Valutazione della qualità a scopo potabile delle acque sotterranee della Piana di Lucca
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1 Valutazione della qualità a scopo potabile delle acque sotterranee della Piana di Lucca MariaClementina CAPUTO(**), Giuseppe GIULIANO (*), Giuseppe PASSARELLA (**), Michele VURRO (**) SOMMARIO Nelle pianure alluvionali le acque sotterranee rappresentano la risorsa idrica più importante, sia dal punto di vista quantitativo che quahtativo in quanto usateperl'approvvigionamento potabile. La pianificazione e la gestione di questa risorsa rappresentano i principali scopi delle attività delle Autorità di Bacino. Nel passato, grande interesse è stato dedicato ai problemi riferiti alla scarsità della risorsa piuttosto che a quelli connessi alla qualità dell'acqua. L'uso indiscriminato di questa risorsa e ladomanda intensa di acqua dibuona qualità per bisogni umani hanno accentuato l'importanza degli aspetti qualitativi nella gestione delle acque sotterranee. In questo articolo sono riportati i risultati dell'applicazione di una metodologia di gestione delle risorse idriche basata sull'analisi, nello spazio e nel tempo, dei principali parametri qualiuuivi. I parametri considerati sono fra i più rappresentativi della contaminazione di origine antropica nelle acque sotterranee e, allo stesso tempo, sono facilmente misurabili in campo ed in laboratorio. In particolare sono stati esaminati i valori di quattro parametri chimico-fisici (durezza, conducibilità elettrica, solfati e cloruri) e di quattro sostanze definite indesiderabili (nitrati, ferro, mangan ese ed ammoniaca ). Considerati i limitifissati dalla legge, i valori campionati nelle acque sotterranee sono stati elaborati per caratterizzare e rappresentare in mappe zone diverse dell'acquifero in accordo con la qualità dell'acqua. Lo studio è stato ripetuto sui dati raccolti in tre stagioni diverse dello stesso WUIO. Il conjronto tra le mappe di qualità permette al gestore delle risorse idriche di affromare problemi connessi alle variazioni nel tempo della contaminazione. Una applicazione della metodologia descritta al caso reale dell'acquifero di Lucca, in Toscana, viene infine presentata. Il sistema idrico sotterraneo è ben caratterizzato al contorno e la rete dimonitoraggio della qualità dell 'acqua è costituitada 30 pozzi distribuiti su una supeificie di circa Ilahn'. I risultati mostrano una variabilità modestadeilivelli qualitatividell'acqua sotterranea in accordo con una quasi-stazionarietà del flusso. 1. PREMESSA Le falde idriche sotterranee rappresentano per l'italia la principale fonte di alimentazione idropotabile. Ne consegue lanecessità di salvaguardare tale risorsa daprocessi dicontaminazione legati a rilasci, sul suolo o direttamente in falda, di sostanze nocive, di reflui civili e di rifiuti dell'attività agro-zootecnica. Atal proposito negli ultimi anni si sono prodotti numerosi atti normativi e legislativi miranti a tutelare le falde sotterranee evidenziandone l'importanza e la criticità (DPR 236/88, DL 132/92, L. 36/94). E' di rilevante interesse quindi, soprattutto per le Autorità preposte alla pianificazione territoriale, avere a disposizione strumenti schematici e sintetici che caratterizzino le acque sotterranee intermini diqualitàe quantitàai fini diuna programmazione dell'uso per l'approvvigionamentopotabile. In questo lavoro viene applicata all' acquifero della Piana di Lucca una metodologia, recentemente messa a punto, per la classificazione e rappresentazione della qualità delleacque sotterranee (CIVITA et al., 1993a), basata sulla elaborazione dei valori delle concentrazioni di alcuni tra i più diffusi inquinanti e di parametri chimico-fisici rappresentativi delle condizioni idrochimiche naturali del sistema acquifero. Per sperimentarne la validità in situazioni con caratteristiche idrogeologiche e idrochimiche significativamente differenti e rappresentative a livello nazionale, la suddetta metodologia è stata già applicata ad alcune aree della pianura padana (CIVITA & OLIVERO, 1993b; FRANCANl, 1993; ZAVATTI, 1993), alle piane intramontane umbre (GIULIANO et ai.,1995 ), alla penisola salentina (CAPUTOet al., 1995). Le applicazioni hanno fatto riferimento a condizioni della falda assunte stazionarie o comunque rappresentative delle caratteristiche medie di qualità, cioè hanno riguardato i dati di singole campagne di campionamento, ovvero la media dei valori rilevati in periodi di tempo più o meno estesi. L'influenzadella dinamica stagionale dellafalda e della sua qualità non è stata quindi considerata in modo esplicito. A tal proposito in questo lavoro, utilizzando i dati relativi alle diverse campagne di monitoraggio eseguitenel 1991 nell'area di studio, oltre all 'applicazione sperimentale della classificazione, è stata studiata la possibile influenza delle variazioni stagionali, intervenute nel sistema idrogeologico esaminato, sui risultati della classificazione e della mappatura. 2. ASPETTI METODOLOGICI (*) Istitutodi Ricercasulle Acque (IRSA)del CNR, Roma (**) Istituto di Ricerca sulleacque(irsa) del CNR, Bari Pubb. n del GNDCI - U.O Responsabile doti. G. Giuliano La metodologia di classificazione qui considerata consente di realizzare mappe della qualità dibasedelle acque sotterranee e rappresenta, perla sua facilità di lettura, un utile strumento per IngegneriaeGeologiadegli Acquiferi - N
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