Besenello. Biglietto da visita

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1 Biglietto da visita

2 La nostra azienda, attiva dal 1956, si occupa della produzione di finestre speciali in legno lamellare e La nostra azienda, attiva dal 1956, si occupa della produzione di finestre speciali in legno lamellare oscuri La La nostra in nostra legno azienda, azienda, massiccio attiva attiva dal e lamellare. 1956, dal si 1956, occupa Si si tratta della occupa di produzione una della produzione produzione di finestre artigianale speciali di finestre con cura legno nei speciali lamellare dettagli in e nel legno e la oscuri in legno massiccio e lamellare. Si tratta di una produzione artigianale con cura nei design, oscuri eseguita in legno però massiccio con moderni e lamellare. macchinari Si tratta a controllo di una produzione numerico computerizzato. artigianale con cura Scegliamo nei dettagli e nel design, La eseguita nostra oscuri accessori design, azienda, però in con legno e vernici eseguita attiva rigorosamente moderni però dal massiccio con 1956, moderni macchinari si occupa e lamellare. idrosolubili macchinari a della controllo per dare a produzione Si un numerico tratta di controllo manufatto numerico di una finestre produzione di altissima computerizzato. speciali artigianale qualità in Scegliamo legno lamellare nel rispetto con dell am- cura con cura e nei de accessori oscuri biente. e vernici design, accessori in legno Siamo rigorosamente eseguita concessionari e vernici massiccio però rigorosamente idrosolubili e lamellare. con moderni di zona di idrosolubili marchi per Si dare tratta macchinari prestigiosi per un di dare manufatto una un produzione a controllo come manufatto Internorm di altissima di artigianale numerico altissima e FerreroLegno, qualità qualità con computerizzato. nel cura nel rispetto nei dettagli così biente. Siamo offrire dell ambiente. accessori e Scegliamo nel da poter design, una concessionari eseguita gamma Siamo però e concessionari vernici completa di zona moderni rigorosamente di di prodotti, di marchi zona macchinari di dal prestigiosi marchi idrosolubili PVC a prestigiosi al controllo legno/alluminio, come per come numerico dare Internorm un di computerizzato. manufatto e alta e qualità, FerreroLegno, di altissima nello Scegliamo stile così qualità FinesterAda- con poter cura nel rispet offrire una mi. accessori gamma Porte offrire biente. per e una completa vernici Siamo gamma interni rigorosamente concessionari di completa e portoncini prodotti, di prodotti, dal idrosolubili blindati PVC di zona dal al PVC per completano di dare marchi legno/alluminio, un manufatto prestigiosi la gamma di di di alta come di altissima serramenti alta qualità, qualità, Internorm qualità nello anche nello stile nel stile per e rispetto mi. Porte biente. per mi. offrire Siamo interni Porte una concessionari per e gamma portoncini interni e completa portoncini di zona blindati di di marchi blindati prodotti, completano prestigiosi completano dal la PVC gamma come la al gamma Internorm legno/alluminio, di serramenti di serramenti e FerreroLegno, anche anche di alta per per qualità, interni. così da nello poter stile Fin FerreroLegno, interni. FinesterAda- dell am- co offrire mi. una Porte gamma per completa interni di prodotti, e portoncini dal PVC blindati al legno/alluminio, completano di la alta gamma qualità, di nello serramenti stile FinesterAdami. Porte per interni e portoncini blindati completano la gamma di serramenti anche per anche per int interni. Visitate il nostro ShowRoom a Calliano in via San Lorenzo, Visitate il nostro ShowRoom a Calliano in via San Lorenzo, 7 Tel. Visitate il nostro Fax 0464 ShowRoom a Calliano via San - info@finestreadami.com Tel Fax Lorenzo, info@finestreadami.com 7 Tel Fax Visitate il nostro - ShowRoom a Calliano - info@finestreadami.com via San Lorenzo, 7 Tel Visitate il nostro Fax ShowRoom a Calliano - via San Lorenzo, - info@finestreadami.com 7 Tel Fax info@finestreadami.com

3 Presenze in municipio per il pubblico del sindaco e degli assessori Si rende noto che sindaco e assessori ricevono presso gli uffici comunali secondo l orario sotto riportato: SINDACO - Sig.ra Manfrini Carmen LAVORI PUBBLICI - URBANISTICA - EDILIZIA ISTRUZIONE - CULTURA - SANITA - GIOVANI - RAPPORTI ASSOCIAZIONI VICESINDACO - Sig.ra Orsi Annalisa AMBIENTE - SOCIALE (infanzia, anziani, famiglie) PROGETTI DI SOLIDARIETA ASSESSORE - Sig. Comper Luca BILANCIO - PERSONALE - TURISMO - SPORT LUNEDI - MERCOLEDI (PREVIO APPUNTAMENTO) LUNEDI - GIOVEDI (PREVIO APPUNTAMENTO) GIOVEDI (PREVIO APPUNTAMENTO) ASSESSORE - Sig. Adami Rodolfo AGRICOLTURA ARTIGIANATO COMMERCIO- FORESTE ASSESSORE - Sig. Battisti Mirco SERVIZIO RETI VIABILITA PATRIMONIO PRESIDENTE C.E.C. GIOVEDI (PREVIO APPUNTAMENTO) GIOVEDI (PREVIO APPUNTAMENTO) La Collana di guide dei Paesi del Trentino. Biglietto da visita è impaginata e stampata da Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN) - Via Stella 11/b - Tel

4 Numeri ed indirizzi utili Municipio: tel. 0464/ fax. 0464/ Punto di Lettura: tel. 0464/ Parrocchia di Besenello: tel. 0464/ Don Gino Flaim Poste Italiane: tel. 0464/ fax. 0464/ Scuola Elementare Silvio Pellico: tel. 0464/ Scuola Materna Santi Angeli: tel. 0464/ Carabinieri: tel. 0464/ Comando Polizia Municipale Alta Vallagarina: tel. 0464/ Cassa Rurale Alta Vallagarina: tel. 0464/ fax. 0464/ Vigili del Fuoco Volontari Besenello: tel. 0464/ V.V.F. Pronto Intervento: 115 Emergenza sanitaria: 118 Museo Castel Beseno: tel. 0464/ Sanità ed assistenza Ambulatorio Via Degasperi, 7 tel. 0464/ Medici di base: dott. Francesco Fabiani: tel. 337/ dott. Rino Tardivo: tel. 0464/ dott. Paola Bais: tel. 0464/ dott. Angela D Alessandro: tel. 338/ o 0464/ Pediatra: dott. Stefania Opassi: tel. 338/ Guardia Medica: tel. 0464/ ORARIO D APERTURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI COMUNALI UFFICIO SERVIZI DEMOGRAFICI SEGRETERIA: MATTINO POMERIGGIO LUNEDI Dalle alle MARTEDI Dalle alle MERCOLEDI Dalle alle GIOVEDI Dalle alle Dalle alle VENERDI Dalle alle UFFICIO TECNICO RETI RAGIONERIA TRIBUTI: MATTINO POMERIGGIO MARTEDI Dalle alle GIOVEDI Dalle alle VENERDI Dalle alle La scheda Abitanti: n Altitudine: 218 m s.l.m. Festa del Patrono: 5 febbraio Sant Agata Cap: Frazioni: Compet e Dietrobeseno Mercato: Lunedì mattina

5 Ieri, oggi e domani L amministrazione comunale ha contribuito a realizzare molte opere pubbliche cercando di soddisfare le esigenze dei cittadini e migliorando i servizi offerti alla popolazione in seguito allo sviluppo demografico e sociale che si è sviluppato a Besenello come in tutti i paesi limitrofi in Vallagarina, nell ultimo decennio. Tra i principali interventi è da evidenziare la realizzazione della nuova scuola dell infanzia che trova collocazione in una zona vicina al centro sportivo con ampi spazi interni ed esterni per l attività didattica. I lavori sono in fase di esecuzione, si prevede l apertura nel corso del 2010; la scuola, ospiterà i bambini in un ambiente progettato espressamente per loro secondo i più moderni canoni dell edilizia scolastica con un attenzione al risparmio energetico, la struttura infatti rientrerà nella classe B speciale. A settembre 2009 èstato aperto un nuovo asilo nido per bambini dai 3 mesi ai 3 anni per far fronte alle esigenze delle famiglie in quanto i posti a disposizione presso l asilo sovracomunale a Volano non erano più sufficienti. Interventi sono stati effettuati nel rifacimento della rete fognaria e acquedottistica con adeguamenti dei sottoservizi ai tratti già ultimati e relativa pavimentazione con cubetti di porfido. Realizzazione di un nuovo marciapiede in una parte del Comune interessato e una nuova urbanizzazione con adeguamento alla necessità di ricavare nuovi posti auto alla zona. Sono state realizzate sedi per le associazioni locali: alpini, 3P,circolo pensionati e anziani, SAT, giovani. L esigenza di dotare alcune associazioni del paese di nuove sedi è riscontrato dal fatto che numerose sono le associazioni che operano sul territorio e nel mondo del volontariato per questo le amministrazioni comunali, a partire dagli inizi dell anno 2000, hanno operato e investito in questo senso. Proprio per valorizzare il mondo dell associazionismo che è una ricchezza importante del paese. Per questo in una zona periferica del paese è stato realizzato il centro sociale di Via S. Giovanni che risulta pertanto così composto da più strutture che mettono in relazione associazioni con l ente comunale e dove è in via di realizzazione una sala comunale pubblica.. Nello stesso complesso sono stati realizzati quattro alloggi protetti rivolti a persone (anziani) con problematiche sociali ma autosufficienti. Per quanto riguarda la viabilità sono state messe in sicurezza e migliorate le pavimentazioni di gran parte del paese con attenzione al centro storico. Altra opera già cantierata relativa alla viabilità è la realizzazione da parte della Provincia del sottopasso in località Postavecchia con innesto in Via Degasperi e la SS 12 del Brennero.Lavori attesi da anni che permetteranno l attraversamento sotterraneo della strada statale per il collegamento con i fondi agricoli e la pista ciclabile, nonchè l innesto verso Sud direzione Rovereto in completa sicurezza. Anche per la frazione di Dietrobeseno si è in trattativa con la Provincia Autonoma di Trento per migliorare la viabilità e la sicurezza della frazione: il collegamento fra i due nuclei abitati di Dietrobeseno con il marciapiede e rettifica in alcuni tratti pericolosi della strada statale per Folgaria. Tra le opere cantierabili nei primi mesi del 2010 possiamo citare il rifacimento del cimitero comunale con attenzione al restauro della cappella ed ai servizi camera mortuaria in base alla normativa vigente. E da evidenziare, perchè in fase di progettazione, l acquisto da parte del Comune di locali per l apertura della nuova farmacia comunale di Besenello.

6 Besenello Lo splendido complesso medievale di Castel Beseno, in Vallagarina, segnala a chi giunge da lontano il territorio comunale di Besenello, formato da numerosi centri abitati che si adagiano alle pendici orientali della Vigolana, tra la valle della Scaletta e la valle di Folgaria in una splendida cornice di montagne e coltivazioni di vite moscata, lungo la ex strada imperiale che attraversava la valle dell Adige. Vi si giunge percorrendo la Strada Statale 12, a 15 km da Trento, verso sud a metà strada tra Trento e Rovereto, sull incrocio tra la strada del Brennero e quella che porta all Altopiano di Folgaria e Lavarone. L area comunale copre una superficie prevalentemente montuosa di 25,98 kmq, a 218 m. sul livello del mare, tra Mattarello e Calliano ed è formata dai nuclei di Besenello, Masera e Sottocastello, cui sono collegate le frazioni di Dietrobeseno, Maso dell Aria, Maso Trapp, Don Bosco e Compet, circondate da aree boschive e pascoli di interesse naturalistico ed agrituristico. Il clima è temperato grazie alla posizione ottimamente soleggiata e riparata, adatto alla coltivazione della vite e di altra frutta. Abitata sin dall età del bronzo e contesa per la posizione strategica e di controllo sin dall epoca romana, fu teatro di eventi e storiche battaglie ed ebbe un crescente ruolo nei traffici terrestri e fluviali condiviso, con alterne vicende, con il vicino comune di Calliano. È del 1171 la prima menzione ufficiale dei Signori di Beseno e del castello la cui influenza si intensificò nel Medioevo con il moltiplicarsi delle relazioni culturali, politiche e commerciali con l area germanica.

7 Posizione geografica Besenello è ubicata a nord dell incrocio di due strade statali, la n 350 di Folgaria e di Val d Astico, che la collega a Vicenza, e la n.12 dell Abetone e del Brennero che, correndo parallelamente al fiume Adige, la collega a Verona, in Veneto, Trento e Bolzano per poi proseguire fino in Austria. Dista, inoltre, rispettivamente circa 10 km dal casello di Rovereto Nord dell autostrada Brennero-Modena (A22) e dallo scalo ferroviario di riferimento sulla linea Verona-Brennero. L aeroporto più vicino è quello di Verona a 80 km di distanza, quello di Milano/Linate a 210 Km, quello intercontinentale di Milano Malpensa si trova a 250 km, l aeroporto di Venezia a 140. Il nome di Besenello Il nome del comune deriva dal diminutivo di Beseno, dal nome del colle che lo sovrasta, sede di fortificazioni fin dalla preistoria e attualmente sede del castello omonimo. Documenti del 1171 parlano di Besenum (probabile derivazione da bissenum - doppia ansa - dovuto al fiume Adige che in prossimità si distende in due ampie sinuosità). Il nome di Besenello compare la prima volta in un documento del 1212, quando la Pieve e la Gastaldia di Beseno divennero possesso del Vescovo Federico Vanga, che acquistò dalla famiglia dei de Beseno, primi feudatari la parte restante di Castel Beseno, il vicino molendinum Caliani, o molino di Calliano, e il villaggio circostante che risultavano tra le pertinenze del castello. RISTORANTE POSTA VECCH RISTORANTE RISTORANTE POSTA POSTA VECCHIA VECCHIA VIA NAZIONALE BESENELLO VIA NAZIONALE VIA NAZIONALE BESENELLO BESENELLO 0464/ / /820016

8 Lo Stemma Lo stemma del Comune, adottato con deliberazione Consiliare n.14, approvato dalla Giunta Provinciale n.12898, BUR 1/1988, riprende stemmi precedenti e rappresenta quattro bocce d argento disposte due per due, in campo azzurro. Le quattro sfere alludono alla storia antica ed all economia del Comune, in connessione anche simbolica con Calliano: esse rappresenterebbero le quattro storiche vicinie di Besenello, Calliano, Volano e Folgaria, o i quattro confini-ponti del dazio, ed in araldica l eternità e il moto incostante della fortuna. Lo stemma presenta le seguenti caratteristiche: scudo sannitico azzurro, blasonatura d azzurro a quattro bocce d argento disposte 2 a 2, corona murale di Comune. Ornamenti a destra una fronda d alloro fruttata di rosso; a sinistra una fronda di quercia ghiandifera al naturale, legata da un nastro d oro. Specializzato in SALDATURA ACCIAIO INOX MONTAGGIO MACCHINE MECCANICHE E INDUSTRIALI Via Salenghi, 66/ Volano (Tn) Tel Fax Cell

9 L abitato Provenendo da Trento, subito dopo i Murazzi, l abitato si snoda verso il Castello a partire dalla strada statale 12. Da qui si accede al centro del Paese dal bivio che immette in via Degasperi e attraverso i nuclei contigui di Masera e Sottocastello, conduce al Castello che dall alto della Rupe domina la vallata. L accesso da sud è consentito dalla SP 49 che dall abitato di Calliano attraversa i vigneti del Bus de la Crea, ai piedi di Castelbeseno, dove si sviluppa l area industriale. Seguendo le indicazioni che portano al Castello, a nord est subito dopo una breve salita e superando a destra una cappella, sulla sinistra un acciottolato conduce a Maso Trapp e da qui, attraverso i vigneti, la strada di nuovo asfaltata collega a Maso dell Aria e Compet, mentre la SS 350 per Folgaria, che costeggia il rio Cavallo (o Rossbac), conduce invece ai nuclei di Dietrobeseno e S. Andrea. L area comunale di Besenello ricopre vaste aree boschive e nuclei abitati, ciascuno con particolari strutture urbane e distinti modelli abitativi, che conservano il fascino del passato o ne testimoniano l antico splendore. L espansione residenziale ha riunito in un unico nucleo abitato i borghi ai piedi del castello sui quali domina il campanile della Chiesa di S. Agata, mentre dimore stagionali sulle falde dello Scanuppia/ Vigolana restano a testimoniare le migrazioni medioevali di contadini tedeschi che colonizzarono la vallata. La presenza di edifici contrastanti evidenzia, oggi come allora, le diverse condizioni di vita degli abitanti nei primi secoli della storia del paese: la sontuosità dei palazzi dei nobili nella cinta del castello, dei

10 proprietari terrieri e le abitazioni degli artigiani, contadini e mercanti. Besenello si presenta come un nucleo urbano con edifici accostati lungo l asse stradale, mentre Masera,mantiene la struttura tipica di un insediamento originariamente rurale, con pittoreschi edifici laterali serviti da androni e circondati da muri ballatoi esterni in legno e le famose Ere (aie) di Besenello. Di fronte al posteggio, al centro del Paese, si trova la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Agata, menzionata già nel XII secolo, e al suo interno si trova anche la cappella del Conti Trapp signori del castello. Lungo la via Trento abbiamo la chiesetta del Carmine (XVIII secolo), vicino alla quale si trova uno dei tre capitelli in pietra detti delle decime dove è scolpito lo stemma della famiglia Trapp. Gli altri due capitelli si trovano a Calliano presso l ex stabilimento Manfrini e in località Posta Vecchia. Di particolare interesse la chiesetta romanica di Santa Marina (XIII secolo) ampliata in periodo tardogotico (1480), che la credenza popolare afferma essere la prima chiesa del paese. La chiesa, i cui preziosi affreschi medievali sia all interno che sotto il portico esterno, sono stati fortemente provati dal tempo e da passati intonaci, è ora in fase di restauro. Sulla facciata un ciclo di affreschi rappresenta una Madonna con bimbo sul trono e quattro Santi. Di fronte alla chiesa, l edificio cinquecentesco della canonica ha due meridiane con gli stemmi nobiliari dei Trapp, dei Wolkenstein e dei Tirolo. Lungo l itinerario si trovano il capitello della Madonna (ai Boscati) e del Crocefisso, sotto il castello), ambedue depredati delle opere che contenevano. La Chiesetta della Madonna del Carmelo, già posta ad un bivio all inizio del Paese è ora inglobata agli edifici adiacenti. Il portico del xvi sec. sopra la strada conserva a lato un caratteristico tabernacolo in pietra del 500 con stemma dei Trapp. La Via Scanuppia mostra interessanti esemplari di architettura rustica e conduce al monte Scanuppia dove si erge l imponente Malga Palazzo, costruita per volere di Osvaldo II Trapp nel 1589.

11 La chiesa di S. Agata La chiesa principale del paese si innalza nel centro storico: è la chiesa parrocchiale di S. Agata la cui esistenza è menzionata già nel L edificio, più volte ristrutturato, fu ampliato nel XVI e nel XIX secolo per essere parzialmente ricostruito in stile neoclassico nel All interno da ammirare due cappelle laterali: la cappella di destra, quattrocentesca, è poggiata al campanile cui è collegata da una bella porta gotica che mantiene il battente originale. La cappella, protetta da una cancellata in ferro battuto, conserva un battistero e le pietre tombali in stile tardogotico dei conti Trapp, antichi signori del castello, con incisioni ed insegne araldiche, che risalgono al XV sec. Una terza pietra tombale è collocata sul pavimento. L altare ligneo era ornato da tre statue cinquecentesche ed un prezioso tabernacolo. La cappella di sinistra invece, in stile barocco, è del XVII secolo ed è dedicata a S. Antonio da Padova il cui ritratto orna l altare in marmo. All interno si trova il coro in legno che accoglie un organo dell 800, pale secentesche ed una pala del Chiocchetti di cui una copia venne inviata a Nova Trento nel 1875, due tele barocche ed un originale confessionale del 700 in legno scolpito. Dall alto dei suoi 62 metri di altezza il campanile domina la cittadina e porta le tracce di successive sopraelevazioni: ben tre stadi costruttivi rispettivamente medievale, cinquecentesco e barocco. L adiacente cimitero accoglie tra le cappelle gentilizie quella dei baroni Cresseri di Castelpietra.

12 I Capitelli I capitelli sparsi nelle vie e lungo la storia del paese rappresentano uno speciale elemento caratteristico di Besenello. Nel termine capitello vengono raggruppati i diversi segni del sacro che troviamo lungo le strade, incroci, sulle facciate delle case, gli altarini, le nicchie etc. che sono sempre stati presenti nei centri abitati e nelle campagne e rappresentano un ideale collegamento tra la comunità antica e quella contemporanea. La loro origine si perde nel tempo, sin da epoca precristiana cippi e capitelli segnavano l inizio di una strada, i confini di una proprietà o di una comunità e li ponevano sotto la protezione sacra. Nella tradizione romana Giove Terminus era protettore di ogni diritto e di ogni impegno e vegliava sui confini dei poderi e sulle pietre terminali. A Besenello i capitelli sono particolarmente numerosi rispetto a quelli dei paesi vicini testimoniando lo stretto collegamento tra il lavoro agricolo e la tradizione religiosa della popolazione nella ricerca di una protezione semplice e diretta tramandata di generazione in generazione. Esiste una continuità nelle forme dei capitelli di diverse epoche, dal XVII al XX secolo, contraddistinti da alcuni elementi quali i materiali, i più antichi in pietra e legno i più recenti in cemento e muratura; i cancelli, in legno o ferro battuto, le immagini votive e un elevatissimo numero di dediche alla Madonna e al Crocefisso. Agli inizi del 900 avviene una profonda trasformazione con l introduzione di nuove forme e materiali da costruzione. Vicino alla Chiesa del Carmine si trova uno dei tre capitelli in pietra detti delle decime ove si affiggevano le liste delle decime da pagare, porta scolpito lo stemma della famiglia Trapp. Gli altri due capitelli si trovano a Calliano presso l ex stabilimento Manfrini e in località Posta Vecchia In via via Scanuppia, il capitello di S.Giovanni Nepomuceno (detto di Don Bosco o dei Gotardi) sec XVIII, è il più antico. Seguono il capitel dell Angelo Custode, quello del Signoredio, una nicchia ed una Cappella dedicate alla Madonna ed altre testimonianze sul percorso che segue verso il monte.

13 Il capitel dei Boscati, con Maria regina è in via S. Giovanni mentre in Via Anzelini il capitel dei Anzelini o della Madonna nera, raffigura Maria con il Bambino, con triplice corona, circondati da angeli e piccole figure in preghiera. In via Degasperi, la Madonna alla Posta Vecchia, e il Capitello del sacro cuore. La Cappella della Madonna di Lourdes in via Trento. Alla Masera, la nicchia della Madonna e il capitello dell Immacolata, in via Roma, la Croce ed il capitello di S. Giuseppe, mentre quello del Crocefisso è stato abbattuto. A Sottocastello il capitel degli Orsi o delle Salterie. A Dietrobeseno il capitel della Sacra Famiglia, della Madonna e la cappella di S.Andrea. Altri capitelli e croci in località Grebeni, al Compet e in Val di Gola, sul monte Mosna e nei dintorni di Besenello. di Daniela Filz UOMO - DONNA La qualità e la professionalità al tuo servizio Qui total relax con poltrone massaggio Shiatsuwash Via Roma 3/B Besenello (TN) Su appuntamento

14 Le Origini Beseno era sin dal XIII secolo parte della Regola maggiore dei Signori del Castello, il cui territorio includeva Beseno e Calliano, il Castello, la Pieve, la Gastaldia, e più tardi la Giurisdizione, e comprendeva Folgaria, Besenello, Masera, Sottocastello, Dietrobeseno, La Pietra e Volano. É del 1172 la prima attestazione del termine Besenum benchè ritrovamenti dell età del bronzo, di monete romane degli ultimi anni del III sec. a.c. e reperti medioevali attestino l esistenza di nuclei abitati e la continua presenza umana nel territorio da oltre tre millenni. La presenza delle truppe romane che divennero stanziali, integrandosi con la popolazione locale, i successivi passaggi di popolazioni nomadi, tra cui Cimbri, Goti, Alemanni, Franchi e Longobardi e la progressiva cristianizzazione dell area alpina mantennero essenzialmente immutato l assetto locale. Le fonti storiche citate dallo storico Desiderio Reich nel suo Notizie storiche del Comune e della Parrocchia di Besenello riportano che nel XV secolo, Calliano e Besenello formavano un solo Comune, quello di Beseno, benchè ciascuno avesse una Parrocchia indipendente (Pieve), un proprio co-sindaco e giurati indipendenti. I de Beseno e i Castelbarco mantennero la giurisdizione sui due paesi anche quando, nel 1443, il castello fu ceduto a Federico Imperatore d Austria ( ), e da lui passò nel 1470 ai Trapp, feudatari dei Principi Vescovi di Trento, fino al Per secoli il comune rappresentò il travagliato baluardo di confine con la repubblica della Serenissima che giungeva sino a Volano e Folgaria. Per lungo tempo le comunità di Calliano e di Besenello mantennero propri rappresentanti ma un unico consiglio comunale con alterne vicende, fino a diventare nel 47, con la repubblica, due Comuni Autonomi. Nel 1972 Castel Beseno fu ceduto dai Trapp alla Provincia autonoma di Trento. Dopo un imponente restauro il castello è attualmente una delle sedi del complesso museale del Museo provinciale del Castello del Buonconsiglio nonchè la più grande struttura fortificata del Trentino-Alto Adige.

15 La Storia Rinvenimenti preistorici e archeologici di una certa importanza riguardano principalmente l età del bronzo (1894 freccia di selce rinvenuta sul Becco di Filadonna) dell età del ferro quali un urna funeraria ad Acquaviva e resti ceramici a Maso Trapp, e l epoca romana. Un vasto sepolcreto rustico rinvenuto a Masera con monete del periodo romano, imperiale e repubblicano dimostrano l antichità del luogo quale centro abitato e l esistenza di un insediamento romano tra Castel Beseno e l Adige.Qui transitava infatti la strada imperiale che collegava la Decima Regione Romana a Roma e a settentrione attraverso la Rezia, nell area centrale germanica danubiana e bavarese, ai confini nordorientali dell impero. L imperatore Claudio verso il 46 d.c potenziò la traccia segnata dalle campagne alpine e contro i Reti dal padre Druso attorno al 15 a.c., facendone un vero e proprio sistema di comunicazione militare. Lungo tutto il tragitto vennero poi edificati castelli, torri, ponti e città, che sopravissero alla caduta dell impero e furono, infrastrutture vitali nella società e nell economia medioevale. Posta all incrocio di strade importanti, la zona fu occupata ripetutamente da genti germaniche Cimbri, Goti, Bavari, Fran- Negozio specializzato per bici TREK Sci da fondo FISCHER e MADSHUS VOLANO (TN) Via Panizza,

16 chi e Longobardi che stabilirono un vasto ducato con sede a Trento. A questo periodo si fanno risalire alcuni reperti di epoca barbarica (Fibula ad Acquaviva), il rivenimento nel 1934 del sepolcreto dei Scatinei (o Scotinelli) ed altri reperti nel 1987 in via Scanuppia. Per la sua posizione strategica la zona ha a lungo rappresentato la linea di confine con il nord: il punto di demarcazione tra il municipio romano di Verona e quello tridentino, il confine settentrionale della Repubblica della Serenissima e teatro di scontri in epoca napoleonica e durante la prima e la seconda guerra mondiale. Fu pertanto teatro di aspre battaglie, e sin dal Medioevo la zona fu presidiata da una considerevole concentrazione fortificata: castello di Beseno, Castel Pietra e i rispettivi Murazzi. Fino alla metà del 200 il territorio era organizzato in Pievi, Comunità e Giurisdizioni Feudali. Fino al XIII secolo la Pieve di Beseno fu indipendente, poi passò sotto la pieve di Volano pur mantendo la parrochia che formava un unica comunità con Calliano. Dal 200 in poi i conti di Beseno, che diedero anche un Principe Vescovo (Corrado II) al Principato di Trento, esercitarono la loro giurisdizione sui tre paesi di Besenello, Calliano e Volano, congiuntamente. Nel 300 subentrarono i Castelbarco che acquistarono a più riprese i diritti sul Castello e sulla giurisdizione che si espanse fino a Terragnolo, a sud, e Folgaria ad est. Dopo una breve parentesi sotto i Gradner nel 1470 la giurisdizione di Castel Beseno passò ai Trapp che la mantennero sino al Con la progressiva soppressione dei feudi in Europa, sancita con l unità d Italia (l. 5 dicembre 1861) e con la legge austriaca del , la famiglia dei Trapp, l ultima in Vallagarina a conservare la giurisdizione feudale, ne perse completamente i privilegi. Il castello ormai in rovina fu ceduto un secolo dopo, nel 1972, alla Provincia Autonoma di Trento che avviò un imponente restauro. Il 400 vede il progressivo espandersi della repubblica veneta e la caduta nel 1439 del castello di Lizzana ancora di proprietà dei Castelbarco. La Battaglia di Calliano combattuta il 10 agosto 1487 contro l armata comandata dal capitano di ventura Roberto di Sanseverino fu cruciale per fermare l avanzata delle pattuglie veneziane che si erano spinte fino all Acquaviva. Lo scontro fu molto cruento, seimila i soldati veneti uccisi o catturati - e si risolse con la sconfitta dei Veneziani e la morte del Sanseverino, miseramente annegato nell Adige. Dal 1508 l Austria occupò la Vallagarina e costituì una pretura con sede a Rovereto. Nell autunno 1796 i campi tra Besenello e Calliano furono teatro della prima invasione napoleonica del Trentino e della conseguente ritirata.

17 Li francesi con una collana venendo dalla Giudicaria, e passando da Ballino venero il dì 3 settembre 1796 ad accamparsi nella campagna fra Arco e Riva. Il giorno dopo andarono per Mori a Rovereto, e nel istesso tempo venne un altra collana dalla parte di Verona, et attacò li Austriaci apostati a Marco ed andarono per Val Lagarina tutte e due le armate unite sotto la condotta del Generale Napoleone Bonaparte; quindi il di 5 li francesi arrivarono in Trento di mattina, e costrinsero li Austriaci a ritrarsi fino sopra Lavis...Nel giorno poi cinque slogiarono da Trento, e vi entrarono li Austriaci circa l istessa ora che vi entrarono li francesi li 5 settembre; furono dalli Austriaci inseguiti e fra Besenello e Calliano si batterono per due giorni continui. Li 6 sono stati anche slogiati da Riva e Torbole, e la notte del 7 novembre e l 8 novembre li francesi sono stati costretti dopo molta perdita di uomini e canoni e bagalli a ritirarsi fuori dai confini del Tirollo Altri scontri ebbero luogo con le successive campagne napoleoniche nel gennaio 1801, quando un reparto austriaco comandato dal gen. Laudon tenne testa ai Francesi riuscendo abilmente a sganciarsi, e nell 26 ottobre 1813 tra i Francesi di Giflenga e gli Austriaci del Fenner. Anche la Grande Guerra lasciò pesanti tracce nelle vite dei suoi abitanti e sulle montagne che circondano Besenello, dove ancora a Compet e sulle falde del monte Spizom si notano le tracce di fortificazioni e trincee della I guerra mondiale. Nelle prime ore del 3 novembre 1918 reparti d assalto italiani che risalivano la Val Lagarina, circondata la guarnigione austriaca di stanza nella valle, catturavano lo stato maggiore di settore e un gruppo di artiglieria da montagna segnando il definitivo passaggio all Italia. Impresa Pompe Funebri Via S. Giovanni, 1 Tel BESENELLO (TN)

18 Emigrazione della gente di Besenello Agli inizi dell 800 la gravosa situazione economica e sociale caratterizzata da notevoli squilibri tra le risorse disponibili e la popolazione era diffusa ovunque. Molti i fattori negativi in Europa, nel Trentino e in Tirolo. Le cause a lungo studiate e discusse, vanno dalle guerre passate al mercato indebolito, dall incapacità dei Governi alle calamità naturali e metereologiche. Nella Vallagarina si era delineata una situazione sempre più critica: fame, miseria e mancanza di lavoro avevano dato origine, durante il periodo invernale, alle emigrazioni temporanee di contadini, braccianti, operai e artigiani verso varie regioni dell Europa che si era poi specializzata per valli: calderari nella Val di Sole, arrotini della Val Rendena, segantini delle Giudicarie, decoratori della Val di Fiemme etc. Tra il 1855 e il 1875 una serie di disastri si abbattè sulla regione. Traditi anche dalla coltivazione delle viti e dei gelsi e dalle nuove malattie delle piante gradualmente l emigrazione si trasformò da temporanea a permanente spingendo gli abitanti di Besenello verso le lontane Americhe. Negli anni successivi quasi persone emigrarono dal Trentino in Nord e Sud America, specialmente in Brasile, favoriti dall evoluzione dei mezzi di trasporto che aprivano nuove vie di comunicazione e attratti da una intensa campagna di reclutamento promossa dall Imperatore Pedro II: i procacciatori di emigranti promettevano larghi appezzamenti di terra ed un avvenire di benessere. Una prima spedizione di 600 persone provenienti da tutto il Trentino, tra cui alcune famiglie di Besenello, partì da Genova nel e andarono a formare nuove comunità in Brasile. Circa 220 persone di Besenello, secondo il Guetti, si stabilirono in Brasile nella colonia di Nova Trento, dove la felice posizione geografica e la presenza di un fiume che favoriva le comunicazioni permisero un accelerato sviluppo economico. Quasi ogni famiglia possedeva una mucca, maiali e galline: nel 1888 nel distretto si contavano 10 segherie, 30 stabilimenti per la farina di mandioca/manioca e 24 per lo zucchero, 16 mulini per il mais e 2 per il riso, fabbriche fiorenti e laboratori artigiani. Poi l emigrazione si spostò verso l Argentina e Buenos Aires. Altre 200 persone agli inizi del 900 presero, loro malgrado, la decisione di lasciare la propria terra, i parenti, gli amici e le proprie consuetudini e cercare altrove la possibilità di vivere in migliori condizioni. Molti emigrarono in Messico. Veri pionieri. Le difficoltà furono enormi nei primi anni, ma lavorando forte crearono delle belle Comunità mantenendo usi, costumi e la parlata dialettale che tuttora conservano insieme alla religiosità dei paesi d origine. Funzioni, processioni, devozione ai Santi delle loro vecchie Parrocchie lontane, tra le quali Santa Agata, continuano a tener unita questa gente alla comunità trentina.

19 Il traguardo dell alta qualità per il Vostro prestigio Stampati per l industria, Volantini commercio ed enti pubblici Ravina (TN) Via Stella, 11/b Manifesti z.i. Biglietti Tel. da 0461 visita Fax Il traguardo dell alta qualità Libri Il traguardo Moduli per ufficio per dell alta il Vostro qualità info@grafichedalpiaz.com prestigio Depliant per il Vostro prestigio Riviste Opuscoli Ravina (TN) Via Stella, 11/b z.i. Tel Fax Ravina (TN) Via Stella, 11/b z.i. Tel info@grafichedalpiaz.com Fax info@grafichedalpiaz.com Danilo Battisti Ringraziamo il sig. Battisti per aver gentilmente concesso l uso delle foto del suo sito per completare la documentazione della guida Biglietto da Visita di Besenello. Da oltre 30 anni Danilo Battisti ha documentato con precisa dedizione eventi e manifestazioni di Besenello con la collaborazione dei suoi abitanti, immagini che rappresentano ora la memoria storico fotografica del Paese. La sua attività di documentazione fotografica è raccolta in un archivio ed oggi anche un sito internet ricco di bellissime fotografie, una finestra su Besenello per turisti, visitatori e curiosi di tutto il mondo. Un lavoro prezioso anche per le future generazioni.

20 L Economia Besenello presenta un forte vocazione per l agricoltura mentre a nord e a sud dell abitato vanno espandendosi le attività industriali. L artigianato è fortemente rappresentato dalla lavorazione del legno e del ferro battuto. Falegnamerie, lavorazione dei marmi, ferramenta e prodotti per l edilizia rappresentano una componente rilevante dell economia locale. Interessante il potenziale di sviluppo nel settore turistico, anche grazie alla forte attrazione rappresentata da Castel Beseno, che ospita il museo di arte antica, medievale e moderna; alle aree di interesse naturalistico ed agrituristico, a pochi chilometri da rinomate zone sciistiche, e ai collegamenti con Vicenza attraverso le valli di Folgaria e Serrada. In agricoltura, la coltivazione prevalente della vite è favorita da buone condizioni di insolazione, dall umidità dell aria e dalla natura dei terreni che permettono la coltivazione di uva da tavola (varietà delizia, schiava) e vitigni per vinificazione ad alto contenuto aromatico: merlot, cabernet e moscato, che si può apprezzare nella produzione di vini pregiati quali il Moscato e Marzemino. Sviluppata la produzione di mele e albicocche. by Screen Line S.r.l. Via Nazionale 1/N, 1/U Besenello (TN) ITALY Tel Fax info@screenline.it

21 MANIFESTAZIONI 5 febbraio da metà giugno a metà luglio dalla metà di luglio 1 domenica di settembre 3 domanica di ottobre S. Patrono: S. Agata Maccheronata e sfilata maschere di carnevale Torneo di calcio Memorial Luchetta Claudio Gruppo Amatori Calcio Calcio saponato Gruppo Giovani libero pensiero Magnalonga - percorso enogastronomico sul territorio Alta Vallagarina Moscato giallo - manifestazione e promozione prodotto locale

22 Malga Palazzo e la riserva naturale del monte Scanuppia La riserva Naturale della Scanuppia si estende su una superficie di circa 580 ettari e include la foresta demaniale che occupa la cima del Monte Vigolana, situato nel territorio del Comune di Besenello. La riserva si raggiunge a piedi percorrendo il sentiero fino a Malga Valli, quindi con la strada forestale fino a Malga Palazzo, o da Folgaria-Passo del Sommo. Oltre metà della superficie totale della riserva è ricoperta da boschi di abete rosso, larice e faggio. La fauna rappresenta la peculiarità naturalistica di maggior pregio della Riserva della Scanuppia, con caprioli, pernici bianche, aquile reali e urogalli, una ricchezza che ha lontane radici, sin dal 1490, quando divenne riserva privata di caccia della famiglia dei Conti Trapp, proprietari del sottostante Castel Beseno. Un ampia e selvaggia fascia alpina inframmezzata da alberi d alta quota con boschi di abeti bianchi e rossi, faggi, larici e formazioni di pino mugo, costituisce un importantissimo biòtopo. L attività di alpeggio costituisce un fondamentale momento di conservazione degli ambienti, soprattutto in chiave faunistica e di equilibrio paesaggistico. L alpeggio e l attività venatoria vennero esercitati per secoli con grande cura, mantenendone intatto il patrimonio culturale ed ambientale fino ai nostri giorni. Sulle pendici del monte Scanuppia all interno della riserva, si trova un antico e imponente edificio a pianta quadra, malga Palazzo, utilizzato come dipendenza estiva di

23 montagna e di caccia dai Conti Trapp. La data 1589 incisa sul portale indica l anno in cui fu costruita probabilmente da Osvaldo II Trapp detto il terribile. L edificio si sviluppa su diversi piani e la distribuzione dei locali interni ne evidenzia le diverse funzioni: rustico al piano terra ed abitazione ai liveli intermedi. La massiccia struttura in pietra, dominante rispetto alle finestre con conci in pietra, e la presenza di feritoie evidenziano la funzione di casa fortificata, più che di malga di montagna. Nel 500 e nel 600 il Palazzo fu rifugio e baluardo strategico durante le numerose guerre locali, era infatti una postazione di guardia verso Folgaria ed un rifugio nel caso di attacchi a Castel Beseno, dal versante dell Adige, o alla Magnifica Corte di Caldonazzo, sul versante settentrionale della montagna. Agli inizi del 900 e durante la 1 guerra mondiale Malga Palazzo ospitò l imperatore Carlo I d Asburgo, imperatore d Austria e re d Ungheria, che guidò la battaglia di Folgaria. Recentemente beatificato per l impegno con cui si si oppose alla guerra per ciò che essa distruggeva e per gli scopi che intendeva raggiungere, morì povero ed esule a Madera nel Purtroppo non fu l ultima volta che questi territori vennero coinvolti in un conflitto e ancora una volta, durante la seconda guerra mondiale, Malga Palazzo fu rifugio per sfollati e partigiani. Fino alla fine del 1800 il palazzo recava una merlatura, poi abbattuta per motivi di sicurezza. Nel 1992 la Provincia Autonoma di Trento, riconoscendo il valore architettonico e naturalistico del complesso di Scanuppia, ne acquisì la proprietà istituendo la Riserva naturale della Scanuppia con obiettivi di valorizzazione scientifica e culturale. Il palazzo fu in seguito sottoposto ad accurati restauri che ripristinarono le linee originarie.

24 Castel Beseno Sulla vetta della collina che a sud di Besenello chiude la valle che porta a Folgaria si trova Castel Beseno, il più grande complesso feudale fortificato delle Alpi orientali che si sviluppa per quasi 250 metri da nord a sud con una superficie di oltre metri quadri. Verso la valle dell Adige il complesso appare compatto mentre degrada più dolcemente sul versante verso Folgaria, dove si nota il campo dei tornei. Il castello è difeso da una sistema di cinte murarie e da una serie di porte fortificate. All interno, tra camminamenti e cortili, cisterne, torri, prigioni e splendidi palazzi si possono ammirare pregevoli affreschi cinquecenteschi, un ciclo dei mesi ed un ciclo pittorico cortese appartenente alla corrente gotica internazionale. Numerose leggende legate alla costruzione del castello, ad usanze medievali, quale lo jus prime noctis, ad antiche tradizioni e credenze spiritiche, contribuiscono ad alimentare la magica atmosfera che tuttora aleggia nel Castello. Dall alto dei bastioni del XVI secolo e delle feritoie il panorama sulla valle dell Adige è spettacolare. I suoi cortili e il bellissimo campo dei tornei ospitano eventi musicali, teatrali e rievocazioni storiche. Oggi, dopo scrupolosi lavori di restauro, Castel Beseno è un importante Polo Museale, che d estate torna a rivivere trasformandosi in straordinario palcoscenico per spettacoli e rappresentazioni. Storia Sede di un castelliere preistorico e presidio romano, come testimoniano i reperti rinvenuti nella cinta muraria, il castello è molto antico, ed è stato sede di importanti dinastie. Le vicende di questi casati si intrecciano con quelle

25 dei Principi vescovi di Trento, di volta in volta alleati o in guerra con i castellani di Beseno. Le prime notizie certe risalgono al 1100 quando il castello figura di proprietà della nobile famiglia dei Da Beseno, ragguardevole famiglia medievale trentina oggi estinta, primi feudatari e vassalli dei conti di Appiano, che già vi risiedeva nel 1171, a cui seguì, nel 1304, la potente dinastia dei Castelbarco. Personaggi inquieti e dediti agli intrallazzi politici del tempo, i Castelbarco permisero la permanenza di guarnigioni venete nell area lagarina favorendo i tentativi di espansione della Repubblica di Venezia verso Trento. Il controllo della zona, posta ai confini meriodionali dell impero germanico, era infatti molto ambito. Nel XIV secolo i due primitivi fortilizi che sorgevano sulla sommità del colle, il Castello verso Trento, a nord, e il Castello verso Rovereto a sud, furono riuniti dal Palazzo di Mezzo, presidio del Principe Vescovo. Di particolare efficacia difensiva la struttura a comparti, cui si accede attraverso porte successive costruite in differenti epoche e stili. Un camminamento di ronda, bastioni e archibugiere ne rafforzavano la capacità di difesa da attacchi esterni, mentre all interno, palazzi, scuderie, prigioni e vasti locali di servizio garantivano le risorse necessarie per rendere la cittadella autosufficiente anche in caso di lunghi assedi. Beseno venne recuperato alla sfera d influenza tedesca e nel 1470 concesso in feudo dall imperatore Sigismondo d Austria ai conti Trapp, una famiglia nobile originaria della Stiria che ne mantenne il possesso fino ai nostri giorni. Per la Magnifica Comunità di Folgaria fu l inizio di una lunga serie di violenze e di soprusi che culminarono con la strage di Carpeneda del 5 febbraio I Trapp non riconoscevano i privilegi di autonomia dei folgaretani e pretendevano il ripristino dei doveri feudali, in particolare le decime non riscosse sin dai tempi dei Castelbarco. Si aprì un aspra contesa che durò fino al

26 1693 (Cause Trappie) durante la quale Folgaria mantenne un atteggiamento esemplare appellandosi sempre all Imperatore e ai propri diritti di libera comunità montana. Numerosi interventi hanno modificato nel corso dei secoli la fortezza dei conti Trapp. Ancora oggi si possono ammirare la residenza dei Trapp ed il Palazzo di Marcabruno nelle cui sale è oggi allestita un esposizione permanente che illustra, attraverso ricostruzioni, video e plastici, la battaglia di Calliano. Significativa la realizzazione di strutture residenziali e la poderosa ristrutturazione seguita all incendio del 1513 che dotò il maniero di strutture difensive più adatte all uso di armi da fuoco. La fortezza, con il suo baluardo Castel Pietra posto ai piedi del colle, sono stati al centro di numerosi e importanti fatti d arme, assedi e feroci battaglie. Dalle guerre con i Veronesi degli inizi del XIII secolo che ne danneggiarono gravemente la struttura, all assedio del 1456 che vide contrapposte le truppe imperiali e quelle vescovili sotto il comando diretto del Principe vescovo di Trento, Giorgio Hack. La battaglia più famosa rimane tuttava la battaglia di Calliano, la prima che vide scendere in campo truppe italiane contro i temibili lanzichenecchi. Nell agosto 1497 si scontrarono nella piana sottostante il castello le truppe del principato e gli alleati tirolesi da una parte e dall altra, guidate da Roberto da Sanseverino, uno dei più noti e temuti capitani di ventura dell epoca, le truppe veneziane che avanzavano verso Trento nel tentativo di espandere la loro egemonia sul territorio. Fu una strage culminata il 10 agosto 1497 con la clamorosa quanto inattesa sconfitta della Repubblica di Venezia e la morte del celebre condottiero. La lastra tombale di Roberto di Sanseverino, presso il duomo di Trento, lo ritrae con le insegne veneziane- lo stendardo di Venezia

27 il leone di San Marco- capovolte in segno di sconfitta. Una copia è esposta nel Castello, al Palazzo Marcabruno, vicino agli stemmi dei nobili tirolesi che combatterono nella battaglia. Il castello fu al centro di altre battaglie: il 4 novembre 1796, fra le truppe di Napoleone e il vittorioso esercito austriaco comandato dal generale Ocskay. L ultimo scontro in ordine di tempo avvenne fra gli austriaci e Napoleone, che con il suo genio militare sfondò rapidamente l ostacolo, aprendosi la strada per Vienna. Secondo la leggenda Napoleone avrebbe usato l eremo di Santa Cecilia di Volano come base per cannoneggiare Castel Pietra e aprirsi la strada, seguendo la battaglia dal campanile dell arcipretale di Volano. Beseno perse la sua funzione storica e difensiva nel 1805, con la fine del Principato vescovile. La mutata situazione politica e la deviazione del fiume Adige, che nel XIX secolo tolse al castello una delle sue difese naturali, portarono alla progressiva decadenza del castello che nel 1973 fu donato alla PAT. Dopo un imponente opera di restauro Castel Beseno è ora sede di un importante polo museale. Visita al Castello Dall ingresso alla Porta scura La fortezza si presenta organizzata attorno al nucleo principale con un sistema di cinte murarie. Alle linee più esterne appartengono la prima porta in pietra e la seconda porta dotata di un locale per il corpo di guardia, oggi destinato ad accogliere la biglietteria del museo; sulla destra si estende il cosiddetto campo dei tornei, uno spazio in realtà destinato a garantire la migliore difesa della struttura sul lato più esposto ad eventuali attacchi nemici. Proseguendo lungo la strada che si snoda ai piedi dell imponente fortezza edificata sulla roccia, si fiancheggia il massiccio bastione nord, che con gli altri due testimonia la ristrutturazione del castello avvenuta nel Cinquecento per opera degli allora proprietari, i conti Trapp, al fine di adattare le strutture all uso delle armi da fuoco. A nord del bastione si apre la terza porta detta scura, un tempo dotata di saracinesca. La funzione difensiva di

28 questo ingresso è ulteriormente sottolineata dalla sua profondità e dalla presenza di tre porte, disposte in stretta successione su un terreno in pendenza e con un angolazione tale da impedire all attaccante la necessaria visibilità. Dal Primo Cortile alla Piazza Grande La porta Scura introduce al primo cortile, dove una costruzione, detta un tempo ajone (granaio), ospita oggi il bookshop del museo. Da qui è possibile accedere e percorrere il camminamento di ronda, da cui si gode la stupenda vista sul territorio circostante: a ovest la valle dell Adige, a est la valle che, attraverso l altipiano di Folgaria, immette nel Vicentino. Dal primo cortile, attraverso una porta ad arc flamboyant dotata di archibugiere e caditoia, si accede alla Piazza Grande dominata dal Palazzo Comitale, elegante residenza della famiglia Trapp. Sulla facciata è ancora riconoscibile la merlatura che coronava un antico edificio medioevale. Proprio qui, dove la roccia è più alta, sorgeva una delle due fortificazioni originariamente edificate sul dosso, appartenenti, secondo le fonti, a due distinti rami dei Da Beseno. La famiglia ne perse il controllo sul finire del XIII secolo, quando, in seguito a lotte intestine, il controllo passò al principe vescovo tridentino e successivamente ai Castelbarco, signori della Vallagarina. Dalla Corte d onore al bastione sud Il palazzo comitale, la cui pregevole decorazione pittorica e scultorea è oggi ridotta a poche tracce, domina verso sud la corte d onore. Qui si affacciano una serie di caseggiati che ospitavano ambienti destinati allo svolgimento della attività quotidiane: le cucine, i forni per la panificazione, le cantine, il pozzo e la cisterna per la raccolta dell acqua piovana all interno del cosiddetto Palazzo di Marcabruno, edificio risalente all epoca castrobarcense e oggi destinato ad accogliere mostre temporanee. Un altro caseggiato, che introduce al bastione sud, aveva forse funzioni giudiziarie. Tra i poteri dei signori del castello rientrava infatti anche quello di amministrare la giustizia: ne sono testimonianza le due anguste celle, cui si accede sul lato occidentale. In questo punto si trovava il secondo castello medioevale di Beseno, successivamente collegato e inglobato nel complesso fortificato.

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