Franzina (Pdl): Quaresimin futuro presidente Aim pag

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1 MONDO TAPPETO: prezzi speciali - restauro - lavaggio - vendite - permute - via Quadri, Galleria Parco Città - tel: Direttore responsabile Luca Matteazzi Cronaca nera, quando la notizia fa sorridere pag 6 Franzina (Pdl): Quaresimin futuro presidente Aim pag 8 Fotoreportage: il lato oscuro del luna park pag 12 Settimanale Fatti, personaggi e vita vicentina n settembre 2009 euro 0,50 In edicola il sabato Malpartito Il Partito Democratico si avvia al congresso diviso tra i leader nazionali e i loro clan di riferimento Ma in città, dove guida la maggioranza, i problemi vanno al di là delle correnti: sono lo straripare di un Variati pigliatutto e, soprattutto, la sfiducia dei tesserati Diventa quotidiano Ciàcole Numeri in libertà La notizia positiva è che Choice, l edizione autunnale della fiera dell oro, si è appena chiusa in un clima di positivo ottimismo che pareva impensabile solo qualche mese fa. In Fiera hanno salutato con entusiasmo un aumento del 28 per cento degli operatori (o buyer, come li chiamano gli addetti ai lavori), arrivati a quota , di cui quasi italiani e stranieri. Segno di un mercato che si sta rimettendo in moto, e di una ripresa economica che pare sempre più vicina. Si può parlare di risveglio del settore, si legge nel comunicato stampa con il bilancio della manifestazione. Bene. Proviamo però a fare un salto indietro di dodici mesi, a settembre Anche allora gli stand di Choice avevano appena spento le luci e la Fiera comunicava, con toni decisamente soddisfatti, la buona riuscita dell evento. La presenza di operatori accreditati era salita addirittura del 41 per cento rispetto all autunno 2007, arrivando alla quota di 21,956. C è evidentemente qualcosa che non torna. Difficile capire come, in un anno, si possano perdere per strada qualcosa come presenze (su 22 mila totali) e al tempo stesso dichiarare un aumento delle stesse del 28 per cento. Delle due l una: o in viale dell Oreficeria hanno sbagliato a fare qualche conto, o certo ottimismo appare, purtroppo, fuori luogo. flickr.com/stefano Stark

2 VicenzaPiù- Settembre x297 mm - SEMPLIFICA il fatto 163 del 19 settembre 2009 pag 3 Sistemi Soluzioni per la mobilità Reti dati e cablaggio Unified Communications Videosorveglianza e controllo accessi Data Center fonia e Web 2.0 L invasione gialla vista dai cinesi Dopo le bancarelle,i bar, i ristoranti, i locali storici La presenza cinese in città è sempre più forte Ecco cosa dicono i diretti interessati info@francomolon.it Applicazioni Multimediali Semplifica SpA Telcables VoIP Sistemi fonia e VoIP Soluzioni per la mobilità Reti dati e cablaggio Data Center Unified Communications Web 2.0 Applicazioni Multimediali Videosorveglianza e controllo accessi Algerie Via Zamenhof, Vicenza - Italia Tel Fax info@saiv.it - Bassano del Grappa - Verona - Padova - Venezia Treviso - Trento Area Magreb: Algeri Group di Giulio Todescan Veneti e cinesi. Così diversi e così simili, teoricamente stando alle stilizzazioni tagliate con l accetta dovrebbero starsi molto simpatici: gran lavoratori, poche parole e pedalare, il mito della ditta «in proprio» tirata su in famiglia, un boom economico che ha travolto tradizioni e risvegliato animali mitologici (leoni da una parte, dragoni dall altra). Troppo simili, forse, perché prima o poi si rischia di pestarsi i piedi a vicenda, come forse sta accadendo a Vicenza: una serie di locali piuttosto noti (dal ristorante I Nodari al bar Circus) vengono rilevati da imprenditori con gli occhi a mandorla, si levano le proteste delle associazioni di commercianti, infine il sindaco Variati sollecita la guardia C è chi ipoteca la casa in Cina per farsi mandare i soldi di Finanza a tenere d occhio un «fenomeno che progressivamente ha portato comunità come quella cinese da un iniziale ruolo di forza lavoro alla rilevazione di si esercizi commerciali in città». A dare nell occhio nelle acquisizioni da parte degli imprenditori cinesi sono, per dirla con le parole di Variati, le «modalità pecuniarie che definirei aggressive», ovvero acquisti fatti in denaro contante con «cifre consistenti e decisamente sopra quelle che impone la legge antiriciclaggio». Si potrebbe rispondere: «E il nordest, bellezza» ed evocare l epopea degli operai che si fecero padroncini. I numeri, secondo i dati dell ufficio annonario del Comune di Vicenza aggiornati al 12 giugno 2009, sono questi: fra i 49 ristoranti, bar e pizzerie gestite da stranieri presenti nel territorio comunale, si contano 21 bar e 9 ristoranti e pizzerie targati Cina Popolare. In tutto trenta locali. Passando al commercio fisso, si contano 29 esercizi, su 118 intestati a persone straniere. 19 di questi vendono abbigliamento e scarpe, 3 alimentari, 3 «chincaglieria», infine c è un giornalaio proveniente dal Celeste Impero. In entrambi i casi, la Cina è il paese da cui proviene la maggioranza relativa dei gestori di imprese «non-italiane». Le vie della migrazione Parlarci, a dire il vero, non è facile. Due chiamate a vuoto, un paio di appostamenti, finché si riesce a convincere qualcuno a mettere da parte la diffidenza. La ragazza ci tiene però a non apparire con il suo nome, né con quello del ristorante. «Questo locale era di mio papà, immigrato dalla Cina, prima irregolare poi regolarizzato con una sanatoria. Il locale lo abbiamo comprato con un mutuo in anni di duro lavoro». Lei lavora in uno dei ristoranti cinesi della città, uno di quelli «storici», aperti negli anni novanta. «Dagli anni ottanta sono state abolite le restrizioni che all epoca di Mao rendevano difficoltoso uscire dal paese racconta -. Mio padre, come hanno fatto in molti, è venuto qui da solo, poi una volta trovato un lavoro ha fatto venire i parenti, trovando a sua volta un lavoro per loro, formando una catena. Ora con la politica dei flussi è più facile: i cinesi che hanno un attività propria possono garantire un lavoro a chi viene dal paese d origine all interno della propria ditta». Evitando così le forche caudine della clandestinità, una condizione di privazione di diritti che è il destino quasi certo di un immigrato che provi ad entrare nel nostro paese. Il colore dei soldi «Da dove vengono i soldi di chi compra i bar ora? Di solito funziona così: si fa una colletta tra i familiari dopo anni di lavoro in Italia, oppure si chiedono dei prestiti da banche o istituti finanziari cinesi. C è chi ipoteca la sua casa in Cina per farsi mandare i soldi con cui avviare un attività in Italia. Poi ci sono anche i prestiti facili, con alti tassi d interesse, illegali». I «nuovi» cinesi vicentini, sostiene la ragazza, vengono da fuori. «Ultimamente vedo tante facce nuove, chi rileva i bar viene da altre città, si sposta cercando luoghi in cui investire. Sì, a volte anche io mi chiedo da dove vengono tanti soldi. Mi rispondono che sono prestiti». Il grosso dei capitali, insomma, sembra ripercorrere il percorso del migrante cinese, unendosi poi ai risparmi ottenuti con la fatica degli anni di lavoro a Vicenza. «Tre o quattro anni fa c era stato un altro boom, quello delle bancarelle. Ora c è quello dei bar». Ma c è anche un altra storia, quella di chi rimane senza lavoro in Veneto e cerca una nuova sicurezza con un attività in proprio. «Una coppia di amici cinesi, che lavorano in fabbrica a Vicenza, sono rimasti disoccupati. Quindi hanno cercato un attività, un bar da comprare, per avere un nuovo lavoro. Usando i risparmi messi da parte, ma anche chiedendo un prestito a una banca cinese». Chiusure, razzismo, e invidie Soldi a parte, c è poi l altra faccia della piccola Chinatown vicentina, quella sociale: una comunità presente da anni, ma che fatica a trovare poli di aggregazione che altre comunità straniere in pochi anni hanno invece costruito. Esiste un associazionismo spiega la ragazza ma è frammentato e spesso basato sulle diverse origini geografiche dalle città e regioni cinesi; il buddhismo, il culto più praticato, non prevede templi né feste particolari, ed è piuttosto praticato in casa; infine il problema della lingua e delle culture distanti è uno scoglio non facilmente superabile. E la scuola? «Dipende. Io mi sono trovata bene, ho ancora contatti con i compagni di classe. Mio figlio ha compagni che sono gentili con lui, ma anche altri che lo prendono in giro. Il razzismo c è, lo sento anche in file alle poste, qualche sguardo storto. Ora tutti ci prendono un po male, perché ci siamo sviluppati, abbiamo avuto il boom economico. Forse la gente è invidiosa». Direttore Responsabile LUCA MATTEAZZI l.matteazzi@vicenzapiu.com Editore MANY MEDIA SRL via Btg.Monte Berico, 34 Vicenza tel fax Redazione corso Btg. Monte Berico, 34 (VI) tel fax redazione@vicenzapiu.com ALESSIO MANNINO a.mannino@vicenzapiu.com PAOLO MUTTERLE p.mutterle@vicenzapiu.com Collaborano: ANDREA ALBA ALBERTO BELLONI MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ FRANCESCA DANDA FRANCESCO DI BARTOLO ANDREA FASULO GIOVANNI MAGALOTTI MATTEO RINALDI GIULIO TODESCAN Impaginazione e grafica Mosè Foto Design Via Bosco, Maser (TV) tel info@edimose.it Giornale chiuso in redazione alle ore 12,00 di giovedì 17 settembre Stampa centro stampa editoriale srl Via Del Lavoro, Grisignano di Zocco (vi) tel Autorizzazione Tribunale di Vicenza n del 22 agosto 2008 Associato Unione Stampa Periodica Italiana Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi e delle foto sono concordate con i detentori. 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3 primo piano 163 del 19 settembre 2009 pag 4 primo piano 163 del 19 settembre 2009 pag 5 Pd a congresso, il coma continua Il Partito Democratico si prepara a scegliere il proprio leader. Al di là della lotta tra correnti, il vero problema è un altro: manca vitalità, e anche i tesserati sono sfiduciati flickr.com/simone ramella Rolando, il variatiano di ferro Sul suo essere di sinistra: Sì, ma per governare. Sul Dal Molin: Sempre contro, ma ora sediamoci al tavolo. E su Fazioli: Mandati a vita non ce ne sono. Quaresimin utile come contrappeso politico di Alessio Mannino Non vi tedieremo sbattendovi in pagina il noioso casellario di chi è franceschiniano, bersaniano o mariniano fra i maggiorenti del Partito Democratico vicentino. Lo fanno già gli altri giornali, e crediamo interessi solo gli interessati. In questa fase di congressi locali che preparano a quello nazionale che vede sfidarsi Dario Franceschini (per Veltroni), Pierluigi Bersani (per D Alema) e Ignazio Marino (per sé stesso e i sinistrorsi ancora rimasti), vi basti sapere due fatti certi: uno, che verrà sicuramente eletto segretario provinciale il giovane Federico Ginato, assessore a Pojana; due, che il coordinatore cittadino rimarrà il pallido Claudio Veltroni, perché l assise del capoluogo avrà luogo solo nel maggio dell anno prossimo. E intanto, a dettare l agenda politica in città, è sempre il sindaco Achille Variati, la cui lista civica ha vampirizzato i consensi del partito e il cui ostentato distacco da esso non contribuisce a renderlo vivo agli occhi degli elettori. Per il resto, le ambasce del Pd berico sono di tutt altra natura Lo scollamento con Roma è totale: conoscono il Veneto come la Bulgaria che quella conflittuale, e perciò vitale, degli scontri interni di questo periodo. Il problema, qui, continua ad essere proprio la mancanza di vitalità. Vampirismo Il vice di Veltroni (Claudio), il 22enne Enrico Peroni, dà la colpa all abbandono da parte della nomenclatura centrale: «Lo scollamento fra i vertici romani e il territorio è totale. A Roma il Veneto lo conoscono più o meno come la Bulgaria». In realtà, lo scollamento è anche locale. La filiera fra coordinatore, giunta, circoli e partito nel suo insieme è un colabrodo. Non solo per la sufficienza con cui Variati tratta l apparato, così da mostrarsi indipendente dal vecchio sistema partitico. Oggi i primi cittadini, tutti, sono dei podestà, forti come sono dell investitura diretta dell elettorato. E poi c è da dire che i partiti, tutti (tranne la Lega), sono deboli, sradicati, con militanti sfiduciati e senza adeguata preparazione politica e culturale. I 443 iscritti al Pd di Vicenza città rappresentano un buon, contando che il ramo degli ex-ds ha perso la non trascurabile componente andata prima in Sinistra Democratica e ora in Sinistra e Libertà. Ma Veltroni (Claudio) puntava ai 6-700, obbiettivo risultato troppo ottimistico. Sfiducia Un altro fattore di debolezza è proprio lui, l omonimo di Walter. I beninformati spiegano che, durante questo primo anno di amministrazione, Variati aveva bisogno di un contraltare che facesse tappezzeria, ma a lui fedele. Primo, perché la centralità politica deve rimanere a lui soltanto, e uno che non fa nulla non sbaglia (caro, vecchio metodo democristiano.). Secondo, perché non si poteva permettere che la segreteria cittadina andasse alla corrente nemica, Vicenza Riformista. Quest associazione che fa capo al trasversale Ubaldo Alifuoco, formalmente apartitica ma in realtà uscita da una costola del Pd, ha avuto il suo contentino affiancando a Peroni come secondo vicecoordinatore Marina Cenzon. Il malcontento per questa obbligata messa in freezer ha covato sottotraccia e adesso che c è il congresso rimane sotto coperta. Ma esiste e monta. Per spegnerlo, servirebbe un partito che ritrova iniziativa autonoma, in modo da assolvere alla sua funzione: fare da agente di collegamento fra società e Palazzo Trissino. Lucio Zaltron, responsabile di zona 3, ci ha provato con un questionario interno riservato ai suoi militanti. Alla domanda se volessero impegnarsi di più, la maggioranza ha risposto di no, perché tanto alla fine la base non conta niente. Questo è l umore diffuso, a quanto si sente in giro. Clan E sì che almeno uno degli scopi dell unione fra Ds e Margherita è stato raggiunto. La fusione è stata fredda solo a livello dirigenziale, lassù in alto. Ma qui, sul territorio, gli appartenenti alle formazioni eredi di Dc e Pci si sono ben mescolati. Inoltre gli iscritti non seguono più pedissequamente l orientamento del capo del proprio circolo. E questo, nella prospettiva di superare lo schema dei pacchetti di voti militarizzati verso questa o quella corrente, è un bene. Le correnti, invece, resistono eccome. In generale, qui in Veneto, i dirigenti locali stanno con Bersani, mentre i parlamentari (Sbrollini, Calearo) con Franceschini. Bersaniano è lo stesso sindaco Variati, assieme a tutti gli ex-dc. Col minoritario Marino sta ad esempio Peroni, che rivendica: «La mozione Marino ha avuto il merito di riportare al centro i temi, i contenuti, invece di discutere di forma-partito e Il guaio di fondo è quello delle origini: manca l identità, manca l ideologia di contenitore, come le altre due». Sicuramente è quella più a sinistra sulla laicità, sull ambiente e sull economia. Franceschini e Bersani, venendo al sodo, si somigliano molto, e il posizionamento per l uno o per l altro pare frutto di una logica di clan più che di differenze programmatiche. La prova sta nell adesione dei piddini di Vicenza Riformista, che si sono schierati con Franceschini soltanto perché i variatiani, cioè quasi tutti nel capoluogo, sono sostenitori di Bersani. Post-stupidità Il guaio di fondo, secondo Peroni, è quello che il Pd si porta dietro fin dagli inizi: «manca l identità, manca l ideologia». Altro che partito post-ideologico: «è post-stupido». Verrebbe da chiedersi cosa ci rimane a fare uno che definisce così il proprio partito. Risposta: «Meglio avere idee simili ma non uguali in un grande partito che essere in un piccolo partito omogeneo incapace di incidere». Per un giovane di 22 anni, come realismo non c è male. Ma a forza di essere realisti, pragmatici, moderni e leggeri, il declino di quella cosa chiamata sinistra è stato rovinoso. E pare inarrestabile. Il sempreverde Gianni Rolando. Già comunista, già pidiessino, già diessino, oggi a capo del gruppo consiliare della lista civica del sindaco Variati e fresco iscritto al Pd. In un editoriale agostano, il direttore del Giornale di Vicenza Giulio Antonacci lo attaccava a freddo per essere saltato sul carro del vincitore giusto in tempo per essere anche lui della partita e restare in consiglio comunale da una posizione di sicura visibilità. «Non ho risposto, non credo interessi a nessuno», cerca di divincolarsi. Insistiamo: a noi interessa. Anche ai suoi elettori, crediamo. «Ho ricevuto tanta solidarietà per un attacco che mi risulta incomprensibile, che non so neanche da chi sia stato ispirato». Il supersinistro e il dc Certo che però vedere il supersinistro Rolando, l uomo che crede ancora nella politica come sangue, battaglia e partito, mettersi in lista, per giunta civica, con l ex dc Achille, effetto ne fa. Oppure, come disse in un intervista alla Domenica di Vicenza del 24 maggio 2008, Variati è diventato ragion sufficiente per correre per il governo della città? Quella volta usò la formula «mettere al centro i cittadini»: che significa? «Significa impegnarsi perché la comunità di Vicenza sia più forte, più giusta, più coesa, più solidale. Per questo ci siamo impegnati in questo progetto politico». Per carità, Rolando, non ci faccia l elenco dei paroloni vuoti. «Allora dico che è un progetto che ha consentito al centrosinistra di misurarsi col governo di questa città». Ma è ancora di sinistra? gli chiediamo. «Il mio percorso, i miei valori, i miei ideali non mutano. Ma la sinistra dev essere moderna, capace di governare». Ci stiamo avvicinando. E cosa vuol dire saper governare? «Significa analizzare la realtà per quella che è. Avere un progetto non disgiunto da una materialità concreta per portare a casa risultati». Adesso abbiamo capito: essere di sinistra ma stare fuori dal consiglio comunale non ha senso. Quindi, bisogna trovarsi una sistemazione. «Ma io non ho mai cercato poltrone o ruoli di potere», ci interrompe. E vero. Rolando è un impasto di idealismo e realismo: pur di stare in trincea e avere uno scranno da cui battagliare, non si nega di apparire contraddittorio. Perché per lui la politica non è una passione: è la vita. E gli elettori lo premiano, votandolo in massa. Pd in cerca d identità Però vederlo oggi nelle file del Pd, questo forse è troppo. «Domando: oggi l alternativa vera a Berlusconi e alla Lega qual è? Il Pd. Poi uno cerca di portare avanti le istanze che gli sono proprie, che per me sono quelle del lavoro, della legalità, dell ambiente», è la sua difesa. Per ora non si schiera con nessuno dei tre sfidanti alla segreteria nazionale: «Voglio capire bene e riflettere, non ho ancora deciso. In questa fase bisogna capire chi siamo e cosa vogliamo». Ci permettiamo di osservare che da uno che ha sempre avuto le idee chiare su chi è e su cosa vuole, sentire che se ne sta lì, in attesa, a capire di che diavolo di partito ha preso la tessera, ci suona strano. Il Dal Molin Come ci sembra poco convincente quando giustifica la resa di Variati sul Dal Molin. «La mia contrarietà alla base americana resta netta, ferma e chiara. Variati in tutto questo periodo si è impegnato coerentemente e ha preso tutte le iniziative possibili, mentre non tutti nel centrosinistra hanno fatto la loro parte. Ma guai a fare solo le battaglie che sai di vincere. La base è sbagliata e basta». Facile farlo passare per ingenuo idealista. Ma Achille, candidandosi ad amministrare, da politico non di primo pelo qual è poteva benissimo dire da subito che ormai non c era nulla da fare. Invece ha cavalcato la protesta per strappare quel pugno di voti in più. «Non sono d accordo. Noi ci abbiamo creduto e Variati le ha provate tutte. E colgo l occasione per ringraziare il movimento No Dal Molin che è stato al suo fianco». Da ora non più. «Capisco ci sia una riflessione da parte del Presidio (eufemismo per dire che hanno preso le distanze, ndr), ma pur continuando ad affermare le ragioni del no un sindaco deve sedersi al tavolo per far valere i diritti della città». Il fatto è che questo, il centrodestra, lo diceva già un anno fa. «Noi, tutta la città, dobbiamo essere coinvolti e dobbiamo andare a chiedere ciò che ci spetta ma non col cappello in mano, bensì con la schiena dritta. Preparando una piattaforma condivisa anche, perché no?, coi No Dal Molin. Insomma, con Roma dobbiamo parlare ma senza sventolare bandiera bianca». Se non è bianca, è rosso sbiadita. Ma tant è. Ipab e Fazioli Sul caso Ipab, Rolando spara a zero: «C è stata una lottizzazione scandalosa fra PdL e Lega, con uno statuto auto-modificato e via di questo passo. Il presidente Meridio è stato sfiduciato anche all interno del cda, chiedere le loro dimissioni collettive mi pare il minimo». Dopo un anno? E dobbiamo aspettarci una lottizzazione di centrosinistra? Risposta scontata: «Non vogliamo farne una questione via i vostri, dentro i nostri. Insieme con l opposizione va trovata una composizione, che riduca della metà il cda e tolga quelle indennità principesche. Il rinnovamento dev essere totale e premiare un criterio di professionalità esterna ai partiti». Un po, se ci passa l ironia, come Marino Quaresimin sostituto del superesperto di energia Nicolazzi nel consiglio di amministrazione di Aim? «Anzitutto è stata una sostituzione non voluta e non cercata da Variati. Per chiudere rapidamente la questione ha scelto Quaresimin, che una sua conoscenza dei problemi ce l ha». Quaresimin un tecnico? Andiamo «Credo che sarà utile a equilibrare certe punte del carattere del presidente Fazioli, che ha una dimensione professorale e astratta forse eccessiva». Ah ecco: farà il politico in un cda di tecnici. A proposito di Fazioli: non dovrebbe dimettersi dalla presidenza della società Elettrogas da cui Aim compra il gas? Rolando è lapidario: «Mi auguro che lo faccia». Si deve arguire una fronda interna alla maggioranza verso il presidente di San Biagio? «Il vertice Aim sta operando bene, con trasparenza. E ricordo che in passato, con Rossi, non era così. Le cose si stanno mettendo per il verso giusto, ma c è ancora molto da lavorare. Mandati a vita non ce ne sono per nessuno. La conferma verrà dai fatti». Più chiaro di così. A.M. flickr.com/framino I tre concorrenti per la leadership del Pd: da sinistra Ignazio Marino, Pierluigi Bersani, Dario Franceschini

4 focus 163 del 19 settembre 2009 pag 6 focus 163 del 19 settembre 2009 pag 7 Una cronaca tutta da ridere flickr.com/giopuo flickr.com/bruce Turner Ecco i comunicati più curiosi diramati dai carabinieri della provincia Tra ladri di biciclette che scappano a piedi, ladri di decespugliatori, giovani barcollanti e nervosismi sospetti volte leggendo un quotidiano, A o guardando un telegiornale, viene da chiedersi come abbiano fatto i giornalisti ad accedere alle notizie. Quali saranno i canali che usano, per andare a caccia di scoop? La realtà molto spesso è assai più banale della fantasia. Nel caso della cronaca nera, ad esempio, i media ricevono la gran parte delle informazioni dalle forze dell ordine stesse, via , con comunicati stampa. Ad esempio dai carabinieri, che controllano il territorio suddividendolo in Compagnie comandate da un capitano, o un tenente. Le notizie vanno poi approfondite: ma cosa arriva ai giornalisti? Di seguito, ecco una panoramica di alcuni comunicati stampa arrivati dalle compagnie del territorio vicentino negli ultimi mesi, che riusciranno a strappare almeno un sorriso: a volte per le circostanze curiose a cui fanno riferimento, a volte per le battute che essi stessi contengono, a volte semplicemente per il tipo di reato commesso. Ad ogni comunicato stampa abbiamo messo un titolo di fantasia (in corsivo), tolto il nome dei civili coinvolti e di luoghi facilmente riconoscibili, e della specifica Compagnia mittente : il resto, però, è tutto autentico. Un elenco che va letto con un pizzico d ironia, senza dimenticare che queste comunicazioni sono solo una piccola parte di quelle, molto più se, che arrivano nelle redazioni e che raccontano l attività quotidiana e indispensabile svolta dai militari delle cinque compagnie - Vicenza, Schio, Valdagno, Thiene, Bassano - che garantiscono la sicurezza del territorio vicentino: anche le operazioni che possono sembrare banali o meno riuscite sono in realtà una testimonianza della presenza sul campo. Ed è solo grazie a queste comunicazioni che la stampa riesce a dare un informazione attenta e utile al lettore. Buona lettura, quindi, e un arrivederci a prossime puntate.. magari con i comunicati di vigili, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. Tre spinelli in altrettante tasche, controllato un intero Festival Nella tarda serata di ieri, I Carabinieri, coadiuvati attivamente dai colleghi, in particolare dall Unità Cinofila della G.D.F., hanno operato controlli a campione ai giovani partecipanti alla manifestazione Musicale (omissis) FESTIVAL. Sorpresa e incredulità fra i giovani. Qualcuno l aveva già consumata, ma l odore non è sfuggito all olfatto dei cani. Tre di loro sono stati trovati in possesso di modiche quantità di hashish, sequestrate. Sono stati segnalati alla Competente Autorità amministrativa per i provvedimenti del caso. Il servizio svolto ha avuto anche lo scopo di deterrente, ossia evitare l eventuale abuso di alcool e droghe da parte dei giovani incuranti delle gravi conseguenze per la loro salute. La cronaca nera può essere fonte di involontaria comicità flickr.com/zak mc A caccia di giovani barcollanti per le piazze di Vicenza Questi i dati risultanti a seguito dei periodici controlli, particolarmente nel fine settimana, operati dai CC della compagnia - la trascorsa notte, alla guida di un audi A4, il vicentino x.y. al soffio ha raggiunto 0.6 g/l, ritirata la patente di giuda; - la notte tra sabato e domenica, si è agiudicato il primo posto un vicentino alla guida della sua Ford, che a seguito di intervento dei CC, notato in evidente stato di ebrezza ed invitato a soffiare, ha attestato il valore a 2.9 g/l, ritirata la patente e sequestrato il mezzo. Buon lavoro... alla caccia dei giovani barcollanti per le piazze di Vicenza I Carabinieri sequestrano le armi ad alcuni cittadini rissosi (è il titolo ufficiale del comunicato) I Carabinieri della stazione, nell ambito dell attività di controllo del territorio, in due distinte operazioni, hanno sequestrato in via cautelare delle armi da sparo, fucili e pistole, a due cittadini particolarmente rissosi, ritenendo che potessero abusarne al culmine di qualche lite che li avrebbe potuto vedere coinvolti. Attenzione ai guardaroba... Sempre nella notte è stata portata a termine una spaccata, col classico tombito usato per infrangere la vetrina, al negozio di abbigliamento (omissis),dal quale sono stati asportati dei capi di abbigliamento. Sul posto i CC che indagano... Okkio ai guardaroba...buon lavoro...e okkio alla bici Militari stazione CC, corso servizio perlustrativo, procedevano al controllo di cittadino extracomunitario che viaggiava in bicicletta. Corso operazioni identificazione interessato, alla richiesta dei documenti, lanciava contro gli operanti il velocipede di cui era in possesso, dandosi alla fuga nella zona circostante. Malgrado prontamente inseguito dai militari, individuo faceva perdere le proprie tracce nei campi di granturco, mentre uno dei militari operanti, nello scavalcare la recinzione di un abitazione posta lungo l itinerario percorso dal soggetto, riportava lievi lesioni. 1948, Ladri di biciclette. 2009, ladri di motoseghe e decespugliatori I carabinieri della stazione arrestavano in flagranza di reato (omissis) per furto in abitazione. Il predetto, poco prima, penetrava all inter- flickr.com/fazen i Carabinieri stessi condiscono i dispacci con dosi di autoironia no dell abitazione di proprieta x.y. asportando una motosega marca blumen garten del valore di euro 170,00 venendo tempestivamente bloccato, nelle immediate vicinanze, dai militari operanti. La perquisizione domiciliare eseguita presso l abitazione dell arrestato consentiva di rinvenire nr. un decespugliatore marca mitsubisci, oggetto di furto nella decorsa notte. La refurtiva veniva restituita agli aventi diritto. Palesando nervosismo Nella tarda serata, nel corso di un servizio di controllo del territorio, finalizzato ad infrenare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato (omissis). Sin dal momento in cui sono stati fermati, gli occupanti dell autovettura hanno palesato una certa agitazione, confabulando nervosamente tra loro, prima di esibire i documenti di identità, cosa che ha insospettito i militari operanti al punto da procedere ad un accurata ispezione del mezzo, senza però ottenere alcun esito. Ma considerato che persisteva lo stato di agitazione da parte dei due, che si scambiavano continui segni d intesa, è stato deciso di condurli presso gli uffici della Stazione, al fine di procedere alle perquisizioni personali, secondo le procedure previste dalla Legge. ( ) Blocco del traffico Una domenica senza auto Semaforo rosso per automobili e affini. Semaforo verde per pedoni e ciclisti. Domenica 20 settembre, in centro storico e nei quartieri San Pio X, San Francesco, Laghetto, Villaggio del Sole e San Lazzaro, dalle 9 alle 18 sarà vietata la circolazione a tutti i veicoli a motore con qualsiasi tipo di alimentazione. Il Comune ha infatti deciso una giornata di blocco totale del traffico, aderendo all iniziativa della Settimana europea della mobilità sostenibile, l appuntamento annuale lanciato nel 2002 dalla Direzione generale ambiente della Commissione europea per sensibilizzare l opinione pubblica. Nell area vietata non si potrà circolare con i mezzi a motore, ma per l occasione i centrobus gratuiti collegheranno tutto il giorno i parcheggi di interscambio Stadio, Cricoli e Farini con il centro storico (gratuita sia la sosta sia la corsa) e saranno gratuite anche tutte le corse urbane degli autobus. Il centrobus intesificherà appositamente il servizio. La linea 10 Stadio Cricoli funzionerà dalle 7.30 alle ogni 8 minuti circa; la linea 20 Farini Duomo viaggerà dalle 7.30 alle Anche la linea 1 degli autobus intensificherà il proprio servizio lungo il percorso via Moneta Stanga con corse ogni 15 minuti al mattino e ogni 10 minuti al pomeriggio. La sanzione per chi viola il divieto di accesso sarà di 74 euro, ma la presenza di volontari alle porte della città servirà a informare flickr.com/conanil e a scoraggiare comportamenti a rischio multa. Numerose le iniziative messe in campo in occasione della domenica senz auto, per proporre un modo più ecologico di vivere la città. In piazza Castello, con partenza alle 10, Tuttinbici organizza una pedalata ecologica alla scoperta delle piste ciclabili della città. Prosegue, inoltre, la marcatura delle biciclette di coloro che hanno già prenotato il servizio durante le precedenti domeniche ecologiche vicentine (presentarsi con tessera sanitaria dotata di codice fiscale). Anche Vivi Campo Marzo, il progetto per la rivitalizzazione del più grande parco cittadino, si associa agli eventi della domenica senz auto, con la biblioteca aperta dalle 9 alle e l animazione per bambini e i concerti gratuiti a partire dalle 18, in collaborazione con il Bar Borsa. Durante l intera giornata, inoltre, all esedra di viale Roma la cooperativa Urbana parteciperà alla giornata ecologica allestendo una Ciclofficina: accanto al vero e proprio servizio di manutenzione biciclette, saranno presentate le migliori biciclette presenti sul mercato internazionale selezionate da Zeppelin Noord e vecchie biciclette riportate al perfetto funzionamento grazie all intervento sapiente delle cooperative Urbana, Insieme e CiclEtica. Tra le attività proposte, Bicicletta in valigia, ovvero la presentazione di tutte le soluzioni per il trasporto intelligente della bicicletta e come mezzo speciale per le vacanze e Bicicletta in custodia, un servizio di custodia straordinario per chi domenica vorrà lasciare la bici al sicuro a Campo Marzo e passeggiare per le vie del centro. Rigorosamente a metano il furgone usato per il trasporto dei mezzi in esposizione. Anche i negozi del centro storico, infine, resteranno aperti. Chi può circolare Nell area vietata alla circolazione, con autocertificazione o apposita certificazione, potranno circolare i veicoli dei portatori di handicap, quelli che trasportano malati gravi o persone da sottoporre a terapie, cure, analisi o visite mediche; i mezzi delle persone che assistono ricoverati in luoghi di cura e nei servizi residenziali; i veicoli al seguito di matrimoni, funerali o altre cerimonie religiose; chi deve raggiungere una farmacia di turno all interno del perimetro (con autocertificazione o ricetta medica); chi accompagna o va a prendere persone alla stazione dei treni o delle corriere (con autocertificazione o biglietto); gli ospiti degli alberghi dell area vietata per quanto riguarda il percorso per e dalla struttura (con copia della prenotazione); i veicoli con targa estera e targa E.E. (escursionisti esteri); i turnisti residenti o che lavorano nell area interdetta, con turno non sufficientemente coperto dal servizio di trasporto pubblico.

5 focus 163 del 19 settembre 2009 pag 8 focus 163 del 19 settembre 2009 pag 9 Fazioli e Meridio, dimissionari mancati Analisi dei due conflitti di interessi che tengono banco nella politica vicentina Per guardare oltre le strumentalizzazioni di parte Da sinistra, Meridio, Fazioli, Variati e le sedi di Aim e dell Ipab di Alessio Mannino In questi giorni, nel dibattito politico di Vicenza, circola di frequente la parola dimissioni. Ci sono quelle, richieste dalla maggioranza di centrosinistra e negate dagli interessati, di tutto il cda dell ente assistenziale Ipab. Guidato da un presidente, Gerardo Meridio, e da un consigliere, Francesco Rucco, entrambi in consiglio comunale per il PdL. E ci sono quelle, promesse e mai rassegnate, del presidente Aim Roberto Fazioli dalla carica di presidente di Elettrogas, società padovana da cui la multiservizi di San Biagio acquista energia. Conflitti d interessi uguali e diversi. Uguali, poiché in ambedue i casi la stessa persona siede contemporaneamente in due poltrone che dovrebbero restare separate (questione d opportunità), e poi perché non esiste una norma che obblighi tale separatezza (questione legale). Diversi, vista la differenza di approccio mostrata dai personaggi coinvolti. Nel caso di Meridio e Rucco, la posizione politicamente scomoda di un vertice Ipab nominato dall ex sindaco Hullweck qualche minuto prima della scadenza del mandato, con indennità raddoppiate da uno statuto 2007 fatto su misura, standosene placidi a fare il controllore e il controllato dai banchi di Sala Bernarda, è stata considerata dai due come un non-problema. Fazioli, invece, poco dopo essere stato innalzato al soglio presidenziale da un Achille Variati alfiere dei tecnici - razza superiore ai politici trafficoni e poltronari - assediato dalle critiche del centrodestra aveva annunciato solennemente di volersi dimettere da Elettrogas. Poi ha cambiato idea, non ravvedendo alcuna necessità nel dare seguito all impegno. E Variati zitto. Sull Ipab, quanto meno, Achille si è mosso meglio. Fin dall anno scorso ha usato rumoriana cautela nel non rivendicare le poltrone di Meridio&co che tanta avidità suscitano fra i suoi. Ponendo come dirimente la diversità di vedute politiche, che è un modo alquanto aleatorio per prendere tempo. E mettendosi in paziente attesa di un segnale sulle indennità, giudicate politicamente immorali («Devo capire se le linee di indirizzo di questa amministrazione coincidono o no con quelle dell Ipab e l azione di quel cda che Hüllweck, sbagliando, ha nominato in extremis. Non è mio interesse dare vita a priori ad una guerra, mi interessano invece gli obiettivi. Se non la pensiamo allo stesso modo io dichiarerò un atto di sfiducia nei loro confronti. Starà a loro valutare se è opportuno rassegnare le dimissioni. Ma se gli obiettivi coincidono non sono contrario al fatto che ci siano responsabilità in capo a uomini non strettamente di maggioranza In effetti è la legge regionale che fissa le cifre, non penso di poter intervenire direttamente. Ma politicamente sì, mi aspetterei un segnale da loro. Gli incarichi amministrativi di quel livello in questa come in altre società pubbliche debbono essere assunti soprattutto per passione civica», Domenica di Vicenza, 7 giugno 2008). Evidentemente, non arrivando fatti abbastanza convincenti né sull uno né sull altro punto, il sindaco si è risolto ad agire solo in occasione del mancato affare del nuovo centro anziani a Longara, una paventata operazione Marghera 2 («All inizio del mandato, l anno scorso, avevo ritenuto di aprire una linea di fiducia verso il presidente Meridio e il consiglio d amministrazione delle Ipab. Ma nella faccenda di Longara le informazioni che mi sono state date non erano complete e schiette Questo cambia tutto. Se per il consiglio d amministrazione in carica tutto questo non è un problema, per me lo è: mi sono sentito preso in giro», Giornale di Vicenza, 11 settembre 2009). E sì che fino al novembre scorso, l assessore al sociale John Giuliari, pur girandogli una serie di richieste sui bilanci e sugli stipendi, si dichiarava soddisfatto del rapporto con Meridio: «Tra Comune e Ipab non c è alcun elemento di tensione, concordiamo anche sulla volontà di riprendere in mano il progetto di Colonia Bedin Aldighieri. Mi pare che all Ipab sussista più che altro un problema con il sindacato» (Domenica di Vicenza, 1 novembre 2008). Il centrodestra che bombarda su Fazioli non ha certo le carte in regola per farlo, e il caso Meridio lo dimostra. Ma su una cosa ha ragione l opposizione: a far da motore all indignazione dei Rolando e dei Formisano, che solo ora si accorgono della lottizzazione dell Ipab targata PdL, è la malcelata volontà di imporne una targata Pd. Come prima, come sempre. E allora, visto che così fan tutti, teniamoceli questi conflitti d interesse. Perché Fazioli sì e Meridio no? Basta con le distinzioni fra conflitti di serie A e di serie B, a seconda del colore politico. Se si accetta tutto, sia davvero tutto. Così il cittadino può farsi un idea chiara di chi è il migliore: nessuno. Franzina (PdL): Quaresimin prossimo presidente Aim Maurizio Franzina, consigliere comunale PdL, gli ex amministratori Aim hanno deciso di chiamare in causa anche lei e Carla Ancora come assessori dell ex giunta Hullweck (nonché lo stesso ex sindaco e tutti i dirigenti della multiservi- Maurizio Franzina zi). Siamo al muoia Sansone con tutti i filistei? Era al corrente, e quanto? Che rapporti aveva con l ex cda? E cosa pensi della posizione del direttore amministrativo Vianello e degli altri dirigenti confermati? Personalmente, come ben sanno gli ex amministratori di Aim, non ero al corrente di nulla, né vi era motivo che lo fossi. Penso che la logica che sta informando il comportamento di alcuni ex amministratori Aim sia legata alla scarsa propensione da me manifestata, in molte riunioni del gruppo consiliare Pdl, ad una loro difesa avulsa da elementi oggettivi, concreti e fattuali. La mia posizione sulla gestione di Aim era critica da molto tempo. Ritenevo ad esempio che i servizi di igiene ambientale dovessero andare sotto un unica azienda di scopo, cosa fatta per la verità solo molti anni dopo dall attuale presidente Fazioli. In sede di partito, nel 2002, subii anche una specie di processo in cui le mie preoccupazioni su Aim (poi rivelatesi fondate) furono pubblicamente censurate. Come già detto in generale, anche sul ruolo avuto dalla dirigenza Aim nelle decisioni assunte non so nulla, certo sarebbe grave se il cda avesse agito senza adeguate ed approfondite istruttorie tecniche firmate dal direttore generale. Può riassumere il suo giudizio politico sull operazione Marghera? E stata pessima come sostiene l attuale presidente Aim, Roberto Fazioli, o era una buona idea, come dicono l ex presidente Beppe Rossi e l ex consigliere Bruno Carta? Fa bene Fazioli a volersene sbarazzare? L affitto prima e l acquisto poi, da parte di Aim (attraverso una sua partecipata) di Servizi Costieri fu, a mio avviso e con il senno di poi, una scelta azzardata e non motivata. Una scelta che fino ad oggi ha prodotto solo costi. E anche vero, tuttavia, che l area è adiacente a Vega2, area direzionale di forte sviluppo, perciò un valore ce l ha, quanto meno potenziale. Non ho capito cosa vuole fare l attuale Presidente, e forse non lo ha capito neanche lui stesso. Oggi la gestione di Aim è, a differenza di quanto viene dichiarato, totalmente incentrata su finalità politiche, e quindi il presidente, a seconda della momentanea opportunità dichiara di voler vendere, o di non essere in grado di farlo, o che non vi è alcun acquirente. Non vorrei che dietro tutto questo tam tam ci sia qualcuno che voglia comprare il boccone a poco prezzo Esiste un parallelismo fra caso Marghera e mancato nuovo centro anziani Ipab a Longara, come sostiene la maggioranza di centrosinistra? In consiglio comunale non è emerso nulla di ufficiale, è agli atti. E nemmeno si è fatto mai il nome di Beppe Rossi. L invito a dimettersi da parte della maggioranza verso il cda Ipab è perciò privo di argomenti. Come giudica le mancate dimissioni di Fazioli da presidente di Elettrogas? Perché non sono opportune anche quelle, richieste con voto in consiglio comunale, di Meridio e cda Ipab? Nel mese di febbraio il sindaco Variati convocò una conferenza stampa per annunciare le dimissioni di Fazioli da Elettrogas, motivate con un ragionamento sulla opportunità. Come il sindaco anche io credo che tali dimissioni siano assolutamente opportune. Ad oggi però le dimissioni non ci sono, per cui, per quanto mi riguarda, il Sindaco ha mentito pubblicamente a tutta la città. Per altro il raffreddamento dei rapporti fra Variati e Fazioli è palpabile (vedi caso Ruggeri), e soprattutto è noto il giudizio negativo su Fazioli da parte dell area ex democristiana della maggioranza. In questo quadro va letta la nomina di Quaresimin nel cda di Aim. Nomina che è forse solo il prodromo di una sua promozione alla presidenza. Quaresimin è un fedelissimo di Variati, e Variati è scontento di Fazioli, che in quest anno non ha prodotto nulla di significativo. E con lui di Ruggeri, grande sponsor di Fazioli. A. M. I pezzi di questa pagina sono pubblicati e commentabili su Sgreva (IdV): Fazioli l ha promesso: via da Elettrogas Silvano Sgreva, consigliere comunale della lista Variati per l Italia dei Valori, approva quanto sostiene Variati, e cioè che l interruzione del rapporto di fiducia col presidente e cda Ipab è dovuta all operazione Longara, e cioè al supposto spreco di denaro pubblico e alla presenza dell ex presidente Beppe Rossi nella società Le Betulle da cui si doveva affittare il terreno? Ritengo sia l unica strada percorribile per fare chiarezza in una situazione che da tempo nella sua globalità non è certo delle più trasparenti. Il caso Longara è la punta dell iceberg di una situazione che, da quanto evidenziato in fase di dibattito durante l ultimo Consiglio Comunale, si potrebbe quasi ritenere esplosiva all interno della struttura Ipab. La presenza dell ex presidente di Aim Giuseppe Rossi all interno di questa operazione, visto i precedenti, non ha aiutato di certo a migliorare i rapporti tra Comune e l ente Ipab. Perché i rilievi su conflitto d interessi e indennità saltano fuori solo ora, all interno della maggioranza (vedi Rolando e Formisano)? Non sono d accordo sul fatto che i rilievi della maggioranza su conflitti di interessi e sulle indennità saltino fuori solo adesso, perché in realtà già dai primi consigli comunali questa anomalia era stata evidenziata, ma non aveva portato a nessuna presa di posizione da parte degli interessati, basata sul buon senso di una scelta che avrebbe almeno in parte tolto il problema del conflitto di interessi, lasciando comunque a mio avviso una ingiustificata indennità a chi ricopre di fatto una carica che dovrebbe essere più una missione che una fonte di guadagno. Non parliamo poi dei tempi e dei modi in cui l attuale consiglio di amministrazione è stato eletto che dovrebbero quanto meno far riflettere. Il recente voto in consiglio comunale ha prodotto la richiesta di dimissioni di Meridio e dell intero cda Ipab da parte della maggioranza di centrosinistra. Legalmente non obbligata, giudica politicamente opportuna la scelta di togliere ogni ombra di conflitto d interessi? Perché? Alla luce del caso Longara e di quanto emerso nel dibattito politico-sociale penso sia il minimo che si possa fare nel rispetto soprattutto dei cittadini di Vicenza, che necessitano di una struttura sana nell ambito dell assistenza agli anziani, gestita da tecnici del settore coadiuvati da persone animate da spirito sociale nei confronti di questa importante fascia della vita che prima o poi speriamo tocchi ad ognuno di noi. Se si dimettesse il vertice Ipab, dobbiamo aspettarci l ennesima lottizzazione, questa volta targata centrosinistra? Secondo lei quale sarebbe un procedimento corretto? In campagna elettorale il sindaco Variati diceva che in questo tipo di struttura dovevano esserci persone di alto profilo umano animate da uno spirito di beneficenza. Ciò non vuol dire però che non ci siano politici animati da ciò. Comunque la scelta dovrebbe ricadere sempre su persone di spessore, rispettose della dignità altrui, trasparenti, coerenti e animate dall amore verso il tipo di servizio alla società in cui sono chiamati ad esprimere il meglio di se stessi, oltre che essere presenze attive nella nostra realtà cittadina al di là della tendenza politica. Vorrei ricordare che Ipab sta per Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza. Chi ha orecchie per intendere Come giudica le mancate dimissioni del presidente Aim Roberto Fazioli da presidente di Elettrogas, altro palese conflitto d interessi? Potrebbe sembrare un tassello mancante alla credibilità nel nuovo modo di governare dell attuale amministrazione cittadina. La realtà è che l attuale presidente di Aim, dopo aver già dato le dimissioni in altre due società pur non necessitando di farlo, risulta non doverle dare neanche per quanto riguarda Elettrogas. Nonostante questo, la sua promessa al sindaco è stata quella che entro fine anno provvederà a dimettersi dalla carica di presidente di questo ente, il tempo di concludere alcune operazioni da lui gestite da tempo all interno dello stesso. Va comunque fatto presente che la nuova gestione, del ramo gas, sta rimettendo in ordine situazioni negative, con contratti che via via porteranno ad un pareggio ed ad un successivo sicuro utile. Attualmente da quel che mi risulta Elettrogas fornisce il 10% di gas ad Aim ed il tutto sulla base della migliore offerta, quindi in piena trasparenza e legalità. Come giudica la nomina di Marino Quaresimin nel cda di Aim? Variati aveva promesso solo tecnici e non politici: non è una pericolosa marcia indietro? L ho detto prima. Possono esserci politici che sanno fare bene un determinato lavoro, con passione, competenze e tanta umiltà. Penso che Quaresimin sia il politico più tecnico che potesse essere messo in questa struttura, basti pensare a quella ruspa giocattolo regalatagli dai consiglieri di maggioranza nell occasione della nomina alla presidenza di Amcps, che dimostra quanto lui sia attento alle necessità pratiche della nostra città. Non è una marcia indietro, mi auguro invece sia, come nell intento, la soluzione giusta al posto giusto. A. M. Silvano Sgreva

6 focus 163 del 19 settembre 2009 pag 10 blog 163 del 19 settembre 2009 pag 11 Scommesse, sfida all ultimo gol Cioni: la cogestione degli utili soluzione alla crisi Dibattito sulla proposta di far partecipare i lavoratori agli utili delle aziende E sulle politiche economiche di destra e sinistra Nella sala ci sono una decina di persone, quasi tutte di mezza età. Scontrino stretto nel pugno, sguardo fisso sulla parata di schermi appesa al muro, attenzione tutta per una corsa ormai pronta ai blocchi di partenza. Nella televisione a fianco, intanto, va in onda il replay della gara precedente: Vedi, è arrivato prima il 4 argomenta un tizio tentando di decifrare il fotofinish -. Devi considerare che la telecamera schiaccia l immagine, e anche la posizione: non è perfettamente allineata con il traguardo. Il suo vicino, però, non sembra troppo convinto: Per me è davanti il 6. La gara principale intanto è arrivata sul Il mercato è in crescita: ad agosto le scommesse sono aumentate del 12 per cento rettifilo d arrivo. Qualcuno tifa per il proprio beniamino, altri osservano più distaccati, ad un signore dall aria distinta scappa una mezza imprecazione non appena si rende conto che il cavallo su cui aveva puntato è attardato, un altro si affretta verso le casse per puntare sulla corsa successiva. Qualche metro più in là, altra sala, altro scenario. Al posto dei sessantenni spuntano gli under 30 e qualche straniero, le televisioni non mandano corse di cavalli ma vecchie partite di premier league, ai tavoli, invece che di incollature e fantini, si discute di goleade e moduli di gioco. Se il Barcellona segna può finire con tanti gol, perché la partita si apre. E magari quel matto di Mourinho butta dentro quattro attaccanti, commenta un gruppetto di giovani che sembrano essersi appena staccati dai libri di scuola. È giorno di Champions League, e anche se al fischio d inizio delle partite mancano ancora un paio d ore, il via vai è continuo. Il mondo delle scommesse sportive a fatto cadere nel dimenticatoio il vecchio Totocalcio. Ecco come e quanto giocano i vicentini Totocalcio addio Il mondo delle scommesse sportive è da qualche anno una realtà in continua espansione. Il vecchio caro Totocalcio, con le sue colonne di 1,X,2 non lo ricorda più nessuno, e anche volendo si fa ormai fatica a trovare un posto dove giocare una schedina. Al suo posto, hanno preso piede le scommesse in stile anglosassone: ad ogni risultato corrisponde una quota fissata dai bookmaker, e si può puntare praticamente su tutto. Risultato finale, risultato parziale, marcatori, di gol realizzati, combinazioni di partite. Basta prendere in mano un qualsiasi quotidiano sportivo per rendersi conto di come lo spazio dedicato al mondo delle giocate sia in continua crescita: ogni weekend si moltiplicano le pagine con le quote, le guide alle scommesse sicure e i consigli per gli azzardi ragionati. E lo scenario si ripete anche con Formula 1, Motomondiale, ciclismo. Anche se, dalle nostre parti, è soprattutto il calcio a farla da padrone. In estate non viene quasi nessuno conferma il gestore di uno delle agenzie di scommesse della città -. Si è rimesso tutto in moto con la fine di agosto e l avvio del campionato. Qui il 95 per cento delle persone scommette sul calcio. Un mercato in crescita A Vicenza le sale scommesse sono tre, a cui bisogna aggiungere alcuni bar e alcune tabaccherie che hanno l autorizzazione per accettare le giocate. Altre ce ne sono in provincia, ma dopo il boom dei primi anni la situazione si è stabilizzata. Eppure a livello nazionale il mercato è in continua crescita: L Amministrazione autonoma dei monopoli di stato ha registrato, ad agosto, un incremento dei volumi giocati del 12 per cento rispetto all agosto del 2008, con puntate complessive per oltre 266 milioni di euro. E il trend è lo stesso da mesi: a maggio, per dire, l aumento era stato del 15 per cento, con un volume di di giocate che ha superato i 404 milioni di euro. Pochino, forse, se rapportato agli oltre due miliardi di euro che nello stesso mese sono stati fagocitati da slot machine e apparecchi vari ( Oltre le metà della spesa in gioco d azzardo se ne va nelle macchinette, conferma il solito gestore); ma si tratta comunque di una cifra ragguardevole, paragonabile a quella del gioco del Lotto, e due volte più alta di quella di un Superenalotto senza febbre da sei multimilionario (ad agosto, per dire, i dati si sono invertiti, con il Superenalotto che ha raccolto giocate per 653 milioni di euro, mentre in assenza del calcio le scommesse sportive sono calate notevolmente). Il mercato tiene, ma la crisi si fa sentire anche qui conferma il gestore -. Invece di puntare 10 euro se ne puntano 5. E poi se il settore cresce del 10 per cento, e i punti per le giocate triplicano, si fa presto a fare i conti. Ma comunque c è sempre un discreto movimento, anche se le scommesse restano un mercato di nicchia. Sarà anche che in Veneto, rispetto ad altre regioni, il gioco è molto meno radicato: i dati di Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, ma anche Toscana ed Emilia sono lontani. Come regione siamo al settimo, ottavo posto. E Vicenza gioca, in proporzione, per la sua quota di abitanti. Identikit di un giocatore Abbozzare il ritratto il ritratto del giocatore tipo è difficile. C è qualche giocatore incallito, di quelli che del gioco hanno fatto una malattia, o quasi, e che scommetterebbero su qualsiasi cosa. Ma il grosso è costituito da appassionati di sport che, nella scommessa, trovano anche un modo per divertirsi. E da una discreta fetta di stranieri, che per cultura sono più abituati alle scommesse e che hanno trovato nelle agenzie un punto di aggregazione. Nei fine settimana, comunque, la sala scommesse diventa un punto di ritrovo per gruppi di tutti i tipi che si piazzano davanti agli schermi a seguire partite ed altri eventi. Anche perché si può giocare anche durante le partite, le quote cambiano in tempo reale, osserva il nostro gestore. C è chi punta su avvenimenti con quote molto basse, cercando la vincita modesta ma quasi sicura, e chi invece si sbizzarrisce alla ricerca della giocata fortunata. In ogni caso è sempre il calcio a farla da padrone. Sempre in base ai dati di agosto dei monopoli, al mondo del pallone sono andate il 93 per cento delle scommesse; segue a distanza siderale il tennis con il 3 per cento delle giocate. Gli altri sport, cioè automobilismo, Le curiosità Nel mese di agosto - la fonte è direttamente l Autorità per i monopoli di stato - sono state proposte scommesse su 4891 eventi, (oltre 157 al giorno), e su 3765 di questi è arrivata qualche puntata. L appassionato italiano, pur potendo scegliere tra centinaia di opzioni, alla fine cade quasi sempre sul calcio. Con qualche sorpresa, però: nelle prime due giornate di serie A, la partita che ha catalizzato il maggior volume di scommesse non è stata il derby di San Siro tra Inter e Milan, ma la ben meno prestigiosa Napoli Livorno (del resto, la Campania è la prima regione d Italia per scommesse), con quasi 3,5 milioni di euro. Da segnalare che anche partite di medio livello, come potrebbe essere una Sampdoria Udinese, riescono comunque a raccogliere giocate per milioni di euro (nel caso specifico due milioni). Cifre inarrivabili per qualsiasi altro sport. Tanto per fare qualche confronto, il tennis ha raccolto al massimo puntate per 250 mila euro (per il match Roddick - Verdasco a Montreal), e i mondiali di atletica non sono arrivati neanche a quota 40 mila: la finale dei 100 motociclismo, baseball, basket, atletica, nuoto e volley si fermano a percentuali di pochi decimali di punto; gli altri raccolgono le briciole. Il mondo inglese, in cui si scommette anche sul tempo del fine settimana, è ancora distante. L. M. metri stradominata da Bolt si è infatti fermata a Infine, la febbre del sei al Superenalotto ha fatto breccia anche nel mondo delle scommesse: sia il 20 che il 22 agosto sono stati raccolti 130 mila euro di giocate sul fatto che qualcuno, in qualche angolo della penisola, avrebbe azzeccato la sestina vincente. Usain Bolt in pista a Berlino Lettera aperta Si è parlato e scritto tanto in questi mesi in merito alle responsabilità e sulle cause dell attuale crisi economica che a detta di molti è la più grave dal secondo dopoguerra. Attraverso questo modesto intervento è mia intenzione invece suggerire una discussione di cui si è sempre parlato e scritto poco o male anche per via di pregiudizi ideologici o strettamente legati ad interessi di casta oggi non più difendibili: la socializzazione, ovvero la partecipazione dei lavoratori alla gestione e/o agli utili delle aziende così come previsto anche dall articolo 46 della Carta costituzionale italiana. In una stagione come l attuale dove un pò tutti prendono le distanze dal dogma del mercatismo - come lo ha definito brillantemente il ministro Tremonti - e da un liberismo sfrenato senza regole e un codice etico, può essere l occasione epocale per affrontare finalmente una riforma sociale che si muova nella direzione di un riequilibrio dei rapporti di forza all interno del mondo produttivo al fine di rendere il lavoro sempre meno oggetto e sempre più soggetto della produzione. Dall inizio dell anno l aumento della disoccupazione è un fatto conclamato come è un fatto oggettivo che più di qualche imprenditore ha colto la palla al balzo concessa dalla crisi economica per giustificare dei tagli al personale non sempre necessari all azienda, ma funzionali all accrescimento del tornaconto individuale in termini di profitto. Non è possibile affrontare in questa sede tutta la storia recente di coloro che negli anni si sono pronunciati a favore del concetto partecipativo nel mondo del lavoro; una visione avveniristica che risale alla metà dell ottocento da un ideale mazziniano, nazional-popolare e antimarxista. Un idea che ha trovato in Europa vari modi, fino ad ora parziali, per attuarsi La stessa Chiesa cattolica nel corso del novecento si è espressa a più riprese in tal senso, nel 1981 Papa Giovanni Paolo II scriveva in un enciclica di revisione del rigido capitalismo e del concetto di proprietà privata dei mezzi di produzione, rilevando: in questa luce acquistano un significato di particolare rilievo le se proposte avanzate dagli esperti della dottrina sociale cattolica ed anche del supremo Magistero della Chiesa. Sono queste le proposte riguardanti la comproprietà dei mezzi di lavoro, la partecipazione dei lavoratori alla gestione e/o ai profitti delle imprese, il cosiddetto azionariato del lavoro, e simili. Indipendentemente dall applicabilità concreta di queste diverse proposte, rimane evidente che il riconoscimento della giusta posizione del lavoro e dell uomo del lavoro nel processo produttivo esige vari adattamenti nell ambito dello stesso diritto della proprietà dei mezzi di produzione. Sta di fatto che al di là bei buoni enunciamenti l unico tentativo degno di nota di applicazione dei suddetti principi, seppure in un contesto storico particolare e sospinto da una visione ideale più mazziniana che cristiano sociale, lo troviamo nel 1944/45 durante la Repubblica sociale italiana senza però riscuotere grande successo, un pò per l opposizione degli occupanti tedeschi - fiancheggiati nell occasione dagli industriali italiani - e, soprattutto, dalla non lieta situazione interna connessa agli eventi bellici. Eppure, solo due anni dopo, nel 1947, i costituenti antifascisti, malgrado le resistenze di natura trasversale che hanno visto comunisti, sindacalisti e industriali dalla stessa parte sul fronte del no, hanno sancito con l articolo 46, anche se in modo generico, una piccola ripresa del principio partecipativo. Come sappiamo nei successivi sessant anni tale articolo è rimasto invece lettera morta, mentre reiterate resistenze ad oltranza si scagliavano verso tutti coloro che di tanto in tanto ne proponevano l applicazione. Detto questo, tornando ai nostri giorni, ritengo che si possa discutere serenamente e senza preconcetti ideologici di partecipazione. Lo stesso ministro al Welfare Sacconi ne ha parlato nei mesi scorsi al congresso della Cisl sostenendo che: il momento e giunto, l Italia può partecipare alla vita delle imprese e i lavoratori assumere fino in fondo un livello partecipativo. Insomma, dopo gli anni in cui solo gli esponenti del Movimento sociale italiano sostenevano l istituto partecipativo attraverso una simbolica proposta di legge in parlamento la logica conseguenza sarebbe che i buoni propositi di testimonianza di ieri oggi si trasformino in fatti, dal momento che molti di questi signori stanno seduti sui banchi del governo. Un governo, tra l altro, che si ritrova con una maggioranza solida come mai accaduto prima. Ciò nonostante, ritengo realistico arguire, che una riforma di questo genere - la quale andrebbe nella direzione di una fattiva giustizia sociale - sia legata anche alle sorti del neonato Popolo delle Libertà. Fintantoché il Pdl non assumerà le vesti di un partito vero, non di novecentesca memoria per carità, ma all interno del quale la partecipazione movimentista sia il reale motore trainante, credo sia facile prevedere che anche durante questa legislatura le parole di Sacconi rimarranno lettera morta. Tuttavia, non è neanche da escludere che possa essere proprio il decisionismo che contraddistingue l attuale governo Berlusconi a porre nel rilievo dell agenda questa questione; ovviamente molto dipenderà dal Cavaliere e dal suo convincimento sulla opportunità di una riforma di questo genere. Concludendo c è da sperare che dall attuale condizione di recessione economica si possa uscire con un reale spirito innovatore, non solo prendendo atto convintamene che è stato il mercatismo a produrre i guasti della società economica occidentale, ma che da questa situazione di degrado materiale - e aggiungo spirituale - nasca un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte per edificare un sistema economico libero come sociale, dell impresa come del lavoro, e per questo partecipativo: vale a dire propedeutico ad una nuova civiltà del lavoro dove al centro di tutto ci sia l Uomo, mentre il profitto viene subordinato a strumento per il raggiungimento dell equità sociale. Alex Cioni Popolo della Libertà L idea, di derivazione corporativista, della partecipazione dei lavoratori alla proprietà delle aziende non sarebbe affatto male, quanto meno sulla carta. Peccato solo che il mussoliniano Cioni la leghi ai convincimenti del Cavalier Berlusconi, che a differenza del Cavalier Mussolini non è mai stato neppure sfiorato dalla prospettiva di superare il capitalismo, suo brodo mentale e unico orizzonte politico (mercatismo è una patacca inventata dall ex comunista, ex socialista, ex liberista, ex tutto Giulio Tremonti). Cari miei, non ci sono più nemmeno i fascisti di una volta... Alessio Mannino Rilevo che non andiamo mai bene. Prima ci accusano di essere dei maledetti fascisti da appendere a testa in giù se possibile, poi provano una certa nostalgia per i fascisti di un tempo... Mah, delle due, l una per favore. Per quanto riguarda le questioni serie, il sottoscritto è da anni che sostiene la necessità di riformare il rapporto di lavoro tra padronato e salariato. Cito un esempio: quando alla fine degli anni 90 a Schio e a Valdagno si questionava contro la delocalizzazione della Lanerossi Marzotto gli unici a rappresentare - al tempo per conto della Fiamma tricolore - l idea rivoluzionaria (perché questo è) della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, eravamo io assieme al solito manipolo di reduci-nostalgici-fascisti come un tempo ci chiamavate pure voi. Per questo non chiedo di essere monumentalizzato, però mi ricordo bene le contestazioni che ricevevamo a destra come a manca, dai liberalliberisti di ambo le parti, come pure dai comunisti. La storia che si ripete si potrebbe dire. Ma tant è! Si può contestare, può non piacere il Pdl ma almeno oggi possiamo dire che almeno una discussione nel merito è partita, ed è stata proposta all interno delle fila del Pdl e non di certo dalla cosiddetta opposizione del Pd o dalla sinistra radicale e/o comunista che di far partecipare i lavoratori non gliene è mai fregato nulla, vuoi perché l ha sempre considerato uno strumento funzionale al capitalismo, vuoi perché un certo tipo di sindacalismo parassitario verrebbe molto probabilmente ridimensionato. Con ciò - e lo scrivo pure nel mio intervento che gentilmente avete pubblicato - ho dei seri dubbi che si farà la partecipazione in Italia, molto probabilmente al massimo ne può venir fuori un surrogato da quello che leggo in queste ore; ma ritengo estremamente positivo, lo ribadisco, che si inizi almeno a discutere di questa questione. Visto come venivamo accolti non meno di dieci anni fa è già un piccolo passo avanti. Cordialmente, Alex Cioni Caro Cioni, perché quanto lei sostenga vada bene dovrebbe compiere due operazioni. Non semplici, gliene dò atto. 1) Prendere coscienza, se le è sfuggito, che la filosofia politica ed Alex Cioni economica, se così si può chiamare, che anima il PdL in cui è entrato non ha nulla, ma proprio nulla, di rivoluzionario. E il vecchio miscuglio di liberismo a parole e statalismo di fatto, con il secondo che ha preso il netto sopravvento sul primo (vedi caso Alitalia, vedi finanziamenti salva-roma e salva- Catania, vedi Tremonti-bond, vedi aiuti alle banche, vedi eccetera eccetera). Ora Sacconi tira fuori dal cappello la soluzione magica, su cui giustamente chi viene dal Movimento Sociale rivendica la primogenitura. Ma con che faccia lo fa, dopo aver proposto di limitare il diritto allo sciopero ed essendo un glorificatore della flessibilità, vera condanna alla precarietà esistenziale per i giovani? Ergo, mi scusi: che ci fa uno come lei intruppato in un partito di simili facce di bronzo? Non se n è accorto? Non legge i giornali? O è meglio avere un posticino in un grande partito sperando in una candidatura che languire a fare gli idealisti fuori dai grandi giochi? 2) Personalmente, che uno sia fascista non lo trovo quell immonda mostruosità morale che fa scattare i nervi agli antifascisti in servizio permanente effettivo. Lo trovo politicamente stupido e sommamente antistorico, come ho già avuto modo di scrivere in passato. Ma se uno in cuor suo lo rimane, a maggior ragione non può andare a braccetto con un accolita di adoratori del profitto e del privato com è la destra berlusconiana. E glielo dice uno per il quale destra e sinistra, oggi, sono ridotte a due bande le cui differenze ideali si misurano su quanto ce l ha duro il premier, dato che per il resto il pensiero è unico (sviluppo, globalizzazione, consumismo). Quindi, per restare coerente con le sue origini, uno come lei dovrebbe chiuderle nell armadio del passato e trovare idee adatte a questo tempo. Una di queste può essere benissimo la partecipazione dei lavoratori. Ma santoddio, mettendo in discussione tutto il sistema economico, altrimenti si prende in giro la gente. Esattamente come fa un Sacconi (o un Tremonti). Come vede, siamo disponibilissimi a dare spazio e confrontarci con tutti. A patto di farlo sulla base dell onestà intellettuale. E politica. Alessio Mannino