientali.

17 CONSIDERAZIONI SULLA LCA Strumento di grande potenzialità in grado di determinare benefici concreti; L analisi dalla culla alla tomba consente di far emergere aspetti altrimenti non visibili; Migliora le prestazioni ambientali riducendo spesa energetica ed economica; Può valorizzare le scelte degli operatori.

18 IL BILANCIO AMBIENTALE Descrive le relazioni tra le produzioni e l ambiente rappresentandole economicamente e fisicamente(consumi di risorse naturali,emissioni); Non esiste un modello di riferimento; Ha finalità di tipo informativo e non valutative; Tipologie: Bilanci ambientali di sito Bilanci ambientali di impresa Prevede la riorganizzazione dei sistemi contabili.

19 FASI DEL BILANCIO AMBIENTALE 1. Fase preliminare:creazione delle condizioni organizzative; 2. Fase di realizzazione: Analisi di coerenza esterna; Analisi di coerenza interna; Analisi dei costi e delle realizzazioni; Analisi dei risultati tramite indicatori. 3. Fase di reporting (documento di bilancio ambientale) comprendente impegni e performance ambientali

20 SCHEMI CONTABILI DEL BILANCIO AMBIENTALE Basati su input e output dei processi di produzione 1. le risorse impiegate 2. i rifiuti prodotti 3. le emissioni in atmosfera 4. l'inquinamento dei corpi idrici superficiali e sotterranee 5. l'inquinamento del suolo e del sottosuolo 6. l'inquinamento acustico 7. le spese ambientali 8. la sintesi dei dati.

21 BENEFICI DEL BILANCIO AMBIENTALE Analisi dei costi ambientali cioè delle spese sostenute per il controllo dell inquinamento e la gestione sostenibile del territorio; Valutazione dell opportunità di investimenti in tecnologie; Valutazione della sensibilità del territorio; Evidenziazione di elementi di criticità e di miglioramento, Immagine aziendale

22 IL BILANCIO AMBIENTALE Presupposto è la tenuta di una contabilità analitica che rilevi anche la variabile ambientale; La contabilità ambientale può essere parallela o integrata nella contabilità aziendale; Sperimentazione in aziende private; Adozione in aziende pubbliche.

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