comunemente adottate, potrebbero velocizzare e migliorare le procedure di valutazione della qualità ambientale. Gli IPA, noti per la loro tossicità a

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "comunemente adottate, potrebbero velocizzare e migliorare le procedure di valutazione della qualità ambientale. Gli IPA, noti per la loro tossicità a"

Transcript

1 1 SCOPO DELLA TESI La Pialassa Baiona è stata oggetto di molti studi, la maggior parte dei quali inerenti l antropizazzione provocata dall enorme sviluppo industriale e portuale presente nelle zone limitrofe. Gli studi fin qui effettuati si sono soffermati sulla determinazione di sostanze inorganiche (generalmente metalli pesanti) prestando una attenzione particolare per il Hg, che, a causa della sua concentrazione e tossicità, è risultato essere uno dei maggiori elementi di disturbo per l ecosistema presente. Pochi studi sono stati effettuati sulla componente organica del sedimento, mentre nessun analisi approfondita è ancora stata eseguita per determinare la frazione organica inquinante. Col presente lavoro si è cercato di individuare, nell area in oggetto, l eventuale presenza di composti organici d origine antropica, esibendo un particolare interesse per le sostanze polimeriche (prodotti di sintesi derivanti dall attività petrolifera), data la loro ubiquitarietà e possibilità di arrecare disturbo alla vita. Contemporaneamente si è cercato di analizzare la distribuzione e la fonte di un gruppo di composti noti per la loro tossicità, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Nel primo gruppo di sostanze ritroviamo composti costituenti la base degli oggetti d uso quotidiano che, come tali, non presentano particolari problemi di tossicità. Se però, come nel nostro caso, si assiste ad una loro massiccia distribuzione all interno del sedimento, potrebbero provocare effetti indesiderati legati alla variazione dell habitat (granulometria, proprietà chimico - fisiche differenti), o, in seguito, problemi di tossicità legati alle trasformazioni che questi prodotti subiscono durante le degradazioni nell ambiente sedimentario (es. depolimerizzazioni, declorinazioni). Tutto ciò potrebbe trasformare un prodotto inizialmente inerte in fonte di problemi ambientali: si potrebbero originare nuovi intermedi tossici o capaci di adsorbire (o legare) altre sostanze pericolose (es. metalli pesanti). L indagine eseguita potrebbe diventare base per l applicazione in casi analoghi delle tecniche analitiche utilizzate, tecniche che, 1

2 comunemente adottate, potrebbero velocizzare e migliorare le procedure di valutazione della qualità ambientale. Gli IPA, noti per la loro tossicità a seguito di un elevato numero di indicazioni bibliografiche, non sono mai stati studiati nella zona in oggetto. Alla luce di queste considerazioni, una caratterizzazione approfondita, che consideri oltre alla determinazione qualitativa e quantitativa anche l individuazione degli input, é apparso un obiettivo importante. Inoltre, considerando anche alcune possibili modificazioni di cui potrebbe essere teatro la Pialassa stessa (costruzione di nuovi canali e pulizia di quelli già presenti attraverso una dragatura), potrà risultare molto utile conoscere la situazione attuale per evitare problemi futuri legati alla risospensione di queste sostanze. 2

3 1 CIA 2 IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI 2.1 INTRODUZIONE: Gli idrocarburi policiclici aromatici, IPA, rappresentano una famiglia di microinquinanti organici, divenuti ormai ubiquitari nell ambiente, soprattutto a causa di attività umane. Chimicamente sono caratterizzati dalla presenza di anelli aromatici fusi (due anelli si dicono fusi quando condividono una coppia di atomi di carbonio). Il composto più semplice della classe è quindi il naftalene (due anelli condensati), mentre all estremo opposto troviamo virtualmente la grafite ( fogli bidimensionali di anelli benzenici). La struttura molecolare in figura 2.1 [1]. Gli IPA sono fra i composti più tossici della classe degli idrocarburi e, a causa della loro lipoficità, possono facilmente attraversare le membrane biologiche ed accumularsi negli organismi, dove possono causare danni al materiale genetico. L interesse scentifico per questa classe di composti è, quindi, legato alla loro genotossicità provata o ipotizzata (i primi sospetti di cancerogenicità di benzo(a)pirene e dibenzo(a,h)antracene, risalgono agli inizi degli anni trenta). Per questo stesso motivo la United States Environment Protection Agency (EPA) e la World Health Organization (WHO) hanno identificato, all interno di questa classe, 16 composti definiti inquinanti prioritari (fig 2.1) [1,2]. A causa della loro elevata idrofobicità, gli IPA che raggiungono l acqua si adsorbono velocemente al particolato, grazie al quale finiscono velocemente nel sedimento, che diventa così una riserva di inquinanti. Nella maggior parte dei siti inquinati, non si ritrova un singolo idrocarburo della classe ma, generalmente miscele di più componenti, diverse a seconda della fonte che li ha originati. In questo modo cambiamenti di composizione relativa dei diversi composti, riflettono cambiamenti nella fonte che ha prodotto l emissione. Il sedimento si presenta quindi come il comparto da cui trarre le maggiori 3

4 informazioni riguardo l andamento temporale dell inquinamento o dei processi naturali che hanno originato gli IPA [3,4]. 1) NAFTALENE 5) FENANTRENE 9) CRISENE 13) BENZO(a)PIRENE 2) 6) 10) 14) ACENAFTILENE ANTRACENE BENZO(a)ANTRACENE DIBENZO(a,h) ANTRACENE 3) 7) 11) 15) ACENAFTENE FLUORANTENE BENZO(b)FLUORANTENE BENZO(ghi)PERILENE 4) 8) 12) 16) FLUORENE PIRENE BENZO(k)FLUORANTENE INDENO[1,2,3-cd]PIRENE Figura 2.1: Struttura molecolare dei 16 IPA definiti dall US EPA inquinanti prioritari. 4

5 2.2 IPA NELL AMBIENTE [1]: Gli IPA sono una classe di contaminanti organici divenuti ormai ubiquitari. La presenza in atmosfera deriva principalmente dall uso di combustibili fossili per la produzione di calore ed energia, nonché per la distruzione termica di rifiuti. Il benzo(a)pirene viene spesso utilizzato come standard per la misura di sorgenti inquinanti. Le fonti precedentemente ricordate, contribuiscono a produrre più del 50 % del benzo(a)pirene totale emesso sulla Terra. Anche lo scarico da parte dei veicoli è considerato fonte importante, soprattutto nelle aree urbane di paesi industrializzati. Una stima del contributo apportato dagli autoveicoli negli Stati Uniti, indica che questi emettono più del 35% degli IPA atmosferici totali. Le fonti naturali contribuiscono per i rimanenti IPA, ma la loro entità è tale da permettere di considerare le fonti antropiche come prioritarie. I livelli riscontrabili nell atmosfera urbana sono molto variabili e dipendono, oltre che dal tipo di città e di fonti emittenti, anche dalla temperatura e dalle condizioni metereologiche locali. I livelli tendono ad essere più alti durante la stagione invernale, seguendo l incremento del consumo di combustibili fossili. Gli IPA rimangono nella fase gassosa se le temperature sono superiori ai 150 C; gli scarichi emessi, raffreddandosi sotto questa temperatura, permettono agli IPA di condensare rapidamente e di adsorbirsi alle ceneri volanti. Una grossa percentuale di idrocarburi si trova, così, associata al particolato con diametro inferiore ai 5 µm, diventando assimilabili per l uomo: attraverso le vie respiratorie giungono nella zona alveolare, dove possono esplicare la loro azione tossica, aumentando il rischio potenziale per la salute umana. All interno dell atmosfera gli IPA subiscono reazioni chimiche e fotochimiche degradative. Queste reazioni includono ossidazioni da parte di ossid di azoto, di zolfo, ossigeno, ozono, radicali ossidrilici e idroperossido. Sebbene si producano principalmente prodotti biologicamente inerti, esistono evidenze che mostrano la formazione di idrocarburi policiclici nitro sostituiti, riconosciuti mutageni e tumorigeni nel topo. 5

6 Livelli significativi di IPA sono stati trovati nei suoli di tutte le regioni terrestri. Nelle zone più remote, derivano principalmente da incendi di biomasse vegetali, o da ricadute di inquinanti presenti in atmosfera. In quelle maggiormente industrializzate la ricaduta è significativamente superiore. I livelli riscontrabili possono essere di alcuni ordini di grandezza superiori rispetto al caso precedente. Zone particolarmente interessate dal problema sono le miniere di carbone e quelle in prossimità delle fonti precedentemente ricordate dove la ricaduta è più consistente. Nell ambiente acquoso, l origine principale è data dalla ricaduta di materiale particolato, trasportato dalle correnti gassose dalla zona di produzione ai fiumi, laghi e quindi al mare o agli oceani. Il livello medio di IPA riscontrato in acque per il consumo umano negli USA, è dell ordine di 0,1-23 ng/l [5]. Trattamenti di clorazione o di ozonizzazione producono una riduzione di questi livelli. La quantità di IPA presenti nei sedimenti marini riflette l industrializzazione del territorio limitrofo. Questi sedimenti presentano un profilo verticale in cui le maggiori concentrazioni sono riscontrabili nella zona superficiale o subsuperficiale. La concentrazione totale diminuisce con la profondità fino ad arrivare ai livelli minimi, dovuti a fenomeni naturali sempre presenti, riscontrabili nei sedimenti depositati in periodo pre-industriale. Al contrario, il profilo di sedimenti incontaminati da fonti antropogeniche, presenta profili verticali con quantità relativamente costanti di fenantreni alchil-sostituiti, tipici della fossilizzazione di piante terrestri. Livelli non trascurabili sono stati trovati in molti cibi comuni, la contaminazione interessa principalmente piante di cui si consumano le foglie come ad esempio la lattuga, gli spinaci, il te, il tabacco. Gli idrocarburi ritrovati derivano quasi sicuramente da una contaminazione atmosferica, grazie alla ricaduta di particolato sulle foglie che vengono successivamente utilizzate come cibi. IPA sono stati trovati in associazione con minerali grezzi di mercurio. Alcuni esempi sono rappresentati dall Idrialite, un minerale bituminoso di mercurio proveniente dall Idria, Slovenia, e dalla Curtisite, minerale verde-giallo, fluorescente, ritrovato nella zona di Sonoma County, California. Questi minerali contengono molti componenti in differenti percentuali. Tra gli IPA più rappresentati ricordiamo il picene, il dibenzo(a,h)fluorene, 11H- 6

7 indeno(21,a)fenantrene, indenofluoreni, crisene uniti ai loro omologhi mono e di-metil sostituiti. Alcuni IPA sono stati ritrovati anche in meteoriti e evidenze spettroscopiche indicano una loro possibile presenza anche nello spazio intrastellare: sono state individuate radiazioni infrarosse tipiche della lunghezza d onda vibrazionale degli IPA molto pesanti (15-20 anelli fusi). 2.3 PROPRIETA CHIMICO FISICHE [6] Le proprità chimico-fisiche di una classe di composti danno indicazioni inerenti la distribuzione e la reattività di una specie chimica nell ambiente. Ad esempio, la reattività di un composto (biologica, fotochimica, ecc.) nell ambiente acquoso cambia se esso è presente nella fase disciolta o adsorbito sul materiale particellato. Per composti non polari, la distribuzione tra fase acquosa e solida è governata dalla solubilità del composto in acqua, C w Solubilità in acqua: Gli IPA sono un gruppo di sostanze idrofobiche, come è dimostrato dalla loro bassa solubilità in acqua (C w < 10-3 mmol/l, vedi tabella 2.1). La solubilità diminuisce passando dai composti a basso peso molecolare a quelli più pesanti, in quanto per le sostanze idrofobiche la solubilità in acqua dipende dall area molecolare. Infatti, il fenantrene è più solubile dell antracene, pur avendo lo stesso peso molecolare [7]. La solubilità diminuisce ulteriormente se all interno dell acqua sono presenti soluti ionici; l effetto viene chiamato salting out, e si misura attraverso la costante K s, avente la seguente formula: K s = {log[c w /C w,sal ]} / [sali] T, in cui C w rappresenta la concentrazione nell acqua pura, C w,sal rappresenta la concentrazione nell acqua contenente i soluti ionici e [sali] T rappresenta la concentrazione totale degli ioni. 7

8 Questo effetto è molto importante per sistemi in cui cambia la salinità, come ad esempio negli estuari. Tanto maggiore è il valore della costante, tanto più una sostanza organica risulterà idrofoba al contatto con l acqua marina. Per alcuni IPA (più il benzene) il valore della costante è presente in tabella 2.2; si nota come il valore sia sempre maggiore di zero e mediamente attorno a 0,2-0,3, valori che producono un abbassamento relativo di solubilità dell ordine del 10-50%. Composto C w (mmol/l) Log K ow Log K om Fenantrene 7, ,57 2,73 Antracene 3, ,57 2,73 Fluorantene 1, ,17 3,42 Pirene 7, ,17 3,42 Benz(a)antracene 4, ,84 4,19 Crisene 1, ,84 4,19 Benzo(b)fluorantene ,44 4,88 Benzo(k)fluorantene ,44 4,88 Benzo(a)pirene 1, ,44 4,88 Indeno(1,2,3-cd)pirene 6, ,04 5,57 Benzo(ghi)perilene ,04 5,57 Dibenzo(a,h)antracene 1, ,11 5,65 Tabella 2.1: Proprietà chimico-fisiche di alcuni IPA: C w solubilità in acqua; K ow coefficiente di ripartizione acqua ottanolo; K om coefficiente di ripartizione acqua sostanza organica, calcolato attraverso l equazione K om = 1,15 log K ow 2,53. Da Baumard ed altri 1998 [7], modificata. Nome IPA Benzene Naftalene Fenantrene Antracene Pirene Crisene K s (l/mol) 0,19 0,25 0,25 0,26 0,31 0,34 8

9 Tabella 2.2: Valori di K s per alcuni composti appartenenti alla classe degli IPA, da Environmental Organic Chemistry, 1993 [6] Distribuzione acqua/materiale solido, Kp: Nell ambiente acquoso gli IPA sono fortemente adsorbiti alle particelle solide (sedimento e particolato). L entità del fenomeno è descritta dal coefficiente di distribuzione K p : K p = C s / C w, dove C s, rappresenta la concentrazione nella fase solida, mentre C w nella fase acquosa. Il coefficiente dipende da numerosi fattori tra cui temperatura, concentrazione e tipo di soluti ionici presenti, caratteristiche del materiale solido e contenuto di sostanza organica. K om, coefficiente di distribuzione tra la sostanza organica e l acqua, rappresenta un K p normalizzato rispetto al quantitativo di sostanza organica presente. Questo coefficiente viene introdotto in quanto si è visto che la tendenza a ripartirsi tra acqua e solidi, dipende soprattutto dalla quantità totale di carbonio organico (TOC). K om, è quindi, il coefficiente di distribuzione fra la fase acquosa e la fase organica associata al materiale solido. Il K p può essere calcolato attraverso la determinazione di K om e del TOC: K p = K om * TOC. Poichè K om, è difficile da ricavare sperimentalmente, viene stimato indirettamente dal valore del coefficente di ripartizione fra acqua e n-ottanolo, K ow : K ow = C o /C w, dove C o rappresenta la solubilità del composto in n-ottanolo e C w quella in acqua. Infatti, si è visto che il n-ottanolo è il solvente organico che più si avvicina al comportamento della sostanza organica presente nell ambiente, e 9

10 attraverso una semplice relazione empirica, conoscendo il valore della costante K ow, si può risalire al valore della costante K om K om = A log K ow + B, dove A, B sono costanti e K om, K ow coefficenti di ripartizione. La ripartizione acqua/sostanze solide, vero obiettivo dello studio chimicofisico, dipenderà dalla solubilità in acqua (C w ) e in ottanolo (C o ), e dal quantitativo di sostanza organica presente nell ambiente studiato (TOC). Infatti, sostituendo le equazioni precedentemente descritte ritroviamo che: K p = (A log C o /C w + B) * TOC; dove il percorso seguito prevede i seguenti passaggi: C w K ow K om K p. I valori di K ow e K om sono presentati nella tabella 2.1. La tendenza dei singoli IPA ad essere catturati dal materiale particellato aumenta all aumentare del peso molecolare. 2.4 BIODISPONIBILITÀ: La nocività di una sostanza pericolosa all interno di un comparto ambientale, non dipende tanto dalla quantità totale presente, quanto dalla quantità di inquinante che può essere effettivamente disponibile per l assorbimento. Riprendendo quanto detto a proposito delle caratteristiche chimico-fisiche, possiamo dire che la tossicità degli IPA è legata alla capacità di ogni composto di ripartirsi nelle diverse fasi: acquosa e solida. Fino a quando gli IPA rimangono adsorbiti nella fase solida, sono meno disponibili e quindi meno pericolosi. Come dimostrato da Wei-Chun Ma ed altri (1998), anche organismi che vivono a stretto contatto con il suolo, nutrendosi con esso (nel caso 10

11 specifico si analizza il comportamento di adulti di Lumbricus rubellus, lombrico di terra che soggiorna normalmente nei primi 20 cm), assorbono gli IPA principalmente attraverso l acqua interstiziale [8]. Il fattore che maggiormente influisce sulla biodisponibilità è la quantità di sostanza organica presente dato che, come indicato dalla formula K p = K om * TOC, una massiccia presenza di sostanza organica permette una ripartizione maggiore (Kp elevato) verso il materiale solido. Si è visto nel precedente paragrafo che gli IPA a basso peso molecolare, sono maggiormente solubili in acqua ed hanno un coefficiente di distribuzione Kp inferiore rispetto ai composti più pesanti. Per questo motivo, a parità di concentrazione e di sostanza organica presente, i membri più piccoli sono più concentrati nella fase acquosa e potenzialmente più assimilabili. Ad esempio, studiando l assunzione di IPA da parte di Pontoreia hoyi, un anfipode che si nutre tramite filtrazione, si osserva che la concentrazione e la distribuzione relativa di IPA all interno dell organismo, può essere molto differente rispetto quella trovata nel sedimento. Il rapporto fenantrene/antracene all interno dei tessuti analizzati è sempre molto superiore rispetto quello trovato nei sedimenti. Ciò è stato spiegato considerando che il fenantrene è più solubile dell antracene (tabella 2.1, caratteristiche chimico-fisiche), per cui molto più concentrato nelle acque che filtra Pontoreia hoyi [7]. Bisogna anche tener presente che una maggiore disponibilità può favorire la maggiore detossificazione del sedimento, in quanto le molecole sono più facilmente attaccabili dai microorganismi implicati nella biodegradazione. Per questo motivo, col passare del tempo la concentrazione dei composti a basso peso molecolare (meno adsorbiti alle particelle solide) diminuisce, mentre la concentrazione degli idrocarburi policiclici più pesanti rimane circa costante. La minor disponibilità dei membri più pesanti della classe, comporta una riduzione della loro tossicità nel breve periodo che, però, si protrarrà per un periodo di tempo superiore [9]. 11

12 2.5 BIOACCUMULO E BIOAMPLIFICAZIONE: Per bioaccumulo si intende l arricchimento di una sostanza negli organismi viventi; mentre per bioamplificazione si intende invece l accumulo che può avvenire all interno della catena trofica a causa dell arricchimento di una certa sostanza dovuto all ingestione di organismi che avevano precedentemente accumulato la medesima sostanza. I pochi dati di letteratura evidenziano che, pur con ampie differenze interspecifiche, in tutti i casi in cui è stata dimostrata l assimilazione degli inquinanti ingeriti, si è notato anche il rapido metabolismo ed escrezione degli IPA stessi. Quindi né il bioaccumulo né la bioamplificazione degli IPA sembrano essere rilevanti in quanto il materiale dovrebbe essere rapidamente assorbito ma dovrebbe essere anche relativamente resistente all escrezione ed al metabolismo [10]. 2.6 TOSSICITA Gli IPA sono composti lipofili e si accumulano nei tessuti degli organismi esposti; la loro eliminazione dipende dalla capacità dell organismo stesso di trasformarli in metaboliti idrosolubili, eliminabili attraverso l escrezione. L effetto tossico si manifesta principalmente attraverso due tipi di interazione con le strutture cellulari: formazione di legami reversibili con siti lipofici che possono impedire i normali processi della cellula (tossicità acuta); formazione di metaboliti idrofilici, reattivi ed elettrofili, che si legano alle strutture cellulari, provocando danni a lungo termine (tossicità cronica) Tossicità acuta: Per tossicità acuta si intende l insorgenza dell effetto, dopo l esposizione dell organismo, in un breve lasso di tempo. Gli studi più approfonditi sono stati eseguiti sul naftalene, tossico per molti Invertebrati marini a concentrazioni di 1-5 mg/l. La tossicità aumenta con il numero di alchilazioni presenti [11]. 12

13 Il valore acuto più importante è rappresentato dalla tossicità fotoindotta, instaurata dall assorbimento delle radiazioni UV della luce solare, da parte delle molecole di IPA. Le molecole eccitate, reagendo con l ossigeno, possono produrre ossigeno singoletto ( 1 O 2 ) o altre specie ossidanti, pericolose per i tessuti biologici. Il meccanismo viene definito di Energy-transfer. IPA hn RADICALI IPA * 1 O 2 SUBSTRATI IPA 3 O 2 Figura 2.2: Meccanismo attraverso il quale si può esplicare la tossicità acuta fotoindotta delle molecole di IPA. Le molecole di IPA fotoattivate potrebbero interagire con i substrati organici generando radicali liberi altamente reattivi. Questi stress producono la conseguente tossicità sull organismo. La figura 2.2, indica il comportamento delle molecole in grado di fotoattivarsi e di scaricare la propria energia sui tessuti biologici. Complessivamente si può individuare una tossicità acuta non eccessivamente alta, che viene amplificata dalla presenza di luce che potenzia gli effetti tossici di queste sostanze Tossicità cronica: 13

14 Per tossicità cronica si intende l insorgenza di effetti negativi su organismi esposti a dosi basse per un periodo di tempo sufficientemente lungo. Per effetti negativi si intende la capacità di indurre un fenomeno tumorale (cancerogenicità), di indurre una mutazione (mutagenicità) o di provocare effetti sul feto (teratogenicità). Molti IPA sono in grado di produrre gli effetti sopra indicati. Tra i più noti troviamo il benzo(a)pirene, il quale viene spesso utilizzato come riferimento per l indicazione della potenza oncogena relativa delle altre molecole appartenenti a questa classe (vedi tabella 2.3). L eccesso di tumori (rischio incrementale) è valutato nell ordine di 1 su per una popolazione esposta continuamente tutta la vita (stimata 70 anni) ad 1 ng/m 3 di Benzo(a)pirene. Non tutti gli IPA sono però cancerogeni per i mammiferi, quelli a 4, 5, 6 anelli sono considerati i più pericolosi. A causa della probabile pericolosità dell esposizione agli IPA, numerosi studi sono stati condotti per determinarne l effettiva pericolosità. L IARC (agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ha pubblicato un elenco contenente le sostanze, sulle quali sono stati studiati gli effetti cancerogeni ad esse collegabili. Le sostanze sono classificate in 5 gruppi: 1. Cancerogeno accertato per l uomo; 2A. Probabile cancerogeno; 2B. Possibile cancerogeno; 3. Non classificabile (le prove non sono sufficienti né per ritenere la sostanza cancerogena né per escluderla); 4. Probabilmente non cancerogeno. Pur non essendo presenti prove in grado di dimostrare la cancerogenicità, per l uomo, di nessuno degli IPA, molti di essi sono considerati possibili iniziatori del fenomeno tumorale [2]. In tabella 2.3, sono riportate le cancerogenicità di alcuni IPA, sia in base alla definizione della IARC che come cancerogenicità relativa di una sostanza rispetto al Benzo(a)pirene. L interazione di una sostanza chimica con il DNA, rappresenta l evento iniziale della cancerogenesi chimica. In questa interazione sono agevolati dalla loro planarità, che permette di inserirsi comodamente all interno della doppia elica. Contemporaneamente, l inserimento rende possibile reazioni chimiche tra gli IPA e le basi del DNA con le quali si trova a stretto contatto, formando i cosiddetti addotti del DNA. Tale inserimento, quindi, viene ad interferire con il 14

15 normale svolgimento della duplicazione, creando la possibilità di far insorgere mutazioni, punto di partenza per trasformazioni cellulari e tumori [13]. Un esempio è presentato in figura 2.3. Nome Cancerogenicità (secondo IARC) Cancerogenicità relativa rispetto al benzo(a)pirene Naftalene 3 0 Acenaftene 3 0 Acenaftilene 3 0 Fluorene 3 0 Fenantrene 3 0 Antracene 3 0 Fluorantene 3 0 Pirene 3 0 Benzo(a)antracene 2A Crisene 3 0 Benzo(b)fluorantene 2B 0.11 Benzo(k)fluorantene 2B 0.03 Benzo(a)pirene 2A 1 Dibenzo(a,h)antracene 2A 0.6 Benzo(g,h,i)perilene 3 0 Indeno(1,2,3-c,d)pirene 2B 0.08 Tabella 2.3: Cancerogenicità di alcuni IPA, 1 = cancerogeno per l uomo; 2A = probabile cancerogeno; 2B = possibi le cancerogeno; 3 = non classificabile; 4 = probabilmente non cancerogeno. Secondo IARC 1999 [12]. I valori della terza colonna si riferiscono alla potenza cancerogena relativa dei composti indicati, rispetto al valore 1 assegnato al benzo(a)pirene (rischio incrementale 1/ , se tutta la vita si è esposti ad una atmosfera la cui concentrazione è di 1 ng/m 3. 15

IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA) Dott.ssa Clausi Maria Teresa

IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA) Dott.ssa Clausi Maria Teresa IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA) Dott.ssa Clausi Maria Teresa Gli IPA sono un ampia classe di contaminanti organici caratterizzati dalla presenza di due o più anelli aromatici condensati tra loro.

Dettagli

RELAZIONE DI VALUTAZIONE

RELAZIONE DI VALUTAZIONE RELAZIONE DI VALUTAZIONE MONITORAGGIO AMBIENTALE DELL ARIA TERRITORIO DEL COMUNE DI CASORATE SEMPIONE 1. Scopo del monitoraggio Lo scopo del monitoraggio è quello di determinare l impatto ambientale generato

Dettagli

COMUNE DI NOVARA ASSESSORATO PER L AMBIENTE INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI -IPA

COMUNE DI NOVARA ASSESSORATO PER L AMBIENTE INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI -IPA COMUNE DI NOVARA ASSESSORATO PER L AMBIENTE INDAGINE SULL INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI -IPA BENZENE, TOLUENE, XILENE - BTX POLVERI CON DIMENSIONE 10 mm - PM10 AGOSTO 1997

Dettagli

Report mensile sulla qualita dell aria

Report mensile sulla qualita dell aria Sezione provinciale di Report mensile sulla qualita dell aria provincia: periodo di riferimento: 01/01/2017 - Stazioni di monitoraggio stazioni di monitoraggio 1 2 3 Flaminia 4 5 2 3 5 1 4 zone Appennino

Dettagli

Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Cogne

Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Cogne Campagna di monitoraggio della qualità dell aria Cogne - 2016 Perché La campagna è stata effettuata per iniziativa di ARPA, al fine di valutare lo stato della qualità dell aria nel comune di Cogne, una

Dettagli

SC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale. IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO

SC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale. IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO SC Rischio Industriale e Energia SS Rischio Industriale e Igiene Industriale RELAZIONE TECNICA SOGGETTO CONTROLLATO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE di TORINO- zona GERBIDO Data di redazione: ANALISI E

Dettagli

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006 10. ARIA 10.1. Inquadramento L inquinamento atmosferico è un fenomeno assai complesso poiché, oltre ad essere il risultato dell immissione di sostanze prodotte da svariate attività antropiche (produzione

Dettagli

Metodi Analitici e Ripristino Ambientale. Gli inquinanti nel suolo e nelle acque sotterranee

Metodi Analitici e Ripristino Ambientale. Gli inquinanti nel suolo e nelle acque sotterranee Metodi Analitici e Ripristino Ambientale Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie per l Ambiente e il Territorio Modulo 1 Metodologie di Caratterizzazione e di Bonifica dei Siti Contaminati Lezione 2

Dettagli

PROCEDIMENTO PER DECONTAMINARE TRAVERSINE IN LEGNO DALLA PRESENZA DI INQUINANTI ORGANICI

PROCEDIMENTO PER DECONTAMINARE TRAVERSINE IN LEGNO DALLA PRESENZA DI INQUINANTI ORGANICI PROCEDIMENTO PER DECONTAMINARE TRAVERSINE IN LEGNO DALLA PRESENZA DI INQUINANTI ORGANICI * * * * * * D E S C R I Z I O N E (in sintesi) Il trovato ha come oggetto un procedimento per degradare inquinanti

Dettagli

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA

Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA COMBUSTIONE: principi Processo di ossidazione di sostanze contenenti C ed H condotto per ottenere energia termica (calore) C,H + O 2 calore + gas comb. COMBUSTIBILE + COMBURENTE CALORE + RESIDUI [ARIA]

Dettagli

Pietro Apostoli, Simona Catalani, Jacopo Fostinelli

Pietro Apostoli, Simona Catalani, Jacopo Fostinelli STIMA INTEGRATA DELL'ESPOSIZIONE A XENOBIOTICI NEGLI AMBIENTI LAVORATIVI E GENERALI: QUALCHE UTILE SPUNTO DALLA NOSTRA ESPERIENZA NELLO STUDIO DI METALLI ED IPA NELLA METALLURGIA FERROSA E NON? Pietro

Dettagli

Criteri di qualità dei sedimenti Valutazione igienico sanitaria

Criteri di qualità dei sedimenti Valutazione igienico sanitaria Criteri di qualità dei sedimenti Valutazione igienico sanitaria Maria Rita Cicero Istituto Superiore di Sanità 1 Indice 1. Introduzione 2. Obiettivi 3. Concetti chiave 4. Approccio 5. Conclusioni 2 Introduzione

Dettagli

ARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile

ARIA PULITA E ARIA INQUINATA. naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Parametri meteorologici e inquinanti atmosferici ARIA PULITA E ARIA INQUINATA L aria naturale è composta da un miscuglio di gas e particelle con concentrazione variabile Azoto, ossigeno, argon e vapore

Dettagli

Standard di esposizione umana. Ingegneria Sanitaria-Ambientale I Claudio Lubello

Standard di esposizione umana. Ingegneria Sanitaria-Ambientale I Claudio Lubello Standard di esposizione umana Ingegneria Sanitaria-Ambientale I Claudio Lubello Introduzione In questa lezione l attenzione viene spostata dagli aspetti connessi alla salute degli ecosistemi in generale

Dettagli

Cause di Natura chimica

Cause di Natura chimica Cause di Natura chimica Fattori patogeni di natura chimica:! Composti inorganici, organici! Esogeni, endogeni! Capaci di interferire in modo acuto o cronico su organismi viventi Entità del danno dipende

Dettagli

Questa presentazione verterà sugli NOx e in particolare: -cosa sono gli NOx -effetti sulla salute e alla vegetazione -dove si trovano -le concause

Questa presentazione verterà sugli NOx e in particolare: -cosa sono gli NOx -effetti sulla salute e alla vegetazione -dove si trovano -le concause Questa presentazione verterà sugli NOx e in particolare: -cosa sono gli NOx -effetti sulla salute e alla vegetazione -dove si trovano -le concause degli NOx I principali NOx presenti nell'atmosfera sono

Dettagli

I pericoli ambientali. Breve ricerca sulle principali peculiarità

I pericoli ambientali. Breve ricerca sulle principali peculiarità I pericoli ambientali Breve ricerca sulle principali peculiarità Differenza tra rischio e pericolo Pericolo È una proprietà, o una qualità, o una modalità dannosa di uno strumento, di una situazione, di

Dettagli

Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti»

Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti» Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti» Principi fondamentali per un dragaggio ambientalmente sostenibile: dalla caratterizzazione

Dettagli

CORSO DI ECOLOGIA. Docente: Marco Ciolli. CORSO di Tecniche della Prevenzione dell'ambiente e dei luoghi di lavoro. Ciclo del carbonio

CORSO DI ECOLOGIA. Docente: Marco Ciolli. CORSO di Tecniche della Prevenzione dell'ambiente e dei luoghi di lavoro. Ciclo del carbonio CORSO DI ECOLOGIA CORSO di Tecniche della Prevenzione dell'ambiente e dei luoghi di lavoro Ciclo del carbonio Docente: Marco Ciolli Lucidi di Marco Ciolli Corso Economia 2009 Trento 1 CICLO DEL CARBONIO

Dettagli

Inquinante Valore obiettivo (*) (ng/m 3 ) Arsenico 6 Cadmio 5 Nichel 20. Benzo(a)pirene 1

Inquinante Valore obiettivo (*) (ng/m 3 ) Arsenico 6 Cadmio 5 Nichel 20. Benzo(a)pirene 1 8 - DETERMINAZIONE DI IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI E METALLI NEL PARTICOLATO PM 10 Il particolato atmosferico è costituito da polveri, fibre e particelle liquide di diversa dimensione e composizione:

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA N DEL 29/11/2012

RAPPORTO DI PROVA N DEL 29/11/2012 Rimini, lì 29/11/2012 RAPPORTO DI PROVA N 1211603001 DEL 29/11/2012 Studio: 1211603 Data di ricevimento: 15/11/2012 Commessa/lotto: 46318451 Committente: URS Italia S.p.A. Campionamento effettuato da:

Dettagli

Caratteristiche dei sedimenti nei porti canale dell Emilia-Romagna

Caratteristiche dei sedimenti nei porti canale dell Emilia-Romagna Ravenna 26/09/2012 PROGETTO LIFE ENV/IT/426 COAST-BEST http://www.coast-best.eu Caratteristiche dei sedimenti nei porti canale dell Emilia-Romagna Action 2: Il prelievo dei campioni di sedimenti nei porti

Dettagli

Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico

Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico a livello individuale: valutazione del livello di di esposizione in in funzione dei valori di di riferimento e dei valori limite biologici health based

Dettagli

PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0

PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 Scheda N 1 di 5 PROVE ACCREDITATE - CATEGORIA: 0 1 2 3 Acque potabili, naturali, industriali, di scarico Alluminio, Antimonio, Arsenico, Bario, Berillio, Boro, Cadmio, Calcio, Cobalto, Cromo, Ferro, Magnesio,

Dettagli

Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie

Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie Dicembre 2016 Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie Le falegnamerie sono impianti di lavorazione del legno, solitamente rappresentati da capannoni industriali, nei quali una serie di

Dettagli

Inquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino

Inquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino Inquinamento da particolatoaerodisperso nella Cittàdi Torino sistema di monitoraggio di qualità dell aria La rete gestita dal Dipartimento di Torino di Arpa Piemonte è inserita nel Sistema Regionale di

Dettagli

Contributo della combustione di biomassa alla concentrazione di PM10 in aria ambiente in centri urbani situati in valli alpine del Trentino

Contributo della combustione di biomassa alla concentrazione di PM10 in aria ambiente in centri urbani situati in valli alpine del Trentino Contributo della combustione di biomassa alla concentrazione di PM1 in aria ambiente in centri urbani situati in valli alpine del Trentino Elisa Malloci, Gabriele Tonidandel, Paolo Lazzeri, Simone Veronesi

Dettagli

Incertezza analitica da circuiti interlaboratorio e incertezza da misure a camino alla luce degli interconfronti della serie IC NORDEST

Incertezza analitica da circuiti interlaboratorio e incertezza da misure a camino alla luce degli interconfronti della serie IC NORDEST Incertezza analitica da circuiti interlaboratorio e incertezza da misure a camino alla luce degli interconfronti della serie IC NORDEST Belluno 19 marzo 2009 Sommario Incertezza analitica da circuiti interlaboratorio

Dettagli

ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari. Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia

ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari. Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia Rapporto sui livelli di Benzo(a)Pirene e metalli pesanti nel PM 10 in Puglia Anno 2014 ARPA Puglia Centro Regionale Aria Ufficio Qualità dell Aria di Bari Corso Trieste 27 Bari INTRODUZIONE Il Rapporto

Dettagli

ALLEGATO 2. Piano di Monitoraggio e Controllo

ALLEGATO 2. Piano di Monitoraggio e Controllo PROVINCIA DI CAGLIARI-PROVINCIA DE CASTEDDU ASSESSORATO ALLE POLITICHE ERGETICHE - POLITICHE AMBITALI ECONOMIA VERDE Settore Ecologia e Protezione Civile Via diego Cadello, 9b 09121 CA ALLEGATO 2 Piano

Dettagli

La previsione di rischio sanitario e ambientale: attività di prevenzione integrata

La previsione di rischio sanitario e ambientale: attività di prevenzione integrata La previsione di rischio sanitario e ambientale: attività di prevenzione integrata A. Goglia,, P. Ammazzalorso ARPA Marche Negli ultimi anni sta assumendo un ruolo sempre più rilevante, sia nell opinione

Dettagli

e che effetti ha sull ambiente

e che effetti ha sull ambiente Festival della Scienza Genova, 4 Novembre 2006 Il particolato atmosferico: cos è e che effetti ha sull ambiente Roberta Vecchi Istituto di Fisica Generale Applicata Università degli Studi di Milano & INFN

Dettagli

LE MOLECOLE DELLA VITA

LE MOLECOLE DELLA VITA LE MOLECOLE DELLA VITA LE CELLULE SONO COSTITUITE DA ACQUA E BIOMOLECOLE Una biomolecola è un composto chimico che riveste un ruolo importante negli esseri viventi. Le molecole biologiche possono essere

Dettagli

LE METALLOTIONEINE COME BIOMARCATORI DELL INQUINAMENTO DA METALLI

LE METALLOTIONEINE COME BIOMARCATORI DELL INQUINAMENTO DA METALLI LE METALLOTIONEINE COME BIOMARCATORI DELL INQUINAMENTO DA METALLI Candidato: Giulia Russo Matricola: 245949 Relatrice: Prof.ssa Maria Marino Anno accademico: 2008/2009 Tavola periodica degli elementi METALLI

Dettagli

I CICLI BIOGEOCHIMICI dell'acqua e del CARBONIO (parte I)

I CICLI BIOGEOCHIMICI dell'acqua e del CARBONIO (parte I) I CICLI BIOGEOCHIMICI dell'acqua e del CARBONIO (parte I) Un video : clic Il ciclo dell'acqua (I) Il ciclo dell acqua, o ciclo idrologico, è il movimento continuo dell acqua sulla Terra, che essa si trovi

Dettagli

Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II. Francesco Dondero, PhD

Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II. Francesco Dondero, PhD Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II Francesco Dondero, PhD Ecologia applicata I concetti dell Ecologia generale possono avere numerose applicazioni per

Dettagli

L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ

L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ L acqua è una sostanza indispensabile per tutte le forme di vita. Ogni molecola di acqua (H2O) è formata da due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno, uniti tramite due legami

Dettagli

Tecniche di bonifica per PCB, diossine, furani e metalli

Tecniche di bonifica per PCB, diossine, furani e metalli Tecniche di bonifica per PCB, diossine, furani e metalli Cristiana Morosini Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia Università degli Studi dell Insubria Como Classificazione delle tecniche di bonifica:

Dettagli

Attività di Arpa nell ambito della procedura di bonifica del sito Hera ex Gasometri. Maria Adelaide Corvaglia

Attività di Arpa nell ambito della procedura di bonifica del sito Hera ex Gasometri. Maria Adelaide Corvaglia Attività di Arpa nell ambito della procedura di bonifica del sito Hera ex Gasometri Maria Adelaide Corvaglia Bologna 26 novembre 2014 procedura di bonifica fasi procedura bonifica attività di Arpa criticità

Dettagli

LABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICA

LABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICA LABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICA riduzione dei pezzi anatomici formaldeide inclusione in paraffina preparazione dei vetrini e fissaggio xilene ed etanolo colorazione automatica o manuale FORMALDEIDE

Dettagli

Casa del Giardinaggio di Roma: pavimentazione di tufo con parcelle di coltivazione

Casa del Giardinaggio di Roma: pavimentazione di tufo con parcelle di coltivazione 3a. Parcelle di coltivazione realizzate con mattoni di tufo In aree di maggiori dimensioni oppure dove i coltivatori hanno difficoltà deambulatorie è consigliabile realizzare pavimentazioni continue in

Dettagli

o Densità superiore a 5 g/cm 3 o Si comportano come cationi o Tendenza a formare legami complessi o Grande affinità per i solfuri

o Densità superiore a 5 g/cm 3 o Si comportano come cationi o Tendenza a formare legami complessi o Grande affinità per i solfuri I metalli pesanti o Densità superiore a 5 g/cm 3 o Si comportano come cationi o Tendenza a formare legami complessi o Grande affinità per i solfuri o Diversi stati di ossidazione a seconda del ph Mercurio

Dettagli

La mobilità degli elementi chimici

La mobilità degli elementi chimici La mobilità degli elementi chimici Gli ioni contenuti nella parte sinistra del diagramma sono quelli che in soluzione si presentano sotto forma di cationi semplici. Gli ioni nella parte centrale del diagramma

Dettagli

PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE

PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE PM10: GLI EFFETTI SULL UOMO E SULL AMBIENTE Le particelle sono classificate secondo le loro dimensioni caratteristiche: le polveri sottili, dette anche PM10, includono tutte le particelle di dimensioni

Dettagli

Valutazione della sicurezza chimica delle sostanze: l impatto sull ambiente

Valutazione della sicurezza chimica delle sostanze: l impatto sull ambiente 1 a Conferenza Nazionale sul regolamento REACH Valutazione della sicurezza chimica delle sostanze: l impatto sull ambiente Pietro Paris Agenzia per la protezione dell ambiente e per i servizi tecnici (APAT)

Dettagli

Scintillatori. Stage Residenziale 2012

Scintillatori. Stage Residenziale 2012 Scintillatori Stage Residenziale 2012 Rivelatori a Scintillazione Passaggio di radiazione attraverso materiale scintillante eccitazione di atomi e molecole del materiale emissione di luce raccolta e trasmessa

Dettagli

2. Le polveri fini analisi delle principali sorgenti di emissione

2. Le polveri fini analisi delle principali sorgenti di emissione 2. Le polveri fini analisi delle principali sorgenti di emissione Nella regione Umbria, la qualità dell aria costantemente misurata dalle stazioni fisse di monitoraggio mette in evidenza che l inquinante

Dettagli

15/04/2011 CO 2 BIODEGRADAZIONE I MICRORGANISMI POSSONO AGIRE SUI COMPOSTI INQUINANTI. qualunque trasformazione venga operata sul substrato

15/04/2011 CO 2 BIODEGRADAZIONE I MICRORGANISMI POSSONO AGIRE SUI COMPOSTI INQUINANTI. qualunque trasformazione venga operata sul substrato BIODEGRADAZIONE qualunque trasformazione venga operata sul substrato I MICRORGANISMI POSSONO AGIRE SUI COMPOSTI INQUINANTI MINERALIZZAZIONE UTILIZZANDOLI COME FONTE DI NUTRIENTI (CARBONIO O AZOTO) CO 2

Dettagli

PRESENZA DI METALLI PESANTI NELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO SU STRADE E PIAZZALI DELLE AREE INDUSTRIALI E IMPLICAZIONI PER IL TRATTAMENTO

PRESENZA DI METALLI PESANTI NELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO SU STRADE E PIAZZALI DELLE AREE INDUSTRIALI E IMPLICAZIONI PER IL TRATTAMENTO PRESENZA DI METALLI PESANTI NELLE ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO SU STRADE E PIAZZALI DELLE AREE INDUSTRIALI E IMPLICAZIONI PER IL TRATTAMENTO Qualità delle acque. In prima analisi, a partire dagli idrogrammi

Dettagli

RELAZIONE SULLA CONFORMITA AMBIENTALE DEI TERRENI

RELAZIONE SULLA CONFORMITA AMBIENTALE DEI TERRENI studio montanari & partners via lusardi, 10 20122 milano t +39.0258317320 f +39.0258313397 studio@smp.mi.it www.smp.mi.it CASSA EDILE DI MILANO Via San Luca, 6 20122 Milano IMMOBILIARE AZZURRA S.r.L. Via

Dettagli

BITUMI PER USI STRADALI: IMPATTI AMBIENTALI E RISCHI NELLE LAVORAZIONI

BITUMI PER USI STRADALI: IMPATTI AMBIENTALI E RISCHI NELLE LAVORAZIONI UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in Ingegneria per l ambiente ed il territorio (CLASSE DELLE LAUREE IN INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTALE. CLASSE N8) ABSTRACT

Dettagli

CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE

CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE CONCENTRAZIONE DI MONOSSIDO DI CARBONIO NELL ARIA AMBIENTE Il monossido di carbonio è un inquinante da traffico caratteristico delle aree urbane a circolazione congestionata. CLASSIFICAZIONE TEMA SOTTOTEMA

Dettagli

Fondamenti di Chimica Farmaceutica. Farmacocinetica

Fondamenti di Chimica Farmaceutica. Farmacocinetica Fondamenti di Chimica Farmaceutica Farmacocinetica Farmacocinetica Il farmaco somministrato arriva al sito di azione (farmacocinetica) quindi interagisce con il bersaglio e determina l azione farmacologica

Dettagli

Principi di Biochimica

Principi di Biochimica Principi di Biochimica Augusto Innocenti Biologo Nutrizionista Perfezionamento in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia e Neurofisiologia Materia: Atomi e Molecole La materie è costituita

Dettagli

Analisi statistica. Giuseppe De Palma. U.O. Medicina del Lavoro, Igiene, Tossicologia e Prevenzione Occupazionale ASST Spedali Civili Brescia

Analisi statistica. Giuseppe De Palma. U.O. Medicina del Lavoro, Igiene, Tossicologia e Prevenzione Occupazionale ASST Spedali Civili Brescia Analisi statistica Giuseppe De Palma U.O. Medicina del Lavoro, Igiene, Tossicologia e Prevenzione Occupazionale ASST Spedali Civili Brescia Monitoraggio ambientale IPA, ng/m 3 Postazioni fisse (N=4) Campionamenti

Dettagli

DATABASE SOSTANZE Modulo TOXI

DATABASE SOSTANZE Modulo TOXI DATABASE SOSTANZE Modulo TOXI All interno del modulo TOXI è stato previsto un Database sostanze che potesse raccogliere al suo interno tutti composti tossici d interesse per l utente e le loro proprietà

Dettagli

La qualità ambientale

La qualità ambientale IL INCONTRARE CTN_ACE IL CTN_ACE La qualità ambientale Autori Giorgio Catenacci, Donata Lerda, Elisabetta Di Caprio, Francesca Fornasier Obbiettivo dell attività Valutare le potenziali linee di sviluppo

Dettagli

PROTOCOLLO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELLA CAMERA DI FLUSSO DINAMICA

PROTOCOLLO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELLA CAMERA DI FLUSSO DINAMICA PROTOCOLLO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELLA CAMERA DI FLUSSO DINAMICA THEOLAB S.p.A. Ing. Luca Spinelli COS E UNA FLUX CHAMBER ATTENZIONE: NON E UN BIDONE ROVESCIATO! Necessita di Uno studio sui materiali

Dettagli

Ing. Vilmo Ferioli Vice Presidente Amministratore Delegato VM Motori SpA. Bologna, 22 marzo 2007

Ing. Vilmo Ferioli Vice Presidente Amministratore Delegato VM Motori SpA. Bologna, 22 marzo 2007 Ing. Vilmo Ferioli Vice Presidente Amministratore Delegato VM Motori SpA Bologna, 22 marzo 2007 1 Effetto Serra e Inquinamento Atmosferico Bologna, 22 marzo 2007 2 Prodotti della combustione gas Serra

Dettagli

DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI TORINO

DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI TORINO Premessa...3 Descrizione del sito di monitoraggio...3 Idrocarburi policiclici aromatici...6 IPA determinati con analisi di laboratorio sui filtri di raccolta del PM 10...7 Conclusioni...11 via Germagnano,

Dettagli

CORSO DI CHIMICA PER L AMBIENTE. Lezione del 5 Maggio 2016

CORSO DI CHIMICA PER L AMBIENTE. Lezione del 5 Maggio 2016 CORSO DI CHIMICA PER L AMBIENTE Lezione del 5 Maggio 2016 Sali Acidi o Basici La neutralità acido-base dell acqua può essere alterata anche dal discioglimento di alcuni sali. Prendiamo ad esempio NH 4

Dettagli

L Ozono. COS È L OZONO Ozono Stratosferico

L Ozono. COS È L OZONO Ozono Stratosferico L Ozono Classe 3 a C Federica Bartesaghi Beatrice Copes Luca Gnecchi Silvia Mattavelli Andrea Miceli Davide Piazza Filippo Spini Tiziano Valli LECCO Serie storica delle concentrazioni mensili di O 3 COS

Dettagli

La quantità di ossidi di azoto è dovuta per: il 3% allo smaltimento rifiuti; il 19% al riscaldamento delle case; il 78% ai trasporti (grafico 1).

La quantità di ossidi di azoto è dovuta per: il 3% allo smaltimento rifiuti; il 19% al riscaldamento delle case; il 78% ai trasporti (grafico 1). APPROFONDIMENTO Le analisi chimiche dell aria delle città, anche di quelle piccole, segnalano che il livello di inquinamento dell antropobiosfera rimane elevato: quali le principali cause? L inquinamento

Dettagli

Ruolo dell azoto. L azoto è: Costituente di numerosi composti biologici (proteine, amminoacidi, nucleotidi, coenzimi )

Ruolo dell azoto. L azoto è: Costituente di numerosi composti biologici (proteine, amminoacidi, nucleotidi, coenzimi ) Ruolo dell azoto L'azoto è l'elemento più abbondante nella nostra atmosfera ed è presente per natura in varie forme, nell'aria, nel suolo, nell'acqua e in tutti gli esseri viventi. L azoto è: Costituente

Dettagli

RaDON. Giuseppe Scielzo (Fisico) Filippo Grillo Ruggieri (Medico) Salvatore Melluso (Geologo)

RaDON. Giuseppe Scielzo (Fisico) Filippo Grillo Ruggieri (Medico) Salvatore Melluso (Geologo) RaDON Giuseppe Scielzo (Fisico) Filippo Grillo Ruggieri (Medico) Salvatore Melluso (Geologo) INDICE COS E p. 5 DA DOVE PROVIENE 11 COME ENTRA NEGLI AMBIENTI 15 CONSEGUENZE SULLA SALUTE 23 INTERVENTO DI

Dettagli

Le trasformazioni chimiche e fisiche della materia. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Le trasformazioni chimiche e fisiche della materia. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Le trasformazioni chimiche e fisiche della materia Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti INTRODUZIONE (I) VIDEO INTRODUZIONE (II) La comprensione delle proprietà delle sostanze e le trasformazioni che

Dettagli

1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno 5. Legami a confronto

1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno 5. Legami a confronto Unità n 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia 1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno

Dettagli

Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia

Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia 1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno

Dettagli

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame:

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame: Aria ed atmosfera L aria Questo sottile strato, inodore ed incolore è una miscela di gas: 78 % di azoto; 21 % di ossigeno; 0,03 % di anidride carbonica; 0,97 % altri gas. Azoto La molecola di azoto e formata

Dettagli

Idrocarburi Saturi. Reazioni

Idrocarburi Saturi. Reazioni Idrocarburi Saturi Reazioni Fonti ed usi Gli alcani lineari, ramificati e ciclici si ottengono principalmente dalla lavorazione (frazionamento, cracking, etc.), del petrolio. Fonti ed usi Gli alcani, soprattutto

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 882/2004. a. collaborano con il laboratorio comunitario di riferimento nel loro ambito di competenza;

REGOLAMENTO (CE) N. 882/2004. a. collaborano con il laboratorio comunitario di riferimento nel loro ambito di competenza; REGOLAMENTO (CE) N. 882/2004 a. collaborano con il laboratorio comunitario di riferimento nel loro ambito di competenza; b. coordinano, nella loro sfera di competenza, le attività dei laboratori ufficiali

Dettagli

la catena può essere analizzata in termini energetici

la catena può essere analizzata in termini energetici la catena può essere analizzata in termini energetici PRODUTTORI: utilizzando la luce solare come fonte di energia sono grado di sintetizzare la materia organica partendo da sostanze inorganiche tramite

Dettagli

Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CATANIA 03/05/ /05/2006. A cura del Servizio

Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CATANIA 03/05/ /05/2006. A cura del Servizio Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico COMUNE DI CATANIA //26-//26 A cura del Servizio Tecnico IV-Atmosfera Dirigente Dott. Capilli Laboratorio Mobile Campagna di Misura Inquinamento

Dettagli

L equilibrio dell acqua

L equilibrio dell acqua L equilibrio dell acqua Il ph e la reazione di autoprotolisi dell acqua Corpaci Ivana La molecola dell acqua H O H! L acqua è un composto molecolare covalente! La sua molecola è polare per la differenza

Dettagli

CORSO ADDETTI ALL ASFALTATURA. PISTOIA Aprile 2010

CORSO ADDETTI ALL ASFALTATURA. PISTOIA Aprile 2010 CORSO ADDETTI ALL ASFALTATURA PISTOIA Aprile 2010 AGENTE CHIMICO tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli,allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso

Dettagli

LA DIFFUSIONE. M At 1 A. dm dt

LA DIFFUSIONE. M At 1 A. dm dt LA DIFFUSIONE Il trasferimento di massa, all interno di un solido, di un liquido o di un gas o di un altra fase solida è detto diffusione ( trasporto di materiale mediante movimento di atomi). La diffusione

Dettagli

INQUINAMENTO ATMOSFERICO. Prof. M.Torella

INQUINAMENTO ATMOSFERICO. Prof. M.Torella INQUINAMENTO ATMOSFERICO Prof. M.Torella INQUINAMENTO ATMOSFERICO LE CAUSE Emissioni industriali Traffico Consumi domestici Le cause dell'inquinamento atmosferico possono essere distinte in naturali o

Dettagli

Idrocarburi Aromatici Policiclici Considerazioni generali e metodi di stima del rischio

Idrocarburi Aromatici Policiclici Considerazioni generali e metodi di stima del rischio SIMLII Sez. Regionale Ligure UNI GE Scuola Specializzazione in Medicina del Lavoro 30 maggio 2012 Idrocarburi Aromatici Policiclici Considerazioni generali e metodi di stima del rischio D. Cottica Centro

Dettagli

PROGETTO A.G.I.R.E. POR ARPA Calabria ARPA Emilia R.

PROGETTO A.G.I.R.E. POR ARPA Calabria ARPA Emilia R. PROGETTO A.G.I.R.E. POR ARPA Calabria ARPA Emilia R. Trasferimento di conoscenze e protocolli operativi finalizzati al controllo delle emissioni in atmosfera, al monitoraggio di qualità dell aria e della

Dettagli

Capitolo 14 Le proprietà delle soluzioni

Capitolo 14 Le proprietà delle soluzioni Capitolo 14 Le proprietà delle soluzioni 1. Perché le sostanze si sciolgono 2. Soluzioni acquose ed elettroliti 3. La concentrazione delle soluzioni 4. L effetto del soluto sul solvente: le proprietà colligative

Dettagli

Caratteristiche ambientali dell Adriatico e ripercussioni sulla qualità alimentare del pescato

Caratteristiche ambientali dell Adriatico e ripercussioni sulla qualità alimentare del pescato www.ismar.cnr.it Caratteristiche ambientali dell Adriatico e ripercussioni sulla qualità alimentare del pescato Marini Mauro Responsabile CNR-Istituto di Scienze Marine di Ancona Ancona, 30 Agosto 2015

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA N. 702/14

RAPPORTO DI PROVA N. 702/14 Data emissione: 23 settembre 2014 Committente: RUGGERI SERVICE SpA - Strada Statale 275 Maglie Leuca, Muro Leccese(LE) Sito di provenienza: Stabilimento di Muro Leccese Matrice dichiarata: Emissioni in

Dettagli

Unità fondamentale di tutti gli organismi viventi.

Unità fondamentale di tutti gli organismi viventi. La cellula Unità fondamentale di tutti gli organismi viventi. Cellula procariote Cellula animale Cellula vegetale Le cellule procariote e eucariote Cellula procariote Cellula eucariote Cromosomi Membrana

Dettagli

COS E L ENERGIA TERMICA

COS E L ENERGIA TERMICA COS E L ENERGIA TERMICA L'energia termica è la forma di energia posseduta da qualsiasi corpo che abbia una temperatura superiore allo zero assoluto. E la fonte di energia di gran lunga più utilizzata dall'uomo

Dettagli

RIFIUTI E DISCIPLINA ADR Corretta gestione durante il Trasporto su Strada

RIFIUTI E DISCIPLINA ADR Corretta gestione durante il Trasporto su Strada RIFIUTI E DISCIPLINA ADR Corretta gestione durante il Trasporto su Strada Bari 24 Giugno 2016 ICARO Srl -Vicolo Boni 7, 52044 Cortona AR +39 0575 638311 www.icarocortona.it icaro@icarocortona.it RIFIUTO

Dettagli

Elementi sistemati nella TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI in base al numero atomico crescente O, H, N, C (+ del 96% della materia vivente)

Elementi sistemati nella TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI in base al numero atomico crescente O, H, N, C (+ del 96% della materia vivente) OVERVIEW Atomo: più piccola porzione di un elemento che mantiene le proprietà chimiche dello stesso Teoria atomica e tavola periodica Legami e interazioni degli atomi Acqua e le sue proprietà Acidi e basi

Dettagli

Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di ozono troposferico sono due: Parco Marecchia e Riccione.

Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di ozono troposferico sono due: Parco Marecchia e Riccione. 5.2.5 Ozono (O 3 ) Siti di misura. Le stazioni della rete provinciale dotate di analizzatori automatici di ozono troposferico sono due: Parco Marecchia e Riccione. Caratteristiche generali. L ozono troposferico

Dettagli

Farmacocinetica. Lo studio di questi quattro processi viene definito come FARMACOCINETICA del farmaco

Farmacocinetica. Lo studio di questi quattro processi viene definito come FARMACOCINETICA del farmaco Farmacocinetica Affinché un farmaco possa raggiungere il sito d azione ad una concentrazione sufficiente per esercitare il proprio effetto terapeutico specifico deve generalmente essere: assorbito dal

Dettagli

Progetto scuola 21 sull energia. C.f.p. Aldo Moro 2 opa Miriana Pulici, Keti Conti, Greta Riva Eleonora Citterio Anno 2012/13

Progetto scuola 21 sull energia. C.f.p. Aldo Moro 2 opa Miriana Pulici, Keti Conti, Greta Riva Eleonora Citterio Anno 2012/13 Progetto scuola 21 sull energia C.f.p. Aldo Moro 2 opa Miriana Pulici, Keti Conti, Greta Riva Eleonora Citterio Anno 2012/13 L indice Che cos è l energia? L energia del sole L acqua La geografia dell energia

Dettagli

Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti

Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti ALLEGATO 1 Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti A. VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ATMOSFERA 1. Valori limite di emissione medi giornalieri a) Polveri

Dettagli

THEOLAB S.p.A. Corso Europa, 600/A Volpiano (TO)

THEOLAB S.p.A. Corso Europa, 600/A Volpiano (TO) 1 NUOVA NORMATIVA CLASSIFICAZIONE RIFIUTI Febbraio Giugno 2015 Legge 11 agosto 2014 n. 116 conversione del D.L. 24 giugno 2014, n. 91 Decisione della Commissione n. 2014/955/UE del 18 dicembre 2014 (in

Dettagli

Capitolo 6 La respirazione cellulare

Capitolo 6 La respirazione cellulare Capitolo 6 La respirazione cellulare Introduzione alla respirazione cellulare 6.1 La respirazione polmonare rifornisce le nostre cellule di ossigeno ed elimina diossido di carbonio La respirazione polmonare

Dettagli

Le proprietà colligative delle soluzioni Sappiamo dall esperienza quotidiana che una soluzione ha caratteristiche diverse dal solvente puro.

Le proprietà colligative delle soluzioni Sappiamo dall esperienza quotidiana che una soluzione ha caratteristiche diverse dal solvente puro. Le proprietà colligative delle soluzioni Sappiamo dall esperienza quotidiana che una soluzione ha caratteristiche diverse dal solvente puro. Molte delle sue proprietà, come il sapore, il colore, l odore,

Dettagli

Organizzazione della materia

Organizzazione della materia Organizzazione della materia Elementi: sostanze che non possono essere scisse in altre più semplici mediante reazioni chimiche ordinarie. Atomo: è la porzione più piccola di un elemento, formato da 3 particelle

Dettagli

Lezione del 24 Ottobre 2014

Lezione del 24 Ottobre 2014 MECCANISMI MOLECOLARI DEGLI STATI PATOLOGICI MECCANISMI MOLECOLARI DELLE MALATTIE METABOLICHE Lezione del 24 Ottobre 2014 EZIOLOGIA Studia le cause che inducono un turbamento persistente dell omeostasi

Dettagli

Bioindicatori di inquinamento ambientale. Maurizio D Auria Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata

Bioindicatori di inquinamento ambientale. Maurizio D Auria Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata Bioindicatori di inquinamento ambientale Maurizio D Auria Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata 1 Come è iniziato tutto 2 Vicende mediatiche 3 Vicende mediatiche 4 Vicende mediatiche 5 Vicende

Dettagli

O 3 Report dei dati di Ozono nella provincia di Bologna dal 01 Aprile al 30 Settembre 2011

O 3 Report dei dati di Ozono nella provincia di Bologna dal 01 Aprile al 30 Settembre 2011 O 3 Report dei dati di Ozono nella provincia di Bologna dal 1 Aprile al 3 Settembre 211 L ozono, componente gassoso presente nella troposfera, si crea quando i gas inquinanti emessi dalle sorgenti antropiche

Dettagli

ELIMINAZIONE DEI NITRATI DALLE ACQUE POTABILI

ELIMINAZIONE DEI NITRATI DALLE ACQUE POTABILI ELIMINAZIONE DEI NITRATI DALLE ACQUE POTABILI Fondamenti di chimica-fisica Scelta del processo: ANDEL NITRA ANF www.acqua-depurazione.it IL PROBLEMA DEI NITRATI Lo ione nitrato è un importante anione poliatomico.

Dettagli

Esploriamo la chimica

Esploriamo la chimica 1 Valitutti, Tifi, Gentile Esploriamo la chimica Seconda edizione di Chimica: molecole in movimento Capitolo 13 Le proprietà delle soluzioni 1. Perchè le sostanze si sciolgono? 2. La solubilità 3. La concentrazione

Dettagli