COMPARTO 1 OFFICINA E MAGAZZINO Sommario
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- Tommasina Sacchi
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1 COMPARTO 1 OFFICINA E MAGAZZINO Sommario 1. Oggetto Stato di Fatto Officina - Magazzino Consistenze Interventi in Progetto Premessa Input progetto Norme e leggi di riferimento Classificazione degli ambienti Livelli illuminamento Dati generali Classificazione del sistema elettrico Impianto di protezione contro i contatti diretti Impianto di protezione contro i contatti indiretti Impianto di messa a terra Protezione contro i cortocircuiti ed i sovraccarichi Descrizione interventi Indicazioni generali Tipologia apparecchi illuminanti Sistema di gestione/comando Modifiche/integrazioni Consistenze Risultati conseguiti _01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 1 di 19
2 COMPARTO 1 OFFICINA E MAGAZZINO 1. Oggetto Il presente progetto tratta gli interventi di riqualifica funzionale ed energetica degli impianti di illuminazione artificiale, con installazione di sorgenti con tecnologia a LED e sistemi di gestione e regolazione automatizzati, a servizio del sito industriale di Strada Sant Anna (MO) in uso alla Soc. A.M.O. Agenzia per la mobilità e il trasporto pubblico locale di Modena. [ 1 ] Mezzo storico della Soc. A.M.O. in mostra all ingresso della Palazzina Uffici 2. Stato di Fatto Il sito in oggetto svolge funzioni logistiche e operative tutto il periodo dell anno, con modalità di fruizione diverse per le varie aree e/o edifici, pertanto l illuminazione artificiale risulta elemento su cui porre la dovuta attenzione in termini di efficienza, consumi e attività manutentive. All interno del sito sono presenti varie aree e edifici: A) Palazzina Uffici B) Officina Magazzino C) Lavaggio Bus D) Magazzino Rimessa Filobus E) Area Esterna 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 2 di 19
3 (E) (E) C B (E) (E) (E) (E) D A (E) [ 2 ] Localizzazione aree/edifici oggetto di intervento L illuminazione artificiale presente nelle aree interne risulta pressochè della stessa tipologia, anche se differenziata per le varie tipologie di utilizzo degli spazi, ed in particolare per quanto attiene: Tipologia di sorgente luminosa: sono presenti prevalentemente lampade tubolari fluorescenti (18,36,58W), ad esclusione di alcuni locali in cui sono presenti lampade fluorescenti compatte o lampade a scarica nei gas (HIM ioduri metallici) Tipologia di apparecchio illuminante: negli gli uffici e relativi connettivi, sono presenti prevalentemente apparecchi illuminanti da incasso nel controsoffitto dim. 600x600mm negli altri locali sono presenti prevalentemente apparecchi illuminanti a vista IP65 con sorgenti da 36-58W, installati su sistema blindoluce Le analisi e gli interventi sono stati suddivisi in 3 comparti: 1) UFFICI e LAVAGGIO, 2) OFFICINA e MAGAZZINO, 3) RIMESSA FILOBUS e AREA ESTERNA. 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 3 di 19
4 Per quanto attiene al Comparto 1 OFFICINA e MAGAZZINO 2.1 Officina - Magazzino L edificio ospita diverse attività, la superficie maggiore è destinata ad area officina, carrozzeria e relativi connettivi, le restanti parti a magazzino e uffici distribuiti tra piano terra e piano primo. L illuminazione artificiale risulta delle medesime caratteristiche per la quasi totalità dei lcali serviti, e in particolare sono presenti: Sorgenti luminose: lampade tubolari fluorescenti (18, 36, 58W), ad esclusione di alcuni servizi in cui sono presenti lampade fluorescenti compatte Apparecchi illuminanti: nelle aree prettamente ad uso officina e magazzino, e ove non presente controsoffitto, sono installati apparecchi illuminanti IP65 con sorgenti da 36-58W posati su blindoluce, nei locali gli uffici e nei relativi connettivi sono presenti apparecchi illuminanti da incasso nel controsoffitto dim. 600x600mm o a plafone dim. 1200x300mm [ 3 ] Officina sistema illuminazione con apparecchio illuminante su blindo luce 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 4 di 19
5 [ 4 ] Officina-Carrozzeria sistema illuminazione con apparecchio illuminante su blindo luce [ 5 ] Particolare derivazione-collegamento sistema illuminazione con blindo luce L accensione e lo spegnimento di detti apparecchi illuminanti viene gestito con comandi manuali posizionati nei quadri di zona dislocati nell area Officina e Magazzino, oltre ai dispositivi di comando locale per gli altri ambienti dell edificio. Sono presenti quadri elettrici di zona in cui sono presenti i dispositivi di protezione e comando a servizio degli impianti di illuminazione e loro ausiliari. 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 5 di 19
6 [ 6 ] Officina-Magazzino quadro di protezione e comando di zona 2.1 Consistenze I punti luce oggetto di analisi per il Comparto 1 presenti nel sito risultano complessivi n. 629 (escluse le aree/locali non oggetto di intervento). Nelle tabelle seguenti sono riportate le consistenze distinte per ogni edificio/area, per ogni tipologia di sorgente/apparecchio illuminante, e, per ogni area omogenea, sono state stimate le ore di funzionamento e l eventuale fattore di riduzione per utilizzo non continuativo. 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 6 di 19
7 Nella valutazione del fattore K (utilizzo) si è tenuto conto sostanzialmente della destinazione d uso dei locali in quanto i sistemi di gestione eventualmente presenti non sono utilizzati. Le sorgenti luminose installate sono sostanzialmente lampade fluorescenti (compatte e tubolari). [ 7 ] Riepilogo tipologia sorgenti luminose Stato di Fatto Gli orari di accensione sono stati stimati in relazione ai periodi di lavoro/attività delle varie aree funzionali. [ 8 ] Determinazione ore accensione anno per area funzionale Come si evince dalla sommatoria degli elementi analizzati, la potenza installata dell impianto di illuminazione oggetto di analisi risulta pari a ca kw, con un consumo di energia annuo stimato in ca kwh. [ 9 ] Riepilogo dati consistenze Stato di Fatto 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 7 di 19
8 3. Interventi in Progetto 3.1 Premessa Visti i dati di consistenza e in particolare i dati di consumo energetico stimato relativi alla tipologia di sorgenti presenti e la modalità di utilizzo delle stesse, la riqualifica con installazione di sorgenti luminose ad alta efficienza e a basso consumo di energia (tecnologia LED) interfacciate con sistemi di gestione/regolazione automatizzati, risulta particolarmente interessante. Si specifica che, al fine di poter effettuare verifiche e dimensionamenti puntuali, sono stati identificati idonei materiali per i quali si indicano i riferimenti del costruttore e delle caratteristiche tecniche-funzionali (come riportato dettagliatamente nella documentazione di progetto) che devono essere interpretati come riferimento qualitativo. Le analisi e gli interventi sono stati suddivisi in 3 comparti: 1) UFFICI e LAVAGGIO, 2) OFFICINA e MAGAZZINO, 3) RIMESSA FILOBUS e AREA ESTERNA. 3.2 Input progetto Gli interventi di riqualifica in progetto sono mirati alla riduzione dei costi di gestione dell impianto di illuminazione artificiale a servizio del sito in oggetto che si potranno conseguire con: sostituzione di tutte gli apparecchi illuminanti esistenti con sorgenti dotate di tecnologia a LED riduzione della potenza installata pur mantenendo valori di illuminamento idonei e, ove presenti postazioni di lavoro, garantendo anche una limitazione dei valori di abbagliamento (UGR<19) implementazione di sistemi di regolazione/gestione, nei locali uffici, magazzino, lavaggio e rimessa filobus, con regolazione presenza/luminosità, e nei locali servizi con gestione della sola presenza limitazione del funzionamento solo alle reali necessità I sistemi proposti consentiranno quindi una sostanziale riduzione della potenza installata e dei consumi energetici, che, con la sinergia dei sistemi di gestione/regolazione e l allungamento della vita utile garantita da questa teconologia, permetteranno una sensibile riduzione dei costi di gestione nel tempo Norme e leggi di riferimento Gli impianti descritti nel presente progetto sono stati dimensionati nel pieno rispetto delle leggi e normative attualmente in vigore (indicazioni specifiche riportate nel Capitolato Tecnico allegato) con particolare riferimento a: 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 8 di 19
9 Normative CEI attualmente in vigore (con eventuali Varianti integrative), e in particolare CEI 64-8 (Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 Vca in corrente alternata), CEI 0-2: guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici Norme tecniche UNI - CEI UNI - EN applicabili alle attività ed agli impianti in oggetto, nonché ai relativi componenti, e in particolare CEI EN (Sicurezza delle apparecchiature e del macchinario elettrico), UNI EN L illuminazione dei luoghi di lavoro in interni D.M. 37/08 del 22 Gennaio : Norme per la sicurezza degli impianti - Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11-quterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. DPR 19/03/1956 n. 303 (Igiene sui luoghi di Lavoro). D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 (GU n del suppl. Ordinario n. 108) relativo all attuazione delle direttive europee in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, integrato e corretto dal D.Lgs. n. 106 del 3 agosto Decreto legislativo 12 novembre 1996 n. 615: Attuazione della direttiva europea 89/536 CEE - Compatibilità elettromagnetica Legge 186 del (Disposizioni concernenti la produzione dei materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti ed elettronici.) Legge 248 del e Regolamento di attuazione DECRETO 22/01/2008 n. 37 (Testo unico sull edilizia e regolamento di attuazione dell Art. 11 comma 13 in materia di impianti). Legge regionale n. 19 del 29 settembre Norme in materia di riduzione dell inquinamento luminoso e di risparmio energetico; Delibera della Giunta Regionale del 29 dicembre 2005 n Direttiva per l'applicazione della Legge regionale del 29 settembre 2003 n. 19 recante Norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e di risparmio energetico e successiva D.G.R 1688/2013 e s.m.i. Circolare esplicativa delle norme in materia di riduzione dell inquinamento luminoso e di risparmio energetico - Determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa n del 12 ottobre 2006 e s.m.i.; Disposizioni particolari Gestori Servizi di Energia e Comunicazioni, VVF, ISPESL, Aziende Sanitarie Locali, Enti Locali e sovralocali Classificazione degli ambienti Gli ambienti oggetto di analisi all interno del sito in oggetto si possono assimilare sostanzialmente ai locali indicati di seguito così come definiti dalla norma UNI EN : Zone di circolazione e corridoi 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 9 di 19
10 Magazzini, zone di stoccaggio Zone di movimentazione, imballaggio, spedizione Magazzini con scaffali, corsie con presenza di personale Officina, servizi generici per veicoli, riparazione e testing Uffici, zone archivio Uffici, reception Uffici, sale conferenza/riunioni Uffici, scrittura/lettura Le tipologie impiantistiche adottate saranno le seguenti: Zone esterne con esposizione alla pioggia e a getti d'acqua (illuminazione area posti auto scoperti): impianti con grado di protezione minimo IP55; Zone con esposizione all'umidità ma non a getti d'acqua: - impianti con grado di protezione minimo IP44 realizzati con tubazioni esterne posate a parete (ove ammessa la posa in vista); - impianti con grado di protezione minimo IP44 realizzati con tubazioni annegate nella muratura (ove non ammessa la posa in vista). Locali di uso civile (uffici, corridoi, vani scale ecc.): impianti ordinari minimo IP20 realizzati con tubazioni annegate nella muratura o canaletta in pvc a vista, con apparecchiature di comando luce e prese forza motrice della serie civile componibili Livelli illuminamento L obiettivo del presente progetto illuminotecnico è quello di verificare la rispondenza delle prestazioni del nuovo impianto di illuminazione alle raccomandazioni suggerite dalle norme in materia di illuminazioni di interni in condizioni ordinarie in relazione alla destinazione d uso dei locali. I calcoli illuminotecnici sono stati effettuati con l ausilio del software DIALux 4.12, per il calcolo in ambienti comunque irregolari, facendo riferimento ad apparecchi illuminanti a LED Aura Light o equivalenti. Tali calcoli hanno come scopo la determinazione dell illuminamento su un numero discreto di punti situati su prefissate superfici (piane o cilindriche, orizzontali o verticali) in modo da tracciare le linee isolux, ossia i luoghi geometrici che presentano lo stesso valore di illuminamento. Le verifiche illuminotecniche sono state sviluppate in relazione alle varie tipologie degli ambienti, secondo i criteri di cui alla norma UNI EN 12464/1: 2011, valutando: la distribuzione delle luminanze - fattori riflessione: soffitti da 0,7 a 0,9; parati da 0,5 a 0,8, pavimenti da 0,2 a 0,4 l illuminamento - valore medio mantenuto in funzione dei tipo di ambiente il fattore di manutenzione calcolo con il metodo avanzato in relazione alla frequenza manutentiva e alla vita utile delle sorgenti 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 10 di 19
11 l abbagliamento riferito alle tipologie di destinazione d uso degli ambienti, per gli ambienti con videoterminali sono stati valutati apparecchi con UGR<19 ulteriori parametri: - riflessioni e abbagliamento riflesso - illuminazione direzionale dei compiti visivi - colore della luce (LED per interni con 4000K) - resa del colore (LED per interni Ra>80) - sfarfallamento ed effetti stroboscopici (LED con reattori elettronici) - efficienza energetica La norma UNI EN :2011 riporta una tabella nella quale vengono elencate, per varie tipologie ed ambienti lavorativi (se l attività o il compito non viene menzionato, si deve far riferimento ad una situazione paragonabile) le caratteristiche illuminotecniche fondamentali da rispettare: l illuminamento medio mantenuto il valore massimo dell indice unificato di abbagliamento UGR il valore minimo di uniformità di illuminamento U0 sul piano di riferimento il valore minimo dell indice di resa del colore Ra Tipo di compito o attività in interni Zone di circolazione e corridoi Magazzini, zone di stoccaggio Zone di movimentazione, imballaggio, spedizione Magazzini con scaffali, corsie con presenza di personale Officina, servizi generici per veicoli, riparazione e testing Uffici, zone archivio Illuminamento medio mantenuto Em [lx] Valore massimo Indice unificato di abbagliamento UGR Valore minimo Indice di resa del colore Ra Uniformità di illuminamento U , , , , , ,4 Requisiti specifici aumentare a 200 lx se il magazzino e occupato costantemente 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 11 di 19
12 Tipo di compito o attività in interni Illuminamento medio mantenuto Em [lx] Valore massimo Indice unificato di abbagliamento UGR Valore minimo Indice di resa del colore Ra Uniformità di illuminamento U0 Uffici, reception ,6 Uffici, sale conferenza/riunio ni Uffici, scrittura/lettura , ,6 [ 10 ] Livelli di illuminamento ambienti oggetto di analisi Requisiti specifici nel caso rispettare prescrizioni previste per videoterminali Gli apparecchi illuminanti utilizzati sono indicati nel seguito e le loro caratteristiche tecniche e posizionamento sono rilevabili dagli elaborati allegati al progetto. I dati riportati nell allegato Calcoli illuminotecnici riguardano sostanzialmente i principali indicatori di qualità dell illuminamento ottenuto con le verifiche di progetto (valori medi di illuminamento sul piano di lavoro, coefficienti di uniformità, luminanza, ecc). Si specifica che in alcuni ambienti ove presente il controsoffitto, a causa della particolare conformazione degli impianti meccanici presenti all interno dello stesso, si possono presentare zone con bassi lavori di illuminamento che, sebbene contribuiscano a ridurre gli indicatori di qualità dell illuminamento a valori non accettabili, non hanno alcuna importanza quando si consideri con maggior precisione l area in cui si espleta il compito visivo e quindi il reale posizionamento delle postazioni di lavoro Dati generali Tensione concatenata degli impianti di distribuzione Sistema di distribuzione Tensione di fase e verso terra Tensione dei servizi ausiliari Livello della corrente di cortocircuito presunta sul QGBT 400 V FFF + N - TT 230 V 230 V c.a. 10kA Classificazione del sistema elettrico L alimentazione dell impianto elettrico è classificata dalle norme CEI 64-8 del tipo TT, di prima categoria, ciò perché la tensione nominale dell impianto non supera i 1000 Volt c.a. e la terra utente è separata dalla messa a terra del centro stella del trasformatore dell ente distributore. Per i sistemi TT è necessario realizzare un impianto di protezione, (messa a terra) coordinato con le correnti di guasto massime non eliminate entro 1 secondo, (se si utilizza il metodo dell interruzione automatica del circuito mediante interruttore differenziale), pertanto è 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 12 di 19
13 necessaria l installazione di un differenziale generale (in custodia isolante, per ogni utenza con contatore proprio) in modo che sia verificata la seguente formula: V=Ra*Ia 50V. Dove Ra è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, espressa in ohm, Ia è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, espressa in Ampere. L apparecchio necessario per la protezione da contatti indiretti è presente nei quadri di protezione e comando esistenti, il corretto funzionamento di detto dispositivo dovrà essere verificato in sede di esecuzione dei lavori Impianto di protezione contro i contatti diretti La protezione delle persone contro i contatti diretti con parti attive è realizzata con le seguenti modalità: per tutte le apparecchiature con grado di protezione meccanica contro la penetrazione dei corpi estranei almeno pari almeno a IP2X protezione delle parti attive con rivestimenti isolanti (cavi BT) Impianto di protezione contro i contatti indiretti La protezione contro i contatti indiretti è realizzata con interruttore differenziale esistente posto a monte di tutte le masse dell impianto, e per tutte le linee derivate Impianto di messa a terra L impianto di messa a terra è esistente e non sarà modificato, detto impianto è responsabilità generale del proprietario, pertanto non parte del presente progetto. Per i conduttori di protezione la sezione minima utilizzata è di: uguale alla sezione di fase per sezioni di fase <= 16 mm². 16 mm2 per sezione di fase > 16 mm2 e < 35 mm². ½ sezione di fase per sezioni di fase > 35 mm². I conduttori di terra e protezione saranno costruiti con lo stesso materiale dei conduttori di fase, inoltre, saranno posati all interno dello stesso tubo o sono parte integrale del cavo. Per i conduttori di protezione che non rispettano la condizione precedentemente descritta la sezione non sarà inferiore ai seguenti valori: 2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica 6 mm2 se non è prevista una protezione meccanica Per i conduttori di equipotenziale, le sezioni minime utilizzate saranno : 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 13 di 19
14 conduttori principali: metà del conduttore di protezione, con un massimo di 25mm² (se in rame) e un minimo di 6 mm² Per i conduttori supplementari è valido quanto detto sopra per i conduttori di protezione non posti nello stesso tubo del conduttore di fase. Si provvederà a collegare, col sistema sopra descritto: tutte le apparecchiature e utilizzatori elettrici di classe 1 Tubazioni e canalizzazioni metalliche contenenti conduttori elettrici 0 o un punto del secondario di trasformatori BT/BT non di sicurezza Protezione contro i cortocircuiti ed i sovraccarichi Tutti i conduttori dell impianto elettrico saranno protetti sia contro i cortocircuiti che contro i sovraccarichi. Gli apparecchi preposti a ciò avranno un sufficiente potere di interruzione simmetrica, devono cioè poter interrompere le massime correnti di cortocircuito previste, secondo quanto previsto dalle norme CEI 23-3 (per ambienti civili) 17-5 (per ambienti industriali). La protezione, delle condutture, da sovraccarico sarà demandata, agli stessi dispositivi che assicurano le protezioni di corto-circuito inseriti all inizio della conduttura, mediante interruttori magnetotermici con taratura uguale o inferiore alla portata massima della conduttura, (Iz). Nel calcolo della Iz si è tenuto conto della sezione dei conduttori, del tipo di isolamento e del fattore di posa all interno della stessa tubazione e/o canalizzazione, per una temperatura ambiente max di 30 gradi C in modo che siano sempre verificate le seguenti relazioni. Per i sovraccarichi: Ib<In<Iz e If<1,45 * Iz dove: Ib = corrente di impiego del conduttore. In = corrente nominale dell'interruttore di protezione. Iz = portata massima del conduttore moltiplicata per il coefficiente di riduzione dovuta alla contemporaneità di posa all'interno delle stesse tubazioni e/o canalizzazioni. If = Corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione. Per i corto circuiti: i2t K 2 S 2 dove: i2t = integrale di Joule per la durata del corto circuito K = coefficiente dipendente dal tipo di cavo e dal suo isolamento S = sezione del conduttore 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 14 di 19
15 3.3 Descrizione interventi Gli interventi in progetto consistono nella riqualifica funzionale ed energetica degli impianti di illuminazione artificiale, con installazione di sorgenti con tecnologia a LED e sistemi di gestione e regolazione automatizzati. La tipologia degli apparecchi illuminanti valutati mantiene per forme e dimensioni quanto attualmente presente, sia per quanto concerne le dotazioni a incasso nel controsoffitto, sia per quelle poste su strutture a vista. Per quanto attiene al Comparto 1 OFFICINA e MAGAZZINO Indicazioni generali Le attività operative previste, necessarie alla sostituzione dei sistemi di illuminazione esistenti, si possono suddividere secondo le tipologie di struttura a supporto degli stessi, tra cui in particolare: Locali con controsoffitto: sostituzione dell apparecchio illuminante e installazione di nuovo apparecchio a LED con mantenimento conduttori di collegamento esistenti, eventuale installazione di sistemi di comando/gestione/regolazione con riutilizzo delle vie cavo e conduttori esistenti e implementazione, per ogni sistema, di alimentazione elettrica dispositivo di regolazione (3G2,5), collegamento regolazione apparecchi illuminanti (2G1,5) Locali con blindoluce: sostituzione dell apparecchio illuminante e installazione di nuovo apparecchio a LED con mantenimento del collegamento esistente con spina di derivazione, nuove staffe e accessori installazione, eventuale installazione di sistemi di comando/gestione/regolazione con riutilizzo delle vie cavo e conduttori esistenti e implementazione, per ogni sistema, di alimentazione elettrica dispositivo di regolazione (3G2,5), collegamento regolazione apparecchi illuminanti (2G1,5) Locali con impianti a vista: sostituzione dell apparecchio illuminante e installazione di nuovo apparecchio a LED con mantenimento conduttori di collegamento esistenti, eventuale installazione di sistemi di comando/gestione con riutilizzo delle vie cavo e conduttori esistenti Locali con impianti a incasso: sostituzione dell apparecchio illuminante e installazione di nuovo apparecchio a LED con mantenimento conduttori di collegamento esistenti, eventuale installazione di sistemi di comando/gestione con riutilizzo delle vie cavo e conduttori esistenti 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 15 di 19
16 Servizi igienici: sostituzione dell apparecchio illuminante e installazione di nuovo apparecchio a LED con integrato sensore di presenza, mantenimento conduttori e vie cavo di collegamento esistenti, eliminazione sistemi di comando Nell allegato Elenco Prezzi si riportano le indicazioni analitiche di quanto previsto per ogni attività/opera/materiale in progetto. La tipologia degli apparecchi illuminanti e degli impianti di alimentazione esistenti si prestano ad una agevole sostituzione, peraltro, ove proposti, i nuovi sistemi di gestione/regolazione si interfacciano con le reti esistenti e con i nuovi apparecchi illuminanti dimmerabili senza comportare particolari modifiche/integrazioni alle reti stesse o ai relativi quadri elettrici di protezione e comando. [ 11 ] Schema elettrico collegamento dispositivi di comando e regolazione tipo PIR [ 12 ] Schema elettrico collegamento dispositivi di comando e regolazione tipo HF 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 16 di 19
17 Per quanto sopra esposto non si rilevano particolari necessità di modifiche/integrazioni ai quadri di zona o alle linee di distribuzione agli impianti di illuminazione, in sede di realizzazione dovrà comunque essere verificato il buon funzionamento dei dispositivi di protezione a servizio Tipologia apparecchi illuminanti Gli apparecchi illuminanti proposti sono stati differenziati per tipologia di installazione e destinazione d uso dell area da illuminare come indicato nelle tabelle seguenti. B - OFFICINA - MAGAZZINO cod. PL tipo lamp. installazione locali serviti pot. (W) durata LED STAIRWELL 16W CON SENSORE LED parete IP54 servizi ore LANTERNIN 37W LED incasso IP20 UGR<22 servizi ore L70 B50 MILIUM 38W (DIMM.1-10V) LED incasso IP20 UGR<19 uffici ore L70 B50 LEZZON 36W (DIMM.1-10V) PLAFONE LED JUNCUS STRIP LED W (DIMM.1-10V) JUNCUS STRIP LED W (DIMM.1-10V) plafone IP20 UGR<19 uffici ore L70 B10 LED plafone IP65 connettivi-magazzini 34 LED plafone IP65 officina-magazzini ore L80 B ore L80 B Sistema di gestione/comando Ad implementazione delle dotazioni con sorgenti led si prevede l installazione di sistemi per la gestione/regolazione degli apparecchi illuminanti. I dispositivi previsti si possono suddividere secondo le tipologie di area/locale servito, tra cui in particolare: Locali con controsoffitto: dispositivo per la rilevazione della presenza e luminosità (tipo PIR) ad incasso nel controsoffitto (eventuale sostituzione componente esistente) con implementazione alimentazione elettrica (3G2,5), collegamento regolazione apparecchi illuminanti e pulsante inibizione (2G1,5), max 10 apparecchi illuminanti per dispositivo Locali con blindoluce (rilevazione 360 ): dispositivo per la rilevazione della presenza e luminosità (tipo PIR) entro scatola di derivazione a vista con implementazione alimentazione elettrica (3G2,5), collegamento regolazione apparecchi illuminanti e pulsante inibizione (2G1,5), max 10 apparecchi illuminanti per dispositivo 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 17 di 19
18 Locali con blindoluce o a vista (rilevazione orientabile): dispositivo per la rilevazione della presenza e luminosità (tipo HF) entro scatola di derivazione a vista con implementazione alimentazione elettrica (3G2,5), collegamento regolazione apparecchi illuminanti e pulsante inibizione (2G1,5), max 10 apparecchi illuminanti per dispositivo Connettivi: dispositivo per la rilevazione della presenza (tipo infrarossi) entro scatola di derivazione esistente (eventuale sostituzione componente esistente) Servizi igienici: nuovo apparecchio a LED con integrato sensore di presenza, mantenimento conduttori e vie cavo di collegamento esistenti, eliminazione sistemi di comando Modifiche/integrazioni Come indicato in precedenza, per la tipologia degli apparecchi illuminanti e degli impianti di alimentazione esistenti, e per le caratteristiche dei nuovi sistemi di gestione/regolazione proposti, non si prevedono particolari modifiche/integrazioni alle reti stesse o ai relativi quadri elettrici di protezione e comando. 3.4 Consistenze I punti luce in progetto per il Comparto 1 risultano complessivi n. 625 (escluse le aree/locali non oggetto di intervento). Nelle tabelle seguenti sono riportate le consistenze distinte per ogni edificio/area, per ogni tipologia di installazione, e, per ogni area omogenea, sono state stimate le ore di funzionamento e l eventuale fattore di riduzione per relativo all implementazione dei sistemi automatizzati e/ per utilizzo non continuativo. Gli orari di accensione stimati sono i medesimi indicati nello stato di fatto, nella valutazione del fattore K (utilizzo) con i nuovi sistemi si è tenuto conto della destinazione d uso dei locali e della presenza di sistemi di regolazione/gestione. 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 18 di 19
19 Come si evince dalla sommatoria degli elementi proposti, la potenza installata dell impianto di illuminazione post-intervento risulta pari a ca. 25,81 kw, con un consumo di energia annuo stimato in ca kwh. [ 13 ] Riepilogo dati consistenze post-intevento progetto 3.5 Risultati conseguiti Gli interventi di riqualifica in progetto determinano una riduzione dei costi di gestione dell impianto di illuminazione artificiale attraverso: la riduzione della potenza installata pur mantenendo valori di illuminamento idonei e, ove presenti postazioni di lavoro, garantendo anche una limitazione dei valori di abbagliamento (UGR<19) l implementazione di sistemi di regolazione/gestione, nei locali uffici, magazzino, lavaggio e rimessa filobus, con regolazione presenza/luminosità, e nei locali servizi con gestione della sola presenza RIEPILOGO / COMPARAZIONE OFFICINA - MAGAZZINO TOTALE PUNTI LUCE POTENZA INSTALLATA CONSUMO ANNUO n. W kwh SDF PROG SDF PROG OTTIMIZZAZIONI PROG ,1% -73,1% I sistemi proposti consentiranno quindi una sostanziale riduzione della potenza installata pari a ca. il 67,1% e una stima di risparmio di energia pari a ca. il 73,1% (nelle condizioni di funzionamento ipotizzate). L elevata vita utile delle sorgenti led (fino a ore di funzionamento garantito) in sinergia con i sistemi di gestione/regolazione (a servizio dellla maggior parte delle sorgenti) garantiscono anche una sensibile riduzione degli interventi manutentivi e dei costi di gestione nel tempo. 1613_01_01B2_REL_TEC.docx Relazione Tecnica Comparto 1 Pag. 19 di 19
Necessità di progetto: SI, secondo guida CEI 0-2, se classificato come ambiente ad uso medico o se di superficie superiore a 400 m 2
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