I NUOVI CONFINI DELL INNOVAZIONE TECNOLOGICA

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1 I NUOVI CONFINI DELL INNOVAZIONE TECNOLOGICA Introduzione 1. L innovazione per paradigmi 2. I nuovi confini dell innovazione tecnologica 3. Questioni aperte Introduzione: La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia diceva Cesare Pavese. E l innovazione, fenomeno irreversibile ma prevedibile, è l elisir di giovinezza delle società. Dall invenzione della ruota a quella del personal computer, quello che l uomo ha sempre fatto è inventare e innovare il sistema entro cui muove i propri passi. Ma l innovazione, cioè la produzione di nuove idee o prodotti, non basta da sola a garantire la maturità delle società, ritornando alla metafora, né è di per sé garanzia di un cambiamento. L innovazione deve, invece, essere profittabile cioè avere utilità per gli individui/consumatori e quindi capacità di garantirsi una diffusione sul mercato; ma anche profittevole, cioè generare un ritorno economico che remuneri gli investimenti fatti per sua realizzazione. È quello che è successo, ad esempio, con la macchina a vapore, motore della cosiddetta prima rivoluzione industriale, che ha generato nuovi settori di produzione e quindi nuova domanda di consumo, posti di lavoro e così via. Ed è in questo che risiede la rivoluzione di quell invenzione, capace poi di determinare cambiamento in tutti gli altri ambiti della vita degli individui e generare un impatto sulla vita delle persone. In sostanza non basta l idea, ma occorre che attorno a questa si sviluppi un ecosistema- inteso come il complesso dei rapporti umani, sociali, politici, economici e naturali che compongono le società - che sappia usare e fare di quella novità un elemento di sviluppo e crescita. Un sistema di assunti e saperi che in un determinato periodo storico riescono a condizionare l attività di problem solving degli individui, è stato definito dell epistemologo Thomas Kuhn paradigma 1. Mutuando dagli studi di Kuhn, una ricca scuola di 1 Thomas Kuhn in un passaggio del suo celebre saggio La struttura delle rivoluzioni scientifiche dice In questo saggio, scienza normale significa una ricerca stabilmente fondata su uno o più risultati raggiunti dalla scienza del passato, ai quali una particolare comunità scientifica, per un certo periodo di tempo,

2 pensiero che va da Freeman a Dosi ha portato tale concetto anche nell economia, in particolare quel settore che studia l innovazione tecnologica, determinando il concetto di paradigma tecnologico. 1. L innovazione per paradigmi: Il concetto di paradigma è stato introdotto nella sociologia e filosofia della scienza per indicare quell insieme delle regole metodologiche, modelli esplicativi e criterî di soluzione di problemi che caratterizza una comunità di scienziati in un determinato periodo della loro attività: a ogni mutamento di paradigma sarebbero riconducibili le cosiddette «rivoluzioni scientifiche. Tale pensiero si deve, in particolare, all opera dell epistemologo Thomas Kuhn che ha dimostrato come l evoluzione della conoscenza scientifica non avvenga per accumulazione di sapere, ma attraverso la rottura dei precedenti modelli attorno ai quali si era riconosciuta la comunità scientifica e costruito un sistema di applicazione degli stessi. Proprio il passaggio da un paradigma a un altro, il cosiddetto cambiamento di paradigma coniato da Kuhn, costituisce la rivoluzione scientifica che consente il procedere della conoscenza (intesa come l insieme sia di nozioni teoriche che di applicazioni pratiche). Dunque la scienza si dividerebbe, secondo questa impostazione, per una parte in scienza normale, cioè una ricerca stabilmente fondata su uno o più risultati raggiunti dalla scienza del passato cui una particolare comunità scientifica, per un certo periodo di tempo, riconosce la capacità di costituire il fondamento della sua prassi ulteriore sino alla scoperta di incongruenze e anomalie rispetto a quel paradigma; per l altra in scienza straordinaria, quella cioè che costituisce il fulcro della rivoluzione scientifica e quindi l atto del mettere in crisi e superare le vecchie conoscenze ritenute obsolete, attraverso la creazione di un nuovo paradigma. 2. I nuovi confini dell innovazione tecnologica La storia dei paradigmi tecnologici può essere raccontata attraverso il susseguirsi di almeno 5 tappe dell innovazione: l invenzione riconosce la capacità di costituire il fondamento della sua prassi ulteriore. [ ] La Fisica di Aristotele, l Almagesto di Tolomeo, i Principia e l Ottica di Newton, l Elettricità di Franklin, la Chimica di Lavoisier e la Geologia di Lyell e molte altre opere servirono per un certo periodo di tempo a definire implicitamente i problemi e i metodi legittimi in un determinato campo di ricerca per numerose generazioni di scienziati. [ ] D ora in avanti, per indicare i risultati che hanno in comune queste due caratteristiche, userò il termine paradigmi, che ha una precisa relazione col termine scienza normale. [ ] Coloro la cui ricerca si basa sui paradigmi condivisi dalla comunità scientifica si impegnano ad osservare le stesse regole e gli stessi modelli nella loro attività scientifica.

3 della macchina a vapore, tra il 700 e l 800; la scoperta del motore a scoppio e la creazione dell automobile; l elettrificazione e quindi la costruzione del motore elettrico; il passaggio alla petrolchimica, grazie alla distillazione del petrolio; infine la microelettronica che è, dagli anni 90 ad oggi, il paradigma tecnologico dominante. In particolare le applicazioni della microlettronica, da internet ai social network, hanno portato in questi anni ad una radicale trasformazione della società e dell economia, attraverso quella che è stata definita Terza rivoluzione industriale; i maggiori impatti si sono verificati nel settore delle telecomunicazioni, portando alla nascita dell economia della conoscenza. E nel futuro, quale sarà il prossimo paradigma tecnologico? Tra le novità più importanti e interessanti vi è, certamente, il movimento open source e la manifattura auto- prodotta e digitale. I FabLab (fabrication laboratory) sono nati nel 2005 ad opera del fisico Neil Gershenfeld, un idea pensata e realizzata nel MIT Center for Bits and Atoms, con l obiettivo di democratizzare il mondo della produzione. La nascita dei FabLab è, in realtà, la punta di un iceberg cui sottostà un lavoro iniziato almeno a partire dagli anni 80 da quello che oggi viene definito il mondo dei makers cioè l insieme di hobbisti «fai da te» (DIY Do- It- Yourself) ed esperti di tecnologia che hanno dato vita alla stampante 3D: La stampante 3D preleva dallo schermo figure solide (oggetti tridimensionali che vengono creati con gli stessi strumenti utilizzati dalle case cinematografiche per realizzare i film di animazione) e li converte in oggetti che potete afferrare e usare. Alcune stampanti 3D estrudono la plastica fusa in strati sovrapposti per realizzare questi oggetti, mentre altre usano un laser per solidificare estratti di resina liquida o in polvere, in modo che i prodotto emerga da un bagno della materia prima. Altre ancora sono in grado di fabbricare oggetti con qualunque materiale, dal vetro all acciaio dal bronzo all oro, al titanio e persino alla glassa per torte. Potete stampare un flauto o un pasto. Potete stampare addirittura organi umani da cellule viventi, spruzzando un liquido contenete cellule staminali in sospensione su una matrice di supporto, proprio come la vostra stampante inkjet spruzza l inchiostro sulla carta 2. Un altro interessante fenomeno è, certamente, l Internet delle cose (IoT) cioè la commistione e l applicazione di internet agli oggetti e agli spazi inanimati della vita quotidiana, attraverso l applicazione a questi elementi di sensori e tecnologie in grado di accedere a dati e informazioni. In sostanza per Internet delle cose si intende la creazione di qualunque oggetto che può essere connesso alla Rete, la quale consente all uomo di poter comandare e gestire l oggetto stesso anche a distanza. L evoluzione tecnologica 2 C. ANDERSON, Makers. Il ritorno dei produttori. Per una nuova rivoluzione industriale, Rizzoli Etas, 2013, p. 104

4 dell Internet delle cose, peraltro già in fase di sperimentazione in diversi paesi, consentirà la creazione di sistemi integrati e altamente intelligenti in cui non ci sarà più necessità di accedere alla Rete, perché questa permeerà di se ogni spazio e strumento della vita. Diverse sono le innovazioni tecnologiche che si stanno affacciando sul panorama mondiale, difficile ancora, per il momento, affermare quale sarà il paradigma che soppianterà l attuale, spingendo in avanti la frontiera dell innovazione tecnologica. 3. Questioni aperte L economia oggi si trova, infatti, davanti a due grandi sfide: la globalizzazione, che nella nostra accezione si compone di due elementi in particolare, la libertà di movimento dei capitali e standardizzazione dei processi produttivi; la decodificazione della tecnologia emergente, cioè saper incorporare l innovazione nei beni e servizi prodotti, ma anche nei processi che i soggetti dell economia attivano. In particolare tre sono i soggetti che devono farsi carico di queste sfide: le imprese, i lavoratori e le pubbliche amministrazioni. Il percorso di ricerca nuovi confini tra impresa e lavoro analizzerà la propensione delle aziende rispetto all innovazione tecnologica e il superamento dell attuale paradigma industriale, il grado di occupabilità dei lavoratori e la loro attitudine a investire in nuove competenze; infine il ruolo delle pubbliche amministrazioni nel favorire la creazione di un sistema che sappia accogliere e massimizzare l innovazione tecnologica. Alla luce di quanto sopra gli elementi della discussione, in occasione della giornata di studio del 15 giugno, possono essere indicati come i seguenti: Ø La storia del sistema industriale si è mossa attraverso la successione di diversi paradigmi tecnologici, dalla macchina a vapore al motore a scoppio, l elettricità e poi la petrolchimica, attualmente la microelettronica. Ogni nuova innovazione tecnologica ha rotto il sistema precedente, creandone uno nuovo. Il nostro paese è riuscito a non essere escluso dai precedenti paradigmi, ma non da quello attuale. Le imprese italiane avranno, quindi, la capacità di inserirsi nel

5 prossimo paradigma e recuperare così le distanze con i paesi tecnologicamente più avanzati? Ø Lo sviluppo di un paese industriale come il nostro può essere sostenuto dall industria tecnologica o deve puntare sull industria tradizionale, in cui sembriamo disporre di competenze adeguate e significativi, almeno per ora, vantaggi competitivi? Ø È in atto un dibattito in merito al ruolo dello Stato rispetto alla ricerca e all innovazione. In un sistema come quello italiano in cui l investimento delle imprese in innovazione tecnologica è scarso, quale può essere il ruolo dello Stato nell abilitare le nuove tecnologie? Alcuni hanno parlato di Stato innovatore, altri di uno Stato facilitatore. È giusto che siano i pubblici poteri a sostenere l innovazione? Come possono o devono farlo?