Sono io, la Madre di Gesù

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1 9/settembre 2014 Periodico ROC - La Madonna della Guardia - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - MP/GENOVA NO/51/ n. 09 anno Mensile - Poste Italiane S.p.A. Taxe perçue - Tassa riscossa - CMP GE Aeroporto Sono io, la Madre di Gesù Festa della Guardia, festa di popolo Mensile del Santuario di Nostra Signora della Guardia - Genova osservatorio - memoria - comunicazione - proposta... e c era la Madre di Gesù Gv. 2,1

2 il Sommario 7 la chiesa diffusa nel mondo chiesa d oltremanica. inghilterra e irlanda. gianfranco parodi 8 la famiglia attraverso l arte il lavoro 9 editoriale basterebbe un sasso e un gruppetto di poche persone osservatorio siamo alla terza guerra mondiale? la preghiera può le ragioni del credere il tanto della guardia le omelie di s.e. il card. bagnasco 27 cronache 29 momenti di vita enrico quaglia marco granara mirco mazzoli anna maria carosio mirco mazzoli 4 scrivere e rispondere marco granara 15 succede in chiesa 24 due minuti per pensare nucci scipilliti, laura siccardi 25 piccole storie anna gatti testimoni 14 anna gatti, nucci scipilliti pregare con i salmi enrico quaglia la gioia del vangelo 25 marcello monticone giovani e famiglia 26 ilaria giusto Associato all U.S.P.I. Unione Stampa Periodica Italiana Stampa B.N. MARCONI s.r.l. Passo Ruscarolo, Genova Tel La Madonna della Guardia - Anno 119 o n. 09 Autorizzazione n. 2/84 del del Tribunale di Genova

3 a Proposito fernando primerano Dobbiamo uscire dall indifferenza, da una fede stanca e sofisticata; uscire allo scoperto con la gioia del Vangelo, anche se questo ci procurasse derisione e fastidi. È uno dei passaggi delle Omelie che il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha pronunciato alla Guardia, per la vigilia e la festa del 29 agosto (e che potete leggere integralmente a partire da pagina 18). Sono parole che chiudono un pronunciamento duro in difesa delle popolazioni, alcune delle quali cristiane, perseguitate, attaccate, scacciate dalle loro terre, in questi mesi estivi. Il richiamo collega l indifferenza verso gli altri al modo in cui molti tra noi vivono la fede: come un fatto privato, nascosto, povero di testimonianza. Una fede stanca e sofisticata a cui l Arcivescovo contrappone la semplicità, l abnegazione della fede popolare ancora viva nelle persone e nelle famiglie incontrate nella sua Visita Pastorale alla Diocesi, che lo ha visto impegnato negli ultimi sei anni: Ho visto la vita buona che brulica: ho visto la bontà dei volti e dei gesti, la sincerità umile della fede, la dedizione fino all eroismo nelle famiglie, la dignità del poco che si ha e che si partecipa, l affetto per la propria chiesa, il desiderio di avere un sacerdote È questo il tema: che tipo di cristiani siamo? Su questo si è soffermata la Novena, sera dopo sera, mettendo a confronto grandi esempi di santità e grandi problemi di oggi. In fondo siamo tutti un po Benedetto Pareto che, nella sua piccolezza, è un prototipo evangelico perfetto: assolutamente marginale rispetto al mondo che conta, convinto di non poter far nulla eppure chiamato ad un segno di ricostruzione tanto evidente da farci festeggiare ancora oggi. Speriamo di non dover cader dal fico, come lui, per credere di essere anche noi chiamati alla gioia (ed alla testimonianza) del Vangelo. Buona lettura. PS: due annotazioni doverose. 1. Alla Guardia, l Arcivescovo ha ricordato che per il secondo anno consecutivo la Chiesa di Genova si dedicherà al tema della famiglia. Da non dimenticare! 2. Auguri a S.E. Card. Angelo Bagnasco, per i suoi 8 anni alla guida della Diocesi: proprio il 29 agosto 2006 fu nominato Arcivescovo di Genova! Don Fernando 3

4 scrivere e rispondere Quando un matrimonio è fecondo? Nel numero del bollettino della Guardia dello scorso giugno, a pagina 13, ci hanno colpito le parole di Papa Francesco: Ci sono cose che a Gesù non piacciono (...). Questi matrimoni che non vogliono figli... Noi invece conosciamo matrimoni che vogliono figli con tutta l anima, coppie innamorate che si sono sposate col sogno di avere bambini e che soffrono terribilmente perché non riescono ad averne. Si può obiettare che i figli si possono adottare, ma si sa bene quanto ciò sia difficile, soprattutto se non c è la sicurezza del lavoro, mentre a Gesù piace (eccome!) mandare figli anche ai disoccupati. Si può ancora obiettare che ci sono altri e nobili tipi di fecondità a cui si è chiamati. E questa ci sembra un affermazione un po ipocrita che di solito viene da preti o da persone che figli ne hanno. Un altra considerazione: dato che ci sono coppie condannate senza colpa alla cattiva solitudine di cui parla Papa Francesco, non trova che sarebbe auspicabile maggior tatto e sensibilità da parte di quei giovani cristiani tanto fortunati che esibiscono trionfalmente i loro bebè davanti a una coppia amica che certamente gioisce con loro, ma mestamente riflette che a lei tale benedizione non è stata riservata? Non pensa che potrebbero quei cristiani far esplodere più in privato la loro legittima felicità? Chi direbbe a uno che non può camminare: Guarda come corro e salto bene? Sarebbe forse esempio di carità cristiana? Queste cose le vediamo e fanno male a noi che siamo genitori e nonni felici, figuriamoci a chi non lo è. Livia e Angelo C. Genova Come non condividere la vostra sensibilità in merito al non ostentare doni di Dio di fronte a fratelli che gli stessi doni non hanno? Vale per i figli, ma vale per molto altro! Chi ha avuto di più, DEVE dare di più e senza sentirsi un eroe. Anzi ogni dono ha bisogno della gratitudine e anche di una qualche forma di restituzione/condivisione del bene avuto. Meno d accordo sarei sulle vostre affermazioni precedenti se capisco bene dove si considera un po ipocrita il richiamo ad altre forme di fecondità. Non sono solo i preti ad affermarlo, grazie a Dio e neppure quanti hanno la grazia di aver dei figli. Conosco moltissime famiglie che non esauriscono la loro fecondità nel fatto di aver generato dei figli. I figli stessi hanno bisogno di vedere che i loro genitori non esauriscono così la loro fecondità. I figli dell utero potrebbero essere anche relativamente scontati, molto meno i figli del cuore. Ogni famiglia, soprattutto se vuol dirsi cristiana, dovrà sapere che la fecondità (che sia biologica o che sia morale) è una caratteristica imprescindibile e costitutiva del matrimonio che vuol essere Sacramento dell Amore di Dio. Che poi Gesù abbia il cattivo gusto - eccome, come voi dite di lesinare figli a chi li vorrebbe e di darli invece anche ai disoccupati... Ahi! Ahi! Ahi! Lascio a voi il buon gusto di pensarlo e di affermarlo. Io preferisco un Gesù che dice che non di solo pane vive l uomo (cfr. Lc. e Mt. 4,4) e che la volontà del Padre mio è che nulla vada perduto di ciò che è suo (Gio. 6,39). 4

5 risponde mons. marco granara, rettore del santuario Che serve pregare se...? Reverendo Rettore, qualche mese fa abbiamo pregato tutti con il Papa perché gli Stati Uniti non si muovessero militarmente contro la Siria e l emergenza è rientrata. Adesso il Papa ha piantato alberi con israeliani e palestinesi pregando Dio per la pace e due settimane dopo è scoppiato l inferno in terra. Che debbo pensare? L aiuto di Dio so che c è, ma mi sembra comunque imperscrutabile. Giuseppina T. - Genova Non sprecate parole, come i pagani: essi credono di essere ascoltati a forza di parole. Il Padre vostro sa ciò di cui avete bisogno prima ancora che gliele chiediate (Mt. 6, 7). Ma in Luca 18,1-8, dice una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi (!) E dopo aver parlato della risposta positiva avuta dalla vedova importuna da parte di un giudice senza scrupoli, conclude così: E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di Lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? La preghiera non è un problema di Dio, quasi che Lui non sapesse che fare e dovessimo suggerirglielo noi... È un problema nostro, perché siamo noi che dobbiamo ritrovare nella concretezza della storia non quello che dovrebbe fare lui, ma piuttosto cosa dovremmo pensare e fare noi. La preghiera si vede che serve se apre alla responsabilità e genera frutti d amore. Chiesa e donne... vescovo? Caro don, gli anglicani sono ad un passo dal consacrare donne vescovi. La Chiesa Cattolica non è certo favorevole e qualche studioso dell ecumenismo dice che questo è un grave ostacolo al dialogo tra le due chiese. Mi aiuti un po a capire, io proprio non riesco a vedere del male nella scelta anglicana. Perché è così difficile per la nostra Chiesa ammettere le donne al sacerdozio? Gianfranco e Gloria P. - Chiavari (Ge) Semplicissimo. Perché la Chiesa è solo il sacramento storico visibile di Gesù Cristo. Non può fare e decidere al di fuori della prassi di Gesù e dei suoi primissimi dell età apostolica. Nessuno più di Gesù è stato pioniere e rivoluzionario nella rivalutazione della donna in un epoca di maschilismo esasperato. Si pensi al ruolo dignitoso dato da lui alle donne in una società che le rifiutava, le usava e ne abusava (si veda il ruolo di sua Madre Maria, di Maddalena, di Marta e Maria ecc...). Ma non ebbero mai ruoli ministeriali e sacerdotali. Il Vescovo o la Donna Vescovo, non sono di più degli altri battezzati. Hanno solo funzioni diverse per l utilità comune. È come se si rivendicasse la possibilità di concepire e di figliare per i maschi. Valorizzare ulteriormente la donna in ruoli di maggiore responsabilità nella Chiesa, questo sì, eccome!!! Siamo parecchio indietro e dobbiamo darci una mossa nella nostra Chiesa. Ma non è questo il problema. Religioni e violenza: fino a quando? I cristiani in Iraq e Siria sono cacciati dalle loro case dall avanzare di una nuova espressione integralista islamica che vuole costituire uno stato a carattere religioso. Le chiedo: riusciremo mai a liberarci dall accostamento tra religione e potere, tra religione e violenza? Ernesto S. Novi Ligure (AL) È un cammino storico lungo e faticoso che molte religioni (compreso il Cristianesimo che, in molte sue espressioni storiche, ha non pochi conti da regolare) hanno fatto o stanno facendo. Ma chi può dire di aver debellato del tutto questi accostamenti deleteri? Il rischio è sempre dietro l angolo per persone e istituzioni. Non succede ancora anche in famiglia che - per risolvere i problemi - sembrano più risolutivi gli scapaccioni che la pazienza e il dialogo? E... anche qui, chi ha avuto di più DEVE dare prima e di più. Matrimoni e separazioni... Che tristezza! Mia figlia e mio genero si sono separati. Mia figlia non se l aspettava. Tutto in una volta, così. Una tragedia. Come se le promesse di matrimonio non valessero niente, se l amore non ci fosse mai stato. Ma che amore, poi! Mi dicono: eh signora, la vostra situazione non è 5

6 scrivere e rispondere la prima né l ultima. E dovrei sentirmi consolata? Mal comune mezzo gaudio? Siamo diventati tutti ciechi? Non sappiamo più riconoscere la persona che sposiamo, che diventa un altra? Io e mio marito abbiamo avuto i nostri momenti, ma siamo sempre stati noi stessi, un riferimento l uno per l altra. Mi sembra che ora sono pochi quelli che sanno davvero cos è, il matrimonio e l amore. Scusi lo sfogo. Olga Z. R. - Genova Potrei anche dirle che ha ragione. Ma che se ne fa? Potrei perdermi in un ennesimo pistolotto sull Amore Vero in contrapposizione alle mille riduzioni del concetto e della prassi cosiddetta d amore. Quando i fenomeni sono limitati a pochi casi, la riflessione per come ovviare può forse concentrarsi sulle responsabilità dei singoli. Ma quando i fenomeni sono così diffusi... o che si arriva al mal comune mezzo gaudio con relativa, rabbiosa rassegnazione, o che si scaricano motivazioni e responsabilità sul collettivo (società, cultura, politica...) col rischio di impantanarsi su discorsi inutili. Certo che se neppure questi fenomeni, che ormai hanno toccato quasi tutte le famiglie, ci consentono urgenti soste personali e collettive per diagnosi più corrette, dobbiamo temere di essere arrivati... alla frutta. La Speranza? È unica e certa! Dio rimane FEDELE al suo patto con l uomo e l umanità e le nostre infedeltà non scalzano la sua ostinata FEDELTÀ. Le disquisizioni sul concetto d Amore sono superate da quel amatevi COME IO vi ho amato. Tutto ciò che si discosta da quel COME ci porta già in zona rischio. Ora però, viene a pennello anche per le sue argomentazioni una drammatica e tenerissima esperienza che nostri lettori e amici della Guardia ci hanno mandato per la pubblicazione. La pubblichiamo di seguito. Sentite un po... Una lettera dono... Carissimo Don Marco, quanto sotto è la testimonianza che mia moglie ha reso al campo famiglie e che domenica scorsa ho letto sotto gli alberi della Guardia: 8 lunghissimi anni! Scrive mia moglie: 8 lunghissimi anni, ma brevissimi se paragonati ad una vita intera... quando ad un certo punto della nostra vita, la separazione sembrava l unica soluzione possibile, anni difficili... Poi dopo un cammino di maturazione, la riunificazione della nostra famiglia, era l unica vera scelta da fare, e noi l abbiamo fatta. Per me, il rendermi conto che l uomo su cui avevo scommesso la mia vita è sempre, sempre rimasto al mio fianco, leggermente in disparte, ma sempre pronto ad aiutarmi quando avevo bisogno anche solo di una parola di conforto e di colpo realizzare che Dio me lo aveva custodito, perché io non ero stata più in grado di prendermi cura di mio marito; ma Dio aveva fatto in modo che il suo amore per me non morisse mai... come ringraziare Dio per tutto quello che ha fatto al mio posto in questi anni? Amare mio marito e prendermi cura di lui finché morte non ci separi... è quello che intendo fare, sperando di esserne all altezza. Aggiungo che se ritieni puoi pubblicarla anche perché in lei persona rinata (a dispetto delle sue attuali sofferenze fisiche), persona che, insieme a me e nostro figlio, ogni giorno e per sua richiesta prega il Rosario, con me legge la Bibbia, partecipa alla Santa Messa e tiene in modo mai visto all Eucaristia... avverto in lei quella sete di Dio che per anni neppure sognavo... È bellissimo sentire toccare con mano come Dio ci abbia fatto nuovi, e che cambiare la propria vita non è una chimera ma un fatto concreto e con il Suo Perdono sono state spazzate via tutte le macerie umane che questa lacerazione aveva prodotto. Mi ha detto mia moglie dopo una Santa Confessione liberatoria: Gesù mi ha perdonato, vuoi farlo anche tu?.....io mi sono solo ricordato... del Padre Nostro... Ti abbraccio. Fabio B. - Genova Anche questo è un modo per vivere e grazie a Dio risolvere la tragedia di una dolorosa separazione. Troppi la scartano in partenza come impossibile. Nulla è impossibile a Dio e a chi crede nella forza del suo Amore che lui ha seminato come suo DNA in ciascuno di noi. 6

7 la Chiesa diffusa nel mondo gianfranco parodi Chiesa d oltremanica. Inghilterra e Irlanda Proseguendo il nostro viaggio attraverso le Chiese d Europa, oggi oltrepassiamo la Manica e troviamo due realtà molto antiche e ricche di tradizioni: la Chiesa inglese e quella irlandese. I primi missionari giunsero in quelle lontane isole attraverso le strade costruite dai Romani. Già nel V secolo esistevano molte abbazie e chiese fondate da capi clan locali, convertitisi al cristianesimo e, in alcuni casi, divenuti sacerdoti o monaci. In seguito questi personaggi furono venerati come santi. I loro nomi sono abbastanza sconosciuti, ricordiamo almeno gli irlandesi Santa Brigida e San Columba che andarono a predicare il Vangelo in Britannia e l inglese San Patrizio che invece predicò in Irlanda e ne divenne patrono: uno scambio di missionari tra le due Chiese che ci sembra molto bello. Dopo la caduta dell Impero Romano, però, i rapporti tra Roma e le due isole si interruppero radicalmente e anche la Chiesa romana perse di vista quelle terre dove si sviluppò una Chiesa celtica che mantenne suoi riti e sue liturgie fino al 1172, quando il Sinodo di Cashell la portò a conformarsi alla dottrina romana. Non va poi dimenticata una figura molto importante, quella di San Colombano. Questo santo irlandese lasciò la sua patria all indomani della caduta dell Impero Romano e viaggiando con un gruppo di discepoli attraverso tutta l Europa, fondò una quantità di monasteri in tutto il continente. L ultimo fu quello di Bobbio nel quale morì nel 615. Forse non tutti sanno che furono proprio Colombano e i suoi monaci ad introdurre la prassi della confessione in- dividuale per ottenere il sacramento della penitenza. Torniamo alle vicende delle due Chiese irlandese e inglese. Mentre la prima si è mantenuta fedele a Roma fino ai giorni nostri, quella di Inghilterra fu investita dall ondata della Riforma. Nel XVI secolo il Papa negò l annullamento del matrimonio a re Enrico VIII: così il sovrano, che in gioventù si era guadagnato il riconoscimento di Defensor Fidei per la sua opposizione a Lutero, decise di staccare la Chiesa inglese da quella romana e se ne proclamò lui stesso capo, delegando le funzioni più strettamente religiose all Arcivescovo di Canterbury. Seguirono vicende tribolate: la regina di Scozia Maria Stuart tentò di spodestare Elisabetta I per ripristinare il cattolicesimo, ma fu processata e decapitata; i cattolici scomparvero quasi del tutto e furono privati di molti diritti. Solo nell 800, con l arrivo di molti immigrati irlandesi e polacchi, si pose il problema del riconoscimento dei diritti anche ai cattolici e oggi il problema non esiste più, anzi la Chiesa cattolica sembra godere di maggior considerazione rispetto a quella anglicana. A livello di struttura i rapporti tra il vescovo di Roma e quello di Canterbury sono ispirati alla più totale cordialità. Anche le divergenze dottrinali sono abbastanza contenute. Ultimamente però una pietra sembra essersi messa sulla strada della completa riconciliazione: l ordinazione sacerdotale delle donne cui la Chiesa cattolica resta fermamente contraria. 7

8 la Famiglia attraverso l Arte testo di enrico quaglia e foto di stefano perfumo Il lavoro L amore non tiene conto del male ricevuto: Sopportatevi a vicenda: se avete motivo di lamentarvi gli uni degli altri, siate pronti a perdonare, come il Signore ha perdonato a voi (Col 3,13). Da IL DECALOGO PER LA COPPIA della Guardia (da 1 Cor 13,4-8) Tutte le encicliche sociali scritte dai vari Papi pongono il lavoro come una realtà importante per la dignità dell uomo e come strumento indispensabile alla vita e alla armonia della famiglia. Bisogna quindi difendere, sostenere e creare nuove opportunità di lavoro. San Giuseppe con il suo lavoro ha consentito a Gesù di raggiungere l età adulta durante la quale ha potuto realizzare la sua missione. Gerard David, Sacra Famiglia, S. Giuseppe al lavoro e bottega (Museo Diocesano, Genova). A sinistra: Gesù aiuta S. Giuseppe nel lavoro (Volta Centrale, Chiesa S. Giacomo, Ponte X, Genova). Per gentile concessione dell Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Genova. 8

9 editoriale marco granara Basterebbe un sasso e un gruppetto di poche persone... Un sasso? Per far che? Per rilanciare in ogni ambiente di vita la grande avventura della Guardia. Era iniziata così, questa umile e grande storia: un piccolo uomo, Benedetto Pareto, che insieme ad altri piccoli uomini come lui decidono di prendere sul serio un mandato venuto dall Alto - attraverso Maria la Madre di Gesù, perché così si era presentata - e di mettersi al lavoro per un impresa che, a quel tempo e in quelle circostanze ( su un monte alto, brullo e fuori mano), aveva dell impossibile. Difficoltà di ogni tipo, fatiche incredibili, resistenze non solo del duro terreno sul quale costruire ma anche di quanti ritenevano inutile la cosa, fatalisti della vita e rassegnati alla mediocrità e al peggio. È il problema più grande che troverà chi vuol muoversi per qualcosa di bello e di grande: la diffidenza dei più, il non credere possibile che a un certo punto e a un certo modo qualcosa possa cambiare e sia... a nostra portata. Solo così l IMPOSSIBILE DIVENTA POSSIBILE! È così che, durante la novena di questa Festa della Guardia - dopo l analisi di grandi temi di fondo che hanno appassionato molti - il Santuario ha deciso di rilanciare la propria funzione storica di ricostruire gli ambienti sul Vangelo, come aveva chiesto Maria. Per questo abbiamo preso un simbolico SASSO della Guardia e lo abbiamo rilanciato come simbolo di una nuova ripresa di entusiasmo nella ricostruzione. Sarà consegnato a quanti vorranno tornare ad impegnarsi in questa impresa di Maria là dove ognuno vive, nel suo ambiente di vita (territoriale, lavorativo, sociale, di tempo libero...), a quanti crederanno che, altri come loro, saranno coinvolgibili gradualmente in un impresa del genere. A costoro daremo un sasso e un sacchetto dei primi attrezzi di lavoro : le indicazioni operative, per capirci, la storia semplice di questa impresa, il Rosario e il Vangelo... E poi via! Ciascuno nel suo ambiente a dissodare e costruire. Abbiamo anche messo 5 condizioni per un adesione seria al progetto. Solo chi capirà e accetterà, parteciperà con altri all impresa. 1) Crescere ogni giorno nella Fede e testimoniarla col buon esempio. 2) Ogni giorno, più di un occhiata al Vangelo e confronto con Lui. 3) Far conoscere la Madonna della Guardia, il suo Santuario e le sue proposte di bene, abbonandosi subito o rinnovando l adesione a laguardia o visitando il sito internet 4) Promuovere visite e pellegrinaggi alla Guardia, portando gruppi, piccoli o grandi, dal proprio ambiente. 5) RICO- STRUIRE il proprio AMBIEN- TE così: OCCHI APERTI sulla realtà ( osservatorio ), PRE- GHIERA per la nostra gente ( oratorio ), disponibilità a SOLIDARIZZARE per ogni tipo di bisogno - fisico o spirituale - intravisto ( laboratorio ) per la ricostruzione di famiglie, coscienza, mentalità... Così hanno fatto già in tantissimi, nella umile e grande storia della Guardia... La Madonna aspetta anche voi! E anch io... 9

10 Il mondo sembra più infiammato che mai. Una responsabilità globale. Siamo alla terza gu mirco mazzoli Sull aereo che lo riportava da Seul a Roma, Papa Francesco, parlando ai giornalisti, ha affermato che siamo già nella Terza guerra mondiale. Siamo alla Terza guerra mondiale, ma a pezzi. Si combatte su vari fronti, dall Ucraina alla Libia, distanti tra loro ma chiaramente interconnessi. Dal 2008, l autorevole Istitute for Economics and Peace redige ogni anno il Global Peace Index che raccoglie e valuta i dati sul livello di pace, benessere e tranquillità degli Stati. Su 162 paesi al primo posto c è l Islanda, all ultimo la Siria. Prima di lei, vengono tutti i Paesi che ogni giorno occupano le pagine di politica estera: Afghanistan, Sud Sudan, Iraq, Somalia, Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan, Nord Corea. Al numero 152 troviamo la Russia, al 149 posto Israele. L Italia è 34 a. QUANTO CI COSTA ESSERE VIOLENTI? Il Global Index offre anche una stima dei costi della violenza, calcolati su 22 indicatori, dalla guerra alla criminalità, dall accesso alle armi agli omicidi, dall instabilità interna al terrorismo. Il peso economico della violenza nel mondo è stimato intorno ai 9 trilioni di dollari: per avere un idea di grandezza, è bene sapere che la spesa degli Stati per il benessere dei loro cittadini si ferma a 2,3 trilioni di dollari. CHI MUORE, CHI FUGGE In altre parole, il mondo che esce dal Global Peace Index certifica una volta di più che c è ancora troppa umanità che patisce e patirà, almeno nel prossimo futuro. Le guerre, soprattutto ai confini dell Europa e sul Mediterraneo, lasciano migliaia di morti e feriti, in gran parte civili. E generano centinaia di migliaia di profughi. L Italia conosce bene il problema. Con l operazione di pattugliamento del Mediterraneo denominata Mare Nostrum, la Marina Militare Italiana ha portato in salvo migliaia di persone e, malgrado ciò, i morti annegati dall inizio dell anno sono stati 1900, di cui 1600 negli ultimi tre mesi. Da gennaio ad agosto 2014 sono sbarcate in Europa oltre 124 mila persone (contro le 60 mila di tutto il 2013); di queste, oltre 108 sono arrivate sulle coste italiane, tra cui ben 14 mila minori, oltre la metà dei quali senza genitori. Sono cifre riferite dall Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che ha anche diffuso i dati delle richieste di asilo: da gennaio a maggio 2014 le domande di asilo rivolte all Europa ammontano a quasi 157 mila, di cui 25 mila avanzate all Italia. 10

11 Guerre ed esodi di massa osservatorio erra mondiale? IL CARD. BAGNASCO ALLA GUARDIA. NON SI PUÒ TACERE UN DRAMMA. Masse di persone che si spostano disperate. Lo sconvolgimento più recente e forse il più inquietante è quello prodotto dall IS, lo Stato Islamico. L epurazione feroce degli yazidi e delle comunità cristiane nei territori di confine tra Iraq e Siria, comunità di antichissima presenza in quei luoghi, è stata più volte oggetto dell appello alla preghiera e all intervento da parte di Papa Francesco. E proprio dalla Guardia, nell omelia per la Festa del 29 Agosto, il Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha richiamato la drammaticità di queste situazioni con toni molto duri: Dobbiamo ad una voce gridare che sono crimini contro l umanità. Dobbiamo gridare che se dalla comunità internazionale non si leva univoca, chiara, forte e insistente, la condanna e la presa di distanza dalla inaccettabile vergogna, è un atto di viltà imperdonabile. ( ) Non possiamo tacere davanti al progetto in atto di cancellare la presenza cristiana dalla Terra Santa come da altri luoghi. Sarebbe abbandonare non solo tanti fratelli che soffrono per la fede, ma anche sarebbe abbandonare l umanità alla barbarie. E NOI? UNA CONSAPEVOLEZZA GLOBALE Nell ambito dello SPRAR - Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, Genova accoglie più di 300 persone, una cifra considerevole, ampliata negli anni, frutto della collaborazione tra Prefettura, Comune, enti del terzo settore, volontariato. Anche la Chiesa genovese è impegnata in quest opera di accoglienza e all azione unisce la preghiera (vedi l articolo che segue). I genovesi, come moltissimi altri italiani, fanno la loro parte. Quello che tuttavia deve ancora maturare è la consapevolezza della dimensione globale del problema. La guerra, il terrorismo, la povertà non sono fatti locali e un contrasto efficace a queste piaghe dipenderà sempre di più dalla volontà dei popoli di considerarsi e di agire come una sola famiglia. Siamo, a quanto pare, ancora molto distanti. 11

12 Pace. Dono di Dio, impegno degli uomini. La preghiera può... anna maria carosio tanti dei popoli con i loro ambasciatori e consoli, le comunità, i cappellani sacerdoti e i diaconi dell Ufficio diocesano Migrantes che ha organizzato questo evento in collaborazione con la Caritas diocesana e la Comunità di Sant Egidio, e moltissimi fedeli. Preghiere, canti e gesti di pace hanno scandito il lungo elenco dei paesi in guerra o dove vi è ancora violenza: Algeria, Angola, Ciad, Costa d Avorio, Terra Santa, Siria, Iraq... ma anche Ucraina e Russia. Pregare per la pace significa ricordarci di tutte le persone che in questo momento vivono la guerra giorno per giorno nelle loro case, nelle loro città e condividere un forte NO alla violenza e al terrore. Dopo una esortazione del Card. Bagnasco, i vari rappresentanti dei popoli hanno acceso una candela come segno di comunione e vicinanza a tanti, troppi che Il Santo Padre, Papa Francesco, più volte ha chiesto a tutte le persone di buona volontà di unirsi a lui nella preghiera per la pace in Medio Oriente e nel mondo intero. La pace è un dono di Dio, ma richiede il nostro impegno. Cerchiamo di essere gente di pace nelle preghiere e nei fatti. Più volte la Chiesa di Genova ha risposto a questo invito, nelle giornate di preghiera e digiuno indicate dal Pontefice per tutta la Chiesa ma anche promuovendo specifiche iniziative diocesane. L ultima è stata celebrata domenica 15 giugno: insieme al suo Arcivescovo il Card. A. Bagnasco, la Chiesa genovese ha invitato tutti gli uomini e le donne di buona volontà nella Basilica di Santa Maria Immacolata in via Assarotti, per una preghiera per la pace di tutti i popoli del mondo. Riuniti dal grido di Papa Francesco Mai più la guerra! Mai più la guerra! erano presenti molti rappresensoffrono. Al termine una breve processione silenziosa e penitenziale (animata dalla Comunità Ucraina) ha proseguito verso la Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni, dove si è concluso l incontro con l invocazione di fronte al Volto Santo (vedi box), un icona preziosissima soprattutto al mondo orientale. È nostro impegno di cristiani pregare, parlare e testimoniare che la guerra continua ad essere una realtà nel mondo d oggi e miete, tra i nostri fratelli, vittime schiacciate dagli interessi di pochi. Ho accettato ben volentieri, insieme alla comunità di cittadini stranieri di Genova, di promuovere questa convocazione - ricorda don Giacomo Martino, direttore dell Ufficio Migrantes - per essere in prima linea con tutti i genovesi di buona volontà a invocare il dono della pace. Siamo troppo abituati a guardare e giudicare le cose alla televisione o su 12

13 Guerre ed esodi di massa osservatorio Il Santo Volto a San Bartolomeo degli Armeni Il Santo Volto di Gesù è custodito da circa sei secoli nella chiesa di San Bartolomeo degli Armeni a Genova, nei pressi di corso Solferino: secondo la tradizione è il più antico ritratto di Gesù ed è probabile che sia il vero ritratto del Redentore. Per tutto il primo millennio dell era cristiana il Volto di Cristo di Edessa (antica e nobile città della Siria, ora chiamata Urfa, nella Turchia meridionale) era riconosciuto e venerato come il vero volto di Gesù. Del Santo Volto si è sempre parlato nel mondo cristiano ed in particolare in quello orientale ed è stato citato ne II Concilio di Nicea nell anno 787. Nel X secolo, e cioè nel 944, il Santo Volto fu trasferito da Edessa a Costantinopoli. Nel 1362, a seguito dell avanzata dei Turchi, l Immagine di Gesù fu portata via da Costantinopoli e trasferita a Genova ad opera del capitano Leonardo Montaldo. Nel 1384 il Santo Volto venne donato alla chiesa di San Bartolomeo degli Armeni. Nel 1507, ai tempi dell occupazione di Genova da parte del re Luigi XII, il Santo Volto venne portato in Francia ma grazie all intervento di ambasciatori, mercanti e banchieri genovesi, la preziosissima reliquia fu riportata a Genova. Il Santo Volto è una delle importanti testimonianze della storia religiosa di Genova e sta a significare che Dio, in Gesù, si è reso visibile e quindi rappresentabile in forza della Incarnazione. La chiesa di San Bartolomeo degli Armeni è così chiamata perché fondata nel 1308 da alcuni monaci armeni, provenienti dalla Montagna Nera, nell Armenia meridionale, invasa dai Turchi. In essa sono presenti importanti opere artistiche di O. De Ferrari, T. Vanni, L. Tavarone, G.B. Paggi, D. Cambiaso, D. Fiasella, T. Carlone. E.Q. Tratto dal depliant Il Santo Volto a firma di Santino Cavaciuti, messo a disposizione del pubblico nella chiesa di San Bartolomeo degli Armeni, presso la cappella e loggia del Santo Volto. internet ma dobbiamo lasciarci coinvolgere, dobbiamo alzarci e camminare insieme, dobbiamo dire al mondo che il dono della pace davvero richiede che ciascuno di noi faccia il suo. Nessuno pensi di non potere fare nulla per i grandi temi come quello della pace. La preghiera e la nostra semplice presenza fisica sono strumenti potentissimi più efficaci dei soldi, del potere e dell egoismo. In visita a Lampedusa proprio il Papa ha chiesto di lasciarsi commuovere e quindi di muoversi per lenire il dolore nel mondo: Domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, di piangere sulla crudeltà che c è nel mondo, in noi, anche in coloro che nell anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada ai drammi come questo. Chi ha pianto? Chi ha pianto oggi nel mondo?. 13

14 Testimoni di un mondo migliore anna gatti, nucci scipilliti I poveri prima di tutto. Marcello Candia, manager e missionario. Intelligente, ricco, elegante, Marcello Candia era ammirato e corteggiato da tutti. La sua famiglia era ben nota a Milano: il padre aveva fondato quasi dal nulla la prima fabbrica in Italia di acido carbonico aprendo in pochi anni diversi stabilimenti. I compagni di università di Marcello dicevano però di lui che aveva una doppia vita perché Marcello faceva parte del mondo privilegiato dell alta borghesia milanese, ma lo si vedeva anche frequentare il mondo dei poveri e dei barboni. Dalla mamma aveva imparato la solidarietà verso i più sfortunati, accompagnandola fin da bambino nelle sue visite di carità e la sua morte prematura lui aveva solo 17 anni lo segnò profondamente. Ma non era solo il ricordo della madre a spingerlo verso i poveri: era un bisogno del suo cuore che tendeva a tutta l umanità: Quando tu continui a pensare a tutto il genere umano, non puoi pensare a una persona sola confidò a un amico che si stupiva perché con tante ragazze che gli giravano intorno non ne avesse scelto nessuna. I poveri di Milano erano solo quelli più vicini, i primi da soccorrere, ma erano solo una parte della immensa povertà del mondo. Durante la guerra, in contatto con la rete che i cappuccini di Milano avevano creato, mise a disposizione il denaro per pagare i documenti falsi necessari a far espatriare ebrei e rifugiati politici. Dopo la Liberazione ci fu il ritorno dei reduci dal fronte e dai campi di concentramento: arrivavano a Milano treni pieni di disperati laceri, affamati, senza più niente e tra loro anche molte donne e bambini. Non c erano strutture o organizzazioni per accoglierli. Solo alcuni volontari e tra questi Candia che ogni volta arrivava carico di scarpe, vestiti, generi alimentari. Per le donne incinte o con bambini piccoli che non avevano un rifugio fece sorgere una sorta di villaggio partendo da un edificio semidistrutto: un centinaio di ragazze madri vi trovarono ospitalità. Provvedeva alle cose necessarie e, da vero signore, le sceglieva graziose e di buon gusto perché voleva che quelle ragazze ferite dalla vita ritrovassero il senso del bello e dell eleganza. La passione per il Brasile gli venne dall incontro con alcuni missionari, in Italia in cerca di aiuti: da allora decise di andare in Amazzonia appena possibile. Prima però voleva che l azienda di cui, dopo la morte del padre, era responsabile fosse ben consolidata e non ci fosse più bisogno di lui. Nel frattempo inviava materiali per la costruzione di un ospedale che voleva grande e attrezzato di tutto. Finalmente poté vendere l azienda e partì per Macapà. Qui la sua grande capacità organizzativa ebbe modo di dispiegarsi e pur tra mille difficoltà in breve tempo l ospedale entrò in funzione. Un altra opera che aveva nel cuore era un lebbrosario per curare e sottrarre all abbandono i tanti lebbrosi che vivevano in condizioni terribili. Nei primi tempi Marcello era tormentato da un pensiero: Come farò quando saranno finiti i miei milioni?, ma pian piano capì che con Dio la logica non è quella matematica e finanziaria. Quando finì i soldi cominciarono ad arrivare quelli degli amici, degli operai della sua ex fabbrica, di tanti che metteva a parte dei suoi progetti e perfino i barboni di Milano gli mandarono la loro offerta. 14

15 succede in Chiesa Luglio. Non si placano le persecuzioni inferte ai cristiani dell Iraq, in particolare della città di Mosul, da parte dell IS, l autoproclamato Stato Islamico. Alla tragedia di intere comunità costrette a lasciare le terre in cui abitavano da secoli - in quelle zone il cristianesimo è giunto ai primordi della predicazione apostolica - si aggiunge la distruzione sistematica delle chiese e dei monasteri, dei manoscritti, delle reliquie e di tutta l eredità cristiana, patrimonio iracheno e internazionale inestimabile, come hanno denunciato in una nota congiunta i Vescovi caldei, siro-ortodossi, siro-cattolici e armeni del nord dell Iraq. Il Papa stesso ha più volte raccomandato alla Chiesa preghiera e attenzione su questa dolorosa situazione, unitamente agli altri gravissimi scenari di conflitto internazionale. 28 Luglio. L arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate della Chiesa anglicana, ha scritto a Papa Francesco per auspicare che l ordinazione delle donne vescovo non renda più difficile il cammino di avvicinamento con la Chiesa Cattolica: Papa Francesco infatti aveva ribadito ancora pochi mesi fa che su questo tema la Chiesa, con un pronunciamento definitivo di S. Giovanni Paolo II, ha escluso la possibilità di un cambiamento. Welby ha indirizzato un messaggio anche agli Ortodossi, perché nel loro dialogo primeggino più gli elementi unificanti che quelli divisivi. 29 Luglio. Un anno fa veniva rapito a Raqqa, nel nord della Siria, Padre Paolo Dall Oglio, gesuita, fondatore del monastero di Deir Mar Musa, molto noto per il suo impegno a favore del dialogo interreligioso e della pace in quel paese. P. Dall Oglio sarebbe stato rapito da milizie legate ad Al Queda e da allora nulla si sa sulla sua condizione: voci contrastanti e mai verificabili hanno riferito prima della sua morte, poi della sua sussistenza in vita. Nel giorno dell anniversario, i familiari di P. Paolo hanno lanciato un appello ai rapitori perché sia fatta loro sapere la verità. Vorremmo riabbracciarlo hanno affermato i suoi fratelli a nome della famiglia ma siamo anche pronti a piangerlo. Quello di P. Dall Oglio è forse il più eclatante tra i rapimenti di religiosi compiuti nell ambito del conflitto siriano: tra gli altri, non si sa più nulla da diversi mesi anche di due vescovi ortodossi e due sacerdoti, uno ortodosso e uno cattolico. Pregare con i Salmi, pregare con la vita a cura di Enrico Quaglia HO CERCATO IL SIGNORE E MI HA RISPOSTO E DA OGNI TIMORE MI HA LIBERATO. GUSTATE E VEDETE QUANTO E BUONO IL SIGNORE; BEATO L UOMO CHE IN LUI SI RIFUGIA. Quando ci sentiamo soli a causa della malattia o perché non compresi da chi ci sta accanto, anche e soprattutto in quel momento abbiamo un Consolatore: il Signore è vicino a coloro che lo invocano. 15

16 29Agosto 2014 Festa della Madonna della Guardia. Il tanto della Guard Quadretti edificanti buoni a 800 metri sul livello del mare ma ingenui e deboli nella città che corre e lotta? Cosa remirco mazzoli Ecosì anche la Novena e la Festa della Madonna della Guardia 2014 sono passate. Cosa resta? Resta il poco e il tanto, ma la linea di separazione tra i due è debole, anzi spesso stanno l uno nell altro. Il poco potrebbe essere un gruppetto di persone che ha partecipato alla Novena per ragionare di regni da costruire e di essenziali da riacciuffare. Chiesa, preghiera, servizio, stranieri, politica, giovani, matrimonio, santi sugli altari e santi in cammino che saremmo noi La collocazione serale, una novità rispetto agli altri anni, è stata spesso penalizzata da serate nebbiose e piovose di un agosto quasi autunnale. Bravi coloro che non si sono fatti scoraggiare, trovando spesso nella luce calda delle stanze della Guardia quel clima confortante e familiare in cui il cuore si rifocilla e la volontà si rinforza. Se uno dovesse dire istintivamente, il tanto sono le migliaia di pellegrini che affollano la cima del Figogna, nel giorno della Festa. Come sempre, in questo giorno sale davvero tanta gente di tutte le età - non è vero che sono cose per capelli bianchi - e di svariate provenienze - si contano anche tanti stranieri. Ogni anno si rinnovano le robuste tradizioni devozionali: i Cristi fioriti che sfavillano di sole in una giornata magnifica (finalmente), la banda, il coro potente, le candele accese e i bigliettini appesi nella sala degli ex voto, tra l altro rinnovata e riaperta ai fedeli proprio oggi. Ma ci sono altri segni del tanto della Guardia, nascosti proprio nel poco, nel piccolo, nel trascurabile. Ad esempio la signora vestita con eleganza ma senza scarpe, che sale al santuario con il pellegrinaggio della Vigilia: l asfalto non è il sentiero di cent anni fa ma resto sempre un po confuso da quel misto di fede, coraggio, peso interiore, offerta che certe persone non temono di manifestare pubblicamente. La mattina della festa, sul presto, tanto è quel giovane sacerdote inginocchiato che canta le lodi sottovoce, raccolto in cappella, probabilmente pensando di essere solo. Ricordo anche l anziano signore curvo che cammina a fatica: passano gli anni ma lui deve esserci alla Guardia, con il sorriso umile ed il bastone che è diventato quasi più alto di lui. E la ragazzina che, conclusa la Messa, accarezza suo papà, forse per ringraziarlo di come è, forse perché lo vede un po stanco. 16

17 E venne Maria le ragioni del credere ia sta? Una manciata di sensazioni? Il sospetto però è che, se ci sono luoghi dove oggi la Madonna della Guardia appare, siano proprio queste coscienze, queste persone comuni e, all esterno, queste naturali manifestazioni di amore e di fede. Amore semplice e fede popolare. Sono espressioni che possono irritare: oggi la semplicità sembra ingenuità (e invece la vita ci appare complicata), la fede popolare sembra credulità. Ma il Vangelo è semplice e popolare, non complicato né elitario, e allo stesso modo le parole della Madonna a Benedetto Pareto sono un invito tanto semplice che le capiscono tutti. Chi perde il contatto con il popolo lo perde anche con Dio! dirà il Card. A. Bagnasco in una delle sue omelie alla Guardia (vedi pagine seguenti), contrapponendo alla fede popolare un certo altro modo di essere e di credere stanco e sofisticato. Guardiamo alla Santa Vergine ha affermato - e il suo sguardo dice che esiste una strada per dare spessore alla vita. È la strada che la gente umile conosce e percorre: forse - più che averla appresa dai libri - l ha vista nei propri genitori, in buoni amici, l ha intuita e ha provato a percorrerla. È la via dei semplici, del popolo che ha costruito con sacrificio questo santuario e l ha consegnato a noi. ( ) È la strada fatta non di asfalto anonimo, ma di pietre scelte una per una, le pietre calde e resistenti dell amore che si fa dedizione, fedeltà, sacrificio. Il tanto della Guardia è e deve essere granellino di senapa, misura di lievito, il solo talento che forse abbiamo, quel poco apparente che moltiplica i suoi effetti. Chi li farà crescere, chi li farà fruttare? Le poche decine della Novena? I migliaia della festa? O i tanti che non sono venuti, che magari da tempo non mettono piede in chiesa, che vivono anche senza Gesù e Maria ma che nel silenzio di un giorno qualunque, li ritrovi qui, che si aggirano tra il panorama e la porta del santuario? Alla Guardia, laici volontari, religiose e sacerdoti sanno che, passato il grande giorno dell Apparizione, si apre di nuovo il tempo per fare del poco il tanto della Guardia. 17

18 Le Omelie di S.E. il Card. Bagnasco per la Vigilia e la Festa della Guardia. Pubblichiamo di seguito le omelie pronunciate da S.E. Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, nelle S. Messe della sera della Vigilia e del giorno della Festa, alla Guardia. Costituiscono un percorso unico, una riflessione che unisce la dimensione locale - le povertà, i problemi del lavoro, il rilancio del Porto - a quella mondiale - le guerre, le persecuzioni contro i cristiani - alla ricerca di un senso che dia una risposta coerente e apra una prospettiva autentica oltre i falsi miti, ai pensieri facili, standardizzati e vuoti, agli orrori della barbarie. Il mondo va verso la follia, verso un futuro oscuro? E la nostra vita può davvero essere felice senza valori, senza Dio, senza testimonianza in prima persona? Ancora una volta è il contatto con la gente, con il popolo di Dio, a dare la certezza che il male, per quanto devastante, non potrà vincere. card. angelo bagnasco arcivescovo di genova 28Agosto Se tutto si equivale nulla vale Cari Fratelli e Sorelle siamo saliti in pellegrinaggio alla Guardia per essere guardati da Colei che ha generato e guardato il Figlio di Dio. Nella vita, tutti abbiamo bisogno di uno sguardo che ci faccia sentire vivi; che ci salvi dall anonimato e ci renda volto. Non parlo della vanità umana che cerca di farsi notare a qualunque prezzo, anche morale. Viviamo nella fiera delle vanità: si fanno carte false pur di essere visti e sentirsi importanti. A seguito di questa malattia, nuotiamo in un mare di apparenze e di miti, viviamo in una specie di bolla virtuale piena di fantasmi, cioè di nulla. E quanto più i burattinai del mondo se ne accorgono, tanto più la gonfiano - questa bolla - perché continui a incantare. Ma l uomo non può vivere sempre nel vuoto. Se tutto si equivale - qualunque scelta e azione - allora annaspiamo nel nulla: laddove tutto è possibile, nulla esiste. Sorge inevitabile la domanda: ma c è qualcosa che mi merita? Che merita che gli consacri me stesso? Oppure tutto è tristemente equivalente e passeggero? Se così fosse, allora il mondo diventa una poltiglia. Se una madre che decide di portare a compimento la gravidanza di un figlio down viene giudicata egoista e da condannare, anziché da ammirare ed accompagnare - scambiando così il bene col male - allora l umanità non ha futuro e il mondo diventa invivibile. L uomo può resistere per un po di tempo, può far finta di essere felice, ma poi vien l ora della verità. Quando siamo soli con noi stessi, costretti a togliere la maschera, quando gli anni, le delusioni, soprattutto gli affetti malconci si sciolgono e impietosamente ci slegano lasciandoci liberi e soli allora la cultura dell apparenza e della menzogna svela se stessa e ride. Tutto in quel momento può capitare, così nudi e fragili. Tutto può succedere: un lampo di luce 18

19 E venne Maria le ragioni del credere che riporta alla verità e dà un colpo d ala, ma anche un oscurità più fitta e angosciante. La mente può perdere il lume e cadere nelle spire del male di vivere; può esplodere nella rabbia più violenta. Può accadere - e accade - che si riempia e semini l orrore. Ma non c è via d uscita dal pensiero unico, da questo pensiero senza pensieri? Guardiamo alla Santa Vergine, e il suo sguardo dice che esiste una strada per dare spessore alla vita. È la strada che la gente umile conosce e percorre: forse - più che averla appresa dai libri - l ha vista nei propri genitori, in buoni amici, l ha intuita e ha provato a percorrerla. È la via dei semplici, del popolo che ha costruito con sacrificio questo santuario e l ha consegnato a noi. È la via percorsa da tante madri che, al letto dei figli malati si sono afferrate al rosario forse conoscendo poco del catechismo, ma sapendo che Dio è amore e la Madonna ci guarda. E loro - mamme dei loro figli - si intendevano con la madre di Gesù. È la via segnata dalla luce fioca delle candele che si accendono nelle umili dimore per affidarsi a Maria. È la via fatta di sguardi imploranti e fiduciosi al Crocifisso, e che dicevano senza arzigogoli intellettuali: Tu sai, fai Tu. È la strada fatta non di asfalto anonimo, ma di pietre scelte una per una, le pietre calde e resistenti dell amore che si fa dedizione, fedeltà, sacrificio. Cari Amici, adulti e giovani, vogliamo ripercorrere la via maestra? O vogliamo galleggiare nel vuoto delle apparenze che la cultura generale ci impone? Se stiamo nel vuoto saremo vuoti. L essere qui stasera esprime il nostro desiderio, ma facciamo in modo che questo desiderio resista alle lusinghe delle cose facili; facili forse, ma deludenti di certo. E ricordiamo: non siamo qui solo per noi, per i nostri cari, i nostri problemi seri. No! Siamo qui anche per quanti - nostri fratelli e sorelle - hanno bisogno della nostra preghiera. Tra questi, sono in prima fila i cristiani perseguitati con ferocia in Iraq e Nigeria. In un mondo che parla di diritti umani e di tolleranza universale, in molte parti della terra si vuole cancellare la presenza cristiana! A loro, e alle altre minoranze perseguitate, vogliamo assicurare la vicinanza, e una testimonianza più coraggiosa della nostra fede. (continua a pag. 20) 19

20 (segue da pag. 19) 29 agosto S. Messa del mattino Resistere e insistere Cari Fratelli e Sorelle ci ritroviamo attorno alla cara effigie della Madonna della Guardia come i figli con la propria madre. Gli anniversari e le ricorrenze ricordano le cose che contano, rinnovano le relazioni, e ci si racconta la vita. Che cosa abbiamo da raccontarci oggi? Ognuno ha certamente qualcosa di bello e di triste da dire, perché la vita è fatta così: speranze e delusioni, nascite e morti, preoccupazioni risolte e nuove E poi i nostri malati, i poveri. E i figli, patrimonio e sorriso, grazia e futuro non solo per i genitori ma per la società tutta. Personalmente, vorrei testimoniare ciò che ho visto durante la Visita Pastorale della Diocesi, Visita che è durata circa sei anni. Spesso le cronache fanno pensare ad una società al tramonto. Anche in questi giorni, siamo letteralmente alluvionati da notizie che spaventano per la violenza e la barbarie: l orrore circola nel mondo, dietro la porta accanto o lontano. Colpisce non solamente l orrore, ma anche l esibizione infamante dell orrore. E sconcerta la pretesa di giustificarlo. Se poi pensiamo alla crudele persecuzione che tormenta e uccide tanti cristiani e altre minoranze religiose in Iraq, Nigeria, in diverse parti della Terra, allora la nostra coscienza deve ribellarsi. Dobbiamo ad una voce gridare che sono crimini contro l umanità. Dobbiamo gridare che se dalla comunità internazionale non si leva univoca, chiara, forte e insistente, la condanna e la presa di distanza dalla inaccettabile vergogna, è un atto di viltà imperdonabile. Se la voce degli uomini è tremante e interessata, tutti ricordino che il tribunale La sala degli ex voto e delle candele, rinnovata e aperta al pubblico nel giorno della Festa. 20

21 E venne Maria le ragioni del credere della storia, ma soprattutto quello di Dio, comunque chiederà conto non ad una comunità anonima dietro cui trincerarsi, ma agli individui concreti colpevoli del silenzio. Non possiamo tacere davanti al progetto in atto di cancellare la presenza cristiana dalla Terra Santa come da altri luoghi. Sarebbe abbandonare non solo tanti fratelli che soffrono per la fede, ma anche sarebbe abbandonare l umanità alla barbarie. La nostra parola di condanna e l appello al rispetto dei diritti umani diventa preghiera accorata e testimonianza convinta. Per non abbandonarli, infatti, dobbiamo uscire dall indifferenza, da una fede stanca e sofisticata; uscire allo scoperto con la gioia del Vangelo, anche se questo ci procurasse derisione e fastidi. Il mondo sta impazzendo? Viene da chiedersi. Quale sarà il futuro? A questa inquietante domanda rispondo con ciò che ho visto nella Visita Pastorale. Ho visto la vita buona che brulica: ho visto la bontà dei volti e dei gesti, la sincerità umile della fede, la dedizione fino all eroismo nelle famiglie, la dignità del poco che si ha e che si partecipa, l affetto per la propria chiesa, il desiderio di avere un sacerdote in una parola, ho visto i mille volti del bene e della bellezza. No, non siete soli uomini e donne che vivete con onestà e rigore; non siete soli voi che fate il vostro dovere; non siete sole famiglie che credete all amore per sempre. Non siete soli giovani che bussate ansiosi alle porte del lavoro, e di una società che molto parla ma poco fa per voi; non siete soli voi anziani e malati, che una cultura dell utile vorrebbe eliminare, perché considerati un peso sociale. Sì, il mondo non è un deserto violento e barbaro, il bene ancora fiorisce e vincerà. E poi, vorrei dirvi un altra parola che ho nel cuore; la vogliamo dire e deporre ai piedi di Maria. Vedo una lunga fila che cammina ogni giorno e bussa a tante porte: è una fila che cresce ogni giorno, che sembra sempre più appesantita da un comune fardello. Chi è mai? Sono coloro che perdono il lavoro, coloro che lo cercano, coloro che il lavoro non l hanno mai trovato: giovani e adulti accomunati dalla medesima angoscia. La crisi si sta prolungando anche se - così si sente dire - qualche segnale di ripresa sembra esserci. Ma - se così fosse e ce l auguriamo - la ricaduta occupazionale nella vita reale non si vede. La capacità di resistenza del nostro popolo è sorprendente, ma fino a quando? La folla che si affaccia ogni giorno alle nostre Parrocchie, ai Centri di ascolto, alle Caritas, alle Associazioni e gruppi di volontari, è come un onda crescente. La Chiesa non si nasconde e, senza pubblicità sulle prime pagine, si muove per contribuire al bene della Città, innanzitutto della gente più indifesa. Consapevole della sua missione religiosa, e fedele ad un antica tradizione di prossimità col mondo del la- (continua a pag. 22) Le Suore di Madre Teresa di Calcutta, come ogni anno, in preghiera al Santuario per la Festa dell Apparizione.

22 (segue da pag. 21) voro, tiene rispettosi contatti con istituzioni, imprenditori, sindacati, perché ogni via si trovi, consapevole che solamente dentro a dei piani industriali organici e ampi ci può essere ripresa. Ben vengano partecipazioni da parti diverse, purché la testa e i piedi restino ben ancorati a casa. Se la Chiesa mantiene doverosi contatti con tutti, nessuno dimentichi che essa ha un legame con il popolo che nulla e nessuno potrà sciogliere, perché stare con la gente è la sua missione. Per questo le dà voce. E ora, affidiamo alla Madonna il luogo simbolo di Genova: il porto. Esso ha bisogno di acqua, di terra e di sbocchi. Resistere e insistere! Il coraggio non manca e le vie si trovano. A tutti voi, cari Amici, assicuro la mia preghiera di Padre e Pastore. L Arcivescovo è con voi, i nostri Sacerdoti sono con voi. Ma, soprattutto, la Santa Vergine è con noi tutti, ci guarda e ci benedice. S. Messa della sera Il bene vince perché più forte Cari Fratelli e Sorelle questa mattina abbiamo confidato alcuni sentimenti e pensieri e li abbiamo affidati alla Madonna. Vorrei ora continuare con voi quella riflessione perché diventi preghiera. Perché tanta violenza nel mondo vicino e lontano da noi? Perché tanto orrore circola tra le nostre case, rimbalza da un Paese all altro, come se fosse l unico filo capace di legare le diverse parti della Terra? Perché l umanità non è infuocata da Cristo, dalla pace del suo Vangelo? È forse diventato impotente l amore di Dio? Incapace di scaldare i cuori e di sciogliere l odio? Siamo in una corsa verso la follia collettiva? Cari Amici, questa mattina a tali domande rispondevo con la mia testimonianza: durante la Visita Pastorale alla Diocesi, infatti, ho visto più da vicino la vita che brulica benefica sotto la superficie tempestosa della cronaca. Ho vissuto per settimane accanto al popolo, quello che fa della Chiesa il Popolo di Dio. Sì, ho visto il popolo nelle nostre chiese, per le strade, nelle loro case, nei negozi e nelle scuole, negli ospedali e nelle carceri. L ho visto e ascoltato, abbiamo insieme pregato e insieme parlato, gioito per il bene e condiviso le tristezze. Mi sono ripetutamente commosso davanti al popolo che è il compendio di ciò che nell uomo è genuino, profondo, sostanziale (R. Guardini); che è l uomo che vive la vita nei suoi aspetti più semplici e veri; che è saggio e veggente. Per questo, chi perde il contatto con il popolo lo perde anche con Dio! È stata veramente una grazia la Visita alla Diocesi, 22

23 E venne Maria le ragioni del credere e ringrazio il Clero, la Vita Consacrata, i tantissimi laici che hanno lavorato perché fosse un incontro di famiglia: il Padre in mezzo ai suoi figli. È pronta la Lettera conclusiva della Visita, che vorrei venisse letta il più possibile insieme nelle diverse comunità cristiane. Questa vita brulicante e sommersa è una prima risposta alla domanda che ci provoca: il bene vince perché è più grande, anche se silenzioso e spesso nascosto. Ma ora dobbiamo fare un passo in avanti. L uomo occidentale, che ha voluto emanciparsi da tutto, compreso Dio, vive in un clima artificioso e malato. E la cultura è diventata languida e debole perché ha tagliato le sue origini e ha svuotato la sua storia. Ma una civiltà non può svuotarsi dei suoi valori e della sua identità impunemente, poiché il vuoto non sta in piedi. Lo spirito dell uomo, come dei popoli e delle Nazioni, cerca un senso per vivere, degli ideali alti, qualcosa che valga la pena anche di sacrificarsi. Il patrimonio culturale e civile dell occidente - ispirato e segnato dal Vangelo - da che cosa è stato sostituito? Da un folle individualismo senza storia e senza futuro, quindi senza memoria e speranza; schiacciato solo sul presente da spremere e buttare. È il vuoto di valori comuni, di ideali perenni, di una visione che generi un senso gioioso di appartenenza. I burattinai occulti vogliono annullare le appartenenze - ad una storia, ad un popolo, ad una nazione, ad una cultura, ad una religione - e farci vivere in una poltiglia uniforme e incolore. Ma il risultato è una mortale solitudine di individui che, per essere cittadini del mondo, non hanno più né casa, né patria, né volto. L estrema debolezza interiore rende smarriti e paurosi, reattivi e insofferenti di fronte a prove e disagi. Rende facile preda di suggestioni che si presentano forti e totalizzanti così da riempire il vuoto di identità e di scopo. Come non pensare ai tanti cristiani ferocemente perseguitati? E con loro altre minoranze? E come tacere la sistematica eliminazione dalla Terra Santa e da altri luoghi del mondo? Cari Amici, non lasciamoci rubare la fede che genera cultura e ispira civiltà. Ogni volta che abbiamo vissuto con il Signore, devoti della Vergine e dei Santi, abbiamo vissuto meglio, noi e tutti, anche chi diceva di non credere. Non lasciamoci rubare la nostra storia. Essa è scritta nelle nostre strade con le innumerevoli edicole religiose, è scritta nelle nostre chiese, è scolpita in questo caro santuario della Guardia, costruito con il sudore e la fede dei nostri padri. Erano poveri di denaro, ma ricchi di bontà e di fede. E più felici!

24 2 minuti per pensare nucci scipilliti, laura siccardi POSSO OFFRIRTI UN CAFFÈ? U na coppia di turisti americani in vacanza a Venezia, si trovava in un bar molto conosciuto nelle vicinanze della città. Mentre i due gustavano un buon caffè entrò un uomo e si sedette al tavolino accanto al loro. Chiamò il cameriere e gli ordinò: Due caffè, uno sul muro, per favore. I turisti ascoltarono piuttosto incuriositi e osservarono che all avventore veniva servito un solo caffè, mentre ne pagava due. Quando il cliente se ne andò, il cameriere appese alla parete un foglio su cui era scritto un caffè. Mentre erano ancora seduti al tavolino, altri due uomini entrarono e ordinarono tre caffè, due al tavolo e uno sul muro. Ebbero i loro due caffè, pagarono per tre e uscirono. Anche questa volta il cameriere fece la stessa cosa: mise alla parete un foglio con scritto un caffè. Era qualcosa di strano e mai visto che lasciava alquanto perplessi i due stranieri. Qualche giorno dopo la coppia entrò di nuovo in quel bar e, mentre i due sorseggiavano il loro caffè, entrò un uomo vestito modestamente, si sedette, diede un occhiata alla parete e disse: Un caffè dal muro, per favore. Il cameriere gli servì il caffè con il suo consueto rispetto e la sua solita gentilezza. L uomo bevve e uscì senza pagare. Il cameriere staccò il foglio dalla parete, lo strappò e lo gettò nel cestino. Ora era tutto chiaro agli occhi dei due turisti e il rispetto che gli abitanti di quella cittadina avevano per chi si trovava in difficoltà li commosse. Si immedesimarono in un pover uomo che non aveva bisogno di umiliarsi a chiedere un caffè se non aveva i soldi per pagarlo e che ignorava chi gentilmente glielo offrisse. Gli bastava dare un occhiata al muro e ordinare un caffè, berlo e andarsene. Al loro ritorno, i due turisti americani raccontarono l episodio agli amici, aggiungendo che quello era il muro più simpatico che avessero mai visto. Ignoravano che la bella tradizione del cosiddetto caffè sospeso è nata a Napoli a metà dell 800 e, dopo essere stata un po dimenticata in tempi più recenti, pare che ultimamente stia ritornando in voga. Se davvero è così, sostituire con un gesto di attenzione tanta inspiegabile e odiosa aggressività per chi ha meno, non può essere che un buon segno. 24

25 sottolineando la Gioia del Vangelo marcello monticone L annuncio, gli altri, i poveri. Essenza di Vangelo. vangelizzare è rende- presente nel mondo Ere il Regno di Dio. Comincia così il capitolo quarto dell Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Il Kerygma possiede un contenuto ineludibilmente sociale: nel cuore stesso del Vangelo vi sono la vita comunitaria e l impegno con gli altri. Accettare l invito a lasciarsi amare da Dio provoca, infatti, una prima e fondamentale reazione: desiderare, cercare e avere a cuore il bene degli altri. Sappiamo che l evangelizzazione non sarebbe completa se non tenesse conto del reciproco appello, che si fanno continuamente il Van- gelo e la vita concreta, personale e sociale, dell uomo. Papa Francesco ci esorta ad amare Dio cercandolo nel mondo, attraverso le molteplici risorse e attività, associazioni e gruppi della Chiesa. Non possiamo relegare la religione alla nostra segreta intimità, senza preoccuparci per la salute della società in cui viviamo e in cui vivono i poveri. Già, proprio i poveri diventano centro dell annuncio che Dio ama l uomo: dobbiamo dunque uscire - dalle nostre case, chiese, associazioni e dalle nostre stesse sicurezze - per ascoltare il grido dei poveri, dal momento che nel cuore di Dio c è un posto speciale per loro. Quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un attenzione rivolta all altro «considerandolo come un unica cosa con se stesso». Questa attenzione d amore è l inizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo bene. Noi non aggiungeremmo altro se non l esortazione a trovare nel Vangelo gli spunti utili a rendervi le idee ancor più chiare. Piccole storie per grandi cuori Nel 2003 durante un pellegrinaggio a Medjugorje un gruppetto di genovesi si conosce e casualmente entra in contatto con la triste realtà del gran numero di bambini sbandati o senza famiglia che la guerra dei Balcani ha lasciato dietro di sé. La domanda che ognuno si pone è: Cosa posso fare per aiutarli? Ne parlano insieme, mobilitano amici e parenti, cercano contatti con chi ha già esperienza in questo settore e quindi decidono di costituirsi in associazione. Nasce così la onlus Fabio - Vita nel mondo e si crea un collegamento tra Genova e la Bosnia. L agosto scorso una cinquantina di persone è partita con un carico di aiuti diretta a Sarajevo e Mostar, città duramente provate da una guerra feroce e insensata come tutte le guerre. Molti i ragazzi sui vent anni con l incarico speciale di far ridere e giocare i tanti bambini che purtroppo hanno già vissuto nei loro pochi anni orrori difficili da dimenticare. Per loro anche l apertura di un cinema a Sarajevo, dove potranno passare ore serene. Lo si è voluto intitolare a Serena Costa, la ragazza di 19 anni vittima, insieme ad altre cinque persone, due bambine e tre donne, dell alluvione di via Fereggiano, a Genova, il 4 novembre Perché anche dal dolore può nascere una speranza di vita. 25

26 Giovani e Famiglia ilaria giusto Se la mia famiglia si allarga... Essere giovani non significa sempre essere esenti da problemi o dolori. Una gran parte dei ragazzi, oggi, ha vissuto e vive la difficile realtà di famiglie divise e allargate. L essere giovani comporta il saper trovare dentro di sé grandi risorse per superare traumi e difficoltà ma il veder morire l unità della propria famiglia non è un problema qualsiasi... È un evento devastante che tocca l identità più profonda e intima di ogni persona. Non è solo una questione di organizzazione e accettazione, è guardarsi dentro così come solo i giovani sanno fare e trovare la risposta al perché della propria esistenza e le radici del proprio essere. Il rischio di tanti adulti è rimanere alla superficie di una separazione familiare, ridurre tutto alla nuova organizzazione senza guardare negli occhi e quindi nell anima i propri figli. E la motivazione di un tale atteggiamento non è la mancanza di attenzione, è il timore di vedere riflessa in quegli occhi così trasparenti i propri errori. Come ritrovare la bellezza del vivere? Come trasformare le difficoltà della vita in canto di gioia? Come riuscire a ringraziare e gioire di tutta la propria vita, nei suoi momenti bui e luminosi? Molti ci riescono, ma come? Non esiste una risposta univoca e valida per tutti. E nella maggior parte delle separazioni, anche quelle più problematiche, la vera grande risorsa per i figli è un concetto allargato di famiglia che comprende gli amici, la Parrocchia, la scuola, il gruppo sportivo... Cosa di questi ambienti di vita può fare la differenza? Lo stile. Lo stile educativo innanzitutto ma anche e soprattutto la vita, la capacità di vivere rendendo prezioso ogni singolo istante dell esistenza, rendendo pregno di bellezza e stupore ogni momento. E tale stile, che può sembrare lontano dalla realtà, bello a dirsi ma non realizzabile, sfocia solo da una esistenza trasformata dal di dentro, trasfigurata di luce e capace, quindi, di rendere unica e irripetibile anche la vita di chi si incontra sulla propria strada. 26

27 I nostri... eroi Tassara Lorenzo, di Crevari (Ge) Un umile e grande storia da raccontare... e non dimenticare. Prelevato e portato a Mauthausen, a 18 anni, dallo stabilimento San Giorgio insieme a molti altri operai... Lunghi anni di fame, fatica, freddo, paura... sempre accompagnati da tanta fiducia e preghiere alla sua Madonna della Guardia. Finalmente, nel maggio 1945, la liberazione. I sopravvissuti a tanto strazio, debilitati e allo stremo delle forze, riprendono come possono (prevalentemente a piedi e poi in treno) la via verso casa. Dalla Germania a Crevari... è lunga. A fine maggio, sfinito, magro, irriconoscibile, Lorenzo arriva a Voltri e di lì, finalmente, risale verso la sua Crevari. Incontra una delle sorelle che... non lo riconosce!! Riprende pian piano la sua vita, ma da quei giorni inizia anche la sua riconoscenza alla sua Madon- cronaca na della Guardia, che lo aveva sempre accompagnato, protetto e liberato. I suoi pellegrinaggi, devoti, costanti e fedeli alla Guardia sono frequenti, almeno una volta ogni mese. Da giugno a settembre sale 15 volte. L ultimo pellegrinaggio, di dicembre, con la neve alle ginocchia. Ma a lui non interessava... Più tardi, già anziano, ogni anno a maggio, anniversario della liberazione, è salito a piedi, fin che ha potuto e poi, ultimamente, in macchina. Una lunga vita vissuta nella Fede... Improvvisamente, nell agosto 2013, il ricovero in ospedale e l ultimo ritorno a Casa, in Paradiso, con quanti lo avevano preceduto. Quando è deceduto? Il 29 agosto 2013, Festa della sua Madonna della Guardia! Non è solo una combinazione... Di lui rimane, oltre un indelebile ricordo, un grandissimo esempio di Fede. Il Cardinale Domenico Calcagno al Santuario Finalmente! Lunedì 11 agosto un nostro caro amico è tornato al suo Santuario per una visita privata di devozione e gratitudine alla Madonna della Guardia. Il nostro Don Domenico Calcagno, ora Vescovo e Cardinale, ha avuto grandi responsabilità negli anni passati, prima nell ambito della Chiesa Italiana e poi a servizio della Sede Apostolica. Quella che per noi era amicizia, per i Papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco è diventata apprezzamento e stima, tanto da affidare a lui diversi livelli di responsabilità in settori delicati della Chiesa. Richiamato a Roma, dopo la sua nomina a Vescovo di Savona, è stato creato Cardinale col compito di Presidente dell APSA, l amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, che tuttora ricopre, collaborando lealmente con Papa Francesco nella non semplice riforma di questo settore della Santa Sede. Alla Guardia, è stato accolto con la gioia dell amico che ritorna, si è pregato per lui e si pregherà ancora, perché il suo compito sia portato avanti con la competenza e la serenità che gli è congeniale, anche se per lui comporta non poca fatica. Della Guardia rimarrà sempre devoto e fedele - lui che è cresciuto da bambino nei pressi della Guardia di Gavi - e la Madonna della Guardia lo guiderà, ne siamo certi, nei suoi gravosi compiti futuri. 27

28 cronaca Due S.O.S. dal Santuario... La bella Festa dell Anniversario dell Apparizione, sempre emozionante per migliaia di pellegrini, ha registrato, tra tante emozioni, anche qualche affanno da parte del Santuario stesso: abbiamo bisogno di nuovi volontari per vecchi e nuovi servizi di accoglienza e di un qualche sostegno straordinario di tipo economico per sostenere le spese di recupero, restauro e riattivazione della Sala ex voto e dei ceri. Due richieste, ai più vicini e sensibili, a quelli di famiglia che capiscono e sono in grado di rispondere con generosità. Per i nuovi volontari evidentemente ci si rivolge a chi abita più vicino (Genova e dintorni) e può raggiungere più facilmente il Santuario. Alcuni dei nostri gloriosi vecchi ci hanno preceduto alla casa del Padre, altri sentono il peso dell età, altri sono impediti da inconvenienti vari... Occorrono nuove forze, SOS!!! Bastano una mail a rettore@santuarioguardia.it o una telefonata al Rettore per saperne di più e per offrire disponibilità e competenza seria (volontaria, precisa e generosa). Per la Sala ex voto e dei ceri. Avremmo voluto rimandare ancora un lavoro di restauro e di recupero che avrebbe richiesto tempi migliori e non di crisi economica generalizzata. È vero. Ma il degrado e il rischio di perdere un patrimonio preziosissimo di Fede e di Cultura popolare, ci ha obbligato ad intervenire. L opera - che sta volgendo faticosamente al termine - è risultata più complessa, onerosa e costosa del previsto. Durante la Festa, si è già aperto un piccolo spiraglio parziale del complesso lavoro. Ora, tendere la mano, come sempre da poveretti, a quanti - col prezioso obolo della vedova o con sostegni più consistenti - vogliono portare avanti questo ambiente unico e prezioso della Fede dei padri, è quanto ci sentiamo di fare, fiduciosi che, come sempre, un poco da parte di molti che capiscono e possono sarà la soluzione di un problema, che, al momento, va oltre le possibilità del Santuario. Barba e capelli al Santo Monte Sono stati di parola. Avevano detto: Veniamo l 8 luglio, di buon ora e in un buon numero. Rasiamo a zero tutto il monte, lasciando il... campanile. E così hanno fatto. Gente tosta e di parola sono i magnifici 14 falciatori di tutte le erbacce e di ogni emergenza indebita. C è un capobanda ormai collaudato e inflessibile. Pensa a tutto e arriva dappertutto con la sua passione, Gian Carlo Ponte di Gazzolo. E ci può arrivare anche perché sua moglie Natalina (la Tilly) lo ha caricato di ogni ben di Dio, fatto in casa per una colazione coi fiocchi. Con lui altri tredici amici. Sono Bruno Guida, Mario Boccardo, Renato Tavella, Marco Cerruti, Pipino Parodi, Riccardo Parodi, Antonio Montaldo, Massimiliano Ghiglione, Bruno Timossi, Gianni Rubini, Enrico Polo, Giò Parodi e Giacomo Isola, un ragazzino mascotte del gruppo, da Prà. Dalle prime ore 28 del mattino - aiutati da un tempo che, di notte, aveva minacciato diluvi e invece ha preparato il clima giusto per garantire un buon lavoro - fino a mezzogiorno: TUTTO FINITO! Con grande soddisfazione di tutti, tutto si conclude con una tavolata al San Giorgio. Serenità, amicizia, la certezza dello sguardo compiaciuto della Madonna, il ricordo di un amico, il Marsèn da sempre membro del gruppo che da poco ci ha lasciato per... falciare in Paradiso e della moglie del fedelissimo Pipino Parodi. Si sorride tanto, in allegria e però c è anche tempo di dirci cose serie e belle, come di prendere atto di quali valori enormi - qui e altrove (si è parlato delle Guardie d America e di Africa) - hanno messo in moto la cultura contadina animata dalla fede. C è solo da dire: Che bello il Monte pulito e in ordine... Ma, anche, che bello un gruppo di gente così!

29 Giorgio e Sara C. vogliono ricordare nei momenti di vita la loro cara Mazzarello Sara, pronipote della Santa M. Domenica Mazzarello. momenti di vita Edoardo Bozzo e Anna Carbone nel 50 Anniversario di Matrimonio ringraziano la Madonna (25/4/ /4/2014) Caponetto Vittorio e Aveni Laura, assieme ai familiari, ringraziano la Madonna nel 50 Anniversario del loro Matrimonio. Genova-Pontedecimo (6 aprile 2014) Domenica 15 giugno 2014: pellegrinaggio della Parrocchia Nostra Signora della Neve di Costa d Ovada (AL). 29

30 Notizie in poche righe 30 Martedì 1 luglio - Centro Ricreativo Estivo Parr. S. G. Battista (50 rag.) di Postante (BG). con don Guglielmo Mercoledì 2 luglio - Azione Cattolica di Como, circa 40pp. Venerdì 4 luglio - Gruppo anziani Parr. S.Giovanni Battista di Rivarolo (30 p). Sabato 5 luglio - Pellegrinaggio diocesano mensile col Cardinale; L Unitalsi GE con un gruppo di malati e assistenti al Santuario fino a martedì 8 luglio; Gruppo S. Egidio con ist. disabili di Rivarolo. Domenica 6 luglio - Parr. S. Eugenio di Crevari con Confraternita; Gruppo Autoservizi Panzeri; al pomeriggio S. Messa celebrata dal Rettore per i gruppi di Preghiera di P. Pio. Giovedì 10 luglio - Parr di Valgreghent. (Lecco) con ragazzi ed anziani. Sabato 12 luglio - Parr di Davagna (50p) con il parroco don Vincenzo Mercoledì 16 luglio - 50 di Matrimonio di Mauto Ferrarini e Maria Franca Belli. Giovedì 17 luglio - Grp Ist. Religiosi, circa 50pp, fino al 18/7. Sabato 19 luglio - Confraternita di Lerca con Cristo processionale e Coro, Organista; Ass. Coop. Salesiani della Parrocchia di San Giorgio Casellette (TO) con Don Renzo Virano; Matrimonio Restamagno Massimo e Garreffa Maria. Domenica 20 luglio - Iniziano gli Esercizi Spirituali per le Religiose. Lunedì 21 luglio - 40 di Matrimonio di Ghersi Giancarlo e Molinari Annalisa; Grp Corale (Giulia Fasce), 25pp; Az. Cattolica Torino, circa 50pp, fino al 27/7; Gruppo Apollon Kalamarias, 30pp, fino al 10/8. Sabato 26 luglio - Pellegrinaggio diocesano mensile col cardinale; Pellegrinaggio gruppo don Renato da Firenze; inizia il Campo Scuola ACR, circa 70pp, fino al 2/8; Pellegrinaggio e Festa dei Nonni; 60 di Matrimonio Salvatore Avellone Bianca Cocchi; Gruppo Scout Genova, Latina, Catania e Aosta. Bivacco fino al 2/8; Scout Golfo Paradiso, circa 50pp, bivacco in tenda sul piazzale; 50 di Matrimonio di Brandi Guido e Petrucci Grazia e di Castagnola Angelo e Brandi Marisa. Domenica 3 agosto - Confr. S.G. Battista (S. Olcese), circa 40pp. Lunedì 4 agosto - Gruppo di lingua inglese con sacerdote. Giovedì 7 agosto - Grp. di Montalto Pavese, circa 40pp. Sabato 9 agosto - Serata delle stelle con l astronauta Francesco Malerba. Domenica 10 agosto - Confraternita S. Giacomo di Molassana con don Marco Repetto. Mercoledì 13 agosto - S. Messa di Sua Em.za il Card. Calcagno Domenico. Domenica 17 agosto - Parr. S. Giovanni Battista e S. Caterina (Begato). Martedì 19 agosto - 50 di Ordinazione sacerdotale. classe 1964 di Genova; Parr. Cologno al Serio, 100pp circa, Parr. Torrazza Coste (PV), circa 30 pp, Don Giacomo. Mercoledì 20 agosto - Inizio della Novena alla Madonna della Guardia: Parr. N.S. della Neve Bolzaneto - ore 21 Rosario Apparizione. Giovedì 21 agosto - Parr. Geo - Rosario ore 21 all Apparizione. Venerdì 22 agosto - Parr. Cesino - ore 21 Rosario all Apparizione. Domenica 24 agosto - Festa della Fedeltà e anniversari significativi di matrimonio; Parrocchia Manesseno e Comago con 2 Cristi processionali; Parr. San Francesco di Bolzaneto e S. Giacomo di Pontedecimo per Rosario ore 21 all Apparizione. Lunedì 25 agosto - Parrocchia Casteggio (Sacro Cuore); Parrocchia Savignone; Parr. Isoverde e Gallaneto ore 21 Rosario all Apparizione. Martedì 26 agosto - Parr. Livellato, Ceranesi, Torbi, Gazzolo, S. Martino - ore 21 Rosario all Apparizione. Mercoledì 27 agosto - Tutto il giorno Gruppo da Mele (GE) con P. Giuseppe e P. Giovanni; Parr. S. Olcese - Rosario ore 21 all Apparizione. Giovedì 28 agosto - Pellegrinaggio della vigilia ore 18,30 partenza dalle Acque Minerali col Cardinale. Venerdì 29 agosto - GRANDE FESTA DELL APPARIZIONE DELLA MADONNA ALLA GUARDIA. Domenica 31 agosto - Parr. di Calcio (BG). Martedì 2 settembre - Parr. SS. Gervasio e Protasio - Carpenedo Mestre (VE) con don Gianni Antonozzi. Mercoledì 3 settembre - Parrocchia di Sori Don Germano e Diac. Pio Costa. Giovedì 4 settembre - Gruppo con don Roberto Dimarno Parroco a Castelnuovo Bozzente, Beregazzo e Figliaro. Venerdì 5 settembre - Parr. S. Stefano Nerviano (MI), fiaccolata dal Santuario alla loro Parrocchia. Circa 60pp. Inizia il soggiorno dell OFTAL di Genova fino al 9/9.

31 1/gennai o 2014 perçue - Tassa riscossa - CMP GE Aeroporto informazioni utili - Poste Italiane Mensile - n. 01 anno NO/51/ MP/GENOVA n. 46) art. 1, comma in L. 27/02/ /2003 (conv. Postale - D.L. in Abbonamento - Spedizione della Guardia ROC - La Madonna - Ufficio Amm.vo, Via Serra 6/A (solo mattino) tel fax amministr.guardia@libero.it; - Ufficio Pastorale della Curia, P.zza Matteotti 4; - Libreria San Paolo, P.zza Matteotti 31/R; L ufficio abbonamenti, offerte Ecumenism e Sante Messe del Santuario è o. aperto dalle ore 8,30 alle 12,00 Abbra in nome di cciarsi e dalle ore 14,00 alle 17,00. Cristo. Foto defunti: formato tessera 25,00. Foto dei Gruppi: formato grande 50,00. Foto dei Bambini: pubblicazione della foto gratuita per i bambini nuovi abbonati. Periodico Gli abbonamenti a laguardia, si possono fare, oltre che al Santuario, anche presso: S.p.A. Taxe Abbonamenti a laguardia 2014 Italia: Ordinario 20,00 Sostenitore 30,00 Estero: Ordinario 30,00 Sostenitore 37,00 $ 35 $ 50 Mensile del Santu ario di Nostra Signo osservatorio - memoria ra della Guardia - comunicaz - Genova ione - prop osta... e c era la Madre di Gesù Gv. 2,1 Le quote di abbonamento non sono ritoccate per i meno abbienti. Per chi può - soprattutto ora che un nuovo provvedimento di legge ha aumentato a dismisura le spese di spedizione - chiediamo di aderire in libertà a rinnovare l abbonamento con le quote sopra indicate. Conto Corrente Postale n IBAN: IT30 I intestato a: Santuario di N.S. della Guardia via Serra, 6 A Genova C/C Bancario n /80 Banca Carige - Sede di Genova - IBAN: IT79 Q intestato a: Amministrazione Santuario di N.S. della Guardia via Serra, 6 A Genova Orari Telefoni Il Santuario è aperto tutti i giorni dalle ore 7,30 alle 12 e dalle 14 alle 19,00. Nei giorni festivi dalle ore 7 alle 19,00 ininterrottamente (nell ora solare la chiusura è alle 18,30). Prefisso da tutta Italia Genova compresa: 010; prefisso internazionale dall estero: Sante Messe Ora Solare festivi: ore feriali: ore sabato: ore vigilia dei festivi: ore 16. Ora Legale festivi: ore feriali: ore sabato: ore vigilia dei festivi: ore 17. Rosario domenica e festivi ore 10 e ore 16 alla Cappella dell Apparizione. Tutti i giorni feriali in Basilica ore 15,30 (ora solare), ore 16,30 (ora legale). Indirizzo Santuario N.S. della Guardia piazza Santuario, Ceranesi (GE) Centralino Segreteria /813 (dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 14 alle 18) Fax segr Suore (abitazione) Rettore (solo ore pasti) Vice Rettore Santuario: segreteria@santuarioguardia.it Rettore: rettore@santuarioguardia.it sito internet: Per soggiornare al Santuario Il Santuario è attrezzato per accogliere persone singole, famiglie e gruppi anche numerosi. La gestione dell accoglienza è affidata a Cooperative di servizi: informazioni e prenotazioni si possono avere presso la segreteria del Santuario. Per arrivare al Santuario con il servizio A.T.P. BOLZANETO FF.SS. - SANTUARIO (in vigore dal 15 settembre 2014 a giugno 2015) FESTIVI da Bolzaneto: dal Santuario: FERIALI da Bolzaneto: dal Santuario: Per informazioni: Tel oppure Amministrazione Via Serra, 6 A Genova Tel Fax amministr.guardia@libero.it Con approvazione ecclesiastica Redazione Via Serra, 6 A Genova Anna Maria Carosio, Anna Gatti, Ilaria Giusto, Renata Montaldo, Marcello Monticone, Gianfranco Parodi, Enrico Quaglia, Nucci Scipilliti, Laura Siccardi, Ivana Zanobelli. Direttore Responsabile Fernando Primerano Responsabile di redazione Mirco Mazzoli Fotografie archivio fotografico I dati personali di ogni singolo abbonato vengono usati esclusivamente per la gestione degli abbonamenti in conformità alla vigente legge sulla privacy (n. 675 del ) La testata La Madonna della Guardia fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250.

32 Benito Dellepiane (seduto) davanti alla Parrocchia della Guardia, sorta per sua volontà a Rosario in Argentina 1930 circa. Interno della Parrocchia La Famiglia Dellepiane Quando l attuale rettore della Guardia, invitato dagli amici Argentini e Cileni nell agosto 2002, arrivò alla Guardia di Rosario, trovò un grande entusiasmo. Non scorderà più un episodio: all offertorio della Messa solenne, gli fu portato - tra gli altri doni - un piccolo quadretto con questa incisione su bronzo: Grazie, monsignore, la sua visita onora il sogno dei nostri nonni! Famiglia Dellepiane. Si, era stato Benito Dellepiane a iniziare quello che in seguito divenne un centro religioso di grande rilevanza. Dai sacrifici e dalla fede delle famiglie emigranti vennero alla luce e brillano ancora oggi queste presenze di Maria della Guardia. Prima una piccola Cappella, oggi un grande complesso con la Chiesa Parrocchiale, la grande scuola (nel 2002 con 1350 alunni!) dedicata a Nuestra señora de la Guardia. Una grande festa annuale che coinvolge e interessa tutta la grande città di Rosario, una comunità molto viva, animata da Parroci di grande valore: il vecchio P. Martino, P. Emilio (ora vicario generale dell Arcidiocesi di Rosario), fino all attuale generoso P. Damian Nannini. Tutto questo nato da... una famiglia di contadini emigranti, i Dellepiane di Serra Riccò. Ritorna così avvalorata la nostra tesi che stiamo documentando di mese in mese con queste scarne notizie: la storia della Guardia è stata fatta dalle famiglie degli umili! È una costante storica incontrovertibile. Noi crediamo che il futuro non sarà se non così, dietro l adesione fiduciosa di piccoli gruppi di uomini e donne semplici e fedeli. Genova Aeroporto laguardia Mensile del Santuario di Nostra Signora della Guardia - Genova GENOVA - ANNO N. 09 SETTEMBRE 2014 PERIODICO ROC - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - MP/GENOVA NO/51/2011 POSTE ITALIANE S.P.A. TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - CMP GE AEROPORTO

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