Pericoli di natura microbiologica

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1 Pericoli di natura microbiologica Lucia Bonadonna Istituto Superiore di Sanità Ottobre 2004

2 Precedente legislazione (80/778/CEE) DWd > 62 parametri Attuale legislazione (98/83/CE) 48 parametri Futura legislazione Nuovi parametri? Meno parametri? Modifica dei valori limite?

3 Direttiva Europea 98/83/CE del 3 novembre 1998 Pubblicata nella G.U.C.E. 5 dicembre 1998, n. L 330 Adottata il 25 dicembre 1998, da recepire entro 5 anni In base al principio di sussidiarietà,, per differenze naturali e socio- economiche esistenti fra le Regioni dell'unione, è opportuno che, in materia di controllo, analisi e adozione di misure in caso di inosservanza delle norme, la maggior parte delle decisioni venga presa a livello locale, regionale o nazionale In caso di inosservanza delle norme stabilite dalla direttiva, gli g SM dovrebbero determinarne la causa e garantire che i provvedimenti correttivi necessari siano adottati quanto prima per ripristinare la qualità delle acque

4 D.Lgs. N. 31/ Art. 11. (Competenze statali) 1. Sono di competenza statale le funzioni concernenti: a) le modifiche degli allegati I, II e III, in relazione all evoluzione delle conoscenze tecnicoscientifiche o in esecuzione di disposizioni adottate in materia in sede comunitaria; b) la fissazione di valori per parametri aggiuntivi non riportati nell allegato I qualora ciò sia necessario per tutelare la salute umana in una parte od in tutto il territorio nazionale; i valori fissati devono, al minimo, soddisfare i requisiti di cui all articolo 4, comma 2, lettera a); c) l adozione di metodi analitici diversi da quelli indicati nell allegato III, punto 1, previa verifica, da parte dell Istituto Superiore di Sanità, che i risultati ottenuti siano affidabili almeno quanto quelli ottenuti con i metodi specificati; di tale riconoscimento deve esserne data completa informazione alla Commissione europea; d) l adozione, previa predisposizione da parte dell Istituto Superiore di Sanità, dei metodi analitici di riferimento da utilizzare per i parametri elencati nell allegato III, punti 2 e 3, nel rispetto dei requisiti di cui allo stesso allegato;

5 D.Lgs. N. 31/ Art. 11. (Competenze statali) 1. Sono di competenza statale le funzioni concernenti: e) l individuazione di acque utilizzate in imprese alimentari la cui qualità non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale; f) l adozione di norme tecniche per la potabilizzazione e la disinfezione delle acque; g) l adozione di norme tecniche per l installazione degli impianti di acquedotto, nonché per lo scavo, la perforazione, la trivellazione, la manutenzione, la chiusura e la riapertura dei pozzi; h) l adozione di prescrizioni tecniche concernenti il settore delle acque destinate al consumo umano confezionate in bottiglie o in contenitori; i) l adozione di prescrizioni tecniche concernenti l impiego delle apparecchiature tendenti a migliorare le caratteristiche dell acqua potabile distribuita sia in ambito domestico che nei pubblici esercizi; j) l adozione di prescrizioni tecniche concernenti il trasporto di acqua destinata al consumo umano.

6 Direttiva Europea 98/83/CE Aggiornare la normativa alle nuove conoscenze scientifiche Studi dell OMS Quadro normativo più flessibile e trasparente Necessità di stabilire norme comunitarie per parametri di qualità essenziali e cautelativi in termini di salute per le acque destinate al consumo umano per la definizione di obiettivi minimi di qualità ambientale

7 Acque salubri se Direttiva Europea 98/83/CE Quadro normativo più flessibile e trasparente non contengono 1. microrganismi e parassiti 2. sostanze in concentrazioni tali da costituire un rischio soddisfano requisiti minimi Allegato I Parte A Parametri microbiologici Parte B Parametri chimici Parte C Parametri indicatori SM possono fissare valori per parametri non compresi nell Allegato I sulla base di specifiche condizioni territoriali/endemiche/climatiche locali per garantire la qualità della produzione/distribuzione/controllo delle acque

8 D.Lgs. 2/02/01, n. 31 Valori dei parametri fissati nell'allegato I Parte A (parametri microbiologici) Parte B (parametri chimici) non possono essere meno rigorosi superamento dei valori obbliga alla valutazione dell'interruzione della fornitura Valori dei parametri (indicatori-indesiderabili) Parte C (parametri indicatori, chimici e microbiologici) fissati solo a fini di controllo (non sono imperativi) per l'osservanza degli obblighi che prevedono di : individuare immediatamente la causa del superamento considerare l'entità del superamento del valore di parametro valutare il potenziale pericolo per la salute valutare il potenziale pericolo Lucia Bonadonna, per la salute ISS

9 Allegato II Controllo D.Lgs. 2/02/01, n. 31 Tabella A Parametri da analizzare 1. Controllo di routine 2. Controllo di verifica Tabella B1 Frequenza minima di campionamento e analisi per le acque fornite da una rete di distribuzione, da cisterne, o utilizzate nelle imprese alimentari Tabella B2 Frequenza minima di campionamento e analisi per le acque confezionate in bottiglie o contenitori e destinate alla vendita Allegato III Specifiche per l'analisi dei parametri microbiologici e chimici

10 D.Lgs. 2/02/2001, n. 31 Attuazione Direttiva 98/83/CE ALLEGATO I PARTE A Parametri microbiologici ACQUE in distribuzione Parametro Escherichia coli Enterococchi Valore parametrico 0/100 ml 0/100 ml

11 D.Lgs. 2/02/2001, n. 31 Attuazione Direttiva 98/83/CE ALLEGATO I PARTE A Parametri microbiologici ACQUE potabili confezionate Parametro Valore parametrico Escherichia coli 0/ 250 ml Enterococchi 0/ 250 ml Pseudomonas aeruginosa 0/ 250 ml Conteggio colonie a 22 C 100/ ml Conteggio colonie a 37 C 20/ ml

12 D.Lgs. 2/02/2001, n. 31 ALLEGATO I PARTE C Parametri microbiologici - Indicatori/indesiderabili Parametro Valore parametrico Coliformi a 37 C Conteggio colonie a 22 C Clostridium perfringens * (spore comprese) 0/100 ml (0/250 ml) senza variazioni anomale 0/100 ml *da ricercare in acque di derivazione superficiale da verificare che non sussistano rischi potenziali derivanti dalla presenza di patogeni (es., Cryptosporidium)

13 D.Lgs. 2/02/2002, n AVVERTENZA Parametri accessori volume di riferimento* Alghe Batteriofagi anti- E. coli Nematodi a vita libera Enterobatteri patogeni Enterovirus Funghi Protozoi Pseudomonas aeruginosa Stafilococchi patogeni 1 L 100 L 1 L 1 L 100 L 100 ml 100 L 250 ml 250 ml *il volume da analizzare è invece stabilito dal metodo

14 D.Lgs. 2/02/2001, n. 31 ALLEGATO II Tabella A 1. CONTROLLO DI ROUTINE fornisce informazioni su qualità organolettica e microbiologica efficacia degli eventuali trattamenti, disinfezione compresa Determinare almeno i seguenti parametri: acqua in distribuzione acqua confezionata Escherichia coli Escherichia coli Coliformi a 37 Coliformi a 37 Clostridium perfringens Clostridium perfringens Pseudomonas aeruginosa Conteggio colonie a 22 e 37

15 D.Lgs. 2/02/2001, n. 31 ALLEGATO II Tabella A 2. CONTROLLO DI VERIFICA permette di accertare che i valori di tutti i parametri siano rispettati Tutti i parametri fissati nell All. I, Parti A, B, C sono soggetti ai controlli di verifica a meno che le autorità sanitarie competenti ritengano sia improbabile che per un parametro sussista la possibilità di superamento del valore parametrico per un periodo di tempo determinato

16 Limiti dei coliformi e degli streptococchi fecali Non idonei a segnalare : microrganismi a diffusione diversa da quella fecale-orale, che si trasmettono, per esempio, per inalazione (miceti, micobatteri della tubercolosi, Legionella pneumophila) batteri presenti indipendentemente da contaminazioni, sia perché hanno il loro habitat naturale nelle acque (Legionella pneumophila, miceti, eterotrofi), sia perché la loro presenza è legata a fattori diversi (condizioni di trofia delle acque - Aeromonas) organismi più resistenti (virus, cisti, spore, uova)

17 SIGNIFICATO DEI PARAMETRI Escherichia coli Enterococchi fecalizzazione Pseudomonas aeruginosa Conteggio colonie a 22 Conteggio colonie a 37 Coliformi a 37 capacità di ricrescita efficienza dei trattamenti Clostridium perfringens efficienza dei trattamenti (indicatore di forme di resistenza?)

18 Coliformi evoluzione del termine Specie di sicura origine fecale Specie con habitat naturale nelle acque COLIFORMI FECALI COLIFORMI TERMOTOLLERANTI COLIFORMI TERMOTROFICI

19 Coliformi/E. coli Coliformi: gran parte hanno il loro habitat naturale nelle acque Coliformi/E. coli: sempre ossidasi negativi ma alcuni ceppi lattosio negativi non producono gas non termotolleranti indolo negativi

20 Pseudomonas aeruginosa ACQUE potabili confezionate Concentrazione max ACQUE in distribuzione Parametro dell Avvertenza 0/ 250 ml D.Lgs.. n. 31/2001 Proposto nella modifica del Decreto 443 del 1990 Parametro di controllo dei prototipi ART. 11, comma i): Prescrizioni tecniche concernenti l impiego delle apparecchiature tendenti a migliorare le caratteristiche dell acqua potabile distribuita sia in ambito domestico che nei pubblici esercizi

21 Direttiva Europea 98/83/CE D.Lgs.. 2/02/2001, n. 31 Allegato III Parametri microbiologici Metodi analitici Coliformi ISO Escherichia coli ISO Enterococchi ISO Pseudomonas aeruginosa EN ISO Conteggio colonie a 22 C EN ISO 6222 Conteggio colonie a 37 C EN ISO 6222 Clostridium perfringens m-cp agar (spore comprese) (da sostituire con ISO 6461 (da sostituire con ISO ) La predisposizione di metodi analitici è a cura dell Istituto Superiore S di Sanità

22 metodi alternativi comparati rispetto al metodo di riferimento MIGLIORE PRESTAZIONE: DST 18 h per il rilevamento a 37 C in un unica soluzione di coliformi ed E. coli (MPN miniaturizzato a 51 pozzetti) (Colilert 18) MIGLIORE PRESTAZIONE: m-endo Agar Les per il rilevamento di coliformi a 37 C (MF)

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