L economia della Lombardia: La criticità attuale, le politiche
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- Nicola Pandolfi
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1 Economia regionale e politiche regionali europee A.A L economia della Lombardia: La criticità attuale, le politiche
2 Indice presentazione Il contesto macroeconomico e le manovre di finanza pubblica Il sistema produttivo regionale Le politiche regionali 2
3 Il contesto internazionale Nella seconda parte del 2011 l economia mondiale ha rallentato a causa della riduzione del ritmo di crescita delle economie avanzate dovuto sia al rincaro delle materie prime energetiche, sia alla debolezza del mercato del lavoro, sia ai timori per la sostenibilità dei conti pubblici di alcuni Paesi dell Area euro. Con l avvio del 2013 le prospettive di crescita globale sembrano essersi maggiormente stabilizzate, nonostante il permanere di rischi al ribasso legati agli sviluppi della crisi del debito sovrano e alle scelte di politica fiscale negli USA. Di seguito le previsioni di crescita dell economia globale per il 2013 (FMI): - il PIL mondiale crescerà del 3,3% (3,2% nel 2012); - l Area Euro calerà dello 0,3% (-0,6% nel 2012); - il commercio mondiale crescerà del 3,6% (2,5% nel 2012). 3
4 La crisi dei debiti sovrani Il ridimensionamento delle prospettive di crescita mondiale e la presenza di significativi squilibri nei mercati finanziari internazionali hanno determinato: una forte instabilità dei mercati finanziari l aumento delle tensioni sui titoli del debito sovrano nell Area Euro difficoltà di finanziamento per alcuni paesi cosiddetti periferici (Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia), che in alcuni casi diventano a rischio insolvibilità, scetticismo sulla capacità dell UE di far fronte alla crisi 4
5 Il caso italiano La dinamica della produttività del lavoro e quindi della crescita economica è inferiore a quanto registrato in altre economie avanzate. Tale situazione si protrae da un decennio e denota l esistenza di barriere strutturali alla crescita. Il 2012 è stato per l Italia un anno di recessione (-2,4%). I principali previsori concordano per un ulteriore calo del Pil prossimo al -1,5% nel Nonostante la gestione accorta delle finanze pubbliche durante la crisi, il rapporto debito pubblico/pil nel 2012 ha raggiunto il 127%. Il saldo primario nel 2012 è stato positivo, il 2,5% del Pil La ricchezza totale netta delle famiglie italiane stimata per il 2010 è pari a circa otto volte il reddito disponibile e la quota di attività reali è pari a oltre due terzi di questa ricchezza. Il livello di indebitamento lordo delle famiglie italiane in rapporto al Pil per il 2012 è stimato intorno al 51%, sotto la media dell Area euro, al 70% (FMI). 5
6 Le manovre di finanza pubblica Riduzione delle spese a regime per 11 miliardi di euro e corrispondente riduzione delle entrate Le riduzioni delle spese interessano soprattutto il comparto della PA locale La manovra netta si basa soprattutto sul contenimento della spesa Revisione degli obiettivi del patto di stabilità interno (vincolo di cassa) - riduzione dei trasferimenti. 6
7 La situazione dell economia lombarda Dopo la brusca caduta del 2009 e la ripresa del 2010, il Pil lombardo si è nuovamente indebolito nel 2011 (+0,6%) per tornare a contrarsi in maniera sostenuta nel 2012 (-2,0%). A sostenere la crescita del 2012 è solo la domanda estera netta, mentre tutte le componenti della domanda interna appaiono in flessione: consumi finali interni: -3,6% Investimenti fissi lordi: -7,2% esportazioni verso l estero: +1,8% Importazioni dall estero: -10,7% Le stime di Prometeia prevedono una contrazione del PIL in Lombardia anche per il 2013 (-1,0%), seppur inferiore a quella attesa per l Italia (-1,5%). La ripresa nella Regione sarà evidente solo dal 2014 (+1,1%) e più intensa rispetto al resto dell Italia (+0,7%). 7
8 Produzione e ordinativi Nel 2012 la produzione industriale si è contratta in media del 3,7%. Gli ordini esteri sono cresciuti dello 0,4%, quelli interni si sono contratti del 6,6%. Anche il fatturato ha registrato un calo dell 1,8%. L indice della produzione industriale nel primo trimestre del 2013 si è attestato a quota 94 (al di sotto di quota 100, il livello medio del 2005). Nel primo trimestre 2013 sono in flessione produzione (- 3,4%), ordinativi nazionali (-3,7%) e esteri (-0,3%). Anche il fatturato è in calo (-2,5%). 8
9 Indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia e Lombarda (2005=100), anni
10 Domanda estera Uno dei fattori propulsivi dell economia lombarda è il grado di internazionalizzazione del sistema economico (rapporto export /PIL 26%) più elevato rispetto a quello dell economia nazionale. L export lombardo aumenta nel 2012 dell 1,8% rispetto all anno precedente, superando i 108 miliardi di euro (Istat). Secondo Prometeia, il compito di limitare la caduta del Pil lombardo nel 2013 (-1,0%) sarà affidato all export (3,4%), che dovrebbero iniziare a riprendersi rispetto alla debole prestazione dell anno precedente (1,8%). 10
11 Mercato del lavoro Il mercato del lavoro lombardo risente della contrazione dell attività economica e dell incertezza legata alle prospettive di ripresa. Molti lavoratori inoltre, beneficiando degli ammortizzatori sociali, hanno contribuito a tenere basso il tasso di disoccupazione frenando tuttavia la produttività del lavoro. Cresce anche il fenomeno degli scoraggiati. Nel 2012 il numero di occupati è stato in linea a quello del biennio precedente, di poco inferiore ai 4,3 milioni di lavoratori. Il tasso di occupazione (20-64 anni) è sceso al 69%, in calo rispetto all oltre 71% del Tra il 2011 e il 2012 il numero degli inattivi (15-64 anni) aumenta di unità, portandosi a 2 milioni e Il tasso di inattività in Lombardia nel 2012 è pari al 30,0% inferiore a quello italiano pari al 36,3%. 11
12 Disoccupazione e CIG Nel 2012 il tasso di disoccupazione in Lombardia è stato pari al 7,5%, contro 10,7% nazionale. Il dato è aumentato in particolare nell ultimo trimestre 2012 (11,6%). Le statistiche risentono dell effetto degli scoraggiati e del contenimento degli ammortizzatori sociali. La disoccupazione colpisce soprattutto i giovani. Nel 2012 il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è salito al 26,6% contro una media nazionale pari al 39,0%. Nel 2012 sono state autorizzate in Lombardia oltre 238 milioni di CIG contro i 222 milioni del Il 25% delle imprese industriali e il 18% di quelle artigiane hanno fatto ricorso alla CIG (Unioncamere). 12
13 Tasso di disoccupazione in Italia e Lombardia, anni , dati trimestrali I-08 II-08 III-08 IV-08 I-09 II-09 III-09 IV-09 I-10 II-10 III-10 IV-10 I-11 II-11 III-11 IV-11 I-12 II-12 III-12 IV-12 Italia Lombardia 13
14 Previsioni per il L economia italiana ha vissuto un 2012 all insegna della recessione (-2,4% di calo del Pil). Nel corso del 2013 la situazione dovrebbe gradualmente migliorare, pur rimanendo in territorio di contrazione (Prometeia: -1,5%, Def: -1,4%). Per l anno in corso l economia lombarda dovrebbe registrare una contrazione (-1,0%) per poi riprendere a crescere dal 2014 (1,1%). La domanda interna risentirà dell aumento dell imposizione fiscale, dell incertezza delle prospettive dell Area euro e della mancanza di liquidità. La ripresa lombarda tra la fine del 2013 e il 2014 sarà guidata dalla domanda estera. La domanda interna (al netto delle scorte) tornerà appena positiva (+0,1%) nel 2014 per la lieve ripresa degli investimenti, mentre i consumi continueranno ad essere penalizzati. 14
15 Il sistema produttivo regionale 15
16 Caratteristiche La Lombardia è contraddistinta da una base produttiva molto estesa e vivace: il 15,7% delle imprese italiane è localizzato in questo territorio e nel suo insieme contribuisce a produrre circa un quinto del PIL nazionale Numero di imprese attive iscritte alla Camera di Commercio: Sistema imprenditoriale ricco, articolato ma con alcune fragilità 16
17 Sistema ricco Il numero di imprese attive è calato rispetto al 2011 di circa 4200 unità a dimostrazione della difficoltà del momento; Una quota crescente di imprese ha la forma giuridica della società di capitali (trasparenza, bilanci e capitalizzazione) Quasi mila persone coinvolte direttamente nella gestione delle imprese (di cui circa l 8,5% non italiano; cresce la quota degli imprenditori immigrati) Discreta presenza di gruppi di impresa 17
18 Imprese nei settori economici 18
19 Numero di imprese per regione per 1000 abitanti 19
20 Dimensione imprese per settore 60% 50% Industria in senso stretto Costruzioni Commercio, trasporti e alberghi Altri servizi 40% 30% 20% 10% 0% e più Totale 20
21 Fragilità Un sistema dove prevale il nanismo di impresa (ditte individuali) : le realtà con un solo addetto sono oltre il 50%; Un sistema imprenditoriale che tende a invecchiare: rimane marginale, se non addirittura in diminuzione, la percentuale sul totale delle cariche sociali appartenenti a persone sotto i 30 anni, mentre aumenta significativamente quello degli over 50; Il numero di imprese giovanili attive cala di circa il 4% dal
22 La risposta regionale alle crisi Risorse Strumenti Partenariato 22
23 Contesto Mercato del credito Riduzione degli impieghi bancari in tutti i settori produttivi Regolamentazione stringente sulla patrimonzializzazione delle banche Domanda di credito La domanda di credito è in calo perché calano gli investimenti Le Pmi sono abituate a fare affidamento al credito bancario per finanziare programmi di espansione Effetti sul circolante delle imprese Sistema di offerta Banche ancorate a logiche di mercato e banche locali Frammentazione del sistema delle garanzie consorzio fidi 23
24 La Lombardia Determinanti della domanda di credito contributi all espansione (+) / contrazione (-)
25 Prestiti bancari 25
26 Prestiti alle imprese per settore Elaborazione Banca d Italia - dati mensili destagionalizzati
27 Azioni attivate da RL nel 2011/12 Credito adesso sostenere il fabbisogno di liquidità delle imprese lombarde colpite dalla crisi economica, dalla stretta creditizia e dal ritardo nei pagamenti attuazione dell Accordo Quadro tra Regione Lombardia e Banca Europea degli Investimenti con cui la BEI ha aperto una linea di credito di 200 milioni di euro a favore di Finlombarda S.p.A., da destinare al sostegno finanziario delle PMI lombarde dei settori manifatturiero, dei servizi alle imprese, del commercio all ingrosso e delle costruzioni, che operano da almeno due anni in Lombardia 27
28 Struttura e dotazione finanziaria Banche convenzionate in Lombardia 200 M BEI 23 M FONDO CONTO INTERESSI 300 M 200 M MAX 500M PLAFOND CREDITI PER CIRCOLANTE n.43 banche oltre sportelli in Lombardia PMI PMI PMI PMI appartenenti ai settori: manifatturiero servizi alle imprese commercio all ingrosso costruzioni Bacino potenziale di imprese target (il 53% delle imprese lombarde)
29 Azioni attivate da RL nel 2012 Raccordo con il Fondo centrale di Garanzia Fondo Made in Lombardy Rafforzamento Patrimonio Federfidi consorzio di garanzia fidi Tesoreria centrale unica o fondo socio sanitario Anticipo premio unico PAC 29
30 Internazionalizzazione 30
31 Il ruolo del commercio estero Con 145 miliardi di dollari di valore delle esportazioni, l'economia lombarda rappresenterebbe il 32 paese esportatore al mondo, davanti a paesi emergenti come la Turchia. Con oltre 170 miliardi di dollari di importazioni, la Lombardia occupa il 30 posto in un ipotetico ranking dell'organizzazione mondiale del commercio internazionale, dietro alla Svezia. Le esportazioni sul PIL e le importazioni rispetto al PIL sono pari rispettivamente al 26% e 31%. La domanda estera netta è l'unica componente del prodotto interno lordo della Lombardia in crescita. 31
32 L evoluzione del saldo commerciale estero 32
33 Caratteristiche export Prevale ancora il modello eurocentrico I volumi delle esportazioni sono fatti dalle grandi imprese A causa della crisi si riduce il ruolo delle piccole imprese manifatturiere nelle esportazioni Le statistiche non colgono tutti i movimenti di export (in particolare UE e piccole operazioni) Il ruolo delle barriere tariffarie e culturali e delle risorse umane Ciò che si esporta non viene prodotto in Lombardia 33
34 Il ruolo della distanza geografica 3,000 2,900 2,800 2,700 2,600 2,500 2, Export Import 34
35 Azioni di sistema Strumenti Obiettivi Coordinamento tra livelli istituzionali (Cabina di regia nazionale) Coordinamento con attori locali; cabina di regia regionale Voucher per la partecipazione a fiere e missioni economiche Accesso al credito export per le PMI e fondi Sostegno alla formazione Strumenti nazionali Sviluppo delle risorse umane interne Accesso a nuovi mercati (extra europei) Internazionalizzazione produttiva 35
36 Principali azioni Voucher per la partecipazione a fiere e missioni imprenditoriali Sostegno al sistema fieristico Dote transnazionale Partecipazione a reti e network 36
37 Semplificazione 37
38 Contesto Eccessivo peso degli oneri burocratici e amministrativi Freno alla competitività Ogni impresa in Italia spende circa 13 mila euro all anno per far fronte agli adempimenti della Pubblica Amministrazione Sono soprattutto le PMI a sopportare il peso della burocrazia Gli oneri burocratici valgono più dei sussidi pubblici alle imprese L eccesso di regole frena la competitività delle imprese e drena risorse agli usi produttivi Sottrae circa 1 punto di crescita del PIL Gli adempimenti amministrativi frenano lo staurt up Novità normative Quadro normativo incerto e in continua evoluzione gli interventi statali invadono le competenze regionali 38
39 Politiche Governance della semplificazione Raccordo con gli attori; camere di commercio, amministrazioni periferiche dello Sato Istituiti SUAP nei comuni Confronto con gli intermediari (task force zero burocrazia) Riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese e dei cittadini Semplificazione bandi e strumenti erogatori non erogatori Revisione delle procedure telametiche: durc e antimafia Crs come tessera di trasporto Informatizzazione bandi 39
40 Ricerca e innovazione 40
41 Contesto Capacità di investire in ricerca Il rapporto spese di ricerca e sviluppo su PIL è fra i più bassi in Europa La spesa è rimasta pressochè costante negli anni Le piccole imprese tendono a non investire in ricerca Centri di ricerca Presenza di numerosi centri di ricerca pubblici e privati Importanza della ricerca pubblica in sanità (IRCCS) fabbisogno Scarsa capacità di interazione tra mondo produttivo e università Domanda di innovazione da parte delle PMI per sviluppare soluzioni tecnologiche 41
42 Spesa in ricerca e sviluppo 80,0 70,0 67,4 68,4 60,0 50,0 53,3 53,9 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Lombardia Italia Lombardia Italia Istituzioni pubbliche Istituzioni private non profit Imprese Università 42
43 Criticità Risorse in ricerca e sviluppo La spesa in ricerca e sviluppo risente degli effetti della crisi e della riduzione del numero di imprese multinazionali presenti in Lombardia I vincoli di bilancio sul settore pubblico limitano la capacità di spesa di Università e PA Scarsa attrattività per i ricercatori Innovazione nascosta Parte dell innovazione della PMI non si vede La crescita del settore del terziario richiede un approccio diverso all innovazione (non di origine tecnologica) Costi I processi di brevettazione delle invenzioni rappresentano un ostacolo per le PMI 43
44 Azioni attivate da RL nel 2012 Accordo di Programma MIUR-RL in materia di ricerca nei settori strategici di Regione Lombardia Favorire la collaborazione tra imprese e centri di ricerca, sostenere, attraverso il trasferimento tecnologico, la competitività del sistema produttivo e l occupazione settori coinvolti: agroalimentare, aerospazio, fonti rinnovabili, edilizia sostenibile, automotive, energia ed implementazione dei distretti tecnologici già riconosciuti delle biotecnologie, ICT e nuovi materiali 118 milioni di euro stanziati sul triennio Blocco amministrativo delle risorse 44
45 Azioni attivate da RL nel 2012 Riconoscimento dei cluster in raccordo con il MIUR Consente di accedere ai fondi nazionali Riconosce delle eccellenze di sistema di produzione e ricerca Viene governato lo sviluppo delle filiere locali Raccordo con le politiche europee su smart specializatione e emerging industries Azioni specifiche sui fondi comunitari Sostegno ai centri di ricerca pubblici 45
46 Azioni attivate da RL nel 2012 Intervento a sostegno dei processi di brevettazione a favore delle imprese (voucher) sostegno alle imprese che non sviluppano in autonomia l attività di ricerca, in particolare con riferimento al processo d ottenimento del brevetto italiano, europeo e/o di altri brevetti internazionali 46
47 Reti di impresa 47
48 Contesto Approccio culturale L imprenditore fatica a rinunciare alla propria autonomia decisionale Cresce la consapevolezza che la dimensione di impresa non sia sufficiente a reggere le sfide della globalizzazione Aggregazione Misure volte a far crescere le imprese non hanno funzionato; effetti dell incentivazione alla crescita economica Sono preferibili strumenti che non vincolano il patrimonio delle imprese Distretti Presenza di territori ad elevata speciaizzazione produttiva con economie di specializzazione legate alla prossimità Filiere produttive diffuse Integrazione nel settore dei servizi 48
49 Azioni attivate da RL nel 2011/12 Programma ERGON Consolidare i sistemi produttivi locali, valorizzare le forme di collaborazione tra imprese, le filiere e le piattaforme tecnologiche 20,5 milioni di euro complessivamente stanziati Favorire la diffusione del contratto di rete Nel 2012 i progetti che hanno beneficiato della misura regionale sono stati 381 il 76% di questi sono prevedono la costituzione di un contratto di rete. 49
50 Azioni attivate da RL nel 2012 Distretti del commercio Favorire la competitività e l innovazione del sistema distributivo delle aree urbane lombarde, valorizzare il ruolo del comparto distributivo per l attrattività e la tenuta del territorio Mantenere l equilibrio nel settore distributivo annullando i vantaggi della grande distribuzione organizzata Alternativa alla regolazione/liberalizzazione del commercio Risultati previsti: mantenimento degli esercizi di vicinato e aumento della superficie delle piccole superfici di vendita 50
51 Focus Start up di impresa 51
52 Azioni attivate da RL nel 2011 Start up di impresa (Fondo Rotativo per l Imprenditorialità - FRIM) Start Concessione di finanziamenti a tasso agevolato per sostenere, favorire ed incentivare l avvio di nuove attività imprenditoriali di lavoro autonomo e indipendente da parte di giovani (18-35 anni), donne e soggetti svantaggiati 5 milioni di euro impegnati nel imprese ammesse al finanziamento Sostegno all imprenditoria giovanile con focus sull impresa sociale erogazione di contributi a fondo perduto per le nuove imprese, servizi di pre e post avvio e incentivi all assunzione di giovani 52
53 Focus Occupazione 53
54 Azioni attivate da RL nel 2012 Accordo con i fondi paritetici interprofessionali - formazione contina Dote tirocini per i giovani Apprendistato di alta formazione Apprendistato professionalizzante Dote soggetti deboli Apprendistato in DDIF 54
55 Contrasto alla crisi Dote ricollocazione riqualificazione Esenzioni ticket sanitari (disoccupati e cig) Accesso casa (sfratto affitto) Moratoria prestiti e mutui Raid e arifl 55
56 Nuova giunta - Occupazione giovanile - Credito alle imprese e riduzione dei pagamenti alla pa - Moneta complementare e scf - Ricerca e sviluppo - Attrattività - Rifinanziamento CIG 56
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