Il sistema SISTRI: procedure operative per produttori di rifiuti speciali

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1 Il sistema SISTRI: procedure operative per produttori di rifiuti speciali Camera di Commercio di Como 25 febbraio Programma: Breve richiamo alla normativa inerente la gestione dei rifiuti e al sistema SISTRI (soggetti obbligati, iscrizioni, sanzioni) I dispositivi SISTRI: token USB e Black Box Le schede SISTRI: area movimentazione e registro cronologico Utilizzo del sistema SISTRI: accesso e gestione Le criticità operative del sistema SISTRI RELATORE Dott. Vito Emanuele MAGNANTE Responsabile della Divisione Gestione Rifiuti-Ambiente in ECORICERCHE S.r.l., con oltre quindici anni di attività nel settore ambientale in qualità di consulente e responsabile tecnico in ambito di trasporto e di smaltimento di rifiuti, svolge docenze in materia ambientale per Enti e imprese pubbliche e private. Fonti e immagini della presente dispensa: manuali SISTRI 2 Corso SISTRI - Mantova febbraio

2 Ecoricerche S.r.l. Ecoricerche opera nel settore della consulenza tecnica dal 1992 in un unico complesso comprensivo degli uffici tecnici e amministrativi, dei laboratori e delle sale corsi, ed è accreditata ISO 9001 per lo svolgimento dei servizi tecnici alle aziende. Ecoricerche è organizzata in DIVISIONI TECNICHE attualmente con 32 tecnici specializzati in specifici settori di intervento, quali: - Ambiente - Sicurezza - Qualità e organizzazione aziendale - Gestione Rifiuti - ADR e Sostanze pericolose - Agroalimentare - Laboratorio chimico e microbiologico Ecoricerche S.r.l. Via Regina Pacis 94 Sassuolo (MO) 3 INTRODUZIONE Nella gestione dei rifiuti, la norma di riferimento è la parte IV del D.Lgs. 152/06, aggiornata con il D.Lgs. 205/2010 del 03 dic 2010, in vigore dal 25 dic Concetto di «GESTIONE»: la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario (definizione prevista nell art. 183 comma 1 lettera n) 4 Corso SISTRI - Mantova febbraio

3 La fase di produzione del rifiuto è una fase di gestione? NO: la produzione (da cui deriva il Deposito Temporaneo D.T.) non è una fase di gestione in quanto precede la raccolta Fasi di GESTIONE Tempo 5 Chi sono i soggetti della filiera dei RIFIUTI? Le definizioni sono previste nel D.Lgs. 152/06 art. 183 comma 1 PRODUTTORE DETENTORE TRASPORTATORE DESTINATARIO INTERMEDIARIO Ognuno di questi soggetti è legato agli altri nella gestione dei rifiuti. Ogni soggetto deve sottostare a precise regole 6 Corso SISTRI - Mantova febbraio

4 D.Lgs. 152/06 Parte IV: norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinanti Tit. I - Gestione dei rifiuti: capo I. Disposizioni generali, capo II. Competenze, capo III. Servizio di gestione integrata de rifiuti, capo IV. Autorizzazioni e iscrizioni capo V. Procedure semplificate Tit. II - Gestione degli imballaggi Tit. III - Gestione di particolari categorie di rifiuti Tit. IV - Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani Tit. V - Bonifica dei siti contaminati Tit. VI - Sistema sanzionatorio e disposizioni transitorie e finali: capo I. sanzioni, capo II. disposizioni transitorie e finali 7 D.Lgs. 152/06 Parte IV: gli allegati tecnici ALLEGATO A: Abrogato D.Lgs. 205/10 [Categorie di rifiuti] ALLEGATO B: Operazioni di smaltimento ALLEGATO C: Operazioni di recupero ALLEGATO D: Elenco dei rifiuti istituito dalla Decisione della Commissione 2000/532/CE del 3 maggio 2000 ALLEGATO E: 1) Obiettivi di recupero e riciclaggio; 2) Criteri interpretativi per la definizione di imballaggio ai sensi della Dir. CE 2004/12 ALLEGATO F Criteri da applicarsi sino all entrata in vigore del D.M. di cui all art. 226, co. 3 (cfr. standard degli imballaggi -D.M ) ALLEGATO G: Abrogato dal D.Lgs. 205/10 [Categorie di rifiuti pericolosi] ALLEGATO H: Abrogato dal D.Lgs. 205/10 [Costituenti che rendono pericolosi i rifiuti] ALLEGATO I: Caratteristiche di pericolo per i rifiuti ALLEGATO L: Esempi di misure di prevenzione dei rifiuti 8 Corso SISTRI - Mantova febbraio

5 Le principali norme nella gestione dei rifiuti D.Lgs. 152/06 del 03 aprile 2006 Norme in materia ambientale D.M. 5 febbraio 1998 n 72 - Regolamento attuativo degli artt. 31 e 33 del D.Lgs. 22/97relativo all'individuazione dei rifiuti non pericolosi che e' possibile ammettere alle procedure semplificate. D.M. 186/06 n Modifica al D.M. 5 febbraio 1998 n. 72 D.M. 12 giugno 2002, n Regolamento attuativo degli artt. 31 e 33 del D.Lgs. 22/97, relativo all'individuazione dei rifiuti pericolosi che e' possibile ammettere alle procedure semplificate. D.M. 1 aprile 1998 n Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli artt. 15, 18, comma 2, lettera e), e comma 4, del D.Lgs. 22/97. D.M. 1 aprile 1998 n Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli artt. 12, 18, comma 2, lettera m), e 18, comma 4, del D.Lgs. 22/97 9 D.M. 28 aprile 1998, n Regolamento recante norme di attuazione di direttive dell'unione europea, avente ad oggetto la disciplina dell'albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti. D.M. 21 luglio 1998 n Regolamento recante norme per la determinazione dei diritti di iscrizione in appositi registri dovuti da imprese che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti, ai sensi degli artt 31, 32 e 33 del D.Lgs. 22/97. Circolare 4 agosto Circolare esplicativa sulla compilazione dei registri di carico e scarico dei rifiuti e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati individuati, rispettivamente, dal D.M. 145/98 e dal D.M. 148/98. Direttiva 9 aprile 2002 del Ministero dell Ambiente e del Territorio - Indicazioni per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n. 2557/2001 sulle spedizioni di rifiuti ed in relazione al nuovo elenco dei rifiuti. 10 Corso SISTRI - Mantova febbraio

6 D.Lgs. 13 gennaio 2003 n 36 - Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti D.Lgs. 25 luglio 2005 n Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti Regolamento (CE) n. 1013/06 - Regolamento comunitario sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti D.M. 27 settembre 2010 Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica D.M. 18 febbraio Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell art. 189 D.Lgs. 152/2006 (SISTRI). D.M.161/ Disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo 11 I soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti PRODUTTORE DETENTORE TRASPORTATORE DESTINATARIO INTERMEDIARIO Concetto di CORRESPONSABILITA La responsabilità dei soggetti che intervengono nella gestione dei rifiuti, si estende anche a quella dei soggetti che gestiscono tali rifiuti prima o dopo il proprio intervento (art. 178 del D.Lgs. 152/2006). 12 Corso SISTRI - Mantova febbraio

7 Il Rifiuto: cos è? Il D.Lgs. 152/06 prevede all art. 183 alcune definizioni che definiscono una serie di termini, la conoscenza dei quali è indispensabile per la corretta lettura e interpretazione degli adempimenti previsti dal testo normativo. L art. 183 comma 1 lettera a) prevede: rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi. 13 Classificazione dei rifiuti Ai fini dell attuazione della normativa, i rifiuti sono classificabili secondo l origine in URBANI e SPECIALI e secondo la pericolosità in PERICOLOSI e NON PERICOLOSI (art. 184 comma 1 D.Lgs. 152/06) 14 Corso SISTRI - Mantova febbraio

8 Criterio: ORIGINE Si definiscono RIFIUTI URBANI (art. 184 D.Lgs. 152/06): a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e). 15 Criterio: ORIGINE Si definiscono RIFIUTI SPECIALI (art. 184 D.Lgs. 152/06): a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2135 C.C.; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 184-bis (sottoprodotto); c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; 16 Corso SISTRI - Mantova febbraio

9 I rifiuti non pericolosi assimilati ai rifiuti urbani (art. 184 D.Lgs. 152/06 lettera b) L assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti solidi urbani è stabilita tramite delibera comunale in base all art. 198 Competenze dei comuni comma 2, lettera g) del D.Lgs. 152/2006. Le delibere comunali stabiliscono i criteri di QUALITA e QUANTITA per assimilare i rifiuti speciali ai R.S.U., come previsto nel D.Lgs, 152/06 aall art. 195 Competenze dello Stato, comma 2, lett. e) che prevede quanto segue: la determinazione e la disciplina dei criteri qualitativi e quali-quantitativi per l assimilazione, ai fini della raccolta e dello smaltimento, dei rifiuti speciali e dei rifiuti urbani. 17 Criterio: PERICOLOSITA In base a questo criterio esistono: RIFIUTI PERICOLOSI e RIFIUTI NON PERICOLOSI DEFINIZIONE = "rifiuto pericoloso": rifiuto che presenta una o più caratteristiche di cui all'allegato I della Parte quarta del presente decreto (art. 184 comma 4) Non esiste quindi rifiuto pericoloso senza relativa caratteristica di pericolo!!! 18 Corso SISTRI - Mantova febbraio

10 ALLEGATO I parte IV D.Lg.152/06 Caratteristiche di pericolo per i rifiuti H1 Esplosivo H8 Corrosivo H2 Comburente H9 Infettivo H3A Facilmente infiammabile H10 Teratogeno H3B Infiammabile H11 Mutageno H4 Irritante H12 Sostanze o preparati che a contatto con l acqua, l aria o un acido sprigionano sostanze tossiche o molto tossiche H5 Nocivo H13 Sensibilizzanti H6 Tossico H14 Ecotossico H7 Cancerogeno H15 Rifiuti suscettibili, dopo l'eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un'altra sostanza, ad esempio a un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate 19 Nell'elenco dei rifiuti di cui all'allegato D alla Parte IV del D.Lgs. 152/06 i rifiuti pericolosi sono identificati con asterisco (*) RNP = limatura e trucioli di materiali ferrosi RNP = imballaggi in carta e cartone RP * = scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione RP * = imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze RP * = batterie al piombo RP * = materiali isolanti contenenti amianto ATTENZIONE: indicare l asterisco (*) NON è OBBLIGATORIO 20 Corso SISTRI - Mantova febbraio

11 Codifica dei rifiuti Ai fini della qualifica dei rifiuti, con il D.Lgs. 152/06 fa proprie le direttive del D.Lgs. 22/97, assumendo quale riferimento per il sistema di codifica, il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER), il quale è una nomenclatura di riferimento con una terminologia comune in tutti i Paesi CE. Il catalogo CER è sottoposto a revisione periodica (identificazione di nuovi RIFIUTI legati al progredire della tecnologia). Ad oggi sono contemplati 839 CER 405 codici di rifiuti pericolosi 131 codici specchio 303 codici rifiuti non pericolosi 67 codici [99] non pericolosi 2 codici [99] pericolosi 21 Modalità di CODIFICA: Ogni rifiuto è designato con un codice a 6 cifre (tre gruppi di due cifre) la prima coppia di cifre (da 01 a 20) si riferisce ai raggruppamenti generali nell indice del Catalogo; la seconda coppia si riferisce al sottogruppo di rifiuti nell ambito dello stesso raggruppamento; le ultime 2 cifre si riferiscono alla designazione di una singola tipologia di rifiuti. La codifica si basa sulla tipologia produttiva del rifiuto, fatta eccezione per alcuni raggruppamenti generali comuni a molte tipologie produttive (quali imballaggi, olii, solventi, ecc.). 22 Corso SISTRI - Mantova febbraio

12 Chi decide il codice CER La classificazione di un rifiuto e l attribuzione del CER devono SEMPRE essere effettuate dal PRODUTTORE/DETENTORE del rifiuto La codifica e la classificazione di un rifiuto SONO obbligo (e responsabilità) del produttore dello stesso 23 Alcuni esempi di codici CER 10 RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI rifiuti della fabbricazione di prodotti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione scarti di mescole non sottoposte a trattamento termico fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi stampi di scarto scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) * rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE. E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche limatura e trucioli di materiali ferrosi polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi 24 Corso SISTRI - Mantova febbraio

13 13 OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI scarti di oli per circuiti idraulici * oli per circuiti idraulici contenenti PCB (1) * emulsioni clorurate * emulsioni non clorurate * oli minerali per circuiti idraulici, clorurati * oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati * oli sintetici per circuiti idraulici * oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili * altri oli per circuiti idraulici scarti di olio motore, olio per ingranaggi e oli lubrificanti * scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati * scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati * scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione * olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile * altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione * RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) imballaggi in carta e cartone imballaggi in plastica imballaggi in legno imballaggi metallici imballaggi in materiali compositi imballaggi in materiali misti imballaggi in vetro imballaggi in materia tessile * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze * imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi * assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce Corso SISTRI - Mantova febbraio

14 Attribuzione del codice CER: il codice specchio La classificazione del rifiuto viene effettuata dal produttore Il produttore identifica il rifiuto individuando la fonte che genera il rifiuto, quindi delle modalità di produzione. CER contrassegnati dall asterisco (*) I CER con un asterisco * Identificano rifiuti pericolosi. Codici specchio: alcuni rifiuti, provenienti dalla medesima fonte, possono essere classificati sia pericolosi * che non pericolosi La classificazione avviene attraverso una attenta valutazione del ciclo produttivo ed analisi effettuate per verificare la presenza di sostanze e contaminanti. 27 Analisi dei RIFIUTI CLASSIFICAZIONE CARATTERIZZAZIONE SONO VALUTAZIONI che consentono di effettuare la: CODIFICA del rifiuto Codice CER e caratteristiche H (in caso di rifiuti pericolosi cfr. limiti Tabella CE/2000/532 e ss.mm. e ii.) GESTIONE del rifiuto Recupero/Riutilizzo Smaltimento 28 Corso SISTRI - Mantova febbraio

15 Gli stati fisici di un rifiuto Gli stati fisici dei rifiuti da riportarsi su FIR / registri c-s sono 4: 1 - solido polverulento, 2 - solido non polverulento, 3 - fangoso palabile, 4 - liquido. Gli stati fisici sono previsti nell Allegato C del DM 148 dell' 1 aprile 1998 "Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti...«29 Gli stati fisici dei rifiuti previsti nel sistema SISTRI sono 7: 30 Corso SISTRI - Mantova febbraio

16 31 Definire CORRETTAMENTE il codice CER di un rifiuto e le sue (eventuali) caratteristiche di pericolo è fondamentale per: Corretto deposito temporaneo (Art. 183, c.1, lettera bb) Corretta gestione materiale degli stessi (movimentazione, manipolazione, uso, ecc. ai sensi della vigente normativa sulla sicurezza sul lavoro) Corretta etichettatura e scelta degli (eventuali) imballaggi Corretta definizione degli impianti di destino Corretta individuazione del trasportatore Corretta applicazione della norma ADR/RID Corretta gestione documentale (formulario registro MUD / SISTRI) 32 Corso SISTRI - Mantova febbraio

17 Il deposito temporaneo: tempistiche e modalità La gestione dei rifiuti: trasporto, smaltimento, recupero Le autorizzazioni per la gestione dei rifiuti 33 I rifiuti prodotti in proprio E il Deposito Temporaneo (Art. 183, c.1, lettera bb) "deposito temporaneo": il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, alle seguenti condizioni: 1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti di cui al reg. CE 850/2004 e ss.mml.e ii., devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose e gestiti conformemente al suddetto regolamento. 2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore dei rifiuti: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito; quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 mc di cui al massimo 10 mc di rifiuti pericolosi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all'anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno; 3) il "deposito temporaneo" deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute; 4) devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose; 5) per alcune categorie di rifiuto, individuate con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero per lo sviluppo economico, sono fissate le modalità di gestione del deposito temporaneo 34 Corso SISTRI - Mantova febbraio

18 Il D.T. è il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, nel rispetto di: Limiti temporali e/o quantitativi: i CRITERI Caratteristiche dei rifiuti: i POP s Norme tecniche: esempi di deposito Norme sulle sostanze pericolose: CLP/GHS, ecc. il deposito temporaneo non deve essere autorizzato sempre che venga rispettato quanto previsto dalla norma 35 Il criterio scelto deve risultare inequivocabilmente nella documentazione aziendale (ad es. procedure) Quindi il produttore ha la facoltà di scegliere se: accumulare ingenti quantitativi di rifiuti ( indipendentemente dalle quantità in deposito ) da conferire a recupero o smaltimento con una determinata frequenza (massimo 3 mesi che si tratti sia di rifiuti pericolosi sia non pericolosi) OPPURE mantenere in deposito quantità limitate di rifiuti (massimo 30 metri cubi, di cui 10 di rifiuti pericolosi) per un periodo di tempo superiore ai 3 mesi, ma comunque NON superiore ad 1 anno 36 Corso SISTRI - Mantova febbraio

19 Norme tecniche: esempi di deposito Il deposito temporaneo deve essere effettuato: per categorie omogenee di rifiuti; nel rispetto delle relative norme tecniche; per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute. devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura delle sostanze pericolose Le aree, i cassoni ed i bidoni devono essere sempre identificati tramite cartelli, etichette o targhe ben visibili per dimensione e collocazione in cui siano riportati la natura del rifiuto e le eventuali caratteristiche di pericolo I rifiuti pericolosi devono essere protetti dalla azione delle acque meteoriche. I rifiuti allo stato polverulento devono essere protetti dalla azione del vento Se lo stoccaggio avviene in cumuli, questi devono essere realizzati su basamenti di adeguata resistenza. I recipienti, fissi e mobili, comprese le vasche ed i bacini devono possedere adeguata capacità e requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti. 38 Corso SISTRI - Mantova febbraio

20 Su ogni collo contenente materie pericolose devono essere riportate all esterno in modo chiaro e leggibile le caratteristiche 39 Rifiuti pericolosi e il divieto di miscelazione L articolo 187 D.Lgs. 152/06 Comma 1. È vietato miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. La miscelazione comprende la diluizione di sostanze pericolose. 40 Corso SISTRI - Mantova febbraio

21 + RESPONSABILITA ex D.Lgs. 231/01 Discarica non autorizzata Art. 256 c3 Stoccaggio non autorizzato Art. 256 c1 Miscelazione vietata Art. 187 Deposito temporaneo non conforme alle condizioni di cui all art. 183 comma 1 lett. bb) + RESPONSABILITA ex D.Lgs. 231/01 Mancata o irregolare tenuta registri carico/scarico Art. 258 Deposito incontrollato o abbandono Art Articolo 188: Oneri dei produttori e dei detentori Comma 1. Gli oneri relativi alle attività di smaltimento sono a carico del detentore che consegna i rifiuti ad un raccoglitore autorizzato o ad un soggetto che effettua le operazioni di smaltimento, nonché dei precedenti detentori o del produttore dei rifiuti. Comma 2. Il produttore o detentore dei rifiuti speciali assolve i propri obblighi con le seguenti priorità: a) omissis b) conferimento dei rifiuti a terzi autorizzati ai sensi delle disposizioni vigenti; c) conferimento dei rifiuti ai soggetti che gestiscono il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, con i quali sia stata stipulata apposita convenzione; Comma 3. La responsabilità del detentore per il corretto recupero o smaltimento dei rifiuti è esclusa: a) in caso di conferimento dei rifiuti al servizio pubblico di raccolta; b) in caso di conferimento dei rifiuti a soggetti autorizzati alle attività di recupero o di smaltimento, a condizione che il detentore abbia ricevuto il formulario di cui all'articolo 193 controfirmato e datato in arrivo dal destinatario entro tre mesi dalla data di conferimento dei rifiuti al trasportatore, ovvero alla scadenza del predetto termine abbia provveduto a dare comunicazione alla Provincia della mancata ricezione del formulario.....omissis. 42 Corso SISTRI - Mantova febbraio

22 Quali sono gli OBBLIGHI dei gestori? trasportatori destinatari intermediari Sono quelli derivanti da: Legge (D.Lgs. 152/06 e ss.mm. e ii. et alii Autorizzazione (prescrizioni) 43 La fasi di gestione DEVONO essere TUTTE AUTORIZZATE Quando? SEMPRE!!! Solo il D.T. non essendo fase di gestione NON deve essere autorizzato fatto salvo il rispetto delle condizioni di cui all art. 183 comma 1 lettera bb) del D.gs. 152/06 44 Corso SISTRI - Mantova febbraio

23 Impianti di destino Tutta la disciplina è legata a specifiche autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti per territorio (Regione/Provincia) ove è ubicato l impianto di destino. Art. 183 comma 1 lettera t) "recupero": qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all'interno dell'impianto o nell'economia in generale. L'allegato C della Parte IV del presente decreto riporta un elenco non esaustivo di operazioni di recupero. Art. 183 comma 1 lettera z) "smaltimento": qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l'operazione ha come conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia. L'allegato B alla Parte IV del presente decreto riporta un elenco non esaustivo delle operazioni di smaltimento 45 RECUPERO Allegato C della Parte IV del D.Lgs. 152/06 R1 Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia R2 Rigenerazione/recupero di solventi R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi R7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori R9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell agricoltura o dell ecologia R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10 R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) 46 Corso SISTRI - Mantova febbraio

24 SMALTIMENTO Allegato B della Parte IV del D.Lgs. 152/06 D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica) D2 Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli) D3 Iniezioni in profondità (a esempio iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi. In cupole saline o faglie geologiche naturali) D4 Lagunaggio (a esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune, ecc.) D5 Messa in discarica specialmente allestita (a esempio sistematizzazione in alveoli stagni separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall ambiente) D6 Scarico dei rifiuti solidi nell ambiente idrico eccetto l immersione D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente all che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.) D10 Incenerimento a terra D11 Incenerimento in mare D12 Deposito permanente (a esempio sistemazione di contenitori in una miniera) D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12 D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) 47 Autorizzazioni Riferimento parte IV D.Lgs. 152/06 e ss.mm. e ii. Autorizzazione ordinaria (10 anni) Comunicazione procedura semplificata (05 anni) Autorizzazione integrata ambientale (AIA) (05 anni salvo certificazione) Art. 208 Altri riferimenti: art. 209, 211 Art. 216 Principio nell art. 214 Art. 213 (prima D.Lgs. 59/05 ora abrogato dal D.Lgs. 128/10) settoriali integrata 48 Corso SISTRI - Mantova febbraio

25 Check - list verifica autorizzazioni impianti data di emissione del documento n di protocollo / n determinazione sede impianto Codici CER e relative modalità di gestione (es. D5, R13, R5, ecc.) quantitativi istantanei dei codici CER quantitativi annui dei codici CER data efficacia atto (fidejussione) data scadenza atto prescrizioni 49 Il trasporto dei rifiuti La normativa vigente (D.Lgs. 152/06) prevede per il trasporto dei rifiuti specifiche disposizioni riportate all articolo 212. L Ente preposto al rilascio delle autorizzazioni al trasporto è l Albo Nazionale Gestione Ambientali con sede a Roma, presso il ministero dell Ambiente e Sezioni regionali istituite presso le CCIAA dei capoluoghi di regione. Sono soggette all iscrizione all Albo le IMPRESE e gli ENTI che svolgono: attività di raccolta e trasporto di rifiuti effettuano attività di bonifica dei siti effettuano attività di bonifica dei beni contenenti amianto di commercio ed intermediazione dei rifiuti 50 Corso SISTRI - Mantova febbraio

26 Il trasporto dei rifiuti in sintesi Art. 212 comma 5 trasporto di rifiuti propri e di terzi CER in funzione delle caratteristiche dei mezzi Tipologia di rifiuti in funzione della categoria di iscrizione Quantità di rifiuti in funzione della classe di iscrizione Art. 212 comma 8 trasporto di propri rifiuti CER in funzione dell ATECO Quantità di rifiuti non pericolosi: illimitati Quantità di rifiuti pericolosi: max 30 Kg/litri al giorno 51 Il modello del provvedimento di iscrizione è stato unificato su tutto il territorio nazionale, grazie all introduzione di un unico software che gestisce un unico db di tutte le aziende iscritte all Albo. Ciò ha consentito anche la pubblicazione on-line dell elenco degli iscritti riportante le singole iscrizioni e permettendo la possibilità di effettuare ricerche e verifiche anche sulle singole targhe dei mezzi autorizzati. La pubblicazione però non sostituisce i provvedimenti, le visure, gli elenchi, e i certificati rilasciati ai sensi degli articoli 6, comma 2 e 21 del citato D.M. 406/ Corso SISTRI - Mantova febbraio

27 Check - list verifica autorizzazioni al trasporto data emissione del provvedimento n di iscrizione sede legale azienda Categoria di Iscrizione Classe di iscrizione Codici CER e targhe dei mezzi correlate data efficacia atto data scadenza atto prescrizioni 53 Intermediario Definizione art. 183 comma 1 lettera l) «intermediario»: qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei rifiuti per conto di terzi, compresi gli intermediari che non acquisiscono la materiale disponibilità dei rifiuti. Requisiti: Essere un impresa Avere un mandato per disporre un alienazione di rifiuti conto terzi Obbligo di iscrizione all Albo Gestori Ambientali (categoria 8) per l intermediazione di rifiuti pericolosi e/o rifiuti non pericolosi Obbligo di iscrizione al SISTRI 54 Corso SISTRI - Mantova febbraio

28 L attuale gestione documentale: MUD FIR Registri c/s 55 Chi è soggetto alla documentazione prevista dalla parte IV del D.Lgs. 152/06? Occorre verificare ogni singolo adempimento nella specifica realtà operativa 56 Corso SISTRI - Mantova febbraio

29 CATASTO DEI RIFIUTI (MUD) Art. 189 comma 3 D.Lgs. 152/06 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 dicembre 2013 Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno (GU Serie Generale n.302 del Suppl. Ordinario n. 89) Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale è articolato in Comunicazioni che devono essere presentate dai soggetti tenuti all adempimento entro e non oltre il 30 aprile FORMULARI IDENTIFICAZIONE dei RIFIUTI articolo 193 del D.Lgs. 152/06 REGISTRI DI CARICO E SCARICO articolo 190 del D.Lgs. 152/06 Sono modelli di tracciabilità e sono interconnessi fra loro Gli attuali modelli del FIR e dei registri di carico/scarico sono stati stabiliti rispettivamente dal D.M. 145 e D.M. 148 del 01 aprile Corso SISTRI - Mantova febbraio

30 Per le note sulla compilazione vedi l allegato C del D.M. 145/98 e la Circolare 4 Agosto 1998, n. GAB/DEC/812/98 del Ministero dell Ambiente e Ministero del Commercio e dell Artigianato: Circolare esplicativa sulla compilazione dei registri di carico scarico dei rifiuti e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati individuati, rispettivamente, dal Decreto Ministeriale 1 Aprile 1998 n. 145 e dal Decreto Ministeriale 1 Aprile 1998 n. 148 (pubblicazione su GU n. 212 del ). 59 Principali errori nella compilazione dei formulari Confusione fra Sede legale e luogo di produzione (unità locale) Mancanza/errore degli estremi autorizzativi dell impianto e del trasportatore Errata denominazione del rifiuto Mancanza della descrizione dello stato fisico Mancanza o errate caratteristiche di pericolo Mancanza del codice di recupero/smaltimento Mancanza del Peso indicato in partenza (ATTENZIONE al confronto con il peso accettato!) Mancanza di indicazione del percorso e dei colli Mancanza dei dati ADR nelle annotazioni Mancata indicazione dell intermediario Mancata indicazione della sosta (su annotazioni) Data di emissione del documento 60 Corso SISTRI - Mantova febbraio

31 Sanzioni relative al FIR (fino al 31 luglio 2014) Riferimento normativo: Art. 258, comma 4, D.Lgs. 152/2006 Mancanza del formulario nell effettuazione del trasporto da parte di enti o imprese o recante dati incompleti o inesatti Rifiuti non pericolosi Sanzione amministrativa pecuniaria da a Rifiuti pericolosi Reclusione fino a due anni (art. 483 c.p.) 61 REGISTRI DI CARICO E SCARICO L articolo 190 del D.Lgs. 152/06 prevede che il registro di carico e scarico rifiuti debba obbligatoriamente essere tenuto: (combinato fra gli artt. 190 e 189 c. 3) (combinato fra gli artt. 190 e 184 c. 3 lettere c d g) I registri di carico e scarico vengono numerati, vidimati e gestiti con le procedure e modalità fissate dalla normativa sui registri IVA (art. 190 comma 6). La vidimazione deve essere svolta presso le CCIAA di competenza territoriale (sede legale e/o sede operativa dell impresa) Sul registro vanno annotate tutte le informazioni sulle caratteristiche quali-quantitative dei rifiuti che si producono, trasportano smaltiscono o recuperano per poi utilizzarle ai fini della compilazione del MUD. I registri sono tenuti presso ogni impianto di produzione, di stoccaggio, di recupero e di smaltimento di rifiuti, nonché presso la sede delle imprese che effettuano attività di raccolta e trasporto, nonché presso la sede dei commercianti e degli intermediari. Il registro è unico per i rifiuti pericolosi e non pericolosi nonché per i rifiuti riutilizzabili (compresi gli oli esausti). 62 Corso SISTRI - Mantova febbraio

32 Le annotazioni devono essere effettuate (art. 190 c. 1): a) per i PRODUTTORI, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo; b) per i SOGGETTI CHE EFFETTUANO LA RACCOLTA E IL TRASPORTO, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla effettuazione del trasporto; c) per i COMMERCIANTI, gli INTERMEDIARI e i CONSORZI, almeno entro dieci giorni lavorativi dalla effettuazione della transazione relativa; d) per i SOGGETTI CHE EFFETTUANO LE OPERAZIONI DI RECUPERO E DI SMALTIMENTO, entro due giorni lavorativi dalla presa in carico dei rifiuti. NOTA: Art 190 c. 9 nell allegato 6.C1 sezione III D.M. 148/98 dopo la parola in litri la congiunzione <e> è sostituita dalla disgiunzione <o>. I registri integrati con i formulari di cui all'articolo 193 relativi al trasporto dei rifiuti sono conservati per cinque anni dalla data dell'ultima registrazione, ad eccezione dei registri relativi alle operazioni di smaltimento dei rifiuti in discarica, che devono essere conservati a tempo indeterminato ed al termine dell'attività devono essere consegnati all'autorità che ha rilasciato l'autorizzazione (art. 190 c. 3). 63 Sanzioni relative al registro (fino al 31 luglio 2014) Riferimento normativo: Art. 258 comma 2 D.Lgs. 152/2006 Omessa o incompleta tenuta del registro carico/scarico da parte di produttori di rifiuti pericolosi Omessa o incompleta tenuta del registro carico/scarico da parte di produttori di rifiuti NON pericolosi Sanzione amministrativa pecuniaria da a Sanzione amministrativa pecuniaria da a Comma 3: nel caso in cui l impresa occupi un numero di unità lavorative inferiore a 15 si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.040,00 a 6.600, Corso SISTRI - Mantova febbraio

33 Perché il SISTRI? Attualmente la gestione documentale in ambito «rifiuti» si basa su documenti di trasporto (FIR) e documenti aziendali (REGISTRI c/s) totalmente cartacei o (al massimo) gestiti informaticamente ma da stampare entro determinate scadenze 65 Per superare i limiti di un sistema cartaceo e per avere traccia della movimentazione dei rifiuti sul territorio nazionale DM 17 dicembre 2009 e ss. mm. e ii.: modalità attuative e organizzative del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) Il SISTRI (SIStema informatico di controllo della Tracciabilità dei RIfiuti): un sistema che ha come obiettivo la tracciabilità dei rifiuti mediante un sistema informativo. 66 Corso SISTRI - Mantova febbraio

34 NORMA SISTRI (D.M. 52/2011) + D.M. 20/3/ Legge 125/2013 COSA MANCA?.... L AFFIDABILITA? QUALI GLI SCENARI FUTURI?....E le SANZIONI? 67 La norma SISTRI Decreto 18 febbraio 2011 n 52 (GU S.O. n. 85) Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell art. 189 D.Lgs. 152/2006 in vigore dal e recentemente modificata e integrata 68 Corso SISTRI - Mantova febbraio

35 Dal D.M. 52/2011 (modificato dal D.M. 20 mar 2013) alla Legge 125/13 Cambiano i soggetti obbligati ad aderire al Sistri Viene sospeso il sistema sanzionatorio nel primo periodo di applicazione (previsto pari a 10 mesi) Si rinvia a un successivo DM la possibilità di estendere il Sistri ad altre categorie di soggetti richiamando gli art 23 e 35 della Direttiva 2008/98/CE 69 ATTENZIONE ai nuovi criteri SISTRI (2013) Soggetti obbligati ad aderire al Sistri Date di entrata in operatività Partenza differita fra PRODUTTORI INIZIALI e GESTORI Solo per chi produce e gestisce RIFIUTI PERICOLOSI 70 Corso SISTRI - Mantova febbraio

36 Adesione obbligatoria Enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi Enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale Enti e imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi Nuovi produttori che trattano o producono rifiuti pericolosi Comuni e imprese di trasporto di rifiuti urbani della regione Campania 71 Adesione facoltativa Possono aderire al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all'articolo 188-bis, comma 2, lettera a), su base volontaria: produttori, gestori, intermediari e i commercianti dei rifiuti trasportatori di rifiuti urbani diversi da quelli di cui al comma Corso SISTRI - Mantova febbraio

37 Non più obbligati ma che possono aderire volontariamente Produttori iniziali di rifiuti SPECIALI NON PERICOLOSI Nuovi produttori di RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI Enti e imprese che effettuano raccolta, trasporto, recupero, smaltimento intermediazione e commercio di rifiuti non pericolosi L adesione VOLONTARIA comporta l applicazione immediata del regime sanzionatorio previsto dal SISTRI a partire dal completamento delle procedure di adesione. In qualsiasi momento si può optare al ritorno al sistema cartaceo 73 L allineamento del sistema e le iscrizioni Gli enti e le imprese già iscritti al SISTRI devono procedere alla verifica dell'attualità dei dati e delle informazioni trasmesse, e all'eventuale aggiornamento e riallineamento degli stessi. ATTENZIONE: le prime iscrizioni sono del 2010 Sono procedure da effettuare con token usb (GESTIONE AZIENDE) o direttamente con il call center SISTRI ENTRO il 28 febbraio Corso SISTRI - Mantova febbraio

38 75 Legge 125/13 = operatività differita GESTORI e NUOVI PRODUTTORI = operatività dal 01 ottobre 2013 PRODUTTORI INIZIALI = operatività dal 03 marzo Corso SISTRI - Mantova febbraio

39 GESTORI e NUOVI PRODUTTORI = operatività dal 01 ottobre 2013 Per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori, il termine iniziale di operativita' del SISTRI e' fissato al 01 ottobre GESTORI e NUOVI PRODUTTORI Questi soggetti tra il 30/4/2013 e il 30/9/2013 hanno provveduto (o avrebbero dovuto!!!) alla verifica e all allineamento dei dati Dal 01 ottobre 2013 entrando in operatività il Sistri, utilizzano il sistema ma fino al 31 luglio 2014 utilizzano anche formulari e registri di carico e scarico 78 Corso SISTRI - Mantova febbraio

40 PRODUTTORI INIZIALI = operatività dal 03 marzo 2014 Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, nonche' per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania di cui al comma 4 dell'articolo 188-ter, del d.lgs. n. 152 del 2006, il termine iniziale di operativita' e' fissato al 03 marzo Tale data puo' essere differita, per non oltre sei mesi, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare se cio' si renda necessario al fine di rendere operative le semplificazioni introdotte 79 PRODUTTORI INIZIALI = operatività dal 03 marzo 2014 Questi soggetti che partono il 03 marzo 2014 tra il 30/09/2013 e il 28/02/2014 provvedono alla verifica e all allineamento dei dati Dal 03 marzo 2014 entra in operatività il Sistri, ma fino al 31 luglio 2014 utilizzano anche formulari e registri di carico e scarico 80 Corso SISTRI - Mantova febbraio

41 Sintesi delle nuove scadenze Gestori di rifiuti speciali pericolosi e nuovi produttori Procedure di verifica dei dati delle imprese: 30 aprile settembre 2013 Operatività del SISTRI dal 01 ottobre 2013 Produttori (iniziali) di rifiuti speciali pericolosi Procedure di verifica dei dati delle imprese: 30 settembre febbraio 2014 Operatività del SISTRI dal 03 marzo 2014 Tutte le imprese possono comunque sempre aderire su base volontaria dal 01 ottobre Contributi SISTRI Premesso che il termine di iscrizione al Sistri risulta modificato, in seguito a quanto disposto dal DM 20/3/2013, dal DM 52/2011, dalla parte IV del D.Lgs. 152/06 e dalla Legge 125/2013 limitatamente ai soggetti obbligati... in accordo con Selex-Sema, il versamento del contributo di iscrizione al Sistri è sospeso per l'anno 2013 per gli enti e imprese già iscritti alla data del 30 aprile (D.M. 20 mar 2013 art. 4) ANNO 2014:????????? 82 Corso SISTRI - Mantova febbraio

42 I dispositivi del SISTRI Secondo le definizione (art. 2 DM 18 febbraio 2011) per dispositivo/i si intende: il dispositivo per l accesso in sicurezza al SISTRI (dispositivo USB) il dispositivo da installarsi sui veicoli di trasporto dei rifiuti avente la funzione di monitorare il percorso effettuato dal veicolo durante il trasporto (black box) DISPOSITIVO USB BLACK BOX 83 Il dispositivo (token) USB Il SISTRI è installato su server remoti accessibili tramite una connessione internet (per l utilizzo del sistema è necessario dotarsi di un PC con stampante, porte USB e connessione internet); Nel dispositivo USB è presente il programma di navigazione Internet (browser) da utilizzare per l accesso al SISTRI; ciascun dispositivo USB contiene: l identificativo utente (username UID) la password per l accesso al sistema (PWD) la password di sblocco del dispositivo (PIN) il codice di sblocco personale (PUK) La chiavetta può contenere fino ad un massimo di tre certificati elettronici associati ai delegati che consentono l identificazione univoca delle persone fisiche delegate e la generazione delle firme elettroniche. 84 Corso SISTRI - Mantova febbraio

43 Il dispositivo USB viene utilizzato: da parte dei delegati della sede legale o delle unità locali dei soggetti iscritti (produttori trasportatori destinatari intermediari): per effettuare l accesso al SISTRI per firmare le schede del registro cronologico e le schede area movimentazione da parte dei conducenti per sincronizzare i dati scheda-black box per dare avvio alla tracciabilità del viaggio, tramite inserimento nella Black Box 85 UBICAZIONE DISPOSITIVI Art. 9 comma 2 D.M. 18 feb Dispositivi USB e black box Al fine di consentire la consultazione della Scheda SISTRI AREA REGISTRO CRONOLOGICO e delle singole Schede SISTRI AREA MOVIMENTAZIONE, i dispositivi USB sono tenuti presso l unità o la sede dell ente o impresa per la quale sono stati rilasciati e sono resi disponibili in qualunque momento all autorità di controllo che ne faccia richiesta. È possibile custodire i dispositivi USB presso altre unità locali o unità operative nel caso in cui nell U.L di riferimento non sia presente un servizio di vigilanza e di controllo degli accessi già iscritte al SISTRI, previa comunicazione scritta al SISTRI. 86 Corso SISTRI - Mantova febbraio

44 La Black Box La BLACK BOX è un modulo di ricezione GPS per il rilevamento del veicolo e di comunicazione dati GPRS (con scheda SIM abilitata) da installarsi su ciascun veicolo (motrice) che trasporta i rifiuti. - dimensioni 15 x 10 x 5 cm - modulo di ricezione GPS per il rilevamento del veicolo - modulo di comunicazione dati GPRS (scheda SIM) - modulo di interfaccia con il dispositivo USB - batteria tampone 87 Il sistema di bordo ( Black Box ) è in grado di interagire con il SISTRI attraverso il dispositivo USB e vi è un rapporto univoco fra i due dispositivi rapporto univoco BLACK BOX del mezzo - TARGA del mezzo - Token USB associato al mezzo 88 Corso SISTRI - Mantova febbraio

45 la Black Box (attivata!) sul mezzo consente di tracciare il percorso del mezzo Il sistema SISTRI «traccia» il percorso seguito dal veicolo 89 Verifica del funzionamento dei dispositivi USB L utente, provvede ad effettuare l accesso all area autenticata (digitando pin, user id e password) mediante l utilizzo del dispositivo Usb da verificare. Qualora la versione del software del dispositivo non sia aggiornata il Sistema guida l utente nel processo di aggiornamento secondo quanto descritto nella Guida Aggiornamento Software Dispositivo Usb disponibile nella sezione Utilità Documenti Manuali e Guide del Portale SISTRI. Effettuato l aggiornamento, il dispositivo Usb è dotato delle più recenti funzionalità per un utilizzo più rapido ed efficace del SISTRI 90 Corso SISTRI - Mantova febbraio

46 Verifica del funzionamento della BlackBox L utente, provvede ad alimentare la Black Box mediante l accensione del quadro del veicolo e controlla il corretto funzionamento della stessa per mezzo dei segnali luminosi emessi verificando la rispondenza a quanto riportato nelle pagine 34 e 35 della Guida Rapida Trasportatori disponibile nella sezione Utilità Documenti Manuali e Guide del Portale SISTRI. L utente verifica la validità della SIM e la disponibilità di credito residuo per evitarne la disattivazione - qualora la SIM sia di tipologia prepagata - da parte dell Operatore Telefonico. È inoltre necessario procedere all aggiornamento del software della Black Box secondo quanto descritto nella Procedura per l aggiornamento del software della Black Box disponibile nella sezione Utilità Documenti Manuali e Guide del Portale SISTRI. 91 Malfunzionamento dei dispositivi SISTRI RETE DI ASSISTENZA Il sistema SISTRI ha previsto una rete di assistenza in caso di malfunzionamento dei dispositivi dovuti a vizi dei dispositivi stessi. In tal caso gli operatori dovranno comunicare tempestivamente il malfunzionamento al SISTRI che provvederà, a proprie cura e spese, alla rimozione del malfunzionamento e/o alla sostituzione dei dispositivi: entro 24 ore dalla comunicazione del malfunzionamento, se i vizi riguardano il software; entro 72 ore dalla comunicazione del malfunzionamento, se i vizi riguardano l hardware. Il SISTRI provvede alla sostituzione gratuita dei dispositivi nel caso in cui il difetto sia imputabile a un vizio originale del prodotto. Viceversa, in caso di danni procurati dall incuria dell utente, i costi di sostituzione saranno a suo carico. 92 Corso SISTRI - Mantova febbraio

47 93 OBBLIGO previsto dall art. 28 D.M. 18 feb 2011: disposizioni transitorie Comma 2. Al fine di garantire l adempimento degli obblighi di legge e la verifica della piena funzionalità del SISTRI, per un mese successivo all operatività del SISTRI (il termine di cui all art. 12, c 2, del D.M. 17 dicembre 2009, i soggetti di cui agli articoli 3 [iscrizione obbligatoria al SISTRI], 4 [iscrizione facoltativa al SISTRI] e 5 [rifiuti urbani della regione Campania] rimangono comunque tenuti agli adempimenti di cui agli articoli 190 e 193 del D.Lgs. 152/ Corso SISTRI - Mantova febbraio

48 ATTENZIONE quindi al doppio obbligo (registri e formulari) fino al 31 luglio 2014 per TUTTI i soggetti. rimangono comunque tenuti agli adempimenti di cui agli articoli 189, 190 e 193 del D.Lgs. 152/ Il quadro sanzionatorio L art. 39 c.1 D.Lgs. 205/10 prevede che le sanzioni si applichino «a partire dal giorno successivo alla scadenza del termine di cui all art. 12 comma 2 DM 17 dic 2009 (cioè al termine del DOPPIO REGIME) L'applicazione delle sanzioni SISTRI è previsto a seguito dell'entrata in operatività del sistema (il D.Lgs. 205/2010 ha introdotto le sanzioni SISTRI, ovvero gli artt 260-bis e 260-ter), ma secondo quanto previsto dalla Legge 125/13 le sanzioni Sistri sono applicabili a partire dal 01 agosto 2014 ATTENZIONE: In attesa di approvazione l emendamento che modifica la data dal 31 luglio al 31 dicembre Corso SISTRI - Mantova febbraio

49 Sanzioni per mancata iscrizione e mancato versamento dei contributi Articolo 260-bis Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti Comma 1. Omessa iscrizione nei termini previsti, sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a quindicimilacinquecento euro. In caso di rifiuti pericolosi, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimilacinquecento euro a novantatremila euro. Comma 2. Omesso pagamento, nei termini previsti, del contributo Sistri sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria da duemilaseicento euro a quindicimilacinquecento euro. In caso di rifiuti pericolosi, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimilacinquecento euro a novantatremila euro. 97 Altre sanzioni SISTRI Omessa compilazione registro cronologico o SAM secondo quanto previsto dal SISTRI; Trasmissione di informazioni incomplete o inesatte; Alterazione fraudolenta di uno dei qualunque dei dispositivi o ostacoli al perfetto funzionamento. Sanzione amministrativa pecuniaria da a più la sospensione da un mese ad un anno della carica rivestita dal soggetto cui l infrazione è imputabile, compresa la sospensione dalla carica di amministratore (da a per imprese con meno di 15 dipendenti. Se non è pregiudicata la tracciabilità: da 530 a Articolo 260-bis Comma 5: inadempimento degli ulteriori obblighi previsti dal SISTRI incomplete o inesatte Sanzione amministrativa pecuniaria da a per ogni violazione 98 Corso SISTRI - Mantova febbraio

50 Gestione del sistema SISTRI La gestione del SISTRI non è piu affidata ai NOE (comando dei Carabinieri per la tutela dell Ambiente), ma all intera Arma dei Carabinieri che gestirà i processi e i flussi di informazioni contenuti nel SISTRI Modifica prevista con il D.M. 219/ L accesso al sistema SISTRI Per accedere al sistema, una volta acceso il PC ed effettuata la connessione ad internet Si inserisce il dispositivo USB SISTRI; lo stesso contiene vari file tra cui sistri_windows.exe 100 Corso SISTRI - Mantova febbraio

51 Per accedere al sistema cliccare su ACCEDI al SISTEMA Digitare PIN: 2 Digitare: USERNAME PASSWORD Corso SISTRI - Mantova febbraio

52 UTENTE Corso SISTRI - Mantova febbraio

53 Le schede SISTRI Registro Cronologico: il registro cronologico sostituisce, per gli iscritti al SISTRI, il Registro di Carico e Scarico previsto dall art.190 del D. Lgs. 152/2006 e consente la gestione delle registrazioni. Area Movimentazione: la scheda Sistri Area Movimentazione è un documento informatico costituito da sezioni che vengono compilate da soggetti che progressivamente intervengono nel ciclo di gestione dei rifiuti. L area movimentazione permette la gestione delle schede SISTRI, l equivalente dei formulari, ed assolve due diverse funzioni: produrre il documento cartaceo (stampa della Scheda Area Movimentazione compilata dal produttore/detentore e dal trasportatore) che accompagnerà il rifiuto in fase di trasporto genera l annotazione del movimento di scarico sul registro del produttore o detentore del rifiuto, i movimenti di carico e scarico sui registri cronologici degli intermediari, dei consorzi e dei trasportatori e i movimenti di carico sul registro cronologico del gestore dell impianto di recupero o smaltimento 105 Registro Cronologico e Scheda Area Movimentazione Il registro cronologico e la Scheda Area Movimentazione sono documenti informatici che risiedono sul server del Sistri, ma al fine di renderli disponibili all autorità di controllo gli utenti hanno comunque l obbligo di salvare localmente i file del registro. (previsto dall art. 188 bis D.Lgs. 152/06) I files.pdf devono essere conservati per 3 anni a partire dalla rispettiva data di registrazione o di movimentazione dei rifiuti (art. 188-bis D.Lgs. 152/06) 106 Corso SISTRI - Mantova febbraio

54 Il Registro Cronologico Il registro cronologico sostituisce, per gli iscritti al SISTRI, il Registro di Carico e Scarico previsto dall art.190 del D. Lgs. 152/2006 e consente la gestione delle registrazioni. I registri cronologici sono assegnati dal sistema SISTRI in base ai seguenti criteri: GESTORI un registro per ogni impianto o attività secondo le categorie di iscrizione PRODUTTORI un registro per ogni unità operativa ovvero per ogni unità locale iscritta nel SISTRI TRASPORTATORI un registro per la sede legale e un registro per ogni unità locale iscritta al SISTRI limitatamente alle imprese di trasporto di cui all art. 212 c 5 del D.Lgs 152/06 e s.m.i. 107 Registro cronologico PRODUTTORE 108 Corso SISTRI - Mantova febbraio

55 Registro cronologico DESTINATARIO INTERMEDIARIO 109 La Scheda SISTRI AREA MOVIMENTAZIONE (SAM) La scheda Sistri Area Movimentazione è un documento informatico costituito da sezioni che vengono compilate da soggetti che progressivamente intervengono nel ciclo di gestione dei rifiuti. 110 Corso SISTRI - Mantova febbraio

56 La scheda AREA MOVIMENTAZIONE è organizzata in sezioni, ciascuna riferita al soggetto che ha compilato la relativa sezione; per accedere è sufficiente cliccare la parte di interesse. PRODUTTORE TRASPORTATORE DESTINATARIO Il Sistema attribuisce alla scheda Sistri un numero identificativo univoco 111 Chi compila la Scheda Area Movimentazione Il produttore iniziale dal 03 marzo 2014 è un soggetto OPERATIVO SISTRI. Pertanto da tale data è OBBLIGATO a compilare la scheda AREA MOVIMENTAZIONE. 112 Corso SISTRI - Mantova febbraio

57 Chi compila la Scheda Area Movimentazione Nel caso di indisponibilità Articolo 12 Informazioni da fornire al Sistri Procedure di emergenza Comma 1. Nel caso in cui un soggetto tenuto alla compilazione della Scheda Sistri Area Movimentazione si trovi a non disporre temporaneamente dei mezzi informatici necessari a causa di attesa della consegna dei dispositivi in fase di prima iscrizione, nonché furto, perdita, distruzione o danneggiamento degli stessi, o per assenza di copertura della rete di trasmissione dati, la compilazione della Scheda Sistri Area Movimentazione è effettuata, per conto di tale soggetto e su sua dichiarazione, da sottoscriversi su copia stampata della Scheda Sistri Area Movimentazione dal soggetto tenuto alla compilazione della parte precedente o successiva della scheda medesima. 113 Qualora anche il soggetto tenuto alla compilazione della parte precedente o successiva della scheda medesima si trovi a non disporre temporaneamente dei mezzi informatici necessari a causa di attesa della consegna dei dispositivi in fase di prima iscrizione, nonché furto, perdita, distruzione o danneggiamento degli stessi, o per assenza di copertura della rete di trasmissione dati, nonché nei sette giorni successivi alla consegna dei dispositivi ciascuno dei soggetti interessati deve comunicare in forma scritta, prima della movimentazione, al Sistri il verificarsi delle predette condizioni. In tal caso le movimentazioni dei rifiuti sono annotate su un'apposita Scheda Sistri in bianco tenuta a disposizione, da scaricarsi dal portale Sistri accedendo all'area autenticata. Le informazioni relative alle movimentazioni effettuate devono essere inserite nel sistema entro le ventiquattro ore successive alla cessazione delle condizioni che hanno generato la mancata compilazione della scheda Sistri. L'inserimento nel sistema delle informazioni non è obbligatorio per le movimentazioni effettuate nel periodo di attesa della consegna dei dispositivi in fase di prima iscrizione e nei sette giorni successivi alla consegna dei dispositivi stessi 114 Corso SISTRI - Mantova febbraio

58 Articolo 12 Informazioni da fornire al Sistri Procedure di emergenza Comma 2 Nel caso di temporanea interruzione o non funzionamento del Sistri, i soggetti tenuti alla compilazione delle Schede Sistri sono tenuti ad annotare le movimentazioni dei rifiuti su un'apposita Scheda Sistri in bianco tenuta a disposizione, da scaricarsi dal portale Sistri accedendo all'area autenticata, e ad inserire i dati relativi alle movimentazioni di rifiuti effettuate entro cinque giorni lavorativi dalla ripresa del funzionamento del Sistri. La scheda SISTRI in bianco Corso SISTRI - Mantova febbraio

59 Corso SISTRI - Mantova febbraio

60 Riconciliazione della scheda in bianco 119 Altro caso di uso della scheda in bianco Tutte le operazioni di trasporto dei rifiuti pericolosi prodotti dalla MANUTENZIONE sono svolte mediante l utilizzo della SCHEDA SISTRI in BIANCO La scheda è compilata dal manutentore per ogni sito di produzione ove sono svolte le operazioni di manutenzione 120 Corso SISTRI - Mantova febbraio

61 Le PEC del SISTRI il sistema SISTRI prevede l invio alla casella di posta elettronica attribuita dal sistema al PRODUTTORE di una PEC ove si certifica l accettazione del rifiuto da parte del destinatario. Dalla PEC è scaricabile la scheda aggiornata con l accettazione del rifiuto. 121 Comando per accedere alla PEC SISTRI 122 Corso SISTRI - Mantova febbraio

62 La movimentazione dei rifiuti con il sistema SISTRI La Legge 125/13 prevede due fasi distinte di partenza: Dal 01 ottobre 2013 fino al 03 marzo 2014: i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, sebbene siano OBBLIGATI all utilizzo del SISTRI, NON SONO OPERATIVI. I gestori (nuovi produttori trasportatori destinatari intermediari) SONO invece OPERATIVI Dal 03 marzo 2014: TUTTI i SOGGETTI OBBLIGATI SONO OPERATIVI 123 Il manuale operativo SISTRI prevede due procedure operative. PROCEDURA di UTILIZZO NON CONTESTUALE DEI DISPOSITIVI USB PROCEDURA di UTILIZZO CONTESTUALE DEI DISPOSITIVI USB Manuale operativo SISTRI versione 3.1 del 07 agosto 2013 Chi decide la PROCEDURA da adottarsi? La scelta della procedura da utilizzarsi in una movimentazione SISTRI deve essere condivisa fra i soggetti operativi (Produttore Trasportatore Destinatario) 124 Corso SISTRI - Mantova febbraio

63 Avvio dell utilizzo del SISTRI Occorre effettuare le seguenti operazioni: Verificare che il dispositivo usb sia funzionante e aggiornato alla versione 2.05 Verificare che i dati dell iscrizione (unità locale legale rappresentante nominativi delegati, ecc.) siano aggiornati Geolocalizzazione dell Unità Locale (se non automaticamente proposta dal sistema) Carico delle giacenze alla data di operatività del SISTRI 125 FASI OPERATIVE del SISTRI FASE 0: creazione del carico sul registro cronologico da parte del PRODUTTORE (sia in fase di avvio che nelle fasi di normale attività) I FASE: creazione della Scheda Area Movimentazione (SAM) da parte del PRODUTTORE (o per conto terzi in determinate casistiche) e scelta della procedura (contestuale o non contestuale) II FASE: Scelta della PROCEDURA (contestuale / non contestuale) III FASE: carico del rifiuto presso il PRODUTTORE IV FASE: scarico del rifiuto presso il DESTINATARIO V FASE: le operazioni finali del PRODUTTORE e del DESTINATARIO 126 Corso SISTRI - Mantova febbraio

64 FASE 0: creazione del carico sul registro cronologico da parte del Produttore Il delegato del PRODUTTORE accede al SISTRI e procede alle operazioni di carico 127 FASE 0: creazione del carico sul registro cronologico da parte del Produttore 128 Corso SISTRI - Mantova febbraio

65 Scelta della causale 129 Carico delle giacenze alla data di operatività del SISTRI: usare la causale «REGISTRAZIONE GIACENZA PER AVVIO UTILIZZO SISTRI» Manuale operativo SISTRI versione 3.1 del 07 agosto 2013 «pagina 29» QUANDO FARE LE OPERAZIONI? 130 Corso SISTRI - Mantova febbraio

66 Per effettuare il CARICO sul registro cronologico occorre compilare i vari campi così come vengono proposti dal programma per poi salvarli e successivamente firmarli elettronicamente tramite il PIN Corso SISTRI - Mantova febbraio

67 FASE 0: creazione del carico sul registro cronologico da parte del Produttore il SISTRI prevede per ogni rifiuto movimentato la definizione di 3 dati: CER Stato fisico Caratteristiche di pericolo (H) nel caso trattasi di rifiuti pericolosi Esempio di giacenze di rifiuti (visibile sono dalla scheda movimentazione) 133 Sintesi per effettuare il carico di RIFIUTI Il produttore procede alla compilazione e alla firma di una nuova registrazione di carico nell Area Registro Cronologico entro 10 giorni e comunque prima della loro movimentazione indicando i seguenti dati del rifiuto: Causale (Procedura ordinaria) CER (Codice Europeo del Rifiuto, compilato in automatico dal Sistema se il produttore indica la denominazione del CER del rifiuto) Denominazione CER (compilato in automatico dal Sistema se il produttore indica il codice CER del rifiuto) Descrizione (campo obbligatorio per i CER che terminano con 99 o 99*) Quantità (espressa in Kg) Stato fisico Caratteristiche pericolo (nel caso di rifiuto pericoloso) Posizione del rifiuto (se diversa da quella riportata automaticamente dal Sistema) Annotazioni Manuale operativo SISTRI versione 3.1 del 07 agosto 2013 «pagina 31» 134 Corso SISTRI - Mantova febbraio

68 FASE 0: creazione del carico sul registro cronologico da parte del Produttore SALVATAGGIO sul SERVER aziendale Cartella PRD Registrazione di carico 135 I FASE : Creazione della Scheda Area Movimentazione Il delegato del PRODUTTORE accede al SISTRI e procede alla compilazione della SAM 136 Corso SISTRI - Mantova febbraio

69 I FASE : Creazione della Scheda Area Movimentazione Attualmente i termini per la compilazione della SAM sono: da parte del PRODUTTORE (rifiuti pericolosi): 02 ore prima della movimentazione per i primi 12 mesi dalla piena operatività SISTRI 04 ore prima della movimentazione successivamente i primi 12 mesi dalla piena operatività SISTRI da parte del TRASPORTATORE (rifiuti pericolosi): 01 ora prima della movimentazione per i primi 12 mesi dalla piena operatività SISTRI; 02 ore prima della movimentazione successivamente i primi 12 mesi dalla piena operatività SISTRI 137 I FASE : Creazione della Scheda Area Movimentazione il PRODUTTORE i dati ai fini della compilazione della SAM deve indicare: Anagrafica produttore (campo valorizzato in automatico dal Sistema) CER (Codice Europeo del Rifiuto caricato, compilato in automatico dal Sistema se il produttore indica la denominazione del CER del rifiuto) Denominazione CER (campo compilato in automatico dal Sistema se il produttore indica il codice CER del rifiuto) Descrizione (campo obbligatorio per i CER che terminano con 99 o 99*) Verifica peso a destino Quantità (il dato può essere espresso in chilogrammi o, qualora tale informazione non sia disponibile, in metri cubi. Nel caso in cui si esprima in metri cubi è obbligatorio indicare la voce di verifica peso a destino) Manuale operativo SISTRI versione 3.1 del 07 agosto 2013 «pagina 33» 138 Corso SISTRI - Mantova febbraio

70 Stato fisico (campo valorizzato in automatico dal Sistema con i dati della relativa registrazione di carico) Caratteristiche pericolo (nel caso di rifiuto pericoloso) Posizione del rifiuto (se diversa da quella riportata automaticamente dal Sistema) Annotazioni Numero colli Tipo imballaggio (obbligatoria nel caso di rifiuto speciale pericoloso) Operazione impianto di destinazione (indicata nella maschera come Operazione impianto ) Prescrizioni particolari (spuntando l opzione occorre inserire la descrizione) Trasporto sottoposto a norma ADR (spuntando l opzione occorre indicare la classe ADR e il numero ONU) Certificato analitico (se prescritto dalla legge è possibile allegare tale certificato in formato.pdf) Trasportatore Destinatario 139 I FASE : Creazione della Scheda Area Movimentazione 140 Corso SISTRI - Mantova febbraio

71 I FASE : Creazione della Scheda Area Movimentazione ATTENZIONE: Nel caso di indisponibilità degli strumenti informatici, la SCHEDA AREA MOVIMENTAZIONE può essere compilata dagli altri soggetti della filiera (gestori) 141 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Creazione della SCHEDA 142 Corso SISTRI - Mantova febbraio

72 Per creare la Scheda Area Movimentazione 143 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 144 Corso SISTRI - Mantova febbraio

73 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione modalità: Movimentazione rifiuti dalla giacenza Movimentazione manuale (rifiuti NON in giacenza - attenzione alle avvertenze del riepilogo) 146 Corso SISTRI - Mantova febbraio

74 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 147 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 148 Corso SISTRI - Mantova febbraio

75 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 149 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 150 Corso SISTRI - Mantova febbraio

76 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione ATTENZIONE al flag PESO da VERIFICARE a DESTINO Se non viene attivato il sistema SISTRI di default indicherà nella SAM: Peso da VERIFICARE a DESTINO: NO Corso SISTRI - Mantova febbraio

77 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 153 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione ATTENZIONE alla normativa ADR I campi e le voci proposti dal SISTRI NON sono sufficienti per ottemperare a quanto richiesto dalla normativa ADR NON è esaustivo indicare CLASSE e n ONU ma occorrono una serie di ulteriori informazioni da indicare nella sezione ANNOTAZIONI o in alternativa ddt ADR a parte 154 Corso SISTRI - Mantova febbraio

78 155 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scelta del TRASPORTATORE in anagrafica 156 Corso SISTRI - Mantova febbraio

79 Scelta del TRASPORTATORE non presente in anagrafica 157 Dati del TRASPORTATORE 158 Corso SISTRI - Mantova febbraio

80 Scelta del DESTINATARIO 159 Scelta del DESTINATARIO non presente in anagrafica 160 Corso SISTRI - Mantova febbraio

81 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scelta del DESTINATARIO dal menù a tendina 161 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione autorizzazione 162 Corso SISTRI - Mantova febbraio

82 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scelta dell INTERMEDIARIO (quando presente) 163 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scelta del CONSORZIO (quando presente) 164 Corso SISTRI - Mantova febbraio

83 Corso SISTRI - Mantova febbraio

84 167 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scheda modificabile totalmente 168 Corso SISTRI - Mantova febbraio

85 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scheda modificabile totalmente 169 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 170 Corso SISTRI - Mantova febbraio

86 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scheda Area Movimentazione firmata 171 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione La firma elettronica consente la visualizzazione della scheda agli altri soggetti (trasportatore e destinatario) 172 Corso SISTRI - Mantova febbraio

87 Modifiche possibili su Scheda Area Movimentazione firmata 173 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Scheda Area Movimentazione aggiornata 174 Corso SISTRI - Mantova febbraio

88 175 Annullamento Scheda Area Movimentazione firmata 176 Corso SISTRI - Mantova febbraio

89 MOVIMENTAZIONI = stato della scheda 177 LEGENDA schede SISTRI 178 Corso SISTRI - Mantova febbraio

90 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione TRASPORTATORE Richiama la scheda compilata dal produttore utilizzando la funzione SCHEDE Compila schede, e compila i propri campi di competenza. Una volta completata la procedura con la firma elettronica i dati saranno visionabili anche dal produttore 179 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione 180 Corso SISTRI - Mantova febbraio

91 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione COMPILAZIONE GUIDATA Corso SISTRI - Mantova febbraio

92 Corso SISTRI - Mantova febbraio

93 185 SCELTA CONSIGLIATA: GEOLOCALIZZAZIONE Occorre scegliere tra: GEOLOCALIZZAZIONE e ACCESSO ALLA MAPPA 186 Corso SISTRI - Mantova febbraio

94 SCHEDA FIRMATA E COMPLETATA 187 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Art. 18 comma 4 D.M. 18 feb Durante il trasporto i rifiuti sono accompagnati dalla copia cartacea della Scheda SISTRI AREA MOVIMENTAZIONE relativa ai rifiuti movimentati, stampata dal produttore dei rifiuti al momento della presa in carico dei rifiuti da parte del conducente dell impresa di trasporto. Tale copia, firmata elettronicamente dal produttore dei rifiuti e dall impresa di trasporto dei rifiuti, costituisce documentazione equipollente alla scheda di trasporto di cui all articolo 7- bis del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286, ed al decreto interministeriale 30 giugno 2009, n Ove necessario sulla base della normativa vigente, i rifiuti sono accompagnati da copia del certificato analitico che ne identifica le caratteristiche, che il produttore dei rifiuti allega in formato «pdf», alla Scheda SISTRI AREA MOVIMENTAZIONE. 188 Corso SISTRI - Mantova febbraio

95 I FASE: Creazione della Scheda Area Movimentazione Attenzione: la scheda SISTRI AREA MOVIMENTAZIONE relativa ai rifiuti movimentati NON può essere stampata dal produttore o dal trasportatore dei rifiuti prima della firma della stessa da parte del TRASPORTATORE 189 MOVIMENTAZIONI = stato della scheda 190 Corso SISTRI - Mantova febbraio

96 II FASE: Scelta della procedura (contestuale e non contestuale) Occorre decidere la procedura da seguire: UTILIZZO NON CONTESTUALE DEI DISPOSITIVI UTILIZZO CONTESTUALE DEI DISPOSITIVI 191 VANTAGGI / SVANTAGGI procedura NON contestuale V NON deve essere inserito il dispositivo USB veicolo nel pc del PRODUTTORE e del DESTINATARIO S NON vengono generate automaticamente la data/ora presa in carico S Il TRASPORTATORE deve aggiornare la scheda al termine dei movimenti per generare le operazioni di carico/scarico sul proprio registro VANTAGGI / SVANTAGGI procedura contestuale V vengono generate automaticamente la data/ora presa in carico sulla SAM V viene già generata e firmata l operazione di scarico S deve essere inserito il dispositivo USB veicolo nel pc del PRODUTTORE 192 Corso SISTRI - Mantova febbraio

97 Le procedure di utilizzo dei dispositivi Le due procedure di utilizzo non contestuale e contestuale dei dispositivi, sono previste nel Manuale SISTRI ai punti Procedura con utilizzo non contestuale dei dispositivi Procedura con utilizzo contestuale dei dispositivi Le due procedure hanno in comune i passaggi da 1 a 3: 1. Il produttore procede alla compilazione e alla firma di una registrazione di carico nell Area Registro Cronologico entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto e, comunque, prima dell avvio delle operazioni di trasporto. 2. Quando il produttore decide di procedere alla movimentazione del rifiuto compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di propria competenza. 3. Dopo la compilazione e la firma da parte del produttore, il trasportatore compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di competenza. 193 UTILIZZO NON CONTESTUALE DEI DISPOSITI fase di carico Manuale SISTRI punto Procedura con utilizzo non contestuale dei dispositivi La procedura in questione evidenzia le modalità di movimentazione del rifiuto nella fattispecie in cui il produttore ed il destinatario, ognuno secondo le proprie esigenze operative, stabiliscono di adottare la modalità di consegna e presa in carico del rifiuto con utilizzo non contestuale dei dispositivi. Manuale operativo SISTRI versione 3.1 del 07 agosto 2013 «pagina 15» I passaggi da 1 a 3 sono già stati visionati 194 Corso SISTRI - Mantova febbraio

98 II FASE: Scelta della procedura (contestuale e non contestuale) 4. Prima dell inizio del trasporto (questa operazione può essere svolta in qualsiasi momento antecedente a quello in cui il conducente raggiunge la sede in cui è collocato il rifiuto) viene inserito il dispositivo USB del veicolo in un PC collegato ad Internet, ovunque situato, e dotato di un normale browser di navigazione per accedere all Area Conducente Movimentazione, ove sarà necessario digitare il PIN ed attendere il messaggio di completamento delle operazioni di sincronizzazione dei dati fra il dispositivo USB ed il Sistema. Successivamente alla predetta operazione il dispositivo USB del veicolo viene inserito dal conducente nella Black Box: il processo di sincronizzazione tra il dispositivo USB del veicolo e la Black Box richiede circa 5 minuti, trascorsi i quali è opportuno rimuovere il dispositivo stesso al fine di preservarne l integrità. 5. Quando il conducente con il mezzo di trasporto si trova presso il Produttore e sta per iniziare il trasporto del rifiuto, su due copie cartacee della Scheda SISTRI Area Movimentazione vengono annotate la data e l ora del carico. Le schede devono essere firmate dal produttore e controfirmate dal conducente: una copia rimane al produttore ed una viene conservata dal conducente per accompagnare il trasporto. Le copie cartacee possono essere stampate indifferentemente dal produttore o dal trasportatore. 195 UTILIZZO CONTESTUALE DEI DISPOSITIVI fase di carico Manuale SISTRI punto Procedura con utilizzo contestuale dei dispositivi La procedura in questione evidenzia le modalità di movimentazione del rifiuto nella fattispecie in cui il produttore ed il destinatario, ognuno secondo le proprie esigenze operative, stabiliscono di adottare la modalità di consegna e presa in carico del rifiuto con utilizzo contestuale dei dispositivi. Manuale operativo SISTRI versione 3.1 del 07 agosto 2013 «pagina 17» I passaggi da 1 a 3 sono già stati visionati 196 Corso SISTRI - Mantova febbraio

99 II FASE: Scelta della procedura (contestuale e non contestuale) 4. Il produttore procede all associazione della scheda al registro e firma lo scarico nell Area Registro Cronologico alla consegna del rifiuto al conducente. Il sistema consente di procedere anche senza associazione 5. Prima dell inizio del trasporto il dispositivo USB del veicolo viene inserito nel PC del produttore già collegato al SISTRI per accedere all Area Conducente ed effettuare le operazioni di sincronizzazione dei dati: il Sistema genera automaticamente la data di presa in carico e la relativa registrazione di carico nell Area Registro Cronologico del trasportatore. A valle della predetta operazione deve essere prodotta e consegnata al conducente una copia cartacea della Scheda SISTRI Area Movimentazione per accompagnare il trasporto. 6. A completamento delle operazioni di presa in carico del rifiuto da parte del conducente il dispositivo USB del veicolo viene inserito nella Black Box e il conducente può procedere all avvio del trasporto del rifiuto. Il processo di sincronizzazione tra il dispositivo USB del veicolo e la Black Box richiede circa 5 minuti, trascorsi i quali è opportuno rimuovere il dispositivo stesso al fine di preservarne l integrità. 197 III FASE: carico del rifiuto procedura NON contestuale Arrivo dal PRODUTTORE e carico del RIFIUTO Il conducente carica il rifiuto sul veicolo controllando la conformità del carico in ordine alla tipologia di rifiuto concordata, agli imballaggi e all etichettatura 198 Corso SISTRI - Mantova febbraio

100 III FASE: carico del rifiuto procedura NON contestuale Occorre stampare 2 copie cartacee della SAM Le copie cartacee possono essere stampate indifferentemente dal produttore o dal trasportatore 199 III FASE: carico del rifiuto procedura NON contestuale Presa in carico del rifiuto A completamento delle operazioni di presa in carico del rifiuto da parte del conducente, vengono annotate (a mano) la data e l ora della consegna del rifiuto sulle due copie cartacee della Scheda SISTRI Area Movimentazione. Le due copie vengono firmate (a mano) dal produttore e dal conducente: una copia rimane al produttore una viene conservata dal conducente per accompagnare il trasporto per poi consegnarla al delegato del trasportatore al rientro in sede 200 Corso SISTRI - Mantova febbraio

101 III FASE: carico del rifiuto procedura NON contestuale Le due copie vengono firmate (a mano) dal produttore e dal conducente nella sezione specifica della SAM 201 FIRMA delle 2 copie cartacee della SAM da parte del PRODUTTORE e del CONDUCENTE Occorre indicare DATA e ORA di presa in carico del rifiuto. Una copia della SAM deve essere consegnata al PRODUTTORE 202 Corso SISTRI - Mantova febbraio

102 III FASE: carico del rifiuto procedura NON contestuale ATTENZIONE all obbligo di trasporto con il F.I.R. Il FIR deve essere REGOLARMENTE compilato in conformità alle norme vigenti. 203 III FASE: carico del rifiuto procedura NON contestuale Prima di iniziare il viaggio a destino, il CONDUCENTE DEVE CONTROLLARE DI AVERE A BORDO: una copia della SAM + il FIR (in 3 copie) Corso SISTRI - Mantova febbraio

103 III FASE: carico del rifiuto Procedura contestuale Il manuale SISTRI al punto Procedura con utilizzo contestuale dei dispositivi, prevede le operazioni da 1 a 6: punti 1-2 3: in comune con la procedura di utilizzo non contestuale punto 4: Il produttore procede all associazione della scheda al registro e firma lo scarico nell Area Registro Cronologico alla consegna del rifiuto al conducente Il punto 4 può anche essere svolto successivamente 205 III FASE: carico del rifiuto procedura contestuale 5. Prima dell inizio del trasporto il dispositivo USB del veicolo viene inserito nel PC del produttore già collegato al SISTRI per accedere all Area Conducente ed effettuare le operazioni di sincronizzazione dei dati: il Sistema genera automaticamente la data di presa in carico e la relativa registrazione di carico nell Area Registro Cronologico del trasportatore. A valle della predetta operazione deve essere prodotta e consegnata al conducente una copia cartacea della Scheda SISTRI Area Movimentazione per accompagnare il trasporto. 206 Corso SISTRI - Mantova febbraio

104 III FASE: carico del rifiuto procedura contestuale Dal PC del produttore si accede all Area Conducente per effettuare le operazioni di sincronizzazione dei dati tra pc e token conducente 207 III FASE: carico del rifiuto procedura contestuale 208 Corso SISTRI - Mantova febbraio

105 III FASE: carico del rifiuto procedura contestuale il conducente digita il proprio PIN il Sistema genera automaticamente la data di carico del rifiuto che verrà riportato sulla SAM. Si genera anche la registrazione di carico nel Registro Cronologico del TRASPORTATORE 209 III FASE: carico del rifiuto - procedura contestuale segue procedura Manuale operativo SISTRI Procedura con utilizzo contestuale dei dispositivi (5)..A valle della predetta operazione deve essere prodotta e consegnata al conducente una copia cartacea della Scheda SISTRI Area Movimentazione per accompagnare il trasporto. 210 Corso SISTRI - Mantova febbraio

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