COLLEGIO DI MILANO. Membro designato dalla Banca d'italia. (MI) RONDINONE Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) GAMBARO (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) RONDINONE Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) VELLUZZI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 29/07/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente, titolare di conto corrente presso l intermediario convenuto, aveva disposto mentre si trovava all estero l esecuzione di un bonifico verso lo stato estero ove soggiornava stabilmente. La convenuta non avrebbe eseguito tale trasferimento, ritenendo non adeguata la documentazione a supporto della richiesta. Parte ricorrente in considerazione dei disagi subiti e delle spese sostenute per rientrare in Italia al fine di disporre tale bonifico ha chiesto il risarcimento dei danni. Più precisamente, con reclamo del 16/4/2012 il ricorrente titolare di un conto corrente in essere presso la convenuta riepilogava l accaduto facendo, tra l altro presente che: in data 1/02/2012 aveva disposto presso la convenuta un bonifico di , fornendo istruzioni dal paese estero ove soggiornava (Colombia), per il trasferimento della somma sul conto corrente estero intestato alla moglie; tale disposizione era stata impartita compilando il modulo, richiesto e ricevuto via mail dalla convenuta, successivamente trasmesso via Fax alla dipendenza (l operazione di trasferimento si sarebbe conclusa nel giro di 5 giorni); Pag. 2/6

2 in data 15/3/2012, la moglie aveva firmato, per [proprio] conto, una promessa di acquisto di un Immobile, il cui pagamento (520 milioni di Pesos) sarebbe stato corrisposto secondo scadenze concordate; in relazione a tale operazione di compravendita immobiliare, in data 17 marzo per onorare il pagamento pattuito avente scadenza al 30 marzo aveva chiesto l esecuzione di un bonifico di ,00; tale disposizione non era stata eseguita dalla banca convenuta sulla base delle argomentazione riepilogate sulla lettera del reclamo; vista l impossibilità di soddisfare le richieste della banca, di acquisire l ordine di trasferimento tramite lettera autenticata dal consolato italiano, aveva dovuto intraprendere un viaggio intercontinentale per recarsi personalmente in banca e disporre il trasferimento; in relazione alle spese e ai disagi subiti chiedeva alla convenuta un dialogo al fine di addivenire ad un accordo di risarcimento. Con riscontro al reclamo, in data 30/5/2012, la convenuta faceva anche presente che: in caso di bonifici esteri, di importo rilevante, la normativa non consentirebbe di impartire l ordine di bonifico tramite ; pertanto, tale disposizione doveva essere effettuata mediante lettera raccomandata contenente disposizioni di bonifico, e motivazioni dello stesso (ai fini della comunicazione all U.I.C e per le rilevazioni antiriciclaggio); tale comunicazione, provenendo da un paese extra CEE, doveva inoltre essere autenticata dal Console Italiano preposto o da altra Autorità locale riconosciuta ; il cliente (intestatario del conto) sarebbe obbligato a rispettare le modalità di gestione dei conti nei modi concordati convenzionalmente con la Banca così pure graverebbero sul mandante gli oneri e i costi inerenti al rilascio di eventuali procure speciali, o documenti autenticati. Il Ricorrente, il ricorso, ha chiesto genericamente il risarcimento del danno, facendo presente di avere sostenuto spese e mancati guadagni per 6.435,00. Con successivo allegato, accluso alla mail del 4 dicembre 2013, ha riformulato la domanda, chiedendo: il rimborso delle spese sostenute, pari ad 6.435,00, così come elencate nella documentazione acclusa al ricorso; la possibilità che, in futuro, la banca accetti l esecuzione di bonifici da parte del nominativo designato con la procura a suo tempo rilasciata e che la banca ha ritenuto scaduta. Nelle proprie controdeduzioni, trasmesse con nota del , la convenuta ha, tra l altro, precisato che: il ricorrente residente in Colombia nel mese di marzo aveva richiesto, tramite mail non certificata, l esecuzione di un bonifico a favore della moglie; la dipendenza aveva conseguentemente e correttamente chiesto che l ordine venisse impartito con firma autenticata dal consolato Italiano anche in considerazione della rilevanza dell importo, al fine di attribuire i doverosi caratteri di certezza circa la provenienza e nell ottica precisa di salvaguardia del cliente, al fine di prevenire tentativi di truffa. servendosi di fax e/o mail contraffatte ; il ricorrente, nella documentazione prodotta, aveva richiamato la procura con la quale nominava, quale mandatario, un soggetto che risulta altresì delegato ad operare sul conto corrente del ricorrente; contrariamente, a quanto affermato dal ricorrente, il predetto mandatario non aveva tuttavia ritenuto di dare corso Pag. 3/6

3 all operazione, fornendo le necessarie istruzioni per l esecuzione del predetto bonifico; la decisione di tornare in Italia sarebbe, quindi, completamente riconducibile alla volontà dello stesso ricorrente e, pertanto, non imputabile alla convenuta. La convenuta, sulla base di quanto rappresentato, ha chiesto all ABF di voler respingere il ricorso, precisando di avere dato prova delle motivazioni sottostanti al rifiuto di dar corso al bonifico disposto tramite semplice non certificata. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. La controversia attiene alla mancata esecuzione di un bonifico che, sulla base di quanto dichiarato, sarebbe stato ordinato tramite mail non certificata e per questo non eseguito dall intermediario convenuto. Ai fini della ricostruzione della vicenda si rileva che: Il ricorrente è correntista della banca; sulla base del documento di identità il ricorrente risulta residente in Italia. Lo stesso ha dichiarato di essere assente dall Italia, in quanto soggiorna stabilmente nello stato di origine della moglie (Colombia); non è controverso che in precedenza la banca avesse permesso di impartire un ordine di bonifico di ,00, sulla base di una disposizione inviata via fax e su un modulo ricevuto via mail dalla banca; relativamente al bonifico controverso, le parti non hanno fornito la documentazione da cui rilevare le modalità con cui lo stesso è stato impartito, né hanno prodotto riproduzione dello scambio di mail intervenute in seguito alla richiesta del ricorrente, nella quale sono state riportate le informazioni di volta in volta fornite dalla convenuta sulle domande formulate; in sede di risposta al reclamo la banca aveva confermato e ribadito quale fossero le modalità necessarie per l approntamento di un bonifico rilevante, anche ai fini del rispetto della normativa di riferimento; con le controdeduzioni aveva invece giustificato tali modalità prevalentemente per motivi cautelativi. Per completezza va ricordato anche che: - la convenuta non ha esibito la normativa che disciplina l esecuzione dei bonifici esteri e di importo rilevante; - ha ritenuto necessario acquisire per l esecuzione di un bonifico di importo rilevante una lettera raccomandata, munita di visto consiliare (in proposito ha richiamato le disposizioni di cui alla convenzione dell AJA del 1961, che sembrerebbe riferibile agli atti rilasciati dalle autorità competenti nell ambito presumibilmente degli scambi commerciali); - la richiesta inviata dal ricorrente seppure indirizzata da uno stato estero riguarda un cittadino italiano e correntista della banca. Inoltre, il ricorrente ha allegato copia della procura notarile rilasciata ad un soggetto in data 29 dicembre 1987; nel reclamo ha dichiarato di non aver potuto attivare la procura, in quanto i dipendenti della banca avrebbero riferito al mandante che il documento non era più valido. La banca ha esibito documentazione da cui si rileva che il rappresentante designato con la procura di cui sopra ha poteri di firma disgiunta sul conto corrente. Pag. 4/6

4 Con le controdeduzioni ha ribadito soltanto che il rappresentante non aveva presentato alcuna disposizione per il trasferimento della somma richiesta. Agli atti del presente procedimento non risulta alcuna disposizione impartita dal rappresentante. Ciò chiarito, va ricordato che la dottrina e la giurisprudenza dominanti ravvisano nel bonifico un incarico (mandato delegazione di pagamento), conferito dal cliente alla banca, che solitamente si inserisce nel più ampio servizio di cassa offerto dalla banca con il contratto di conto corrente di corrispondenza (art cod. civ.). All esecuzione dell ordine di bonifico risulta, pertanto, applicabile l art cod. civ., in tema di esecuzione di incarichi ricevuti dal correntista, o da altro cliente, che prevede che il banchiere risponda secondo le regole del mandato, con rinvio all art cod. civ. e, quindi, alla diligenza del buon padre di famiglia ex art. 1176, comma 1, cod. civ. Secondo la giurisprudenza e la dottrina tale rinvio, non essendo puntuale, deve essere meglio riferito alla diligenza professionale di cui al comma 2 dell art c.c., rapportata al tipo di attività svolta. Il grado di diligenza cui è tenuto l intermediario nell esecuzione delle disposizioni che gli siano state impartite dal cliente è, infatti, da individuare nella diligenza del c.d. bonus argentarius (cfr., ad esempio, CASS., 12 GIUGNO 2007, N , secondo cui «ai sensi dell art c.c., comma 2, la banca appellata, la quale, svolgendo attività professionale, deve adempiere tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei propri clienti con la diligenza particolarmente qualificata dell accorto banchiere, non solo con riguardo all attività di esecuzione di contratti bancari in senso stretto, ma anche in relazione ad ogni tipo di atto o di operazione oggettivamente esplicati»). Ora, in relazione al ruolo e alle attività del procuratore del ricorrente, questo Collegio non è assolutamente stato posto in grado di esprimere una valutazione al riguardo, dal momento che pur essendo indubbia la ricorrenza di una Procura generale rilasciata a tempo indeterminato e del potere del rappresentante di operare disgiuntamente sul conto corrente di titolarità del ricorrente la ricostruzione dei fatti è assolutamente contrastante e priva di qualsiasi riscontro probatorio, dal momento che il ricorrente ha asserito che la banca non aveva ritenuto valido il documento del procuratore, ai fini della presentazione dell ordine del bonifico da parte del rappresentante, in quanto dopo 4 anni avrebbe perso efficacia, mentre la banca, in sede di controdeduzioni, ha dichiarato che il soggetto delegato non si era presentato per disporre l operazione. In merito al rifiuto dell intermediario di eseguire un bonifico Italia su estero in presenza di una non certificata inviata dal proprio cliente, deve rilevarsi che la banca ha indicato al ricorrente che in relazione all importo e alle circostanze già rappresentate l unica modalità per disporre della somma sarebbe stata quella della lettera raccomandata munita di visto consolare (cautela forse eccessiva, potendo bastare anche una forma di comunicazione più affidabile della non certificata, come, ad esempio, una PEC). Ora considerando complessivamente, da un lato, che la richiesta di tale cautela da parte della banca (raccomandata a.r. con visto consolare) appare non perfettamente in linea con la normativa interna di riferimento, che ormai tende a riconoscere la piena utilizzabilità del fax quale mezzo legale di comunicazione (ed in misura analoga delle ) e, dall altro lato, che le particolari cautele imposte dalla convenuta appaiono essere state adottate nell ottica di salvaguardare il cliente (id est: evitare che costui potesse subire pregiudizi in conseguenza di operazioni fraudolente disposte con fax e/o false), questo Collegio ritiene che l operato dell intermediario sia stato corretto, in quanto improntato a principi di condivisibile prudenza. Le istanze della parte ricorrente vanno, pertanto, disattese. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio non accoglie il ricorso. Il Collegio delibera, altresì, di rivolgere all intermediario, ai sensi di cui in motivazione, indicazioni utili a favorire le relazioni con la clientela. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6