COMUNE DI RAVENNA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

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1 N Prot. Gen. N. 32 Prot. Verb. /eg COMUNE DI RAVENNA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO APPROVAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DEL COMUNE DI RAVENNA PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA ILLEGALITA L anno 2014 il giorno ventotto del mese di Gennaio alle ore 15:00 nella sede comunale; a seguito di apposito invito, si è adunata la Giunta Comunale sotto la presidenza del Vice Sindaco MINGOZZI GIANNANTONIO L appello risulta come segue: Presente N MATTEUCCI FABRIZIO Sindaco S MINGOZZI GIANNANTONIO Vice Sindaco S ASIOLI LIBERO Assessore S BAKKALI OUIDAD Assessore S CAMELIANI MASSIMO Assessore S CORSINI ANDREA Assessore S GUERRIERI GUIDO Assessore N MONTI MARTINA Assessore S MORIGI VALENTINA Assessore S PIAIA ROSA GIOVANNA Assessore Assiste il Segretario Generale DOTT. NERI PAOLO

2 Relatore l Assessore Massimo Cameliani Richiamata la legge 6 novembre 2012, n. 190 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione ; Dato atto che, in particolare, l art. 1, comma 8, della citata legge, dispone l'adozione, su proposta del responsabile individuato ai sensi del comma 7, entro il 31 gennaio di ogni anno, del Piano triennale di prevenzione della corruzione contenente l analisi e valutazione dei rischi specifici di corruzione e gli interventi organizzativi volti a prevenirli; Ricordato che il Dipartimento della Funzione Pubblica ha predisposto il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), successivamente approvato dalla Commissione Indipendente per la Valutazione e l Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CIVIT) con delibera n. 72/2013; Considerato che il PNA individua gli obiettivi strategici per la prevenzione della corruzione quali: - ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione; - aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; - creare un contesto sfavorevole alla corruzione; Il PNA con riferimento agli enti locali stabilisce quanto segue: gli indirizzi contenuti nel P.N.A. hanno come destinatari anche le regioni, gli enti del S.S.N., gli enti locali e gli enti ad essi collegati, fermo restando quanto previsto dall intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata il 24 luglio 2013 ai sensi dell art. 1, commi 60 e 61, della l. n. 190 del Nell Intesa del 24 luglio 2013 viene confermata l applicazione immediata delle disposizioni legislative e delle indicazioni del PNA negli enti locali per quanto non previsto nella presente intesa ; Vista la proposta allegata di Piano anticorruzione (All. 1) elaborata dal Segretario Generale dell Ente, in qualità di Responsabile della prevenzione della corruzione e Responsabile per la trasparenza, all'esito del lavoro interno che ha visto la fattiva collaborazione di un gruppo di lavoro rappresentato dai Dirigenti maggiormente coinvolti dalle aree di rischio determinate dalla legge n.190/2012 e dal P.N.A., poi dall'ufficio di direzione dell'ente con il supporto del FORMEZ nell ambito del progetto Interventi mirati al contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione centrale e locale ; Sottolineato che il Piano allegato è stato predisposto tenuto conto della realtà organizzativa comunale: Il Piano definisce anzitutto la mappatura delle attività esposte al rischio, evidenziando i rischi specifici su cui intervenire sulla base delle priorità segnalate; successivamente sono state individuate le misure da adottare nell ottica della prevenzione della corruzione, a seguito anche di numerosi colloqui di approfondimento con i responsabili delle aree ritenute maggiormente sensibili;

3 Dato atto che il Piano allegato (All. 1) comprende il Programma triennale per la trasparenza e l integrità (art. 10 d. lgs. 33/2013) nonché il Codice di comportamento del personale predisposto in attuazione del Codice nazionale (art. 54, comma 5, d. lgs. 165/2001; d.p.r. 62/2013), all interno di un unico Piano generale per la legalità elaborato in modo da realizzare un sistema integrato e organico, come auspicato dallo stesso Legislatore (art. 10, comma 2, d. lgs. 33/2013); Dato atto specificatamente che: l art. 54 comma 5 del D. Lgs. 165/2001 stabilisce che ciascuna pubblica amministrazione deve definire, con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione, un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento nazionale di cui al comma 1 del medesimo art. 54; con D.P.R. n. 62/2013 è stato approvato il codice di comportamento dei dipendenti pubblici ai sensi del comma 1 citato; la bozza di codice di comportamento è stata messa a disposizione, con procedura partecipata, dei principali portatori di interessi (c.d. stakeholders) nonché le organizzazioni sindacali ed RSU ed il CUG; su tale codice è stato inoltre richiesto il parere del SIV (struttura indipendente di valutazione) ai sensi dell art. 54 comma 5 citato e dell art. 30 comma 1) lettera l) del Regolamento sull Ordinamento degli Uffici e dei Servizi; nello specifico, i passaggi mediante i quali è stata attuata tale procedura aperta di partecipazione sono dettagliatamente spiegati nella relazione illustrativa depositata agli atti, dove viene inoltre fatta una disamina delle osservazioni pervenute sul testo del codice e la relativa valutazione da parte dell Amministrazione; al termine della procedura sopra descritta il testo finale del codice di comportamento aziendale che l Amministrazione ritiene di approvare è quello allegato alla presente deliberazione, di cui costituisce parte integrante e sostanziale; Dato atto che il codice, dopo la definitiva approvazione, verrà pubblicato sul sito web istituzionale nella sezione Amministrazione trasparente, sotto-sezione 1 livello Disposizioni generali, sottosezione 2 livello Atti generali ; il relativo link verrà comunicato all Autorità Nazionale Anticorruzione ai sensi dell art. 1, comma 2, lettera d), della L. n. 190/2012; Viste le ulteriori deliberazioni dell Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC ex CIVIT) in materia; Ritenuto, pertanto, di provvedere all approvazione del Piano della prevenzione della corruzione e della illegalità per il triennio 2014/2016 nella stesura allegata al presente atto per farne parte integrante e sostanziale (All.1);

4 Visti gli allegati pareri di regolarità tecnica espresso dal Segretario Generale e di regolarità contabile espresso dal Responsabile del Servizio Finanziario, in ottemperanza all art. 49 del D.Lgs. n.267/2000; Ritenuto di dichiarare l immediata eseguibilità del presente atto deliberativo al fine di porre in essere i conseguenti provvedimenti attuativi con la tempistica maggiormente funzionale/congruente con le esigenze organizzative dell'ente; Preso atto dell intervento degli Assessori Morigi e Piaia, le quali pur esprimendo voto favorevole al Piano generale per la prevenzione della corruzione e della illegalità, manifestano ancora delle perplessità sul mantenimento del riferimento ai social network all interno del Codice di comportamento del personale dell Ente, pur prendendo atto dell obiettivo miglioramento della formulazione del periodo di riferimento; Con votazione unanime palese, DELIBERA 1) di approvare il Piano triennale del Comune di Ravenna per la prevenzione della corruzione e della illegalità ( ) che si allega alla presente quale parte integrante e sostanziale (All. 1) e che comprende: - il Piano triennale di prevenzione della corruzione (art. 1, comma 8, legge 190/2012) - il Programma triennale per la trasparenza e l integrità (art. 10 d. lgs. 33/2013) - il Codice di comportamento del personale dell Ente (art. 54, comma 5, d. lgs. 165/2001; d.p.r. 62/2013) il quale costituisce specificazione ed integrazione del codice di comportamento nazionale approvato con D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013 e successive modifiche, a cui è fatto rinvio per quanto non diversamente specificato nel codice aziendale che costituisce a tal fine allegato integrante del codice di comportamento nazionale; 2) di disporre l adempimento delle azioni ivi previste in osservanza della normativa in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione e di trasparenza, anche tramite adeguamento del Piano della performance, ove opportuno e necessario; 3) di pubblicare il Piano nella Sezione Amministrazione trasparente del sito e sulla intranos, anche in vista del percorso formativo e/o partecipativo/divulgativo programmato dall Ente; 4) di procedere alle comunicazioni previste dal Codice di comportamento, nazionale e dell Ente; 5) di dare atto che il Piano allegato (All. 1) viene trasmesso al Dipartimento della Funzione pubblica e che sarà aggiornato periodicamente, in conformità alle scadenze di legge, previa pubblicazione di apposita relazione sulle attività svolte ai sensi dell art. 1, comma 14, legge 190/2012;

5 6) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, con separata ed unanime votazione palese, data l urgenza, ai sensi dell art comma - del D. lgs nr * * * * * * *