IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA

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1 IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA Nota congiunturale trimestrale Luglio In breve Dopo il rimbalzo ciclico della prima parte dello scorso anno, da fine l economia italiana cresce a ritmi sempre più lenti. Mentre il rallentamento di fine era allineato a quello degli altri Paesi, l attuale debole andamento dell Italia non si riscontra nei principali Paesi europei, che sono in forte recupero. Questo quadro di bassa crescita, si riflette nei dati strutturali del mercato del lavoro, che evidenziano una situazione di stallo dell occupazione, mentre dagli indicatori congiunturali emergono segnali di incertezza e un crescente ricorso ad assunzioni con contratti flessibili. Nel I trimestre il tasso di occupazione si riduce di due decimi di punto percentuale su base annua, attestandosi al 64,9%. Per la prima volta dall inizio della crisi il tasso di occupazione maschile registra una variazione tendenziale positiva, seppur contenuta (+, punti percentuali), arrivando al 74,3%. Cala invece di 4 decimi di punto percentuale il tasso di occupazione femminile (55,4%). Questi andamenti riflettono il recupero occupazionale del comparto manifatturiero, che cresce di 37mila unità rispetto al I trimestre (+3,3%) e la flessione dell occupazione nei servizi pari a mila lavoratori (-,4%), che sconta il calo della domanda interna. Continua anche la flessione degli occupati nelle costruzioni, settore che evidenzia un ulteriore calo (- 7,4%). L andamento positivo del comparto industriale trova conferma anche nel dati sulle COB che registrano un aumento del 4,% degli avviamenti in questo settore, soprattutto con contratti flessibili. Riflettendo una nuova contrazione della partecipazione al mercato del lavoro, particolarmente marcata per le donne, nel I trimestre il tasso di disoccupazione si è ridotto al 6%,,3 punti percentuali in meno rispetto al I trimestre. Anche nel trimestre i dati dell Indagine Congiunturale Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria evidenziano variazioni dell occupazione sostanzialmente nulle (+, per le imprese industriali e -, per quelle artigiane) e in linea con il dato del trimestre precedente. I dati sulla Cassa Integrazione Guadagni relativi al trimestre, mostrano un ulteriore calo delle ore autorizzate (- 7,5%), dovuto però principalmente alla riduzione del ricorso ai provvedimenti ordinari (-4%), in costante diminuzione da fine 9; si conferma invece in aumento il ricorso ai provvedimenti straordinari (+6%), per i quali è minore la probabilità di reintegro dei lavoratori, che arrivano a rappresentare il 5% (vs il 4% del trimestre ) del totale dei provvedimenti approvati. La riduzione del ricorso alla mobilità (-,4%) e della CIGO, porta a stimare nel I semestre un incidenza dei lavoratori in situazioni di crisi pari al,6% dei dipendenti lombardi, rispetto al 3,8% nel I semestre. Le previsioni per il I trimestre evidenziano un rallentamento della produzione e degli ordini dall estero e un ulteriore peggioramento degli ordini dall interno. Cala quindi la fiducia delle imprese che devono fronteggiare elevati livelli di incertezza dal lato della domanda. In questo quadro le aspettative occupazionali delle imprese industriali e artigiane lombarde continuano ad evidenziare una tendenza al peggioramento, con un saldo fra prospettive di aumento e diminuzione dell occupazione per il prossimo trimestre a segno negativo. Sono invece positive la aspettative del commercio e dei servizi Il reintegro dei lavoratori in CIG rappresenta la principale incognita del mercato del lavoro nei prossimi mesi. Infatti, se da un lato il rientro dei lavoratori in CIG ritarderà la creazione di nuova occupazione, un eventuale mancato reintegro avrà effetti immediati traducendosi direttamente in disoccupazione. Al momento della redazione di questa Nota non sono ancora disponibili i microdati ISTAT sulla Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro per il I trimestre e questo ha impedito di effettuare le elaborazioni e le analisi più dettagliate presenti nei precedenti numeri. Le analisi hanno preso in considerazione i dati disponibili sul data warehouse I.Stat.

2 Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale. Le dinamiche di medio periodo Occupazione in stallo, in un quadro di crescita lenta I dati della Rilevazione ISTAT delle Forze di Lavoro riferiti al I trimestre mostrano livelli occupazionali in stallo, in un quadro economico generale che si conferma sempre più incerto: la crescita della produzione, meno intensa rispetto ai trimestri precedenti, è ancora troppo contenuta e non garantirà il recupero della perdita occupazionale generata dalla crisi. Dopo che il trimestre, per la prima volta dall inizio della crisi, aveva mostrato una marginale variazione positiva, nel I trimestre il tasso di occupazione (64,9%) torna a contrarsi con una nuova riduzione di, punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del (Figura ). Figura Evoluzione del tasso di occupazione in Lombardia serie ricostruite 68, 66, 64, 6, 6, 58, 56, Tasso di occupazione I Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Per le prima volta dall inizio della crisi il tasso di occupazione maschile, in calo da 8 trimestri consecutivi, registra una lieve variazione tendenziale positiva (+, punti percentuali), attestandosi al 74,3%; cala invece il tasso di occupazione femminile che scende al 55,4% (-,4 punti percentuali rispetto al I trimestre ) (Figura ). Complessivamente, nel I trimestre il numero degli occupati (che in Lombardia ammontano a circa 4 milioni 83 mila unità) rimane stabile rispetto al I trimestre, mentre a livello nazionale l occupazione mostra una variazione tendenziale moderatamente positiva (+,%). Figura Evoluzione del tasso di occupazione per genere in Lombardia serie ricostruite 63, 6, 6, 6, 59, 58, 57, 56, 55, 54, 53, Femmine (scala sx) Maschi (scala dx) 74, 55,8 74,3 55,4 I I I I I I I I I I I I I I I Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Figura 3 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per sesso I 5 I I 6 Femmine Maschi Totale I I I I 7 8 I I 9 Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat 77,5 76,5 75,5 74,5 73,5 7,5 7,5 7,5 69,5 68,5 I I I I L andamento dell occupazione per genere riflette il recupero del settore manifatturiero, trainato dalla domanda estera, e le difficoltà dei servizi, penalizzati dal calo della domanda interna. A livello settoriale, prosegue infatti la crescita, iniziata nel trimestre precedente, degli occupati del comparto manifatturiero, che presenta una variazione tendenziale significativamente positiva: +3,3%, pari a circa 37 mila lavoratori in più rispetto al I trimestre (Figura 4). Continua invece la flessione degli occupati nelle costruzioni (-7,4%). Nel complesso l industria, per la prima volta, dopo sette trimestri, mostra una variazione positiva: +,7% rispetto al I trimestre, per un totale di mila addetti in più. In controtendenza rispetto ai 5 trimestre precedenti, il settore dei servizi registra una contrazione della propria base occupazionale, pari a mila lavoratori (-,4%). Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale

3 Figura 4 - Numero di occupati - Variazioni % tendenziali a/a e contributi alla variazione per settore Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi Totale Figura 6 - Andamento del tasso di disoccupazione in Lombardia serie ricostruite Maschi Femmine Totale 8, 3 3 I 9 I I I I 7, 6, 5, 4, 3,,,, I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I V I Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Nel I trimestre, torna a contrarsi l occupazione dipendente, che fa segnare una riduzione tendenziale dello,3% (Figura 5), soprattutto per quanto riguarda la componente femminile (-,5%), maggiormente impiegate nel settore dei servizi e con contratti a termine. Torna invece a crescere l occupazione indipendente con un incremento dell %, pari a circa mila unità in più rispetto al I trimestre. Il tasso di disoccupazione si riduce rispetto al I trimestre dal 6,3% al 6% (Figura 6) e risulta inferiore di,6 punti percentuali rispetto a quello medio nazionale (8,6%). La riduzione del tasso di disoccupazione riguarda entrambe le componenti di genere a livello tendenziale ( -, punto percentuale per gli uomini che registrano un tasso di disoccupazione pari a 5,3% e -,4 punti percentuali per le donne che raggiungono il 7%) Sommando alle persone in cerca di occupazione i lavoratori in CIG equivalenti a ore, il tasso di disoccupazione nel I trimestre salirebbe di, punti percentuali, attestandosi al 7,%. Figura 5 Andamento degli Occupati dipendenti e indipendenti in Lombardia Dipendenti (scala sx) Indipendenti (scala dx) Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat La disoccupazione continua a concentrarsi tra gli individui che hanno perso una precedente occupazione, che rappresentano il 73% circa delle persone in cerca di occupazione; nel confronto con il I trimestre del, aumenta però l incidenza dei disoccupati senza esperienza di lavoro che sale dal,8% al 7,%: si tratta dei giovani, più colpiti dalla crisi e con scarse prospettive di crescita occupazionale dato il ritardo nella creazione di nuova occupazione. La riduzione tendenziale complessiva del numero di disoccupati (circa mila unità) registrata nel I trimestre deve essere interpretata anche alla luce della riduzione della partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per le donne. Infatti, mentre gli uomini registrano un tasso di attività stabile al 78,6%, quello femminile registra una significativa contrazione (-,8 punti percentuali su base annua) attestandosi al 59,5%, ad indicazione della maggiore propensione femminile ad uscire dal mercato del lavoro in caso di perdita del lavoro. Nel complesso il tasso di attività decresce di 4 decimi di punto percentuale rispetto al I trimestre del, attestandosi al 69, I I I I I I I I I I I I I I I Fonte: Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, Istat Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 3

4 Box - La Lombardia nel contesto italiano ed europeo Dai dati medi relativi al della Rilevazione sulle Forze di Lavoro dell ISTAT emerge come il mercato del lavoro in Lombardia, pur continuando a risentire degli effetti negativi della crisi economica, rimane per molti aspetti più simile a quello dei paesi europei più avanzati (EU5) che a quello italiano, anche se emergono alcune criticità. Nel la Lombardia mostra un tasso di occupazione (65,%), leggermente inferiore alla media dell UE5 (65,4%), registrando una flessione rispetto al 9 più marcata di quella riportata dalla media europea (rispettivamente -,7 e -,5 punti percentuali). Come mostra il Grafico, i tassi di occupazione nelle classi centrali di età continuano ad essere più elevati in Lombardia rispetto alla media UE5 (8,4% rispetto al 77,9% dell EU5); rimangono però molto inferiori rispetto alla media europea il tasso di occupazione giovanile (6% rispetto al 37%) e quello degli over55 (34,9% rispetto al 48,4%). I giovani sono stati più colpiti dalla crisi in Lombardia, registrando una variazione tendenziale negativa (-,8%) superiore alla media EU5 (-,%). La riduzione dell occupazione degli over55 è stata invece marginale (un decimo di punto percentuale in meno), in controtendenza rispetto all incremento di,4 punti percentuali riportato dall indicatore a livello medio europeo. Grafico - Tasso di occupazione (5-64): Lombardia, Italia e EU5, media Lombardia Italia EU 5 Maschi, 8, Totale SEO 7% 6, 4,, SEO Femmine SEO 5% Fonte: Eurostat, Population and social conditions; Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro; elaborazioni IRS su microdati Istat Rilevazione Continua sulle forze di Lavoro. Anche rispetto al genere i tassi di occupazione lombardi si differenziano dalla media dei Paesi dell EU5: in Lombardia continua ad essere più elevato il tasso di occupazione maschile ( 74,% a fronte del 7,4% della media EU5), mentre è molto inferiore quello femminile (55,8% rispetto al 59,5% della media EU5). Posto che le ripercussioni della crisi sono state più marcate per gli uomini che per le donne, la flessione dell occupazione maschile lombarda tra il e il 9 (-,%) è risultata sostanzialmente in linea con quella media italiana (-,%) e più consistente di quella dell EU5 (-,7%). L occupazione femminile lombarda risulta invece stabile (+,%) e in linea con la media nazionale, mentre a livello europeo anche la componente femminile ha ridotto la propria base occupazionale (-,4%) Nel, la disoccupazione lombarda è aumentata in misura inferiore rispetto alla media nazionale (+, punti percentuali la variazione anno su anno riportata dall indicatore lombardo rispetto al +,6pp evidenziato dall indicatore a livello nazionale e al +,5pp europeo), confermando ulteriormente, in linea con quanto già evidenziato negli anni precedenti, che i tassi di disoccupazione della Lombardia sono di molto inferiori a quelli medi dell UE5 e a quelli italiani (Grafico ). Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 4

5 Il tasso di disoccupazione complessivo è pari infatti al 5,6%, rispetto all 8,4% dell Italia e al 9,6% dell EU5. Molto inferiore alla media EU5 è anche la disoccupazione di lunga durata pari al,3% rispetto al 4,% italiano e al 3,8% europeo. Grafico - Tasso di disoccupazione: Lombardia, Italia e EU5, media Lombardia Italia EU 5 Maschi, Titolo universitario Totale 5,, 5, Femmine Lunga Durata Diploma SMS Obbligo scolastico Fonte: Eurostat, Population and social conditions; Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro; elaborazioni IRS su microdati Istat Rilevazione Continua sulle forze di Lavoro. Questi bassi livelli di disoccupazione sono però da ricondurre alla scarsa partecipazione al lavoro delle donne, degli over55 e dei giovani (Grafico 3). Nel il tasso di attività femminile in Lombardia scende al 59,7% (tre decimi di unti percentuali in meno rispetto all anno precedente) rispetto al 65,8% dell EU5. Il tasso di attività giovanile, pari al 3,5%, non solo si conferma ad un livello decisamente inferiore rispetto a quello dell EU5 (46,3%), ma registra anche una flessione rispetto al 9 (-,8 pp) superiore sia a quella riportata dalla media nazionale (-,7pp), sia dalla media EU5 (-,pp). Per gli over55 lombardi la partecipazione al lavoro è addirittura inferiore a quella media nazionale: i tassi di attività sono rispettivamente pari al 36,% e al 38%, ben lontani dal 5,9% dell indicatore medio europeo. Grafico 3 - Tasso di attività ( 5-64): Lombardia, Italia e EU5, Lombardia Italia EU 5 Totale Maschi, 8, 6, 4,, Femmine anni 5 54 Fonte: Eurostat, Population and social conditions; Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro; elaborazioni IRS su microdati Istat Rilevazione Continua sulle forze di Lavoro. Sezione Tendenze del mercato del lavoro regionale 5

6 . I flussi e le dinamiche congiunturali Si rafforzano gli avviamenti nel comparto industriale I dati disponibili sulle Comunicazioni Obbligatorie relativi al I trimestre mostrano un ulteriore aumento degli avviamenti (Figura 7) che risultano pari a circa 453mila, rispetto ai 43mila del trimestre (+5,3%) e ai 4mila del I trimestre del (+7,8%). I dati più recenti riferiti ai mesi di aprile e maggio mostrano un aumento tendenziale degli avviamenti pari al 7,3% Figura 7 Le Comunicazioni Obbligatorie, Avviamenti e Cessazioni -- Regione Lombardia I I I I I Fonte: ARIFL Regione Lombardia 9 La crescita degli avviamenti è trasversale a tutti i settori, ma è particolarmente marcata per il comparto industriale, che aveva registrato la maggior contrazione durante la crisi. In particolare nell industria si registra un aumento tendenziale degli avviamenti pari al 4,% (circa 6mila avviamenti in più). Segue il settore del Commercio e dei servizi con un aumento rispetto al I trimestre pari al 5% (corrispondenti a 5.8 avviamenti). Sostanzialmente stabili i movimenti nel settore delle costruzioni. Anche considerando i tassi di avviamento (Tabella ), che rapportano il numero di movimenti allo stock di occupati, mostrano valori in aumento per tutti i settori, ma in particolare per il comparto industriale che registra una crescita di, punti percentuali passando dal 6% al 7,%. Nel complesso nel I trimestre il 7,8% degli avviamenti avviene nel terziario (erano 74,7% nel I trimestre ); la quota degli avviamenti nel manifatturiero passa dal 5,8% dello scorso anno all attuale 8,%. Si riduce invece il peso delle costruzioni dove si registra il 6,7% degli avviamenti a fronte del 7,% del I trimestre (Figura 8). Tabella Tassi di Avviamento per settore confronto - (I trimestre) Regione Lombardia I trim. I trim. Agricoltura 5,7 6,5 Commercio e Servizi,4, Costruzioni 8,4 9, Industria 6, 7, Totale 9,8,6 Fonte: ARIFL Regione Lombardia e Istat, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro Figura 8 Quote di Avviamenti per settore confronto - (I trimestre) Regione Lombardia ,4,3 Agricoltura 74,7 7,8 Commercio e Servizi Fonte: ARIFL Regione Lombardia I trim. I trim. 7, 6,7 Costruzioni 8, 5,8 Industria L incertezza del quadro economico induce le imprese ad avviare i lavoratori con forme contrattuali flessibili, che permettono aggiustamenti dello stock dei lavoratori più tempestivi e meno costosi. Quasi il 7% degli avviamenti del I trimestre è stato effettuato con contratti a scadenza (tempo determinato, somministrazione, lavoro a progetto), in crescita rispetto al 65% del I trimestre. I dati attualmente disponibili si riferiscono ai soli avviamenti. Per tanto non è stato possibile calcolare i saldi e i consueti tassi di turnover. Sezione L andamento degli indicatori congiunturali 6

7 Tale incremento è dovuto soprattutto ad un maggiore utilizzo del contratto a tempo determinato (che anno su anno, passa dal 38% al 4%) e del lavoro in somministrazione 3, più utilizzato nel comparto industriale, che dal % del I trimestre, sale al 4% del I trimestre. Rimane invece sostanzialmente stabile l incidenza delle collaborazioni a progetto (5% circa) (Figura 9). Figura Quote di avviati per classe di età I trimestre Regione Lombardia Figura 9 Quote di avviamenti per tipologia contrattuale confronto - (I trimestre) Regione Lombardia I trim I trim e oltre Fonte: ARIFL Regione Lombardia Stabili i saldi occupazionali nel trimestre nell industria e nell artigianato Nel trimestre, l Indagine condotta da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Confindustria presso un campione di imprese dell industria e dei servizi conferma lo stallo dei livelli occupazionali. Fonte: ARIFL Regione Lombardia Infine, osservando la distribuzione dei soggetti avviati per classe di età 4, emerge come il 5,6% sia compreso nella classe di età -34 anni a dimostrazione della maggiore flessibilità contrattuale dei giovani (considerando anche i cosiddetti giovani adulti ) rispetto agli adulti nel mercato del lavoro (Figura ). Nell industria (Figura ), il saldo occupazionale mostra una contenuta variazione positiva (+,%), pari a quella registrata nel I trimestre, con il dato destagionalizzato che evidenzia però una nuova lieve flessione. Anche nell artigianato (Figura ) il saldo occupazionale è in linea con quello del trimestre precedente, mostrando una contenuta variazione negativa (-,%) che conferma una attenuazione degli effetti negativi della crisi in questo comparto in atto già da fine 9. 3 L aumento del ricorso al lavoro di somministrazione, con particolare riferimento al comparto industriale, è confermato anche dagli ultimi dati pubblicati da Ebitemp sul lavoro interinale in Lombardia riferiti al I trimestre : gli occupati interinali equivalenti a tempo pieno sono pari a 54.43, il 4,7% più rispetto al I trimestre. Il comparto industriale rappresenta quasi il 5% dei lavoratori interinali equivalenti a tempo pieno, con un aumento del 49% su base annua. 4 Questi dati si riferiscono agli avviamenti definiti secondo lo Standard Multiregionale. Si veda la Nota Metodologica. Sezione L andamento degli indicatori congiunturali 7

8 Figura - Indagine trimestrale - Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione - Industria,5,5,5,5 variazione (scala sx) Indice Destag.(scala dx) media mobile di 4 termini (scala sx) gen apr lug ott gen apr lug ott gen 3 apr 3 lug 3 ott 3 gen 4 apr 4 lug 4 ott 4 gen 5 apr 5 lug 5 ott 5 gen 6 apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr Figura - Indagine trimestrale - Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione - Artigianato Figura 3 Indagine trimestrale Unioncamere Lombardia - La dinamica occupazionale dell industria. 3,,5,,5,,5,,5,,5, 5 I Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita 6 I 7 I 8 I 9 I I Figura 4 Indagine trimestrale Unioncamere Lombardia - La dinamica occupazionale dell artigianato Saldo Tasso di ingresso Tasso di uscita,,5,,5,,5 variazione media mobile di 4 termini 4 3, apr lug ott gen 3 apr 3 lug 3 ott 3 gen 4 apr 4 lug 4 ott 4 gen 5 apr 5 lug 5 ott 5 gen 6 apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr 3 5 I 6 I 7 I 8 I 9 I I Nel comparto industriale (Figura 3), il saldo positivo è il risultato di un incremento del tasso di ingresso (che sale all,8% rispetto all,7% del precedente trimestre) e di una stabilità del tasso di uscita (che rimane all,5% come nel precedente trimestre). Migliorano ulteriormente i livelli occupazionali nel settore dei servizi (Figura 5) dove si registra una nuova variazione occupazionale positiva (+,6%), dopo quella già registrata nel trimestre precedente. Anche il commercio (Figura 6), registra una variazione nel numero degli addetti positiva per,7%. Nell artigianato (Figura 4) il saldo occupazionale (-,%) è il risultato di un accelerazione congiunta del tasso di uscita, cresciuto al % rispetto all % del precedente trimestre, e del tasso di ingresso in aumento al % rispetto al precedente,9%. Sezione L andamento degli indicatori congiunturali 8

9 Figura 5 - Indagine trimestrale - Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Servizi,5,5,5,5,5 variazione media mobile di 4 termini I dati relativi al trimestre, mostrano un ulteriore calo delle ore di cassa integrazione autorizzate ed effettivamente utilizzate. Si conferma il minor ricorso ai provvedimenti di Cassa Integrazione Ordinaria, in costante diminuzione da fine 9, e della CIGS in deroga. Tuttavia, aumenta il ricorso ai provvedimenti straordinari, per i quali è minore la probabilità di rientro (Figura 7). Figura 7 Cassa Integrazione Guadagni Ore Autorizzate Regione Lombardia gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr Figura 6 - Indagine trimestrale - Variazione % addetti nel trimestre e medie mobili Saldo tra ingressi e uscite nell occupazione Commercio Ordinaria Straordinaria Deroga Media mobile centrata di 3 termini variazione media mobile di 4 termini,5..,5 5.., ,5 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr Continua a crescere la Cassa Integrazione Straordinaria La Cassa Integrazione ha giocato un ruolo cruciale dall inizio della crisi ad oggi ed il reintegro dei lavoratori in CIG rappresenta uno degli aspetti da tenere sotto controllo nell analizzare il mercato del lavoro. Durante la recessione, il ricorso alla CIG è risultato particolarmente elevato, anche rispetto alle precedenti recessioni, ed ha consentito il mantenimento dei livelli occupazionali ritardando i licenziamenti. Oggi, il reintegro dei Cassa Integrati rappresenta l incognita principale del mercato del lavoro nei prossimi mesi. Infatti, se da un lato il rientro dei lavoratori in CIG ritarderà la creazione di nuova occupazione, un eventuale mancato reintegro avrà invece effetti immediati, traducendosi direttamente in disoccupazione Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS Dal confronto con il trimestre dell anno precedente, emerge in maniera chiara il forte ridimensionamento dell intervento integrativo ordinario a fronte di una crescita del peso della cassa straordinaria e in deroga, che arrivano a rappresentare il 7% del totale dei provvedimenti approvati (vs il 65% del trimestre ) (Figura 8). In complesso, nel trimestre in Lombardia le ore di cassa integrazione autorizzate ammontano a circa 6 milioni, in calo del 7,5% rispetto al trimestre, quando si contavano oltre 8 milioni di ore autorizzate. Nel confronto col trimestre, ad essere diminuite sono soprattutto le ore di CIGD (-49%) e quelle di CIGO (- 4%), mentre le ore di CIGS aumentano (+6%) 5. 5 I dati relativi agli esami congiunti della CIGS per il periodo Gennaio- Giugno mostrano una riduzione delle imprese che ne fanno richiesta sebbene aumenti la quota di lavoratori coinvolti in procedure che comportano la chiusura dell attività produttiva, quota che sale al 6,9% a fronte dell % dello stesso periodo del. Sezione L andamento degli indicatori congiunturali 9

10 Figura 8 - Cassa Integrazione Guadagni Composizione percentuale - Ore autorizzate 8- Figura 9 - Variazioni congiunturali (CIGO e CIGS+CIGD) Confronto rispetto alle media Ordinaria Straordinaria Deroga % 9% 3, mil. 8% 7% 6% 3, mil 5% 4% 3% % 6,5 mil. % % I I I I I I I 8 9 Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS La Figura 9 pone a confronto le variazioni congiunturali delle ore autorizzate di CIGO e CIGS+CIGD per settore rapportandole alla variazione media registrata dall intero comparto industriale. In alcuni settori, quali quello dell industria e dell artigianato edile, dell abbigliamento e della lavorazione di minerali, si registrano contrazioni nel ricorso sia ai provvedimenti ordinari che straordinari e in deroga (quadrante in basso a sinistra). Sono ancora molti i comparti in cui le richieste di CIGS e CIGD sono aumentate, in particolare: trasporti, industria lapidei, chimica e tessile. Meccanica e metallurgia, tra i settori che ricorrono maggiormente alla CIG, i dati mostrano variazioni della CIGO allineate a quelle medie mentre sono inferiori per la CIGS. Un segnale positivo è dato dalla percentuale di effettivo utilizzo dei provvedimenti autorizzati che si riduce ulteriormente: i dati a livello nazionale sul tiraggio (ore utilizzate su ore autorizzate) evidenziano come, nel periodo gennaio-aprile, sia stato effettivamente utilizzato solo il 46,55% degli interventi ordinari e il 38,6% dei provvedimenti straordinari e in deroga, percentuali leggermente inferiori rispetto a quelle rilevate nello stesso periodo dell anno precedente in cui l utilizzo era stato rispettivamente del 47,47% e del 4,7% 6. 6 Dati provvisori definiti sulla base dei dati dell Archivio Inps Focus Giugno. Variazione congiunturale CIGS comprensiva della CIGD (5,9%) Lav minerali Artigianato Lapidei Inst Impianti Ind Edile Trasporti Meccaniche Abbigliamento Artigianato Edile Chimica Pelli Cuoio Calzature Tessili Carta, Stampa Att. Agricoltura Legno Metallurgiche Industria Lapidei Estrazione minerali Alimentari Variazione congiunturale CIGO (,%) Fonte: elaborazioni IRS su dati INPS Anche l Indagine Unioncamere Lombardia evidenzia un rallentamento dell utilizzo della cassa integrazione guadagni in Lombardia, sia in termini di ore che di imprese che vi ricorrono. Nel trimestre, diminuisce infatti la quota di imprese intervistate che dichiarano di avere effettivamente utilizzato ore CIG (8,8% rispetto al 7,8% del trimestre e al 9,3% del I trimestre ), pari ad una quota sul monte ore trimestrale del,4%, stabile nel confronto con il trimestre precedente. Più preoccupante la situazione nell artigianato dove invece il numero delle imprese interessate che ricorre alle CIG sale al % rispetto all 8,7% del precedente trimestre e la quota sul monte ore complessivo aumenta dall % del I trimestre all,3% del trimestre. ancora elevata la mobilità, sebbene in lieve diminuzione Nel I semestre si riduce il ricorso alla mobilità: i lavoratori approvati nelle liste sono 9.85, in calo del,4% rispetto al dato molto elevato del I semestre (Figura ). Le iscrizioni in mobilità a seguito di licenziamenti collettivi attivati da imprese di più grandi dimensioni (ex l.3/9) registrano la maggiore riduzione (-4,4%) rispetto al I semestre, mentre i licenziamenti Sezione L andamento degli indicatori congiunturali

11 individuali effettuati da imprese di più piccole dimensioni registrano una flessione su base annua pari all,%, sebbene nel secondo trimestre tornino a crescere. Le iscrizioni per tipologia di lista continuano ad evidenziare un ricorso prevalente alla mobilità nelle imprese di piccole dimensioni: il 63% dei lavoratori coinvolti proviene infatti da imprese con un organico inferiore ai 5 dipendenti e risulta pertanto approvato nelle liste ex l.36/93, che non prevede l accesso alla mobilità indennizzata (Figura ). Figura I lavoratori approvati nelle liste di mobilità Regione Lombardia (tassi di variazione) 6, 4,,, 8, 6, 4,,,, 9/8 /9 / 3/9 36/93 Totale Tra questi, i lavoratori in CIG equivalenti a zero ore 7 rappresentano l,7% dell occupazione dipendente per un totale di lavoratori. Rispetto ai mesi passati, l incidenza dei lavoratori in crisi si riduce per tutte le tipologie considerate ma particolarmente marcata è la contrazione dei lavoratori in CIGO. L incidenza dei lavoratori in CIGS risulta in calo rispetto al picco del, ma è comunque ancora superiore ai livelli del 9. Figura I lavoratori coinvolti in situazioni di crisi Incidenza sull occupazione dipendente - Regione Lombardia 4, 3,5 3,,5,,5,,5,8,9,9 I semestre 9 I semestre I semestre,3,,5,4,,8,7,4, Mobilità CIGO CIGS CIGD Totale Fonte: elaborazioni IRS su dati ARIFL Regione Lombardia (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati).,6 3,8,6 Fonte: Fonte: ARIFL Regione Lombardia Figura Composizione dei lavoratori approvati in lista di mobilità per mese anni 9,, - Regione Lombardia 8 3/9 36/93 Si conferma il maggior coinvolgimento in situazioni di crisi dei lavoratori nelle provincie più industrializzate: Brescia, Lecco, Varese e Como sono le province dove gli effetti della crisi sul lavoro dipendente sono particolarmente rilevanti (Figura 3b) Figura 3 - Lavoratori coinvolti in situazioni di crisi - Incidenza sull occupazione dipendente (Gennaio-Giugno ) a) Stima lavoratori Mobilità CIG Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno 9 Fonte: Fonte: ARIFL Regione Lombardia Nel complesso i lavoratori coinvolti in situazioni di crisi in Lombardia (stimati considerando i lavoratori in CIGO, CIGS, CIGD e mobilità), nel I semestre sono oltre 85mila, pari al,6% dell occupazione dipendente in regione (Figura ), in calo rispetto alla situazione registrata nel I semestre (3,8%), ma sostanzialmente in linea con quella del I semestre 9. Milano Brescia Varese Bergamo Como Lecco Pavia Mantova Cremona Lodi Sondrio La stima dei lavoratori in CIG equivalenti a ore tiene conto dell effettivo tiraggio delle ore di cassa integrazione. Si veda Nota metodologica Sezione L andamento degli indicatori congiunturali

12 Brescia b) Incidenza % su occupazione provinciale 4, Figura 4 - Indagine trimestrale Unioncamere Lombardia - Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione e medie mobili Industria Lecco Varese 3,8 3,9 saldo media mobile Como 3,4 Bergamo,5 Mantova,3 Pavia, Lodi, Cremona, Milano,9 Sondrio,5,,5,,5,,5 3, 3,5 4, 4,5 Lombardia,6% gen apr lug ott gen 3 apr 3 lug 3 ott 3 gen 4 apr 4 lug 4 ott 4 gen 5 apr 5 lug 5 ott 5 gen 6 apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr Fonte: elaborazioni IRS su dati ARIFL Regione Lombardia (Mobilità), INPS (CIG) e Istat (n. occupati)..3 Le prospettive: cala la fiducia delle imprese manifatturiere Dopo il rimbalzo ciclico della prima parte dello scorso anno, da fine l economia italiana cresce a ritmi sempre più lenti. Mentre il rallentamento di fine era allineato a quello degli altri Paesi, la recente dinamica dell economia è debole per l Italia, ma in forte recupero nei principali Paesi Europei. Il Fondo Monetario Internazionale ha infatti recentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l Italia che si attestano all % vs il 3,% della Germania e il complessivo % dell Area Euro. In Lombardia si assiste ad un rallentamento della produzione e degli ordini esteri e ad un ulteriore peggioramento degli ordini interni. Cala quindi la fiducia delle imprese che si trovano a fronteggiare elevati livelli di incertezza sul fronte della domanda. In questo quadro le aspettative occupazionali delle imprese industriali tornano a fare segnare il segno meno nel saldo fra prospettive di aumento e diminuzione dell occupazione per il prossimo trimestre (Figura 4). In peggioramento le prospettive occupazionali anche per l artigianato (Figura 5). Si confermano invece positive e in linea con i trimestri precedenti le prospettive nel commercio e, dopo il peggioramento nel I trimestre, migliorano anche quelle nel settore dei servizi (Figure 6-7). Figura 5 - Indagine trimestrale Unioncamere Lombardia - Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione Artigianato saldo media mobile 4 termini gen apr lug ott gen 3 apr 3 lug 3 ott 3 gen 4 apr 4 lug 4 ott 4 gen 5 apr 5 lug 5 ott 5 gen 6 apr 6 lug 6 ott 6 gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr Figura 6 - Indagine trimestrale Unioncamere Lombardia - Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione e medie mobili Commercio saldo media mobile 4 termini gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr Sezione L andamento degli indicatori congiunturali

13 Figura 7 - Indagine trimestrale Unioncamere Lombardia - Prospettive dell occupazione per il trimestre successivo Saldo tra aumento e diminuzione e medie mobili Servizi saldo media mobile 4 termini gen 7 apr 7 lug 7 ott 7 gen 8 apr 8 lug 8 ott 8 gen 9 apr 9 lug 9 ott 9 gen apr lug ott gen apr Come già evidenziato, è quanto mai cruciale il recupero dei livelli produttivi al fine di reintegrare la manodopera sottoutilizzata durante il periodo di crisi e stimolare la creazione di nuova occupazione. Figura 8 Assunzioni previste dalle imprese lombarde per settore e tipo di contratto ,5 Industria 6,6 Costruzioni Settore 75,9 Servizi 38,8 Indeterminato 5,8 Determinato Contratto Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 9,5 Altre forme Le recenti previsioni trimestrali del Sistema Informativo Excelsior riferite al periodo luglio-settembre, mostrano come le imprese siano orientate ad espandere la propria base occupazionale di circa 6. unità, di cui oltre il % sarà però a carattere stagionale. Le nuove assunzioni avverranno prevalentemente (6%) con forme contrattuali a termine (Contratti e tempo determinato, Apprendistato, Inserimento lavorativo o altre forme), sebbene escludendo i lavoratori stagionali questa percentuale si riduca a poco più del 5%. E soprattutto il settore terziario che prevede di aumentare le assunzioni, con il 76% delle assunzioni previste (Figura 8). Sezione L andamento degli indicatori congiunturali 3

14 La presente Nota Congiunturale è realizzata, sulla base dei dati disponibili al 3/8/, dal gruppo di lavoro IRS diretto da Manuela Samek Lodovici e composto da Nicola Orlando e Monica Patrizio.

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