La sicurezza del paziente in Ospedale

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1 IV Sessione Rischio Clinico La sicurezza del paziente in Ospedale Dott.ssa M.C. Pistone Medicina II Ospedale San Paolo

2 La sicurezza del paziente in Ospedale La Sicurezza del Paziente viene intesa come: Dimensione della qualità dell'assistenza sanitaria, che garantisce, attraverso l'identificazione, l'analisi e la gestione dei rischi e degli incidenti possibili per i pazienti, la progettazione e l'implementazione di sistemi operativi e processi che minimizzano la probabilità di errore, i rischi potenziali e i conseguenti possibili danni ai pazienti (Glossario del Ministero della Salute 2006)

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4 Sistema «gestione del rischio clinico»

5 Art. 14 (Codice di Deontologia Medica) Sicurezza del paziente e prevenzione del rischio clinico Il medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e contribuire all'adeguamento dell'organizzazione sanitaria, alla prevenzione e gestione del rischio clinico anche attraverso la rilevazione, segnalazione e valutazione degli errori al fine del miglioramento della qualità delle cure. Art. 19 (Codice di Deontologia Medica) Aggiornamento e formazione professionale permanente Il medico ha l obbligo di mantenersi aggiornato in materia tecnico-scientifica, etico-deontologica e gestionale-organizzativa il medico al tal fine deve utilizzare tutti gli strumenti disponibili per comprendere le cause di un evento avverso e mettere in atto i comportamenti necessari per evitarne la ripetizione

6 Articolo 29 (Il Codice deontologico dell'infermiere) L'infermiere concorre a promuovere le migliori condizioni di sicurezza dell'assistito e dei familiari e lo sviluppo della cultura dell imparare dall errore. Partecipa alle iniziative per la gestione del rischio clinico. Articolo 41 (Il Codice deontologico dell'infermiere) L'infermiere collabora con i colleghi e gli altri operatori di cui riconosce valorizza lo specifico apporto all'interno dell'équipe. e

7 Infezioni Cadute Lesioni da pressione

8 Infezioni Ospedaliere Epidemiologia Problema Infezioni ospedaliere/anno: Decessi/anno: Infezioni ospedaliere prevedibili: ~ 30% Decessi prevedibili: ~ 30% Per la sanità: elevati costi sociali Per gli operatori: elevati rischi Dati 2011 Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Firenze

9 Le principali localizzazioni delle infezioni ospedaliere Vie urinarie Ferita chirurgica Basse vie respiratorie Batteriemie

10 Dati 2011 Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Firenze Infezioni ospedaliere: origine e vie di trasmissione Autoinfezione Sorgente Cute Apparato digerente Origine ambientale Sorgente Mani Indumenti Apparato respiratorio Strumenti Apparato genitale Alimenti Impianti di condizionamento

11 Infezioni Ospedaliere La mano prende La mano contamina dalla cute del pz dalle ferite del pz dalle secrezioni dal corpo del personale sanitario ~ 30% Persone Atrezz. sanitarie Biancheria Bagni Piatti posate

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13 Infezioni correlate a CVC (ICCVC) Frequenza di ICCVC pari a 5,3 per giorni/catetere in UTI, con una letalità attribuibile intorno al 18%, un prolungamento medio della degenza pari a 7 giorni e un costo compreso tra e dollari. Si stima che circa il 90% delle batteriemie siano dovute ad infezioni provenienti dall utilizzo del catetere venoso centrale

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15 Bundle Infezioni delle vie urinarie valutazione giornaliera sulla possibilità di rimozione borsa di drenaggio delle urine al di sotto della vescica utilizzo di sistema sterile a drenaggio chiuso utilizzo di sistema di fissaggio per impedire lo spostamento del catetere Guidelines Infection Control,Columbia St. MarY s, Milwaukee, USA

16 Cadute in Ospedale La frequenza aumenta all aumentare dell età; circa il 30% dei soggetti ultrasessantacinquenni viventi a domicilio riportano almeno una caduta all anno; tale percentuale sale al 50% considerando i soggetti ultraottantenni; Tale percentuale supera il 50 % nei soggetti istituzionalizzati; Il 50% dei soggetti riportano cadute multiple; La prevalenza è superiore nel sesso maschile fino ai 75 anni, quando la situazione si capovolge. Barbato: Le cadute in Geriatria, 2007.

17 Cadute in Ospedale IMPORTANZA CLINICA Disabilità: 60% dei paziente riportano una ridotta mobilità; 25% rimane funzionalmente più dipendente; Morbilità: 40% di quelli che si recano in PS vengono ricoverati; almeno il 95% delle fratture di femore sono dovute a cadute; Mortalità : Il 50% degli ultra 75enni che viene ricoverato per caduta muore entro 1 anno dall evento; Istituzionalizzazione: il 40% degli ingressi in Strutture Residenziali è successivo ad una frattura, spesso di femore. Barbato: Le cadute in Geriatria, 2007.

18 Scala di Conley Scala Conley SI NO E caduto negli ultimi tre mesi? 2 0 Le è mai capitato di perdere feci/urine negli ultimi tre mesi? 1 0 Compromissione della marcia, passo strisciante, marcia instabile 1 0 Agitato 2 0 Deterioramento capacità di giudizio/mancanza del senso del periodo 3 0 Punteggio > o = 2 RISCHIO

19 Cadute in Ospedale Patologie presistenti Farmaci Problematiche nuove

20 Cadute in Ospedale PREVENZIONE E TRATTAMENTO Il trattamento di possibili patologie che rendono il paziente a rischio ed eventuale trattamento e prevenzione per l osteoporosi; L eliminazione di possibili fattori di rischio ambientali; La sospensione e/o riduzione dei farmaci assunti; Un programma di esercizio fisico; La correzione di deficit visivi ed uditivi; La prescrizione di eventuali ausili e l educazione ad un loro corretto utilizzo L educazione del personale di assistenza. Racc. per la prevenzione e la gestione della caduta in Ospedale, Ministero della Salute, nov.2011

21 Lesioni da pressione 10% pazienti in ospedale sviluppa lesioni da decubito La metà compare nei primi 7 giorni di ricovero 70% dei pazienti con lesioni attive > 70 anni Responsabili del 50% di morti per sepsi in anziani Mortalità per ulcere 23-37% Thomas, J. gerontol.review, 2001

22 Parametri Percezione sensoriale Umidità Attività Variabili P. 4 Scala di Braden P. 3 P. 2 P. 1 Non limitata Poco limitata Molto limitata Completamente limitata Raramente umida Cammina spesso Occasionalmente umida Cammina occasionalmente Spesso umida In poltrona Mobilità Non limitata Parzialmente limitata Molto limitata Alimentazione Eccellente Adeguata Probabilmente inadeguata Frizione/scivola mento Assente Potenzialmente presente Permanentemen te umida Allettato Assente assente presente Punteggio = o <16 RISCHIO

23 Stadi lesioni da pressione Stadio 1: iperemia della cute intatta non reversibile alla digitopressione Stadio 2: lesione a spessore parziale che coinvolge l epidermide e/o il derma

24 Stadi lesioni da pressione Stadio 3: lesione a tutto spessore con necrosi del tessuto sottocutaneo, esteso al piano fasciale Stadio 4: lesione a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi o danno a muscoli, ossa o strutture di supporto

25 Lesioni da pressione Prevenzione Valutare soggetto a rischio; Cura della pelle sana; Gestione dell incontinenza e controllo della macerazione cutanea; Protezione dai fattori estrinseci; Variare la posizione; Educazione; Valutare stato nutrizionale. Trattamento Gestione della lesione in base agli stadi; Controllo del dolore; Gestione delle infezioni.

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27 Grazie per l attenzione

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