PICO. 1Smart Cities and Communities: Cultural Heritage

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1 1Smart Cities and Communities: Cultural Heritage PICO Giovanni PICO della Mirandola, conte di Concordia fu un riferimento dell Umanesimo italiano; dotato di una cultura immensa e l autore dell orazione "de hominis dignitate" apre quella visione della centralità indistinta dell essere umano al quale non può non riferirsi tutto ciò che la solenne definizione Unesco include nella categoria di Cultural Heritage e che giustamente la Repubblica adotta come priorità nel programma smart Cities and Communities. Questo progetto, nel prendere nome da Pico, vuole assumere e contribuire a rendere competitiva e vincente l esperienza del CH del paese in sede europea: e non ultimo mostrare come proprio contenuto proprio del CH, nelle sue articolazioni materiali e immateriali, può catalizzare ricerca e impresa attorno a un territorio come quello ferito dal sisma del 2012 e attivarsi come dimostratore di uno slancio di rinascita di cui ogni comunità e città, per una ragione o per l altra, in un tempo o nell altro non può non avere bisogno. A partire da questa visione il CH italiano deve essere studiato e preservato, per creare nuove opportunità di rinascita italiana e sedimentazioni di nuova cultura. Al cultural heritage del passato, al nuovo patrimonio digitalizzato e nativo digitale, al futuro cultural heritage che le generazioni del presente hanno l obbligo di perpetuare, le Smart Cities and Communities di oggi e domani devono rivolgere la propria attenzione progettuale. L idea alla base è ricollegare i contenuti e le forme del cultural heritage italiano attraverso legami di senso che, organizzando un flusso ininterrotto di contenuti scientifici, di ricerca, sociali e artistici, presenti diffusamente nel tessuto culturale, forniscano una cittadinanza migliore sia ai residenti, sia ai cittadini temporanei del turismo, sia ai cittadini invisibili delle generazioni a venire in modo da permettere ai singoli e alle diverse comunità territoriali di riappropriarsi di quell'intreccio di valori, di significati, di relazioni connessi al loro rapporto con i cultural heritages ed ambientali, che ne hanno definito storicamente la fisionomia. Lo sfruttamento delle più moderne tecnologie ICT rappresenta un estensione della gamma delle mediazioni fin ora utilizzate per mettere in sicurezza il contenuto, la struttura, l accesso e il contenuto del cultural heritage con i suoi fruitori, fornendo un modello utilizzabile con altri paesi europei. Non solo, la specificità di questa forma di mediazione costituisce uno strumento sociale con il quale i singoli o intere comunità, attraverso interazioni diffuse, possono contribuire ad accrescere e ulteriormente valorizzare il cultural heritage comune, riappropriandosi di quell'intreccio di valori, significati, relazioni connessi al rapporto con i cultural heritages ed ambientali. Per finire, il cultural heritage intaliano può e deve essere una risorsa ed opportunità economica, obiettivo condiviso dalle aziende piccole e grandi che scommettono nel progetto, e che lavorando assieme ai centri di ricerca, ai gestori di contenuto e alle pubbliche amministrazione si propongono di creare nuovi servizi e nuovi mercati incentrati sulla cultura e su un nuovo umanesimo. PICO vuole enfatizzare le possibilità date dalle nuove piattaforme, servizi ed applicazioni informatiche di studio, creazione, gestione del cultural heritage e di interazione sempre piu personalizzata, consapevole e sociale, le potenzialità dell ICT di supportare nuove ricerche nelle

2 discipline più tradizionali coinvolte con al preservazione e gestione ( nelle costruzioni, nei materiali, nella creazione di contenuto, nelle metodologie di accesso). PICO vuole creare due modelli interagenti di condivisione e gestione della Smart Culture nelle Smart cities: il modello user centrico, fondato sull uomo, sui suoi bisogni ed interessi e sul le modalità di contatto dell uomo, utente, turista e studioso, di ogni generazione nativa digitale o diventata tale con il cultural heritage: esso si tradurra nella creazione di servizi e di applicazioni di accesso singolo e condiviso, di strumenti di apprendimento automatico dal crowd analyisis, in soluzioni di gestione e fruizione della cultura che nascono dagli utenti per gli utenti il modello object centrico, fondato sul cultural heritage che deve ritrovare la sua olistica dimensione, in una rete di connessione tra l oggetto stesso fisico o virtuale e le sue mille rappresentazioni, le conoscenze distribuite prodotte nel passato e che saranno disponibili nel futuro: si vogliono fornire servizi e soluzioni affinchè si possa superare la frammentarietà della cultura italiana, la distribuzione dei beni in miriade di sedi collegate in una unica network di contenuti accessibile ovunque e a diversi livelli di astrazione, interesse ed approfondimento. PICO propone un architettura dicotomica della ricerca per il CH in cui ogni iniziativa può essere approcciata a diversi livelli distinti ma armonicamente uniti nella smart community. Con un paragone informatico, un grande albero binario in cui le foglie sono la esperienze, le ricerche, i singoli progetti che assieme formano un Glossario di potenzialità di Pico e che si raggruppano nelle due anime di ricerca e sviluppo; a partire dalla radice, PICO, si progetteranno soluzioni per le scienze delle cose e le scienza delle idee, le prime divise nelel diue anime di costruzioni e Materiali, e la seconda nelle due anime di Accesso e Cultura; ognuna di esse raccoglierà un attività piu Materiale ( dagli edifici, alle superfici e gli oggetti, agli utenti fisici e ai cataloghi e raccolte di CH) ad un attività Immateriale ( l informatica per le costruzioni e gli studi sui fondamenti che materializzano il CH, i servizi per le reti immateriali di fruitori del CH fono alll analisi informatica immateriale per definizione dei contenuti )

3 PICO vuole coniugare ricerca, attività imprenditoriale, impiego delle risorse culturali di possessori e creatori pubblici e provati per fornire per le smart communitieis nuovi STRUMENTI e nuove SOLUZIONI ed in particolare: 1. Strumenti di analisi e acquisizione del cultural heritage ( conoscere e registrare le memorie) o Strumenti informatici innovativi per l'acquisizione, la preservazione e l'analisi delle opere, l'accesso comparativo e la ricerca per similarità. Si vuole promuovere attività di ricerca, e di prototipazione verso nuovi prodotti IT finalizzate allo realizzazione di nuovi strumenti semi automatici per l analisi digitale del cultural heritage sia in termini di contenuto che in termini stilistici. Le nuove soluzioni affiancheranno allo studio dell oggetto nella suo aspetto globale, un approccio innovativo basato sull anali dei dettagli, selezionati e riconosciuti automaticamente con nuovi strumenti di apprendimento per mutuare le conoscenze degli esperti e applicarle in ambiti fino ad ora inesplorati. o Nuove tecnologie per la acquisizione, modellazione e visualizzazione di oggetti tridimensionali e multidimensionali (spazio temporali) e di visualizzazione multidimensionali di eventi e di correlazioni. 2. Strumenti per garantire il monitoraggio dei beni, la loro sicurezza e prevenzione e fruizione o Costruzione di reti organizzate a livello territoriale e la messa in comune d infrastrutture e servizi collettivi (Cultural Local Area Network)

4 tecnologie in situ per la sicurezza anticrimine e per la sicurezza nei confronti dell incendio tecnologie in situ per la sicurezza nei confronti di sismicità, vulcanesimo, dissesti idrogeologici, allagamenti e inquinamento atmosferico Sensori e sistemi di monitoraggio per la conservazione preventiva dei beni storici, artistici e architettonici o Strumenti e soluzioni di geomatica per la ricostruzione e modellazioni 3D di edifici danneggiati e da tutelare o Modelli automatici di Monitoraggio e Validazione delle esperienze culturali giovanili attraverso la raccolta e l analisi automatica di dati sensoriali: per validare l interazione degli utenti con gli oggetti culturali, il loro coinvolgimento e l efficacia anche dal punto di vista economica delle iniziative culturali 3. Strumenti per LA CREAZIONE Del cultural heritage o Strumenti di gaming, augmented reality and collaboration per la creazione di cultura e l accesso alla cultura in modo collettivo o realizzazione di un prototipo di sistema (composto da app mobile e struttura server) che permetta di ridurre il gap tra le informazioni e le opere artistiche presenti sul territorio, sfruttando le dinamiche di gioco, la socialità e l augmented reality. o Strumenti per Promuovere il Riuso del cultural heritage Strumenti per la creazione di un unico spazio virtuale per la cultura digitale, i metadati, i dati validati ed emozionali ad essi associati, come piattaforma abilitante per il ri uso del cultural heritage. 4. Strumenti DI BUSINESS PER I Cultural heritages o Strumenti per permettere ai creatori ed utilizzatori di contenuti di condividere, accedere e sfruttare economicamente i cultural heritages digitali, anche in forme diverse da quelle originali. o Strumenti per garantire diritti e modelli di business nel riuso del cultural heritage anche epr le piccole imprese. o Piattaforme Oggetto centrica in cui l oggetto culturale nella sua olistica apparenza, rappresentazione e descrizione possa essere acceduto e riusato a diversi livelli. Tecnologie di data association e sentiment analysis per interpretare le esigenze degli utenti nell accesso e riuso dei beni. 5. Soluzioni per le esperienze culturali nelle smart cities o SOLUZIONI personalizzati per nuove esperienze culturale utilizzando il paradigma delle mobile augmented apps quale canale di distribuzione o Context awareness/personalization for cultural experience enhancement Tecnologie di Context management dove diverse informazioni di contesto vengono aggregate per identificare eventi complessi (o situazioni). Gli eventi complessi possono considerarsi come interpretazioni del contesto, con un altro grado di astrazione semantica. o Modellazione dei contesti ambientali personali sociali e spaziotemporale o Sistemi e servizi di analisi e di ragionamento automatico finalizzati alla fornitura di contenuti, informazioni e servizi personalizzati e contestualizzati/adattati alla situazione del momento ed orientati al miglioramento dell esperienza culturale. o Componenti di recommendation basati sull analisi intelligente delle informazioni raccolte e gestite dalla piattaforma. o HCI Components for enhanced user experience: set di modelli di interazione e facility per la fruizione di informazioni sia da dispositivi mobili che dal web. 6. SOLUZIONI per Garantire il coinvolgimento dell utente (crowd engagement) o Mobile Crowdsourcing for Social and Cultural Engagement

5 o Nuovi processi di creazione ed elaborazione collettiva di conoscenza per i cittadini che vivono e si muovono nella smart city. Il mobile crowdsourcing proposto in Pico vuole introdurre un processo collettivo di creazione e di elaborazione della conoscenza mediante il coinvolgimento attivo di cittadini che, dotati di device mobili (come smartphone e tablet), si muovono nella smart city, nelle strade e nelle piazze, visitano i musei e i teatri. o Automatic&Crowd VIDEO Tagging: Struementi di automatic tagging di contenuti spazio temporali di video culturali, storici ed artistici, riconsocimento semantico della memorie, per la sommarizzazione il filtraggio e la ricerca in modalità crowd_by_design o Augmented user interface per facilitare l accesso e la visualizzazione delle informazioni 7. Soluzioni di sviluppo software SOLUZIONI di sviluppo di software da parte di terze parti che possano riusare i contenuti e le dinamiche abilitate dalla piattaforma, per dare luogo a nuove iniziative (sociali, di uso pubblico, imprenditoriali, ), ovvero mettere a disposizione opportune Application Programming Interfaces (APIs) per il riuso dei contenuti al fine della realizzazione di nuovi servizi secondo la logica delle mash up del new web. o Realizzazione di un glossario che raccoglie nuove proposte progettuali per la realizzazione dei servizi utilizzando la Piattaforma Pico. Il progetto PICO per garantire il raggiungimento degli obiettivi sopraindicati, in un ottica di Smart City adotterà un modello gestionale multi livello fondato sui seguenti principi: dimensione territoriale; organizzazione a rete; apertura e partenariato con le imprese. In tale modello gestionale, vi è un livello superiore che gestisce il sistema culturale del territorio secondo i principi della sostenibilità economica; un livello inferiore nel quale ogni istituzione culturale svolge le proprie attività in coerenza con le politiche gestionali decise per il sistema nel suo complesso. Al livello superiore sono realizzate le attività comuni (amministrazione, promozione, rapporti con i privati, progettualità culturale, attività commerciali e così via); al livello inferiore sono realizzate le attività operative (performance, esposizioni, educazione, ricerca, ecc.). 8

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