1. Introduzione. 2. Il profilo degli studenti Erasmus

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1 1. Introduzione Nel 1998 la Commissione europea Direzione generale XXII, su richiesta del Parlamento europeo, ha promosso la realizzazione di una Indagine sulla situazione socio economica degli studenti Erasmus, condotta su un campione di studenti europei dell istruzione superiore che hanno partecipato al Programma Socrates/Erasmus nell anno accademico La relazione finale dell indagine è stata resa pubblica il 18 gennaio Presentando le conclusioni dell indagine, la Commissione europea ha raccomandato ai paesi membri di dare adeguata diffusione ai risultati, promuovendo inoltre l approfondimento dell analisi sulle condizioni dei propri studenti Erasmus, elaborando a tale scopo le informazioni disponibili attraverso l indagine. Il presente rapporto elaborato su richiesta e con il contributo del Ministero dell università e della ricerca scientifica e tecnologia quale complemento nazionale all indagine europea, alla quale ha collaborato l Agenzia Nazionale Socrates/Erasmus costituisce un contributo di conoscenza relativamente alle condizioni socio economiche e alle condizioni di vita degli studenti Erasmus italiani 1. Attraverso il confronto con altre indagini recenti sulla condizione giovanile e sulla condizione studentesca nel nostro paese, il rapporto intende inoltre approfondire l analisi delle condizioni in cui gli studenti Erasmus vivono in Italia e realizzano le proprie esperienze all estero, ponendo in luce anche le motivazioni che sottendono ai comportamenti e il giudizio che gli studenti esprimono circa la rilevanza e il significato dell esperienza realizzata nell ambito del programma Socrates/Erasmus. 2. Il profilo degli studenti Erasmus Il campione degli studenti Erasmus italiani rispecchia alcune caratteristiche della popolazione universitaria. In primo luogo, la presenza femminile è maggioritaria: oltre il 58% del campione è composto da studentesse e tale dato rispecchia, accentuandola, la prevalenza femminile nella popolazione universitaria (Murst, 1998b). Inoltre, la quasi totalità degli studenti Erasmus sta compiendo studi universitari, mentre 1 Il sotto campione degli studenti Erasmus italiani su cui è condotta l analisi è composto di studenti provenienti dalle università di Cagliari, Cassino, Firenze, Lecce, Padova, Roma Tor Vergata, Salerno, Siena, Torino e Trieste, dalla Liuc di Castellanza, dall IUAV di Venezia e dalle accademie di belle arti di Bologna, Milano Brera e Ravenna. Queste istituzioni sono state individuate sulla base dei criteri comuni a tutti i paesi stabiliti per l indagine (appartenenza al settore universitario o non universitario; dimensioni; istituzioni monodisciplinari o pluridisciplinari; collocazione geografica; collocazione urbana o rurale; status di istituzione statale o non statale; coinvolgimento nel Programma Erasmus; destinazioni degli studenti Erasmus) e, inoltre, della disponibilità a partecipare all iniziativa. È stato selezionato un campione iniziale di studenti; il tasso di risposta è stato del 69%, il più alto fra i paesi partecipanti (la media europea è stata del 46%).

2 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... solo un piccolo gruppo proviene da altre istituzioni di istruzione superiore; anche tale dato è ampiamente in linea con la composizione della popolazione italiana dell istruzione superiore. Gli studenti Erasmus italiani dichiarano tutti salvo eccezioni una condizione di single; le indagini Euro Student confermano che la grandissima maggioranza degli studenti hanno stato civile libero e fanno parte delle famiglie di origine 2 (Fondazione Rui e Università di Camerino, 1995, 1997). Infine, due terzi degli studenti Erasmus abitano con i genitori durante i loro studi in patria, mentre uno ogni quattro condivide un appartamento con altri studenti; la quota di quelli che alloggiano in case dello studente e in residenze universitarie non arriva, invece, al 5% del totale. Anche questi dati ricalcano la situazione descritta a riguardo dalle indagini Euro Student. Da parte sua, la panoramica sui modi di abitare prevalenti fra gli studenti degli altri paesi, offerta dall indagine della Commissione europea, mostra che i modi di abitare degli studenti italiani sono simili a quelli dei loro colleghi dei paesi meridionali dell Unione, e conferma inoltre le grandi differenze esistenti negli stili di vita dei paesi mediterranei e nordeuropei. Nei primi prevalgono gli studenti che vivono in famiglia (con percentuali che arrivano fino al 75% della Spagna); nei secondi gran parte degli studenti hanno già lasciato le famiglie di origine e vivono fuori casa: nei paesi in cui l offerta di servizi abitativi da parte dei sistemi di student welfare è molto forte, molti studenti vivono nelle strutture del diritto allo studio (dal 46% in Francia al 70% e oltre in Svezia e in Finlandia); in altri paesi la formula più diffusa è, invece, la condivisione di appartamenti (nel Regno unito, in Irlanda e in Germania poco meno della metà degli studenti utilizzano una tale formula). L essere dei pionieri appare, infine, un tratto particolarmente caratterizzante il profilo degli studenti Erasmus italiani. In primo luogo, il fatto che fra gli studenti Erasmus il numero di quelli che vivono fuori casa è maggiore della media indica una maggior propensione di quest ultima categoria di studenti alla mobilità internazionale, che si può spiegare in questi termini: chi ha già sperimentato la separazione, pur provvisoria, dall ambiente domestico è più disponibile alla prospettiva di andare a studiare fuori dal proprio ambiente per un periodo di tempo. In secondo luogo, l 84% degli studenti italiani Erasmus dichiarano di essere i primi della loro famiglia ad essere andati all estero per studiare 3. Questo dato, già da solo molto importante, diventa ancor più significativo se letto nel contesto del quadro descritto dall indagine Young Europeans: analizzando la diffusione e le caratteristiche della mobilità giovanile nell Unione europea, tale 2 Si può osservare a questo proposito che fra gli studenti Erasmus l esistenza di famiglie proprie è ancor più sporadico di quanto si rilevi nella popolazione universitaria in generale, in quanto tale circostanza con i probabili connessi impegni di lavoro costituisce un rilevante ostacolo alla mobilità internazionale. 3 Tale situazione, peraltro, accomuna quasi tutti i paesi: solo in Svezia e in Norvegia i casi in cui altri membri della famiglia hanno già avuto esperienze di studio all estero superano significativamente la media arrivando fino a circa il 30%. 10

3 Gli studenti Erasmus italiani... indagine rileva, infatti, che più della metà dei giovani italiani non sono mai stati all estero 4 ma, contemporaneamente, che essere studenti incrementa la possibilità di fare esperienze internazionali. Intervenendo in un contesto di minor diffusione della mobilità internazionale, il Programma Socrates/Erasmus, al pari degli altri programmi di mobilità studentesca e giovanile promossi in ambito europeo, svolge dunque un importante ruolo di promozione; inoltre, il valore aggiunto dalle esperienze internazionali al bagaglio personale e al curriculum di studio degli studenti appare particolare importante. 3. Le caratteristiche delle famiglie di origine Circa tre quarti degli studenti Erasmus italiani provengono da famiglie con più di un figlio; nella maggior parte dei casi, i figli dipendono economicamente dai genitori, inclusi gli stessi studenti Erasmus al momento del loro soggiorno all estero. L appartenenza degli studenti universitari alle famiglie di origine, nonché la dipendenza economica dai genitori, sono tratti caratteristici della condizione studentesca e più in generale della condizione giovanile nella società italiana contemporanea (Buzzi, C., Cavalli, A. e de Lillo, A., 1997; Fondazione Rui e Università di Camerino, 1998); in altri paesi dell Unione, invece, la situazione è piuttosto diversa e le differenze esistenti in ambito europeo sono puntualmente riflesse anche dall indagine sugli studenti Erasmus: si è già accennato, ad esempio, al fatto che le differenze dei modi di abitare degli studenti sono legate alla tendenza ad un uscita precoce o tardiva dei giovani dal nucleo familiare di origine 5, nonché al ruolo di sistemi di student welfare capaci di offrire un supporto economico e di servizi ampio e capillarmente diffuso e capaci, pertanto, di favorire una maggiore autonomia degli studenti dal contesto familiare. Più di tutti i loro colleghi europei, gli studenti Erasmus italiani hanno fratelli e sorelle che stanno compiendo o hanno compiuto studi universitari: solo in Belgio e in Irlanda il fenomeno ha dimensioni analoghe Si tratta di una circostanza di particolare significato alla luce della contemporanea bassa presenza di genitori con titoli di studio universitari (vedi il paragrafo successivo), indicativa di una rilevante mobilità intergenerazionale legata all ambito educativo. 4 L indagine segnala che il 43% dei giovani italiani sono stati all estero a fronte di una media europea del 57% (Commissione europea, 1997). 5 Si veda a riguardo, fra gli altri studi recenti: Cavalli, A. e Galland, O.,

4 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE Il background socio economico L indagine della Commissione europea ha condotto l analisi del background socio economico degli studenti Erasmus prendendo in considerazione l occupazione e il titolo di studio dei padri e delle madri, nonché il reddito familiare. Mentre per le prime due variabili sono stati presi in esame dati oggettivi, nel terzo caso è stata utilizzata una classificazione operata dagli stessi studenti del livello di reddito della famiglia in relazione al reddito medio nel paese di appartenenza. Una tale operazione è facilmente esposta a un rischio di distorsione della realtà in conseguenza dell auto rappresentazione: studenti in condizioni di reddito simili possono classificarsi in maniera anche molto diversa in conseguenza di una differente percezione soggettiva dell ambiente sociale in cui vivono. Un ulteriore fattore condizionante è, inoltre, una possibile insufficiente conoscenza delle reali condizioni economiche della famiglia da parte degli studenti. Esplicitando gli inevitabili limiti della trattazione di un tema così complesso sulla base delle sole informazioni ricavate dagli studenti, i curatori dell indagine hanno condotto l analisi dello status socio economico prendendo in esame separatamente le tre variabili e rinunciando a trarre da ciò conclusioni definitive. Con uguale prudenza si guarda, pertanto, all analisi dello scenario italiano. La descrizione delle occupazioni dei padri e delle madri degli studenti italiani Erasmus 6 ricalca lo scenario relativo alla popolazione degli studenti universitari che emerge dalle indagini Euro Student, sia per l ampia diffusione del ceto impiegatizio nel terziario e nella Pubblica amministrazione, sia per una rilevante presenza di madri impegnate nel lavoro domestico non retribuito. Riclassificate le varie occupazioni in determinati status occupazionali, il confronto fra i paesi comunitari indica come in Italia la presenza di studenti Erasmus provenienti da famiglie con status occupazionale alto 7 sia inferiore alla media: essi sono infatti il 56% nel nostro paese a fronte di una media europea del 68%. A tal riguardo, inoltre, l indagine rileva che in alcuni paesi gli studenti Erasmus provenienti da famiglie in condizioni privilegiate siano la quasi totalità, contando per il 75 80% e oltre 8. Il background familiare degli studenti Erasmus italiani è, dunque, più 6 Vedi le Tabelle 12 e Si intendono famiglie in cui almeno uno dei genitori sia parlamentare o membro dell esecutivo, alto dirigente o funzionario pubblico o privato, imprenditore, libero professionista, docente universitario o insegnante, o comunque abbia un occupazione dello stesso livello di quelle indicate. 8 In Svezia e in Olanda essi sono l 82% del totale degli studenti Erasmus, sono il 78% nel Regno unito e in Norvegia e il 76% in Danimarca e in Belgio. 12

5 Gli studenti Erasmus italiani... eterogeneo della media europea per quanto riguarda la variabile occupazionale (un fenomeno analogo si rileva solo in Spagna, in Austria e in Irlanda). Nonostante ciò, il confronto fra le famiglie degli studenti Erasmus e gli occupati con più di 45 anni 9 indica per l Italia una massiccia presenza di famiglie di studenti in condizioni privilegiate in confronto al totale della società (56% di genitori con status occupazionale alto contro il 27% degli occupati in analoga condizione) e, simmetricamente, una minor presenza di famiglie in condizioni non privilegiate. Le condizioni degli studenti Erasmus italiani non appaiono, in definitiva, particolarmente diverse da quelle desunte dalle indagini Euro Student circa la provenienza sociale degli studenti universitari in Italia e in alcuni paesi europei (Dsw, 1997; Fondazione Rui e Università di Camerino, 1998). La possibilità di accedere alla mobilità Erasmus, pertanto, non appaiono determinate in maniera esclusiva dallo status familiare degli studenti: la provenienza sociale degli studenti Erasmus italiani, infatti, riflette largamente le caratteristiche della popolazione studentesca in generale ed è un segnale di come i meccanismi di selezione siano molto più influenti nella fase dell accesso all Università e nel corso degli studi che nella partecipazione al Programma Socrates/Erasmus. I dati relativi al reddito, pur con le limitazioni precedentemente indicate, tendono a confermare il quadro descritto: poco meno della metà degli studenti si auto collocano sopra la media del reddito del loro paese, il resto (52%) al livello o al di sotto di tale media 10. Le dichiarazioni degli italiani sono in linea con la media europea e segnalano una presenza di studenti con reddito inferiore alla media nazionale più ampia della gran parte degli altri paesi (solo in Austria tale quota è maggiore che in Italia). La conclusione dell indagine europea è che neanche il reddito, in quanto tale, rappresenta un fattore di selezione decisivo. È opportuno aggiungere, tuttavia, che questo aspetto del problema ha sicuramente una maggiore rilevanza nei paesi in cui, come è in Italia, la gran parte degli studenti dipende dalla famiglia di origine (che spesso, come già segnalato, ha altri figli da mantenere) e il raggio di intervento del sistema degli aiuti finanziari è limitato. La maggior rilevanza del contesto familiare nel caso italiano si ripropone anche a proposito del livello culturale delle famiglie di origine degli studenti misurato attraverso il titolo di studio dei genitori. La situazione rilevata a riguardo è la seguente: 9 Sono stati utilizzati i dati dell Indagine europea 1997 sulle forze di lavoro. Il confronto è limitato dal fatto che si pongono a confronto due categorie non omogenee, vale a dire i genitori da un lato e l insieme degli occupati dall altro; si tratta spiegano i curatori dell indagine dell unico dato disponibile su base comunitaria all epoca della rilevazione. Per aumentare la confrontabilità dei dati, sono stati presi in considerazione gli occupati di 45 o più anni, ipotizzando che questa sia la fascia di età che raccolga la quasi totalità dei genitori di studenti universitari. Vedi Commissione europea, Table 14, Table Commissione europea, Table

6 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... gli studenti Erasmus provenienti da famiglie di livello culturale alto (dato dalla presenza di almeno un genitore laureato in famiglia) sono più della media degli studenti italiani nelle stesse condizioni (38% contro 22%); gli studenti Erasmus italiani provenienti da famiglie di livello culturale alto sono comunque una quota molto più bassa della media europea, che è pari al 60% 11 ; in almeno la metà dei paesi dell Unione europea la quota di studenti Erasmus provenienti da famiglie con genitori non laureati è molto bassa (al massimo uno studente ogni tre). Il livello culturale della famiglia di origine appare, alla luce di tali circostanze, un significativo fattore di selezione degli studenti Erasmus; inoltre, in rapporto alle altre variabili analizzate, appare la variabile più influente, tanto più se si tiene in conto il fatto che il raggiungimento di ruoli occupazionali o professionali considerati privilegiati è quasi sempre strettamente legato al possesso di titoli di studio alti, che certificano il possesso di determinate competenze. Se il contesto familiare tipo degli studenti Erasmus italiani è, in definitiva, più colto e più dinamico 12 della media degli studenti italiani, è utile anche rilevare che in ambiente sociale così caratterizzato sono ampiamente diffusi sistemi di valori socio culturali in cui la mobilità internazionale è considerata positivamente, tanto più se legata a un obiettivo formativo. In tal modo, le possibilità di accedere alla mobilità internazionale per motivi di studio sono favorite, anche dove la disponibilità di risorse materiali non è illimitata: ove queste non siano immediatamente e adeguatamente disponibili, infatti, le famiglie dimostrano un alta propensione a mobilitarsi, riconoscendo all impiego delle risorse in questo ambito una qualità di vero e proprio investimento. 5. Le caratteristiche del soggiorno all estero Uno studente Erasmus italiano ogni due è al quarto anno di studi universitari al momento del soggiorno all estero; uno studente ogni due ha anni ma, contemporaneamente, ben un quinto degli studenti vanno in mobilità a 25 anni o più. L età media è 24,2 anni, appena superiore a quella europea, che deriva da rilevanti differenze fra paesi. Queste differenze sono dovute, soprattutto, alle diverse età di accesso all istruzione superiore e alla diversa durata dei corsi universitari. In Italia l età standard di inizio degli studi universitari è un anno più alta di altri paesi europei, e la conclusione di tali studi richiede in media un anno o due più della durata formale 11 Commissione europea, Table La maggior presenza di madri di studenti Erasmus che lavorano rispetto alla media (66% contro il 56% rilevato dalla più recente indagine Euro Student) rappresenta un ulteriore aspetto di tale dinamicità. 14

7 Gli studenti Erasmus italiani... prevista dagli ordinamenti. Queste due circostanze contribuiscono a spiegare, almeno in parte, l alta età media degli studenti italiani Erasmus. La finalizzazione della mobilità a determinati motivi di studio concorre a determinare il momento in cui il soggiorno stesso ha luogo, nonché la sua durata. Soggiorni più o meno lunghi sono, in genere, finalizzati a compiere programmi di attività diversi: un tirocinio in laboratorio o le ricerche finalizzate alla preparazione della tesi, ad esempio, possono richiedere un impegno di tempo minore della frequenza di un corso. La durata media del soggiorno è legata, inoltre, all area disciplinare: il soggiorno all estero tende, infatti, ad essere più lungo per gli studenti nelle aree dell economia, dell ingegneria, degli studi linguistici e delle scienze sociali. Per gli studenti italiani Erasmus la durata media del soggiorno all estero è circa 7 mesi, analoga a quella europea. I soggiorni di durata breve e media sono, comunque, i più diffusi: il 60% circa degli studenti vanno all estero per periodi di 4 5 mesi o comunque non superiori a 6 mesi; per uno studente ogni tre, d altra parte, il soggiorno dura nove mesi o più. I paesi verso i quali la mobilità italiana Erasmus è maggiormente diretta nell anno accademico sono la Spagna (22%), la Francia (19%), il Regno unito (18%) e la Germania (15%). La mobilità italiana verso la Spagna è maggiore della media europea (13%), mentre è minore la mobilità verso il Regno unito (24%). Queste cifre definiscono una sorta di hit parade nelle scelte degli studenti Erasmus italiani; l analisi dei motivi che concorrono a qualificare tali scelte è condotta nel paragrafo successivo. I flussi di mobilità più consistenti riguardano gli studi linguistici (20%), delle scienze sociali (14%) e dell economia (11%) 13 ; non si rileva alcuna particolare vocazione disciplinare delle studentesse Erasmus rispetto alle studentesse universitarie italiane in generale. 6. Motivazioni accademiche e non accademiche nelle scelte relative alla mobilità I giovani italiani, che siano o no studenti, si mostrano disponibili a muoversi e a viaggiare più di quanto non si pensi: la ricerca Young Europeans indica che il 46% dei giovani italiani sono stati una o più volte all estero. In maggioranza, le esperienze giovanili all estero sono legate a vacanze o altri motivi legati al tempo libero. Lo scenario cambia se si guarda alla mobilità per motivi di studio: i giovani italiani che sono stati all estero per motivi studio, infatti, sono il 15,5% del totale; si tratta di una quota certamente limitata, che però è circa tre volte la corrispondente media 13 La mobilità italiana nell area dell economia è circa la metà di quella europea; l indagine della Commissione segnala tuttavia un sovradimensionamento della mobilità europea in tale area rispetto alla quota di studenti europei di materie economiche (Commissione europea, 1999). 15

8 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... europea (5,1%). Gran parte di tale mobilità è, in effetti, funzionale all apprendimento linguistico, mentre solo la quota rimanente è legata a esperienze di studio propriamente intese; l indagine registra inoltre una partecipazione dei giovani italiani a programmi di scambio (nell ambito dei quali va considerato anche il Programma Socrates) pari solo alla metà della media europea. Guardando allo scenario universitario, le indagini Euro Student indicano che più di un quinto degli studenti italiani hanno avuto esperienze di mobilità per motivi di studio, e che il tasso medio di mobilità nel nostro paese non è particolarmente distante dai livelli che si registrano nei maggiori paesi europei (Fondazione Rui e Università di Camerino, 1995; Dsw, 1997). Per quanto ancora inferiore alla media europea, in definitiva, la mobilità non è più una rara eccezione per gli studenti universitari italiani. In un contesto generale così definito, l indagine della Commissione europea sugli studenti Erasmus mostra come l Italia sia stata fra i paesi che maggiormente hanno utilizzato le opportunità offerte dal Programma Socrates 14 ; infatti, il tasso di utilizzo delle borse disponibili è pari al 56%, cifra che pone l Italia al secondo posto (con il Belgio) fra i paesi dell Unione europea, seconda solo all Austria, il cui tasso di utilizzo è pari al 65%. Lo scenario delle destinazioni possibili per gli studenti Erasmus italiani è determinato dalla rete degli accordi in cui gli atenei italiani sono presenti 15. A riguardo si osserva che Spagna, Francia, Regno Unito e Germania (nell ordine, i primi paesi partner delle università italiane) hanno raccolto da soli i ¾ dei borsisti italiani 16. Fra i paesi citati, per Spagna e Regno unito il tasso di utilizzo delle borse disponibili da parte degli studenti Erasmus italiani è alto (67% e 63%, rispettivamente); per Francia e Germania, invece, tale tasso è non solo consistentemente più basso, ma anche inferiore alla media paese italiana. Il tasso di utilizzo più alto si registra, oltre che per la Spagna e il Regno Unito, per l Irlanda (71%), l Olanda (63%) e la Finlandia (59%); il più basso, all opposto, si registra per la Grecia (23%). Le differenze da paese a paese, come si vede, sono considerevoli: se solo uno studente ogni quattro che avrebbe potuto andare in Grecia ha utilizzato tale opportunità, nel caso dell Irlanda gli studenti partiti sono tre ogni quattro. 14 Commissione europea, Table 3; la situazione descritta fa riferimento all analisi dei dati provvisori circa la partecipazione al Programma nell anno accademico Lo scenario istituzionale del Programma costituisce una imprescindibile variabile oggettiva nell analisi. Oltre alle strategie internazionali dell ateneo nel suo complesso, a definire le caratteristiche di tale scenario concorrono anche, in misura rilevante, le scelte e i comportamenti dei docenti, dall iniziativa dei quali originano, molto spesso, gli accordi alla base dei contratti istituzionali. Guardando alle scelte dei docenti nel campo della cooperazione e della mobilità internazionali, esse possono essere influenzate da motivazioni e circostanze soggettive analoghe a quelle attive per gli studenti (al tema si accenna più oltre nel testo), quali le conoscenze linguistiche o la propensione al cosmopolitismo (per quest ultimo punto si veda, fra gli altri, F. Denti in: Moscati, R., 1997). 16 Commissione europea, Table 2 (vedi la nota precedente). 16

9 Gli studenti Erasmus italiani... Come spiegare cifre così diverse fra loro? Cosa determina, in altre parole, tanta differenza nell utilizzo di opportunità paese formalmente uguali fra loro? Si può ipotizzare che a fianco delle variabili oggettive, quali lo scenario istituzionale del Programma o i costi della mobilità 17, a determinare le scelte operate dagli studenti possano intervenire di caso in caso ed effettivamente intervengano altre variabili di tipo soggettivo. Tali variabili soggettive, a loro volta, possono essere legate sia alla dimensione formativa dell esperienza di mobilità (variabili accademiche), sia alle implicazioni più personali dell esperienza che ciascuno studente si accinge a compiere (variabili extra accademiche). Fra le variabili che entrano in gioco si possono indicare almeno le seguenti: variabili accademiche: la conoscenza delle lingue straniere; la valutazione del valore aggiunto che la mobilità può fornire al proprio curriculum; variabili extra accademiche: l attrazione per dati paesi europei; il fascino del non conosciuto e il suo rovescio. a) La conoscenza delle lingue straniere Alcune recenti indagini (Fondazione Rui e Università di Camerino, 1995; Commissione Europea, 1997; Buzzi, C., Cavalli, A. e de Lillo, A.,1997) fotografano la diffusione nel nostro paese della conoscenza delle lingue straniere nel modo seguente: a) la percentuale di giovani italiani che non hanno alcuna reale conoscenza di lingue straniere è molto alta, pari a circa il 40%; b) le lingue estere più conosciute dagli studenti universitari e, più in generale, dai giovani italiani sono, nell ordine, l inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo le ultime due pressoché alla pari per diffusione; c) le altre lingue straniere parlate in Europa sono conosciute da minoranze molto esigue di giovani italiani; la situazione non muta fra gli studenti universitari; d) gli studenti universitari che conoscono almeno una lingua straniera sono percentualmente una quota un po più ampia dei loro coetanei non universitari; e) gli studenti che conoscono più di una lingua straniera sono una minoranza molto limitata. Ponendo a confronto il quadro così descritto con il campo delle possibilità aperte agli studenti dalla mobilità Erasmus, non è difficile individuare l influenza della variabile lingua nelle scelte degli studenti: a parità di altre condizioni, i paesi nei quali si parlano le lingue straniere più conosciute in Italia sono privilegiate a scapito degli altri paesi. Non solo, infatti, i paesi in cui si parlano le lingue straniere più conosciute sono gli stessi paesi verso cui si indirizza gran parte del flusso degli studenti italiani, ma altre circostanze, meno immediatamente visibili, confermano l influenza della variabile linguistica sulla mobilità. In particolare, a prescindere da ogni altra considerazione relativa alla qualità riconosciuta al sistema di istruzione superiore del paese di destinazione e all'istituzione 17 Per l analisi di tale aspetto si veda il Paragrafo 7. 17

10 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... in cui gli studenti saranno accolti, la capacità di attrazione di paesi anglofoni quali l'irlanda o nei quali l'inglese è diffuso al punto da rappresentare una sorta di seconda lingua nazionale quali l'olanda è influenzata positivamente dalla conoscenza di tale lingua; non si registra invece un equivalente effetto positivo del Francese nel caso del Belgio, francofono solo per metà. Inoltre, senza considerare il possibile ruolo giocato da altre variabili, i paesi mediterranei nei quali si parlano lingue molto poco conosciute dagli italiani quali la Grecia e il Portogallo segnano i tassi più bassi di utilizzo delle borse disponibili. b) La valutazione del valore aggiunto che la mobilità può fornire al proprio curriculum L esistenza di una sorta di esterofilia selettiva degli italiani nel giudizio su altri paesi europei non è una novità. Tale fenomeno porta a esprimere opinioni sempre tendenzialmente positive verso alcuni paesi (per esempio la Germania o la Francia) considerati, a torto o a ragione, buoni esempi di funzionamento della macchina pubblica, di organizzazione della società, etc. Nell ambiente universitario, i giudizi positivi che circolano diffusamente a proposito dei sistemi di istruzione superiore e di ricerca dei paesi prima citati e di altri paesi quali l Olanda, il Regno unito o la Svezia favorisce negli studenti un livello di aspettative alto verso le esperienze possibili in tali paesi. Di conseguenza, un soggiorno di studio in un paese ben considerato è ritenuto capace di determinare un arricchimento del proprio curriculum di studi; ciò a prescindere dalla effettiva conoscenza dell ambiente di studio o di ricerca in cui si finisce e dalla chiara definizione del proprio piano di lavoro. Si può vedere all opera in questi casi, a ben vedere, di una sorta di pregiudizio positivo, cui fa da contraltare lo scarso appeal della mobilità verso altri paesi, a torto o a ragione ritenuti di secondo piano sotto il profilo scientifico o non in grado di esprimere ambienti culturali di alto livello. Questa sorta di pregiudizio negativo può favorire in alcuni studenti lo svilupparsi di un livello di aspettative basso verso le potenzialità di un soggiorno di studio realizzato in tali paesi. c) L attrazione per dati paesi europei La ricerca Young Europeans ha mostrato l esistenza di una particolare capacità di attrazione esercitata da alcuni paesi europei sui giovani italiani. Un indicatore abbastanza significativo di tale capacità è considerato l interesse per l apprendimento delle lingue parlate in tali paesi. È lo Spagnolo ad essere indicato come la lingua che i giovani del nostro paese soprattutto vorrebbero imparare (40% dei casi), seguito dall Inglese (35% dei casi), dal Tedesco (30% dei casi) e dal Francese (26% dei casi). L ampio interesse suscitato dall Inglese è facilmente spiegabile con la posizione leader che tale lingua ha nelle relazioni e negli scambi internazionali. L ampiezza dell interesse dichiarato per l apprendimento dello Spagnolo e del Tedesco 18

11 Gli studenti Erasmus italiani... (quest ultimo capace di attrarre più dello stesso Francese) può contribuire a spiegare prescindendo dalle aspettative sulla rilevanza delle esperienze di studio condotte nei paesi in cui tali lingue sono parlate la buona propensione dimostrata dagli studenti universitari italiani per la mobilità verso la Spagna e la Germania, contrastando in tal modo l effetto depressivo sulla mobilità causato dallo scarso livello di conoscenza delle stesse lingue. La capacità di attrazione esercitata dall ambiente culturale di tali paesi, in definitiva, sembra capace di controbilanciare l handicap linguistico e addirittura di neutralizzarne almeno in parte gli effetti. d) il fascino del non conosciuto e il suo rovescio Nella platea degli studenti coinvolti dalle esperienze di mobilità è possibile rilevare al pari di quanto, mutatis mutandis, è dato rilevare fra i turisti e i viaggiatori due atteggiamenti fra loro opposti. Una parte degli studenti sembrano essere sensibili al fascino di ciò che è poco conosciuto in termini di ambiente socioculturale, che proprio per questo attrae e stimola a partire. Il fascino del non conosciuto può contribuire a spiegare l attrazione per paesi piuttosto diversi dall Italia non solo per clima, per abitudini alimentari e per stili di vita, ma anche per lingua e per modi di funzionamento del sistema di istruzione superiore. Altri studenti, all opposto, di fronte alla prospettiva di passare alcuni mesi lontano dal proprio abituale ambiente di vita, sembrano rassicurati dalla possibilità di ritrovarsi in paesi che, per gli stessi motivi prima elencati, appaiono meno dissimili dall Italia. Un esempio del primo caso può essere costituito dai paesi scandinavi; per il secondo caso si possono citare i paesi di influenza culturale latina, quali la Spagna o la Francia. L influenza del fascino del non conosciuto e del suo rovescio sulle scelte individuali degli studenti non dovrebbe essere sottovalutata; a riprova di ciò va segnalato che l incapacità di sopportare la separazione dall ambiente di provenienza è indicato come uno dei maggiori ostacoli soggettivi alla mobilità (Commissione europea, 1997; Fondazione Rui e Università di Camerino, 1995). 7. Le implicazioni economiche della mobilità L analisi delle implicazioni economiche della mobilità costituisce uno dei focus dell indagine realizzata dalla Commissione europea. Le informazioni raccolte sul bilancio economico degli studenti Erasmus nel proprio paese e durante il soggiorno all estero sono finalizzate alla quantificazione dei bisogni aggiuntivi durante la mobilità, per valutare l adeguatezza del sostegno che gli studenti ricevono attraverso il grant Erasmus. 19

12 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... La conclusione cui l indagine giunge è che il grant si dimostra capace di bilanciare, in linea di massima, la crescita dei costi affrontati dagli studenti in mobilità; ciò soprattutto nei casi in cui i programmi nazionali di sostegno alla mobilità concorrano a sostenere le spese supplementari affrontate dagli studenti. Negli altri casi, invece, il grant tende piuttosto a bilanciare l assenza o la scarsità di finanziamenti pubblici interni a sostegno degli studi all estero. Se una tale conclusione non appare particolarmente originale, l indagine offre una preziosa quantificazione dei costi della mobilità che offrono alle autorità comunitarie e nazionali utili strumenti per la definizione delle proprie politiche. Nel caso dell Italia, l indagine offre ulteriori elementi di conoscenza. Non è consueto infatti, nel nostro paese, disporre di informazioni dettagliate sulla dimensione economica degli studi raccolte direttamente presso gli studenti: per tale motivo, può essere utile soffermarsi sui dati relativi al bilancio degli studenti Erasmus, con l obiettivo di trarne indicazioni utili anche ad ampliare le conoscenze relative al mantenimento agli studi in Italia. Con tale obiettivo, si guarda inizialmente agli studenti Erasmus come normali studenti universitari, per poi analizzare i problemi del soggiorno all estero. Il bilancio degli studi in Italia Il bilancio mensile medio delle entrate e delle uscite 18 dichiarato dagli studenti Erasmus italiani è di circa 340 Euro/mese, vale a dire circa lire/mese. Le differenze fra gli studenti che vivono in famiglia e quelli che vivono fuori casa sono rilevanti 19 : il bilancio medio è di circa 280 Euro/mese per i primi, mentre sale fino a 450 Euro/mese per i secondi, in conseguenza dei costi per l alloggio e per l alimentazione. Per gli studenti che abitano in famiglia, invece, questi costi come pure quelli relativi ad altri servizi erogato in ambiente domestico sono normalmente a carico delle famiglie e non entrano nel bilancio personale degli studenti. Ciò spiega perché, fra gli studenti che abitano in famiglia, il 40% circa dichiarano un bilancio fino a 250 Euro/mese, mentre gli studenti che vivono fuori casa nelle stesse condizioni sono una quota bassissima e, nel caso degli studenti che vivono in appartamento, praticamente inesistente 20. Guardando al bilancio dal punto di vista delle entrate, il contributo più consistente proviene dalle famiglie, che concorrono per oltre ¾ del totale. Il contributo personale, che conta per un ulteriore 16,5%, deriva prevalentemente dai proventi di lavori saltuari e occasionali, ampiamente diffusi fra gli studenti italiani e ancora di più fra gli studenti di altri paesi europei (Dsw, 1997). Il contributo derivante dal sostegno offerto dal sistema del Dsu (borse di studio e altri aiuti) è molto limitato e corrisponde al 6% del bilancio medio. Il contributo delle famiglie è preponderante per tutte le 18 Vedi la Tabella Commissione europea, Table Vedi le Tabelle 36 e

13 Gli studenti Erasmus italiani... tipologie di studenti: costituisce infatti il 63% delle entrate degli studenti che vivono in case dello studente e arriva fino all 80% circa, sia per gli studenti che vivono a casa che per quelli che abitano in appartamenti condivisi. L incidenza del sostegno pubblico, invece, varia significativamente 21 : del tutto marginale per gli studenti che vivono a casa o in appartamenti condivisi, nonché per gli studenti che dichiarano un reddito familiare superiore alla media 22, arriva a costituire il 12% del bilancio degli studenti con un reddito familiare inferiore alla media e il 24% circa delle entrate medie degli studenti alloggiati in case dello studente. Al pari delle entrate, anche la composizione del bilancio per voci di spesa cambia notevolmente per le diverse tipologie di studenti 23. Se la spesa media per l alloggio e l alimentazione è pari al 25% del bilancio, questa voce è marginale per gli studenti che vivono con la famiglia (contando per meno del 10% del totale), mentre incide massicciamente sul bilancio degli studenti che vivono fuori casa, arrivando ad assorbire fino al 57% delle risorse. Di conseguenza, la disponibilità finanziaria per i libri e le attrezzature didattiche, per il tempo libero e per altre spese è proporzionalmente molto maggiore per gli studenti che vivono in famiglia, che impiegano a questo scopo due terzi del loro bilancio; dopo aver pagato i costi dell alloggio e dell alimentazione la quota disponibile per gli studenti che vivono fuori casa scende fino al 25% (come nel caso degli studenti che vivono in appartamenti condivisi). Gli studenti italiani fuori casa condividono con i loro colleghi europei il disagio derivante dal maggior impegno economico rispetto agli studenti che vivono in famiglia; la spesa per l alloggio è però più bassa per gli italiani rispetto alla media comunitaria (33% contro 38%). Anche il bilancio medio degli studenti italiani, però, è inferiore alla media europea 24. Se tali differenze sono spiegabili con il diverso costo medio della vita nei vari paesi, la differenza più significativa riguarda l incidenza del supporto dei sistemi di student welfare: il contributo al bilancio individuale garantito dal mix di borse e prestiti costituisce, infatti, la parte maggioritaria (56 80%) del bilancio degli studenti dei paesi scandinavi; negli altri paesi l incidenza del contributo scende, contando per circa il 25 35% nei paesi anglofoni e in Austria e per quote molto basse negli altri paesi; in particolare, supera di poco il 15% in Francia e in Spagna e resta sotto il 10% nel caso del Belgio, dell Italia e del Portogallo. 21 Vedi la Tabella Commissione europea, Table Vedi le Tabelle 8 e Commissione europea, Table 27. Come già rilevato, tali medie derivano da situazioni fortemente differenziate per paese. In questo caso, il bilancio degli studi è più alto nei paesi dell area scandinava (circa 800 Euro/mese) e più basso nei paesi meridionali ( Euro/mese). 21

14 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... I costi del soggiorno all estero L ammontare complessivo del grant Erasmus 25 ricevuto in media dagli studenti italiani è 880 Euro, di poco superiore alla media nell Unione europea, che è 830 Euro. Poiché tale ammontare dipende dalle scelte operate nei singoli paesi, l importo medio va dai 500 Euro circa della Finlandia e della Svezia ai 1600 Euro circa del Portogallo e della Grecia fini ai 2380 Euro del Lussemburgo. Quale che sia l entità del sostegno ricevuto, gli studenti che dichiarano di aver avuto difficoltà finanziarie nel corso del loro soggiorno all estero sono il 57% del totale, con punte molto più alte nei paesi quali l Italia classificati fra quelli con basso livello di sostegno pubblico 26. Almeno tre borsisti Erasmus italiani ogni quattro dichiarano, in effetti, di aver incontrato problemi finanziari nel corso del periodo trascorso all estero 27 ; nella quasi totalità dei casi l importo del grant ricevuto (in media circa L /mese) è giudicato insufficiente rispetto alle necessità, soprattutto da parte degli studenti che si sono recati nel Regno unito, nei paesi scandinavi e in Spagna 28. Gli altri esempi di possibili difficoltà proposti dall indagine sono segnalati solo episodicamente. Solo il 5% degli studenti Erasmus italiani, ad esempio, lamentano l insufficienza del contributo ricevuto dalla famiglia; fra questi, com era prevedibile, sono più della media gli studenti provenienti dalle famiglie meno ricche e gli studenti che vivono fuori casa; in un certo numero di casi, questi ultimi segnalano anche il problema della perdita del posto alloggio a causa della partenza in mobilità. L analisi dei costi di mantenimento all estero, pur dimostrandosi un impresa complessa per una certa parte degli studenti italiani (circa un terzo non forniscono indicazioni utilizzabili), offre indicazioni preziose sulle modificazioni della struttura del bilancio economico degli studenti. 25 Tale grant non è assegnato a tutti gli studenti in partenza: in Italia solo l 1% degli studenti non ne hanno beneficiato nell anno accademico , ma tale quota è pari al 9% circa su base europea e arriva a oltre il 20% per i belgi, i francesi e gli austriaci e al 37% per i norvegesi. 26 Commissione europea, Table Vedi la Tabella Può essere utile riprendere qui il tema dell intreccio fra variabili oggettive e soggettive nel determinare le caratteristiche della partecipazione italiana ad Erasmus. I casi della Spagna e del Regno unito appaiono esemplificativi a riguardo. Nonostante gli studenti dichiarino l inadeguatezza del grant ricevuto, infatti, questi paesi sono destinatari dei più consistenti flussi quantitativi di mobilità degli studenti italiani e, inoltre, i paesi per i quali si registrano i più alti tassi di utilizzo delle borse disponibili. L apparente contraddizione può essere spiegata con il fatto che la percezione dell inadeguatezza del supporto è contrastata e sopravanzata dalla capacità di attrazione di tali paesi, che spinge gli studenti a partire comunque, anche nei casi in cui il costo medio della vita è alto, come nel Regno unito. Nel caso della Spagna paese nel quale il costo medio della vita è meno alto l inadeguatezza del grant è bilanciata anche dall incremento moderato dei costi che gli studenti devono affrontare durante il soggiorno in tale paese. 22

15 Gli studenti Erasmus italiani... Quanto spendono gli studenti Erasmus italiani all estero? Metà degli studenti 29 dichiarano una spesa media mensile fra i 501 e i 750 Euro/mese, vale a dire circa 1 1,5 milioni di lire/mese), con ovvie differenze fra paese e paese, dovuta al diverso costo della vita: la spesa tende ad essere più alta nel Regno unito e in Francia, più bassa in Spagna e in Germania. Ponendo, inoltre, a confronto la composizione del bilancio delle entrate e delle uscite nel corso del soggiorno all estero 30 con quello dichiarato a casa propria, l alloggio e l alimentazione costituiscono da sole circa il 60% delle spese e registrano la variazione più consistente (+ 34% rispetto alla spesa in Italia), dovuta soprattutto all incremento delle spese per l alloggio, che quasi triplicano. L impennata modifica in misura sostanziale il bilancio degli studenti che in Italia vivono con la famiglia, per i quali tale voce di spesa costituisce il 66% della spesa addizionale all estero; per gli studenti che in Italia vivono fuori casa il costo dell alloggio pur rappresentando un terzo della spesa totale costituisce solo il 40% della spesa addizionale 31. Le spese per l alloggio sono tendenzialmente più alte nei paesi dell Europa centro settentrionale (fra questi, il Regno unito comporta la spesa media più alta), mentre l incidenza di tale spesa è minore nei paesi mediterranei e, in particolare, in Grecia e in Portogallo. Dal lato delle entrate, il contributo delle famiglie continua a rappresentare il maggior supporto a disposizione degli studenti Erasmus: pur diminuendo di circa un terzo, esso costituisce infatti, in media, il 56% delle entrate totali all estero; tale contributo rappresenta un supporto più consistente per gli studenti di famiglie con reddito medio alto (dal 52% al 63%), mentre si riduce, per gli studenti meno abbienti, fino al 44% del totale. Come si vede, il maggior peso dei costi della mobilità internazionale degli studenti continua ad essere sostenuto dalle famiglie 32 ; inoltre, l entità delle cifre segnala un impegno economico notevole, che può essere interpretato come un segnale significativo del valore riconosciuto all istruzione: le famiglie italiane sono disposte ad investire negli studi dei figli e non considerano un soggiorno all estero (tanto più in una cornice istituzionale come il Programma Socrates) un lusso o un esperienza eccentrica. Il grant Erasmus costituisce, in media, un quarto del bilancio degli studenti, mentre le altre forme di aiuto economico (borsa di studio pubblica o privata, contributo integrativo del grant, etc.) contribuiscono per il 10% alle entrate totali; mentre per l importo del grant non si registrano variazioni di rilievo in relazione al 29 Vedi la Tabella Vedi le Tabelle 9 e Commissione europea, Table Il risultato dell indagine sugli studenti Erasmus conferma quanto indicato dalle indagini Euro Student, che, rilevando il fatto che quattro studenti ogni cinque vanno all estero a spese delle famiglie, sottolineano la centralità del ruolo svolto delle famiglie (Fondazione Rui e Università di Camerino, 1995). 23

16 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... reddito familiare, l incidenza delle altre forme di aiuto è, pur di poco, maggiore per gli studenti provenienti da famiglie meno abbienti e arriva al 15% delle entrate totali. In confronto alla situazione rilevata dall indagine negli altri paesi il grant Erasmus contribuisce al bilancio degli studenti italiani in mobilità un po più della media europea (27% contro 22) 33. Per quanto riguarda la spesa degli studenti Erasmus italiani nei paesi comunitari, Svezia, Regno unito, Irlanda e Danimarca sono i paesi in relazione ai quali il soggiorno implica il maggior incremento di spesa rende quindi necessarie maggiori entrate rispetto al bilancio tipo in Italia; i meno impegnativi sono Portogallo e Austria. L importo medio del grant assegnato agli studenti italiani che partono verso i diversi paesi non varia però in maniera rilevante: ne può conseguire, ove non siano rese disponibili risorse finanziarie aggiuntive, una minor copertura finanziaria della mobilità verso i paesi più impegnativi dal punto di vista economico. In assenza di adeguate risorse aggiuntive, gli studenti possono rispondere al maggior bisogno solo ricorrendo ad un maggior sostegno delle famiglie. La capacità di mobilitare risorse aggiuntive per la mobilità internazionale dei propri figli non è però la stessa nelle famiglie italiane: il massimo sforzo è operato dalle famiglie con redditi di livello medio e medio basso, mentre l impegno è proporzionalmente minore per le famiglie più abbienti e per quelle a reddito più basso 34. Nel caso degli studenti più benestanti, ciò consegue dall ampia disponibilità di risorse in ogni caso assicurata dalle famiglie; per gli studenti in condizioni economiche più modeste, invece, si può ipotizzare che le la disponibilità di risorse non possa crescere oltre un dato livello in quanto l impegno richiesto dagli studi in Italia è già notevolmente oneroso. Poiché l importo medio del grant non risulta variare in maniera significativa in relazione alle fasce di reddito in cui gli studenti si collocano, il pericolo di una possibile minor copertura finanziaria degli studenti in condizioni economiche sfavorite, che non riescono a mobilitare adeguate risorse aggiuntive attraverso le famiglie, può essere fronteggiato solo attraverso un adeguato sistema di aiuti. Per questi studenti, in definitiva, sono assolutamente essenziali tanto il contributo costituito dal grant Erasmus che la disponibilità di risorse ulteriori rese disponibili attraverso il sistema del diritto allo studio e altre fonti di aiuto. 33 Commissione europea, Table 26. Nei paesi nordeuropei il peso del grant è molto limitato (15 20%, addirittura 7% in Svezia), mentre costituisce un contributo ben più rilevante in paesi quali la Grecia (37%), il Portogallo o l Austria (44%). Il diverso contributo del grant al bilancio degli studenti deriva dall intreccio di più circostanze; fra le altre, vanno indicate l esistenza di programmi nazionali di sostegno degli studi all estero, l esportabilità all estero delle borse di studio nazionali, le scelte di distribuzione delle risorse da parte delle agenzie nazionali Erasmus e la disponibilità media di risorse finanziarie da parte dei singoli studenti. Sui programmi di sostegno degli studenti nazionali all estero, si veda: Murst e Dsw, Vedi la Tabella

17 Gli studenti Erasmus italiani La valutazione dell esperienza della mobilità La valutazione del risultato e delle conseguenze della mobilità Erasmus sotto il profilo accademico e socio culturale è un tema marginale dell indagine promossa dalla Commissione europea, focalizzata prevalentemente sugli aspetti e le implicazioni socio economiche della mobilità. Mancando l indicazione precisa di aspetti concreti dell esperienza individuale degli studenti rispetto ai quali misurare la rilevanza della mobilità, il discorso deve limitarsi a indicare delle tendenze di carattere generale, la prima e la più chiaramente definita delle quali è l ampio quasi plebiscitario prevalere di una valutazione positiva al massimo grado. 35. Ciò detto, l analisi dei dati porta ad individuare qui e là leggendo fra le righe del giudizio degli studenti qualche indicazione che contribuisce a mitigare l impressione iniziale di generale, acritico entusiasmo. Come si vedrà, si tratta quasi solo di indizi, nulla di più che spie di possibili dimensioni problematiche, sulle quali tuttavia vale la pena soffermarsi. La valutazione del risultato accademico Solo il 5% degli studenti Erasmus italiani esprimono un giudizio non positivo della rilevanza dell esperienza in rapporto ai propri studi 36. Distinguendo il giudizio in relazione al paese in cui gli studenti hanno svolto il proprio soggiorno, emerge una valutazione delle esperienze realizzate nelle università dei paesi nordeuropei tendenzialmente più positiva di quella relativa ai paesi mediterranei e alla Francia. Si tratta di una tendenza che accomuna, in generale, la valutazione degli studenti di tutti i paesi europei 37. Fra i paesi nei confronti dei quali si definisce un area, pur ristretta, di giudizio critico, l Italia è al primo posto (17% di studenti ospiti). Sono soprattutto gli studenti nordeuropei a mostrare qualche riserva, mentre gli studenti dei paesi mediterranei esprimono una valutazione più apertamente positiva 38. Commentando tale risultato, l indagine europea mette opportunamente in guardia dalla tentazione di operare generalizzazioni sull utilità della mobilità Erasmus verso i paesi mediterranei, e richiama l attenzione sulle molteplici circostanze che contribuiscono a rendere più o meno riuscito, e quindi utile e soddisfacente, un soggiorno Erasmus. 35 Anche tenendo in conto l incidenza di una possibile auto selezione negativa da parte di studenti Erasmus che non hanno avuto una buona esperienza, meno disponibili a rispondere al questionario, il risultato del sondaggio non muta nella sostanza. 36 Vedi la Tabella Commissione europea, Table Commissione europea, Table 5. 25

18 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... Fra gli elementi che concorrono a qualificare il rapporto fra gli studenti e l ambiente accademico (nuovo e spesso molto diverso da quello di provenienza) in cui ciascuno ha compiuto la propria esperienza si richiamano, fra gli altri: una possibile insufficiente preparazione linguistica prima della partenza verso paesi in cui non si parlano le lingue più diffusamente insegnate e parlate nell Unione europea; le diversità fra sistemi e l insufficiente preparazione ad affrontare i problemi che ne conseguono sul piano didattico ed organizzativo; il disagio dell impatto con materie inedite; il diverso standard di preparazione richiesto agli studenti dalle università dei paesi ospitanti; i diversi criteri di valutazione della preparazione individuale adottati dalle università dei paesi ospitanti; le differenze dell approccio didattico adottato dalle università dei paesi ospitanti, da cui conseguono diversi gradi di autonomia e capacità di comunicazione richiesti agli studenti. La valutazione della rilevanza socio culturale Se la valutazione sotto il profilo accademico può indicare qualche segnale di insoddisfazione, la valutazione della rilevanza socio culturale dell esperienza di mobilità Erasmus è un vero plebiscito da parte degli studenti italiani: per il 99% essi esprimono, infatti, un giudizio positivo, mentre in oltre l 80% dei casi il giudizio è molto positivo 39. Le dimensioni e il grado della soddisfazione sono comuni per tutti i paesi in cui gli studenti hanno svolto il proprio soggiorno Erasmus, tanto per gli italiani che per gli studenti degli altri paesi europei 40 : i pochi casi negativi costituiscono, infatti, solo un eccezione all amplissimo prevalere del massimo livello di valutazione positiva. L obiettivo della mobilità internazionale, oltre e forse prima che offrire agli studenti universitari europei l opportunità di studiare in un altro paese, è offrire ai giovani cittadini dell Unione europea l occasione di entrare in contatto con realtà nuove, confrontandosi con stili di vita, ambienti culturali e sistemi di valori diversi da quelli da cui si proviene. Ciò con l obiettivo di aiutare la coesistenza e l integrazione delle differenze, in definitiva di far crescere il tasso di europeismo dei cittadini dei paesi dell Unione. In relazione a tale obiettivo, il giudizio degli studenti europei sulla rilevanza socio culturale (così come di quella accademica) suona come un aperto incoraggiamento ai policy maker a proseguire il sostegno alle azioni di supporto agli scambi in ambito educativo e giovanile. 39 Vedi la Tabella Commissione europea, Table 4. 26

19 Gli studenti Erasmus italiani Conclusioni Le analisi e le riflessioni sviluppate a partire dai dati sugli studenti Erasmus italiani elaborati nell ambito dell indagine promossa dalla Commissione europea sugli studenti che hanno partecipato al Programma Socrates/Erasmus nell anno accademico portano alle considerazioni conclusive riportate qui di seguito. Un primo gruppo di considerazioni si riferisce al background sociale ed economico delle famiglie degli studenti. In uno scenario comunitario caratterizzato dalla netta prevalenza, fra gli studenti Erasmus, della provenienza da ambienti familiari in condizioni privilegiate sul piano socio economico, la condizione degli studenti Erasmus italiani appare più varia ed eterogenea della media. Mentre i giovani provenienti da famiglie con status socio economico e culturale di livello alto costituiscono circa i due terzi degli studenti Erasmus nell insieme dei paesi dell Unione europea (e nei paesi nordeuropei sono la quasi totalità), nel nostro paese è più ampia benché sempre minoritaria la frazione rappresentata dagli studenti provenienti da famiglie di livello più modesto (vale a dire con genitori non laureati e che non svolgono occupazioni privilegiate). Questa situazione rispecchia, a ben vedere, la composizione sociale della popolazione studentesca dell Università italiana contemporanea, stabilmente caratterizzata dalla presenza di giovani appartenenti a tutti i gruppi sociali, sia pure con una evidente sottorappresentazione dei gruppi meno favoriti, in conseguenza dell azione di meccanismi di selezione sociale in tutti i livelli del processo di istruzione. Rinviando a più opportune occasioni le riflessioni sugli effetti di tali meccanismi sulla composizione sociale della popolazione studentesca, in questa sede si segnala la circostanza, emergente dall analisi, per la quale i meccanismi di selezione sociale, pur attivi, non appaiono influenti nella partecipazione alla mobilità Erasmus più di quanto non siano nella fase di accesso all Università e nel corso degli studi universitari. La provenienza da un contesto familiare svantaggiato o comunque non privilegiato sul piano economico costituisce un rilevante ostacolo alla mobilità Erasmus (più in generale, alla mobilità internazionale per motivi di studio). L handicap economico appare, tuttavia, almeno parzialmente bilanciato da tre circostanze: l esistenza di un sistema di aiuti economici alla mobilità, essenzialmente costituito dai grant Erasmus e dai contributi aggiuntivi offerti, in primo luogo, dal sistema del diritto allo studio regionale; tale sistema di aiuti è però limitato per estensione e portata del sostegno; la forte motivazione soggettiva degli studenti, che mostrano disponibilità ad affrontare le difficoltà connesse al soggiorno e allo studio all estero e un evidente interesse a utilizzare le opportunità offerte dal Programma Erasmus; di tale interesse è un indicatore molto significativo il tasso di utilizzo delle borse disponibili da parte degli studenti Erasmus italiani, che è fra i più alti nello scenario comunitario; 27

20 L ESPERIENZA DELLA MOBILITÀ INTERNAZIONALE... la forte mobilitazione delle famiglie degli studenti, non solo sul piano economico (vale a dire delle risorse rese disponibili) e materiale (vale a dire dei servizi erogati in ambito domestico), ma anche sul piano del sostegno e del rinforzo della motivazione che si manifesta nei giovani componenti. La motivazione dichiarata dagli studenti e la disponibilità a mobilitarsi da parte delle famiglie trovano il loro retroterra, fra l altro, anche nell ampia diffusione nella società italiana di sistemi di valore che assegnano grande importanza all istruzione come fattore di miglioramento sociale e riconoscono alla mobilità internazionale per motivi di studio la capacità di valorizzare il curriculum degli studi e di arricchire la personalità individuale. La propensione alla mobilità internazionale Erasmus da parte di studenti provenienti da famiglie di livello culturale alto (in cui sono presenti genitori laureati) non stupisce. Circa due terzi degli studenti Erasmus italiani, tuttavia, provengono da famiglie di livello culturale meno elevato (si tratta di una quota maggiore della media europea). Tale circostanza costituisce un indicatore significativo di quanto il valore sociale dell istruzione sia diffuso e riconosciuto in tutti gli strati sociali, e contribuisce anche a spiegare la circostanza per cui lo sforzo maggiore nel rendere disponibili risorse aggiuntive per coprire i costi della mobilità è compiuto proprio da famiglie con redditi di livello medio e medio basso. Un secondo gruppo di considerazioni rimanda al tema dei costi della mobilità. L analisi di tali costi ha mostrato come le famiglie coprano la frazione quantitativamente più rilevante del bilancio degli studi all estero (contribuendo per oltre la metà di tale bilancio), mentre il grant Erasmus costituisce in media poco meno di un quarto delle entrate. In grande maggioranza, inoltre, gli studenti Erasmus italiani dichiarano di aver incontrato difficoltà economiche. Poiché l ammontare del grant non mostra significativamente differenze in relazione al reddito familiare e al paese di destinazione, l efficacia del contributo appare limitata, in particolare, per gli studenti in mobilità verso i paesi nei quali il costo medio della vita è più alto e per gli studenti provenienti da famiglie in condizioni economiche sfavorite, le cui capacità di mobilitare risorse finanziarie aggiuntive sono scarse e limitate. Ne deriva il duplice rischio di una possibile selezione negativa di studenti provenienti da famiglie a reddito medio basso e di una possibile riduzione della mobilità verso paesi in cui i costi medi di mantenimento sono alti (in primo luogo i paesi nordeuropei). In tale contesto, la pronta disponibilità del grant Erasmus continua ad essere condizione essenziale per garantire la partecipazione al Programma Erasmus; in relazione alle difficoltà dichiarate dagli studenti, altrettanto essenziale appare l obiettivo di incrementare, per quanto possibile, l entità del grant stesso. Poiché le risorse potenzialmente disponibili attraverso il sistema dei grant Erasmus continuano ad essere limitate, di primaria importanza appare anche l obiettivo di mobilitare maggiori risorse aggiuntive attraverso sistemi integrativi di aiuto agli studenti, nonché esplorare altre possibili fonti di sostegno pubblico e privato. 28

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