WestItaly. 4 Vigneti unici, unesco più vicino. 7 È nato monferrato convention bureau 12/13. 21/29 Itinerari per l estate tra piemonte e liguria

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1 GENTE & PAESI - VIAGGI A NORD OVEST 4 Vigneti unici, unesco più vicino 7 È nato monferrato convention bureau 12/13 DAL PALIO ALLA DOUJA L INTENSO SETTEMBRE ASTIGIANO 15 ANNO I - N 1 Luglio 2012 ANTEPRIMA DALLA SETTIMANA DELLA MODA DI MILANO VALLE D AOSTA lombardia 21/29 Itinerari per l estate tra piemonte e liguria INSERTO Tutte le mostre nel nord ovest d italia Piemonte LIGURIA

2 MONFERRATO CONVENTION BUREAU TORINO - MILANO - GENOVA MONFERRATO IL MONFERRATO E FABBRICA DI IDEE Organizza il tuo prossimo evento, congresso, convegno, team building nel Monferrato I nostri servizi: Un network di oltre quaranta aziende del settore congressuale per proporre la migliore soluzione alle Tue esigenze. Il nostro team: Un team di professionisti ti seguirà in ogni fase. Esperienza e conoscenza del territorio al tuo servizio. Contattaci senza alcun impegno: Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato Via Carducci 43 - Asti Tel

3 O N ONFERRATO O EE Tra 1000 Giorni, expo2015 Ci siamo. All appuntamento con Expo2015 mancano ormai mille giorni. Molto meno di tre anni. Il conto alle rovescia entra nella fase più convulsa. Dai sogni e dalle macro strategie è gioco forza passare alla fase della concretezza più rude e spigolosa. Westitaly nasce come strumento di lavoro per volontà di un gruppo di consorzi turistici piemontesi, ma in un ottica di coordinamento sovra regionale, con l obiettivo di mettere sempre meglio a fuoco un prodotto turistico di ampio respiro con caratteristiche comuni per tutto il Nord Ovest da proporre ai potenziali visitatori che sceglieranno l occasione dell Expo2015 per un viaggio in italia. È uno strumento di promozione, sia cartaceo che virtuale, che mira ad un crescente accreditamento dell idea che, in occasioni di portata storica come gli appuntamenti di risonanza mondiale, occorre preparasi non in ordine sparso, ma operando in un ottica di crescente coordinamento e di ottimizzazione delle risorse. L idea di un prodotto turistico denominato Westitaly ha cominciato e muovere i primi passi da un convegno promosso ad Asti nel 2011 dal gruppo di lavoro MonferratoEXPO2015, che successivamente si è dotato di un marchio, quindi di questa pubblicazione e ha dato vita a una serie di iniziative, ultima in ordine di tempo la creazione di Monferrato Convention Bureau, incubatore di eventi pensato in ottica In febbraio la Bit ha fatto da sfondo alla presentazione del nostro progetto. Ora, in piena estate di crisi, arriva il primo numero, ricco di colori, notizie, suggestioni e appuntamenti di respiro interregionale. Westitaly è stumento di informazione, ma anche di proposta e confronto e, speriamo, di sperimentazione di veri e propri pacchetti da testare e poi promuovere. Intanto, lasciando da parte le teorie, ci preme cogliere l occasione per esprimere un opinione su un tema che riguarda in particolare il Piemonte, ma deve stare a cuore a tutto il nosto bacino territoriale di riferimento: la candidatura alla lista del Patrimonio Unesco dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Superando lo spirito di campanile che spesso frega i piemontesi, e per evitare equivoci e fughe verso la vittoria solitaria di qualcuno a scapito di altri, ci permettiamo di avanzare una piccolissima proposta di modifica di forma che è sostanza. A partire la titolo. È invalso l uso di scrivere Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dove il trattino tende ad unire mentre la e, subdolamente, sembra tenda a dividere, spingere un po più in là. Tagliamo la testa al toro e scriviamo semplicemente Langhe-Roero-Monferrato. Così eliminiamo tentazioni e retro pensieri inconfessabili, dando della candidatura e del patrimonio vitivinicolo piemontese una visione unitaria spendibile nel mondo. Senza campanilismi. Un progetto di Gente & Paesi Onlus Centro Servizi- Via Carducci, Asti Tel redazione@westitaly.info Testata in fase di registrazione presso il Tribunale di Asti Hanno scritto:, Chiara Cerrato, Alessia Conti, Armando Erbì, Riccardo Fava, Giorgio Innocenti, Antonella M. Larocca, Paolo Monticone, Alessandro Sacco, Emanuela Sibilia. Coordinamento editoriale: Antonella M. Larocca Foto: Enzo Isaia, Lorenzo Monticone, Roberto Signorini, Mauro Perazzo, Archivio Terre d Asti, Maurizio Valzer Grafica e Stampa: m building nel Monferrato INSERTO STACCABILE Tutte le mostre di Piemonte, Lilguria, Lombardia e Valle d Aosta editoriale sommario 4 Vigneti unici, Unesco piu vicino 6 Quando la forza sta nel silenzio: intervista ad Augusto Olearo 7 Dal brand al territorio, il Monferrato pronto a decollare 8 Unicredit: 5,5 migliardi per la ripresa economica del Nord Ovest 10 Si corre il Palio! 11 Douja d Or di vino e cultura 12 Asti, la nuova Fiera del Tartufo 13 Sarà ancora Salone del Gusto 14 La ricca stagine del Forte di Bard 15 Parola d ordine osare : Milano, Settimana della Moda 18 Se il paesaggio è umano 20 L anima culturale della Valsesia tra Sacro Monte e Pinacoteca 21 La balconata del Monte Bianco 22 Immersioni nel Blu 24 La stella del Benessere 26 Pedalando tra castelli e vigne in Canavese 27 Rifugi e bivacchi in Paradiso 29 Lungo le pendici della Bella Dormiente 30 Astigiano, destinazione outdoor 31 Le eccellenze delle ricettività valsesiana 32 La nuova vita del Castello di Malgrà 34 Benvenuti in Granda 35 Le Piazze Sferisterio di Langhe, Roero e Monferrato 36 Pallapugno e Roero 38 L incredibile, viva risorsa della Sesia 39 Leo Lo Bianco, volley a lieto fine 3

4 4 attualità VIGNETI UNICI, UNESCO PIU VICINO Se sapremo fare i compiti a casa Non per essere ottimisti a tutti i costi, ma dopo il verdetto emesso dalla convention Unesco di San Pietroburgo il bicchiere, passi la metafora, deve essere visto mezzo pieno e non viceversa. Il riconoscimento ufficiale con l iscrizione a tutto tondo nella lista del Patrimonio dell Umanità non c è ancora, ma la candidatura dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato non è stata respinta come qualcuno temeva alla vigilia, ma soltanto rimandata: i vertici Unesco hanno accolto, sostanzialmente, i rilievi formulati Icomos, organismo consultivo dell Unesco, assegnando dei compiti per casa. L Unesco riconosce, dunque, il valore di unicità dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte meridionale, ma per procedere ad un verdetto definitivo ha richiesto integrazioni alla documentazione presentata e approfondimenti. L intero dossier va dunque ripreso in mano, per ridefinirlo e perfezionarlo nelle parti ritenute carenti, partendo però da alcuni dati acquisiti molto importanti. In particolare occorerebbe lavorare ad una migliore definizione dei contenuti riferiti al partimonio immateriale dell area che contribuiscono a fare della stessa un qualcosa di unico al mondo, degno di riconoscimento Unesco. Qualcuno sostiene che l unicità di Barolo e Barbaresco non sia in discussione, mentre lo sarebbe quella del Moscato, in quanto il moscato non si coltiva solo nei territori in questione. Errore da matita blu. La maestra direbbe che non si sommano le mele con le pere. Anche il Nebbiolo da cui derivano Barolo e Barbaresco si coltiva in tanti altri posti. Per il Moscato delle aree delimitate è la stessa cosa. Ciò che ne fa un unicum mondiale sono i vini che ne derivano. Assolutamente unici, a partire dall Asti docg. È su temi come questo che dovrà svilupparsi la discussione. Ma è solo un esempio. Uno degli aspetti che caratterizzano la candidatura di Chiara Cerrato in oggetto è la sua serialità. Su un area che interessa i territori di ben 74 Comuni di tre Province vengono individuate nove core zones a ciascuna delle quali viene attribuito il nome del vino più importante che caratterizza la zona. Questa candidatura oltre che seriale, in gergo, viene definita dagli addetti ai lavori a macchia di leopardo. I territori considerati sono caratterizzati da una forte densità di imprese agricole sulle quali si fonda l economia locale, su cui si innestano le filiere artigianali o industriali della produzione del vino, fattori che non si possono disgiungere dalla fitta trama di storie e tradizioni, di identità e saperi locali. Sistema che ha motivato il costante processo di adattamento di un territorio attraverso l ingegno umano e l aggiornamento delle diverse tecniche di coltivazione della vite via via sperimentate e rinnovate fino a produrre vini bianchi e rossi di qualità certificata e riconosciuta a livello mondiale. Le comunità locali e i produttori del vino, per la maggioranza dei casi, piccoli e medi agricoltori, hanno costantemente investito in questa attività migliorando la qualità delle tecniche, degli impianti e del prodotto finale. Per capire quale può essere il vantaggio competitivo derivante dall operazione Unesco per il territorio interessato occorre soffermarsi sulle specificità delle diverse aree che lo costituiscono e dei nove vini che denominano le rispettive zone con tutto ciò che rappresentano questi prodotti in termini economici e di immagine. Infatti si tratta di vini con storia, caratteristiche e peso economico molto diversi gli uni dagli altri. A fianco vediamo, in sintesi, le zone piemontesi interessate dalla candidatura, a ciascuna delle quali è stato attribuito il nome di un vino. Nella pagina seguente un cenno all esperienza di Vituour Landscapes per la valorizzazione di alcuni siti vitivinicoli riconosciuti patrimonio Unesco. Le specificità dei prodotti scelti per denominare le core zones Freisa - core zone n 1 La produzione è limitata, ma in crescita. Si tratta di un vino di non grandissima notorietà prodotto nella zona più a nord- ovest della Provincia di Asti verso la collina torinese. Comprende i Comuni di Albugnano, Moncucco Torinese, Castelnuovo Don Bosco e Pino d Asti. È una zona con forte attrattiva turistico- religiosa per la presenza della Casa natale di San Giovanni Bosco e di monumenti romanici come l Abbazia di Vezzolano. Barbera - core zone n 2 Vino molto importante dal punto di vista economico, ma che per molto tempo ha avuto problemi di immagine che solo negli ultimi anni sta recuperando. Anche se viene prodotto su ampie aree di tutte e tre le Province interessate, la core zone, è limitata ad un area che comprende i Comuni di Montegrosso, Mombercelli, Agliano Terme, Castelnuovo Calcea, Vinchio, Vaglio Serra e Nizza Monferrato, tutti in Provincia di Asti. Asti Spumante - core zone n 3 Doc dal 1967 e DOCG Asti dal È lo spumante aromatico più diffuso del mondo, oltre novanta milioni di bottiglie prodotte ogni anno, che però non gode di un immagine forte, in quanto vissuto più come prodotto industriale che prodotto della terra. Tra i comuni inseriti in questa core zone troviamo Canelli (At), considerata da sempre la capitale di questo vino e Santo Stefano Belbo (CN) importante centro di produzione, ma anche famosissimo nel mondo come paese natale di Cesare Pavese e i Comuni di Neive, Mango, Camo, Castiglione Tinella in Provincia di Cuneo e Coazzolo, Castagnole delle Lanze, Costigliole d Asti e Calosso in Provincia di Asti. Loazzolo - core zone n 4 Si tratta di un vino di nicchia prodotto in poche migliaia di bottiglie, da vendemmie tardive di uve moscato, raccolte in vigneti vecchi e in zone impervie del piccolo Comune di Loazzolo in Provincia di Asti. La core zone comprende oltre a Loazzolo anche i Comuni di Bubbio, Cessole e Vesime in Provincia di Asti e Cossano Belbo e Santo Stefano Belbo in Provincia di Cuneo. Moscato - core zone n 5 L uva moscato bianco è alla base di tre vini che danno il nome ad altrettante core zones: Moscato, Asti Spumante e Loazzolo. L area di produzione si estende su ben 52 comuni delle Province di Asti e Cuneo. Nella core zone troviamo i Comuni di Cassine, Strevi, Ricaldone, Alice Belcolle in Provincia di Alessandria e Maranzana, Fontanile, Mombaruzzo, Quaranti, Castelletto Molina, Castel Rocchero, Castel Boglione e Calamandrana in Provincia di Asti. Barbaresco - core zone n 6 Il Barbaresco viene standardizzato nella produzione a fine Ottocento. Ottiene il riconoscimento di vino tipico, per Regio Decreto, nel 1933, la DOC nel 1966 e nel 1980 DOCG. I comuni inseriti nella core zone sono Barbaresco e Neive. La sua rilevanza economica rispetto al Barolo è inferiore, ma la sua immagine è altrettanto forte nel mondo. Ad esempio, nei primi giorni, di Febbraio 2011, a San Pietroburgo, è stato inaugurato un ristorante denominato Barbaresco, presente come testimonial Gerard Depardieu, famoso attore francese e produttore di vino. Barolo - core zone n 7 Si tratta del vino più importante in assoluto e con un immagine fortissima in tutto il mondo. Viene definito il re dei vini piemontesi, DOC dal 1966, DOGC dal Anticamente veniva prodotto nelle terre dei Marchesi Falletto, che lo introdussero alla corte dei Savoia. Nella core zone sono compresi i comuni di: Barolo, Castiglione Falletto, Diano d Alba,, La Morra, Monforte d Alba, Novello e Serralunga d Alba. Il Castello di Barolo oggi è sede di un prestigioso e ipertecnologico museo del vino denominato Wi-Mu. Dolcetto di Dogliani - core zone n 8 Il Dolcetto è un vino la cui area di coltivazione si estende a cavallo dei fiume Tanaro e Belbo, occupando quindi tutta la zona della Langa. È uno dei vitigni più diffusi ed in Piemonte ha collezionato ben 11 DOC. Sono compresi nella core zone i Comuni di Dogliani, Farigliano, Clavesana, Belvedere Langhe, Bastia Mondovì, Murazzano, Cigliè e Rocca Cigliè, tutti in Provincia di Cuneo. Il Dolcetto di Dogliani fa riferimento ad una di queste DOC, non è molto importante dal punto di vista economico, ma il nome fa riferimento ad un Comune e ad una zona fortemente evocativa dal punto di vista culturale con riferimento al Presidente Einaudi e a tutto ciò che ha rappresentato nella cultura italiana del Novecento la casa editrice fondata dal figlio Giulio, editore tra l altro delle opere di Cesare Pavese. Grignolino - core zone n 9 Si tratta di un area molto vasta a cavallo delle Province di Alessandria e Asti, caratterizzata da due distinti disciplinari di produzione di questo vino particolare un tempo famoso ed ora non molto conosciuto e apprezzato fuori dal Piemonte. Comprende i Comuni di Cellamonte, Ozzano, Sala Monferrato, Rosignano, Ottiglio, Olivola, Frassinello Monferrato, Camagna Monferrato, Vignale Monferrato in Provincia di Alessandria (area compresa nel disciplinare Grignolino del Monferrato Casalese DOC) e Casorzo, Montemagno, Grazzano Badoglio, Castagnole Monferrato, Grana, Viarigi, Scurzolengo, Portacomaro, Castell Alfero, Calliano e Asti (area compresa nel disciplinare Grignolino d Asti DOC). Tra i punti di debolezza di questa zona ci sono la discontinuità delle aree vitate e la notevole ampiezza. Tra i punti di forza, invece, la dolcezza del paesaggio, che ricorda le colline senesi e la presenza di molti borghi ben conservati, ricchi di monumenti. La core zone, inoltre, ingloba anche una parte del territorio del Comune di Asti, capoluogo di Provincia: qui troviamo la più vasta area coltivata a vite del Piemonte riunita in un unico appezzamento e proprietà.

5 ADESSO CI PROVA ANCHE IVREA Le fabbriche Olivetti nella tentative list Unesco attualità 5 Ed ora ci prova anche Ivrea. La città dell Olivetti, infatti, è stata inserita recentemente nella tentative list dei siti italiani che aspirano al riconoscimento Unesco come Patrimonio dell Umanità. L inserimento è stato formalizzato dalla Rappresentanza Permanente d Italia presso l Unesco il 3 maggio scorso. L annuncio è stato dato il 13 giugno a Torino da Laura Olivetti, presidente della Fondazione Olivetti, presente il sindaco della città Della Pepa, nel corso di un convegno di studi sulla fabbrica all epoca di Adriano Olivetti, il grande imprenditore ed intellettuale scomparso a soli 59 anni nel Oggetto della candidatura le architetture industriali d avanguardia che caratterizzarono l epoca di Adriano, che rimangono a testimonianza di una stagione entusiasmante ed irripetibile che vide Ivrea e il Canavese alla ribalta nazionale ed internazionale come laboratorio di cultura e innovazione industriale e sociale. «Le architetture olivettiane ha ricordato Laura Olivetti nel corso del convegno organizzato per iniziativa della Fondazione Bottari Lattes vengono inserite nell elenco dei siti che aspirano al riconoscimento Unesco non solo perché belle, ma per quanto hanno saputo esprimere di interno ed esterno alla fabbrica. Sono il risultato di un progetto di impresa, di welfare e di coesistenza armoniosa tra impresa e territorio». L iscrizione di Ivrea con le sue architetture industriali d avanguardia sono state inserite nella tentative list italiana grazie alla collaborazione tra ministero per i Beni Culturali, Comune di Ivrea e Fondazione Olivetti, che compie quest anno mezzo secolo. «È un primo passo - ha sottolineato ancora Laura Olivetti - perchè l esperienza di Adriano Olivetti possa essere ricordata per sempre. Forse l azienda Olivetti in futuro non produrrà più neppure una fotocopia, ma ciò che ha rappresentato nel Novecento potrebbe rimanere nella memoria dell Umanità come fatto unico». Il dossier definitivo di candidatura dovrà essere definito nei prossimi due anni, poi il Ministero dei Beni Culturali avrà ancora a disposizione diciotto mesi per definire ulteriormente la proposta che dovrebbe essere presentata ufficialmente nel 2015, l anno dell Expo di Milano. Al convegno sulla figura di Adriano Olivetti e sulla sua idea di fabbrica sono intervenuti tra gli altri Piero Fassino, sindaco di Torino, Luciano Gallino, Valerio Castronovo, Miguel Gotor, Paolo Mauri. «Dedicare una giornata ad Adriano Olivetti e alla sua fabbrica ha detto Caterina Bottari Lattes significa innanzi tutto ribadire che un progetto originale e articolato come il suo è ancora perfettamente attuale, soprattutto se si riflette sulla portata di quel progetto, teso a incidere su quel territorio, sui servizi, sull urbanistica, sulla cultura in generale e sulla tutela materiale e psicologica degli individui coinvolti. Il convegno ha voluto sottolineare il valore umanistico dell iniziativa e promuovere la difesa di un patrimonio inalienabile, raggiunto a prezzo di lotte ormai secolari e oggi da molte parti minacciato: la dignità del lavoro». Un buon viatico per la candidatura di Ivrea e delle architetture olivettiane che sta muovendo i primi passi. (ch. c.) Adriano OliVetti COSA FANNO GLI ALTRI L esperienza Vitour Landscapes - European World Heritage Wineyards Vitour Landscapes è un progetto che si propone di creare una rete internazionale per la sperimentazione, lo scambio di esperienze e metodologie innovative tra aree appartenenti alla lista del Patrimonio dell Umanità caratterizzate da un patrimonio vitivinicolo e paesaggistico di eccezionale valore sia dal punto di vista economico che socioculturale. Gli obiettivi sono fissati dalla Carta di Fontevraud e si riassumono nella volontà di creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile per i siti vitivinicoli aderenti, sia attraverso un oculata gestione del paesaggio sia con un miglioramento dell offerta turistica. Il progetto muove i primi passi nel luglio 2005 con un budget di 639 mila euro finanziato al 60% dal programma europeo Interreg III C. La gestione amministrative e finanziaria viene affidata alla Mission Val de Loire, da cui era partita l iniziativa. Alla scadenza, dopo 30 mesi, il progetto viene rinnovato nell ambito del programma Interreg IV C. Per la seconda fase il budget passa a 980 mila euro. Del progetto Vitour Landscapes fanno parte, inizialmente, sette siti Unesco: Valle della Loira e Saint Emilion (Francia), Alto Douro (Portogallo), Cinque Terre (Italia), Ferto Neusiedler See (Austria), Tokaj (Ungheria) e Valle del Reno(Germania). Nei primi due anni e mezzo di attività queste le principali iniziative svolte: quattro workshops internazionali di due giorni ciascuno (due in Francia, uno in Italia e uno in Germania) sulla gestione del paesaggio e sul miglioramento dell offerta turistica; una ricerca su vino e turismo del vino mirata all adattamento dell offerta di ciascun sito ai potenziali turisti del vino ; due seminari per la divulgazione dei risultati della ricerca in occasione di fiere internazionali come Prowein di Dusseldorf e Vinexpo di Bordeaux; una convention internazionale a Tokaj sullo sviluppo sostenibile delle aree vitivinicole Patrimonio dell Umanità; creazione del portale e di un database interregionale collegato allo stesso portale, ma riservato ai partners, per mettere in comune tutte le conoscenze acquisite e le iniziative intraprese in materia di interesse comune (patrimonio, paesaggio, risorse culturali e turistiche, sviluppo sostenibile). Nella seconda fase l attività prosegue, per tutto il 2010, con conferenze in ciascuno dei siti aderenti. I partners sono intanto diventati dieci. Si sono aggiunti Val d Orcia - Montalcino per l Italia, Wachau per l Austria, Pico Island (Azzorre) per il Portogallo e Lavaux per la Svizzera, unico sito non appartenente all Unione europea. Non fa più parte della rete, invece, il sito francese di Saint Emilion. Nell ambito del progetto Vitour sono, inoltre, stati elaborati pacchetti turistici relativi a ciascun sito aderente (tre per la Valle della Loira, uno ciascuno per gli altri partners). Tali pacchetti vengono pubblicizzati sul portale del progetto stesso e commercializzati da Euro Travel Concept, tour operator appartenente al gruppo francese Richou, specializzato, come si legge sul sito aziendale, «nell organizzazione di viaggi ed eventi su misura con destinazione Valle della Loira, Francia, Europa». (ch. c.)

6 6 face to face Quando la forza sta nel silenzio Dal vino al turismo, intervista a Augusto Olearo di Antonella M. Larocca per saperne di più Situata in uno degli angoli più suggestivi del Monferrato, ad Afiano Natta (in provincia di Alessandria), la Tenuta Castello di Razzano è composta dall omonima azienda vitivinicola e dal Relais. La Tenuta è di circa 100 ettari di terreno di cui 40 coltivati a vigneti e 5 ad oliveti. La produzione vinicola, circa bottiglie annue, è in gran parte dedicata al vitigno autoctono Barbera, nelle versioni Barbera d Asti Docg e Barbera del Monferrato Docg. Da alcuni anni, seppur in quantità limitata, viene prodotto un ottimo Olio d Oliva del Monferrato. Le cantine storiche di invecchiamento trovano sede nei sotterranei del Castello, che sorge su un sito di origine romana. All interno del Castello c è il Relais composto da 13 camere delle quali 2 sono suite superior, 4 suite, 6 junior suite, 1 camera matrimoniale. E poi una splendida piscina tra i vigneti con vista panoramica a 360. Nel Castello trova inoltre sede un bel Museo del Vino, l Enoteca, una bella sala degustazioni, alcune sale per riunioni aziendali, un punto di informazioni turistiche alla reception. INFO Fraz. Casarello, Alfiano Natta (AL) Tel Fax www. castellodirazzano.it info@castellodirazzano.it AUGUSTO OLEARO CON LA SUA FAMIGLIA Augusto Olearo è un uomo dagli interessi eclettici e dalle passioni forti. Il vino, le colline, le tradizioni. E un particolare concetto di ospitalità che passa attraverso l amore per il proprio territorio, la cura dei dettagli e la convizione che la sua forza maggiore sia il silenzio. «Dobbiamo imparare a vendere il nulla», afferma con decisione guardando le colline su cui si affaccia la tenuta Castello di Razzano, antica dimora ricca di emozioni del passato, risalente al tardo Seicento. I suoi ospiti sono principalmente svizzeri, tedeschi, belgi, olandesi, americani, canadesi e australiani. Meno del dieci per cento gli italiani. Perché ha deciso di scommettere sul Monferrato? Perché sono un incosciente. Sono nato e cresciuto qui, questo è un territorio che amo e di cui intravedo le potenzialità. Sono potenzialità che colgono in pochi, forse solo chi ci vive, non di certo le istituzioni. Oggi, però, posso dire meno male che ci abbiamo creduto. Le conferme vengono dalla clientela, soprattutto straniera. Tutti i miei clienti sono stati anche in Toscana, ma dicono che il nostro territorio è migliore perché non devastato dal turismo. Per lei una caratteristica importante, e da cogliere, di questo terriorio è il silenzio. Perché? Perché sono convinto che noi dobbiamo imparare a vendere il nulla. Quello che vediamo qui di fronte a noi, il magnifico paesaggio delle colline, con il suo silenzio, la sua pace, è il nulla. Ed è uno dei miei maggiori punti di forza. I turisti, soprattutto quelli stranieri, ci scelgono perché qui possono rilassarsi, possono sedersi su una sdraio e leggere un libro affacciandosi sulle colline. Lei nasce come produttore di vino e solo da qualche anno ha scelto di diventare anche un operatore turistico. Perché? Non c è un motivo particolare. È una cosa che è venuta da sola, non è stata programmata. Avendo questa struttura, che era apprezzata dalla gente, abbiamo capito che legare il turismo al vino era importante. Non siamo partiti con un programma, le cose sono venute giorno per giorno. Quando abbiamo iniziato non pensavo che saremmo arrivati ad una struttura di queste dimensioni. Una struttura nella quale trova posto anche il suo primo interesse, vale a dire il vino, con il Museo Arte-Vino Razzano. Si, è un museo legato alle nostre origni. Anche in questo caso è stato realizzato perché sentita, senza che ci fossero alla base progetti studiati. Vent anni fa ho iniziato a girare nei mercatini e a collezionare oggetti legati al vino e al mondo contadino. La raccolta è rimasta ammucchiata per anni in un magazzino. Quando abbiamo finito di recuperare la struttura è venuta l idea del museo dedicato alla barbera, poi progettato e allestito dall artista Silvio Manzotti, che ha realizzato anche le opere e le installazioni presenti. È diviso in varie sezioni, con un migliaio di reperti su circa duecento metri quadri. Alle pareti vengono proiettati video con immagini sul Monferrato realizzate da Marc Cooper. Qual è lo spirito del Museo? Rappresentare il nostro territorio e le tradizioni legate al mondo del vino, con un attenzione particolare alla tradizione della Barbera. Negli ultimi anni sulle sue colline sono comparsi degli ulivi. Una nuova avventura? L olio è una passione. Per me rappresenta un piacere per gli occhi vedere gli appezzamenti piantati a ulivo. Il mio olio non viene prodotto per profitto. Il vino, l ospitalità, il museo, l olio: tutte passioni che sono state concretizzate in progetti. Ha ancora sogni da realizzare? Uno solo. Vedere queste colline abitate da animali allo stato brado.

7 ATTUALITà La Fabbrica degli eventi Nasce Convention Bureau 7 DAL Brand al territorio Il Monferrato pronto a decollare Il brand di un territorio passa attraverso un logo forte e riconoscibile, che sia semplice, ma di impatto. È questa la convinzione che sta alla base del Monferrato Logo Contest, concorso di idee lanciato lo scorso anno dal Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato e che ha portato alla definizione del marchio Monferrato Expo2015. Vincitore assoluto del concorso, l astigiano Andrea Visconti, classe 1978, la cui proposta grafica ha avuto la meglio sugli oltre settanta lavori presentati grazie alla scelta di integrare i concetti di natura, sostenibilità, benessere e tradizione con il concetto dell innovazione. Il concorso rientra nel più ampio progetto Monferrato Expo2015, nato nel 2010 dal Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato per rispondere alla necessità di creare un identità precisa e definita del Monferrato. «Le tempistiche per arrivare alla definizione di questa identità - spiegano gli organizzatori - saranno le stesse dell Expo2015. La sfida da vincere è quella di far conoscere il Monferrato ai 23milioni di turisti che da maggio a ottobre 2015 arriveranno a Milano. Una sfida che sarà anticipata dal Bicentario di Don Bosco e dai suoi di Antonella M. Larocca 4 milioni di pellegrini - turisti». Il logo Monfererato Expo2015 sarà utilizzato da imprenditori, enti e festival, «perché un brand territoriale passa attraverso un logo». A premiare il vincitore, il 22 giugno scorso ad Asti, Federico Grom e Guido Martinetti, fondatori nel 2003 della fortunatissima azienda di gelati, nata da un investimento iniziale di euro per socio, ed un prestito bancario di euro e che, nel 2009, ha realizzato un fatturato di 16 milioni di euro. Grom e Martinetti, partiti da Costigliole d Asti e oggi presenti nelle più grandi città di tutto il mondo, da New York a Parigi, da Tokio a Malibu, erano ad Asti per presentare il loro libro, Grom. Storia di un amicizia, qualche gelato e molti fiori, edito da Bompiani e giunto in poche settimane alla terza ristampa. Monferrato Logo Contest è stato un iniziativa voluta dal Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Provincia di Asti. al centro Andrea Visconti, tra martinetti e Grom Si chiama Monferrato Convention Bureau l ufficio turistico nato dal Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato per promuovere sui mercati il Monferrato, attraverso l aggregazione delle differenti componenti dell offerta in un ottica sistemica. Le azioni saranno indirizzate, in particolare, al segmento turistico congressuale. Il Monferrato Convention bureau ha lo scopo di spingere a organizzare eventi congressuali, convention, team building nel Monferrato, fornendo assistenza durante la fase di preparazione e invogliando i partecipanti a godere delle potenzialità storiche e culturali e per il tempo libero offerte dalla località ospitante. Tre le tipologie di attività: quelle istituzionali a favore della destinazione, quelle a favore dei promotori di eventi e, infine, quelle a favore dei soci. «Sappiamo bene - spiegano gli organizzatori - che il Monferrato non è ancora strutturato per ospitare i grandi congressi e proprio questo potrebbe diventare la chiave del successo. La tendenza, soprattutto nelle grandi aziende, è quella del team building, vale a dire la creazione di eventi per migliorare la conoscenza e lo spirito di squadra dei propri dipendenti. Questo può avvenire attraverso momenti ludici e formativi, lontano dagli stress quotidiani». L idea di creare un ramo d azienda del Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato è, infatti, nata proprio della crescente richiesta di castelli, casali, dimore storiche, soprattutto da parte di aziende estere, che chiedono relax assoluto, silenzio, privacy e qualità. Nelle prossime settimane inizierà la schedatura delle strutture delle province di Asti e Alessandria che hanno le caratteristiche utili a soddisfare gli standard richiesti. Particolare attenzione sarà data alle strutture di charme, alle sale meeting in cantine e castelli, alle piccole aziende che possono ospitare incentive e incontri. Il Monferrato Convention Bureau sarà un utile supporto per i Convention Bureau di Torino, Genova e Milano e avrà il compito di attirare sul territorio eventi marchiati Expo2015, curando l assistenza logistica delle delegazioni provenienti da tutto il mondo e l ospitalità di eventi internazionali. Il catalogo dell offerta sarà presentato nel mese di ottobre al TTI di Rimini. (a.m.l.)

8 UniCredit: 5,5 miliardi per la ripresa economica del Nord Ovest L Istituto bancario accompagnerà 2 mila aziende di Piemonte, Liguria e Valle d Aosta nel percorso di internazionalizzazione

9 Vladimiro Rambaldi, responsabile di territorio nord-ovest di unicredit Mettere a disposizione 5,5 miliardi di euro per le imprese di Piemonte, Liguria e Val d Aosta e accompagnare 2 mila aziende di questo territorio nel percorso di internazionalizzazione. È questo il duplice impegno di Unicredit per il Nord Ovest, da realizzare nei prossimi tre anni. «UniCredit per il Nord Ovest - spiega Vladimiro Rambaldi, Responsabile di Territorio Nord Ovest dell Istituto - si baserà su due filoni: il supporto ai piani di crescita delle imprese valdostane, piemontesi e liguri e l incentivazione dell export e di politiche virtuose di internazionalizzazione». «Dopo aver portato a termine un importante operazione di rafforzamento del capitale da 7,5 miliardi di euro, che rendono UniCredit una delle banche più solide nel panorama europeo, - prosegue Rambaldi - stiamo ora lanciando un progetto di sostegno dell economia reale del Paese con l obiettivo di favorire la ripresa e il ritorno alla crescita. Con l iniziativa presentata ieri a Torino vogliamo annunciare quello che ci proponiamo di fare concretamente per il Nord Ovest». La linea di azione è duplice: supportare con azioni concrete i piani di crescita delle imprese e incentivare l export, nella convinzione che la ricerca di nuovi mercati può essere una valida strategia di uscita dalla crisi. «Metteremo a disposizione 5,5 miliardi di euro in tre anni - precisa al riguardo il responsabile di Territorio Nord Ovest di Unicredit - che verranno destinati al rafforzamento patrimoniale delle imprese del Nord Ovest, con interventi articolati su piani diversi, ma tra loro collegati e accomunati dallo stesso obiettivo». Per entrare più nel dettaglio, 700 milioni verranno destinati al rafforzamento patrimoniale delle imprese attraverso prodotti che ne facilitino la ricapitalizzazione e consentano di usufruire degli incentivi ACE, un offerta e un modello dedicato per la costituzione di reti di imprese e la valorizzazione delle garanzie dei Confidi. Parte dei fondi, vale a dire 3,3 miliardi, verrà destinata al finanziamento e all ottimizzazione del capitale circolante, con un piano specifico che fa leva su UniCredit Factoring per accelerare lo smobilizzo dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. Nello specifico, UniCredit aumenterà del 50 per cento il proprio livello di operatività per quanto riguarda l anticipo fatture dei crediti delle imprese verso la Pubblica Amministrazione, superando la quota di mercato che la banca detiene attualmente nel settore. L attenzione alla crescita dimensionale delle imprese del Nord Ovest è strettamente collegata al supporto diretto all innovazione (1,5 miliardi), altra condizione necessaria per competere su mercati contraddistinti da sempre maggiore concorrenza e da una spinta decisa verso le nuove tecnologie; in questo ambito un focus particolare sarà riservato alla nuova imprenditoria e alla riprogettazione di specifici distretti e aree industriali. Inoltre, per completare il quadro di interventi a sostegno dell economia reale del territorio, UniCredit, principale banca italiana all estero, intende supportare il percorso di internazionalizzazione di 2 mila imprese valdostane, piemontesi e liguri, attraverso la nuova piattaforma UniCredit International che prevede un piano di orientamento e formazione per imprenditori che si aprono all export (9 sessioni tra incontri di orientamento all Estero e corsi di formazione all esportazione nei prossimi tre anni); un percorso di facilitazione nella ricerca di clienti all estero, basato sull accesso alla rete di relazioni internazionali di UniCredit (6 incontri B2B tra imprese italiane e operatori stranieri); una nuova rete di venti Specialisti UniCredit International attivi nel Nord Ovest, in stretto collegamento con ventidue Desk Internazionali attivi presso le banche commerciali del Gruppo UniCredit presenti all estero e ventotto fra Filiali Estere e Uffici di Rappresentanza che la banca conta oltre confine. «Le azioni strategiche di Unicredit sul Territorio Nord Ovest - prosegue Rambaldi - si focalizzeranno poi su alcune specifiche linee progettuali. Per i comparti storici dell economia del Nord Ovest, quali quello metalmeccanico, il sistema moda e la chimica, UniCredit si propone di incentivare e sostenere processi virtuosi di internazionalizzazione tramite progetti e azioni mirate, come incontri per lo sviluppo del business, sviluppo di servizi dedicati, offerta formativa dedicata e sviluppo di iniziative mirate con associazioni di categoria, che portino anche le imprese di dimensioni minori ad affacciarsi con successo sui mercati internazionali». La Banca dedicherà, inoltre, risorse e iniziative a un processo di accompagnamento delle imprese che fanno parte dei distretti produttivi e dei sistemi di filiera presenti sul territorio verso l avvio di politiche di collaborazione in rete, per agevolare le imprese stesse a colmare il gap dimensionale con i competitor esteri. Sarà, poi, fornito supporto a un settore primario per l economia del territorio come l agricoltura e ai settori ad esso collegati (agroalimentare, vitivinicolo) con la fornitura di strumenti e di competenza necessari per intercettare nuove opportunità di business e valorizzare le potenzialità e le peculiarità del territorio e verrà realizzato un programma di implementazione e sostegno degli operatori del Turismo tramite il sostegno agli indirizzi innovativi (marketing turistico, promozione - comunicazione del territorio) e agli investimenti nelle strutture ricettive, per acquisire quote di mercato in un ottica di promozione del patrimonio culturale e gastronomico locale. «La Banca - conclude Rambaldi - si pone l obiettivo di sostenere direttamente e indirettamente, tramite adesioni a fondi di private equity e a convenzioni e iniziative di partner istituzionali, gli investimenti per l Innovazione. Risorse specifiche saranno riservate a favorire la crescita di neo imprese generate dal trasferimento tecnologico da poli di ricerca e lo sviluppo di progetti imprenditoriali sviluppati nei nuovi distretti tecnologici».

10 10 EVENTI Si corre il PALIO! La terza domenica di settembre rivive ad Asti la piu antica corsa equestre d Italia di Alessandro Sacco Quella del Palio non è soltanto una festa per la città di Asti, ma anche un occasione per far rivivere antiche tradizioni di origini medievali. Le prime notizie certe del Palio di Asti risalgono al 1275, quando, il 10 agosto, gli astigiani corsero intorno alle mura della vicina Alba in segno di scherno. Una notizia, questa, che pone quello di Asti come il Palio più antico d Italia, con buone possibilità che fosse già corso in precedenza. La tradizione della corsa è arrivata fino ai giorni nostri, passando per peripezie varie (sospensioni nell Ottocento e in periodo fascista) e variazioni di sede (un tempo si correva lungo il corso Alfieri, la via maestra del capoluogo piemontese, poi, in tempi recenti, in un altra piazza della città), ma si è mantenuta viva nell animo degli astigiani, impegnati per tutto l anno in varie attività ad essa collegate. Dal mese di maggio, con i festeggiamenti patronali in onore di San Secondo, il mondo del Palio inizia a prepararsi alla corsa che si correrà quattro mesi più tardi. Primo atto ufficiale, con cui si indice ufficialmente la corsa, è stata la cerimonia della Stima del Palio: una valutazione sulla bontà del tessuto che viene dato in premio al vincitore della corsa, unitamente all opera che ogni anno viene realizzata da artisti di fama. Passando per le corse di cavalli, organizzate nel corso dell estate sulla pista dello stadio comunale, come allenamento per cavalli e fantini, si arriva al mese di settembre, vivace per la città di Asti grazie anche ad altre manifestazioni di rilievo nazionale come il Festival delle Sagre (kermesse enogastronomica per la riscoperta delle tradizioni del mondo contadino) e la Douja d Or (salone abbinato all omonimo concorso enologico nazionale). Se la corsa del Palio si correrà la terza domenica di settembre (quest anno il 16), i cuori degli astigiani cominceranno a battere con una frequenza maggiore già nei giorni precedenti. Nella serata di giovedì si svolgerà, infatti, in piazza San Secondo, il salotto della città, il Palio degli Sbandieratori. Si tratta di una colorata competizione che vede in gara i gruppi di sbandieratori dei borghi, rioni e Comuni che prenderanno poi parte alla corsa di tre giorni dopo. Se le giornate del venerdì e del sabato saranno animate dalle prove di cavalli e fantini sulla pista di piazza Alfieri, dal mercatino di oggetti realizzati dai singoli Comitati Palio, dalla sfilata dei bambini (sabato pomeriggio), le due serate degli stessi giorni vedranno invece i singoli partecipanti coinvolti nelle cene propiziatrici della vittoria. Ciascuno dei ventuno Comitati organizzerà, infatti, momenti conviviali in cui si ritroveranno i sostenitori e i borghigiani che, stringendosi idealmente al fantino che in piazza difenderà i propri colori, festeggeranno, propiziando appunto la vittoria della corsa. Ultimo atto per auspicare la vittoria sarà poi la benedizione di cavallo e fantino che si svolgerà nella mattinata della domenica della corsa, presso la chiesa della Parrocchia di appartenenza di ciascun Comitato. Un atto dovuto, questo, per chiedere il sostegno per la vittoria anche da parte del Santo nel cui nome di correrà. Dopo tanta attesa il Palio di Asti entrerà finalmente nel suo vivo, ma prima ancora della corsa sarà il corteo storico ad attraversare il centro cittadino, proponendo dame e cavalieri in sfarzosi costumi, per raggiungere idealmente il campo di battaglia della pista di piazza Alfieri. Sarà proprio nel catino di forma triangolare che i ventuno saranno in competizione con i loro cavalli, accuratamente valutati da commissioni veterinarie, che verranno montati a pelo (senza sella) da abili fantini. Tre batterie eliminatorie da sette cavalli ciascuna, daranno la possibilità ai primi tre di correre la finale che vedrà, appunto, nove partecipanti. Dopo le difficoltà dell allineamento al canapo, tre giri di pista avranno come protagonisti i cavalli, lanciati in corsa verso la vittoria. Soltanto per uno di loro ci sarà la grande gioia ed il diritto di vantarsi per un anno intero, lasciando agli altri venti l amarezza della sconfitta, qualche premio di consolazione, e la grande voglia di rifarsi nella corsa dell anno successivo. INFO:

11 EVENTI 11 DOUJA D OR di VINO e CULTURA Ad Asti, dal 7 al 16 settembre, a Palazzo dell Enofila In Piemonte si brinda con la Douja d Or. Oltre 700 vini italiani gemellati con la cucina, la letteratura e la musica. Dieci giorni di festa, intrecciati a eventi gastronomici e culturali, per conoscere da vicino il mondo del vino ed i suoi protagonisti. L invito parte da Asti, culla del Monferrato sospesa tra romanico, gotico e barocco. Terra di vino, d arte e di musica. Ha dato i natali a Vittorio Alfieri, Paolo Conte, Giorgio Faletti. Ha legato il suo nome alle bollicine dolci e aromatiche più vendute al mondo (l Asti Docg) e alla rossa Barbera. Dal 7 al 16 settembre Asti ospita a Palazzo dell Enofila la 46^ edizione del Salone nazionale di vini Douja d Or (dùja per chi legge). È l occasione per degustare e acquistare 450 vini Doc e Docg di tutta Italia, selezionati da assaggiatori esperti dell Onav in occasione del 40 concorso nazionale promosso dall Azienda speciale della Camera di Commercio di Asti. In testa, i 38 Oscar del vino Italiano premiati con la Douja d Or, la brocca dorata simbolo della manifestazione, ispirata all antico recipiente che veniva utilizzato per travasare il vino dalle botti e portarlo in tavola. Coprotagonisti dell evento, oltre 150 tipologie di Barbera (da degustare insieme a specialità locali), l Asti e il Moscato d Asti con un grande lounge bar dedicato agli aperitivi, l Alta Langa Metodo Classico e una vasta selezione di grappe italiane. Ricchissima la sezione gastronomica con ricette della tradizione, piatti d autore degli chef stellati (19, , coperti a prenotazione 13 euro) e mercatino delle eccellenze piemontesi. Nuovo cartellone culturale. Dopocena (ore 21) con: Cesare, la luna e la vigna - Omaggio a Pavese nel giorno del suo compleanno, drammaturgia e regia di Luciano Nattino, con intervento di Andrea Bosca (9 settembre); da lunedì 10 a domenica 16 la rassegna Suonidivini ideata dal giornalista Massino Cotto, ospiti Vittorio De Scalzi, Francesco Baccini, Mauro Ermanno Giovanardi, Danilo Sacco, Giulio Casale e altre guest star. Sabato 15 settembre, serata alfieriana. Da non perdere domenica 9 settembre il Festival delle Sagre, evento unico nel panorama italiano. In mattinata la sfilata storica con oltre 3000 figuranti in abiti d epoca che danno vita ad una rappresentazione corale della società contadina tra Otto e Novecento. A seguire, il più grande ristorante all aperto d Italia con il ricco menu allestito da 45 pro loco astigiane e due pro loco fuori porta (80 portate in menu su Orari del salone: feriali dalle 17 alle 24 venerdì dalle 17 all una - sabato dalle 11 all una - domenica dalle 11 alle 24. l entrata è libera -

12 12 EVENTI Asti, la nuova fiera del tartufo Torna dal 16 al 18 novembre, ampliata e rinnovata Sarà un evento nell evento, la Fiera del Tartufo della Città di Asti edizione 2012: tre giorni ricchi di appuntamenti, incontri, assaggi. Tutto con un denominatore comune: il tartufo bianco, croce e delizia di ogni gourmet. La manifestazione, che quest anno si svolgerà dal 16 al 18 novembre, si presenta con una nuova formula e con una nuova sede. Saranno, infatti, sei le aree tematiche: il vino biologico con la rassegna Vinissage, che ogni anno porta ad Asti i migliori produttori di vino biologico d Italia; il cioccolato, con oltre 30 maestri cioccolatieri provenienti da tutta talia e certificati eccellenza artigiana; l arte bianca, con un vero laboratorio all aperto dove i bambini impareranno a panificare in modo naturale e genuino; l orto del Monferrato, in collaborazione con le associazioni agricole, per proporre la vera filiera corta con tutte le verdure di stagione, e il classico mercato dei prodotti artigianali. La piazza d onore, piazza San Secondo, accoglierà infine i migliori trifulao del Piemonte, che oltre alla vendita ricreeranno la classica cerca del tartufo, quest anno anche in versione notturna. Il tartufo sarà il filo conduttore di molte iniziative, tra le quali non mancheranno le cene nei ristoranti e nelle trattorie del centro. L Accademia del Gelato salato proporrà, invece, i migliori gelati da portata al tartufo. Già a partire dal 1 ottobre un grande display installato sul balcone del Municipio informerà in merito alla quotazione del tartufo sui diversi mercati di Monferrato, Langhe e Roero. Asti vuole riprendere, dunque, l antica tradizione del mercato del tartufo, che nel corso della settimana della Fierta sarà allestito davanti allo storico Bar San Carlo di piazza delle Erbe, coinvolgendo nella manifestazione tutto il centro storico, le piazze e le affascinanti vie del Ghetto. Non mancheranno gli appuntamenti serali: si parte venerdi 16 novembre con L Achoiade, la grande notte della bagna caoda, mentre sabato 17 è in programma un grande evento organizzato in collaborazione con il Consorzio dell Asti docg, i cui dettagli non sono ancora stati svelati. E poi locali aperti fino a tarda notte per far conoscere la vera accoglienza delle terre d Asti. Visite guidate, spettacoli teatrali e mostre saranno la cornice ideale per il turista italiano e straniero e per il monferrino in cerca di prelibatezze per il palato e per lo spirito. «Il tartufo da sempre è un traino eccezionale per il turismo in Piemonte ha dichiarato l assessore al Turismo del Comune di Asti Andrea Cerrato, che ha aggiunto - Asti si presenta con una Fiera del Tartufo rinnovata nello spirito, nella formula e negli spazi. Una partecipazione di tutte le associazioni di categoria, tre giorni di eventi e un coinvolgimento di tutto il centro storico. Tra le novità ha concluso Cerrato - anche un mercato dell ortofrutta, il concorso del tartufo dolce e L Anchoiade, la gran notte della bagnacauda» INFO: Comune di Asti Assessorato al Turismo Visite guidate e prenotazioni: Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato, tel info@terredasti.it EXPO2015, ACCORDO COTA - FORMIGONI PER L ALTA VELOCITÀ SULLA MILANO-TORINO Agroalimentare, sviluppo sostenibile del sistema rurale, turismo, valorizzazione del territorio, cultura, infrastrutture e trasporti sono i temi che si propone di sviluppare il protocollo di collaborazione stipulato tra le Regioni Piemonte e Lombardia per il governo del sistema delle eccellenze e la definizione di attività condivise a supporto dell Expo Milano Un iniziativa dagli obiettivi ambiziosi e di portata rilevante per la promozione dell intero bacino padano-alpino, sottoscritta il 13 luglio a Torino dal presidente della Lombardia e commissario per l Expo, Roberto Formigoni, e dal presidente del Piemonte, Roberto Cota. «L Expo ha dichiarato Cota - sarà un grande evento anche e soprattutto piemontese, con ricadute proporzionali alle capacità del nostro territorio di attrarre i visitatori. In pochi infatti limiteranno la loro visita soltanto all esposizione internazionale di Milano, ma coglieranno l occasione per vedere anche altro. E noi siamo la regione più prossima al luogo dell evento. La linea ad alta velocità Milano-Torino permette oggi il collegamento tra i nostri due capoluoghi nelle stesso tempo necessario per attraversare la città di Milano. Quindi è bene che tutto il territorio piemontese si attivi per cogliere l occasione rappresentata dall Expo 2015». Alla firma era presente anche l Assessore al Turismo della Regione Piemonte Alberto Cirio. UN MOMENTO DELLA FIRMA DELL ACCORDO SULL ALTA VELOCITà

13 eventi 13 Sarà ancora Salone del gusto Dal 25 al 29 ottobre al Lingotto di Torino di Paolo Monticone prodotti dei Presidi Slow Food, ed in quello Internazionale nell attiguo grande spazio dell Oval. In entrambi i casi sono previste aree ristorazione con cucine di territorio, etniche e di street food. Non mancherà ovviamente la grande Enoteca con 1200 etichette di cantine italiane, suddivise per macroaree, tra cui la prestigiosa selezione di vecchie annate della Banca del Vino di Pollenzo. Debutterà invece al Salone la Piazza della Pizza con venti pizzaioli di tutta Italia che si alterneranno a presentare le loro interpretazioni della classica Pizza napoletana con mozzarella di bufala campana e pomodori San Marzano. Tra le molte attrattive del Salone anche l esposizione Cibi che cambiano il mondo, su biodiversità, agricoltura e consumi quotidiani (mostra fotografica Giro del mondo per immagini, gioco per i più piccoli per riconoscere il cibo, la scoperta delle filiere della banana e del caffè, un piccolo orto dedicato ai bambini). Sotto il profilo più squisitamente turistico, il Salone proporrà gli Appuntamenti a Tavola in prestigiosi ristoranti di Torino e dintorni e nelle migliori cantine di Langa: Davide Scabin, che mette in scena la Piola Combal, Enrico Crippa al Piazza Duomo di Alba, Renzo e Giampiero Vivalda, dell Antica Corona Reale di Cervere, Ugo Alciati e Mary Barale al Da Guuido a Pollenzo. Puntuale al suo appuntamento biennale con gli appassionati del buon bere e del buon mangiare a cui si sono aggiunti, nel tempo tutti coloro che cercano e vogliono un mondo che sappia conservare i suoi valori umani, ambientali e produttivi al di là e al di sopra del mero profitto, si ripresenta nel prossimo mese di ottobre (dal 25 al 29) a Torino il Salone Internazionale del Gusto. Nell abituale sede di Lingotto Fiere il Salone, alla sua nona edizione sempre per l organizzazione di Slow Food, si abbina organicamente a Terra Madre che confonderà le cosiddette È partita il 21 luglio, per proseguire fino al 14 agosto, la decima edizione di Pralibro, kermesse dedicata al mondo dei libri che nel corso degli anni ha portato a Prali, in provincia di Torino, nomi del calibro di Margherita Hack, Roberto Saviano, Amiry, Schneider, Gian Carlo Caselli, Nando Dalla Chiesa e Luigi Ciotti. L edizione 2012, presentata in anteprima il 21 giugno scorso, prevede un ricco calendario di appuntamenti, con mostre, concerti, dibattiti e incontri con gli autori. Tra gli ospiti di quest anno Marcello Fois, Cristiano Cavina, don Andrea Gallo, Gherardo Colombo, Anna Sarfatti, Margherita Oggero, Maria Pia Bonanate, Guido Quarzo, Comunità del cibo del mondo alle tradizionali presentazioni di cibi e vini che da sempre caratterizzano l evento. Come sempre, i motivi per essere al Salone sono molteplici: la Grande cucina del Nord con lo chef Magnus Nilsson e la Storia della cucina italiana raccontata in quattro Teatri del Gusto da Fulvio Pierangelini, Davide Scabin, Valentino Marcattilii e il clan Iaccarino tanto per citarne due. Il celebre Mercato del Salone, quest anno aperto alle già ricordate Comunità del cibo di 150 paesi del mondo, si dividerà in quello italiano (nei padiglioni 1, 2 e 3) con oltre 300 PRALIBRO, al via la X edizione Antonio Ferrara, Ignazio Marino, Paolo Di Stefano, Ester Armanino, Marco Revelli, Patrizia Varetto, Giuseppe Laterza, Enrico Camanni, Chiara Balzarotti, Tito Ammirati, Giorgio Manacorda, Marco Cassini, Cristina Alziati, Anna Maria Gandini, Rosa Mogliasso e tanti altri ancora. Pralibri è nata dalla collaborazione tra le Librerie Torre di Abele e Claudiana, la Chiesa Valdese e il Comune di Prali. L idea del festival è la costruzione di una libreria nella Sala valdese che per tutto il periodo estivo, luglio e agosto, offra un ricco assortimento di libri rappresentativo del meglio del panorama librario italiano, con particolare attenzione alla cultura protestante e alla letteratura per l infanzia. INFO: orari: Giovedì-Domenica 11/23; Lunedì 11/20. Biglietti d ingresso: 20 euro (16 ridotto per gruppi); 12 euro per i ragazzi dagli 11 ai 18 anni e per gli over 65; 10 soci Slow Food. IL salone è anche su Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram INFO: Il programma completo della manifestazione è scaricabile dal sito Per informazioni: La Torre di Abele Tel Libreria Claudiana - Torino Tel