RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE

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1 Bilancio d esercizio Relazione 2012

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3 Indice RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Introduzione 1. Il contesto regionale e il credito cooperativo Andamento economico nel Veneto nel 2012 Andamento del credito nel Veneto nel 2012 Banche di Credito Cooperativo nel Veneto Il conseguimento degli scopi statutari: criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico della società cooperativa ai sensi dell art. 2 L. 59/92 e dell art del c.c. 2. La gestione della banca: andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati di stato patrimoniale e di conto economico Gli aggregati patrimoniali I risultati economici del periodo La struttura operativa Filiali e rete distributiva Personale 4. Attività organizzative 5. Attività di ricerca e di sviluppo 6. Il presidio dei rischi e il sistema dei controlli interni Il sistema dei controlli interni Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell utilizzo di stime 7. Le altre informazioni Informazioni sulle ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all ammissione dei nuovi soci ai sensi dell art del Codice Civile Accertamenti ispettivi dell organo di vigilanza 8. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell esercizio 9. Informativa sulle operazioni con parti correlate 10. Evoluzione prevedibile della gestione 11. Considerazioni finali 12. Progetto di destinazione degli utili di esercizio 2

4 Signori soci, stiamo attraversando un lungo tempo di difficoltà. L economia è debole. Il commercio internazionale perde vigore. Il quadro dell occupazione è divenuto drammatico. La quota risparmiata del reddito nazionale, che è stata in Italia a lungo fra le più alte del mondo avanzato, è in calo da oltre un ventennio. La crescita della produttività in Italia è al palo, ai minimi fra i «Big» dell Eurozona come Germania, Francia, Spagna. Lo ha mostrato, attraverso dei grafici appena pubblicati dalla Bce, il presidente Mario Draghi durante un intervento del 14 marzo 2013 al Consiglio Ue. Spagna e Italia sono i due Paesi, fra le quattro maggiori economie dell Eurozona, dove il credito delle banche alle imprese ha subìto la frenata più forte dal 2010 ad oggi, ha spiegato il presidente della Bce. Il tasso di crescita annuo dei prestiti è precipitato a -8% in Spagna, sceso a quasi -3% per l Italia (cresceva di oltre il 4% fino all estate 2011), restando invece positivo in Francia e Germania. Il prolungarsi della recessione economica e l incertezza sulle prospettive di ripresa della domanda interna hanno indotto la Banca d Italia a riconfermare anche per il 2013 la validità delle indicazioni fornite alle banche un anno prima ed a richiedere, anzi, un ulteriore sforzo a fronte del deterioramento della qualità delle attività detenute, adeguando le rettifiche di valore complessive sui crediti all evoluzione presente e prospettica del contesto economico e contenendo la quota variabile delle remunerazioni e la distribuzione degli utili. La fonte più rilevante di rischio immobiliare per le banche italiane è attualmente legata ai prestiti erogati alle imprese di costruzione, che nel 2011 ammontavano a 150 miliardi di euro (10 per cento del credito complessivo al settore privato). Sulla base dei bilanci censiti dalla Cerved, si stima che il 52 per cento di queste imprese abbia registrato una perdita nel 2011 (35 per cento per l industria manifatturiera, 42 per il totale del campione). Nell agosto del 2012 il 16 per cento dei prestiti bancari alle imprese edili era classificato in sofferenza; un ulteriore 14 per cento presentava altre forme di anomalia. Le banche registravano un esposizione elevata (120 miliardi) anche nei confronti delle società di servizi per l intermediazione immobiliare (compravendita, locazione, gestione e intermediazione). Anche il credito a queste società era in rapido deterioramento: le sofferenze avevano raggiunto l 8 per cento del totale dei prestiti, mentre un ulteriore 14 per cento era classificato in stato di anomalia. (B.I. Rapporto sulla stabilità finanziaria Novembre 2012 pag. 23) Secondo Bankitalia, quindi, oltre ad un esposizione di 280 miliardi di euro di mutui alle famiglie, le banche hanno un esposizione quasi analoga (ossia 120 più 150 miliardi di euro a fine 2011) nei confronti di imprese edili e di società immobiliari (ovvero il 31% dei crediti complessivi verso società non finanziarie). Qualche segnale positivo all orizzonte non può illudere, ma neanche va trascurato. L andamento delle esportazioni è stato fin qui relativamente favorevole e ha fornito un contributo positivo, ancorché non risolutivo, alla crescita del prodotto interno lordo. Le tensioni finanziarie si sono per ora attenuate. La fiducia di famiglie e imprese accenna a una lieve ripresa. Lo scenario che fa da sfondo al nostro decidere e al nostro agire quotidiano va letto con realismo severo. Ma non c è spazio per grigiore e smarrimento. E nelle difficoltà che emerge l ingegno, che trova spazio la spinta a cambiare, che si mettono in campo energie sopite, nascoste, insospettabili. Anche il tempo della crisi può, dunque, offrire opportunità. In questa fase di cambiamento c è bisogno di Politica e di Cultura. Scritte e interpretate al maiuscolo. Due sfide interconnesse che ci interrogano: come italiani, per non lasciare il passo ai populismi e non perdere occasioni di sviluppo e rilancio ormai cruciali; come europei, per proseguire con decisione la costruzione di un idea e di una realtà di Europa necessariamente federale. E c è bisogno, per combattere lo smarrimento e corroborare la fiducia, di connessione e comunità, elementi costitutivi della realtà del Credito Cooperativo. Per queste ragioni guardiamo con responsabilità e impegno al futuro delle nostre banche e dei nostri territori. 3

5 1 IL CONTESTO REGIONALE E IL CREDITO COOPERATIVO Andamento economico nel Veneto nel 2012 Si è ulteriormente acuita la crisi del mercato immobiliare. Secondo l Agenzia del Territorio, le compravendite di immobili residenziali sono nuovamente diminuite nei primi sei mesi dell anno (-25,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011), attestandosi sui valori minimi degli ultimi venti anni. La flessione dell attività produttiva ha interessato tutti i settori, ad eccezione del comparto alimentare, ed è stata particolarmente intensa nel settore tessile, abbigliamento e calzature (-6,9 per cento), in quello del legno e arredamento (-7,3 per cento) e nel comparto del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-8,2 per cento), strettamente legato all andamento del settore edile. Anche i comparti produttori di beni d investimento, che nell ultimo biennio avevano trainato l attività industriale regionale, hanno registrato una diminuzione, sebbene di minore intensità. Il calo produttivo ha interessato in misura più intensa le imprese di minori dimensioni, maggiormente dipendenti dal mercato interno: per quelle con un numero di addetti compreso tra 10 e 49 la produzione è diminuita del 5 per cento, a fronte di un calo del 2 per cento per quelle con almeno 250 addetti. Andamento del credito nel Veneto nel 2012 A dicembre 2012 gli impieghi vivi alle imprese sono risultati in contrazione su base annua (-5,14%). Gli impieghi vivi alle società non finanziarie sono diminuiti del 4,80%. Anche il credito bancario alle famiglie consumatrici residenti in regione è diminuito dell 1,39%. La riduzione del reddito disponibile delle famiglie, le incerte prospettive del mercato del lavoro e la maggiore onerosità dei finanziamenti hanno contribuito al deciso rallentamento della dinamica dei mutui bancari per l acquisto di abitazioni. Il valore delle nuove erogazioni dei mutui casa si è ridotto del 48 per cento nel primo semestre del 2012 rispetto al corrispondente periodo del Il credito al consumo ha registrato una flessione del 2,2 per cento. La qualità del credito nel 2012 appare in deciso peggioramento. Le sofferenze hanno registrato una variazione del +18,89% annuo. A dicembre 2012 la consistenza dei crediti in sofferenza in rapporto al totale degli impieghi era pari al 7,29% manifestando, soprattutto per il settore produttivo, segnali di difficoltà nella restituzione dei prestiti (9,50% rispetto al 7,72% di dicembre 2011). Particolarmente importante il peggioramento della qualità del credito concesso alle imprese dell edilizia (13,92% rispetto al 10,34% di dicembre 2011) e delle attività immobiliari (10,10% rispetto al 7,04% di dicembre 2011). Con riferimento alle famiglie consumatrici si conferma la minore rischiosità (5,29% il rapporto sofferenze/impieghi, pur in crescita rispetto a dicembre 2011, quando risultava pari a 4,49%). A fine 2012 il rapporto partite deteriorate/impieghi era pari al 13,61%, in crescita rispetto all 11,73% di fine La raccolta diretta del sistema bancario da residenti regionali a dicembre 2012 è risultata per le famiglie consumatrici in aumento del 6,63% rispetto a dicembre La raccolta diretta presso il settore produttivo è risultata in contrazione dello 0,32%. Secondo le informazioni tratte dalla Regional Bank Lending Survey - che a partire dall indagine dello scorso marzo 2012 rileva anche informazioni sulla raccolta e sulle altre forme di investimento finanziario delle famiglie consumatrici - le politiche di consolidamento della raccolta retail degli intermediari si sono riflesse nell innalzamento della remunerazione sui depositi con durata prestabilita e sulle obbligazioni. Nel corso del 2012 il numero di sportelli presenti in Veneto è diminuito di 68 unità (-1,9%) rispetto a dicembre Particolarmente rilevante la contrazione in provincia di Treviso (-25 sportelli) e Verona (-17 sportelli). Banche di Credito Cooperativo del Veneto Al 31 dicembre 2012, le BCC/CRA con sede in regione erano 38, da 40 del 2011, a seguito di due fusioni. Dal 1 gennaio 2013 il loro numero è diminuito a 36, anche in questo caso per la decorrenza dell efficacia di altre due fusioni. Gli sportelli operativi (riferiti a novembre 2012) erano 639 (di cui 621 situati all interno dei confini regionali), in diminuzione di 2 unità rispetto a dicembre 2011, invertendo la tendenza all apertura di nuovi sportelli registrata negli anni precedenti (6 aperture di filiali nel 2011 e 17 nel 2010). Il numero complessivo di dipendenti a dicembre 2012 risultava sostanzialmente stabile rispetto a fine 2011, su valori superiori alle unità. Il numero dei soci a dicembre era di unità, in aumento del 4,16% su base annua. Gli impieghi del Credito Cooperativo Veneto ammontavano a dicembre 2012 a 21,21 miliardi di euro (-2,18%). A fine 2012 il credito alle famiglie consumatrici ha fatto registrare una diminuzione più contenuta, pari al -1,31%. 4

6 L indice sofferenze/impieghi a dicembre 2012 è risultato in aumento all 8,21%, dal 6,14% di dicembre 2011, per effetto di un accentuata dinamica delle sofferenze. Particolarmente significativo il profilo di rischiosità del settore produttivo, con un indice sofferenze su impieghi che è passato al 10,82% dal 7,89% del 2011, mentre nei confronti delle famiglie consumatrici è rimasto contenuto (3,48% rispetto al 2,73% di dicembre 2011) e su valori inferiori di quelli registrati dall intero sistema bancario in Veneto. A fine 2012 il rapporto partite deteriorate/impieghi era pari al 21,44%, in crescita rispetto al 16,36% di fine 2011). A dicembre 2012 la raccolta diretta delle Banche di Credito Cooperativo del Veneto era in leggero aumento rispetto ai valori dell anno precedente (+0,51%) e l indicatore impieghi/raccolta diretta si attestava al 95,30%, in diminuzione dal 97,93% di dicembre La raccolta indiretta a fine 2012 faceva registrare una diminuzione su base annua dell 1,79%. Particolarmente dinamica la componente di risparmio gestito (+3,86% sul 2011), a fronte dell andamento negativo della raccolta amministrata (-4,29%). Il conseguimento degli scopi statutari: criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico della società cooperativa ai sensi dell art. 2 L. 59/92 e dell art c. c. Prima di illustrare l andamento della gestione aziendale, vengono indicati, ai sensi dell art c.c. i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico, ripresi anche dall art.2 della Legge n.59/92. Centoventi anni di vita: questo l ambìto traguardo raggiunto dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Treviso. La Cassa, attraverso le sue trasformazioni, è stata protagonista nel suo territorio di questo processo, attuando quella funzione di tipo mutualistico e solidale che ha caratterizzato tutto il suo percorso. La dimensione localistica, fortemente ancorata al territorio e l attività creditizia, rivolta in modo particolare allo sviluppo della cooperazione e all educazione al risparmio, ne sono stati i tratti distintivi. Il senso di appartenenza alla comunità ha fatto in modo che la Cassa Rurale crescesse continuando ad intervenire nel tessuto economico privilegiando le stesse categorie di un tempo, le piccole e medie imprese, gli artigiani, le aziende agricole e le famiglie; tutto questo, grazie anche e soprattutto a tutti i soci. I soci rappresentano il vero patrimonio della Cassa, sono i proprietari dell impresa ed i primi clienti. Il radicamento nel territorio genera una fitta rete di relazioni in grado di assicurare alcuni vantaggi nella conoscenza dei richiedenti e sull uso che questi intendono fare dei fondi. La forma mutualistica della Cassa accentua il radicamento nella comunità e si riflette positivamente anche sulle relazioni di clientela e sulla competitività dell Azienda. L impegno della Cassa è quello di interpretare la mutualità di sostanza, migliorando ulteriormente lo scambio mutualistico nelle sue molteplici manifestazioni, il reale livello di partecipazione e coinvolgimento dei soci nella vita sociale. Diventare socio della Cassa Rurale ed Artigiana di Treviso significa godere di vantaggi, ma soprattutto significa essere al centro dell attenzione di tutto il personale della Cassa. Contestualmente a quanto detto c è bisogno di condividere con i soci anche altre considerazioni importanti. Il socio, che giustamente si aspetta dei vantaggi dalla cooperativa, deve anche essere disposto ad operare in modo significativo con la cooperativa stessa. Inoltre la decisione di far parte della compagine sociale non può essere una scelta basata esclusivamente su tassi e condizioni convenienti, perché ormai nel mercato si possono trovare proposte sempre più concorrenziali da parte di banche che vogliono attingere da territori inesplorati. La convinzione di diventare e di essere socio della Cassa Rurale deve sorgere, invece, dal ruolo che la stessa ha svolto e svolge come banca locale che: - riversa nel territorio quanto raccoglie; - sostiene gli operatori locali; - promuove le iniziative che danno vita alle comunità; - contribuisce all attività di molte associazioni di volontariato e di solidarietà; - è pronta ad intervenire nelle emergenze in cui può venirsi a trovare una comunità; - diffonde la cultura della cooperazione; - promuove la cultura ambientale e la valorizzazione del territorio. Per quanto riguarda i vantaggi di tipo bancario, ai soci sono riservate condizioni speciali sia nelle operazioni di investimento del risparmio che di finanziamento per le attività imprenditoriali e per le esigenze familiari attraverso: - un conto corrente specifico; - servizi collegati al conto con particolari agevolazioni rispetto alla clientela ordinaria; 5

7 - mutui e finanziamenti con condizioni specifiche di favore. I soci hanno avuto l opportunità di incontrare gli esponenti aziendali: - nel corso dell assemblea dei soci del 29 aprile presso l Antica Postumia di Vedelago; - a Castagnole di Paese il 13 novembre - nel corso del consueto incontro nel corso del quale è stato affrontato il tema della fiducia verso la Cassa; - il 15 dicembre, a Istrana, in occasione del tradizionale concerto natalizio di fine anno. Relativamente alla mutualità non strettamente bancaria, anche nel corso del 2012 sono state programmate ed attuate diverse iniziative a favore dei soci. L impegno verso la compagine sociale si è concentrato in iniziative solidaristiche, di tipo assistenziale, nonché culturale, scolastico e sportivo. A favore della compagine sociale sono state organizzate ed intraprese alcune iniziative, anche di carattere ricreativo, con lo scopo di creare maggiore spirito di aggregazione: - la festa della donna cooperatrice; 8 marzo a Pordenone; - viaggio e soggiorno a Vienna/Praga dal 23 al 30 agosto; - viaggio e soggiorno in Abruzzo dal 6 al 9 settembre; - viaggio e soggiorno in Sicilia/Isole Eolie dal 23 al 30 settembre. Le notizie relative alla vita sociale della Cassa Rurale sono state comunicate attraverso: la relazione al bilancio del Consiglio d Amministrazione, il bilancio sociale e di missione, le numerose comunicazioni scritte, la rivista Cooperare tra Sile e Montello ed il sito internet 2 LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO 2.1 Gli aggregati patrimoniali La raccolta totale della clientela RACCOLTA (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% Conti correnti e depositi a risparmio ,06 Pronti contro termine passivi ,41 Obbligazioni ,22 Certificati di deposito Altri debiti ,96 Totale raccolta diretta ,71 Risparmio gestito ,25 Risparmio amministrato ,19 Totale raccolta indiretta ,89 Totale raccolta complessiva ,09 La raccolta della Cassa è rilevabile dalle voci 20, 30 e 50 del passivo del bilancio. La prima delle tre voci, pari a 189,6 milioni di euro, ricomprende i depositi ed i conti correnti della clientela senza vincoli di scadenza, le altre due voci (pari, rispettivamente, a 73,018 milioni di euro ed a 24,362 milioni di euro) rispecchiano la raccolta a termine ed obbligazionaria, suddivisa fra quella con o senza copertura dal rischio di tasso di interesse. La tabella sopra esposta ricompone invece la raccolta per forma tecnica, ovviamente senza alterarne la consistenza complessiva. La maggior parte delle emissioni obbligazionarie (77 milioni di euro su 93 milioni) è stata collocata a tasso fisso o predeterminato e solo il rimanente 17% a tasso variabile. Un anno prima le emissioni a tasso variabile costituivano il 40% del totale emesso. Tra i conti correnti ed i depositi prevalgono invece quelli a tasso variabile (75,848 milioni di euro su 187,955 milioni), ma la loro prevalenza è comunque scesa dal 53% di fine 2011 al 40% di fine 2012). La variazione rispetto a dicembre 2011 della raccolta diretta, seppure non rilevante, poiché limitata solo ad un +0,708%, è risultata comunque più positiva di quella delle consorelle provinciali (-2,84%) e regionali (+ 0,51%). Ad assicurare il trend positivo dell andamento della raccolta ha contribuito la componente a breve scadenza (certificati di deposito e conti deposito, passati da 212 mila euro a 4,122 milioni), oltreché l importante crescita della raccolta a vista (risparmi e conti correnti +7,06%), che hanno compensato la flessione subìta invece dalla 6

8 raccolta obbligazionaria (-9,22%), peraltro non molto dissimile da quella registrata da tutte le consorelle provinciali (-8,82%). Secondo elaborazioni della Federazione Veneta BCC/CRA, la distribuzione della raccolta diretta nelle varie forme è presso la Cassa talvolta diversa da quella delle consorelle provinciali: in particolare le emissioni obbligazionarie della Cassa assorbono il 32% del totale, contro un 37% delle consorelle provinciali. Meno marcata è invece la differenza nei conti correnti e depositi a breve termine (53% la Cassa, 51% le consorelle provinciali). Secondo elaborazioni di Cassa Centrale Banca sulla concentrazione della raccolta delle BCC/CRA che si avvalgono delle rilevazioni ALM di quell Istituto, le prime 10 controparti più rilevanti della Cassa detengono il 4,14% dell intera raccolta della medesima, mentre nel sistema Veneto lo stesso numero di controparti primarie detiene addirittura il 7,40%. La raccolta indiretta è scesa da 35,3 milioni di euro di fine 2011 a 33,6 milioni di fine 2012, denotando una flessione del 4,89%, determinata più che altro dall andamento degli investimenti della clientela in titoli di Stato, calati del 16,52% ed in obbligazioni, calate invece del 9,69%. Il risparmio gestito per conto della clientela (formato in parti quasi uguali da Fondi Comuni e da prodotti assicurativi) ha fatto invece segnare un lusinghiero aumento del 17,26%, più forte di quello registrato dalle consorelle sia provinciali che regionali. Gli impieghi con la clientela IMPIEGHI (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% Conti correnti attivi e c/unico anticipi s.b.f ,14 Finanz. per anticipi effetti e altri doc. s.b.f ,56 Finanz. all import e all export e non comm.li in valuta ,48 Mutui ias: loans and receivable ,35 Altre sovvenzioni ias: loans and receivable ,13 Loans and receivable portafoglio sconti ,16 Sofferenze ias ,65 Operazioni con fondi di terzi in amm.ne ,52 Totale crediti verso clientela (voce 70 dell attivo) ,34 I crediti per cassa con clientela al netto delle rettifiche di valore si attestano al 31 dicembre 2012 a 280,6 milioni di euro, segnando un decremento dell 1,34% rispetto al 31 dicembre Secondo elaborazioni Federveneta BCC/CRA, i crediti lordi della Cassa sono rimasti nell anno pressoché invariati (-0,19%), mentre quelli delle consorelle provinciali hanno registrato una flessione dell 1,92%, analoga a quella del credito cooperativo regionale (-2,18%). La preponderanza dei crediti della Cassa è sotto forma di mutuo (65% del totale rispetto ad un 60% delle altre consorelle) e, all interno di questa quota, il 26% è riservato a consumatori e famiglie. Il 30% dei crediti alla clientela ha durata superiore ai 5 anni, un altro 22% ha durata compresa tra 1 e 5 anni. A differenza della raccolta, la presenza del tasso fisso nelle condizioni applicate alla clientela è marginale ed interessa poco meno del 10% dei mutui (17 milioni di euro su 188 milioni). La presenza di una preponderanza dei mutui erogati a tasso variabile ha favorito i mutuatari, che hanno potuto beneficiare di parametri, come l Euribor, particolarmente bassi nel I settori economici maggiormente assistiti risultano l industria delle costruzioni (17,46%) ed i servizi immobiliari (13,20%), ossia gli stessi settori che assorbono anche la prevalenza del credito erogato dalle BCC regionali, che riservano il 15% alle costruzioni ed il 10% alle imprese immobiliari. Maggiore, rispetto alla regione, è anche l assistenza della Cassa al settore agricolo (10,22% contro 6,49%). I crediti della Cassa verso la clientela appaiono notevolmente frazionati: la loro consistenza media risultava pari a 106 mila euro per posizione, anche se in leggero aumento rispetto a fine 2011, quando aveva raggiunto 81 mila euro. L insieme dei crediti superiori al 5% degli impieghi totali non eccedeva il 17% del loro complesso, meno quindi del sistema Veneto che assorbiva invece il 18%. L andamento della rischiosità dei crediti aziendali non ha invece fatto eccezione rispetto a quello regionale e nazionale: come anche la tabella sopra esposta può confermare, le sofferenze sono aumentate del 50% (+30% quelle delle consorelle regionali e + 33% quelle provinciali). Vi è però da osservare che la classificazione delle sofferenze della Cassa è stata oggetto nel 2012 di particolare scrupolo e cautela, al tempo stesso ha riscosso un altrettanto rigoroso vaglio ispettivo della Banca d Italia, intervenuto nel primo semestre del

9 A seguito anche dell ispezione della Banca d Italia sono stati adottati criteri particolarmente prudenti per la valutazione della recuperabilità dei crediti anomali, tenendo conto, in particolare, delle valutazioni di perdita sulle specifiche posizioni analizzate nell ambito dell accertamento ispettivo. Ne è conseguito un sensibile rafforzamento del tasso di copertura dei crediti anomali, dato dal rapporto tra il complesso delle rettifiche di valore effettuate sui crediti e i crediti lordi erogati. Come meglio si potrà analizzare nelle apposite tavole della Nota Integrativa al presente bilancio, riferite al rischio di credito, il tasso di copertura delle sofferenze è ora pari al 45,26%, quello dello posizioni incagliate è pari al 14,38% e quello delle posizioni scadute pari al 4,79%. Un anno fa le sofferenze erano coperte da fondi per il 43,23%, gli incagli per il 13,25% e le esposizioni scadute per il 7,84%, ma va ricordato che, se al 31/12/2011 le sofferenze erano pari ad 8,301 milioni, gli incagli a 11,67 milioni e le esposizioni scadute/sconfinanti pari a 2,73 milioni, a fine 2012 le sofferenze sono salite a 12,971 milioni, gli incagli a 17,36 milioni e i finanziamenti scaduti/sconfinanti sono scesi a 348 mila. Le elaborazioni Federveneta BCC/CRA attribuiscono alla Cassa un incidenza delle sofferenze sugli impieghi pari al 5,13% al 31/12/2012, rispetto ad una media delle BCC/CRA regionali dell 8,21%. L insieme dei crediti deteriorati (sofferenze più incagli più scaduti e sconfinanti) assorbono nella Cassa l 11,23% del totale dei crediti alla clientela ed il 16,62% nell insieme delle banche cooperative regionali. Un anno fa le sofferenze aziendali costituivano il 3,3% dei crediti lordi e gli incagli il 4% degli stessi. Per maggiori dettagli sul rischio di credito e di concentrazione si rinvia ai dati qualitativi e quantitativi esposti nella Nota Integrativa. Il rapporto tra impieghi lordi e raccolta diretta risultava al 31/12/2012 pari al 102,2%, come anche a fine Concentrazione dei rischi Al erano presenti n. 17 posizioni di rischio verso soggetti collegati per un ammontare complessivo di 14,14 milioni di euro. Di queste, due posizioni per complessivi 11,40 milioni di euro eccedevano i limiti prudenziali di riferimento, limiti che gli esponenti aziendali interessati si sono impegnati a rispettare entro i termini loro consentiti dalla normativa. La posizione interbancaria e le attività finanziarie POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% Crediti verso banche (voce 60 dell attivo) ,00 Debiti verso banche (voce 10 del passivo) ,44 Totale posizione interbancaria netta >1.000 L attivo interbancario, di cui alla voce 60 riportata nella tabella, era costituito per 6,205 milioni di euro da depositi (dei quali 3 milioni di euro vincolati a breve termine, 1,766 milioni vincolati a riserva bancaria obbligatoria) e per 11,033 milioni di euro da conti correnti per servizi resi. La voce 10 del passivo ( 30,329 milioni) era invece pressoché integralmente formata da 2 operazioni di rifinanziamento (Long Term Refinancing Operation LTRO) poste in essere dalla Banca Centrale Europea (BCE) con durata triennale al tasso dell 1% (alla data della presente relazione 0,75%). Il ricorso al finanziamento presso la BCE ha permesso alla Cassa di disporre di una provvista sostitutiva stabile, più coerente con la politica di bilanciamento delle scadenze prevista dalla policy aziendale. ATTIVITA FINANZIARIE (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% detenute per la negoziazione (voce 20 dell attivo) ,13 disponibili per la vendita (voce 40 dell attivo) ,00 Attività finanziarie totali ,04 La voce 20 dell attivo, riportata nella tabella appena sopra esposta, è formata per 2,251 milioni di euro da primarie obbligazioni eligible di industrie nazionali quotate e, per il resto, da contratti derivati di copertura, valutati al fair value. Questi ultimi, pari a 1,175 milioni di euro a fine 2012 e ad 850 mila euro a fine 2011, sono di tipo interest rate swap, destinati a neutralizzare eventuali perdite di valore delle emissioni obbligazionarie a tasso fisso, derivanti dalle oscillazioni dei loro tassi di interesse. 8

10 La voce 40 ricomprende obbligazioni di banche del movimento cooperativo per euro nominali 5,45 milioni e, per la rimanenza, titoli di stato a tasso fisso e variabile per complessivi nominali 45,7 milioni di euro. Per quanto riguarda la quota di riserva di liquidità rappresentata dal portafoglio di attività rifinanziabili presso la Banca Centrale, a fine dell esercizio 2012 il relativo stock totalizzava nominali 49,55 milioni di euro. Il rafforzamento degli attivi rispetto a dicembre 2011 è derivato dall opportunità offerta dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, recante Disposizioni urgenti per la crescita, l equità e il consolidamento dei conti pubblici - già Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, che ha introdotto la possibilità per lo Stato di concedere la propria garanzia sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi e fino a cinque anni, emesse successivamente alla data di entrata in vigore del provvedimento. Cogliendo la possibilità di carattere eccezionale prevista dal Governo nell ambito delle disposizioni per il rafforzamento del sistema finanziario nazionale, il ricorso a tale garanzia è stato valutato positivamente con riferimento alla possibilità di avvalersi dei titoli in argomento per ricorrere a operazioni di rifinanziamento, salvaguardando il profilo di liquidità in un contesto di grave turbolenza sul mercato della raccolta. Nell ottica di tutela prospettica della situazione finanziaria e patrimoniale e al fine di supportare il piano di funding - stanti le perduranti condizioni di tensione del mercato finanziario la Cassa ha ritenuto, pertanto, di dare corso all emissione di passività con le caratteristiche richieste per beneficiare della garanzia sopra menzionata e la finalità di utilizzo per l accesso alla già richiamata operazione di rifinanziamento. Le passività in esame, emesse per un ammontare pari ad euro 29,4 milioni e commentate in calce alla tabella sopra riferita alla voce 10 del passivo, hanno scadenze tra il gennaio ed il febbraio L opportunità derivante dal miglioramento benché non strutturale della situazione di liquidità e dai benefici reddituali connessi all incidenza sul costo della provvista è stata indirizzata alla costituzione di presidi per il mantenimento di un adeguato grado di trasformazione delle scadenze, condizione necessaria per il perseguimento dell obiettivo aziendale di sostegno all economia del territorio. In tale presupposto, la liquidità ottenuta è stata destinata alla sostituzione della raccolta a medio/lungo termine in scadenza, a nuove iniziative di finanziamento, al rinnovo delle esistenti a condizioni correlate e, non ultimo, al rafforzamento della posizione di tesoreria. Le immobilizzazioni materiali e immateriali IMMOBILIZZAZIONI (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% Partecipazioni (voce 100 attivo) Attività materiali (voce 110 attivo) ,71 Attività immateriali (voce 120 attivo) Totale immobilizzazioni ,73 Il saldo delle attività materiali ed immateriali si è ridotto per effetto degli ammortamenti applicati ai cespiti. L importo comprende, come nel 2011, i terreni di pertinenza delle filiali di Villanova e di Ospedaletto di Istrana (in bilancio per euro 156 mila), i fabbricati ad uso aziendale per euro 4,911 milioni e, per il resto, impianti, macchinari, mobili ed attrezzature. 9

11 Altre attività (voce 150 dell attivo, pari a ,70; + 108,33% sul 2011) Le principali componenti della voce sono rappresentate da: - Acconto imposta bollo esercizio successivo ,00 - Fornitori conto anticipi ,58 - Interessi da percepire su finanziamenti sospesi ,30 - Partite in corso di lavorazione assegni ,87 o Partite in corso di lavorazione - incassi commerciali ,07 o Partite in corso di lavorazione - valori ,00 o Prelievi con carte di credito ,00 - Ratei e Risconti attivi ,00 Altre passività (voce 100 del passivo, pari a ,22; + 114,27% sul 2011) Le principali componenti della voce sono rappresentate da: - Ritenute erariali su competenze dipendenti ,82 - Ritenute erariali compensi collabor.coordin.continuat ,29 - Ritenute interessi passivi su c/c ,00 - Conto unico imposta sostitutiva titoli ,11 - Ritenute erariali su bonifici (detraz. D.l n. 78) ,58 - Azioni sociali da rimborsare ,33 - Somme a disposizione della clientela ,00 - Aggiustamenti di valore altre * ,46 - Fatture da pagare ,81 - Contributi INPS ,16 - Fondo previdenza personale da versare (F.I.P.) ,36 - Debiti verso fornitori ,29 - Incassi c/terzi delega unificata ,00 - Incassi c/terzi tributi ex SAC ,12 - F.do accanton. Ferie maturate e non godute ,12 - Risconti passivi ,96 *differenza tra le rettifiche dare e le rettifiche avere derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate nei diversi conti, generate in sede di eliminazione delle partite relative all accredito e all addebito dei portafogli salvo buon fine e al dopo incasso, la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio. I fondi a destinazione specifica: fondi per rischi e oneri (voce 120 del passivo) Al 31 dicembre 2012 la voce 120 del passivo era pari ad euro 202 mila formati, quanto ad euro 118 mila da benefits di pertinenza del personale (euro 93 mila a fine 2011), per euro 66 mila da accantonamenti richiesti dal Fondo Garanzia Depositanti ( 52 mila a fine 2011) e per il resto ( 18 mila) dal residuo dello stanziamento destinato a beneficienza e mutualità dall ultima assemblea dei soci (a fine 2011 il residuo era pari a 13 mila). Il Patrimonio netto e di Vigilanza e l adeguatezza patrimoniale L adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale nell ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell importanza vieppiù crescente che il patrimonio assume per la crescita dimensionale e il rispetto dei requisiti prudenziali. Per tale motivo la Cassa persegue da tempo politiche di accantonamento pressoché integrale degli utili prodotti, eccedenti il vincolo di destinazione normativamente stabilito. Le risorse patrimoniali si sono collocate, anche nel contesto delle fasi più acute della crisi finanziaria, ben al di sopra dei vincoli regolamentari con ciò permettendo di continuare a sostenere l economia del territorio e, in particolare, le famiglie, le piccole e medie imprese. 10

12 PATRIMONIO NETTO E DI VIGILANZA (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% Capitale (voce 180 del patr. netto) ,80 Sovrapprezzi di emissione (voce 170 del p.n.) ,31 Riserve da valutazione (voce 130 del p.n.) ,51% Riserve (voce 160 del p.n.) ,68% Utile di esercizio ,40 Totale patrimonio netto ,32 Le Riserve da valutazione sono formate per intero da attività finanziarie disponibili per la vendita ed il loro decremento, rispetto al 31/12/2011 è connesso alle variazioni contabilizzate nell esercizio Si ricorda che la Banca d Italia, con un Provvedimento emesso il 18 maggio 2010 e una successiva comunicazione del 23 giugno 2010 ( Chiarimenti sulle disposizioni di vigilanza in materia di patrimonio di vigilanza filtri prudenziali ), ha emanato nuove disposizioni di vigilanza sul trattamento delle riserve da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available For Sale AFS) ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali). In particolare, in alternativa all approccio asimmetrico (integrale deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 e inclusione al 50% della plusvalenza netta nel Tier 2) già previsto dalla normativa italiana, è stata riconosciuta la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009 limitatamente ai soli titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all UE (approccio simmetrico ). La Cassa, ha esercitato tale opzione di neutralizzazione delle plus e delle minus a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza riferito al 30 giugno 2010, previa comunicazione alla Banca d Italia della scelta operata. Le Riserve di cui alla voce 160 includono le Riserve di utili già esistenti (riserva legale) nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle riserve da valutazione. Di seguito alcuni indicatori della patrimonializzazione a fine 2012 e, tra parentesi, a fine 2011: - Patrimonio netto/raccolta diretta: 14,08 (13,86) - Patrimonio netto /impieghi netti: 14,40 (13,89) - Patrimonio netto/crediti deteriorati lordi: 131,71 (173,95) - Patrimonio netto/sofferenze lorde: 311,51 (475,71) Il coefficiente di capitale complessivo (Total Capital Ratio) determinato dal rapporto tra patrimonio di vigilanza e attività di rischio ponderate totali si attesta al 16,29% (rispetto al 16,51% del 31/12/2011); l'insieme delle consorelle regionali presentava un coefficiente Total Capital Ratio pari a 12,21%. Per rendere l idea della solidità e dell ampiezza del patrimonio aziendale si evidenzia che l eccedenza dello stesso rispetto ai fabbisogni richiesti dai rischi della Cassa si misurava al 31 dicembre 2012 in 18,7 milioni di euro (17,6 milioni di euro a fine 2011) e rappresentava il 46,06% del patrimonio di vigilanza (42,63% a fine 2011). Ai fini della determinazione del patrimonio di vigilanza e della determinazione dei requisiti patrimoniali la Cassa si attiene alle disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare della Banca d Italia n.263/06. La Cassa monitora con attenzione i valori di riferimento delle operazioni di rifinanziamento con la BCE e le disponibilità di titoli eligible in ordine all adeguato presidio del rischio di un eventuale innalzamento del livello degli haircut applicati e la conseguente necessità di estinguere anticipatamente il finanziamento o porre a garanzia ulteriori titoli connotati delle caratteristiche richieste. La Cassa, in ossequio alle disposizioni contenute nella Circolare 263/06 del 27 dicembre 2006 della Banca d Italia e successive modifiche ( Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche, ha definito un processo di valutazione interna dell adeguatezza della dotazione patrimoniale (Internal Capital Adeguacy Process -ICAAP). Tale processo persegue la finalità di determinare, in ottica sia attuale sia prospettica, il capitale complessivo necessario a fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui la Cassa è esposta. Con riguardo ai rischi difficilmente quantificabili, nell ambito del processo viene valutata l esposizione agli stessi, sulla base di un analisi che tiene conto dei presidi esistenti, e sono predisposti/aggiornati i sistemi di controllo e di attenuazione ritenuti adeguati in funzione della propensione al rischio definita. Per maggiori dettagli in merito ai rischi ai quali la Cassa è esposta ed alle modalità di gestione e monitoraggio dei medesimi si fa rimando agli appositi capitoli della Nota Integrativa. 11

13 2.2 I RISULTATI ECONOMICI DEL PERIODO 2012 Il margine di interesse MARGINE DI INTERESSE (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% 10. Interessi attivi e proventi assimilati , Interessi passivi e oneri assimilati , Totale margine di interesse ,17 Il positivo andamento degli interessi attivi nel 2012 è la risultante di un diverso andamento delle grandezze che li hanno generati e dell andamento dei tassi alle medesime applicati. In dettaglio, la crescita più consistente negli interessi attivi è stata quella generata dai titoli di proprietà disponibili per la vendita (AFS), passati in un anno da 30,667 milioni di euro a 51,827 milioni grazie, soprattutto, ai rifinanziamenti BCE descritti in altra parte della presente relazione, che hanno contribuito a far crescere gli interessi da titoli AFS dai 722 mila euro di fine 2011 agli attuali 1,898 milioni di euro (+163%). Anche i crediti verso clientela hanno generato interessi crescenti, risultando in aumento da 10,773 milioni di euro a 11,003 milioni ma, all interno di questa voce di rendita, la componente generata dai mutui ha segnato un andamento in calo, da 6,972 milioni di euro a 6,675 milioni, per effetto del calo sia della consistenza dei mutui stessi, sia dei parametri di tasso ai quali sono agganciati. Gli interessi passivi hanno registrato un significativo aumento (33,71%) dovuto in particolare al costo della raccolta a scadenza: la remunerazione delle emissioni obbligazionarie (nonostante il calo delle stesse superiore al 9%) è incrementata da 2,146 milioni di euro a 2,651 milioni (+505 mila euro, +23,53%); la remunerazione dei conti di deposito è passata da 307 mila euro a 1,018 milioni (+711 mila euro), mentre si è notevolmente ridotto (da 229 mila ad 92 mila) il costo per remunerare i PCT, grazie anche alla loro quasi totale eliminazione. Ad incidere nell incremento degli interessi passivi sono stati anche i rifinanziamenti BCE di cui si è giù parlato in precedenza, costati complessivamente 356 mila euro. Nel suo complesso, il tasso medio dell attivo creditizio è sceso dal 4,04% del 2011 al 3,64% del 2012, mentre il tasso medio pagato sulla raccolta da clientela è salito dall 1,61% all 1,70%. Con tutto ciò, la forbice creditizia è calata dal 2,43% del 2011 all 1,95% del Il margine di intermediazione MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (in migliaia di differenza euro) 31/12/ /12/2011 diff.% 30. Margine di interesse , Commissioni attive , Commissioni passive , Commissioni nette , Dividendi e proventi simili , Risultato netto dell attività di negoziazione , Risultato netto dell attività di copertura Utili (perdite) da cessione riacquisto di: ,80 a) crediti 0 0 b) attività disponibili per la vendita ,45 d) passività finanziarie , Risultato netto delle attività e passività finanz. valutate al fair value , Totale Margine di intermediazione ,69 In leggero calo anche le commissioni nette, scese da 3,149 milioni di euro a 2,997 milioni, non tanto per effetto dell andamento delle commissioni attive, rimasto pressoché invariato, quanto per una crescita delle commissioni passive dovute in modo particolare ai rifinanziamenti BCE che hanno comportato un esborso per un importo complessivo pari a 159 mila euro. L attività di negoziazione è risultata molto positiva nel 2012, producendo profitti per 244 mila euro dalla negoziazione di titoli HFT e per 732 mila euro da quella su titoli AFS. 12

14 La voce 110 registra l onere sostenuto dalla Cassa per l adeguamento al fair value del proprio portafoglio obbligazionario. Il risultato netto della gestione finanziaria RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% 120. margine di intermediazione , rettifiche/riprese di valore per deterioramento di: a) crediti ,05 b) attività finanziarie disponibili per la vendita >1.000 d) altre operazioni finanziarie Totale Risultato netto della gestione finanziaria ,48 Il prolungarsi della recessione economica ha determinato un ulteriore deterioramento della qualità dei crediti con la clientela e comportato un prudente adeguamento delle rettifiche di valore dei medesimi anche rispetto alla loro evoluzione ed ai tempi del loro recupero. Le rettifiche e gli accantonamenti a tal fine effettuati nella misura sopra esposta alla voce 130a hanno prodotto il risultato di un aumento del tasso di copertura dei crediti anomali (per le sofferenze ora pari al 45,26% e per le posizioni incagliate ora pari al 14,38%) nonostante l aumento di entrambe. Gli oneri operativi COSTI OPERATIVI (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% 150. spese amministrative ,64 a) spese per il personale ,49 b) altre spese amministrative , Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri , Rettifiche/riprese di valore su attività materiali , Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione , Totale Costi operativi ,09 Il costo della struttura amministrativa della Cassa è in lieve ma progressivo contenimento (-0,49% le spese per il personale, -0,92% le altre spese amministrative), con un andamento che risulta migliore di quello registrato dalla Federazione Veneta presso le altre consorelle della regione. La lieve contrazione delle spese per il personale è dovuta in parte al pensionamento di una collaboratrice e ad un periodo di aspettativa di un altra, in parte ad un contenimento dei compensi ad amministratori e sindaci, grazie alla riduzione dei loro gettoni di presenza, deliberata a far tempo dal secondo semestre Il monitoraggio delle spese correnti e la ricontrattazione dei contratti di fornitura ha permesso una leggera contrazione delle altre spese amministrative, fatta eccezione delle spese per recupero crediti, che sono invece aumentate da 72 mila euro a 146 mila euro (+102,02%). Il rapporto tra le voci 200 e 120 del conto economico, che misura l incidenza del costo della struttura amministrativa della Cassa sul margine di intermediazione, è migliorato dal 74,33% del 2011 al 70,39% del

15 L utile di periodo VOCE DI BILANCIO (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2011 differenza diff.% Utile/perdita dell operatività corrente al lordo delle imposte ,55 Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente ,75 Utile/perdita dell operatività corrente al netto delle imposte ,46 Utile/perdita dell esercizio ,46 Le imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente pari a 229 mila euro includono la seguente posta non ricorrente: 267 mila euro riferiti a crediti di imposta pregressi, in virtù dell integrale deduzione ai fini IRES dell IRAP sul costo del lavoro a partire dal 2012 come dalle disposizioni di cui all art. 2, comma 1 quater del D.L. n. 201/ LA STRUTTURA OPERATIVA Filiali e rete distributiva Nell anno 2012 non si sono apportate modifiche rispetto all anno precedente: la Cassa opera con tredici sportelli (tre nel comune di Istrana; tre nel comune di Paese; uno a Treviso; uno a Trevignano; uno a Montebelluna; uno a Volpago del Montello; uno nel comune di Zero Branco; uno nel comune di Morgano; uno nel comune di Giavera del Montello). Personale Lo staff dei dipendenti al è passato da 84 a 82 persone per effetto di un pensionamento e di un licenziamento avvenuti nel corso dell anno. Nove persone hanno avuto un contratto di lavoro a tempo parziale (un contratto concesso ed uno modificato nel corso del 2012) e due persone hanno avuto la trasformazione del proprio contratto da apprendistato professionalizzante a tempo indeterminato. Una risorsa ha svolto funzioni sindacali a tempo pieno. Nel corso del 2012 il Comitato di direzione e finanza si è tenuto quasi settimanalmente. Le proposte del Comitato sono state portate all attenzione del Consiglio. Al fine di garantire la massima circolazione delle informazioni aziendali sono stati effettuati, dalla direzione minimo due incontri per filiale. I preposti si sono ritrovati mensilmente con i componenti il Comitato di direzione per condividere: budget, programmi aziendali e verificare i risultati conseguiti. Nelle stesse occasioni i preposti hanno avuto l opportunità di effettuare proposte per migliorare l operatività e la visibilità della Cassa. Nel 2012 è stato redatto il piano formativo del personale e sono stati eseguiti corsi per ore, parte dei quali (923 ore) effettuati tramite gli Organismi di categoria o tramite altri formatori esterni. Nelle 923 ore sono comprese inoltre anche quelle effettuate in videoconferenza ed in autoformazione. La formazione ha riguardato in particolare argomenti primari quali i controlli di linea, le normative antiriciclaggio, privacy e trasparenza, il comparto finanza ed assicurativo e quello commerciale. Per quanto riguarda la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro sono stati effettuati i corsi di aggiornamento triennale per gli addetti al primo soccorso oltre all aggiornamento annuale previsto per il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. E stato inoltre effettuato il corso per la sicurezza rivolto ad un preposto di ultima nomina. Al fine di prevenire, per quanto possibile, il fenomeno dell infedeltà dei dipendenti, è proseguito anche nel corso del 2012 l avvicendamento del personale che ha interessato 16 persone tra sede e filiali. In relazione a ciò è stato modificato l organigramma aziendale. E stato introdotto un regolamento per la gestione dell orario di lavoro, delle prestazioni aggiuntive/straordinarie, delle ferie, dei permessi e delle assenze in generale nell ottica di una regolamentazione più precisa della materia. 14

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