SUINICOLTURA ITALIANA E COSTO DI PRODUZIONE

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1 Opuscolo C.R.P.A N. 2/2011 (spedito nell aprile 2011) ISSN C.R.P.A. NOTIZIE - C.so Garibaldi, 42 - REGGIO EMILIA - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 387 del Proprietario: Giuseppe Veneri - Direttore responsabile: Adelfo Magnavacchi - Spedizione in A.P. 45% Art. 2 comma 20 / B.L. 662/96 Reggio Emilia - Tassa riscossa - Taxe Percu - Stampa: Tipolitografia Tecnograf Il bollettino CRPA notizie è pubblicato nell ambito dei programmi di diffusione dei risultati della ricerca della Regione Emilia-Romagna SUINICOLTURA ITALIANA E COSTO DI PRODUZIONE Questo opuscolo, che viene pubblicato con cadenza annuale, ha l obiettivo di proporre un quadro economico della suinicoltura italiana nel contesto europeo. Come nelle precedenti edizioni, vengono riportati innanzitutto i dati relativi alla consistenza dei capi suini a livello comunitario. Sono poi illustrate la dinamica della produzione, del consumo e dell import-export di animali, carni fresche e prodotti lavorati in Italia. Successivamente, ampio spazio è dedicato all analisi dei costi di produzione del suino pesante nelle principali tipologie aziendali e al livello di efficienza tecnica raggiunto nella fase di riproduzione. In collaborazione con: Per capire il posizionamento della suinicoltura italiana nel contesto europeo viene anche illustrato il confronto dell efficienza tecnica, del costo di produzione e dei prezzi nei principali Paesi comunitari. L ultima parte, infine, è dedicata ai prezzi della carne suina in Italia, con la presentazione del calcolo dell incremento di valore del suino pesante dal produttore al consumatore. Questo C.R.P.A. Notizie è stato elaborato sulla base delle indagini condotte nell ambito dei programmi di ricerca e sperimentazione della Regione Emilia-Romagna e in collaborazione con Asser, l Organizzazione dei Suinicoltori dell Emilia-Romagna. Edizione 2011 Patrimonio suinicolo nell Unione Europea Produzione, consumo, import ed export Indici tecnici della fase di riproduzione Costo di produzione e redditività in allevamenti a ciclo chiuso e ciclo aperto Confronti internazionali Valorizzazione del suino pesante Prezzo delle carni suine lungo la filiera PATRIMONIO SUINICOLO NELL UNIONE EUROPEA Consistenza del patrimonio suinicolo nell Ue (migliaia di capi) ( ) Stati membri Var. 2010/09 (%) n. capi % n. capi % n. capi % Germania , , ,7 0,2 Spagna , , ,0 1,8 Francia , , ,6-0,3 Danimarca , , ,1-4,5 Olanda , , ,0 0,8 Italia , , ,1 1,8 Belgio , , ,1 0,0 Regno Unito , , ,9-0,9 Austria , , ,1-0,1 Portogallo , , ,4-6,2 Svezia , , ,1-5,9 Irlanda , , ,0 0,3 Finlandia , , ,9-1,0 Grecia , , ,7 1,3 Lussemburgo 78 0,1 89 0,1 89 0,1 0,9 Ue , , ,8-0,1 Polonia , , ,7 3,7 Romania , , ,6-5,9 Ungheria , , ,1-2,4 Repubblica Ceca , , ,2-3,5 Lituania 897 0, , ,6 0,1 Bulgaria 749 0, , ,5-7,2 Slovacchia 784 0, , ,4-9,0 Cipro 465 0, , ,3 0,1 Slovenia 432 0, , ,3-4,7 Lettonia 384 0, , ,3 3,5 Estonia 365 0, , ,2 2,2 Malta 66 0,0 66 0,0 69 0,0 5,2 Ue , , ,0-0,1 Fonte: Eurostat (censimenti di dicembre 2010). 1

2 I censimenti Eurostat di dicembre 2010 indicano una contrazione contenuta allo 0,1% del patrimonio suinicolo comunitario, che si è attestato ad un totale di 151,8 milioni di capi. Le consistenze di molti dei Paesi produttori dell Est europeo hanno continuato ad accusare una flessione, che consolida l andamento già manifestato nel triennio precedente. In Romania, Repubblica Ceca e Ungheria il calo è stato compreso rispettivamente tra il 5,9 e il 2,4%. Solo la ripresa registrata in Polonia, dopo un anno di sostanziale stabilizzazione, ha consentito di limitare ad appena lo 0,3% la contrazione complessiva registrata nell area orientale dell Ue. Una dinamica del tutto simile ha interessato il resto dell Ue. In particolare, nel 2010 sono aumentati rispettivamente dell 1,8% i patrimoni suinicoli di Italia e Spagna, mentre si è confermata la tendenza al calo che da diversi anni è in atto in Francia. Dopo il recupero rilevato nel 2009, sono scese anche le consistenze danesi, mentre si sono mantenute sostanzialmente stabili quelle tedesche. Da segnale, infine, la costante progressione del numero di capi in Olanda. PRODUZIONE, CONSUMO, IMPORT ED EXPORT IN ITALIA Nel 2010 la produzione di carne suina da capi nazionali ha registrato un incremento del 2,3%, a fronte di una diminuzione delle macellazioni dell 1,3%. Le macellazioni dei suini pesanti provenienti dal circuito DOP si sono stabilizzate sui medesimi livelli del 2009, per un totale di circa 8,7 milioni di capi (IPQ-INEQ). Calcolati da bilancio, i consumi apparenti mostrano una ripresa conseguente al netto peggioramento in volume del saldo del commercio con l estero. L aumento del disavanzo della bilancia commerciale è dovuto in particolare all incremento delle importazioni di suini esteri e di carni. La crescita dell import ha contribuito a ridurre il tasso di autoapprovvigionamento del comparto al 59%. Bilancio di approvvigionamento della carne suina in Italia (migliaia di t) ( ) Indicatori di bilancio (*) Variazione 2010/09 (%) Produzione totale lorda ,3 Produzione depurata del grasso (**) ,3 Import ,8 Disponibilità ,6 Export ,7 Consumo apparente ,6 Consumo pro capite (kg) 34,5 35,5 36,7 34,6 35,0 37,2 6,1 Autoapprovvigionamento (%) 59,7 58,5 58,2 61,9 61,5 59,1-2,5 (*) Dati provvisori. (**) Sono stati sottratti il grasso della carcassa, i visceri e le frattaglie. Fonte: elaborazioni CRPA su dati ISTAT. Nel 2010 l import delle sole carni fresche e congelate è cresciuto in quantità del 12,4%, attestandosi a oltre 955 mila tonnellate. Il sensibile incremento è la conseguenza del maggiore approvvigionamento dall estero di carcasse e mezzene (+11%) e in particolare di cosce fresche (+17%). Da un totale di 520 mila tonnellate gli acquisti di prosciutti freschi esteri sono saliti a poco meno di 600 mila tonnellate. In aumento anche l import di spalle, pancette e altri tagli. Per quanto riguarda i suini vivi, nel 2010 sono risultati in ripresa sia gli ingressi di lattonzoli e magroni sia i suini di oltre 50 kg di peso. Considerando anche i prodotti trasformati, la bilancia commerciale italiana segna sulla posta dell import un aumento in valore del 12%, per un totale di quasi 1,95 miliardi di euro. Import di suini, carne suina e prodotti lavorati ( ) (*) t.000 % t.000 % t.000 % Suini< 50 kg , , ,5 Suini> 50 kg , , ,1 Totale suini vivi , , ,6 Carcasse e mezzene , , ,6 Cosce , , ,7 Spalle , , ,0 Pancette , , ,1 Altre carni , , ,3 Totale carni , , ,8 Prodotti trasformati , , ,6 Totale Import , , ,0 (*) Dati provvisori. Fonte: ISTAT. 2

3 L aumento in volume delle esportazioni è il risultato della dinamica positiva mostrata sia dai salumi - che rappresentano quasi il 90% del valore del totale - sia delle carni fresche e congelate. L export di queste ultime nel 2010 si è attestato intorno a 66 mila tonnellate, registrando una ripresa dell 11%. In crescita anche l export di tutti i salumi a più elevato valore aggiunto. In particolare sono salite del 7,4% le vendite di prosciutti disossati, coppe stagionate e speck. Continuano a confermarsi molto positivi i risultati realizzati dalle preparazioni cotte, quali mortadelle e wurstel, che nel 2010 hanno segnato un incremento del 16%. Bene anche l esportazione di prosciutti cotti, che hanno registrato un aumento del 10%, così come le vendite all estero di di salami e altri insaccati crudi, per i quali si rileva un incremento del 14%. In ripresa la domanda di prosciutti in osso, che si è attestata a tonnellate Il fatturato con l estero dei prodotti della salumeria, compresi il lardo e lo strutto, è così cresciuto del 12%, portandosi a 969 milioni di euro. Considerando anche la materia prima, il valore delle esportazioni italiane è stato di quasi 1,1 miliardi euro, in aumento del 13% rispetto al Export di carne suina e prodotti lavorati ( ) Prodotti Prosciutti disossati, coppe, culatelli e speck (*) t.000 % t.000 % t.000 % , , ,0 Salami , , ,1 Mortadelle , , ,5 Prosciutti in osso , , ,0 Prosciutti cotti , , ,6 Strutto , , ,6 Lardo , , ,3 Altri , , ,1 Totale conserve e grassi , , ,2 Carni suine , , ,8 Totale Export , , ,0 (*) Dati provvisori. Fonte: ISTAT. INDICI TECNICI NELLA FASE DI RIPRODUZIONE DEGLI ALLEVAMENTI SUINICOLI Dal 1993 il CRPA ha dato vita alla banca dati degli indici tecnici degli allevamenti suinicoli italiani, per fornire ai produttori un valido strumento di confronto. Anche per il 2010 il campione è costituito da scrofe. Il successo dell iniziativa va riconosciuto a tutti i suinicoltori che hanno reso disponibili i dati tecnici dei loro allevamenti, alle APA provinciali e alle industrie mangimistiche. Dai dati esposti in tabella si evidenzia il buon livello tecnico-produttivo raggiunto dalla suinicoltura italiana. Dal confronto degli indici tecnici del 2010, rispetto a quelli registrati nel 2009, emerge un lieve incremento del numero di parti per scrofa e un leggero aumento dei suinetti nati vivi. Il miglioramento di questi indici, contrastato da un incremento dei suini morti in fase di svezzamento, ha alzato il numero dei suinetti svezzati all anno per scrofa, portandoli da 21,71 a 22,01. Evoluzione degli indici tecnici degli allevamenti suinicoli italiani ( ) Indici tecnici Interparto (giorni) Parti per scrofa (n.) 2,17 2,18 2,17 2,19 2,22 2,23 Suinetti nati per parto (n.) 11,69 11,40 11,40 11,35 11,31 11,35 Suinetti nati vivi per parto (n.) 10,60 10,57 10,60 10,64 10,94 11,12 Suinetti nati morti (%) 9,32 7,2 7,0 6,2 3,3 2,0 Suinetti svezzati per parto (n.) 9,47 9,48 9,52 9,55 9,78 9,87 Suinetti svezzati per scrofa (n.) 20,64 20,67 20,68 20,91 21,71 22,01 Mortalità suinetti pre-svezzamento (%) 10,6 10,5 10,2 10,2 10,6 11,2 Età media allo svezzamento (giorni) 27,08 27,06 27,06 26,80 26,75 27,5 Tutti gli allevatori sono invitati ad aderire alla banca dati inviando i loro indici tecnici a: C.R.P.A. S.p.A. - Settore Economia - Corso Garibaldi 42 - Reggio Emilia - Telefono

4 COSTO DI PRODUZIONE DEL SUINO PESANTE IN ALLEVAMENTI A CICLO CHIUSO Il costo di produzione del suino pesante è stato calcolato utilizzando i dati rilevati in allevamenti ubicati nella Pianura Padana. In considerazione della metodologia seguita le voci di costo sono state suddivise in esplicite e calcolate. I costi espliciti comprendono alimentazione, lavoro, energia, spese per interventi medico-sanitari e altri costi variabili. Sono costi effettivi ed esplicitati dalle contabilità, pertanto sono dati oggettivi, rappresentati da effettivi esborsi monetari che l allevatore ha sostenuto. I costi calcolati comprendono gli interessi sugli investimenti e gli ammortamenti. Contrariamente ai costi espliciti sono dati contabili calcolati o stimati dall allevatore in relazione a specifiche esigenze contabili. Tale distinzione si ritiene interessante sia per l analisi di gestione, sia per l assistenza tecnica, in quanto le voci esplicite essendo oggettive sono confrontabili per i diversi allevamenti, mentre i costi calcolati, dipendendo da fattori e situazioni difficilmente ripetibili, hanno valenza puramente indicativa, ma risultano ugualmente utili per una completa analisi economica. Il calcolo degli interessi sul capitale di anticipazione è stato fatto utilizzato il saggio medio EURIBOR 2010 a sei mesi maggiorato di uno spread dello 0,5%. Il calcolo degli interessi e degli ammortamenti sulle attrezzature e sugli immobili è avvenuto utilizzando il saggio medio annuo EURIRS 2010 con scadenza quinquennale per le attrezzature e una durata di 8 anni, mentre per gli immobili si è utilizzato il saggio con scadenza trentennale per una durata di 30 anni. Il valore investito è stato considerato pari al 50% del valore a nuovo degli stessi investimenti stimati da CRPA in relazione alla tipologia della porcilaia e delle attrezzature presenti. Dall esame dei dati riportati in tabella si osserva che il costo di produzione negli allevamenti a ciclo chiuso è aumentato del 4,6% rispetto a quello sostenuto dai suinicoltori nel 2009, portandosi a circa 217 euro/capo pari a 1,36 euro per chilogrammo di carne prodotta. L incremento registrato è dovuta al rialzo dei prezzi dei cereali e della soia, oltre che del lavoro, che si è verificato nella seconda metà del Agli effetti negativi dell aumento dei costi si è contrapposto il miglioramento dell organizzazione del lavoro e della produttività delle scrofe, che hanno consentito di contenere comunque il costo totale di produzione. La maggiore produttività della scrofaia è stata raggiunta ricorrendo ad una più attenta selezione del bestiame, oltre che ad una più alta attenzione nel momento del parto, che ha permesso di ridurre sensibilmente il numero dei suinetti nati morti. Il contenimento dell incidenza degli interessi è da attribuire alla riduzione del costo del denaro. Costo di produzione del suino pesante ( kg p.v.) in allevamenti a ciclo chiuso ( ) Voci di costo /capo /kg % /capo /kg % /capo /kg % Alimentazione 143,06 0,89 61,0 121,93 0,76 58,9 129,96 0,81 59,9 Lavoro 31,33 0,20 13,3 28,71 0,18 13,9 29,36 0,19 13,5 Altri costi 38,67 0,24 16,5 38,23 0,24 18,5 38,11 0,24 17,6 Totale costi espliciti 213,06 1,33 90,8 188,87 1,18 91,2 197,43 1,24 91,0 Interessi e ammortamenti 21,48 0,14 9,2 18,22 0,12 8,8 19,56 0,12 9,0 Costo totale 234,54 1,47 100,0 207,09 1,30 100,0 216,99 1,36 100,0 Costo in ,50 1,32 1,36 Redditività del suino pesante ( ) E/kg peso vivo 4

5 COSTO DI PRODUZIONE DEI SUINI IN ALLEVAMENTI A CICLO APERTO Per ciclo aperto si intendono allevamenti che svolgono una sola parte del ciclo produttivo. I casi più ricorrenti possono essere ricondotti a due: allevamenti che producono il magroncello da immettere nella successiva fase dell ingrasso e allevamenti che attuano solamente la fase dell ingrasso. Questo secondo tipo di allevamento è quasi sempre abbinato ai caseifici per lo smaltimento del siero, così da ottenere una maggiore valorizzazione di questo sottoprodotto. COSTO DI PRODUZIONE DEL MAGRONCELLO DI 35 KG Il costo di produzione del magroncello di 35 kg in allevamenti a ciclo aperto è stato calcolato con i medesimi criteri utilizzati per il ciclo chiuso osservando le seguenti particolarità: il costo si riferisce esclusivamente ad allevamenti che vendono tutti i loro animali al peso indicato; la rimonta delle scrofe è interna; viene effettuato lo spandimento agronomico dei liquami dopo uno stoccaggio di 180 giorni. Dai dati riportati in tabella si deduce che il costo di produzione del magroncello nel 2010 è aumentato del 4,2% rispetto all anno precedente a seguito dell incremento dei costi di alimentazione e del lavoro. Il miglioramento della natalità delle scrofaie e la maggiore razionalizzazione del lavoro hanno contenuto l incidenza di tutti i costi sul costo totale di produzione. Costo di produzione del magroncello di 35 kg p.v. in allevamenti a ciclo aperto ( ) Voci di costo /capo /kg % /capo /kg % /capo /kg % Alimentazione 44,84 1,28 51,8 39,39 1,13 51,1 41,59 1,19 50,8 Lavoro 13,50 0,39 15,6 13,41 0,38 17,4 13,73 0,39 16,8 Altri costi 17,99 0,51 20,8 14,87 0,42 19,3 16,41 0,47 20,1 Totale costi espliciti 76,33 2,18 88,2 67,67 1,93 87,8 71,73 2,05 87,7 Interessi e ammortamenti 10,26 0,29 11,8 9,38 0,27 12,2 10,03 0,29 12,3 Costo totale 86,59 2,47 100,0 77,05 2,20 100,0 81,76 2,34 100,0 Costo in ,52 2,24 2,34 Redditività del magroncello da 35 kg ( ) E/kg peso vivo 5

6 COSTO DI PRODUZIONE DEL SUINO PESANTE - FASE DI INGRASSO Il costo di produzione riportato si riferisce alla produzione del suino pesante ( kg) sostenuto nella sola fase dell ingrasso. Il calcolo è stato fatto con i medesimi criteri utilizzati per il ciclo chiuso, tenendo presenti le seguenti particolarità: il costo si riferisce ad allevamenti che utilizzano siero nell alimentazione degli animali; il costo per kg di carne si riferisce esclusivamente alla carne prodotta nella fase dell ingrasso, ad esempio kg 125 = ; tra i costi espliciti è stato inserito l onere derivante dall acquisto del magroncello di 35 kg; l incidenza del costo per l acquisto del magroncello sul costo di produzione del chilogrammo di carne è stata calcolata considerando la sola differenza fra il prezzo pagato nel momento dell acquisto del magroncello di 35 kg e il prezzo di vendita del suino pesante, perché il suino venduto è composto dalla carne prodotta e dai 35 kg del magroncello iniziale. Il calcolo descritto viene fatto utilizzando la formula riportata a titolo esplicativo: incidenza costo (prezzo magroncello - prezzo suino 160 kg) x 35 magroncello sul kg = (% scarto magroncelli) carne prodotta ( carne prodotta kg 125 = kg kg 35) La metodologia spiegata viene adottata per rendere confrontabile il costo totale di produzione del kg di carne fra ciclo aperto e ciclo chiuso. Passando ad esaminare il costo di produzione del 2010, riportato in tabella, si rileva un incremento del 3,8% a valori correnti rispetto al Il minore aumento rispetto al ciclo chiuso è da attribuire al minor costo sostenuto per l acquisto del magroncello, infatti la sua incidenza si è ridotta dello 0,3%. Anche in questo caso si nota la crescita del costo dell alimentazione e del lavoro. Costo di produzione del suino pesante ( kg p.v.) in allevamenti che attuano la sola fase dell ingrasso ( ) Voci di costo /capo /kg % /capo /kg % /capo /kg % Mangimi 123,5 0,94 63,6 108,34 0,81 61,0 114,31 0,85 62,7 Lavoro 8,43 0,06 4,3 8,21 0,06 4,6 8,37 0,07 4,6 Altri costi 21,08 0,16 10,9 18,83 0,14 10,6 19,25 0,15 10,6 Totale costi allevamento 153,01 1,16 78,8 135,38 1,01 76,2 141,93 1,07 77,9 Magroncello 69,65 0,19 12,7 75,60 0,21 16,0 74,2 0,21 15,7 Totale costi espliciti 222,67 1,35 91,6 211,28 1,22 92,2 216,13 1,28 93,6 Interessi e ammortamenti 16,36 0,13 8,4 13,86 0,11 7,8 11,61 0,09 6,4 Costo totale 239,04 1,48 100,0 224,84 1,33 100,0 227,74 1,37 100,0 Costo in ,51 1,35 1,37 Andamento dei prezzi degli alimenti zootecnici ( ) E/tonnellata Fonte: AGER., Borsa merci di Bologna 6

7 REDDITIVITÀ DELLA PRODUZIONE DEL SUINO PESANTE L aumento dei costi dei produzione, dovuto al rincaro dei prezzi dei cereali, ha determinato il peggioramento dei bilanci degli allevatori. Rispetto all anno precedente, alla stabilità del ricavo medio per capo ha corrisposto un rialzo degli oneri legati all alimentazione del bestiame. La prima parte dell anno è stata caratterizzata da una fase calante del mercato dei capi da macello, mentre nel secondo semestre si è assistito al notevole rialzo del prezzo del mais che ha compromesso i margini di redditività dell allevamento. Il prezzo medio dei capi da macello ha consentito di recuperare le spese correnti di allevamento comprensive del costo del lavoro familiare, anche se in confronto all anno precedente i margini sui costi espliciti si sono sensibilmente ridotti. I ricavi inoltre non hanno consentito di remunerare il capitale investito in azienda (interessi passivi) né di reintegrare le quote di ammortamento. Redditività del suino pesante ( ) E/kg peso vivo CONFRONTI INTERNAZIONALI EFFICIENZA TECNICA DELLA PRODUZIONE Il progetto Interpig ha come obiettivo il confronto dei costi di produzione della carne suina nei principali Paesi europei. Il progetto, coordinato dalla British Pig Executive (BPEX), prevede lo scambio di dati tecnici ed economici degli allevamenti suinicoli fra istituti di ricerca europei e la loro elaborazione secondo una metodologia comune. Dai dati disponibili emerge che gli allevamenti danesi hanno il più alto numero di suinetti nati vivi per parto, seguiti dagli allevamenti olandesi e francesi. Nonostante una maggiore mortalità pre-svezzamento, gli allevatori di questi tre Paesi raggiungono un numero di suinetti svezzati per scrofa che varia da 26,16 in Francia fino a 27,45 in Danimarca. Molto più modeste risultano le prestazioni riproduttive negli allevamenti inglesi, spagnoli, belgi e tedeschi, dove il numero di svezzati per scrofa oscilla tra 22,25 e 23,71. L Italia si colloca in una posizione intermedia con 22,64 suinetti svezzati per scrofa. In ogni caso, in tutti i Paesi i risultati riproduttivi migliorano continuamente. Le migliori prestazioni nella fase di ingrasso vengono realizzate in Danimarca. Seguono ad una certa distanza l Olanda, la Francia e la Germania. In posizioni molto più arretrate si trovano la Spagna e il Belgio. Gli indici tecnici relativi alla fase di ingrasso degli allevamenti italiani risentono chiaramente della produzione tipica del suino pesante. Indici tecnici della produzione suinicola nei principali Paesi dell Ue (2009) Indici tecnici GB NL FR IT DK BEL GER SP Parti per scrofa (n.) 2,23 2,38 2,33 2,22 2,25 2,29 2,30 2,32 Suinetti nati vivi per parto (n.) 11,40 13,10 13,07 11,31 14,19 11,91 12,20 11,60 Mortalità pre-svezzamento (%) 12,5 12,8 14,0 10,0 14,0 12,3 14,8 11,9 Suinetti svezzati per scrofa all anno (n.) 22,25 27,19 26,16 22,64 27,45 23,94 23,90 23,71 Incremento medio giornaliero (da 30 kg a peso finale) (g) Indice di conversione alimentare (da 30 kg a peso finale) (kg/kg) ,77 2,71 2,85 3,68 2,66 2,96 2,92 2,71 Ingrasso (giorni) Suini prodotti per posto di ingrasso (n.) 4,13 2,93 3,19 1,72 4,06 2,45 2,89 2,59 Peso finale alla macellazione (kg) 103,3 116,6 115,8 166,0 106,7 112,5 119,8 105,0 Fonte: Interpig, elaborazioni British Pig Executive. 7

8 COSTO DI PRODUZIONE DELLA CARNE SUINA Nel 2009 il costo medio europeo di produzione della carne suina ha avuto una flessione rispetto al 2008 per la sensibile riduzione dei prezzi degli alimenti registrati nell anno. Nell Ue i costi più bassi vengono registrati in Francia e Danimarca grazie alle buone performance riproduttive e di ingrasso raggiunte in questi Paesi. In Spagna i costi sono relativamente alti per l elevato costo dell alimentazione, che è da attribuire ai non eccellenti risultati tecnici nella fase di ingrasso, mentre in Germania la più piccola dimensione dell allevamento fa lievitare il costo medio del lavoro e in particolare del capitale. Il basso peso di macellazione e gli scarsi risultati tecnici spiegano, invece, l alto costo di produzione della carne registrato nel Regno Unito. In Italia i costi sono ovviamente più elevati rispetto a quelli degli altri Paesi europei dove l allevamento è orientato su suini leggeri. La differenza è compresa tra il 9% in confronto agli allevamenti tedeschi, fino un massimo del 26% se paragonati ai costi degli allevamenti francesi. Costo di produzione della carne suina (2009) ( /kg peso morto) Voci di costo GB NL FR IT DK BEL GER SP Alimentazione 0,85 0,77 0,78 1,11 0,76 0,84 0,83 0,91 Lavoro 0,10 0,15 0,16 0,15 0,16 0,14 0,14 0,13 Altri costi 0,15 0,14 0,11 0,14 0,10 0,11 0,17 0,15 Interessi e ammortamenti 0,38 0,38 0,32 0,33 0,39 0,33 0,44 0,29 Costo totale 1,48 1,44 1,37 1,73 1,41 1,42 1,58 1,48 Fonte: Interpig, elaborazioni British Pig Executive. I PREZZI EUROPEI Andamento dei prezzi dei suini sui mercati europei ( ) E/kg peso morto Fonte: ITP - Institut Technique du Porc. Nel 2010 l aumento della produzione comunitaria di carni suine ha impedito su quasi tutti i mercati dell Ue il recupero delle quotazione dei capi da macello rispetto alla flessione accusata nell anno precedente. Tuttavia, la ripresa dalle esportazioni verso i Paesi extra comunitari ha alleggerito la pressione dell offerta sul mercato interno, mantenendo la media annua del prezzo dei suini intorno a valori molto prossimi a quelli rilevati nel In particolare la dinamica dell export verso la Russia, il Giappone e i Paesi dell Europa dell est ha sostenuto nell ultimo trimestre dell anno il corso delle quotazioni, compensando il calo accusato nei mesi centrali. I listini dei suini da macello si sono così chiusi con un calo contenuto all 1% in Germania e Olanda, e con un rialzo limitato rispettivamente al 3 e all 1% in Danimarca e Spagna. 8

9 VALORIZZAZIONE DEL SUINO PESANTE I dati nella tabella seguente riportano il fatturato lordo per singolo capo nei vari stadi di produzione e commercializzazione delle carni di suino pesante, mentre non forniscono indicazioni sulla redditività di ciascuna fase. Il calcolo è stato fatto scomponendo la carcassa nei tagli ottenuti in fase di macellazione e nei corrispondenti salumi prodotti in fase di trasformazione. Ad ogni passaggio mercantile si è altresì tenuto conto degli scarti di lavorazione e delle perdite di peso. La valorizzazione al macello è calcolata considerando la resa media in carni fresche del campione utilizzato per la definizione dei metodi di classificazione delle carcasse di suino pesante messi a punto dal gruppo di lavoro coordinato dal CRPA con il contributo della Regione Emilia-Romagna. Per tutti gli anni esposti si è fatto riferimento ai prezzi all ingrosso delle piazze di Modena e Parma. Per il valore al dettaglio si sono considerati i prezzi al consumo rilevati nel comune di Reggio Emilia. Dato l andamento delle quotazioni del suino pesante, il ricavo lordo dell allevatore per un capo da 160 kg nel 2010 si è stabilizzato sul medesimo valore del 2009, corrispondente a poco più 195 euro per capo. Anche il fatturato alla macellazione non ha subito variazioni significative a causa del differente andamento del prezzo del lombo e della coscia. Il prosciutto fresco destinato alle produzioni DOP ha registrato una lieve ripresa i cui effetti sul valore complessivo della carcassa sono stati annullati dal calo del prezzo del lombo, oltre che dalla flessione accusata da spalle e coppe. Stabile anche il valore all ingrosso del paniere di prodotti trasformati, che ha scontato la lieve contrazione delle quotazioni di pancette, coppe e salami a fronte di un aumento molto contenuto del prosciutto stagionato (CCIAA di Parma). Valorizzazione del suino pesante di 160 kg ( ) kg Var 2010/09 % % % (%) Allevatore ,60 100,0 195,00 100,0 195,36 100,0 Tagli magri Prosciutto per crudo 24,3 82,15 24,7 73,78 22,8 77,73 24,0 5,4 Spalla disossata 13,6 34,92 10,5 34,88 10,8 34,07 10,5-2,3 Lombo taglio Modena 23,5 90,00 27,1 89,37 27,6 88,53 27,3-0,9 Coppa (+2,5 kg) 7,9 27,27 8,2 27,43 8,5 29,95 8,3-1,7 Triti e carnette 6,0 16,91 5,1 17,22 5,3 17,59 5,4 2,1 Tagli grassi Lardo (+4 cm) 13,6 44,78 13,5 45,81 14,2 47,76 14,7 4,2 Pancettone con bronza 19,0 25,54 7,7 26,00 8,0 23,92 7,4-8,0 Gola con cotenna e magro 7,2 7,77 2,3 6,94 2,1 5,21 1,6-24,9 Grasso da fondere 3,1 0,92 0,3 0,51 0,2 0,67 0,2 32,3 Teste e zampetti 9,0 1,73 0,5 1,73 0,5 1,73 0,5 0,0 Macellatore 127,2 331,99 100,0 323,67 100,0 324,17 100,0 0,2 Prosciutto Parma 18,3 169,18 27,1 164,49 26,1 166,01 26,4 0,9 Lombi interi 18,0 75,27 12,0 74,89 11,9 74,14 11,8-1,0 Coppa (*) 3,2 22,34 3,6 21,70 3,4 21,19 3,4-2,4 Spalla cotta 6,5 34,56 5,5 36,47 5,8 36,36 5,8-0,3 Pancetta con cotenna (*) 5,4 29,12 4,7 29,44 4,7 29,32 4,7-0,4 Lardo 5,4 15,66 2,5 16,91 2,7 17,58 2,8 4,0 Strutto 5,4 7,62 1,2 7,68 1,2 7,60 1,2-1,1 Salame (*) 13,3 131,56 21,0 128,42 20,4 125,96 20,1-1,9 Cotechino 7,4 40,44 6,5 43,04 6,8 43,04 6,9 0,0 Salsiccia 6,2 34,58 5,5 37,72 6,0 37,62 6,0-0,3 Mortadella 8,8 51,85 8,3 54,62 8,7 54,58 8,7-0,1 Grasso+testa+gole 7,8 12,52 2,0 13,53 2,1 14,07 2,2 4,0 Ossa 8,1 0,38 0,1 0,38 0,1 0,38 0,1 0,0 Subtotale 113,8 625,08 100,0 629,30 100,0 627,84 100,0-0,2 Scarto generale 2,9 16,25 2,6 16,36 2,6 16,32 2,6-0,2 Industriale 110,9 608,83 97,4 612,94 97,4 611,52 97,4-0,2 Prosciutto crudo -30% 12,8 339,84 27,1 331,14 27,0 338,74 27,4 2,3 Lombo 18,0 159,00 12,7 157,43 12,9 156,22 12,7-0,8 Coppa 3,2 44,68 3,6 43,41 3,5 42,38 3,4-2,4 Spalla cotta 6,5 70,48 5,6 71,35 5,8 70,95 5,7-0,6 Pancetta 5,4 85,56 6,8 93,97 7,7 94,18 7,6 0,2 Lardo (+18 kg) 5,4 31,31 2,5 33,82 2,8 35,17 2,8 4,0 Strutto 5,4 7,62 0,6 7,68 0,6 7,60 0,6-1,1 Salame 13,3 294,68 23,5 267,15 21,8 270,33 21,9 1,2 Cotechino 7,4 54,88 4,4 49,76 4,1 50,35 4,1 1,2 Salsiccia fresca 6,2 49,99 4,0 50,41 4,1 50,75 4,1 0,7 Mortadella 8,8 103,96 8,3 107,25 8,8 106,33 8,6-0,8 Grasso+testa+gole 7,8 10,94 0,9 11,03 0,9 10,92 0,9-1,1 Ossa 8,1 0,38 0,0 0,38 0,0 0,38 0,0-1,1 Dettagliante 108, ,31 100, ,78 100, ,31 100,0 0,8 (*) Coppa Parma stagionata, Pancetta Parma con cotenna stagionata, Salame Felino puro suino (CCIAA Parma). Fonte: elaborazioni CRPA su dati CCIAA di Modena; CCIAA di Parma e Ufficio statistica del Comune di Reggio Emilia. 9

10 PREZZO DELLE CARNI SUINE LUNGO LA FILIERA Nel 2010 la media annua delle quotazioni del suino da macello di 160 kg è risultata pari a 1,22 euro/kg, uguale a quella registrata nell anno precedente (CCIAA). Rispetto all andamento del 2009, la flessione stagionale a inizio della primavera è stata meno accentuata, così come più contenuta è risultata la ripresa nei mesi autunnali. Il prezzo del lattonzolo da 30 kg ha invece accusato una flessione del 2%, scendendo da 2,30 euro/kg ad una media annua di 2,25 euro/kg. Nel 2010 il mercato delle cosce fresche destinate alle produzioni DOP ha conosciuto solo un lieve miglioramento rispetto alla situazione critica del 2009, durante il quale si erano raggiunti valori di minimo mai toccati in precedenza. Prezzo suino pesante (E/kg) Prezzo del suino pesante, della coscia e del lombo ( ) Prezzo coscia e lombo (E/kg) Il calo della produzione DOP non ha contribuito a far ripartire il mercato delle cosce fresche. Il mercato dei prosciutti freschi è infatti risultato in affanno e il debole rialzo realizzato nel 2010 è risultato insufficiente a recuperare interamente la flessione che nell anno precedente ne aveva affossato le quotazioni. Dopo aver accusato una perdita di oltre il 10% nel 2009, le quotazioni delle pezzature fino a 12 kg, pari a 3,20 /kg (CCIAA Modena) hanno registrato nel 2010 un aumento del 5,4%. Migliore il risultato realizzato dalle cosce più pesanti, per le quali si è rilevato un recupero del 6,7% che segue il calo della medesima entità accusato nel I prezzi del lombo hanno registrato una contrazione limitata all 1%. Fonte: elaborazioni CRPA su dati CCIAA di Modena. Andamento indicizzato del prezzo del suino pesante, della coscia e del lombo ( ) Indice dei prezzi (gen 2008=100) I listini del prosciutto stagionato nel 2010 hanno chiuso con un aumento ancora più contenuto rispetto al rialzo mostrato dalla coscia fresca. La quotazione del Prosciutto di Parma da produttore a distributore, pari a 9,10 euro/kg, ha registrato un incremento di appena l 1%, che segue il ribasso più consistente accusato nel 2009 (-3%). Nel 2010 la lieve ripresa del mercato all ingrosso si è trasmessa anche sui prezzi al dettaglio, con un aumento del 2,6%. Fino ad allora i prezzi al consumo del Prosciutto di Parma avevano seguito un andamento in controtendenza rispetto al trend delle quotazioni da produttore a distributore. Fonte: elaborazioni CRPA su dati CCIAA di Modena. Indice dei prezzi (gen 2008=100) Andamento indicizzato del prezzo del prosciutto fresco e stagionato all ingrosso e al dettaglio ( ) Fonte: elaborazioni CRPA su dati Comune di Reggio Emilia e CCIAA Modena e Parma. C.R.P.A. notizie Direttore Responsabile Adelfo Magnavacchi. Testi e realizzazione grafica di Kees De Roest, Eugenio Corradini, Claudio Montanari. Revisione testi di Magda C. Schiff. Stampa Tecnograf - Reggio Emilia. 10 Ogni riproduzione, integrale o parziale, deve essere autorizzata dal CRPA

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