GIURISDIZIONE CONTENZIOSA E NON CONTENZIOSA: RICORSI DIRETTI E INDIRETTI

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "GIURISDIZIONE CONTENZIOSA E NON CONTENZIOSA: RICORSI DIRETTI E INDIRETTI"

Adelina Bevilacqua
6 anni fa
Visualizzazioni

1 LA TUTELA GIURISDIZIONALE PROF.SSA MARIA TERESA STILE

2 Indice 1 GIURISDIZIONE CONTENZIOSA E NON CONTENZIOSA: RICORSI DIRETTI E INDIRETTI LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL UNIONE EUROPEA COMPOSIZIONE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA di 7

3 1 Giurisdizione contenziosa e non contenziosa: ricorsi diretti e indiretti Il sistema di tutela giurisdizionale nell ambito dell Unione europea comprende ricorsi diretti (giurisdizione contenziosa) ed indiretti (giurisdizione non contenziosa). I ricorsi diretti si caratterizzano per essere promossi direttamente dai soggetti interessati dinanzi alla Corte di giustizia, al Tribunale o al Tribunale della funzione pubblica. I ricorsi indiretti si caratterizzano, al contrario dei precedenti, per essere incardinati dinanzi ai giudici nazionali e successivamente proposti alla Corte di giustizia UE. Tra i ricorsi diretti vanno annoverati: il ricorso per inadempimento ex artt. 258, 259, 260 TFUE; il ricorso di annullamento ex art. 263 TFUE; il ricorso in carenza ex art. 265 TFUE; l eccezione incidentale d invalidità ex art. 277 TFUE; il ricorso in materia di responsabilità extracontrattuale ex art. 340 TFUE. Altri ricorsi diretti sono quelli in materia di controversie tra l Unione e i suoi agenti, nonché quelli attivati in virtù di clausola compromissoria, ex artt. 270 ss. TFUE. Tra i ricorsi indiretti va annoverato il rinvio pregiudiziale ex art. 267 TFUE. I ricorsi, diretti ed indiretti, si articolano in una fase scritta ed in una fase orale. I ricorsi propriamente detti diretti sono quelli che investendo il giudice UE vengono inviati presso la cancelleria dello stesso. La comunicazione relativa al ricorso viene successivamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione europea (GUUE), con la precisazione dei motivi specifici di ricorso e delle conclusioni del ricorrente. Il ricorso è, poi, notificato alla controparte, la quale dispone di un mese di tempo al fine del deposito del controricorso; il ricorrente, a sua volta, avrà diritto ad una replica e, conseguentemente, il convenuto ad una controreplica. Il termine previsto per la proposizione di ciascun atto è di un mese, salva proroga concessa dal Presidente. I ricorsi propriamente detti indiretti si traducono nei rinvii pregiudiziali di interpretazione e di validità, mediante i quali il giudice nazionale rimette alla Corte di giustizia quesiti relativi all interpretazione o alla validità di una disposizione di diritto UE. La cancelleria della Corte, giunta la questione pregiudiziale, notifica la domanda alle parti coinvolte nella causa principale, nonché a tutti gli Stati membri e alle istituzioni dell Unione; procede, poi, 3 di 7

4 mediante comunicazione indicante le parti in causa ed il contenuto delle questioni, alla pubblicazione sulla GUUE. Le parti, gli Stati membri e le istituzioni possono proporre alla Corte di giustizia le loro osservazioni scritte entro il termine di due mesi. La comunicazione relativa al ricorso viene successivamente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione europea (GUUE), con la precisazione dei motivi specifici di ricorso e delle conclusioni del ricorrente. Il ricorso è, poi, notificato alla controparte, la quale dispone di un mese di tempo al fine del deposito del controricorso; il ricorrente, a sua volta, avrà diritto ad una replica e, conseguentemente, il convenuto ad una controreplica. Il termine previsto per la proposizione di ciascun atto è di un mese, salva proroga concessa dal Presidente. 4 di 7

5 2 La Corte di giustizia dell Unione europea La Corte di giustizia, organo giurisdizionale dell Unione, ha avuto, con la riforma introdotta dal Trattato di Lisbona, numerose innovazioni sui due piani dell organizzazione e dell area d intervento che ne hanno valorizzato, ancor di più, il ruolo fondamentale da sempre svolto nel processo d integrazione europea. Per la sua disciplina, la riforma mantiene la sostanza di quella ante Lisbona, innestandovi una serie di significative innovazioni. Ed invero, sul terreno dell organizzazione, le novità attengono: - ai cambiamenti lessicali, per cui l istituzione diviene la Corte di giustizia dell Unione europea, comprensiva della Corte di giustizia, del Tribunale (già Tribunale di primo grado) e dei Tribunali specializzati (Tribunale della funzione pubblica, unico operante) - (già Camere giurisdizionali); - la creazione di un comitato di saggi, composto di sette personalità, con l incarico di fornire un parere sull adeguatezza dei candidati all esercizio delle funzioni di giudice e di avvocato generale della Corte di giustizia e del Tribunale; - l applicazione della procedura legislativa ordinaria, in luogo della precedente deliberazione all unanimità del Consiglio previo parere del Parlamento europeo, alla creazione dei tribunali specializzati e alle modificazioni, con eccezioni, allo statuto. Riguardo al campo d intervento della Corte di giustizia dell Unione europea, le novità sono state ancora di maggior rilievo in quanto si è avuta: - l estensione del controllo giurisdizionale allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, con alcune residue limitazioni; agli atti del Consiglio europeo, salvo che per la PESC; agli atti di tutti gli organi e le agenzie dell Unione, senza più incertezze o disparità di soluzioni; - la previsione di alcuni temperamenti all esclusione generale della competenza in materia di PESC, per cui la Corte è competente a controllare il rispetto dell art. 40 TUE (l attuazione della PESC e l attuazione delle altre competenze dell Unione si lasciano reciprocamente impregiudicate nell applicazione delle rispettive procedure e nella portata delle attribuzioni delle istituzioni) e può pronunciarsi sui ricorsi relativi al controllo della legittimità delle decisioni 5 di 7

6 europee adottate dal Consiglio che prevedano misure restrittive nei confronti di persone fisiche e giuridiche e valutare la compatibilità con i trattati di un accordo internazionale anche in materia di PESC; - la semplificazione della procedura (e l inasprimento delle sanzioni applicabili) per i casi di mancato adempimento degli obblighi derivanti dai trattati o di mancata esecuzione di una sentenza della Corte da parte di uno Stato membro; - l introduzione di un ricorso per violazione del principio di sussidiarietà, proponibile dagli Stati membri a nome dei rispettivi parlamenti nazionali o dal Comitato delle regioni (prot. sull applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità); - l estensione del diritto di ricorso individuale, esercitabile dalla persona fisica o giuridica, dapprima limitato al caso in cui gli atti dell Unione la riguardino direttamente ed individualmente, agli atti regolamentari che la riguardano direttamente e che non comportano alcuna misura di esecuzione. Ogni persona fisica o giuridica può, inoltre, adire la Corte se, con un ampliamento rispetto al passato, contesti ad un istituzione, organo o organismo dell Unione di aver omesso di emanare nei suoi confronti un atto che non sia una raccomandazione o un parere. 6 di 7

3 Composizione della Corte di giustizia La Corte di giustizia si compone di un giudice per Stato membro ed è assistita, secondo i trattati, da otto avvocati generali che, con deliberazione all

7 3 Composizione della Corte di giustizia La Corte di giustizia si compone di un giudice per Stato membro ed è assistita, secondo i trattati, da otto avvocati generali che, con deliberazione all unanimità del Consiglio, possono essere aumentati di numero. A seguito, infatti, della richiesta della Polonia di poter disporre di un avvocato generale permanente al pari degli altri cinque maggiori Paesi dell Unione, la Conferenza intergovernativa ha stabilito di aumentare ad undici il numero degli avvocati generali; gli altri due posti aggiuntivi si sommano ai tre preesistenti destinati, per rotazione, agli altri Paesi membri (art. 252 TFUE). Il Tribunale è composto da almeno un giudice per Stato membro. Giudici e avvocati generali sono nominati di comune accordo dagli Stati membri per sei anni e quelli uscenti possono essere nuovamente nominati. Risulta, infine, confermato con maggiore nettezza lo status di giudice di diritto comune dell Unione europea riconosciuto al giudice nazionale, in quanto la riforma stabilisce in modo diretto e senza incertezze il diritto-dovere degli Stati membri di garantire la protezione giurisdizionale dei diritti derivanti dall ordinamento dell Unione statuendo all art. 19 TUE che gli Stati membri stabiliscono i rimedi giurisdizionali necessari per assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei settori disciplinati dal diritto dell Unione. 7 di 7

Documenti analoghi

La trasparenza nel processo davanti alla Corte di Giustizia dell UE Maria Cristina Reale Università dell Insubria Como

La trasparenza nel processo davanti alla Corte di Giustizia dell UE Maria Cristina Reale Università dell Insubria Como XXIX Conferenza dell Osservatorio Giordano Dell Amore sui rapporti tra diritto ed