PIANO DI COMUNICAZIONE PROGETTO LIFE+07 NAT IT Petromyzon And River Continuity (P.A.R.C)
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- Ida Bellucci
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1 PIANO DI COMUNICAZIONE PROGETTO LIFE+07 NAT IT Petromyzon And River Continuity (P.A.R.C) 1
2 1. PREMESSA Attraverso studi ed indagini effettuati nel 2004 nell area del SIC IT Parco Magra- Vara si è giunti alla scoperta della presenza di esemplari giovani di Lampreda; in particolare sono state trovati ben 2 delle 4 specie conosciute in Italia: la lampreda di mare (Petromyzon marinus) e la lampreda di ruscello (Lampetra planeri). Inoltre il sistema fluviale Magra-Vara risulta l unico in Italia in cui è stata accertata la riproduzione della Lampreda di mare. A seguito di questa scoperta il Parco ha attivato due progetti: nel Monitoraggio delle popolazioni di Ciclostomi presenti in provincia della Spezia" in collaborazione con la Provincia della Spezia e il Dip.Te.Ris. dell Università di Genova; e nel Interventi di miglioramento ecologico volti al recupero di popolazioni ittiche all interno del S.I.C. Parco della Magra-Vara. Obiettivo principale è stato migliorare le condizioni ambientali dei due fiumi e ricostituire la continuità dei corsi d acqua in modo da permettere alle specie ittiche di recuperare gli originali areali di distribuzione. La Lampreda era una specie largamente diffusa in tutta Italia fino a circa un secolo fa, quando, con la costruzione delle prime dighe sui corsi d acqua, è iniziato un progressivo spopolamento, accelerato sempre più da numerosi fattori antropici e non: - gli sbarramenti lungo i fiumi che impediscono agli esemplari adulti di risalire verso le aree di riproduzione - l inquinamento delle acque dei fiumi e dei substrati fangosi/sabbiosi dove la lampreda trascorre l intera fase larvale (circa 5 anni) - la scomparsa degli habitat riproduttivi dovuta all alterazione degli alvei e delle rive dei corsi d acqua Il fenomeno della riproduzione della Lampreda di mare è quindi indicativo della buona qualità ambientale dei corsi d acqua presi in considerazione, da qui l importanza della conservazione di questi habitat e di interventi di ripristino e miglioramento ecologico di alcuni tratti degradati dei due fiumi. Di contro, il mancato intervento comporterebbe un notevole calo del successo riproduttivo della specie e, in particolare nel caso della Lampreda di mare porterebbe alla possibile 2
3 estinzione della specie in Italia. Inoltre sono presenti nel Magra e nel Vara altre specie ittiche di interesse comunitario che necessitano di compiere spostamenti longitudinali più o meno grandi all interno del bacino: Alosa fallax, Leuciscus souffia, Rutilus rubilio, Barbus plebejus. 2. ANALISI DEL CONTESTO E SUE PROBLEMATICHE Il SIC Parco della Magra-Vara comprende gli unici corsi d acqua a carattere fluviale che mantengano un elevata naturalità in Liguria; include a sud-est il tratto finale e la foce del Magra, e a nord-ovest il tratto medio e finale del Vara che raggiunge il Magra e ne è il principale affluente. Il territorio compreso nell area SIC in alcuni tratti coincide con l asta fluviale, mentre in altri include gli immediati versanti. Sono presenti numerose specie floro-faunistiche di importanza europea, nazionale e regionale per la loro rarità. In particolare: oltre 30 specie di uccelli inclusi nell allegato I della direttiva 409/79 (Uccelli); oltre 120 specie di uccelli migratori abituali; almeno 19 specie di Vertebrati e tre di Invertebrati inclusi negli allegati della direttiva 92/43 (Habitat); almeno 17 specie endemiche almeno 8 habitat dell allegato I della direttiva 92/43 valutati con la lettera B nella scheda Natura 2000 relativa al sito (dati forniti da DIP.TE.RIS.) Il sito si presenta altamente vulnerabile poiché sottoposto a forte pressione antropica che, specie in passato, ha causato fenomeni di degradazione; tuttavia il ripristino ambientale ha ottime potenzialità di successo. Il Parco della Magra-Vara ricopre una notevole importanza per la conservazione della biodiversità, essendo l ultima reale espressione di ambienti fluviali in Liguria e probabilmente l unico corridoio ecologico tra la regione biogeografia mediterranea e quella continentale. Come detto in precedenza, sono presenti le uniche stazioni conosciute in Italia dove si è accertato il successo riproduttivo della Lampreda di mare (critically endengered a livello 3
4 nazionale). Il successo di tale fenomeno, studiato nel 2006 e dovuto probabilmente alle particolari condizioni di portata d acqua registrata in quel periodo, conferma l importanza del sito per la conservazione della specie in Italia. Altre specie ittiche (Alosa fallax e Rutilus rubilio) trovano nell area l unico sito di riproduzione in Liguria. In generale le principali minacce legate al successo riproduttivo e quindi alla conservazione delle specie ittiche migratorie presenti sul territorio sono: gli sbarramenti trasversali costituiti da massi ciclopici che interrompono la naturale continuità del Magra e del Vara e impediscono il raggiungimento dei siti più idonei alla riproduzione (in genere nella parte medio-alta del bacino); tale impedimento obbliga le specie migratrici ad allestire siti riproduttivi in aree non propriamente idonee allo sviluppo delle uova, provocando una forte diminuzione del successo riproduttivo e quindi la riduzione numerica delle popolazioni il bracconaggio interessa purtroppo l intera area del Parco. La pesca illegale si effettua indifferentemente su esemplari adulti (in fase di risalita del fiume) per uso alimentare, e su giovani usati come esche per la pesca sportiva. Come si può facilmente capire, la pesca illegale è particolarmente impattante perché nel primo caso sottrae numerosi esemplari riproduttori, e nel secondo esemplari in fase di accrescimento e metamorfosi, provocando uno forte riduzione numerica della popolazione in passato sono stati effettuati numerosi interventi in alveo (dragaggio, spianamento del letto del fiume o banalizzazione dell alveo) allo scopo di difendere le attività e gli insediamenti umani presenti lungo le sponde dei due fiumi. La realizzazione di questi interventi ha compromesso e spesso distrutto completamente i siti idonei alla riproduzione e al successivo infossamento delle larve delle specie in oggetto. la scarsa conoscenza delle abitudini, delle esigenze delle specie da parte delle popolazioni locali, dovuta probabilmente alla scarsa valorizzazione da un punto di vista ambientale la scarsa sensibilizzazione diretta agli stakeholders sulle necessità e motivazioni di protezione delle specie. 4
5 Una corretta ed efficace comunicazione è di fondamentale importanza per la tutela della Lampreda di mare, delle altre specie ittiche in questione e naturalmente dell intero ecosistema che insiste nello stesso areale. 3. LA COMUNICAZIONE Cosa comunicare La comunicazione sarà incentrata su due temi conduttori: il primo si occuperà della divulgazione delle azioni concrete del progetto LIFE, il secondo invece sarà rivolto agli aspetti divulgativi più legati al territorio in cui si andrà ad operare. Tutta la comunicazione sarà firmata LIFE +; tutto il materiale, le azioni dovranno essere riportate sotto l ombrello del progetto stesso. Sarà data ampia voce e diffusione a tutti i soggetti che partecipano al progetto e alle finalità dello stesso. Nella comunicazione più territoriale vi è un insieme di principi sui quali è importante centrare la comunicazione e riuscire a divulgare: La tutela della biodiversità è uno dei principali obiettivi da raggiungere anche in vista del Countdown 2010; Il valore e gli obiettivi della Rete Natura 2000 la fauna e la flora costituiscono un patrimonio naturale di notevole importanza che va preservato e trasmesso alle generazioni future; l ambiente è un intreccio inimitabile di natura, cultura, coesione sociale, creatività, e l apporto umano ha la responsabilità di custodire un patrimonio importantissimo, non solo naturale ma anche antropico e storico culturale; la conservazione della Lampreda di mare e delle altre specie interessate dal progetto è sicuramente un valore aggiunto al territorio che risulterà avvantaggiato dalla conservazione, sia in immagine che anche in risvolti socio economici (es. turismo naturalistico); 5
6 le specie in questione sono utili sia per la preservazione del suo habitat, sia per tutte le specie che insistono sullo stesso habitat, sia per il suo ruolo nella catena alimentare di quell areale; le aree protette sono un opportunità di sviluppo soprattutto per i territori marginali, per quelli montani, per i piccoli comuni, per l agricoltura di qualità, per il turismo. Più particolarmente le aree protette: creano occupazione nella gestione del parco e delle sue strutture; creano occupazione per lo sviluppo dei progetti forestali, agricoli, di promozione territoriale; creano occupazione nel settore del turismo, dei servizi, dell artigianato, del commercio; contribuiscono allo sviluppo rurale ed al rafforzamento dell agricoltura, delle attività silvo pastorali; rafforzano i servizi ed i presidi territoriali (sanitari, scolastici etc); creano economia attraverso i finanziamenti ad hoc; contribuiscono ad evitare lo spopolamento dei piccoli centri; aiutano nel presidio dei territori naturali evitando incendi e dissesto idrogeologico; 4. LA COMUNICAZIONE STRATEGICA Sicuramente la principale problematica da affrontare è quella della corretta informazione per una esatta gestione del territorio e delle specie faunistiche che vi risiedono; infatti proprio la mancanza di informazioni, indicazioni e confronto è una delle cause della perdita di biodiversità e dell impoverimento del territorio. E quindi fondamentale far conoscere l importanza delle aree protette e dei SIC in particolare, il ruolo della UE nella conservazione della natura e salvaguardia della biodiversità, gli obiettivi e il valore della Rete Natura
7 Legambiente avvierà un insieme di azioni volte alla comunicazione specialistica e di ampio raggio, suddividendo una comunicazione interna rivolta a tutti gli operatori coinvolti nel progetto, ed una esterna verso gli altri soggetti. a. Comunicazione interna Una delle azioni da attivare per la comunicazione interna sarà una newsletter elettronica, in cui i vari soggetti del progetto possono dare le notizie riguardanti l esecuzione del piano e le news interessanti. Ovviamente il tutto dovrà essere moderato per evitare comunicazioni doppie, simili e non riguardanti l oggetto della newsletter. Tecnicamente abbastanza facile da realizzare, questa procedura potrebbe essere così strutturata: 1. i vari partner del progetto inviano le comunicazioni che ritengono utili al responsabile per la comunicazione in Legambiente ed al Lead Partner, 2. viene effettuato un vaglio ed un organizzazione delle informazioni e dei testi da parte del capofila (Parco Montemarcello Magra) e dal responsabile della comunicazione (Legambiente), 3. i testi organizzati ed assemblati sono immessi sul sito web del life PARC, ed in particolar modo nella sezione scambio 4. i testi che si vogliono divulgare al personale tecnico esterno al progetto sono assemblati in un form newsletter con hiperlink e rispediti ad un indirizzario in cui ci siano: i soggetti del progetto stesso il pubblico potenzialmente interessato (Enti Parco, addetti alla vigilanza, Associazioni Ambientaliste e stakeholders territoriali) E auspicabile che, per creare il maggior consenso possibile ed informare il pubblico scientifico e politico interessato, questo strumento sia promosso dai vari soggetti del progetto LIFE negli eventi interessanti la questione (ad. Es. Fiere, manifestazioni, conferenze stampa..) 7
8 b. Comunicazione esterna b1. i target della comunicazione I target di riferimento di questa campagna di comunicazione saranno suddivisi essenzialmente in due grandi cluster: Pubblico non specializzato con i sottoinsiemi alunni delle scuole di ogni ordine e grado insistenti sul territorio turisti fruitori dell area Parco popolazione dei comuni del territorio del Parco pubblico specializzato che include i sottoinsiemi personale del Parco operatori turistici dell areale amministratori locali associazioni Autorità di bacino fruitori del patrimonio dell area parco o Organizzazioni di pescatori e cacciatori o Boscaioli Ovviamente ognuno dei due macrogruppi avrà una tipologia e dei mezzi di comunicazione ad hoc. Comunicazione per il pubblico non specializzato I valori che si intendono veicolare e diffondere nei confronti del personale non specializzato sono: L importanza della tutela della biodiversità; Importanza del sistema delle Aree protette nella corretta salvaguardia della biodiversità naturale degli ecosistemi, con particolare riguardo nei confronti delle specie interessate; 8
9 Le opportunità delle aree protette come volano di sviluppo per i territori sottoutilizzati e marginali; Corretta informazione circa i comportamenti da adottarsi nei confronti della fauna selvatica oggetto del progetto e degli ecosistemi sui quali insistono; Corretta indicazione dei funzionamenti dell Ente Parco, delle sue delibere e delle applicazioni, informazioni riguardo le operatività dell Ente Comunicazione per il pubblico specializzato I valori che si intendono veicolare e diffondere nei confronti di questo target sono: Importanza del sistema delle aree protette nello sviluppo socio economico dei territori sulle quali insistono; Importanza della biodiversità nella gestione dei sistemi idrici; Rischi alla fauna selvatica derivanti dall utilizzo improprio ed erroneo delle attività piscatorie e dei corpi idrici (particolare riferimento fra gli stakeholder alle Autorità di Bacino); Le opportunità delle aree protette come volano di sviluppo per i territori sottoutilizzati e marginali; Il controllo del territorio C. Le azioni Per veicolare i valori su elencati si utilizzeranno strumenti di comunicazione agili e non molto impegnativi per i fruitori ma comunque su base scientifica, per evitare che la troppa specializzazione sia di intralcio alla voglia di conoscenza dei target cui sono riferiti. Le azioni sono suddivise in tre aree tematiche differenti: C1. Promozione e divulgazione del sostegno comunitario Una conferenza stampa iniziale presso la sede del Parco MonteMarcello-Magra, durante la quale si presenterà il progetto (azione già realizzata) 9
10 L attivazione di un sito web interattivo (azione già svolta) aggiornato periodicamente da Legambiente con il contributo dei partner del progetto. Il sito fornirà informazioni in tempo reale sull andamento delle attività e sui risultati conseguiti. Il sito sarà pubblicizzato attraverso un link sul sito di ogni partner e sui principali siti a carattere divulgativo naturalistico-ambientale. Progettazione e realizzazione di pieghevoli divulgativi e promozionali destinati ad un pubblico ampio: stakeholders, amministratori, cittadini che frequentano l area, scuole e associazioni Progettazione e realizzazione di pannelli informativi contenenti una sintesi del progetto da posizionare presso la sede del Parco Montemarcello-Magra, i centri visita del parco stesso, le sedi dei beneficiari associati Progettazione di pannelli illustrativi da esterno che saranno posizionati lungo i percorsi e le aree attrezzate per l osservazione dei siti di riproduzione delle lamprede Realizzazione di un CD-ROM di progetto Progettazione, realizzazione e distribuzione di un layman s report di 10 pagine a depliant che descriva i dettagli del progetto, i suoi obiettivi e i risultati raggiunti Un seminario conclusivo che vedrà coinvolti tutti i beneficiari del progetto e ne illustrerà i contenuti e i risultati ottenuti. Il seminario sarà rivolto a Enti gestori di arre protette, ZPS e SIC, autorità di bacino, associazioni ambientaliste e di pesca, Ministero dell Ambiente, Federparchi, Istituzioni, centri di ricerca, agenzie per la protezione dell ambiente, media, università e altri soggetti pubblici o privati interessati. C2. Sensibilizzazione locale dell importanza del SIC e delle specie target Realizzazione di un modulo specifico di educazione ambientale rivolto a studenti di ogni ordine e grado, attraverso incontri in classe e visite guidate 10
11 all interno del sito. E prevista anche la realizzazione di una mostra educativa sulle specie target del progetto che sarà esposta presso le scuole locali interessate C3. Diffusione di buone pratiche gestionali Realizzazione di opuscoli informativi di circa 10 pagine rivolti a stakeholders, utilizzatori e gestori del territorio. Gli opuscoli offriranno una panoramica sulle problematiche legate alla conservazione delle specie target, sulle misure di conservazione e le buone pratiche di gestione dei corsi d acqua inclusi in aree SIC finalizzate alla conservazione delle specie target del progetto. Tali opuscoli saranno distribuiti presso i punti informativi del Parco Montemarcello-Magra, presso le associazioni di categoria (pescatori, agricoltori, etc.) Realizzazione di una pubblicazione di circa 100 pagine rivolta ai tecnici della pubblica amministrazione. La pubblicazione affronterà le problematiche legate alla conservazione delle specie target e le buone pratiche di gestione fluviale, di conservazione delle specie ittiche, delle specie di anfibi e rettili legate agli ambienti acquatici, delle specie di invertebrati, di flora ed habitat legate agli ambienti acquatici incluse negli allegati della direttiva 92/43 e dell avifauna della direttiva 79/409 e, in generale, nella normativa nazionale e regionale (aspetti generali e casi specifici del Vara- Magra) 5. LA TEMPISTICA L intera operazione di comunicazione si svolgerà tra ottobre 2009 e dicembre CONCLUSIONI Le aspettative per un operazione di promozione territoriale di questo genere sono alte e potranno avere sicuramente un feedback positivo sia a breve che a medio periodo; infatti 11
12 a breve periodo si adotteranno gli strumenti per i target di adulti, mentre per il lungo periodo, attraverso la corretta informazione ed educazione verso la fascia dei ragazzi delle scuole si penserà a costruire i fruitori del Parco di domani. Ogni strumento della comunicazione dovrà avere dei feedback riscontrabili e quantificabili, per poterne valutare l efficacia, e per poter modificare, sia in itinere che a posteriori, il percorso e la modalità di perseguimento degli obiettivi. Ovviamente è necessaria concertazione fra tutte le parti interessate per porre in essere delle politiche di sensibilizzazione verso le diverse fasce, in modo da potersi coordinare ed affrontare, in modo corale e univoco, le problematiche; è ovvio che la comunicazione dei vari soggetti non potrà essere omologata, ma sicuramente potrà avere anche un coordinamento temporale. 12
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