Capitolo 26. Le politiche di crescita e di sviluppo
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- Camilla Villani
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1 Capitolo 26 Le politiche di crescita e di sviluppo
2 Il modello classico di Lewis Il modello è costituito da quattro elementi: L economia è di tipo dualistico, vi sono due settori distinti nel sistema economico: un settore tradizionale nel quale non vi è accumulazione di capitale ed un settore capitalistico nel quale si procede ad accumulazione di capitale (agricoltura ed industria manifatturiera). Esiste nel settore tradizionale un offerta di lavoro illimitata in corrispondenza del salario di sussistenza, w SUSS. La giustificazione per tale ipotesi è fondata sull osservazione che in tali settori la produttività marginale del lavoro è nulla e quindi si possono allontanare dei lavoratori senza che diminuisca la produzione.
3 Nel settore capitalistico l accumulazione di capitale consente di aumentare la produttività del lavoro. L offerta di lavoro in tale settore è infinitamente elastica in corrispondenza del salario w IND =(1+ρ)w SUSS. Tale differenza è dovuta all effetto ottico o premio per chi si trasferisce in città. La società è articolata in classi a cui corrisponde una spiegazione sociale della distribuzione del reddito secondo la quale i lavoratori consumano interamente il loro reddito mentre i capitalisti investono l intero reddito per accumulare nuovo capitale.
4 Nel settore capitalistico, per un dato livello di capitale, la produttività marginale del lavoro è decrescente. Fino a che punto le imprese domanderanno lavoro? La Fig mostra i livelli richiesti dalle imprese ed i relativi surplus per i capitalisti che saranno reinvestiti in nuovi capitali. Tale investimento aumenterà la produttività marginale del lavoro e di conseguenza la quantità di lavoro domandata che comporterà un nuovo e maggiore livello di surplus si verifica un processo di accumulazione di capitale che si autoalimenta. Bisogna sottolineare che l aumento di occupazione non porta ad un aumento del salario reale poiché vi è un offerta illimitata di lavoro data dal trasferimento dalle campagne alla città. In tale modo aumenta il prodotto industriale senza diminuire quello agricolo.
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6 Altri fenomeni riscontrati nel modello di Lewis sono La riallocazione settoriale delle forze lavoro La trasformazione della composizione settoriale della produzione La redistribuzione del reddito in favore dei capitalisti In termini di politica economica, la industrializzazione viene intesa come sinonimo di sviluppo. Il problema è quello di far partire il processo di sviluppo capitalistico. Lewis sostiene che sia l insorgere di una classe di persone che iniziano a risparmiare a far partire l accumulazione di capitale. Una seconda indicazione di politica economica sta nel fatto che l accumulazione di capitale non richiede alcuna rinuncia al consumo corrente. È sempre possibile impiegare lavoratori, improduttivi in agricoltura, nella produzione di beni capitali per aumentare la produttività del lavoro. Tuttavia si arriverà ad un punto in cui non è più possibile trasferire forze lavoro dal settore tradizionale a quello capitalistico senza diminuire il prodotto tradizionale e bisognerà passare ad altri modelli di crescita.
7 Il modello di Harrod-Domar I due economisti cercano di inserire le idee fondamentali del pensiero Keynesiano all interno di un modello di crescita. Il modello si basa su 3 equazioni. La prima si riferisce alla tecnologia ed ipotizza che essa sia a coefficienti fissi. In altre parole che vi sia un rapporto costante tra stock di capitale e produzione, K t /Y t =v, v>0. Tale rapporto può essere visto come una funzione di produzione in cui l unico input è il capitale, Y t =(1/v)K t. Il parametro v è detto intensità capitalistica della produzione ed indica la quantità di capitale necessaria per produrre ogni unità di output. La seconda equazione descrive i comportamenti di consumo dell economia, S t =sy t, 0<s<1.
8 La terza impone l equilibrio macroeconomico S t =I t. Differenziando la prima equazione abbiamo che dy t /dt=(1/v)(dk t /dt)=(1/v)i t. Le imprese domandano investimenti per adeguare la produzione alla domanda attesa. Se inseriamo tale risultato nella terza equazione avremo dy t /dt=(1/v)s t =(1/v)sY t e dividendo i membri per Y t otteniamo (dy t /dt)/y t =s/v. Il termine di sinistra indica il tasso di variazione percentuale del reddito che corrisponde al tasso di crescita del reddito che garantisce l equilibrio macroeconomico o anche tasso di crescita garantito, g w.
9 Ponendo l attenzione al lato dell offerta, possiamo individuare un tasso di crescita, tasso di crescita naturale g n, che esprime la crescita del prodotto potenziale ed è pari alla somma del tasso di crescita della produttività del lavoro e del tasso di crescita delle forze di lavoro. In formula avremo g n =n+λ. Poiché n, λ, s e v sono dei parametri dati e costanti non vi è nessun motivo per cui g n =g w. Se g n >g w, ossia n+λ>s/v, implica che le forze lavoro e le conoscenze tecnologiche crescono ad un tasso maggiore rispetto quello che garantirebbe l equilibrio. In altre parole si genera disoccupazione strutturale. La propensione al risparmio è troppo bassa rispetto al tasso di crescita naturale e l investimento è troppo basso rispetto alla potenzialità produttive dell economica. Ciò determina una bassa domanda attesa e quindi le imprese non sono incentivate ad investire e si accumulerà troppo poco.
10 Se g n <g w, ossia n+λ<s/v, l economia si trova in una situazione di sostanziale depressione dovuta ad una strozzatura determinata da un insufficiente crescita delle forze lavoro. L eccessivo investimento determina una domanda eccessiva che genera maggiore capacità produttiva e maggiori investimenti. Per avere g n =g w è necessario un intervento esogeno. Si possono considerare n, λ, s e v come variabili. È possibile influenzare n tramite politiche demografiche o politiche che incidono sui comportamenti di offerta di lavoro. La variabile λ (tasso di crescita della produttività del lavoro) è influenzabile tramite innovazioni tecnologiche.
11 La variabile s è modificabile tramite politiche di incentivo al risparmio o sui tassi d interesse o sull efficienza del sistema finanziario. Infine la variabile v è influenzabile modificando la composizione strutturale dell economia. Se, ad esempio, si favoriscono industrie ad alta intensità capitalistica la variabile v tenderà ad aumentare. Politica regionale italiana di favorire un industrializzazione pesante e concentrata.
12 Il modello di Kaldor Tale modello introduce un meccanismo di aggiustamento automatico della variabile s che si muoverebbe endogenamente per garantire l uguaglianza n+λ=s/v. Nel modello si ipotizzano due classi, lavoratori e capitalisti, e che queste abbiano diverse propensioni al risparmio. Il modo in cui si ridistribuisce il reddito tra le classi incide sulla propensione al risparmio. Quando g n >g w, ossia n+λ>s/v, si genera disoccupazione e la quota di reddito che spetta ai lavoratori diminuisce e quindi aumenta s. Grazie a tale aumento si avrà un aumento del rapporto s/v fino a quando il tasso di crescita garantito non eguagli quello naturale. Quando g n <g w, ossia n+λ<s/v, la popolazione cresce con un tasso più basso di quello che permette la crescita del reddito che assicura l equilibrio macroeconomico. Si ha una strozzatura dovuta a carenza di fattore lavoro che porterà ad un aumento dei salari ed ad una minore propensione al risparmio. La conseguenza sarà una diminuzione del rapporto s/v fino alla correzione dello squilibrio.
13 Il modello di Solow Solow sostiene di risolvere l instabilità del modello Harrod- Domar inserendo l ipotesi si sostituibilità tra i fattori produttivi (capitale e lavoro). In altre parole, il rapporto capitale-prodotto si muove in maniera tale da garantire endogenamente l eguaglianza tra tasso di crescita di equilibrio macroeconomico e tasso di crescita naturale. Tale modello mostra che esiste un sentiero di convergenza (steady state) raggiunto il quale, il reddito pro-capite cresce ad un tasso pari al tasso di crescita delle conoscenze tecniche. Tuttavia tale modello non fornisce alcuna spiegazione della crescita ma soltanto l esistenza e la stabilità di un sentiero di crescita bilanciata al quale il sistema economico converge.
14 Versione analitica del modello di Solow La funzione di produzione aggregata è Y t =F(K t,l t,a t ); capitale e lavoro hanno produttività marginali positive ma decrescenti, mentre i rendimenti di scala sono costanti. Tra le varie forme funzionali supponiamo che il fattore conoscenze tecnologiche entra nella funzione di produzione in modo moltiplicativo rispetto al lavoro, Y t =F(K t,l t *A t ); in questo caso si parla di progresso tecnologico labour augmenting. L aggregato A*L viene denominato lavoro in unità d efficienza o unità effettive di lavoro. Concentriamoci sulle dinamiche dei 3 fattori produttivi
15 Lo stock di capitale aumenta grazie agli investimenti alimentati dai risparmi, dk t /dt=i t =sy t. L input lavoro coincide con la popolazione e si ipotizza che essa corrisponda all intera offerta di lavoro e che il mercato del lavoro sia sempre in equilibrio. In altre parole il tasso di crescita del lavoro impiegato cresce allo stesso tasso, esogeno, con cui cresce la popolazione. Infine il tasso di crescita dell indice di conoscenze tecnologiche sia costante, esogeno e pari a g.
16 Imponendo la condizione di equilibrio macroeconomico avremo sy t =dk t /dt. Possiamo riscrivere i termini come y=y/(al) e k=k/(al) denominando y come produzione per unità efficienza di lavoro e k come capitale in unità efficienza di lavoro. Riscriviamo la funzione di produzione come y t =f(k t ), detta anche funzione di produzione in termini intensivi ed è crescente e concava. Analizziamo la dinamica di crescita del capitale aggregato, dk t /dt: sostituendo K t =k t A t L t avremo d(k t A t L t )/dt di cui dobbiamo calcolare la derivata.
17 dk t " d(k t A t L t ) dk = A t L t t dt dt dt + k da t dl tl t + k t A t t dt dt utilizzando la funzione di produzione in termini intensivi e sapendo che Y = yal dk t dt dk = I t = S t = sy t A t L t = A t L t t dt + k da t tl t dt + k t A t dl t dt considerando gli ultimi due termini delle uguaglianze e dividendoli per A t L t sy t = dk t dt + k t da t dt 1 dl + k t t A t dt 1 # sf ( k t ) = dk t L t dt + k g + k n # t t # dk t dt = sf ( k t ) $ ( n + g)k t
18 L ultima equazione è il punto centrale del modello di Solow e mostra come varia nel tempo il capitale in unità di efficienza. Si tratta di un equazione differenziale in k il cui studio può essere effettuato disegnando le due curve che la compongono, sf(k) e (n+g)k, ed analizzandone gli andamenti. La prima è una funzione crescente e concava, mentre la seconda è una retta con inclinazione (n+g). Se il valore di k fosse a sx del punto E, in cui le due curve si incontrano, tenderebbe a muoversi verso dx e viceversa. Se k fosse pari ad E rimarrebbe costante. Ciò implica che tale configurazione sia di equilibrio stabile (steady state), cioè un equilibrio che tende a perpetuarsi nel tempo.
19 Possiamo indicare tale equilibrio con y * =f(k * ). Ciò implica che affinchè y=y/(al) sia constante è necessario e sufficiente che Y ed AL crescano allo stesso tasso. AL cresce al tasso percentuale (n+g) e quindi in steady state anche Y deve crescere al tasso (n+g). A questo punto anche il rapporto reddito pro-capite, Y/L, deve crescere la tasso g. Riscrivendo il reddito in unità efficienza di lavoro come y t =(Y t /L t )/A t e considerando lo steady state, il numeratore deve crescere allo stesso tasso al quale cresce A, cioè il tasso esogeno e costante g.
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21 Analizzando la figura 26.2 possiamo notare che Se aumenta s si sposta verso l alto la curva sf(k) e verso dx la quantità k * ottenendo valori maggiori in staedy state. Se aumenta n la retta (n+g)k diventa più ripida comportando una diminuzione in k *. Se aumenta il tasso esogeno di progresso tecnico vi sarà un effetto negativo sul livello di reddito di steady state ma un elevato tasso di progresso tecnico porta ad un maggiore livello di reddito pro-capite.
22 Dal punto di vista della politica economica possiamo dire che stimolare la propensione marginale al risparmio ed il contenimento della crescita demografica causano effetti positivi sul livello di reddito in stato stazionario al quale si converge. Tuttavia non è possibile modificare il livello di crescita del reddito pro-capite di equilibrio una volta che lo si raggiunge. Infatti tale tasso di crescita, g, è esogeno.
23 Nuova teoria della crescita La spiegazione endogena dei tassi di crescita di lungo periodo permette di spiegare le differenze tra paesi e le differenze nel tempo delle performances di crescita. Altro aspetto superato dalla nuova teoria della crescita è il limite della esauribilità della crescita. Mancano in Solow elementi di autoalimentazione della crescita che raggiunto lo steady state si blocca. Si utilizza la stessa funzione di produtione Y=F(A,L,K) ma si introducono diverse equazioni che spiegano A in termini di comportamenti degli operatori economici. A può dipendere dagli investimenti in capitale fisico (Romer), dagli investimenti in capitale umano (Lucas) dall introduzione di nuovi fattori produttivi, da dinamiche sociali complesse
24 In generale si ipotizza che i fattori lavoro e capitale abbiano rendimenti di scala costanti mentre la funzione di produzione presenti rendimenti di scala crescenti. Ciò genera 2 problemi: Non si può ipotizzare che ogni fattore produttivo venga remunerato secondo la propria produttività La presenza di rendimenti di scala crescenti non conduce alla previsione di convergenza tra le economie (chi più ha cresce più velocemente). Il secondo problema è stato superato ricorrendo alla presenza di esternalità positive, Alcuni fattori produttivi generano un esternalità positiva che non deve essere remunerata poiché assimilabile ad un bene pubblico puro. I processi di produzione generano incrementi di produttività per i fattori (learning by doing e learning by watching).
25 Suggerimenti di politica economica Relativamente alle politiche fiscali, vengono ritenuti opportuni quegli interventi che agevolano gli investimenti in capitale (fisico e umano). La spesa pubblica deve essere indirizzata al capitale fisico, istruzione, formazione e per rafforzare la sicurezza degli operatori economici. Relativamente alle politiche monetarie, le teorie della crescita endogena affidano ad esse il compito di rendere il contesto macroeconomico stabile, cioè bassa inflazione, basso livello di indebitamento pubblico, un saldo di bilancio pubblico non in passivo e un sistema finanziario efficiente. Ciò permette di ridurre le incertezze sul futuro.
26 Relativamente alle politiche commerciali, ci si orienta verso l apertura al commercio per beneficiare di esternalità tecnologiche positive dei processi produttivi che hanno luogo in altri paesi. Relativamente alle politiche sociali, si è sostenuto una più equa distribuzione del reddito per garantire una maggiore stabilità sociale e politica come base per accumulare capitale fisico ed umano ed ottenere una soddisfacente performance di crescita. Infine vi è stata una grande attenzione alle politiche di disegno istituzionale. Infatti la performance di crescita economica dipende dai comportamenti individuali che sono a loro volta guidati dalle istituzioni intese come consolidati modelli di comportamento.
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