DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE Aggiornamento Rating di Emissione Recovery Rating

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1 DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE Aggiornamento Rating di Emissione Recovery Rating 18 Dicembre di 10

2 SOMMARIO 1. MOTIVAZIONE Consultazione Definizioni SCALE DI VALUTAZIONE Scala di Rating Scala di Recovery METODOLOGIA E RATING CRITERIA Rating Criteria Determinazione della Loss Given Default ( LGD ) Determinazione del Recovery Rating ( RR ) Determinazione del Rating di Emissione Notching di 10

3 1 MOTIVAZIONE Questo documento illustra la proposta di aggiornamento dei criteri del rating di emissione integrati dall introduzione di una specifica scala di rating emissione e una scala di recovery ( Recovery Rating ). L esigenza di costante miglioramento dell informazione che il rating di emissione di CRIF veicola e l enfasi che la valutazione sulla perdita attesa nell eventualità dell evento di default assume per le funzioni di credit risk management nell attuale contesto economico hanno suggerito un complemento dei criteri di valutazione di rating di seguito riportati. CRIF si propone di consolidare la metodologia già esistente per il rating di emissione con l introduzione di una scala di rating ad esso dedicata che usa gli stessi simboli della scala del rating emittente, ma combina considerazioni sul merito di credito dell emittente con altre relative alla specifica obbligazione oggetto del rating quali ad esempio l eventuale subordinazione contrattuale o strutturale e la loss severity in caso di default. La principale differenza con la scala del rating emittente è nella maggiore granularità della classe di rating CCC che nella scala di emissione si esplicita in ulteriori due livelli CC e C ; simmetricamente la classe D si esplicita in un unico livello DS che indica il Default Selettivo, ovvero il caso di default di una specifica obbligazione di debito dell emittente. Per facilitare la stima del potenziale valore di recovery nel caso di liquidazione o fallimento dell emittente CRIF propone di esplicitare, solo per emittenti con un rating non superiore a BB un recovery rating ( RR ) espresso su una scala di recovery (su sei livelli da RR6 a RR1 che indicano prospettive di recupero da 0% a oltre il 91%), da applicare all obbligazione oggetto della valutazione di rating. Per un dato rating emittente, obbligazioni di debito con prospettive di recupero superiori alla media avranno un rating superiore, al contrario le obbligazioni con prospettive di recupero inferiori alla media avranno un rating inferiore. Per emittenti con rating superiore a BB il recovery rating non è oggetto di pubblicazione e si basa su prospettive di recovery medie (equivalenti a un livello RR4 con notching uguale a zero) nonché su considerazioni specifiche sull emittente e sull obbligazione oggetto del rating. Per livelli di rating superiori a BB si assume infatti che l emittente conservi un grado di flessibilità sufficiente nella struttura del capitale da consentire scenari diversi da quello della liquidazione. 3 di 10

4 1.1 Consultazione CRIF accoglie eventuali commenti e riscontri che investitori, emittenti e altri operatori hanno relativamente a questo documento di consultazione in particolare: Sul beneficio che l introduzione della prospettiva del recovery con una specifica scala di rating apporta al rating di emissione; Sulla opportunità di condurre analisi di recovery ulteriori che consentano di affinare la valutazione dei valori di liquidazione degli assets per segmenti settoriali diversi. Eventuali commenti dovranno essere spediti via mail all indirizzo sviluppometodologico@crifgroup.com entro 30 giorni dalla data di pubblicazione di questo documento. Eventuali feedback saranno resi pubblici a meno che non vengano resi in forma riservata. 1.2 Definizioni Rating Emittente Il rating esprime l opinione di CRIF sulla capacità del soggetto di onorare pienamente ed in modo puntuale le proprie obbligazioni finanziarie nel medio periodo. La valutazione verte sulla capacità del debitore di ripagare le proprie obbligazioni in generale e non su una in particolare. Pertanto, eventuali garanzie o differenti gradi di subordinazione non vengono presi in considerazione. Rating Emissione Il rating esprime l opinione di CRIF sul livello di rischio dello strumento. La valutazione considera la capacità del debitore di ripagare le proprie obbligazioni e il tasso di perdita atteso sullo strumento in caso di default che è funzione di eventuali garanzie del grado di subordinazione dello strumento stesso. Rating Unsolicited Il rating unsolicited è una valutazione emessa non su richiesta dell entità valutata o di un soggetto che la rappresenta. Rating Solicited Il rating solicited è una valutazione emessa su richiesta dell entità valutata o di un soggetto che la rappresenta. 4 di 10

5 2 SCALE DI VALUTAZIONE 2.1 Scala di Rating La scala del rating di emissione usa gli stessi simboli della scala del rating emittente, ma combina considerazioni sul merito di credito di controparte con altre relative alla specifica obbligazione oggetto del rating quali ad esempio l eventuale subordinazione contrattuale o strutturale e la loss severity in caso di default. La scala si compone di 19 classi di rischio, da AAA a C, che indicano una crescente rischiosità del obbligazione/titolo di debito valutato. A queste si aggiunge la classe DS ( Default Selettivo ) che si riferisce al caso in cui il default riguardi una specifica obbligazione/titolo di debito e non all intero portafoglio di obbligazioni / titoli di debito di un soggetto emittente. Il significato delle classi di rating CRIF è sintetizzato nella tabella seguente. CLASSI RATING EMITTENTE CLASSI RATING EMISSIONE RISK ASSESSMENT AAA AAA AAA AAA AA + AA + AA AA AA AA AA - AA - A + A + A A A A A - A - BBB + BBB + BBB BBB BBB BBB BBB - BBB - BB + BB + BB BB BB BB BB - BB - B + B + B B B B B - B - CCC CCC CCC CCC CC CC C C D1 D D1S D DS D2 Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) stabile caratterizzata da un'eccellente situazione di equilibrio finanziario. Il rischio di default è estremamente basso Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) caratterizzata da una solida capacità di rimborso. Il rischio di default è molto basso Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) caratterizzata da un'elevata capacità di rimborso del debito, ma influenzabile da avverse situazioni economiche e finanziarie. Il rischio di default è basso Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) caratterizzata da un'adeguata capacità di rimborsare il debito. Il rischio di default è contenuto benché legato agli andamenti di mercato Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) caratterizzata da elementi di rischio di business e/o finanziari che la espongono a condizioni economiche o di mercato maggiormente avverse rispetto all'investment grade. Il rischio di default rimane comunque accettabile Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) che rileva una struttura finanziaria vulnerabile. Il rischio di default è significativamente influenzato da avverse condizioni economiche e finanziarie Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) caratterizzata da carenze rilevanti sotto il profilo finanziario, molto vulnerabile e dipendente prevalentemente dalle condizioni del contesto economico finanziario. Il rischio di default è significativo Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) caratterizzata da tensioni finanziarie che suggeriscono una situazione di default probabile e un potenziale di recovery inferiore alla media Impresa (o emissione obbligazionaria emessa da impresa) caratterizzata da tensioni finanziarie che suggeriscono una situazione di default imminente e un potenziale di recovery inferiore alla media Presenza di informazioni pubbliche che evidenziano insolvenze e/o crediti allo stato inadempiuti (D1S) Il default D1 può essere di natura selettiva qualora l inadempimento riguardi solo specifiche obbligazioni e CRIF non ritenga che tale situazione si estenda alla maggioranza/totalità delle obbligazioni. In questo caso il rating è indicato con D1S. (DS) Default Selettivo - obbligazione su cui una rata di interessi o capitale risulti non pagata Presenza di proceduta concorsuale o pregiudizievole per uno stato di insolvenza conclamato o temporaneo del soggetto 5 di 10

6 La scala del rating di emissione si caratterizza per una granularità ulteriore rispetto alla scala di rating emittenti, all interno della categoria CCC che si esplicita in due ulteriori classi CC e C rispondendo alla necessità di indicare la prospettiva di recovery dello specifico titolo di debito. 2.2 Scala di Recovery Per evidenziare le differenti prospettive di recupero di un determinato titolo di debito in caso di default CRIF introduce la scala di recovery rating ( RR ). Dato un rating di emittente, il rating del rispettivo titolo di debito può avere un rating uguale, inferiore o superiore a seconda delle prospettive di recupero dello stesso. SCALA DI RECOVERY RATING Classi di Rating Definizione Recovery Rate RR1 Eccellenti prospettive di recovery in caso di default 91% RR2 Ottime prospettive di recovery in caso di default 76% - 90% RR3 Buone prospettive di recovery in caso di default 51% - 75% RR4 Medie prospettive di recovery in caso di default 26% - 50% RR5 Modeste prospettive di recovery in caso di default 11% - 25% RR6 Marginali prospettive di recovery in caso di default 0% - 10% Ad eccezione della prima (RR1) e dell ultima classe (RR6) che sono rappresentate rispettivamente da obbligazioni con prospettive di recupero eccellenti ( al 91%) e prospettive di recupero marginali (da 0% a 10%), le classi intermedie presentano un intervallo di 15 punti percentuali e rappresentano rispettivamente prospettive di recupero modeste (da 11% a 25%) e ottime (da 76 a 90%), mentre quelle centrali presentano un intervallo di 25 punti percentuali e rappresentano prospettive di recupero medie (da 26% a 50%) e buone (da 51% a 75%). 6 di 10

7 3 METODOLOGIA E RATING CRITERIA Limiti alla possibilità di emettere un rating L emissione di un rating sulla base dei presenti criteri può avvenire in presenza delle seguenti condizioni: 1. L emittente rientra nel perimetro di valutazione, ossia: a. È un soggetto di diritto privato; b. È costituito nella forma di società di capitale; c. Presenta un rating valido; 2. Il titolo su cui il rating verrà emesso è un obbligazione non strutturata; 3. Il soggetto richiedente presenta integralmente la documentazione richiesta; 4. Non vi sia alcun conflitto di interesse in accordo alla normativa vigente. Limiti del rating Il rating non esprime in alcun modo un opinione sul valore di mercato di titoli emessi dal soggetto valutato. 3.1 Rating Criteria Sono valutabili con la metodologia esposta nel presente documento le obbligazioni non strutturate emesse da società su cui CRIF ha espresso un rating emittente. La valutazione del titolo è basata sulla stima della perdita attesa in funzione a: rating dell emittente (PD); prospettiva di perdita attesa in caso di default (LGD). Il rating di emittente è un prerequisito e viene emesso seguendo i criteri previsti nel CRIF RATING METHODOLOGY Emittenti. 3.2 Determinazione della Loss Given Default ( LGD ) La determinazione della LGD dell emissione avviene tramite le seguenti fasi: 1. Valutazione di eventuali collateral; 2. Valutazione del valore di liquidazione dell attivo non vincolato; 3. Valutazione della struttura del debito 4. Calcolo della Perdita Attesa 5. Determinazione del Recovery Rating ( RR ). 7 di 10

8 Valutazione del collateral Qualora l emissione sia garantita, il collateral sottostante viene valutato al presumibile valore di realizzo. La valutazione dovrà tener conto del valore di mercato del bene, della effettiva possibilità di vendita anche in funzione di vincoli che limitino la possibilità di entrarne in possesso. La differenza tra importo dell emissione e valutazione del collateral determina l entità dell esposizione residua che sarà considerata come non garantita. Valutazione del valore di liquidazione dell attivo non vincolato In funzione della tipologia di attività, vengono determinati il valore di presumibile realizzo dei beni e l esistenza di vincoli alla possibilità di escussione. La somma dei valori di presumibile realizzo delle poste dell attivo al netto dei vincoli determina l ammontare dell attivo non vincolato disponibile per soddisfare i creditori non garantiti. La valutazione dell attivo non vincolato può avvenire secondo due approcci alternativi tra loro: Approccio di Liquidazione: stima del flusso di cassa riveniente dall alienazione dei beni dell azienda nel caso in cui questa sia soggetta a procedura di liquidazione in caso di default; Approccio Going Concern : stima del flusso di cassa riveniente dalla cessione dell impresa come avviamento nel caso in cui, seppure in default, abbia ancora un valore di mercato nel suo intero e riconosciuto come avviamento. Nel caso dell approccio di liquidazione si procede alla svalutazione ( haircut ) delle principali voci dell attivo patrimoniale. In via generale si applicano le raccomandazioni presenti nell OIC 5-Bilanci di liquidazioni che guidano la valutazione delle poste di bilancio dei liquidatori. Si propone il rinvio ad un analisi settoriale per l affinamento di suddetti principi con l ausilio dell evidenza statistica laddove disponibili tra i valori pre-liquidazione e di apertura della procedura di liquidazione. Valutazione della struttura del debito La posizione debitoria complessiva dell emittente viene determinata tramite classificazione delle passività in base al livello di seniority. Ai debiti iscritti a bilancio vengono aggiunte eventuale contingent liabilities (garanzie prestate e/o impegni di altra natura). Calcolo della perdita attesa Si procede quindi alla compensazione tra attivo non vincolato e i debiti in funzione del livello di seniority di questi ultimi secondo cui i debiti di seniority inferiore vengono pagati limitatamente all ammontare di attivo residuo dopo aver soddisfatto i crediti con seniority superiore. Qualora il valore dell attivo non sia sufficiente per soddisfare interamente una categoria di crediti, a questi sarà attribuito l attivo rimanente pro-quota. 8 di 10

9 Il complemento a uno del rapporto tra attivo non vincolato utilizzabile per pagare i crediti di una determinata seniority e il valore nominale di questi ultimi rappresenta il valore di LGD per quella categoria di crediti. 3.3 Determinazione del Recovery Rating ( RR ) La determinazione del Recovery Rating, ultimo step nella assegnazione del rating di emissione, è effettuata sulla base delle prospettive di recupero dell obbligazione stessa ovvero del complemento a 1 della perdita attesa (RR = 1-LGD). Il recupero atteso che può oscillare da 0% a un tasso 91% viene scomposto in sei classi da RR1 a RR6 corrispondenti a specifici intervalli di percentuali di recupero. L intervallo in cui ricade il Recovery Rate dello strumento oggetto della valutazione determina l attribuzione di una specifica classe di RR. 3.4 Determinazione del Rating di Emissione Notching Dato un rating di emittente, il rating del rispettivo titolo di debito, ovvero il rating di emissione, potrà avere un rating uguale, inferiore o superiore a seconda delle prospettive di recupero dello stesso. Il notching è determinato dalla classe di recovery in cui si posiziona il titolo di debito. Se le prospettive di recupero sono nella media, ovvero ricadono nella classe RR4 il rating del titolo di debito sarà uguale a quello dell emittente. Se le prospettive di recupero sono superiori o inferiori alla media il rating del titolo di debito sarà superiore o inferiore a quello dell emittente. Il numero dei notch di differenza è determinato dalla percentuale di recupero cosi come espressa dalla scala di RR. RECOVERY RATING Classi di Rating (RR) Risk Assessment Notching Tipologia di debito RR1 Eccellente ( 91%) +2 Debito bancario garantito (garanzie forti) RR2 Ottimo (76% - 90%) +2 Debito bancario garantito (garanzie medie) RR3 Buono (51% - 75%) +1 Obbligazioni o debito garantite (valore della garanzia inferiore a quella del debito) Debito Mezzanino RR4 Medio (26% - 50%) 0 Debito NON garantito RR5 Modesto (11% - 25%) -1 Debito Subordinato RR6 Marginale (0% - 10%) -2 Azioni privilegiate 9 di 10

10 Crediti garantiti Nell ipotesi di crediti garantiti da beni di proprietà dell impresa, il fair value del bene in garanzia viene classificato come vincolato e non concorre alla determinazione del fair value dell attivo. Simmetricamente l importo del debito viene ripartito in una quota interamente coperta dal collateral, ed una, non garantita, che richiede copertura da parte dell attivo non vincolato. Nel caso in cui sia l obbligazione valutata ad avere una garanzia, il corrispondente valore di LGD sarà mitigato dalla presenza del collateral in modo proporzionale al grado di copertura (pari al rapporto tra fair value del collateral e ammontare nominale del debito). Fattori specifici Il criterio di notching non considera eventuali condizioni particolari che potrebbero modificare il profilo di rischio del titolo. Ad esempio, la presenza di fattori specifici o di covenants può richiedere una deviazione della proposta di rating rispetto a quanto emergerebbe dalla metodologia descritta. 10 di 10

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