Progetto del corso FAMIGLIA E DINTORNI Studio Itaca e Istituto di mediazione familiare e sociale di Brescia

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1 Progetto del corso FAMIGLIA E DINTORNI Studio Itaca e Istituto di mediazione familiare e sociale di Brescia Premessa Nonostante l emergenza circa il numero dei minori coinvolti nella separazione coniugale, in Italia si fatica a individuare prassi di lavoro finalizzate a moderare la variabilità degli effetti del divorzio sui figli. Dai dati Istat pubblicati il 21 luglio 2010 facenti riferimento al 2008, emerge che le separazioni sono state e i divorzi , con un incremento rispettivamente del 3,4 e del 7,3 % rispetto all anno precedente. Un evento quello separativo che avviene soprattutto nel nord-est e coinvolge figli nelle separazioni e nei divorzi. Sappiamo da più fronti che le nuove disposizioni del 2006 in materia di separazione e divorzio riguardo alla prospettiva di ampliare le possibilità dei minori di vivere in egual misura entro le cure materne e paterne, hanno per certi versi determinato un aumento della conflittualità fra ex partner laddove il tema separativo non è stato elaborato e assunto entro una storia familiare. Decidere di separarsi è sempre molto faticoso e muove emozioni forti che coinvolgono valori fondamentali fra i cui il senso di giustizia e quello di speranza. Spesso, infatti, le separazioni sono vissute come vicende ingiuste, incapaci di restituire la giusta ricompensa per ciò che si è fatto per l'altro e per ciò in cui si è tanto sperato. La ricerca spasmodica di responsabilità e colpe spesso rende ciechi e poco capaci i genitori di gestire il processo di trasformazione dei legami e di riorganizzare le interazioni. I figli guardano, osservano, ascoltano, apprendono codici di comportamento e sopportano gli adulti che vanno incontro al senso di sconfitta che, talvolta, genera una ricerca di vendetta. Essi subiscono spesso inermi l'idea equivoca che la loro famiglia stia per morire, inconsapevoli del fatto che essa si stia invece trasformando. Quando permettiamo ai legami famigliari di continuare ad esistere in forme diverse, la separazione seppur dolorosa, può non essere vissuta come un evento tragico. Negli Stati Uniti, in Canada e in Francia da ormai due decenni ai membri della famiglia separata sono offerti servizi e dispositivi di sostegno alla transizione con l obiettivo che le persone possano trovare luoghi in cui soddisfare quei bisogni che, inespressi, divengono fonte di conflitto, ostacolando possibilità di trovare accordi soddisfacenti per le parti in causa. Da qualche tempo anche in Italia si diffondono, infatti, dispositivi come la mediazione famigliare, il sostegno alla genitorialità, la psicoterapia individuale e la psicoterapia di coppia, ormai noti ai più e in particolare a coloro che lavorano nel campo della separazione coniugale. Essi, tuttavia, spesso non rispondono alle esigenze e alla risorse delle persone coinvolte nell evento separativo. L esperienza e le ricerche sul campo 1, hanno evidenziato un sempre maggior bisogno fra i genitori e i figli che affrontano la separazione di confrontarsi con chi sta vivendo la stessa esperienza per poter 1 G. Tamanza, C. Marzotto (2003), La mediazione e la cura dei legami, in E. Scabini, G. Rossi (a cura di), Rigenerare i legami: la mediazione nelle relazioni familiari. Studi interdisciplinari sulla famiglia, 20. Vita e Pensiero, Milano; G. Tamanza, V. Cigoli, L'intervista clinica intergenerazionale, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2009.

2 mettere parola sul dolore in modo da avviare processi interni di trasformazione ed elaborazione dello stesso 2. Nella comunità senza dialogo, la parola spesso svuotata di senso, è utilizzata in modo sempre più inappropriato, provocando una sensazione di solitudine che vincola le persone entro sentimenti negativi. Sono ormai tutti separati, ma non mi sento di parlare con nessuno della mia separazione (Margherita, 43 anni). Per queste ragioni negli ultimi anni, anche in Italia, va sviluppandosi l utilizzo del gruppo di parola, dispositivo a supporto dei membri di una famiglia separata o in fase di separazione: genitori e figli in gruppi diversi si confrontano con l aiuto dei conduttori che co-costruiscono col gruppo li percorso più adatto per passare dalla genitorialità alla cogenitorialità. Esso funziona da contenitore delle tante idee confuse che spesso incastrano i genitori in comportamenti e atteggiamenti da loro stessi non voluti, ma agiti sotto forma di azioni istintive e ricorsive causate dalle emozioni che seguono la separazione coniugale. Grazie al confronto con gli altri membri del gruppo si ha la possibilità di sperimentare la percezione di non essere soli, pur rimanendo persone specifiche con particolari esigenze e risorse, e di costruire soluzioni concrete al disagio vissuto. Ormai da vent'anni in Canada e in Francia i gruppi di parola sono utilizzati da chi lavora nel campo della separazione coniugale: M. Simon in Canada e L. Fillion in Francia sono le maggiori esponenti e formatrici in questo campo e definiscono il gruppo di parola come uno fra gli strumenti più efficaci per affrontare la separazione soprattutto quando molto conflittuale o quando le persone non riescono ad accedere a contesti in cui affrontare l'altro coniuge in modo diretto (si veda, ad esempio, la mediazione familiare o la consultazione di coppia). Oltre ad avere finalità proprie, i gruppi di parola sono spesso utilizzati dai servizi francesi e americani come anticamera dell accordo di separazione/divorzio 3 proprio nell ottica dell affidamento condiviso e della cogenitorialità. Non si deve comunque dimenticare che ogni famiglia segue le diverse tappe e i momenti critici che accompagnano le transizioni da uno stadio all altro lungo il ciclo di vita in maniera unica e irripetibile; nella sua crescita la famiglia segue un ciclo di vita proprio perché, pur seguendo un percorso genericamente comune, struttura modi propri secondo tempi specifici. Per tutte le famiglie ogni transizione da una fase all altra comporta la fatica di riconoscersi in quanto contiene in sé compiti di sviluppo che riguardano il singolo membro e l intera famiglia. Mentre si trasforma, la famiglia, tuttavia, deve mantenersi nella sua unità, cercando di tutelare la sua identità e continuità nel tempo, ed è questa dicotomia a rendere difficile il compito di essere famiglia allo stesso tempo robusta e flessibile, capace di mantenere stabilità ed essere pronta al cambiamento. Se concepiamo il ciclo di vita come un percorso a più tappe, è proprio nel passaggio da una tappa all altra che subentra la crisi. 2 S. Ferenzici (1908), Psicoanalisi e pedagogia, in Opere, 1, Cortina, Milano, Per un ulteriore approfondimento si veda C. Marzotto (2000), Il lavoro di gruppo con i bambini e gli adulti appartenenti a famiglie separate, in Politiche Sociali e Servizi, n. 2, pp

3 Essa richiama allo sforzo di cambiare e di rinnovarci. Ma il cambiamento pone l essere umano verso l ignoto, il nuovo, l incerto e pertanto fa paura. I fattori che portano alla crisi del legame sono molteplici e possono sorgere in tutte le fasi del ciclo di vita della famiglia. Il cambiamento evolutivo, individuale e familiare, comporta l attraversamento inevitabile di stati più o meno intensi di crisi. Per lo più la crisi è connotata negativamente sia dai protagonisti, sia da chi la osserva dall esterno: certamente è un momento difficile, dove vengono scardinati i perni sui quali poggiano i confini fra il dentro e il fuori e dove la quotidianità, che assicura la stabilità, diventa incertezza; tuttavia, se colta nel suo intero significato, la crisi può costituire il primo atto di una nuova fase maturativa, segnando la possibilità di ritrovare nuovi equilibri all interno di un legame che non può che essere in continua trasformazione. La crisi se attraversata è un modo per diventare, o tornare a essere, protagonisti del nostro destino. Ognuno di noi si trova di fronte al non facile compito di apprendere, non semplicemente capire, che si esce dalla crisi, se questa non è vissuta catastroficamente come fine del mondo, ma come fine di un mondo (di coppia, famigliare, lavorativo, di classe/status...). 4 Nella crisi gli incontri che le persone fanno sono spesso determinanti; il caos entro il quale si disegna la vita in crisi permette vaste intrusioni del mondo esterno al quale si chiede aiuto, sostegno, conforto, consolazione, supporto, comprensione e talvolta semplice ascolto. L avvocato è di certo fra queste persone, talvolta l unico. Progetto Il percorso formativo costruito grazie alla collaborazione fra l Istituto di mediazione familiare e sociale di Brescia e lo Studio Itaca sito in Salò, intende offrire alcune conoscenze utili alla individuazione dei bisogni che sottostanno alle posizioni espresse dalle persone che affrontano la crisi e che si rivolgono al legale per chiedere che i loro interessi siano tutelati. L ottica assunta è l idea che le persone possano trovare soluzioni che soddisfino sé e tutelino la famiglia, in particolare i figli, nella consapevolezza che il passaggio da una famiglia unita a una separata pone in crisi sia i membri, sia l equilibrio del sistema di relazioni costruito nel tempo. Destinatari Il progetto è rivolto agli avvocati del foro di Brescia che si occupano o intendono occuparsi del familiare. Obiettivi - Offrire una prospettiva di lavoro ampia con riferimento alla separazione coniugale; - implementare competenze circa la capacità di riconoscimento e lettura delle situazioni di disagio dei membri della famiglia separata o in corso di separazione; 4

4 - presentare una nuova forma di supporto alla famiglia separata o in corso di separazione: il gruppo di parola per figli di genitori separati. Modalità Il percorso prevede tre incontri di quattro ore ciascuno in date da concordare. Proposta: 18 novembre - 24 novembre 1 dicembre 2011 Durante il percorso saranno utilizzate modalità di lezione frontale e tecniche attive (uso del confronto e della discussione, di audio-video registrazioni, di spezzoni di film) PROGRAMMA (ai fini della pubblicizzazione) Gli avvocati rappresentano un punto di riferimento significativo per chi affronta la separazione, spesso unici depositari della fiducia rimasta nei confronti del prossimo. Cerco un avvocato che sposi la mia causa, ossia che agisca nel mio pieno interesse. Ma sappiamo che è complesso riuscire a soddisfare il massimo interesse del singolo quando esiste un interesse superiore del sistema in gioco. Sono proprio le teorie simbolico relazionali e sistemiche a correre in aiuto allorquando vi è un apparente conflitto fra l interesse di una parte e quello del sistema. Dal meccanismo caratterizzato dalla contrapposizione win to loose, soprattutto nella separazione coniugale, spesso si esce tutti perdenti. Colui che sposa la causa è, invero, colui che sa guardare ad ampio raggio la condizione di vita del cliente e di chi gli sta attorno. In questo senso, il percorso formativo è finalizzato ad accrescere le conoscenze e le competenze degli avvocati con riferimento ai diversi strumenti che esistono in supporto alla famiglia che affronta la crisi: la terapia di coppia, la mediazione familiare, il sostegno alla genitorialità, il gruppo di parola per genitori separati e il gruppo di parola per figli di genitori separati. 18 NOVEMBRE 2011 dott.sse Loraine Fillion e Ilaria Marchetti I figli di genitori separati e i loro bisogni: il contributo dell avvocato. Qualcuno mi deve spiegare perché due genitori, che si sono separati per smettere di litigare, continuano a rimanere attaccati per poter litigare (Cesare, 9 anni) Saranno delineati i bisogni fondamentali dei figli di genitori separati, anche al fine di individuare dispositivi a supporto della transizione fra cui il gruppo di parola, che avrà uno spazio di approfondimento specifico.

5 Obiettivi Ampliare la conoscenza circa i bisogni dei figli di genitori separati Accrescere le conoscenze di base circa i dispositivi che esistono sul territorio, messi a disposizione dei figli in caso di separazione e divorzio Approfondire un dispositivo specifico: il gruppo di parola 24 NOVEMBRE 2011 dott.sse Chiara Borghi e Ilaria Marchetti Rewind: ciclo di vita e terapia di coppia. Insieme ci si unisce così insieme ci si separa (V. Cigoli) Sarà approfondito il tema delle dinamiche della coppia che si separa, a partire del concetto di ciclo di vita e crisi. Due concetti, questi, inscindibili che possono avere almeno due risultanti: il rifondarsi oppure il separarsi della famiglia. La terapia di coppia e la mediazione famigliare possono essere dispositivi di supporto alla famiglia e spesso è l avvocato a intravederne l opportunità. Obiettivi Accrescere le conoscenze circa il ciclo di vita della famiglia, guardando in particolare al concetto evolutivo di crisi Approfondire le differenze fra terapia di coppia e mediazione familiare con riferimento al ciclo di vita Aprire uno spazio di confronto rispetto ai due dispositivi presentati

6 1 DICEMBRE 2011 dott.sse Ilaria Marchetti e Carla Simoni Bigenitorialità e cogenitorialità: due modi diversi per continuare a essere genitori. A dire il vero da quando io ho più in mente suo papà, mio figlio ha più in mente me. Forse però mi sbaglio. Saranno trattati il tema della bi-genitorialità e della co-genitorialità, evidenziandone i caratteri peculiari, anche al fine di individuare e distinguere il supporto alla genitorialità e il gruppo di confronto fra genitori separati così da permettere all avvocato di dare indicazioni utili. Obiettivi Accrescere le competenze nell ambito della genitorialità che rimane quando una coppia si separa Delineare le caratteristiche della bigenitorialità e della cogenitorialità Accrescere le conoscenze circa i dispositivi del gruppo di confronto e della consulenza pedagogica per i genitori. Profilo delle relatrici Chiara Borghi Psicoterapeuta Laureata in psicologia con specializzazione in psicoterapia di coppia e della famiglia. Lavora nel suo studio, sito in Salò e presso i consultori Nodi di Vestone e Manerba (Brescia). Loraine Fillion Operatrice sociale e conduttrice dei gruppi per figli di separati e divorziati, Direttrice del Servizio per le perizie e la mediazione, Service d expertise et médiation Centre Jeunesse de Montréal - Institut Universitaire Montreal, Canada. Ilaria Marchetti Mediatrice familiare e conduttrice di gruppi di parola. Laureata in Scienze dell Educazione con dottorato in Sociologia e Master in mediazione familiare. Lavora presso il suo studio, sito in Salò e presso il consultorio Nodi di Gavardo (Brescia); insegna presso l università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Carla Simoni Pedagogista Laureata in Scienze dell educazione con Master in sostegno clinico alla genitorialità.

7 Lavora presso il suo studio, sito in Salò e presso il consultorio Nodi di Gavardo, Vestone e Manerba (Brescia).

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