ART. 5, lett, b) della legge 283 del il cattivo stato di conservazione degli alimenti

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1 ART. 5, lett, b) della legge 283 del 1962 il cattivo stato di conservazione degli alimenti

2 NON riguarda le condizioni INTRINSECHE dell alimento MA le sue MODALITÀ DI CONSERVAZIONE, ossia le CONDIZIONI ESTERIORI in cui lo stesso viene conservato per la integrazione del reato è sufficiente che l alimento sia destinato al consumo in condizioni che ne mettano in pericolo L'IGIENE e la commestibilità senza necessità che esse risultino concretamente compromesse e non occorrono analisi di laboratorio a conferma

3 talvolta si è ristretta la nozione di «conservazione» al solo periodo intercorrente tra la produzione dell'alimento e la sua somministrazione o vendita, con esclusione di queste ultime fasi (C., Sez. VI, , Radice Fossati, che riprende le indicazioni della circ , n. 79 del Ministero della sanità) la stessa circolare esclude la preparazione del prodotto (contra S.U , Butti)

4 LE FONTI DEGLI OBBLIGHI IGIENICI Di volta in volta secondo la giurisprudenza: direttive/regolamenti comunitari (reg. 852/2004) leggi, regolamenti e atti amministrativi generali disposizioni ministeriali circolari ministeriali cautele dettate da norme tecniche o da specifiche disposizioni dell'autorità regole di comune esperienza produttiva e commerciale di specifici generi alimentari usi e prassi della cultura tradizionale buona professionalità commerciale (Correra)

5 CASISTICA Irregolarità relative a: i sistemi di confezionamento i luoghi di conservazione (frigo o locali sudici) la esposizione ad agenti inquinanti o insudicianti le condizioni ambientali e microclimatiche di esposizione, di stivaggio, di trasporto scatolame bombato o arrugginito involucri intaccati, unti, bucati, bagnati bottiglie di olio esposte prolungatamente ai raggi solari violazione delle temperature prescritte (S.U., , Timpanaro. Conf. S.U., , Butti) promiscuità nella detenzione delle sostanze

6 TEMPERATURA Per alcuni alimenti vi sono specifiche prescrizioni di T.(v. per es. art. 31, dpr 327/1980, normativa molluschi) ove manchino, è configurabile il reato in caso di inosservanza delle indicazioni fornite dal produttore, normalmente in etichetta? (così sembra C , De Matteis).

7 La risposta dovrebbe essere positiva. Infatti: significato estensivo che la giurisprudenza dà ai confini delle fonti prescrittive normativa igienico-sanitaria che enfatizza l importanza della catena del freddo (v. reg. 852/2004) la condanna non deriverebbe automaticamente dalla inosservanza della indicazione di un privato quanto dalla valutazione che farebbe il giudice della rilevanza sanitaria di quella violazione

8 Reg. CE 852/12004, all., cap. IX 2.Le materie prime e tutti gli ingredienti immagazzinati in un'impresa alimentare devono essere opportunamente conservati in modo da evitare un deterioramento nocivo e la contaminazione. 3. In tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione gli alimenti devono essere protetti da qualsiasi forma di contaminazione atta a renderli inadatti al consumo umano. 4. Occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati

9 Reg. CE 852/12004, all., cap. IX 5. Le materie prime, gli ingredienti, i prodotti intermedi e quelli finiti, in grado di consentire la crescita di microrganismi patogeni o la formazione di tossine non devono essere conservati a temperature che potrebbero comportare rischi per la salute. La catena del freddo non deve essere interrotta.(salvo deroga per brevi periodi per motivi di praticità durante la preparazione, il trasporto ecc.) Gli stabilimenti per la fabbricazione, la manipolazione e il condizionamento di alimenti trasformati devono disporre di locali adeguati, sufficientemente ampi per consentire il magazzinaggio separato delle materie prime e dei prodotti trasformati.

10 Reg. CE 852/12004, all., cap. IX 7. Lo scongelamento dei prodotti alimentari deve essere effettuato in modo tale da ridurre al minimo il rischio di proliferazione di microrganismi patogeni o la formazione di tossine. Nel corso dello scongelamento, gli alimenti devono essere sottoposti a temperature che non comportino rischi per la salute. Qualora il liquido proveniente dal processo di scongelamento possa costituire un rischio per la salute, esso deve essere adeguatamente allontanato. Dopo lo scongelamento, gli alimenti devono essere manipolati in maniera tale da ridurre al minimo il rischio di proliferazione di microrganismi patogeni o la formazione di tossine.

11 Art. 6 d.lgs. 193/ Salvo che il fatto costituisca reato, l'operatore del settore alimentare operante ai sensi dei regolamenti (CE) n. 852/2004 e n. 853/2004 a livello diverso da quello della produzione primaria che non rispetta i requisiti generali in materia di igiene di cui all'allegato II al regolamento (CE) n. 852/2004 e gli altri requisiti specifici previsti dal regolamento (CE) n. 853/2004 e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 3.000;

12 Art. 6 d.lgs. 193/2007 (segue) 4. Salvo che il fatto costituisca reato, l'operatore del settore alimentare operante a livello di produzione primaria e operazioni connesse che non rispetta i requisiti generali in materia di igiene di cui alla parte A dell'allegato I al regolamento (CE) n. 852/2004 e gli altri requisiti specifici previsti dal regolamento (CE) n. 853/2004 e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 250 a euro 1.500;

13 vendita a self-service di piatti gastronomici nella diretta disponibilità degli avventori in assenza di protezioni idonee a escludere pericoli di contaminazione, si è esclusa la sussistenza del reato per la ritenuta mancanza della violazione di un preciso precetto normativamente congente (C., , Thirez. Contra C., Sez. VI, , De Martino) è stato ritenuto integrare il reato di art. 5 il congelamento di prodotti acquistati freschi con apparecchiature inidonee (frigo a pozzetto) e poi scongelati in quanto tale da non garantire la genuinità degli alimenti e tale da esporre i medesimi ad alterazione (C., , Fabbro)

14 LA PROVA Non occorre la prova costituita da analisi di laboratorio E sufficiente anche la testimonianza poiché lo stato di conservazione cade sotto il controllo dei sensi (olfattivo e visivo) ed e' rimesso all'esame ispettivo degli organi sanitari all'uopo preposti

15 ALIMENTI SCADUTI vendita di alimenti con tmc (da consumare preferibilmente entro) o data di scadenza (da consumare entro, per i prodotti altamente deperibili) in giurisprudenza a lungo si è ritenuto il reato poi escluso da S.U , Timpanaro (solo illecito ammin.): la data di scadenza è una informazione al consumatore e il suo mancato rispetto non incide sulle modalità di conservazione vi è frode in commercio nel caso di posticipazione della durabilità per mezzo di manipolazione fraudolenta della etichetta (S.U , Morici)

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