Il contributo dell azione e-welfare alle strategie della pianificazione

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1 Udine 11 dicembre 2004 A R S Agenzia Regionale della Sanità Regione Friuli Venezia Giulia Fondo Europeo Sviluppo Regionale Ministero dell Economia e Finanze Regione Autonoma Friuli- Venezia Giulia Il contributo dell azione e-welfare alle strategie della pianificazione Ranieri Zuttion

2 Reti integrate per la gestione del sistema di protezione delle persone anziane

3 Il bisogno Approccio guidato dal bisogno Necessità di dotarsi di uno strumento evoluto di valutazione del bisogno Rappresentazione unitaria del bisogno

4 SW GENeSys Il software Genesys strumento essenziale per: indirizzare i tecnici nell'applicazione di una metodologia valutativa corretta e, conseguentemente, favorire la pianificazione assistenziale maggiormente efficace; guidare i tecnici nella individuazione e nella selezione dei target di utenza con potenziali outcomes positivi in relazione al livello di offerta disponibile;

5 SW GENeSys Il software Genesys strumento essenziale per: favorire l inserimento del singolo utente nel nucleo residenziale appropriato, con conseguente erogazione degli interventi migliori per soddisfare i suoi bisogni, garantendo livelli assistenziali e contributi economici diversificati; realizzare una effettiva integrazione professionale e gestionale sociosanitaria;

6 SW GENeSys Il software Genesys strumento essenziale per: fornire gli elementi utili ad una valutazione di qualità e di costo-efficacia dei diversi modelli di risposta; orientare gli amministratori regionali e locali nelle scelte strategiche inerenti la pianificazione dei servizi ed interventi a favore della popolazione anziana;

7 Modello di simulazione FVG in breve : Livelli di simulazione Popolazione Domanda Si stima il numero di persone anziane (65+), per sesso e classe d età, con differenti livelli di dipendenza e con differente situazione abitativa e composizione del nucleo famigliare. Si stima il volume di servizi per anziani (sanitari e sociali) richiesto dalla popolazione (stimata al livello precedente). Criteri di classificazione Probabilità di utilizzo dei servizi Parte non sviluppata nel modello presentato ed elaborato all interno delle Spesa Si stima la spesa sanitaria e sociale totale associata al soddisfacimento della domanda (stimata al livello precedente). Costi unitari per servizio

8 Modello di simulazione FVG in breve : assunzioni Il modello Informal care Si tratta di una simulazione e non di una previsione Gli anziani dipendenti che non ricevono servizi formali si assume si avvalgano dell informal care. Tutti gli anziani non istituzionalizzati che vivono con altri (composizione del nucleo famigliare) si assume ricevano informal care. Non si tiene conto del costo opportunità legato all informal care. Popolazione Vi sono assunzioni legate ai criteri di classificazione Domanda Spesa Si assume che i servizi formali siano in grado di soddisfare tutta la domanda. Il riferimento è la rete di servizi aggiornata al 2000 Ci si concentra sui soli servizi formali stimando la spesa complessiva.

9 Le parti componenti il modello Livelli di simulazione: Popolazione La popolazione è stata stimata complessivamente per gli anni e separatamente per: Popolazione non istituzionalizzata Classe di età (65-69, 70-74, 75-79, 80-84, 85-89, 90+) ISTAT Proiezioni di popolazione Popolazione istituzionalizzata Classe di età (65-69, 70-74, 75-79, 80-84, 85-89, 90+) Sesso (M/F) Livello di disabilità Situazione abitativa Nucleo famigliare ISTAT Condizioni di salute e di ricorso ai servizi sanitari Sesso (M/F) Livello di autosufficienza ISTAT: L assistenza residenziale in Italia: regioni a confronto.2000 Base dati Val.Graf 2000/2001

10 Gli scenari Lo scenario base Gli scenari alternativi La situazione nell anno di riferimento (2000) viene replicata fino al Ossia si assume che rimangano: costanti le distribuzioni per popolazione istituzionalizzata e non istituzionalizzata costanti le distribuzioni tra i vari gruppi individuati (età, sesso, dipendenza, situazione abitativa, composizione del nucleo famigliare) costanti le probabilità di utilizzo alle varie tipologie di servizio. Si aggiornano solo i costi unitari, assumendo una crescita per anno del % dei costi sociali e del % dei costi sanitari. Si considera la proiezione centrale ISTAT di popolazione. Popolazione Domanda Spesa Possibili scenari alternativi: Proiezioni alta e bassa ISTAT Struttura per età-sesso di popolazione Dipendenza e aspettativa di vita Nucleo famigliare / situazione abitativa e servizi residenziali Informal care e servizi residenziali Rete dei servizi (balance of care)

11 Evoluzione della popolazione over 65enne fino al 2051 La Figura evidenzia come aumenti in futuro soprattutto la consistenza delle classi di età più avanzate. Fonte : proiezione ISTAT (centrale) ISTAT Proiezione centrale- popolazione over 65 Popolazione over e più

12 SIMULAZIONE: Soggetti dipendenti Soggetti dipendenti Stima soggetti dipendenti sulla base dello Scenario di base : valori assoluti

13 2.50 Indice di dipendenza del Caregiver indice di dipendenza degli anziani Caretaker e aged dependency ratio 2.00 Ratios caretaker ratio aged dependency ratio Si vede come il caregiver ratio sia in caduta libera, passando da quasi due (1.94) potenziali caretaker per anziano con almeno 80 anni nel 2001, a neanche un potenziale caretaker (0.56) nel Nel contempo raddoppia il rapporto di dipendenza degli anziani, passando dal 0.32 del 2001 al 0.68 nel La punta più alta (0.7) si tocca

14 Soggetti dipendenti sulla base dello Scenario di base : SIMULAZIONE: Livello di disabilità Questo è quello che potrebbe succedere se le condizioni 2000 rimanessero invariate salvo ciò che riguarda la dinamica demografica.

15 SIMULAZIONE: popolazione istituzionalizzata Soggetti isituzionalizzati sulla base dello Scenario di base : Popolazione istituzionalizzata CDR - FVG

16 Bisogni delle famiglie - i livelli di complessità assistenziale degli anziani assistiti a domicilio (punteggio BINA) sono sovrapponibili a quelli degli anziani assistiti in resistenza. - il 66% dei famigliare a tentato la soluzione domiciliare prima di ricorre all istituzione (il 30% anche per periodi superiori a 3 anni) - l impegno assistenziale richiesto alle famiglie è molto elevato e protratto nel tempo - ciò nonostante, tutti i famigliari affermano la volontà di voler garantire al proprio caro il diritto di poter invecchiare al proprio domicilio

17 Bisogni delle famiglie Solitudine Servizi Burnout Lavoratrici Straniere della cura Costi Abitazione

18 Due direttrici per l offerta 1. la riqualificazione dell offerta residenziale 2. lo sviluppo, la riqualificazione, la riorganizzazione, il potenziamento degli interventi/servizi finalizzati a garantire la permanenza a domicilio delle persone anziane non autosufficienti.

19 Due direttrici per l offerta Il tutto attraverso: l attribuzione di maggiori responsabilità al Distretto; lo sviluppo delle strategie di integrazione sociosanitaria ai diversi livelli (istituzionale, gestionale e professionale); una maggiore contrattualizzazione degli utenti e delle famiglie; lo sviluppo di forme partecipate di welfare locale.

20 Riqualificazione dell offerta Presupposti: residenziale l organizzazione dei servizi deve essere centrata sui bisogni delle persone adeguatamente valutati; la garanzia della centralità della persona e dei suoi bisogni e quindi della personalizzazione degli interventi si estrinseca nella elaborazione di Piani Individualizzati di Intervento;

21 Riqualificazione dell offerta Presupposti: residenziale la modularità di risposta, in funzione della specificità ed intensità del bisogno, garantisce maggiormente riguardo alla qualità ed appropriatezza degli interventi; la modularità della risposta non deve irrigidire il sistema di offerta esponendolo al rischio di spersonalizzazione, ma si deve garantire la flessibilità necessaria a centrare (plasmare) l organizzazione sulla persona.

22 Riqualificazione dell offerta residenziale modello in cui le diverse variabili oggetto di standardizzazione sono riferite a diverse ipotesi di composizione, in termini di domanda, delle strutture residenziali. il modello permette di verificare immediatamente l impatto della modifica delle variabili in gioco sulla realtà come fotografata con l indagine condotta dall Agenzia Regionale della Sanità nel 2002.

23 Riqualificazione dell offerta residenziale Sistema di Monitoraggio L azione e welfare del Progetto FReNeSys ha predisposto tre software : 1. Offerta Residenziale 2. Gestione ospiti 3. Liste di attesa

24 Approfondimenti sui temi della domiciliarità l Unità di Valutazione Distrettuale: riconsiderare in una logica operativa di rete la stessa struttura organizzativa oltre che le modalità di funzionamento dell UVD secondo criteri che avvicinino quanto più possibile ai cittadini il punto di accesso e che la rendano più agile e meno burocratica.

25 Approfondimenti sui temi della domiciliarità: Riorganizzazione assistenza infermieristica domiciliare Gestore dell assistenza infermieristica generale nell ottica del self-care Promotore di presa incarico anticipato del bisogno Attivatore di interventi di promozione alla salute nell ottica dell empowerment Attivatore di reti, risorse informali e formali presenti sul territorio

26 Approfondimenti sui temi della domiciliarità Gestore del caso attraverso la messo in rete di tutti i servizi sanitari e sociali presenti sul territorio Facilitatore nei processi di integrazione tra professionisti Utilizzatore di metodi e strumenti multiprofessionali Punto di ascolto e di orientamento per l accesso e la fruizione dei servizi offerti dall ass Tutor delle lavoratrici della cura straniere

27 Approfondimenti sui temi della domiciliarità Nuove Domiciliarità Nuove domiciliarità modalità operative nell approccio al fenomeno delle assistenti familiari nuove forme di residenzialità le associazioni locali

28 Finanziamento non autosufficienza Tre fattori ritenuti critici, quali: l impatto sulla rete di servizi; l incentivazione o meno dell home care; la distribuzione delle responsabilità tra Stato (società) e famiglia che determinano (considerando anche il ruolo delle donne e le conseguenze sulla loro partecipazione al mercato del lavoro)

29 Finanziamento non autosufficienza Quali alternative: effetti redistributivi di reddito sia inter che intragenerazionali sia nella distribuzione del reddito nell arco di vita del singolo individuo. integrazione tra assistenza sanitaria ed assistenza sociale; equilibrio, all interno della rete di servizi, tra servizi residenziali e assistenza domiciliare; equilibrio tra assistenza formale ed assistenza informale,

30 Finanziamento non autosufficienza Quali alternative: equilibrio, sempre nella rete di servizi, tra settore pubblico e settore privato. ruolo della famiglia e di conseguenza in termini di distribuzione delle responsabilità tra Stato e famiglie; ruolo del settore informale. interdipendenza tra assistenza informale e mercato del lavoro. infine, l impatto in termini di sostenibilità della spesa per l assistenza degli anziani non autosufficienti.

31 Finanziamento non autosufficienza L approfondimento ha considerato il termine modello per il finanziamento dell assistenza per gli anziani non autosufficienti come omnicomprensivo de: le modalità di finanziamento dell assistenza, ossia il sistema adottato a livello nazionale o locale per il finanziamento della rete di servizi offerti ; le forme di supporto che vengono riconosciute allo stesso anziano o a coloro che assistono l anziano su base individuale (carers).

32 Finanziamento non autosufficienza In questo senso le principali modalità di finanziamento dell assistenza sono: il risparmio privato l assicurazione privata volontaria senza sostengo da parte dello Stato l assicurazione privata sostenuta dalla Stato, tramite opportuni incentivi fiscali l assicurazione privata obbligatoria schemi pubblici basati sulla tassazione generale schemi pubblici di assicurazione sociale, forme miste pubblico e privato

33 Finanziamento non autosufficienza Nell analizzare tutte queste alternative i criteri considerati sono: chi si assume il rischio legato al finanziamento? qual è il ruolo del settore pubblico?

34 Finanziamento non autosufficienza Possibili ruoli spettanti allo Stato: regolatore del settore privato e fornitore di informazioni; erogatore di sussidi o soggetto impositore di tassazione; realizzatore di trasferimenti di risorse tra i diversi soggetti istituzionali fornitore diretto di servizi.

35 Finanziamento non autosufficienza Per valutare invece il successo di tali alternative si considera: l efficienza; l equità nella contribuzione; il rispetto dell indipendenza, del selfrespect, della dignità e della libertà di scelta; l impatto sulla solidarietà sociale;

36 Finanziamento non autosufficienza Circa le forme di supporto, il principale problema è la scelta tra: supporto in contanti, nella forma di benefici fiscali, reddito integrativo o pagamenti a favore dell anziano non autosufficiente o del carer. In tale categoria si possono per estensione far rientrare anche i crediti pensionistici riconosciuti in taluni casi ai carers; supporto in kind (traducibile come supporto in beni o materiale).

37 Finanziamento non autosufficienza Esperienze internazionali a confronto Germania Gran Bretagna Paesi Bassi Austria Francia Finlandia Svezia

38 DEFINIZIONE L APA è un budget di cura che viene riconosciuto alle persone anziane non autosufficienti per la copertura di spese assistenziali a domicilio e altri tipi di supporti quali gli adattamenti degli alloggi, la distribuzione dei pasti, i centri diurni, ecc. L APA interviene anche per le spese relative a servizi residenziali anche se in misura inferiore rispetto a spese per servizi domiciliari.

39 BENEFICIARI CRITERI: Avere almeno 60 anni Essere residente stabile e regolare in Francia Rientrare nei livelli di dipendenza compresi compresi tra GIR 1 e GIR 4

40 APA A DOMICILIO La valutazione del grado di dipendenza della persona anziana viene effettuata tramite visita domiciliare da un équipe medico-sociale. Se la persona rientra nei GIR 1 a 4, l équipe stabilisce di concerto con il richiedente, un piano di cura che corrisponde agli aiuti necessari per garantire alla persona la possibilità di rimanere a casa.

41 MODALITA UTILIZZO APA L APA può essere utilizzato per il pagamento di: servizi domiciliari erogati da organismi accreditati (service prestataire: : il personale è pagato dalla struttura) terze persone stipendiate dal beneficiario tramite assunzione diretta terze persone stipendiate dal beneficiario ma reperite, reclutate e gestite tramite l intermediario di un associazione che si occupa di tutte le pratiche burocratiche legate all assunzione di personale. (service mandataire: il beneficiario è il datore di lavoro)

42 CALCOLO APA L importo dell APA dipende dal grado di dipendenza e dal reddito del richiedente. E calcolato secondo dei criteri nazionali. Viene assegnato con i seguenti criteri: il grado di dipendenza: GIR 1 a 4 reddito del beneficiario Il beneficiario è tenuto a partecipare alla copertura finanziaria dell APA in misura del proprio reddito

43 DATI APA ANNO marzo giugno settembre dicembre 2002 domande depositate beneficiari APA effettivamente versati percentuale APA a domicilio 15% 35% 42% 51% importo mensile medio APA a domicilio APA in residenza Parte a carico del dipartimento e del beneficiario a domicilio 484 / / / / 25 in residenza 238 / / / / 128

44 Grazie per l attenzione

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