In questo numero: Noi e N 3 Maggio Periodico di idee, informazione e cultura a cura del Comitato Scientifico dell AIS.

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1 In questo numero: - Linea diretta con il Presidente Il consenso informato - L impatto socio-assistenziale delle patologie prostatiche - Il corretto posizionamento del paziente sul tavolo operatorio - Riflessioni - Giornate culturali Noi e N 3 Maggio Periodico di idee, informazione e cultura a cura del Comitato Scientifico dell AIS. Comitato Scientifico Coordinatore: Segretario: Componenti: Catia Bollini Nilva Venturini Alberto Gasperoni Anna Maria Falasca Cinzia Cecchetti Elisa Conti Davide Zafferani Rosa Di Carlo Linea diretta con il

2 Presidente Il CONSENSO INFORMATO di Lina Stefanelli Noi tutti sappiamo che il consenso informato del paziente è la conditio sine qua non di ogni trattamento medico, e che questo consenso, per legge, deve essere informato : ogni persona che viene sottoposta a cure o interventi ha cioè l inalienabile diritto di conoscere quello che le accadra e perché. La persona che si trova ricoverata dovrebbe in questo senso, essere tutelata da parte della struttura stessa, la quale in primo luogo ha come mission la cura dell uomo e il mantenimento della sua dignità. Questa è però pura teoria. La pratica è molto diversa, ci mostra invece pazienti che non sono in grado di poter decidere del proprio destino, perché chi dovrebbe non spiega loro i motivi della chemioterapia, cosa accadrà dopo l intervento, come si svolgerà un certo esame,ecc. Ci sono vari motivi per cui questo accade, così come frequentemente si nasconde la verità al paziente su richiesta dei suoi famigliari. Non voglio lanciare grida e/o rivendicazioni verso la classe medica, ma ricordare soltanto che le conseguenze di questo atteggiamento non interessano chi incontra il malato pochi minuti al giorno, ma si ripercuotono invece su di noi che quotidianamente a stretto contatto, ne viviamo il dramma. Siamo noi, infatti che veniamo sottoposti ad un fuoco di fila di domande ( alle quali non possiamo rispondere ), da parte di persone in difficoltà, che si affidano per sapere, a coloro con cui hanno raggiunto una maggiore confidenza. E non dimentichiamolo, spesso siamo proprio noi Infermieri delegati a far firmare i moduli di consenso informato, ben sapendo che di informato non c è proprio niente. Eppure la legge stabilisce che la firma in calce all assenso scritto, per una particolare procedura, indagine diagnostica, terapia e/o intervento, debba essere posta soltanto dopo esauriente spiegazione da parte del medico, su ciò che il paziente dovrà subire e sugli eventuali rischi. Esiste infatti una legge, che tutela il diritto dell uomo a conoscere nei dettagli ciò che riguarda la sua vita, e talvolta, purtroppo la sua morte. Come non rendersi conto che su quel letto, magari in pigiama o vestaglia c è una persona, e non uno stomaco, un fegato, un organo malato? Il mio passato lavorativo, gli studi da me fatti sull etica infermieristica, mi hanno insegnato proprio a ricordare questo ; già, come non rendersi conto che il malato non è una malattia, ma una persona? Un eminente scienziato Dawid Weather ha denunciato la situazione degli ospedali inglesi descrivendoli come dei luoghi ormai ridotti a livelli di supermercati della salute, popolati da personale incompetente, impreparato, indifferente, che non sa nemmeno cosa significhi trattare i pazienti come essere umani. Per uscire da un tale degrado professionale, invocare il rispetto degli operatori sanitari, è necessario ma non sufficiente: occorre soprattutto che ai giovani medici vengano insegnati e con urgenza, quei principi che dovrebbero essere alla base della loro professione: soprattutto il rispetto, la pietà, la comprensione e perché no, la pazienza. Noi Infermieri dobbiamo ricordare che il cuore ed il cervello dei pazienti contano, non solo sono organi fondamentali, ma anche e soprattutto perché ospitano quegli impalpabili elementi i sentimenti che sono l essenza della nostra dignità umana

3 L impatto socio assistenziale delle patologie prostatiche di Rosa Di Carlo Lo scorso decennio è stato testimone di un estremo interesse nei confronti delle principali patologie prostatiche, ossia Ipertrofia Prostatatica Benigna (IPB) e carcinoma prostatico. Ciò è in parte imputabile ai cambiamenti demografici che hanno visto una crescente proporzione della popolazione maschile raggiungere un età in cui sono particolarmente frequenti entrambi le malattie. Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB): indica una condizione patologica caratterizzata da un aumento di volume di una parte della prostata. Carcinoma prostatico (CP): Ghiandola asimmetricamente aumentata di volume di consistenza dura a superficie irregolare, e segni di infiltrazione capsulare con aumento del dosaggio sierico del PSA (antigene prostatico specifico). La comprensione dell anatomia della prostata è la chiave per interpretare la patologia di quest organo. La prostata è un organo ghiandolare, fibromuscolare del sistema riproduttivo maschile extraperitoneale impari e mediano, posto davanti al retto, sotto la vescica, dietro la sinfisi pubica e al di sopra del diaframma urogenitale; è attraversata a pieno spessore dall alto in basso dalla prima porzione dell uretra nella quale riversa il proprio secreto tramite numerosi dotti escretori. La struttura della prostata varia a seconda dell età dell individuo. Le prime modificazioni si osservano dopo i 40 anni, quando si evidenzia un atrofia della muscolatura liscia e dello stroma associata ad un aumento del tessuto connettivo fibroso. Le principali funzioni della prostata sono rappresentate dall azione di sostegno della fertilità maschile e della protezione nei confronti delle infezioni batteriche delle vie urinarie inferiori. Sintomatologia La sintomatologia si caratterizza per la comparsa di disturbi urinari che sono fondamentalmente correlati all azione compressiva sul tratto cervico-uretrale. Esistono due principali gruppi di sintomi urinari: Ostruttivi in cui vanno inclusi la riduzione del calibro e della forza del mitto, l esitanza preminzionale e la minzione in più tempi Irritativi nell ambito dei quali sono compresi la pollachiuria, la minzione imperiosa e soprattutto la nicturia. I sintomi del prostatismo vanno valutati alla luce di una accurata raccolta dell anamnesi, in quanto molte patologie extra urologiche possono essere causa di alcuni di questi sintomi (ad esempio: Diabete, cardiopatia, patologie neurologiche ecc.). inoltre, particolare attenzione va rivolta al tipo di farmaci assunti dal paziente, inclusi quelli da banco, che spesso possono aggravare o mascherare i disturbi (in particolar modo diuretici, anticolinergici, antidepressivi, tranquillanti, ecc.). Purtroppo il prostatismo è un insieme di sintomi che caratterizza sia IPB che il CP di conseguenza la diagnosi di quest ultimo è ottenuta solo quando il paziente si rivolge al medico per un disturbo legato o allo sconfinamento della neoplasia che, quando guadagna la porzione distale degli ureteri, può determinare idronefrosi monolaterale o bilaterale con conseguente, in quest ultma circostanza, uremia. Talora invece il CP si presenta con i disturbi legati alle metastasi ossee che rappresentano la localizzazione secondaria della malattia più frequente. Ad oggi fortunatamente grazie a strumenti laboratiristici ed ecografici, ma soprattutto grazie alla sensibilizzazione dei medici e dei pazienti sulla patologia prostatica maligna la diagnosi di un CP è quasi sempre precoce, in una fase pre-clinica e soprattutto in una fascia di età sempre meno avanzata.

4 Gli strumenti diagnostici sono rappresentati da: Esame obbiettivo: esplorazione rettale, esame dell addome. Indagini di laboratorio: dosaggio PSA Indagini radiologiche: eco prostatica trans-rettale Esame atomo-patologico: biopsia prostatica Epidemiologia Il CP, nei paesi occidentali, rappresenta la malattia più frequente dopo il tumore del polmone e del colon, nell ambito della popolazione maschile ed è il tumore con più alta incidenza negli uomini al di sopra dei 65 anni. La probabilità di sviluppare un tumore della prostata aumenta con l età. In Italia l incidenza è di circa casi l anno. Anche a San Marino l incidenza è in costante ascesa. Si è passati da una media di qualche caso diagnosticato all anno fino al 1996 ad una media di 10 casi all anno negli anni successivi fino ad oggi. Questo perché nell ultimo secolo la Repubblica ha vissuto profonde trasformazioni demografiche: da un regime caratterizzato da elevati tassi di natalità e di mortalità e da una popolazione molto giovane, è passato gradualmente ad un regime di tipo opposto con bassi livelli di natalità e di mortalità e una popolazione sempre più vecchia. Come del resto in tutti i paesi occidentali. Un altra causa che ha determinato l aumento dei numeri di casi diagnosticati è dovuta al fatto che dal 1995 viene effettuato il dosaggio sierico del PSA, di routine, a tutti gli ultra sessantenni. La frequenza con la quale queste patologie sono riscontrate documenta l impatto sociale ed economico che le malattie prostatiche hanno nella società odierna. Da una parte l aumento dell età media della popolazione maschile, e dall altra le ampie possibilità terapeutiche sia dal punto di vista medico che chirurgico, hanno comportato un notevole aumento dei costi diretti ed indiretti della patologia prostatica. Trattamento Dopo la diagnosi differenziale tra IPB e CP è necessario scegliere il trattamento terapeutico necessario, sicuramente medico per quanto riguarda la patologia benigna in fase iniziale, invece se viene diagnosticato un CP, dopo averne determinato il grado istolologico e lo stadio il più accuratamente possibile, il medico e la sua equipe ha l obbligo morale di offrire i migliori consigli per quanto riguarda le opzioni terapeutiche che sono: Vigile attesa (watchfull waiting) Terapia chirurgica radicale Terapia medica (androgenica) Terapia radiante Chemioterapia Conclusioni In conclusione per la buona riuscita del trattamento è importante tenere presente l unicità del paziente, ogni persona ha delle esigenze fisiche, emotive, psicosociali e spirituali. Una persona che entra in un reparto ospedaliero oppure si accinge ad iniziare un percorso diagnostico nutre una varietà di emozioni che vanno dall imbarazzo alla paura all angoscia alla collera e all ostilità. È molto forte il timore di perdere il ruolo sociale e famigliare, l alterazione dello stile di vita e non per ultimo la vulnerabilità di quando si è incoscienti (nel caso debba affrontare anestesia per intervento) associato al timore di non risvegliarsi più. In questa fase entra in gioco il ruolo, fondamentale, svolto dall infermiere che deve essere preparato ad affrontare, in quanto professionista, le necessità specifiche di ogni individuo che dovrà affrontare intervento o iter diagnostico, garantendo una corretta informazione sulle procedure che dovrà affrontare il paziente. Andare incontro alle sue necessità emozionali è una priorità infermieristica. La spiegazione su quanto

5 avverrà calma le paure e consente si aumentare la fiducia nell immediato futuro. Alcuni possono avere la sensazione che vi sia ancora molto da chiarire sulla patologia prostatica, ma ci sono molti motivi per essere ottimisti. A differenza di altre forme neoplastiche non tutti i CP costituiscono un serio pericolo per la vita dell individuo che ne è affetto e perciò non necessariamente devono essere trattati. Molti anziani muoiono con e non a causa di un CP, fatto che ha portato storicamente molti urologi ad adottare una sorta di astensionismo terapeutico nei confronti di questo tumore. Bibliografia: - il Carcinoma della prostata di R.Kirby, T.Christmas,M.Brawer - Carcinoma della Prostata, Tesi di specializzazione di Falasca Anna Maria - Registro dei tumori della Repubblica di San Marino sitoweb: aree/prostata-asp

6 Il corretto posizionamento del paziente sul tavolo operatorio. di Alberto Gasperoni Alla base di un intervento ben riuscito, c è il posizionamento corretto del paziente sul tavolo operatorio. Per salvaguardare l apparato muscolo scheletrico e gli altri sistemi dai traumi causati da manovre scorrette e posizioni non anatomiche, esistono alcune regole da seguire, a seconda del tipo di intervento. Il corretto posizionamento del paziente sul tavolo operatorio rappresenta una precisa responsabilità dell intera equipe chirurgica ed è il primo passo per un buon esito dell intervento. Diversi sono infatti i traumi dovuti a posizioni non anatomiche protratte nel tempo, a manovre scorrette di mobilizzazione, a compressioni o stiramenti durante l intervento. Se a questo si aggiunge la durata e i fattori di rischio dei singoli pazienti, è chiaro che il giusto posizionamento ha un importanza rilevante in ogni tipo di intervento. L èquipe chirurgica ha il dovere di accogliere il paziente in un luogo sicuro, di preservarlo da qualsiasi danno e di prevenire eventuali traumi dovuti ad un incongruo posizionamento. Una posizione corretta renderà più agevole l intervento, contribuirà a diminuire i tempi operatori e di degenza, garantirà alla persona il suo bisogno di sicurezza e confort. I fattori essenziali da considerare quando si posiziona il paziente sul letto operatorio includono: Sito dell intervento Età e costituzione del paziente Tipo di anestesia Dolore normalmente provato a mantenere determinate posture. La posizione non deve impedire od ostacolare in alcun modo la respirazione, la circolazione, non deve produrre un eccessiva pressione alla superficie della cute. È necessario spiegare la paziente, con parole semplici e comprensibili, il perché si rende necessario un tipo di posizione e alcune limitazioni come il fissaggio degli arti; preservare la dignità della persona evitando l esposizione eccessiva, assicurarlo al letto operatorio con cinghie ben imbottite e posizionare sotto i nervi, muscoli e sporgenze ossee placche in silicone per evitare lesioni, muovere gli arti inferiori in maniera da non dislocare le articolazioni e non stirare i muscoli. Il paziente può rimanere anche per diverse ore nella stessa posizione e quindi, anche con un attento e corretto posizionamento, la maggior parte dei pazienti sono irrigiditi e doloranti dopo lunghi interventi, ed è per questo che vanno osservati per tutta la durata dell intervento correggendo, se necessario, eventuali spostamenti. Detto questo vado ora ad illustrare in un breve escursus le diverse problematiche assistenziali legate alle posizioni che si dovrà far assumere al paziente in base all intervento che dovrà affrontare. 1) POSIZIONE SUPINA: il dorso del paziente e la colonna vertebrale poggiano sulla superficie del letto operatorio; gli arti inferiori sono adagiati lungo il corpo e sugli appositi sostegni. Piccoli supporti vengono messi sotto le ginocchia: questo favorisce una posizione più anatomica della colonna, limita il rischio di scivolamento e, quindi, di sfregamento dei tessuti sul letto operatorio. Gli arti inferiori devono essere paralleli e mai incrociati, allo scopo di evitare abduzione dell anca e tutte le le posizioni che favoriscono lo sfregamento cutaneo o ostacoli la circolazione e la per fusione periferica. Gli arti superiori possono essere assicurati con appositi presidi per evitare la caduta accidentale dal reggibraccio. In questo caso bisogna fare attenzione a potenziali lesioni a carico della cute, delle strutture nervose e alla compressione dei vasi che potrebbe portare ad un ischemia delle zone periferiche. Anche le gambe possono essere assicurate, purchè non venga ostacolato il ritorno venoso superficiale. Il vantaggio della posizione

7 supina e rappresentato dal fatto che il paziente viene anestetizzato in questa posizione e, solo successivamente, viene adattato il decubito alle esigenze operatorie. Pur essendo la più naturale, la posizione supina non è scevra da rischi; le lesioni più comuni sono dovute a fattori di compressione o stiramento. In letteratura sono stati descritti i seguenti tipi di lesioni: Ulcere da compressione della scapola, dell olecrano, del sacro, del coccige e del calcagno. Si sviluppano quando la pressione nel punto di appoggio supera quella di per fusione capillare, già a pressioni di 35 mmhg si formano ulcere da compressione, poiché la pressione media è di circa 20 mmhg si ha un arresto della circolazione con conseguente ischemia della parte. È bene tener presente che è più dannosa una pressione lieve esercitata per lungo tempo che una pressione forte per brevi periodi, ricordandosi che in condizioni normali, il limite di tolleranza alla compressione viene raramente oltrepassato perché il fastidio provocato dall ischemia sollecita il soggetto a cambiare posizione, quindi sul letto operatorio devono essere protette le prominenze ossee, in modo che la pressione sia distribuita su una superficie più ampia possibile, alcuni letti operatori di nuova concezione sono concepiti per prevenire il problema e sono dotati di appositi materassini. Le ulcere si possono formare anche per deformazione tangenziale, per questo è importante non trascinare il paziente nei passaggi dal letto operatorio alla barella e viceversa. Contratture dei muscoli del collo e problemi ventilatori. Sono dovute all iperestensione del capo negli approcci anteriori delle vertebre cervicali basse, questa deve garantire una buona visibilità chirurgica ma non deve mai ostacolare l entrata dell aria o provocare spostamenti significativi del tubo endotracheale. Per aumentare il comfort del paziente, possono essere inserite dei sostegni sotto le spalle. Le lesioni da compressione dell occipite vengono ridotte dall utilizzo del poggiatesta di Mayfield. Questa posizione è sconsigliata ogni qualvolta si sospetti una lesione midollare. Stiramento del plesso brachiale. Fra tutti i nervi periferici quelli del plesso brachiale sono i più esposti a lesioni, che avviene in genere per stiramento. Questo accade per due motivi: il plesso ha un lungo decorso superficiale in una zona mobile quale il cingolo scapolare, inoltre si trova in vicinanza di numerose strutture ossee liberamente mobili. Queste lesioni possono essere provocate da qualsiasi fattore che aumenti la distanza tra i punti di fissazione superiore e inferiore. Tra le cause più frequenti ci sono lo scivolamento del braccio dal tavolo operatorio e lo spostamento in senso caudale delle spalle. Soprattutto la posizione in trendelenburg è importante posizionare i sostegni per le spalle sull acromion e non su clavicola o testa dell omero. Si devono evitare abduzioni, estensioni e rotazioni esterne. Infine il braccio deve essere sempre mantenuto con una angolazione inferiore a 90 rispetto al tronco,mentre i sostegni, sempre ben bloccati, per evitare improvvisi cedimenti, devono trovarsi alla stessa altezza del tavolo operatorio. Stiramento del nervo ascellare. Nella chirurgia spinale è dovuto principalmente a iperabduzione del braccio verso il basso durante le indagini radiologiche intraoperatorie (utilizzo dell amplificatore di brillanza). Traumi del nervo ulnare e radiale. Sono dovuti a scivolamento del braccio sul bordo rigido del letto operatorio quando non vengono utilizzati gli appositi sostegni. Sono state descritte lesioni del nervo ulnare anche quando il braccio era stato ripiegato sull addome o sul torace. La flessione ad angolo acuto, infatti, comporta lo stiramento del nervo nel

8 suo percorso intorno all epicondilo mediale. Tale problema, insieme alla compressione esercitata dal braccio stesso, è sufficiente a provocare una ischemia. Per diminuire le sollecitazioni sui nervi ulnare e radiale, è importante utilizzare i sostegni e rivolgere il palmo della mano verso l alto. Lesioni varie. Sono state descritte in letteratura lesioni al nervo facciale e sovraorbitario dovuta ad una eccessiva compressione esercitata dall èquipe chirurgica sui tessuti del paziente. È stato descritto un caso di danno oculare dovuto alla compressione del filtro del tubo endotracheale. Chirurghi e infermieri non devono gravare sul paziente; i tavoli servitori devono essere posizionati in modo tale da non provocare danni e la loro collocazione va sempre rivalutata dopo ogni spostamento dal tavolo operatorio. 2)POSIZIONE PRONA: il paziente è adagiato con l addome sulla superficie del letto operatorio. Le braccia vengono posizionate lungo il corpo o in avanti su appositi sostegni. Un cuscino viene posto sotto le caviglie per prevenire la pressione delle dita dei piedi e la flessione plantare. Questa posizione permette una esposizione dell intera superficie dorsale del corpo ed è quindi utilizzata per interventi sul tratto cervicale, toracico e lombare con approccio posteriore. In questo caso, oltre a lesioni da errato posizionamento si presenta il problema di una corretta pronazione del paziente, che deve avvenire in totale sicurezza. Infatti il paziente viene anestetizzato in posizione supina e, solo successivamente, girato con un movimento rotatorio del corpo. Questa manovra può essere effettuata senza pericolo da quattro persone: l anestesista provvede a sostenere la testa e il collo, dopo aver ben controllato la tenuta del tubo endotracheale e l adeguata lunghezza di eventuali deflussori e drenaggi. La rotazione avviene in quattro tempi: Allineamento del corpo con le braccia lungo i fianchi. Spostamento sul bordo del letto controlateralmente al senso di rotazione. Si inizia la rotazione sollevando leggermente il tronco e il bacino per consentire il passaggio del braccio che si trova tra il corpo del paziente e il piano di giacenza. Si recupera il braccio e si completa la rotazione coricando il paziente in posizione prona. La rotazione può avvenire anche mentre si sposta il paziente dalla barella al tavolo operatorio. In letteratura sono stati descritti i seguenti tipi di lesione. Trauma oculare. Ha conseguenze estremamente gravi e si sviluppa soprattutto durante ipotensione controllata o accidentale. È dovuto a compressione del bulbo oculare che può portare a trombosi dell arteria retinica con conseguente cecità. È fondamentale chiudere le palpebre, per prevenire lesioni corneali e alla congiuntiva, e decomprimere il bulbo. Lesioni da colpo di frusta. È una complicanza da pronazione non sincrona di testa e tronco ed è quindi importante la coordinazione del personale durante la manovra, che inizia sempre ad un segnale dell anestesista. Mielopatia. Sono stati descritti casi dovuti ad eccessiva flessione del capo durante interventi al tratto cervicale. Lussazione della spalla e lesione del plesso brachiale. Sono dovute ad una eccessiva abduzione e flessione anteriore delle braccia che stirano il plesso brachiale. Anche in posizione prona bisogna conservare un angolazione inferiore ai 90 qualora vengano utilizzati gli appositi sostegni.

9 supporti aggiuntivi del letto operatorio. Ad un segnale dell anestesista il paziente viene Trauma del nervo ulnare. Si verifica per compressione ed è dovuta ad insufficiente imbottitura sotto i gomiti. Lesioni da compressione di guancia, orecchio, rotula, dita dei piedi, genitali e mammelle. Bisogna controllare che la cannula tracheale non poggi sul letto operatorio, l orecchio non deve essere piegato, il collo deve essere ben allineato con la colonna vertebrale ed i genitale e le mammelle devono essere ben posizionati. 3) POSIZIONE GENUPETTURALE può essere considerata una variazione della posizione prona e presenta quindi tutte le problematiche già descritte. Viene utilizzata per aumentare lo spazio intervertebrale negli interventi del tratto lombare. I fianchi del paziente vengono posti sul letto operatorio in corrispondenza del punto di articolazione, mentre il letto è piegato a formare un angolo di 90. Sono necessari dei supporti iliaci e toracici, ed è necessario controllare periodicamente la presenza di polsi arteriosi a questo livello. Il plesso brachiale viene protetto con alcuni sostegni sotto ogni spalla. Il paziente è reso stabili con i sostegni aggiuntivi del letto operatorio. È importante ricordare che, in tale posizione, l addome del paziente non deve essere compresso sul tavolo operatorio: questo abbatterà il rischio di ipoventilazione, diminuirà la compressione sulla vena cava inferiore e diminuirà il sanguinamento intraoperatorio. Queste ultime complicanze, insieme agli edemi declivi, sono più frequenti in pazienti obesi. 4) POSIZIONE LATERALE: il paziente giace sul lato non affetto; ciò consente di accedere al tratto di colonna toracico. Il corretto posizionamento delle estremità del tronco consente e facilita l esposizione desiderata. Il paziente viene anestetizzato in posizione supina e successivamente il decubito viene modificato e assicurato con i ruotato su un fianco e spostato. La testa e sorretta e allineata con la colonna cervicale e le vertebre toraciche. Il braccio viene piegato al gomito oltre la testa per elevare la scapola, fornire accesso alle costole sottostanti ed allargare gli spazi intercostali. Possono essere utilizzati speciali supporti per sostenere l arto superiore. La spalla inferiore viene portata in avanti per evitare lo schiacciamento del plesso brachiale. Tra le gambe viene posizionato un cuscino per prevenire il contatto con le strutture ossee, la gamba superiore e flessa sul ginocchio e sull anca, quella inferiore leggermente piegata. I traumi più frequenti in questa posizione sono: Lesione del plesso brachiale In posizione laterale lo schiacciamento ha un significato più importante: lo stiramento è più probabile quando l arto superiore è in sospensione. Problemi ventilatori L ipoventilazione è la conseguenza di un ipomobilità della gaggia toracica. Dopo interventi molto lunghi, sono state descritte atelectasie per chiusura degli alveoli e distribuzione anomala dell aria. Lesioni femoro-cutanee Riguardano lesioni cutanee e lesioni del nervo peroneo comune e sono dovute allo schiacciamento protratto da parte del tavolo operatorio. Trauma muscolare Si verifica soprattutto a carico delle miofibrille del deltoide quando la spalla non viene portata anteriormente al tronco. I moderni letti operatori hanno introdotto un supporto che permette di portare il braccio al di sotto del piano operatorio. CONCLUSIONI Il corretto posizionamento del paziente è il primo passo verso un intervento riuscito. È

10 responsabilità di tutti i professionisti che operano in sala operatoria rendere l ambiente sicuro e confortevole. Ancora molti sono i traumi derivanti da posture non anatomiche protratte nel tempo: è importante capire che la maggior parte di questi può essere evitata e prevenuta mettendo in atto pochi ma essenziali comportamenti.. Bibliografia: complicanze in anestesia di F.K.Orkin, Assistenza e trattamento del paziente chirurgico ed. Libreria scientifica Utet Ghedini di H.M. Meeker,J.C.Rothrock, Nursing medico chirurgico di Brunner e Suddarth ed. Ambrosiana, Lesioni iatrogene del sistema nervoso periferico a cura del European Neurosurgical Institute, La pronazione a cura dell Associazione AniartAtti dei congressi nazionali Sala operatoria di Catalano, Carbe e Ridenti.

11 migliore assistenza sanitaria possibile a chi ne ha bisogno, per promuovere la salute e per svolgere una indispensabile attività di prevenzione ed educazione sanitaria nei confronti della popolazione. Ma la carenza di Riflessioni di Anna Maria Falasca Gli operatori sanitari, chiunque offra assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno, rappresentano il cuore dei sistemi sanitari. Tuttavia, nel mondo la forza lavoro nell ambito della sanità è in crisi, una crisi dalla quale nessun paese è completamente esente. I risultati sono evidenti: cliniche senza operatori sanitari, ospedali che non sono in grado di assumere o mantenere nemmeno il personale più indispensabile. Questa carenza è stata generata da decenni di investimenti inadeguati nel settore della formazione, della remunerazione, dell ambiente lavorativo e nell organizzazione. Questo insieme di cose ha prodotto una carenza grave di personale infermieristico e assistenziale. Il ruolo dell infermiere è fondamentale per offrire la personale infermieristico colpisce, anche se in percentuali diverse, la maggior parte degli Stati, compresa anche la nostra piccola realtà. Le politiche finanziarie di molti governi, infatti, continuano a considerare l investimento nei confronti della formazione e della valorizzazione degli operatori sanitari, e in particolare degli infermieri, come un costo da ridurre al minimo piuttosto che una risorsa. Si tratta di un ottica miope che ha portato a gridare all emergenza infermieristica persino nel nostro piccolo paese, una realtà certamente non confrontabile con quella drammatica dei paesi più grandi, ma che comunque nel passato ha scoraggiato anche i nostri giovani dallo scegliere questa professione. Noi infermieri, come abbiamo sempre fatto, intendiamo contribuire a sensibilizzare il governo, la Pubblica Amministrazione, gli Organi competenti e l opinione pubblica affinché la tutela della salute diventi realmente un obiettivo prioritario per tutti. Riflettiamo: insieme possiamo fare la differenza. Estratto dal compendio dei lavori per la Giornata Mondiale della Sanità Working together for Healt. trampolino di lancio per sostenere azioni a favore della forza lavoro impiegata per difendere la salute. Nuova Solidarietà Il Gruppo Sammarinese per la Cooperazione Internazionale Nuova Solidarietà orientato soprattutto verso la realizzazione di micro-progetti si propone, tra le altre iniziative, di promuovere lo sviluppo dei programmi di alfabetizzazione contribuendo a finanziare la costruzione o il risanamento di edifici scolastici o, attraverso programmi di adozione a distanza, di sostenere giovani studenti nel realizzare il loro desiderio di conseguire un titolo di studio (infermiere, levatrici, insegnanti, tecnici etc.) Sono previsti anche interventi nel settore della sanità. Quanto raccolto dalle donazioni viene consegnato direttamente e integralmente ai beneficiari

12 senza dispersioni, trattenute o costi aggiuntivi. Per informazioni e donazioni: Sebastiano Bastianelli, Luana Stacchini c/o Servizio Neuro- Psichiatrico R.S.M. Giornate culturali: Le date dei prossimi incontri saranno rese note nei prossimi giorni: Controllate in Bacheca!!!!!!!!!! In programma : - La Malattia diabetica : criteri di assistenza e controllo - Cosa è importante conoscere sul paziente in terapia anticoagulante ; Un punto di vista strettamente infermieristico. - La febbre nella prima infanzia - Le problematiche assistenziali nel malato oncologico PS: Il Comitato Scientifico sarà lieto di ricevere ogni vostra proposta per eventuali temi di aggiornamento da trattare in futuro. Grazie per la collaborazione Per qualsiasi dubbio, chiarimento, suggerimento.critica ci potete contattare : Associazione Infermieristica Sammarinese P.O. BOX 100 Dogana Repubblica di San Marino ais@omniway.sm

13 Scriveteci numerosi grazie Il Comitato Scientifico AIS

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