MAPPATURA DELLE ESPERIENZE DI MICROCREDITO IN ITALIA

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1 MAPPATURA DELLE ESPERIENZE DI MICROCREDITO IN ITALIA Dicembre 2004 a cura di Antonella Liberatore Patrizia Andreani per la microimpresa e il lavoro autonomo 1

2 Introduzione Il programma della Nazioni Unite per lo Sviluppo sancisce che l 80% della popolazione mondiale ottiene solo il 5,4% del credito erogato dal sistema bancario. L esclusione dal sistema creditizio è molto presente anche nei paesi ricchi infatti, in Italia il 14,1% del totale delle famiglie Italiane, che corrisponde i termini assoluti ad oltre 2 milioni e 900 mila famiglie, non accedono ai servizi bancari (indagine sui bilanci delle famiglie italiane di Banca Italia). Dall altro lato, è ormai noto che, anche le microimprese siano esse di nuova costituzione o già costituite, e che in Europa rappresentano il 90% del totale delle imprese, incontrano forti difficoltà ad accedere a fondi per l avvio e lo sviluppo dell attività. Come risposta a queste problematiche, in molti paesi in via di sviluppo ed oggi anche nei paesi industrializzati, sono state avviate numerose esperienze denominate microcredito e, con un significato più ampio, microfinanza. Infatti, se la microfinanza riguarda l offerta di prodotti e servizi finanziari, talvolta connessi a servizi di intermediazione sociale, a clienti che per la loro condizione economico sociale hanno difficoltà di accesso al sistema finanziario tradizionale, il microcredito costituisce quella parte della microfinanza che comprende la concessione di crediti di modeste entità ed in alcuni casi servizi di raccolta di risparmio ed assicurativi a pagamento. Ma cos è il microcredito nei paesi industrializzati? E più nel dettaglio, cos è il microcredito in Italia? Quali sono gli enti che hanno sperimentato questo nuovo strumento? Qual è la metodologia adottata? Quali le peculiarità? Come si differenziano l una dall altra? Ecc. Sono queste e altre le domande a cui questa breve mappatura intende dare risposta. Prima, però, di procedere all esposizione delle varie iniziative, occorre fare chiarezza sull argomento. Infatti, sembra che nelle economie occidentali il termine ed il concetto di microcredito siano eccessivamente utilizzati senza tenere conto delle origini di tale strumento e delle reali finalità e modalità di applicazione. Forte enfasi al tema è dato inoltre dal fatto che le Nazioni Unite hanno decretato il 2005 come l anno Internazionale del Microcredito con l obiettivo di creare un sistema finanziario sostenibile ed inclusivo per raggiungere gli Obiettivi del Millenium per lo sviluppo. I 5 obiettivi chiave dell anno del microcredito sono stati così definiti: 1. Valutare e promuovere il contributo della microfinanza e del microcredito all interno degli obiettivo del Millenium per lo sviluppo 2

3 2. Incrementare la comprensione e la consapevolezza pubblica della microfinanza e del microcredito come parti vitali per lo sviluppo 3. Promuovere un sistema finanziario inclusivo 4. Supportare un accesso sostenibile ai servizi finanziari 5. Incoraggiare l innovazione e nuove partnership promuovendo e supportando relazioni strategiche per costruire ed espandere la portata ed il successo del microcredito e della microfinanza. La campagna nata dal summit di Washington del Febbraio 1997 punta a raggiungere quota 100 milioni di destinatari. In Italia, anche se il termine è esploso negli ultimi anni la prima esperienza non è così recente, alcuni sostengono che la prima attività di microcredito abbia le sue radici negli anni 70 quando MAG (Mutue Auto Gestione) cominciò a raccogliere fondi tra i suoi membri per finanziare progetti con finalità sociali (cultura, commercio equo e solidale, editoria, cooperazione internazionale). Ma è questo il vero microcredito? Partiamo dalla sua genesi, o meglio, dall esperienza più conosciuta a livello internazionale del Bengalese Economista il Professore Muhammad Yunus per capire che cos è il microcredito nei paesi in via di sviluppo, anche se altre esperienze analoghe e non facenti capo al professore sono sorte in vari paesi del mondo come: Prodem in Bolivia, Unit Desa System in Indonesia, K-Rep in Kenya, SEWA- Self Employed Women s Association in India. Rimane comunque l esperienza in Bangladesh quella che ha avuto e continua ad avere più risonanza a livello internazionale grazie alla grande capacità del Prof Yunus nel diffondere e promuovere il suo progetto nei vari paesi del mondo. Che cos è il Microcredito di Yunus? Per rispondere a questa domanda, la voce più attendibile e diretta, non può che essere quella dell inventore stesso. Durante il discorso per la lezione dottorale che il Prof Yunus ha tenuto in occasione della laurea ad honorem in pedagogia dell Università di Bologna, celebrata il 15 ottobre 2004, egli ha raccontato brevemente la sua storia. 28 anni fa, Yunus stesso racconta, di essere rimasto impressionato nel vedere che le persone povere che vivevano nel villaggio accanto all Università nella quale insegnava, soffrivano perché non 3

4 veniva offerta loro la possibilità di disporre di denaro. L ammontare di cui avevano bisogno per sopravvivere era meno di un dollaro a persona. Avrebbero potuto ottenere quella somma di denaro solo a condizioni ingiuste, veniva infatti chiesto loro di vendere i beni personali al creditore, che aveva il potere di decidere arbitrariamente il prezzo. Nel 1976, prestò $27 a 42 persone. Deciso poi di escogitare un metodo per ottenere denaro in modo continuativo. Si recò presso una banca per chiedere prestiti rivolti ai poveri. Il prestito gli fu negato in quanto la banca sosteneva che i poveri non erano persone affidabili. Decise allora di diventare lui stesso garante per quelle persone e trovò un modo per gestire la restituzione dei prestiti che furono tutti restituiti. Questo diede il via ad una serie di esperimenti, da uno a cinque villaggi, poi venti, cinquanta, cento villaggi. Tutto funzionò ma le banche convenzionali non cambiarono idea. Finalmente, nel 1983, riuscì a costituire la prima banca: la Grammen Bank. Yunus dal 1976 ha combattuto per convincere il mondo che il suo modo di operare per facilitare l accesso al credito non solo è di per sé un attività economica affidabile, ma che è in grado di aprire possibilità infinite nel mondo dei poveri, creando opportunità di autoimpiego. Sostiene che l atteggiamento degli istituti finanziari nel rifiutare i poveri definendoli non affidabili (non bancabili) è del tutto sbagliato. Ha dimostrato che in numerose occasione i poveri non solo non devono essere ritenuti inaffidabili, ma a volte in molti paesi sono più meritevoli di credito dei ricchi. Ha dimostrato che i poveri possono ottenere un prestito, investirlo ed incrementare il loro reddito. Possono risparmiare e costruire i loro fondi pensione. Possono costruirsi una propria casa con i finanziamenti ricevuti dalle banche, poter garantire l istruzione dei loro figli. Per illustrare con maggior dettaglio il progetto perseguito dalla Grameen Bank, riportiamo di seguito alcuni concetti tratti direttamente dal sito della Grameen Bank. Yunus stesso scrive che la parola microcredito non è esistita prima degli anni 70. Oggi è diventata una parola molto in voga tra coloro che si occupano di sviluppo. Il termine assume significati che indicano spesso qualsiasi cosa a favore di chiunque. Nessuno si scandalizza se qualcuno usa il termine microcredito per indicare credito agricolo, credito rurale, credito cooperativo, credito al consumo, credito per il risparmio e per i prestiti alle associazioni, ecc. Yunus sostiene che ci sia una grande incomprensione e confusione intorno al concetto di microcredito. E difficile capire chi parla e di cosa. Propone di porre attenzione alla definizione esatta che si utilizza in maniera tale da poter chiarire fin dall inizio di quale intervento di microcredito si sta discutendo. La chiarezza è importante per arrivare ad una 4

5 chiara conclusione, formulare la giusta politica, definire le istituzioni e le metodologie più adatte. Suggerisce un ampia classificazione di azioni di microcredito: 1. Microcredito informale tradizionale: prestatori di denaro, banco dei pegni, prestiti da familiari e amici, credito al consumo nel mercato informale, ecc 2. Microcredito basato su gruppi informali tradizionali: tontin, su su, ROSCA, ecc 3. Attività basate sul microcredito attraverso le banche convenzionali o specializzate: crediti agricoli, crediti per l allevamento, crediti alla pesca, crediti per l artigianato, ecc 4. Credito rurale attraverso banche specializzate 5. Cooperative di microcredito: credito cooperativo, risparmi e prestiti associati, banche di risparmio, ecc. 6. Microcredito al consumo 7. Microcredito basato su partnership tra banche e ONG 8. Microcredito Grammeen o Grameencredit 9. Altri tipi di microcredito gestiti dalle ONG 10. Altri tipi di microcredito che non necessitano di garanzie. Secondo la definizione di microcredito di Yunus, viene precisato che quando usa la parola microcredito, fa riferimento al Microcredito Grameen oppure al Grameen Credit. Pertanto se l interlocutore con cui discute dell argomento ha in mente altre tipologie di credito, le sue argomentazioni non saranno recepite. Elenca quindi una lista esaustiva delle caratteristiche principali di Grammeencredit precisando che non tutti i programmi di microcredito le contengono contemporaneamente. Alcuni programmi presentano determinate caratteristiche, alcuni progetti altre ancora. Complessivamente comunque, tutti i programmi hanno delle caratteristiche comuni che li identificano come Programmi Grameen. Le caratteristiche di Grammencredit sono: 1. Promuovono l accesso al credito come un diritto umano 2. La sua missione è quella di aiutare le famiglie povere a superare la povertà. E diretto, pertanto, ai poveri, particolarmente alle donne povere. 3. Il credito Grameen non è basato su alcuna garanzia, è basato sulla fiducia e non su sistemi e procedure legali 4. E offerto per creare l auto impiego in attività che generano reddito 5

6 5. E iniziato come sfida alle banche convenzionali che rifiutavano il credito ai poveri classificandoli come non meritevoli di credito. Pertanto, rifiuta la metodologia di base delle banche convenzionali creando una propria metodologia. 6. Fornisce servizi rivolgendosi direttamente ai poveri credendo nel principio che la gente non deve recarsi in banca, ma sono le banche che devono cercare le persone. 7. Per ottenere un prestito, bisogna chiederlo in gruppo 8. Possono essere ottenuti prestiti successivi solo se tutti i debitori hanno saldato i debiti precedenti 9. I prestiti devono essere ripagati a scadenze predefiniti (settimanalmente, o bisettimanalmente). 10. Il prestito è di solito associato ad un programma di risparmio obbligatorio o volontario. 11. Possono essere richiesti più prestiti contemporaneamente. 12. In generale i prestiti vengono erogati attraverso organizzazioni non profit o istituzioni i cui soci sono i debitori stessi. Se le organizzazioni sono for-profit e non possedute direttamente da chi chiede il prestito, si cerca di mantenere i tassi di interesse a livelli che assicurano la sostenibilità del progetto piuttosto che ottenere grossi ritorni monetari per gli investitori. I tassi di interesse di Grameen sono vicini ai tassi di mercato. 13. Grameencredit promuove la formazione di gruppi e centri, sviluppa leader di alta qualità attraverso la selezione annuale di leader di gruppo o di centri, elegge i membri del consiglio direttivo nel caso in cui siano gli stessi debitori possessori dell istituzione. Ritiene fondamentale e indispensabile la formazione del capitale umano. E attenta alla protezione dell ambiente. Monitora l educazione dei bambini, fornendo loro istruzione e prestiti agli studenti per l educazione superiore. Per la formazione del capitale umano interviene sull introduzione delle tecnologie, promuovendola come sostituzione al lavoro manuale. Grammeencredit si basa sul fatto che i poveri hanno capacità che rimangono inutilizzate o sotto utilizzate. Non è la mancanza di competenze che rende i poveri, poveri. Grameen crede che la povertà non dipenda dagli stessi poveri, ma dalle istituzioni e dalle politiche che li circondano. Pertanto, per eliminare la povertà occorre realizzare appropriati cambiamenti nelle istituzioni e nelle politiche, o crearne di nuove. Grameen sostiene che la carità non è la risposta efficace alla povertà. Aiuta la povertà ad esistere. Crea dipendenza ed allontana gli individui da eventuali iniziative che possono rompere il circolo vizioso della povertà. Grameen ha creato una metodologia e delle istituzione attorno ai bisogni 6

7 finanziari dei poveri, permettendo loro di accrescere le competenze che possiedono e ottenere un aumento del proprio reddito in ogni ciclo di prestiti. Alla fine del 1997 Grameen Bank aveva elargito servizi finanziari a più di 2 milioni di persone delle quali il 95% erano donne, con un tasso di recupero pari al 90% e un portafoglio attivo di circa 250 milioni USD. Oggi l istituzione conta circa 2,5 milioni di clienti (Viganò, 2004). Come viene definito il microcredito e la microfinanza in Europa? Numerose sono le esperienze di microcredito nell UE ma questa ricerca non ha lo scopo di analizzarle nella sua specificità. L unico obiettivo che si pone è comprendere in linea generale come viene definito il microcredito all interno dei suoi stati membri. Il microcredito all interno della Commissione Europea è argomento trattato dalla DG Imprese e negli ultimi anni fortemente sostenuto in quanto ritenuto strumento per contrastare le difficoltà che la microimpresa incontra nell accesso al credito. Dalla lettura di una pubblicazione prodotta nel Novembre 2003 dalla stessa DG e dal titolo Microcredit for small business e business creation: bridging a market gap, si deduce una chiara definizione del concetto di microcredito nell Unione Europea. Si legge che la microfinanza per le nuove imprese e per quelle già esistenti è stata riconosciuta come argomento chiave dal consiglio dei Ministri dell Unione Europea nel 2000 e tenuto in considerazione nel Programma Pluriennale per l impresa e l imprenditorialità (MAP), in particolare per le PMI ( ), adottato dal Consiglio nel Dicembre 2000 attraverso la creazione di quella che viene definita la finestra di garanzia del microcredito. In questa occasione il microcredito viene definito come prestito al di sotto dei Nel Marzo 2003 il Consiglio Europeo sprona, per la prima volta, gli stati membri a porre attenzione particolare nei confronti del microcredito al fine di incoraggiare le piccole imprese a nascere ed a crescere. Dal 21 al 23 Settembre 2004, la DG Imprese in partnership con EMN (European Microfinance Network), MFC (Microfinance Centre for Central and Eastern Europe and NIS Country), NEFI (Network of European Financial Institution) ha organizzato una Conferenza sul Microcredito a cui hanno partecipato centinaia di soggetti interessati al microcredito, policy maker, rappresentanti di istituzioni finanziarie e organizzazioni 7

8 imprenditoriali che in Europa si occupano o si stanno avvicinando a questo argomento. La conferenza ha confermato le potenzialità del microcredito per la crescita dell imprenditorialità. Ha evidenziato l importanza dei micro prestiti come mezzo per la promozione e la creazione delle piccole imprese soprattutto nel settore dei servizi, nel quale l accesso al credito è più difficile che negli altri settori. In Europa si assiste ad un trend crescente nell avvio di attività autonome o imprese individuali, soprattutto tra le persone disoccupate. Tali forme di attività richiedono servizi finanziari specifici che spesso non superano i Euro. La scarsità di risorse per le piccole imprese è spesso dovuta agli alti costi di transazione e alla percezione che gli attori della finanza hanno rispetto all alto rischio ed ai bassi ritorni di questa tipologia di attività. Per superare tali difficoltà e costruire un sistema efficiente di microcredito la conferenza si è conclusa proponendo di considerare i seguenti temi: - favorire il contesto delle piccole imprese riducendo le barriere amministrative e adattando la pressione fiscale - migliorare le basi legali per favorire il microcredito - promuovere il microcredito in Europa diffondendo le buone prassi - rafforzare il networking tra le organizzazioni di microcredito ed i servizi di supporto al business - fornire assistenza tecnica e programmi formativi alle organizzazioni interessate all argomento - nel caso in cui il supporto alle istituzioni di microfinanza sia pubblico, i fondi dovrebbero essere erogati sulla base di programmi pluriennali anziché accordi annuali per facilitare la sostenibilità delle attività di microcredito. La Conferenza ha identificato queste idee come gli ingredienti chiave per far emergere l industria del microcredito in Europa e la strada per permettere un facile accesso al credito alle milioni di piccole imprese in Europa. 8

9 Il microcredito in Italia Anche in contesti economici favorevoli e caratterizzati da un forte benessere, come l Italia, ci sono soggetti che si trovano in situazioni di marginalità, che sono esclusi dal circuito finanziario tradizionale e presentano grosse difficoltà ad avviare un attività e/o ad acquistare beni di consumo. La microimpresa è sicuramente il soggetto economico più colpito dalla scarsità di fondi pubblici e dall ostilità nella concessione di prestiti da parte di enti privati (banche). Per quanto concerne le difficoltà che il microimprenditore può incontrare nell accesso al credito privato, sono stati evidenziati 3 tipi maggiori di ostacoli (Whiley e Kemson, 2000, Viganò 2004) - ostacoli psicologici: l immagine che alcune banche commerciali danno di sé può scoraggiare alcuni microimprenditori a richiedere un prestito, infatti alcuni di essi trovano molto complesse le procedure per l attivazione di un servizio di credito, altri sono scoraggiate dal prendere a prestito da una banca perché temono le conseguenze di una eventuale incapacità di restituzione del prestito. - Ostacoli pratici: una volta che il microimprenditore ha deciso di rivolgersi ad una banca per chiedere un prestito, la documentazione che gli viene richiesta (come ad esempio la stesura del Business Plan e la previsione dei flussi di cassa), può spesso rappresentare un forte disincentivo. Inoltre, la banca stessa, a volte non è in grado di valutare la fattibilità e la redditività del progetto che gli viene sottoposto, in quei casi in cui il settore di attività è fortemente innovativo o in quei casi in cui la banca non ha avuto precedenti esperienze con attività appartenenti a quel settore. - Prodotti creditizi inadeguati: il microimprenditore può trovare difficile accedere al credito a causa dell assenza di prodotti adeguati alle proprie dimensioni ed esigenze. I costi che l imprenditore deve sostenere per accedere al credito sono spesso sproporzionati rispetto all ammontare ridotto e di breve durata che generalmente richiedono. Il microimprenditore spesso richiede il finanziamento totale dell attività, questo lo rende meno appetibile e maggiormente rischioso rispetto a quei clienti che richiedono solo una parte del finanziamento potendo contare sui mezzi propri. La cultura della microimpresa, la presenza di fasce sociali che si avvicinano sempre più alla soglia di povertà (l Istat nel suo ultimo rapporto ha dichiarato che una famiglia su 5 è a rischio di povertà), l esclusione di soggetti dal sistema bancario tradizionale e la sempre 9

10 più scarsa disponibilità di risorse pubbliche a fondo perduto (per determinati settori di attività, per piccole dimensioni aziendali e per particolari soggetti), costituiscono gli elementi favorevoli per l attivazione, anche in Italia, di sistemi finanziari innovativi quali il microcredito. La forza del microcredito, infatti, sta nella capacità di avvicinarsi a quella fascia di popolazione che, anche se meritevoli di credito non riescono a dimostrarlo secondo i parametri standard di valutazione bancaria. Peculiarità degli enti erogatori di microcredito è che sono più vicini, non solo fisicamente, alla clientela target e ciò permette di adattare le tecniche di relazione, di valutazione e di controllo per ottenere risultati più efficienti. E proprio in questo che gli intermediari di microfinanza italiani si avvicinano ai quei modelli ideati nei PVS dove proprio il contatto e la conoscenza con i beneficiari hanno consentito di creare forme contrattuali più adatte a lavorare con tipologie di individui definiti marginali. Questa nuova pratica finanziaria si è sviluppata non solo perché si rivolge a soggetti con particolari caratteristiche, ma anche perché è attenta a specifici settori economici. Negli ultimi anni si è diffuso fortemente il concetto di responsabilità sociale delle imprese o, se vogliamo, imprenditoria socialmente responsabile. Per imprenditoria socialmente responsabile si intende una strategia che garantisca la riuscita economica di un impresa, badando però anche al rispetto dei principi sociali e ambientali. Significa, in altre parole, soddisfare le esigenze del cliente e saper gestire allo stesso tempo le aspettative di altri soggetti, come ad esempio il personale, i fornitori e la comunità locale di riferimento. La responsabilità sociale delle imprese vuol dire dare un contributo positivo allo sviluppo dell azienda e gestire il suo impatto con l ambiente economico e istituzionale in cui opera. Essa può apportare benefici diretti alle imprese e garantire, al contempo, la competitività a lungo termine (Commissione Europea Direzione Generale Imprese). Il microcredito si inserisce in questo contesto con una doppia valenza, in primo luogo gli intermediari finanziari e gli erogatori di fondi finanziano tipologie di soggetti spesso svantaggiati e socialmente esclusi (immigrati, ex carcerati, disoccupati, donne, ecc), in secondo luogo le attività gestite da tali soggetti rientrano in quei campi produttivi che presentano una particolare utilità pubblica (ambiente, cultura, disabilità, ecc). Quindi, se gli istituti finanziari raggiungono lo stato di imprenditori socialmente responsabili poiché soddisfano i bisogni della comunità locale, alcune microimprese beneficiarie di 10

11 microcredito posso essere anch esse ritenute socialmente responsabili in quanto operano in settori con finalità che agiscono sul sociale. Diverse sono le esperienze censite in Italia, e come quelle presenti in Europa e nei PVS, sono caratterizzate dal fatto che si rivolgono a soggetti marginali, che hanno difficoltà di accesso al mercato tradizionale e che richiedono somme di piccola entità per avviare un attività o procedere all acquisto di beni di consumo. Infatti, se nelle comunicazioni della Commissione europea la definizione di microcredito si sofferma particolarmente sull entità dell importo (fino a ) e sui benefici che questa nuova pratica può apportare alla nascita ed alla crescita della microimpresa, in Italia, il concetto si estende oltre l entità dell importo e riacquista il significato di integrazione sociale presente nei paesi in via di sviluppo Nella mappatura che presentiamo sono stati riportati dati di enti ed istituzioni che propongono e/o erogano o hanno erogato microcredito in Italia e censite da altre ricerche realizzate in questi ultimi anni. Le informazioni disponibili nelle ricerche sono state integrate analizzando, per ogni ente, ulteriori aspetti. E stato inoltre ampliato il numero delle istituzioni riportando quelle di recente costituzione e non censiti nella bibliografia esistente. Per ogni istituzione le informazioni sono state organizzate in schede che rilevano i seguenti aspetti: Tipologia istituzionale: fondazione, banca, associazione, ente pubblico, ecc Mission del soggetto erogatore o del progetto che propone Inizio dell attività del progetto di microcredito Caratteristiche del finanziamento: ammontare del prestito, tassi applicati, durata del finanziamento, modalità di rimborso, garanzie richieste, documentazione richiesta, tipologia di spese finanziabili, tempi di erogazione Servizi collaterali offerti: consulenza, formazione, assistenza, supporto, ecc Tipologie di clienti: beneficiari/target Area servita: urbana, extraurbana, zone svantaggiate, ecc Soggetti finanziatori: fonte dei fondi (risorse finanziarie) Luoghi di promozione/diffusione del servizio e del progetto Risultati: numero di richieste, numero di domande finanziate, importi finanziati, percentuale di insolvenza 11

12 Punti di criticità del modello/progetto Sistema di valutazione dell impatto: esistenza o meno di un sistema di valutazione dell impatto sull azienda e/o sull economia locale, indicazioni sul sistema di valutazione Indirizzo dell istituzione. Nella realtà italiana esaminata, come dimostrano le schede allegate relative a 23 enti proponenti, nonostante il microcredito sia un esperienza come già detto relativamente recente, almeno nella sua eccezione corretta del termine, molto si è fatto, e molto si vuole e si può ancora fare. Indubbiamente si rileva un peso significativo delle iniziative partite dagli ambienti di cultura cattolica interessati a coprire le esigenze non solo strettamente legate alle attività economiche (produttive) dei soggetti, persone fisiche e/o giuridiche quali che siano, ma cercano di sopperire anche ai bisogni primari della gente quali quello abitativo e di credito al consumo. Confrontando la realtà del microcredito con quella del credito in generale osserviamo però quanto segue: in Italia ci sono 789 banche e oltre 30 mila sportelli, che raccolgono un risparmio complessivo di circa euro e svolgono un attività di impiego complessivo del risparmio raccolto per oltre di euro, di cui circa euro in mutui ( Banca d'italia, statistiche giugno 2004). Ne consegue che l'entità dei capitali coinvolti nei progetti di microcredito non è assolutamente paragonabile con il mercato tradizionale del credito. Negli ultimi quattro anni sono stati erogati circa 550 mila euro in microcrediti, con una presenza sul territorio nazionale che nulla ha a che vedere con la presenza del sistema creditizio tradizionale. Sono stati raggiunti negli ultimi quattro anni circa 330 beneficiari. Rispetto all Europa l Italia rappresenta poco più del 20% dei programmi di microfinanza attivati in Europa e nei paesi in transizione, in termini di beneficiari a malapena l 1% dei beneficiari raggiunti dalla totalità dei programmi di microfinanza europei (Lunaria Afe Associazione Finanza Etica). Anche la localizzazione degli interventi è significativa perché tutte le realtà hanno avviato un progetto di microcredito nel centro nord Italia, questo principalmente perché proprio in questa area del paese la finanza etica ha sviluppato una lunga esperienza e risulta essere maggiormente radicata e conosciuta. Non può dirsi lo stesso per il centro sud Italia, dove ad oggi vi è solo la presenza di Banca Etica, con uno sportello a Napoli. Relativamente all entità del finanziamento, dai dati raccolti e riportati nella mappatura emerge un enorme diversità di interpretazione di microprestiti: si va da un minimo di 2 mila euro fino a prestiti 12

13 per importi pari a mila euro e in rarissimi casi anche oltre. Nel caso di micro finanziamenti erogati da enti pubblici, questi possono assumere la forma di agevolazioni a fondo perduto. L importo del prestito varia in base al tipo di imprese finanziate (ad esempio si differenzia l importo a seconda che si tratti di imprese individuali piuttosto che di imprese collettive soprattutto cooperative) oppure in base al tipo di disagio sociale ed economico a cui il progetto fa riferimento. Ne consegue una preponderante attenzione verso gli immigranti, sia per l avvio di attività di impresa che per microprestiti così detti di emergenza. Sul Tasso d interesse applicato possiamo trarre le seguenti osservazioni e cioè che il tasso d interesse nominale varia significativamente da progetto a progetto (in alcuni casi è agganciato all euribor, seguendo quindi una logica strettamente di finanza bancaria). Un altro aspetto da sottolineare è che alcune volte le spese d istruttoria vengono addebitate al soggetto, mentre in altri istituti non vengono applicate. Sono immediati gli effetti sull importo netto effettivamente erogato. Relativamente alle garanzie richieste, se nella maggior parte dei casi non vengono richieste garanzie patrimoniali, si richiedono invece garanzie personali allargate alla rete di relazioni dei soggetti finanziati. Altre volte invece non viene richiesta nessuna garanzia ma si istituisce un fondo di garanzia per tutelare il soggetto erogatore da perdite e sofferenze. Di solito il fondo di garanzia è messo a disposizione da uno dei partner del progetto di microcredito, in genere non profit o ente pubblico, diverso dal soggetto che invece eroga il capitale necessario per i microcrediti. La durata del prestito erogato varia tra i 3 e i 5 anni con rate mensili di restituzione, che comprendono sia il capitale che l interesse (qualora ci sia). La scelta della rata mensile dipende dalla constatazione del fatto che sia più facile rimborsare piccole quote piuttosto che maggiori importi dovuti a scadenze periodiche superiori al mese. Trovare il modo più semplice possibile per le modalità del rimborso incide ovviamente sul tasso di sofferenza dei finanziamenti concessi. Sulla provenienza del capitale impiegato, due sono le modalità di erogare microcredito: da un lato ci sono progetti che utilizzano parte della raccolta delle banche partner, dall altro ci sono progetti che basano la loro attività sull ammontare di donazioni raccolte dai partner del progetto di microcredito. Rispetto al tasso di sofferenza dei crediti (si parla di prestito in sofferenza quando le rate di rimborso non vengono versate entro i termini stabiliti), le modalità con le quali viene svolta l istruttoria si basano su valutazioni sia a carattere sociale che economico. Le analisi coinvolgono spesso anche la rete sul territorio che risulta essere un elemento valutativo 13

14 che incide significativamente sulla minore sofferenza dei crediti concessi e su come viene seguito il prestito anche dopo l erogazione. Il tasso di perdita (cioè la mancata restituzione del prestito) dei progetti mappati è molto basso e si aggira intorno al 2%. Di seguito riportiamo l elenco delle istituzioni censite (per consultare le schede, servirsi di questo elenco): BANCA DEL PIEMONTE Scheda 1 BANCA POPOLARE ETICA scarl Scheda 2 CARITAS ITALIANA & BANCA POPOLARE ETICA Scheda 3 CGM FINANCE Scheda 4 COMPAGNIA DI SAN PAOLO Scheda 5 COMPAGNIA SVILUPPO IMPRESE SOCIALI SPA Scheda 6 COMUNE DI MILANO INIZIATIVE SULLE AREE DI DEGRADO URBANO Scheda 7 COMUNE DI TORINO Microcredito Scheda 8 ETICA SGR Scheda 9 FONDAZIONE RISORSA DONNA Scheda 10 FONDAZIONE SAN CARLO Scheda 11 FONDO ETICO E SOCIALE DELLE PIAGGE COOPERATIVA SOCIALE A R.L. IL CERRO Scheda 12 MAG 4 Piemonte Scheda 13 MAG 2 FINANCE Scheda 14 MAG VENEZIA - CONSORZIO FINANZA SOLIDALE Scheda 15 MAG SERVIZI Scheda 16 MICRO.BO Bologna Scheda 17 MICROCREDITO MOLISANO Scheda 18 MISERICORDIA, MONTE DEI PASCHI DI SIENA, FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA Scheda 19 PROVINCIA DI MILANO- DONNA CREA IMPRESA, SVILUPPA IMPRESA Scheda 20 REGIONE EMILIA ROMAGNA-BANCA ETICA Scheda 21 REGIONE TOSCANA (convenzione Investire in Rosa) Scheda 22 SVILUPPO ITALIA Scheda 23 14

15 SCHEDE 15

16 Scheda 1 MAPPATURA SOGGETTO PROPONENTE: BANCA DEL PIEMONTE SPA 1) Tipologia Istituzionale (Fondazione, banca, ente pubblico, ecc) Banca indipendente ambito regionale 2) Mission Offre prodotti finanziari. E un azienda che sottolinea la propria solidità patrimoniale, la propria serietà, la prudenza, la professionalità, la riservatezza, la gentilezza e la rapidità nelle decisioni 3) Inizio attività del progetto OTTOBRE ) Caratteristiche del finanziamento: - Ammontare del prestito - Tassi applicati - Durata del finanziamento - Modalità di rimborso - Garanzie richieste - Documentazione richiesta - Tipologia di spese finanziabili - Tempi di erogazione Ammontare max non specificato Termine massimo rimborso 36 mesi Modalità di rimborso rateizzata Tasso: 3,75 %, TAEG 4,61% (0,52 per le spese incasso rata più una percentuale dell importo come assicurazione sulla vita del credito) Documentazione richiesta sullo status di piena legalità del soggetto richiedente Non necessariamente richiede garanzie 5) Servizi collaterali offerti (formazione, supporto, ecc) Informazione non disponibile 6) Tipologie di clienti (target) Persone fisiche e giuridiche, intenzionalmente non ben definito. 7) Area servita (urbana, zone svantaggiate, ecc) Informazione non disponibile 8) Soggetti finanziatori Privati 9) Luoghi di promozione/diffusione del servizio 10) Risultati - numero di domande finanziate; - totale importo erogato; - percentuale d insolvenza Le parrocchie e la Pastorale Migranti Caritas di Torino hanno il compito di segnalare potenziali clienti Informazione non disponibile 11) Punti di criticità/forza del Informazione non disponibile 16

17 modello 12) Sistema di valutazione dell impatto - esistenza o meno di un sistema di valutazione dell impatto sull azienda e /o sull economia locale; - indicare il sistema di valutazione utilizzato 13) Indirizzo dell istituzione Informazione non disponibile Via Cernia 7, Torino Tel , fax ref dott. Fabrizio Carnino 17

18 Scheda 2 MAPPATURA SOGGETTO PROPONENTE: BANCA POPOLARE ETICA scarl 1) Tipologia Istituzionale (Fondazione, banca, ente pubblico, ecc) 2) Mission Istituzione d intermediazione bancaria BANCA- Capogruppo del Gruppo Banca Popolare Etica Banca Etica concede credito ad attività socioeconomiche finalizzate all utile sociale, ambientale e culturale, sostenendo, in particolare mediante le organizzazioni non-profit, le attività di promozione umana, sociale ed economica delle fasce più deboli della popolazione e delle aree più svantaggiate. (Art. 5 dello Statuto di Banca popolare Etica). In conformità alla propria mission banca etica promuove due tipologie di intervento tramite lo strumento del microcredito: 1. programmi per la creazione o il sostegno di micro e piccole imprese (con particolare riguardo a quelle sociali); 2. programmi di natura socio-assistenziale. 3) Inizio attività del progetto Il microcredito è uno degli obiettivi impliciti nella mission di Banca Etica, che ne persegue il raggiungimento fin dall inizio della sua attività (1999). Le difficoltà nella realizzazione del microcredito, hanno determinato però uno sviluppo lento e graduale delle attività di microprestito, per cui Banca Etica si trova ancora in una fase sperimentale. 4) Caratteristiche del finanziamento: - Ammontare del prestito - Tassi applicati - Durata del finanziamento - Modalità di rimborso - Garanzie richieste - Documentazione richiesta - Tipologia di spese finanziabili - Tempi di erogazione Microcredito alla microimpresa Importo massimo: euro Mutuo chirografario Tasso: fisso (non superiore al 6%; in ogni caso dipende dalle convenzioni e dall ambito di intervento) Rimborso: rate mensili Durata massima del piano di rimborso: 60 mesi Garanzie: non sono richieste garanzie al microimprenditore, ma è prevista l attivazione di un fondo di garanzia per gli specifici progetti da parte dell ente partner. Microcredito al consumo Importo massimo: euro Mutuo chirografario 18

19 Tasso: fisso (non superiore al 5%; in ogni caso dipende dalle convenzioni e dall ambito di intervento) Rimborso: rate mensili; Durata massima del piano di rimborso: 36 mesi Garanzie: non sono richieste garanzie al microimprenditore, ma è prevista l attivazione di un fondo di garanzia per gli specifici progetti da parte dell ente partner. 5) Servizi collaterali offerti (formazione, supporto, ecc) Attività di supporto al micro-imprenditore, sia in fase di predisposizione della domanda di finanziamento che per tutto l arco della durata del prestito. 6) Tipologie di clienti (target) Microcredito alla microimpresa Beneficiari dei programmi di intervento di microcredito possono pertanto essere: a) microimprese operanti in aree economicamente depresse o deboli, attivi nell ambito dell agricoltura, dell artigianato, del commercio e dei servizi; b) microimprese operanti nell ambito dell Economia Sociale (società cooperative); c) soggetti svantaggiati o socialmente emarginati intenzionati a intraprendere percorsi di autoimpiego. Gli interventi a favore delle microimprese potranno sostenere gli investimenti per: 1. lo start-up della microimpresa; 2. il consolidamento della microimpresa 3. la capitalizzazione. Microcredito al consumo Beneficiari dei programmi di intervento di microcredito possono pertanto essere: a) immigrati; b) lavoratori precari; c) famiglie monoreddito; d) utenti di strutture socio-assistenziali (Servizi sociali comunali; sportelli Caritas, ecc); e) nomadi. Il microcredito al consumo sarà finalizzato a rispondere ad esigenze quali: a) Inserimento abitativo (mensilità anticipate, cauzioni, spese di registrazione contratto, affitto, acquisto mobilia, ecc ). b) Attivazione utenze c) Spese sanitarie d) Spese scolastiche e) Acquisto mezzo di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro 19

20 f) Anticipazioni a fronte di contribuzione pubblica (ad esempio buoni casa ) g) Altre spese straordinarie della famiglia legate a necessità improcastinabili e comunque non indirizzate a sanare altre situazione debitorie pregresse. 7) Area servita (urbana, zone svantaggiate, ecc) Zone urbane (fasce deboli della popolazione) Zone depresse (es. Molise) 8) Soggetti finanziatori Banca Etica opera sia attraverso la propria attività ordinaria (microcredito alle imprese sociali) sia in convenzione con enti non profit (es. Convenzione quadro con Caritas Italiana) o con Enti Pubblici (es. GAL Molise). Banca Etica è supportata anche dal Fondo di Garanzia per il microcredito messo a disposizione da Etica sgr, società del gruppo Banca Etica. 9) Luoghi di promozione/diffusione del servizio 10) Risultati - numero di domande finanziate; - totale importo erogato; - percentuale d insolvenza L attività di diffusione del servizio avviene attraverso la rete commerciale e attraverso le circoscrizioni territoriali dei soci. 1 Non esistono stime complessive. La stima fatta sul alcune iniziative (e quindi molto parziale) rileva: n. 71 finanziamenti erogati importo erogato: euro % insolvenze: quasi nulla 11) Punti di criticità/forza del modello 12) Sistema di valutazione dell impatto - esistenza o meno di un sistema di valutazione dell impatto sull azienda e /o sull economia locale; - indicare il sistema di valutazione utilizzato Essendo l attività di microcredito ancora in fase sperimentale, i modelli che si stanno testando sono diversi e non è ancora possibile esprimere delle valutazioni. Non esiste un sistema di valutazione standardizzato e sistematizzato. 20

21 13) Indirizzo dell istituzione Sede centrale Piazzetta Forzatè, Padova Tel (centralino) Fax referente: Laura Callegaro Ufficio Studi e Progettazione Strategica Tel lcallegaro@bancaetica.com 21

22 Scheda 3 MAPPATURA SOGGETTO PROPONENTE: CARITAS ITALIANA & BANCA POPOLARE ETICA 1) Tipologia Istituzionale (Fondazione, banca, ente pubblico, ecc) Ente no profit ed Istituto di intermediazione bancaria 2) Mission Concessione di prestiti a soggetti appartenenti a fasce deboli della popolazione. La Banca Popolare Etica è una banca che si propone come punto d'incontro tra i risparmiatori che condividono l'esigenza di una più consapevole e responsabile gestione del proprio denaro, e le iniziative socio-economiche che perseguono finalità sociali e che operano nel pieno rispetto della dignità umana e della natura. 3) Inizio attività del progetto Aprile ) Caratteristiche del finanziamento: - Ammontare del prestito - Tassi applicati - Durata del finanziamento - Modalità di rimborso - Garanzie richieste - Documentazione richiesta - Tipologia di spese finanziabili - Tempi di erogazione Importo massimo concedibile: Euro 5.000,00 (un eventuale aumento potrà essere concordato con le singole Caritas Diocesane). Durata massima del piano di rimborso 36 mesi. Spese istruttoria pratica: Euro 20,00 fisse; Preistruttoria a carico della Caritas Diocesana proponente Le tipologie di spese finanziabili possono essere sintetizzate come segue: -Inserimento abitativo (mensilità anticipate, cauzioni, spese di registrazione contratto affitto); -Attivazione utenze; -Spese sanitarie; -Spese scolastiche -Acquisto mezzo di trasporto per raggiungere luogo di lavoro -Anticipazioni a fronte di contribuzione pubblica (ad esempio buoni casa ); -Altre spese straordinarie della famiglia legate a necessità improcrastinabili e comunque non indirizzate a sanare altre situazione debitorie pregresse. Ogni singola Caritas Diocesana che intenda aderire all iniziativa dovrà preliminarmente sottoscrivere un accordo specifico con la Banca Etica da cui risulti: a) l impegno nella fase di pre-istruttoria b) la costituzione di un fondo vincolato da 22

23 costituire in pegno per tutta la durata della convenzione. Accensione del conto corrente acceso presso la stessa Banca Etica dai richiedenti l affidamento entro 20 gg. Banca Etica si impegna ad inviare con cadenza trimestrale un estratto conto riepilogativo per Diocesi delle situazioni debitorie in essere, dello status dei pagamenti e della capienza della garanzia prestata. 5) Servizi collaterali offerti (formazione, supporto, ecc) L accompagnamento ed il tutoraggio sono funzioni svolte in capo alle Caritas diocesane che gestiscono i progetti in loco e si interesseranno delle vicende personali o familiari dei richiedenti. 6) Tipologie di clienti (target) Famiglie italiane o immigrate residenti o dimoranti in Diocesi con almeno un familiare titolare di un rapporto di lavoro; Singole persone italiane o immigrate residenti o dimoranti in Diocesi titolari di un rapporto di lavoro. 7) Area servita (urbana, zone svantaggiate, ecc) Nazionale 8) Soggetti finanziatori Protocollo d'intesa tra Caritas diocesane, Caritas italiana e Banca Etica 9) Luoghi di promozione/diffusione del servizio 10) Risultati - numero di domande finanziate; - totale importo erogato; - percentuale d insolvenza Ad ogni Caritas diocesana viene data la possibilità di richiedere istanze per le famiglie e le persone appartenenti al proprio contesto geografico. Un ruolo di raccolta di informazioni/ bisogni vieni quindi svolta anche dalle parrocchie e gruppi Caritas locali. Le informazioni sono tenute in Banca Etica 11) Punti di criticità/forza del modello Banca Etica provvede ad effettuare la valutazione delle richieste di affidamento riservandosi la facoltà di deliberare tanto in merito alla concessione dei mutui richiesti così come in merito agli importi massimi erogabili e alle condizioni applicate a proprio insindacabile giudizio. Un aspetto importante per ridurre lo stato d insolvenza è il passaggio d informazioni tramite 23

24 l invio con cadenza trimestrale di un estratto conto riepilogativo alle Diocesi sulle situazioni debitorie in essere, dello status dei pagamenti e della capienza della garanzia prestata. 12) Sistema di valutazione dell impatto - esistenza o meno di un sistema di valutazione dell impatto sull azienda e /o sull economia locale; - indicare il sistema di valutazione utilizzato Le singole Diocesi e le singole parrocchie e gruppi Caritas locali hanno modo, visto lo stretto rapporto con i propri assistiti, di verificare se l utilizzo dell importo erogato è conforme alla motivazioni di richiesta di finanziamento 13) Indirizzo dell istituzione Caritas Italiana Viale F. Baldelli, Roma tel. (+039) fax (+039)

25 Scheda 4 MAPPATURA CGM FINANCE SOGGETTO PROPONENTE: 1) Tipologia Istituzionale (Fondazione, banca, ente pubblico, ecc) Consorzio di cooperative sociali, iscritto all albo degli intermediari finanziari. 2) Mission Finanziare altre cooperative che hanno difficoltà di accesso al credito. L oggetto del finanziamento è l avvio d impresa, gli investimenti di breve e di lungo periodo, ma anche l acquisto di beni di consumo. 3) Inizio attività del progetto Marzo ) Caratteristiche del finanziamento: - Ammontare del prestito - Tassi applicati - Durata del finanziamento - Modalità di rimborso - Garanzie richieste - Documentazione richiesta - Tipologia di spese finanziabili - Tempi di erogazione Da a euro Durata da min 12 mesi a max 4 anni Tasso d interesse: minimo 0% per la tipologia di finanziamento tramite il Fondo di Rotazione Vismara, oppure può oscillare da Minimo BCE + 2% al Massimo BCE +3,5% Tempi di erogazione mediamente 30 giorni Documentazione: movimentazioni bancarie e bilancio d esercizio Garanzie richieste a seconda dei casi 5) Servizi collaterali offerti (formazione, supporto, ecc) Assistenza nella preparazione della domanda, consulenza finanziaria personalizzata 6) Tipologie di clienti (target) Associazioni, cooperative sociali ( che offrono servizi alle persone e garantiscono il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati) e consorzi di cooperative appartenenti al settore dell agricoltura, dell artigianato del commercio. 7) Area servita (urbana, zone svantaggiate, ecc) Nazionale, prevalentemente al Nord, ma hanno anche qualche finanziamento in essere a Roma ed in Sicilia 8) Soggetti finanziatori Il loro stesso capitale sociale ed i depositi degli associati 9) Luoghi di promozione/diffusione del servizio L 81% dei fondi provengono dai libretti di deposito dei soci. Il rimanente da fondi privati, tra questi quelli provenienti da imprese, da associazioni e cooperative sociali in forma di quote di capitale sociale. 25

26 10) Risultati - numero di domande finanziate; - totale importo erogato; - percentuale d insolvenza Ammontare complessivo dei finanziamenti concessi relativo all ultima rilevazione circa ) Punti di criticità/forza del modello 12) Sistema di valutazione dell impatto - esistenza o meno di un sistema di valutazione dell impatto sull azienda e /o sull economia locale; - indicare il sistema di valutazione utilizzato Vengono finanziati esclusivamente gli associati al Consorzio Nazionale CGM e quindi questo è indicativo dell affidabilità della clientela Viene solo rilevata la percentuale d insolvenza 13) Indirizzo dell istituzione Via Presolana n Brescia Tel Fax cgmfinance@consorziocgm.it referente: Marco Zucchini 26

27 Scheda 5 MAPPATURA SOGGETTO PROPONENTE: COMPAGNIA DI SAN PAOLO 1) Tipologia Istituzionale (Fondazione, banca, ente pubblico, ecc) Fondazione di origine bancaria. E un soggetto senza fini di lucro, che nonostante sia privato persegue obiettivi di interesse pubblico e di utilità sociale allo scopo di favorire lo sviluppo civile, culturale ed economico delle comunità in cui opera. 2) Mission Il Progetto che s intende perseguire è quello di offrire opportunità di crescita personale e socio-economica a soggetti che intendono sviluppare un attività o seguire percorsi di formazione finalizzati ad incrementare l occupazione. In particolare di quelle fasce della popolazione che hanno maggiori difficoltà, quali giovani, uomini o donne che vorrebbero entrare o rientrare sul mercato del lavoro, immigrati. 3) Inizio attività del progetto L attività è definita Microcredito Sociale della Compagnia di San Paolo Ottobre ) Caratteristiche del finanziamento: - Ammontare del prestito - Tassi applicati - Durata del finanziamento - Modalità di rimborso - Garanzie richieste - Documentazione richiesta - Tipologia di spese finanziabili - Tempi di erogazione L ammontare va da euro. L importo di euro per l avvio e lo sviluppo di attività economiche, mentre quello di euro su progetti riferiti all occupabilità; L importo massimo è di euro per persone singole e di euro in caso di società di persone, di cooperativa sociale e di piccola cooperativa sociale. Variabile in funzione della durata, EURO I.R.S. ( curva Interest Rate Swap ) + 0,5 % I Fondi di Garanzia coprono il 100% dei singoli finanziamenti concessi. Le Banche San Paolo IMI e San Paolo Banco di Napoli, in filiali appositamente individuate nelle quattro città, effettuano il vaglio finale sul merito di credito, deliberando anche sulla base degli elementi emergenti dall istruttoria, e procedono all erogazione dei finanziamenti, previa accensione di conti correnti di corrispondenza. Le banche effettuano e comunicano con cadenza mensile ai rispettivi Enti di Riferimento una rendicontazione dei finanziamenti in essere e curano le operazioni relative ai Fondi di Garanzia costituiti presso di loro. 27

28 In caso di mancato pagamento di tre rate consecutive mensili (insolvenza), le banche azioneranno la garanzia per l intero credito residuo comprensivo di capitale e interessi, fermo restando per gli Enti di Riferimento il diritto di surroga nelle inerenti azioni di recupero. 5) Servizi collaterali offerti (formazione, supporto, ecc) Gli Enti di Riferimento svolgono un azione d informazione, consulenza e accompagnamento sia nella fase propedeutica alla concessione di eventuali finanziamenti da parte delle banche, sia nella fase successiva. Costituiscono un rapporto fiduciario con il beneficiario del prestito, sono titolari dei processi di istruttoria e accompagnamento. Servizi offerti riguardano quindi l accompagnamento ed il tutoraggio. L accompagnamento avviene anche nella fase successiva all erogazione del prestito ed è svolta principalmente da associazioni di donne immigrate per la provincia di Roma e da volontari (ex funzionari e dirigenti del settore bancario ed industriale ). Percorsi di formazione finalizzati all occupabilità. 6) Tipologie di clienti (target) Persone fisiche italiane o straniere singolarmente o associate tra loro sotto forma di società di persone, di cooperativa sociale o di piccola cooperativa sociale che, per la loro condizione sociale e/o situazione economica, hanno difficoltà nell accesso al credito. 7) Area servita (urbana, zone svantaggiate, ecc) Nazionale, Residenti o aventi sede nell ambito delle province di Genova, Napoli, Roma o sul territorio della Arcidiocesi di Torino 8) Soggetti finanziatori Compagnia di San Paolo (Fondazione), E attiva la partecipazione istituzionale di alcuni enti quali: su Torino la Pastorale Sociale e del Lavoro dell Arcidiocesi di Torino, su Genova la Fondazione Santa Maria del Soccorso Onlus, su Roma la Fondazione Risorsa Donna di Roma, su Napoli la Fondazione S. Giuseppe Moscati Onlus di Napoli (Enti non profit). La compagnia devolve a ciascuno dei quattro enti di riferimento una somma di Gli enti stessi fanno confluire in altrettanti fondi di garanzia costituiti presso l istituto bancario SanPaolo IMI ( per Genova e Roma) e presso SanPaolo Banco di Napoli ( per la provincia di Napoli). 28

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