Campagna Comuni senza OGM

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1 Campagna Comuni senza OGM Associazione a favore dell'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche Marzo

2 INDICE Comuni senza OGM perché produrre senza OGM? p.3 1. Coesistenza impossibile p Particolarmente minacciati: Svizzera orientale e Ticino p Importanti i rischi di contaminazione p Esempio di un'azienda biologica a Romanel-sur-Morges p Biodiversità minacciata p Per una Svizzera senza OGM p.9 2. Iniziativa popolare per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche p Campagna comuni senza OGM p Come procedere per raccogliere le firme p.11 2

3 Comuni senza OGM perché produrre senza OGM? Accettare le colture con OGM significa prendere dei rischi senza trarne il minimo vantaggio Americani, Argentini e Canadesi coltivano organismi geneticamente modificati (OGM) da oramai 10 anni e gli effetti negativi sull'ambiente non hanno tardato a manifestarsi. Gli Europei invece, sono più reticenti a produrre OGM e l'opinione pubblica si oppone maggiormente a consumare alimenti provenienti da OGM. Attualmente l'agricoltura svizzera è priva di organismi geneticamente modificati, ma fin quando durerà questa situazione? In effetti, la legge sull'ingegneria genetica, entrata in vigore il 1 gennaio 2004, permette di coltivare OGM in Svizzera; a tutt oggi non è stata presentata alcuna domanda d'autorizzazione. Tuttavia questa situazione rischia di cambiare più rapidamente di quanto ci si aspetta, se cittadini, consumatori e produttori agricoli non prendono le cose in mano. I problemi più urgenti legati agli OGM non sono ancora risolti, come ad es. quello dei provvedimenti da adottare per assicurare la coesistenza delle produzioni con OGM e quelle senza. La legge prevede che chi utilizza organismi geneticamente modificati deve provvedere affinché essi non pregiudichino la produzione di prodotti senza OGM né la libera scelta dei consumatori, tuttavia non indica affatto come mettere in pratica questo principio. Vista la ristrettezza del territorio svizzero, la coesistenza tra agricolture con e senza OGM sembra molto difficile da realizzare. Allo scopo di chiarire questo punto il WWF Svizzera ha incaricato l'istituto di ricerca per l'agricoltura biologica (FiBL). Per poter garantire anche in futuro la libertà di scelta degli agricoltori di produrre senza OGM e ai consumatori la libertà di acquistare prodotti senza OGM, è stata creata una vasta alleanza attorno all'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche che raggruppa le organizzazioni agricole, di protezione dell'ambiente e degli animali, delle associazioni di difesa dei consumatori e d'aiuto allo sviluppo. La stessa alleanza sostiene attivamente la campagna comuni senza OGM (leggere in seguito). 3

4 1. Coesistenza impossibile Il FiBL ha studiato in che misura sarebbe concepibile una coesistenza delle colture con e senza OGM in Svizzera. Nel settembre 2004, l'istituto ha redatto un rapporto completo intitolato Agricoltura con e senza OGM: un connubio felice? Aspetti territoriali della coesistenza in Svizzera (studio in tedesco, riassunto disponibile in italiano, Questo studio si occupa in primo luogo della situazione attuale, per ogni comune svizzero individua la percentuale di aziende impegnate nella produzione senza OGM secondo le direttive bio e IP-SUISSE. Il FiBL ha inoltre messo in evidenza i problemi che gli agricoltori dovrebbero affrontare se il proprio vicino scegliesse di coltivare piante geneticamente modificate. Ecco le principali osservazioni e conclusioni risultanti da questo studio Particolarmente minacciati: Svizzera orientale e Ticino Cartografando tutte le aziende bio (Bio-Suisse, Demeter e Migros-Bio) e IP- SUISSE, si nota che i comuni della Svizzera tedesca e dei Grigioni contano un tasso elevato di aziende certificate (vedi cartina, pag. 5). In queste regioni il problema della coesistenza sarebbe particolarmente acuto visto il numero considerevole di aziende che escludono gli OGM. D'altronde, sembra poco probabile che la produzione di piante transgeniche si affermi nei comuni ove oltre il 50% delle aziende sono certificate; questo per rispetto degli agricoltori che escludono gli OGM e per evitare i confronti che potrebbero crearsi. Tuttavia, nei comuni in cui la proporzione di aziende certificate è minore, la probabilità che in futuro vengano coltivate piante transgeniche è maggiore. Questo rischio sussiste in Ticino, in Vallese e nell'arco lemanico: regioni con una bassa concentrazione di aziende bio o IP-SUISSE. È dunque qui che la coesistenza sarebbe fonte di conflitto d'interessi e di controversie. Va ricordato inoltre che in Ticino la coltivazione di piante OGM è vietata dalla Legge sull agricoltura. Tuttavia, la legislazione federale prevale su quella cantonale, un agricoltore può dunque farsi rilasciare un'autorizzazione dagli Uffici federali. 4

5 Aziende certificate (IP-SUISSE e biologiche) Percentuale di aziende certificate (IP-SUISSE e biologiche) per comune in Svizzera. I comuni in cui non esistono aziende biologiche o IP-Suisse, o di cui non ci sono pervenuti i dati, sono indicati in rosso (Dati: UFS, IP-Suisse GG25 swisstopo) Importanti i rischi di contaminazione Il polline delle piante ha la proprietà di disperdersi tramite il vento o gli insetti (impollinazione) e di incrociarsi (= ibridarsi) con altre piante sia della stessa specie sia di specie affini coltivate o selvatiche. Attraverso questo processo di ibridazione, le piante possono trasmettere le loro caratteristiche genetiche alle piante con cui si incrociano, avviene dunque un trasferimento genetico. È così che le piante geneticamente modificate possono disseminarsi e trasmettere i loro transgeni (geni introdotti mediante ingegneria genetica) ad altre piante coltivate o selvatiche. Il polline non si ferma sul limitare dei campi, le piante transgeniche possono dunque contaminare i campi vicini coltivati senza OGM. 5

6 La distanza di trasmissione del polline varia in funzione della pianta e del suo tipo d'impollinazione, ma anche secondo le condizioni meteorologiche (forza dei venti) e topografiche (valle aperta o chiusa). Si stima che il polline del frumento, ad esempio, può essere trasportato per 100 m, mentre quello della colza arriva fino a 4 km. Allo scopo di evitare qualsiasi impollinazione incrociata e dunque ogni contaminazione di colture biologiche, integrate e convenzionali con colture geneticamente modificate, occorrerebbe rispettare delle distanze di sicurezza. Queste variano da un tipo di coltura all'altra. Ciò significa ad esempio che l'agricoltore che desidera coltivare colza senza OGM dovrebbe assicurarsi che in un raggio di 4 km dalla sua parcella, non ci siano colture di colza transgenica. Per coesistere, l'agricoltore dovrebbe dunque vegliare costantemente ai piani rotazione dei suoi vicini e rispettare le distanze di sicurezza. Ecco le distanze di sicurezza raccomandate dal FiBL per evitare una contaminazione da parte degli OGM superiore allo 0,1% : colture Mais Patate Colza distanza di sicurezza oltre 1'000 m 10 m oltre 4 km per le specie sterili (maschili) 600 m per le specie fertili (maschili) Frumento Segale Girasole Triticale Prato artificiale 100 m per le specie comuni al meno 2'000 m 1'000 m 100 m 500 m 6

7 1.3. Esempio di un'azienda biologica a Romanel-sur-Morges Il FiBL ha preso in esame la situazione concreta di quattro aziende agricole certificate in Svizzera allo scopo di determinare le questioni e le difficoltà cui sarebbero confrontati gli agricoltori qualora fossero coltivate piante transgeniche nel loro vicinato. Ecco le osservazioni fatte su un'azienda che si trova a Romanel-sur-Morges nel cantone di Vaud. Si tratta di un agricoltore bio, che coltiva 27,4 ha di terreno in due siti diversi. I proprietari degli appezzamenti adiacenti ai suoi sono 22. Per garantire che le sue culture non siano contaminate dagli OGM, l'agricoltore biologico dovrebbe sorvegliare una zona la cui superficie varierebbe ogni anno in funzione del tipo di coltura. In effetti, per coordinare la rotazione delle colture dovrebbe chiedere il piano di rotazione a ognuno dei suoi vicini. Tuttavia, l'agricoltore intrattiene contatti con soltanto tre di essi. Nel 2003 ad esempio, avrebbe dovuto sorvegliare una superficie di 418 ha. La sproporzione tra la superficie coltivata e quella da sorvegliare è impressionante. Distanze di sicurezza per le rotazioni 2003 (in rosso), 2004 (in blu) e 2005 (in giallo) In verde scuro gli appezzamenti coltivati secondo le direttive Bio SUISSE, in verde quelli IP-SUISSE e in rosso le colture senza certificazione. (Dati: piano sinottico Service de l'information sur le territoire du Canton de Vaud; Rilevamenti sul campo FiBL) Superficie supplementare da sorvegliare in caso di colture transgeniche ha 463 ha 503 ha 7

8 Inoltre, visto che la contaminazione può avvenire a ogni stadio della produzione, l'agricoltore dovrebbe assicurarsi che i suoi prodotti seguano sistemi di produzione paralleli totalmente separati da quelli degli OGM (separazione dei sistemi di produzione). Questo significa che ad ogni tappa della produzione: dalla semina allo stoccaggio, passando dal trasporto al prodotto finito, il produttore agricolo dovrebbe accertare che le sue colture non possano in alcun modo essere contaminate da OGM. La coesistenza delle colture con e senza OGM causerebbe dunque costi di produzione supplementari che rincarerebbero ulteriormente il prodotto Biodiversità minacciata D'altronde, l'introduzione di piante transgeniche sul territorio svizzero sarebbe incompatibile con la protezione della natura e rischierebbe di nuocere alla biodiversità. In effetti, alcuni studi mostrano che gli OGM potrebbero avere gravi conseguenze sulle piante selvatiche, gli insetti e gli uccelli. Le piante selvatiche possono essere contaminate da piante transgeniche mediante il trasferimento di geni, questo avviene se sono riunite due condizioni, ossia: le piante devono fiorire allo stesso tempo ed essere a portata di polline. Queste due condizioni si possono verificare per la colza transgenica e la rapa selvatica. In Svizzera la barbabietola da zucchero, l'avena e l'erba medica hanno anch'esse parenti selvatici con cui potrebbe esserci uno scambio di geni. Visti gli OGM attualmente commercializzati, la coltura della colza transgenica sarebbe la più problematica in Svizzera poiché, in quanto pianta originaria del continente europeo essa ha molti parenti selvatici geneticamente affini. Per quanto riguarda i rischi per gli insetti, in Gran Bretagna è stata condotta una ricerca su vasta scala per determinare le conseguenze degli OGM sulla diversità degli invertebrati. Questo studio mostra che le colture di colza e di barbabietola transgenica, resistenti a un erbicida, nuocciono agli insetti diminuendo la quantità di nutrimento disponibile. Ne risentono pure gli uccelli come la mattolina che si nutrono di semi di erbacce e rischierebbero dunque di essere minacciati. Le colture transgeniche sono monocolture per cui occorrono grandi quantità di sostanze chimiche, inoltre esse modificano il paesaggio agricolo. Benché nei primi anni le colture di piante transgeniche resistenti agli erbicidi permettano di diminuire la quantità di pesticidi, si nota che già dopo qualche anno occorre nuovamente aumentare la dose. Ciò è dovuto al fatto che la erbacce che si vogliono combattere sviluppano delle resistenze. 8

9 1.5. Per una Svizzera senza OGM In un periodo di particolare instabilità economica per i contadini svizzeri, il surplus di tempo, d'energia e di costi che dovrebbe investire l'agricoltore che desidera garantire una produzione senza OGM è completamente smisurato. Inoltre, l'organizzazione pratica della coesistenza porrebbe questioni che per ora sono senza risposta : A quanto ammontano i costi generati dalla separazione dei sistemi di produzione con e senza OGM? Chi si assume questi costi supplementari? In caso di contaminazione, chi si assumerà la responsabilità? In conclusione, lo studio del FiBL dimostra la difficoltà, vedi l'impossibilità della coesistenza tra le colture con e senza OGM in Svizzera. Le particolarità della struttura agricola svizzera, costituita da piccole parcelle incastrate le une nelle altre, non permettono di prevedere una coesistenza senza arrecare danno alle colture senza OGM. Se in futuro dovrebbero esserci colture di OGM in Svizzera, a medio-lungo termine sarebbe praticamente impossibile garantire una produzione incontaminata da OGM. Ciò significa che le colture bio, IP- SUISSE e altri marchi che escludono gli OGM saranno minacciati e con essi la libera scelta dei consumatori. E questo, nonostante il fatto che una grande maggioranza della popolazione rifiuti di consumare alimenti geneticamente modificati. Allo scopo di poter garantire anche in futuro la libertà di scelta degli agricoltori di produrre senza OGM e la libertà di scelta dei consumatori di acquistare prodotti che non sono geneticamente modificati sono state lanciate l'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche e la campagna comuni senza OGM. 9

10 2. Iniziativa popolare per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche L'iniziativa popolare per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche chiede una moratoria di 5 anni sulla produzione e il commercio di piante, parti di piante, sementi e animali destinati alla produzione di alimenti geneticamente modificati. Una moratoria permetterebbe di darsi il tempo per chiarire le numerose incertezze in merito agli OGM. Attorno a questa iniziativa si è formata una vasta alleanza che raggruppa le organizzazioni agricole, le organizzazioni di protezione dell'ambiente e degli animali, delle associazioni di difesa dei consumatori e di aiuto allo sviluppo. L'iniziativa verte unicamente sull'utilizzo dell'ingegneria genetica nell'agricoltura, l'orticoltura e la silvicoltura. Questa iniziativa non concerne e non ostacola in nessun modo la ricerca: i test in ambiente confinato, come pure la semina sperimentale in pieno campo resteranno possibili. D'altronde, non riguarda le applicazioni dell'ingegneria genetica nel campo della medicina e della produzione di farmaci. Il popolo dovrà esprimersi in merito a questa iniziativa il 27 novembre del Affinché la nostra agricoltura resti esente da ingegneria genetica e possiamo ancora mangiare senza temere d'avere sulla forchetta alimenti geneticamente modificati, è importantissimo votare SÌ all'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche. 3. Campagna comuni senza OGM Parallelamente all'iniziativa, le stesse organizzazioni lanciano la campagna comuni senza OGM. Questa campagna mira a instaurare delle zone prive di OGM, come quelle che esistono già in molti altri paesi d'europa in cui numerosi municipi e regioni si sono già dichiarati senza OGM. Il procedimento è semplice: gli agricoltori che, sia per rispetto del loro capitolato d'oneri (bio, IP-SUISSE, o altri marchi che vietano gli OGM), sia volontariamente, desiderano rinunciare a coltivare OGM, sono invitati a firmare la dichiarazione per una produzione senza OGM. Se tutti gli agricoltori di un comune hanno firmato la dichiarazione, tale comune sarà dichiarato zona senza OGM. Questa campagna si basa dunque sulla libera rinuncia dei produttori agricoli, e non su una decisione emanata dalle autorità politiche. La creazione di comuni senza OGM rifletterà dunque la determinazione e l'impegno degli agricoltori svizzeri in favore di un'agricoltura rispettosa dell'ambiente e la volontà di una maggioranza della popolazione. Fornirà un segnale chiaro ai politici e alle multinazionali suscettibili di voler introdurre degli OGM sul territorio svizzero. Così gli agricoltori potranno dimostrare di fare fronte comune con i consumatori per dire stop agli OGM. 10

11 3.1. Come procedere per raccogliere le firme Se desiderate impegnarvi affinché il vostro comune sia dichiarato senza OGM, ecco come procedere concretamente: 1) Annunciarsi presso l'associazione a favore dell'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche (vedi contatto qui di seguito), procurarsi la documentazione necessaria e la dichiarazione da far firmare. 2) Per la raccolta delle firme si può procedere in due modi: 1. approccio rapido e semplice: comune con pochi agricoltori e/o percentuale elevata di aziende certificate; 2. approccio più lento e complicato ma che mira comuni con un maggiore rischio di colture di OGM: comuni con molti agricoltori e/o percentuale ridotta di aziende certificate. 3) Per lanciare il processo, si può organizzare una serata informativa destinata agli agricoltori di uno più comuni in cui sarà presentato il progetto Comuni senza OGM e la dichiarazione Per una produzione senza OGM. 4) Firmata la dichiarazione, basta inviarla all'associazione a favore dell'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche che ne verificherà la completezza. Se tutti gli agricoltori del comune hanno firmato la dichiarazione, esso sarà dichiarato senza OGM e figurerà in quanto tale sulla cartina del sito Internet: o ) Annunciare ogni nuovo comune senza OGM ai media locali/regionali mediante un comunicato o una conferenza stampa. Per i primi comuni senza OGM del Ticino, l'associazione a favore dell'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche organizzerà un evento mediatico. In caso di difficoltà, l'associazione si tiene a vostra disposizione per consigliarvi e per aiutarvi nel vostro intervento e, se necessario, offrirvi il suo sostegno per trovare nomi e indirizzi degli agricoltori del vostro comune. Contatto: Associazione a favore dell'iniziativa per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche, 14, chemin de Poussy, 1214 Vernier / GE, jacqueline.oggier@wwf.ch, (Jacqueline Oggier) Osservazione: questa campagna resta aperta ad altri interventi complementari volti a designare un cantone o una regione priva di OGM. 1Per il momento il sito italiano è in costruzione. 11

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