L immigrazione marocchina in Lombardia

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1 L immigrazione marocchina in Lombardia (a cura di Sofia Borri, Associazione punto.sud) Novembre 2004 Realizzato con il contributo di 0

2 Co-Finanziato da Commissione Europea DG Giustizia e Affari Sociali * Call for proposal JHA/A2/2002/HLWGH - preparatory actions: cooperation with third countries in the area of migration (Budget Line B7-667) Titolo del progetto Il migrante marocchino in Italia come agente di sviluppo e di innovazione nelle comunità di origine punto.sud Via Angera Milan, Italy Tel /5 Fax puntosud_migrazioni@iol.it Sito web: E autorizzata la riproduzione citando la fonte. * This document has been produced with the financial aid of the European Union. The views expressed herein should not be taken, in any way, to reflect the official opinion of the European Community. 1

3 L immigrazione marocchina in Lombardia (Sofia Borri, Associazione punto.sud) Indice 1. La consistenza della presenza marocchina in Lombardia 2. Profilo demografico e motivi della presenza 3. Flussi migratori dal Marocco alla Lombardia 4. L imprenditorialità marocchina in Lombardia 4.1 Le fonti di registrazione del lavoro autonomo: caratteristiche e limiti 4.2 Gli imprenditori marocchini in Lombardia Bibliografia 2

4 1. La consistenza della presenza marocchina in Lombardia La regione Lombardia è la regione italiana con la maggiore presenza di cittadini stranieri sul proprio territorio, con presenze pari a quasi un quarto (22,9%) del totale nazionale (2004, Caritas/Migrantes). Si tratta di una regione di stabilizzazione e insediamento duraturo con una presenza variegata sia in termini di provenienze che di articolazione sul territorio regionale. Il gruppo nazionale più rappresentato è quello marocchino, anche in seguito all ultima regolarizzazione che a livello nazionale ha visto la perdita del primato da parte di tale comunità a favore dei cittadini rumeni e albanesi. Tabella 1: Soggiornanti in Italia, confronto Primi 15 paesi di provenienza. Soggiornanti al Soggiornanti al Primi 15 paesi v.a. % Primi 15 paesi v.a. % 1 Marocco ,4 Romania ,9 2 Albania ,2 Albania ,6 3 Romania ,3 Marocco ,4 4 Filippine ,3 Ucraina ,1 5 Cina Popolare ,1 Cina Popolare ,6 6 Tunisia ,4 Filippine ,4 7 Stati Uniti ,2 Polonia ,0 8 Jugoslavia ,6 Tunisia ,8 9 Germania ,5 Stati Uniti ,2 10 Senegal ,4 Senegal ,2 11 Sri Lanka ,4 India ,1 12 Polonia ,3 Perù ,1 13 India ,3 Ecuador ,1 14 Perù ,1 Egitto ,0 15 Egitto ,0 Sri Lanka ,9 TOTALE ,0 TOTALE ,0 Fonte: Elaborazioni su dati Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes ( 2003 e 2004). A fronte di un quadro nazionale che vede modificati gli equilibri delle provenienze, con la perdita del primato da parte del Marocco che con quasi presenze viene superato da Romania e Albania con rispettivamente circa e 3

5 presenze, la regione Lombardia si conferma territorio di insediamento privilegiato della comunità marocchina. La tabella 2 mostra infatti la situazione specifica della Lombardia che vede la comunità marocchina al primo posto con presenze, seguita da Albania e Romania con rispettivamente e presenze, a testimonianza del fatto che si denota anche a livello regionale un aumento consistente della porzione di popolazione straniera proveniente dall Europa Orientale. Tabella 2: Soggiornanti in Lombardia, confronto Primi 15 paesi di provenienza. Primi 15 paesi Soggiornanti al Soggiornanti al v.a. % %F Primi 15 paesi v.a. % %F 1 Marocco ,6 33,2 Marocco ,8 30,1 2 Albania ,7 41,7 Albania ,4 38,3 3 Egitto ,7 21,2 Romania ,9 45,1 4 Filippine ,7 61,7 Egitto ,2 15,1 5 Cina ,7 47,3 Filippine ,8 60,8 6 Romania ,1 52,4 Cina ,7 45,1 7 Senegal ,0 10,9 Ecuador ,0 62,3 8 India ,4 34,5 Perù ,8 64,0 9 Peru' ,4 65,0 Senegal ,5 12,1 10 Tunisia ,9 23,3 Ucraina ,3 85,3 11 Sri Lanka ,8 43,1 India ,2 29,3 12 Pakistan ,5 19,1 Pakistan ,7 15,7 13 Germania ,3 58,1 Tunisia ,4 22,5 14 Francia ,0 56,7 Sri Lanka ,4 40,0 15 Jugoslavia ,8 44,2 Germania ,7 58,2 TOTALE ,0 45,9 TOTALE ,0 44,7 Fonte: Elaborazioni personali su dati Istat Fonte: Dossier Statistico Immigrazione 2004 Caritas/Migrantes L assenza di dati ufficiali dettagliati secondo le diverse nazionalità sui risultati della regolarizzazione prodotta dalle leggi 189/2002 e 222/2002 non permette di 4

6 fare un analisi articolata 1 della popolazione marocchina attualmente presente in Lombardia. Al fine di illustrare alcune caratteristiche socio-demografiche dei cittadini marocchini e la loro distribuzione sul territorio lombardo, il presente lavoro ha quindi utilizzato gli ultimi dati Istat disponibili. La tabella 4 mostra la distribuzione territoriale degli stranieri nelle 11 province lombarde. Tabella 3 Permessi di soggiorno in Lombardia secondo le province. Anno 2002 Province VA CO LC SO MI BG BS PV LO CR MN Totale regione v.a % 6,1 4,4 2,2 0,8 49,1 8,8 16,2 3,2 1,5 3,2 4,4 100 Fonte Elaborazioni personali su dati Istat La tabella 5 illustra come la presenza marocchina, considerata secondo il genere, si distribuisce nelle 11 province lombarde. Tabella 4 Permessi di soggiorno per i cittadini marocchini presenti in Lombardia secondo il sesso e le province. Anno 2002 Province VA CO LC SO MI BG BS PV LO CR MN Totale regione Maschi v.a % 7,1% 3,9% 3,0% 1,5% 32,1% 16,2% 19,6% 3,4% 1,8% 4,0% 7,4% 100,0% v.a Femmine % 9,2% 4,6% 3,2% 1,5% 24,7% 17,5% 20,1% 3,6% 2,0% 5,1% 8,4% 100,0% Totale v.a % 7,8% 4,1% 3,1% 1,5% 29,7% 16,7% 19,8% 3,5% 1,9% 4,4% 7,7% 100,0% Fonte: Elaborazione personali su dati Istat 1 Un analisi più dettagliata che consideri anche la distribuzione territoriale secondo le province, che riferisca per esempio dei diversi motivi della presenza sul territorio (motivo di rilascio del permesso) delle differenti classi di età presenti. 5

7 L insediamento sul territorio della regione appare abbastanza consolidato e diversificato; quella marocchina è infatti la nazionalità più diffusa in 6 province Lombarde su 11 (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Mantova e Sondrio). Al di là del primato di presenze è possibile individuare un area privilegiata di insediamento: nelle province di Milano, Bergamo e Brescia, infatti, si concentra più del 65% dei cittadini marocchini presenti in Lombardia; l attrattività di tale area è costituita dal tessuto socio-economico diversificato e dinamico di queste province caratterizzate da forte urbanizzazione e industrializzazione. Altri poli significativi della presenza marocchina lombarda sono le province di Varese e Mantova. Il confronto con la distribuzione geografica della totalità della presenza straniera in Lombardia evidenzia come la comunità marocchina sia distribuita in maniera più omogenea su tutto il territorio regionale. Il dato più rilevante in questo senso è dato dalla forte concentrazione della popolazione straniera totale nella provincia di Milano con quasi la metà delle presenze; in controtendenza i marocchini che sono presenti solo per un terzo nella provincia capoluogo lombardo. Si nota infatti che la percentuale di presenza dei cittadini marocchini è superiore in tutte le altre province lombarde (tranne Como leggermente più bassa) con i picchi delle province di Bergamo e Mantova dove tale percentuale viene quasi raddoppiata rispetto a quella della popolazione straniera totale. Infine si segnala che la presenza femminile marocchina sembra seguire lo stesso modello di diffusione del complesso della comunità, unica eccezione la provincia di Milano dove si situa il 24,7% del totale delle donne a fronte del 32% per gli uomini. 2. Profilo demografico e i motivi della presenza marocchina La distribuzione per classi di età dell immigrazione in Lombardia, come illustrata nel Grafico 1, mostra una popolazione giovane: più del 67% delle presenze è concentrato nella fascia di età compresa tra i 18 ei 39. Si attesta più o meno sugli stessi valori anche il totale dei cittadini marocchini presenti in Italia come mostra il Grafico 2. 6

8 Grafico 1 - Permessi di soggiorno per classi di età in Lombardia. Anno ,0% 20,0% 17,5% 20,5% 17,4% Presenze 15,0% 10,0% 5,0% 4,3% 12,1% 10,9% 6,3% 3,4% 2,0% 1,6% 4,1% 0,0% fino a oltre 65 Classi di età Fonte: Elaborazioni personali su dati Istat Grafico 2 - Distribuzione dei cittadini marocchini presenti in Italia per classi d età. Anno 2002 Presenze 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 6,0% 14,2% 15,3% 19,4% 18,4% 11,9% 6,9% 3,4% 1,8% 1,3% 1,5% 0,0% Fino a Oltre 65 Classi di età Fonte: Elaborazioni personali su dati Istat Il grafico 3 presenta infine la distribuzione per classi di età della popolazione marocchina presente in Lombardia; i dati evidenziano che tale presenza è leggermente più giovane non solo rispetto al resto degli stranieri sul territorio Lombardo, ma che in relazione al resto della comunità marocchina presente in 7

9 Italia. La concentrazione nella classe compresa tra i 18 ei 39 è infatti di oltre il 71%. Grafico 3 - Distribuzione dei cittadini marocchini presenti in Lombardia per classi di età. Anno ,0% 20,6% 20,0% 17,3% 18,4% Presenze 15,0% 10,0% 5,0% 5,5% 14,9% 11,0% 5,9% 2,5% 1,5% 1,0% 1,3% 0,0% fino a oltre 65 Classi di età Fonte: Elaborazioni personali su dati Istat Infine le ultime considerazioni riguardano i motivi alla base del rilascio del permesso di soggiorno. Le tabelle 5 e 6 illustrano i dati relativi al complesso dei permessi di soggiorno rilasciati in Lombardia. La tabella 5 li considera in relazione alle diverse province, la tabella 6 mostra il tasso percentuale delle diverse tipologie di permesso di soggiorno per il totale dei permessi rilasciati in Lombardia. 8

10 Tabella 5 Permessi di soggiorno in Lombardia per provincia e per motivo del rilascio. Anno 2002 Lavoro dipendente Ricerca lavoro Lavoro autonomo Famiglia Residenza elettiva Religione Studio Asilo politico Richiesta asilo v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Altri Varese , , , , ,7 62 4, ,6 48 5,0 78 8, ,2 Como , , , , , , ,4 53 5,5 42 4, ,6 Lecco , , , , ,5 16 1,1 68 1,3 44 4,6 9 0, ,2 Sondrio ,7 44 0, , , ,0 4 0,3 11 0,2 9 0,9 3 0,3 53 0,9 Milano , , , , , , , , , ,2 Bergamo , , , , ,2 68 4, ,6 42 4,3 45 4, ,2 Brescia , , , , ,9 63 4, ,1 81 8, , ,1 Pavia , , , , ,4 45 3, ,2 42 4,3 3 0, ,5 Lodi , , , ,0 11 0,1 12 0,8 48 0,9 25 2,6 27 2, ,8 Cremona , , , , ,1 35 2, ,1 44 4,6 17 1, ,8 Mantova , , , , ,5 21 1,4 61 1,1 87 9,0 7 0, ,5 Totale Lombardia Fonte: Elaborazioni su dati Istat Tabella 6 - Percentuale di incidenza dei diversi motivi di soggiorno per il totale dei permessi di soggiorno in Lombardia. Anno 2002 Lavoro dipendente Ricerca lavoro Lavoro autonomo Famiglia Residenza elettiva Religione Studio Asilo politico Richiesta asilo politico Altri Regione Lombardia 52,2% 2,8% 8,9% 27,1% 4,4% 0,4% 1,6% 0,3% 0,3% 1,8% Fonte: Elaborazioni su dati Istat 1

11 Un primo dato rilevante riguarda la maggiore incidenza dei permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro che si attestano intorno ad una percentuale di quasi il 64%. Si nota infatti che i soli permessi per lavoro subordinato superano la metà dei permessi totali (52,2%). Un analisi particolare delle tipologie di permessi di soggiorno per motivi di lavoro (lavoro dipendente, lavoro autonomo e ricerca lavoro) rivela che in Lombardia più dell 80% dei permessi concessi per lavoro è rappresentato dal lavoro subordinato, quasi il 14% dal lavoro autonomo e poco più del 4% da ricerca di lavoro. La lettura dei dati permette di rilevare che il lavoro autonomo degli stranieri in Lombardia ha una concentrazione territoriale molto marcata: le province di Milano e Brescia raccolgono quasi l 80% dei permessi per lavoro autonomo rilasciati; il restante 20% appare distribuito nelle altre 9 province con percentuali non significative. La dinamicità del tessuto economico dei queste due province sembra costituire un forte incentivo all avvio di attività imprenditoriali. Un ulteriore considerazione è necessaria in relazione alla specificità della provincia di Milano che raccoglie quasi il 70% dei permessi per lavoro autonomo: è importante segnalare infatti la presenza di alcune nazionalità, storicamente e quasi esclusivamente radicate nel capoluogo, caratterizzate da un elevato tasso di microimprenditorialità 2 come per esempio quella cinese e egiziana. Nella provincia di Milano è superiore rispetto al resto della regione l incidenza dei permessi di soggiorno per lavoro (68,6%), ed in particolare il lavoro autonomo con più del 12%. Un ultimo dato riguarda la provincia di Brescia che presenta il maggior numero di permessi per ricerca di lavoro con il 38% del totale regionale. Le tabelle 7 e 8 illustrano i dati, considerati precedentemente per il totale dei soggiornati stranieri in Lombardia, in maniera specifica per i cittadini di nazionalità marocchina. 2 Tale tasso viene calcolato come il rapporto tra il numero di ditte individuali di una determinata nazionalità e la popolazione residente. 0

12 Tabella 7 Permessi di soggiorno dei cittadini marocchini in Lombardia per provincia e per motivo del rilascio. Anno 2002 Lavoro Ricerca Lavoro Famiglia Residenza Studio Altri dipendente lavoro autonomo elettiva v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % Varese ,6 60 3, , ,0 3 4,9 4 8,2 24 5,4 Como 870 3,9 45 2, , ,6 2 3,3 1 2,0 15 3,4 Lecco 622 2,8 70 4,1 29 0, ,4 1 1,6 1 2,0 9 2,0 Sondrio 283 1,3 13 0,8 36 1, ,4 0 0,0 0 0,0 10 2,3 Milano , , , , , , ,7 Bergamo , , , ,7 1 1,6 2 4, ,5 Brescia , , , ,2 4 6,6 6 12,2 31 7,0 Pavia 550 2,5 68 3, , ,9 1 1,6 5 10,2 27 6,1 Lodi 378 1,7 51 3,0 40 1, ,0 0 0,0 1 2,0 13 2,9 Cremona 778 3, , , ,6 2 3,3 2 4,1 26 5,9 Mantova , , , ,3 7 11, ,5 25 5,7 Totale Lombardia Fonte: Elaborazioni su dati Istat Tabella 8 - Motivo di rilascio dei permessi di soggiorno dei cittadini marocchini in Lombardia. Anno 2002 Lavoro dipendente Ricerca lavoro Lavoro autonomo Famiglia Residenza elettiva Studio Altri Regione Lombardia 55,1% 4,3% 9,0% 30,2% 0,2% 0,1% 1,1% Fonte: Elaborazione su dati Istat 0

13 Considerando i motivi di concessione dei permessi di soggiorno dei cittadini marocchini presenti in Lombardia si nota che i motivi di lavoro assumono una significatività maggiore rispetto al totale degli stranieri in Lombardia, con più del 68% del totale; tra i permessi per lavoro aumenta sensibilmente la percentuale di permessi per lavoro dipendente e per ricerca lavoro, mentre quella dei permessi per lavoro autonomo si attesta più o meno allo stesso valore che per il resto dell immigrazione lombarda. Per quanto riguarda la ripartizione percentuale all interno dei permessi per lavoro, si rileva una situazione abbastanza simile a quella generale lombarda con l 80% dei permessi concessi per lavoro dipendente, poco più del 13% per lavoro autonomo e circa il 6% per ricerca lavoro. Un osservazione interessante nasce dai dati sul lavoro autonomo distribuiti per provincia: i permessi per lavoro autonomo appaiono distribuiti in maniera leggermente più diversificata per i cittadini marocchini che per il resto della popolazione straniera lombarda. Pur confermandosi la forte concentrazione nella provincia di Milano (56%), dovuta ovviamente al maggioro gradi di attrattività economica del capoluogo, si riscontra però anche una presenza decisamente più significativa della media in province come Bergamo, Varese, Pavia e Mantova dove i cittadini marocchini sembrano più propensi all attività autonoma della media degli altri stranieri. Questo fatto sembra confermato anche dalla modello insediativo della comunità marocchina illustrato in precedenza, che vede privilegiare una maggiore distribuzione sul territorio regionale. L elevato numero di permessi di soggiorno per motivi di famiglia (più del 30%) permette di ipotizzare in maniera ragionevole una tendenza crescente e ormai consolidata della comunità marocchina alla sedentarizzazione. Il meccanismo del ricongiungimento familiare ha permesso inoltre una sempre maggiore femminilizzazione per una comunità caratterizzata fino agli inizi degli Novanta da una forte prevalenza maschile. Si rileva ad esempio una percentuale di presenza femminile che non raggiunge il 10% nel 1992, per arrivare a oltre il 30% nel 2002 (Istat, 2002). 0

14 Infine risulta indispensabile segnalare che la presenza marocchina sul territorio lombardo è caratterizzata ancora da una forte componente irregolare. Secondo l indagine annuale dell Osservatorio Regionale sull Integrazione e la Multietnicità stima al 1 luglio 2003 (Osservatorio Regionale, 2004), la presenza di irregolari di nazionalità marocchina come quella maggioritaria rispetto altri gruppi nazionali (7.110 presenze, pari all 11,4% del totale). La condizione di irregolarità sembra essenzialmente legata al momento del primo ingresso in Italia; con il tempo infatti una buona parte riesce a regolarizzarsi, lo dimostra anche la sempre forte quota di cittadini marocchini che hanno usufruito delle varie regolarizzazioni (Caritas/Migrantes, 2004). 3. Flussi migratori dal Marocco alla Lombardia Lo studio dei flussi migratori risulta difficile in relazione all assenza di dati attendibili sulle regioni di provenienza dei cittadini marocchini presenti nel nostro paese. In Italia non viene rilevata la regione di provenienza ma, in maniera generica, il paese. Parallelamente in Marocco non esiste una mappatura statistica dei flussi in uscita dai diversi territori regionali. In Lombardia uno studio interessante è stato fatto dall Osservatorio Regionale per l Integrazione e la Multietnicità che nel 2002, all interno del questionario che permette ogni anno di monitorare il fenomeno della presenza straniera in Lombardia, ha previsto una mappatura delle regioni di provenienza dei cittadini marocchini intervistati. Il quadro che emerge da questa indagine mostra una forte complessità del fenomeno dell immigrazione marocchina che presenta un estrema varietà in termini di origini regionali. L indagine sopra citata individua tra le 16 regioni marocchine le 5 principali che alimentano i flussi verso la Lombardia: la regione del Grand Casablanca con il 32,8% degli ingressi, la regione di Fès-Boulmane con 12,2%, la regione di Rabat- Salé con l 11,5%, la regione di Tadla-Azilal con il 9,7, e infine la regione di Marrakech-Tensif-El Haouz con il 9,2%. Infine una considerazione circa la catena migratoria storica che collega la città di Beni Mellal e la sua regione Tadla-Azilal alla Lombardia, messa in luce nell ambito di vari studi sulla comunità marocchina. Lo studio diacronico dei flussi di ingresso 1

15 e delle origini regionale fatto sui cittadini marocchini intervistati nell inchiesta dell Osservatorio Regionale mostrano che si tratta di una catena storica e consolidata che ha visto il suo apice di intensità prima degli Novanta 3. Dalla fine degli ottanta ad oggi, pur restando consistente il flusso di persone provenienti da tale regione, sono le regioni di Casablanca, Fès-Boulmane, Rabat Salé a contribuire maggiormente al rafforzamento dei flussi verso la Lombardia. Di seguito viene riportata una tabella riassuntiva sulla ripartizione per regioni di origine dei marocchini presenti nelle province lombarde in modo da fornire un quadro di insieme della concentrazione delle diverse provenienze sul territorio regionale. Tabella 9 Ripartizione per regioni di origine dei marocchini presenti nelle province lombarde, in percentuale. Anno 2002 Province VA CO LC SO MI BG BS PV LO CR MN Totale regione Tanger-Tétouan 3,3 2,5 0,0 0,0 1,2 5,4 2,6 0,0 0,0 1,9 0,0 2,0 Taza-Al Hoceima Taounate 1,7 2,5 5,9 0,0 0,0 3,9 10,7 0,0 11,1 5,8 1,2 3,8 Oujda-Angad 3,3 0,0 2,9 0,0 3,5 0,8 7,3 2,1 0,0 0,0 1,2 3,7 Fès-Boulmane 20,0 17,5 11,8 30,0 5,4 24,8 18,8 2,1 11,1 3,8 3,6 12,2 Meknès-Tafilalt 5,0 0,0 0,0 10,0 2,4 2,3 5,6 0,0 0,0 0,0 1,2 2,9 Gharb-Chrarda- Beni Hssen Rabat-Salé-Semmour- Zaer 1,7 0,0 2,9 0,0 5,8 0,0 6,0 2,1 0,0 1,9 6,0 4,2 8,3 2,5 2,9 10,0 12,7 10,1 4,3 55,3 0,0 17,3 11,9 11,5 Casablanca 38,3 35,0 38,2 20,0 40,1 26,4 22,2 21,3 33,3 46,2 39,3 32,8 Chaouia-Ourdigha 8,3 10,0 5,9 0,0 2,7 0,0 5,1 12,8 0,0 1,9 1,2 3,8 Tadla-Azilal 0,0 15,0 23,5 0,0 10,5 14,7 9,0 2,1 0,0 13,5 4,8 9,7 Marrakech-Tensift- El Haouz 10,0 15,0 2,9 20,0 13,8 3,1 3,8 2,1 44,4 5,8 15,5 9,2 Doukkala-Abda 0,0 0,0 2,9 0,0 0,6 0,8 1,3 0,0 0,0 1,9 0,0 0,9 Souss-Massa-Draa 0,0 0,0 0,0 0,0 0,9 5,4 2,6 0,0 0,0 0,0 8,3 2,3 3 Nei flussi di arrivo in Lombardia prima del 1990 la regione di Tadla-Azilal appare come la seconda regione di provenienza con il 18,5% di ingressi dopo Casablanza che registra invece il 23,4% (Osservatorio Regionale, 2003). 2

16 Guelmim-Es Smara 0,0 0,0 0,0 10,0 0,3 1,6 0,4 0,0 0,0 0,0 2,4 0,5 Laayoune-Boujdour- Sakia El Hamra 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,8 0,0 0,0 0,0 0,0 3,6 0,5 Oued Eddahab-Lagouira 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 Totale Fonte: Osservatorio Regionale sull Integrazione e la Multietnicità (2003) 4. L imprenditorialità marocchina in Lombardia Il presente lavoro ha cercato si concentrare una parte della propria analisi quantitativa del fenomeno migratorio marocchino in Lombardia sul fenomeno del lavoro autonomo, in ragione di un interesse particolare per la categoria degli imprenditori come potenziali portatori di capitale (umano, sociale e finanziario) in un ottica di attivazione di dinamiche virtuose per lo sviluppo del paese di origine. 4.1 Le fonti di registrazione del lavoro autonomo: caratteristiche e limiti La principale fonte dato per rilevare il fenomeno del lavoro autonomo in Italia è costituita dall archivio informativo delle Camere di Commercio (Infocamere). Questa fonte, sebbene ufficiale, necessita di una certa prudenza nel suo utilizzo, onde evitare di sovrastimare l incidenza dell imprenditoria immigrata. Tale fonte dato infatti: - rileva le imprese straniere per paese di nascita del titolare, in luogo della cittadinanza, per cui include anche i cittadini italiani nati all estero - si riferisce alle cariche ricoperte e non al singolo iscritto, per cui nell archivio possono esserci persone ripetute più volte (perché ad esempio sono soci e titolari contemporaneamente) - include un certo numero di aziende che non risultano più attive, perché cessate, ma la cui denuncia di cessazione dell attività non è stata fatta pervenire alla camera di commercio 4 4 Si ipotizza, in proposito, che questo tipo di comunicazione non avvenga nei settori quali l edilizia, il commercio ambulante e le imprese di pulizia (settori che peraltro raccolgono molti lavoratori autonomi marocchini) tutte attività svincolate dall occupazione di un immobile, requisito, quest ultimo per il quale vi sarebbe l interesse da parte dell imprenditore a fornire questo tipo di denuncia. 3

17 - comprende gli iscritti nati in paesi a sviluppo avanzato, che, evidentemente, non rientrano nel target dei lavoratori autonomi immigrati - non comprende i titolari di una collaborazione coordinata e continuativa, che rientrano tra i lavoratori autonomi ma ai quali non è richiesta l iscrizione al registro della camera di commercio. Nonostante questi limiti, i dati Infocamere forniscono comunque uno spaccato della realtà imprenditoriale immigrata dando importanti indicazioni circa la rilevanza e l evoluzione del fenomeno; si rende necessario in ogni caso confrontarli con quelli effettivi registrati dal Ministero dell Interno, la fonte più autorevole al riguardo, che riporta i dati relativi ai permessi di soggiorno per lavoro autonomo 5. Un importante passo in avanti verso una definizione più precisa delle reali dimensioni del fenomeno è però stato fatto grazie ad una recente iniziativa congiunta della CNA e del Dossier Statistico Immigrazione della Caritas (Caritas/Migrantes, 2003), che ha ripulito i dati dell archivio Infocamere di tutti quei cittadini italiani nati all estero e rientrati in patria, prendendo in considerazione i soli imprenditori extracomunitari che al momento dell iscrizione hanno mantenuto la cittadinanza del proprio paese di origine (si veda tab. 10, colonna 2). Tuttavia anche questa operazione presenta un limite legato al fatto che una porzione non trascurabile di immigrati che hanno acquisito la cittadinanza italiana non viene conteggiata e questo è tanto più frequente per quelle collettività presenti in Italia da diverso tempo e per le quali il processo di integrazione è da ritenersi in fase avanzata 6. 5 A titolo di esempio, nel caso del Marocco, i titolari di impresa nati in questo Stato, al 3 trimestre del 2002, su dati Infocamere sono (1 in classifica), mentre i permessi di soggiorno per lavoro autonomo rilasciati a cittadini stranieri marocchini al sono stati (anche in questa rilevazione viene mantenuto il primato dal Marocco). 6 Lo scarto sostanziale rilevato ad esempio per i marocchini tra i dati CNA e quelli delle CCIAA (-44%), non è infatti certamente ascrivibile ad una cospicua quota di cittadini nati all estero ma ad un numero sostanzioso di soggetti che nel frattempo hanno acquisito la cittadinanza italiana. 4

18 Tabella 10 - Titolari e soci d'impresa stranieri, 3 trimestre 2002 Carica / Fonte Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere, 3 trimestre 2002 Caritas su dati Infocamere, 3 trimestre 2002 Titolari e soci Italia , ,00 di cui: titolari , ,00 di cui: in Lombardia (tit. e soci) , ,00 Titolari marocchini Italia , ,00 di cui: Lombardia 2.457,00 n.d. Fonte: Elaborazioni personali su dati Infocamere Tabella 11 - Titolari e soci d'impresa stranieri, 2003 Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere, 2 e 3 Carica / Fonte trimestre 2003 Caritas su dati CNA, Confartigianato su dati Infocamere, maggio 2003 Titolari e soci Italia , , , ,00 di cui: titolari , , , ,00 di cui: in Lombardia , , , ,00 Titolari marocchini Italia , , ,00 n.d. Titolari imprese artigiane n.d. n.d , ,00 di cui: nel Nord-Ovest n.d. n.d , ,00 di cui: Lombardia n.d. n.d , ,00 titolari impr.artig. marocchini n.d. n.d. n.d ,00 Fonte: Elaborazioni personali su dati Caritas (CNA), Confartigianato (Infocamere)^, CCIAA MI (Registro Imprese)^ ^Per Infocamere e Registro Imprese: nati all'estero; per CNA con cittadinanza straniera dato La tabella 10 mostra i titolari e i soci di impresa stranieri e marocchini in Italia e in Lombardia al terzo trimestre 2002 in base alle elaborazioni effettuate dalla Camera di Commercio di Milano e dalla Cna/Migrantes. Sebbene entrambe abbiano utilizzato la stessa fonte-dato (Infocamere) le stime risultano diverse. Nel 5

19 caso della tabella 11, che si riferisce al 2003, gli scostamenti sono ancora più rilevanti, in quanto cambiano anche le fonti-dato. Per questo motivo ai fini di un analisi più efficce, piuttosto che l utilizzo di un unica fonte, si rende necessario il confronto e la fruizione di più fonti dato contemporaneamente, consapevoli dei pregi e dei difetti che, immancabilmente, si accompagnano a ciascuna di esse Gli imprenditori marocchini in Lombardia I nati in Marocco guidano la graduatoria per paese di nascita dei titolari di impresa in Italia, con un numero di imprenditori pari a a fine , dato da considerare con molta cautela, per le ragioni esposte nel paragrafo precedente. Di questi, sono presenti in Lombardia: la provincia di Milano ne raccoglie quasi il 40%, seguita a distanza, dalle province di Bergamo e Brescia, con il 13,4%, Mantova con il 9,8% e Varese con il 7%. Tra le imprese individuali con titolare di impresa nato in Marocco, Infocamere censisce un insieme di 436 cooperative presenti in Lombardia, su totali in Italia (il più alto numero a livello regionale), tra le quali la società cooperativa a responsabilità limitata e la piccola società cooperativa a responsabilità limitata rappresentano le forme giuridiche più diffuse. Sempre secondo l archivio Infocamere i titolari di impresa individuale nati in Marocco per il 72,5% si situano nella fascia di età compresa tra i 30 e i 49, seguono coloro che appartengono alla classe con quasi il 16% e quelli della fascia di età con l 11,3%. Rispetto al genere del titolare di imprese individuali marocchine con riferimento al contesto lombardo, si va dall assenza di imprenditrici donne nella provincia di Sondrio, al 9,2% della provincia di Brescia, che detiene la più alta incidenza di imprese individuali con titolari di sesso femminile. Tra i due estremi si situano le province di Como con il 6,3%, Varese con il 6%, Milano con il 5,3% (il capoluogo ha però un incidenza maggiore con il 7,4%). Per quanto riguarda i settori di attività, quello del commercio all ingrosso e al dettaglio risulta il maggiore, con il 7 Dato Infocamere,

20 62%; seguono il settore delle costruzioni con il 21% circa e quello dei trasporti, magazzinaggio, comunicazioni con il 6,4%. Nella provincia di Milano pesa di più il settore del commercio e meno quello delle costruzioni, con rispettivamente il 67,5% e il 17,3%. Tabella 12 - Imprese individuali con titolare nato in Marocco (primi tre settori), e Settore V.A. V. % V.A. V. % Commercio al dettaglio al di fuori dei negozi Lavori completamento edifici Altri trasporti terrestri Totale Fonte: Elaborazioni personali su dati Ufficio Studi Camera di Commercio di Milano Tabella 13 - Imprese individuali con titolare nato in Marocco (primi 3 settori). Anni Settore V.A. V.% V.A. V.% V.A. V.% V.A. V.% Commercio al dettaglio, esclusi autoveicoli;rip.be ni personali Costruzioni Attività imm. Noleggio,informat ica,ricerca, al.attività prof. E imprendit Totale Provincia di Milano , , Totale Lombardia 1,388 2, ,207 Totale Italia 12,150 17,230 21,086 24,751 Fonte: Elaborazioni personali su dati Ufficio Studi CCIAA Milano 7

21 Nelle rilevazioni da fine 2000 a fine 2003 (tabella 13) la fonte dato è stata il Registro delle imprese della CCIAA di Milano, interrogato attraverso il software specifico Stockview. Per quelle precedenti (tabella 12) lo strumento di lettura adottato è stata la classificazione delle attività economiche ATECO 91 abbinata a ogni impresa individuale con un codice che consentiva una descrizione dettagliata degli esercizi intrapresi (Camera di Commercio Industria Artigianato di Milano, 2000). Per questo motivo le classificazioni dei settori di attività riportano delle differenze, come mostrato dalle tabelle 12 e 13. La serie storica evidenzia la crescita del settore del commercio che passa dal 34 al 67,5% negli tra il 1999 il 2002, seguita da una sensibile contrazione che lo porta al 56,5% a fine Tale andamento risulta di segno contrario a quello dell edilizia, che in seguito ad una tenuta stabile nel 1999 e nel 2000, subisce una contrazione tra la fine del 2000 e del 2002, riprendendo posizione nell ultimo anno di rilevazione (passando dal 17,3 al 20,2%). Il settore dei servizi, su livelli decisamente più bassi, sembra comunque dare segni di progressiva crescita (aumentando dal 17,2 al 21,9%). Gli unici dati che permettono un confronto con alcuni precedenti a queste elaborazioni e che rendono possibile quantificare approssimativamente la dinamica imprenditoriale sono quelli forniti dalla ricerca condotta dall Ismu nel 1993 (Baptiste, Zucchetti, 1994) sull imprenditorialità nell area milanese, su elaborazione dei dati della Camera di Commercio di Milano (archivio Cerved). Nel 1993 le imprese individuali della comunità marocchina erano 70, per cui la variazione percentuale nell arco di tempo 1993/2003 (ultima rilevazione disponibile) è stata del 1656% 8. Nel 1993, secondo la ricerca Ismu, le imprese con titolare e/o responsabile nato in Marocco erano 191, di cui 70 appunto erano le ditte individuali, seguite dalle s.r.l. e dalle s.p.a. Rispetto all attività di impresa il settore del commercio e dei pubblici esercizi copriva il 31,4%, quello del credito e assicurazione e servizi alle imprese copriva quasi il 21%, quello della lavorazione e trasformazione dei metalli l 11%, l edilizia sfiorava il 9%. 8 Calcolata secondo la seguente formula: ( )/70*100 8

22 L esempio riportato è esemplificativo della difficoltà di operare dei confronti tra i vari, sia per l utilizzo di diverse fonti dato, ma soprattutto di diverse classificazioni delle varie attività, suggerendo, ancora una volta, la cautela nell utilizzo di tali fonti. Un altro elemento da tenere in considerazione è rappresentato dal cosiddetto tasso di microimprenditorialità, calcolato come rapporto tra il numero di ditte individuali di una determinata nazionalità e la popolazione residente. Tale tasso è utile per valutare la frequenza con cui i cittadini stranieri di differenti nazionalità scelgono un attività autonoma piuttosto che l inserimento lavorativo nel mercato del lavoro dipendente. Rispetto a questa grandezza, la comunità marocchina misura un basso tasso di microimprenditorialità (è il 4,3% al , che scende al 2,8% al e risale al 3,8% al ), che la colloca in una posizione intermedia tra il picco della comunità cinese con il 14,2% e il minimo di quella filippina con lo 0,4%. Una recente ricerca sul contributo degli extracomunitari allo sviluppo della piccola e media impresa in Lombardia, condotta da sociologi ed economisti appartenenti a diverse Università (Trento, Milano - Bocconi e Bicocca) coordinati da A. Chiesi (Chiesi, Zucchetti, 2003), ha utilizzato come base dati per studiare l evoluzione dell imprenditorialità etnica nella Provincia di Milano, l estrazione di tutte le ditte individuali i cui titolari risultano essere di nazionalità non comunitaria al 31/12/2001, integrata dall estrazione relativa al quinquennio relativa all impresa cessata. Questo dataset, composto da 7430 casi e da 112 nazionalità rappresentate nel campione, rileva la comunità marocchina come terzo gruppo per numerosità di consistenza di imprese attivate, dopo Cina e ed Egitto 9. Secondo questa ricerca le ditte individuali gestite da marocchini in provincia di Milano alla fine 2001 erano 787 e i settori maggiormente rappresentati: l edilizia, la confezione (abbigliamento e tessuti), il commercio e i servizi di pulizia. Quanto alle logiche di specializzazione economica e ai settori di attività, l attività prevalente è l edilizia e in generale prevale una distribuzione su attività a basso valore aggiunto e marginali, che rafforza l ipotesi della vacancy chain e 9 La percentaule di imprese marocchine attivate rappresenta l 8% del totale, con una densità di imprese di 1287 e un tasso di attività imprenditoriale del 3,8%. 9

23 dell entrata nei settori marginali progressivamente abbandonati dagli autoctoni (Solari, 2003). Bibliografia AA.VV., (2002), Le Extraimprese, Impresa&Stato, n.59 Baptiste, F., Zucchetti, E. (1994), L imprenditorialità degli immigrati nell area milanese. Una ricerca pilota, Fondazione Cariplo ISMU, Quaderni Ismu n. 4 Barsotti, O. (1996), Migrazioni e sviluppo in Marocco. Prospettive di un indagine incrociata, Ets Edizioni, Milano. Camera di Commercio Industria Artigianato di Milano, (2000, 2001, 2002, 2003), Milano Produttiva. Camera di Commercio Industria Artigianato di Milano, Elenco nominativi iscritti al Registro delle Imprese, fino 1 semestre Caritas/Migrantes, (2003), Immigrazione Dossier Statistico 2003, Nuova Anterem. Caritas/Migrantes, (2004), Immigrazione Dossier Statistico 2004, Nuova Anterem. Codagnone, C., Chiesi, A. (2003), Un approfondimento qualitativo: le imprese edili egiziane e le imprese di abbigliamento cinesi in Immigrati imprenditori. Il contributo degli extracomunitari allo sviluppo della piccola media impresa in Lombardia, Egea, Milano Confederazione nazionale dell'artigianato e della Piccola media impresa/caritas di Roma, (2002), Immigrati e imprenditorialità : realtà attuale e prospettive di sviluppo, Dossier Statistico Immigrazione. Dal Lago, A., (1994), La nuova immigrazione a Milano. Il caso del Marocco, in AA.VV. Tra due rive, Franco Angeli Lodigiani, R., Martinelli, M. (2003), Donne albanesi e marocchine a Milano: l incontro domanda-offerta di lavoro tra reti formali e informali, in La Rosa, M. e Zanfrini, L. (a cura di), Percorsi migratori tra reti etniche, istituzioni e mercato del lavoro, Franco Angeli, Milano. Marceglia, S. (2000), Milano, Marocco, Nigrizia, rivista n. 11. Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità, (2004), Rapporto 2003, Franco Angeli, Milano. Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità, (2003), L immigrazione straniera in Lombardia. La seconda indagine regionale, Franco Angeli, Milano. 10

24 Solari, L. (2003), La dinamica delle imprese individuali straniere a Milano in Immigrati imprenditori. Il contributo degli extracomunitari allo sviluppo della piccola media impresa in Lombardia, Egea, Milano. Ufficio Studi Confartigianato, (2003), Il fenomeno degli imprenditori immigrati: una scheda di sintesi, Roma. Ufficio Studi Confartigianato, (2003), Imprenditori immigrati: una realtà in crescita, Roma. 11

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