Oyster FareVela

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1 prova Oyster 625 di Vanni Galgani Cruiser da oceano senza compromessi, la nuova media della gamma Oyster apre le porte al lusso tipico dei maxi in dimensioni ancora gestibili da un equipaggio familiare In breve progetto Rob Humphreys cantiere Oyster Marine lunghezza 19,03 m larghezza 5,44 m prezzo FareVela Secondo noi: niente di meglio se il vostro scopo è una barca esclusiva e definitiva, con cui girare il mondo in totale sicurezza

2 b lue Water Cruiser è una definizione inglese, spesso abusata, che identifica una precisa tipologia di barche. Acque blu, quindi profonde, come quelle degli oceani. E se sono stati gli Inglesi a coniare questo appellativo, sempre gli Inglesi ne danno una delle migliori interpretazioni: gli Oyster. The World s your Oyster è il claim del cantiere, e mai fu più indovinato: decine di queste barche, mentre scriviamo, stanno solcando i mari più remoti del pianeta, basta guardare sul loro sito web i numerosi esemplari fotografati in mezzo ai ghiacci. Anche nei vari rally transoceanici, le flotte Oyster sono sempre tra le più numerose. Insomma, avete capito che, se il vostro progetto è girare il mondo in barca a vela, e il budget ve lo consente, gli Oyster saranno in cima alla lista per la scelta della barca. Questo perché, forse più di ogni altra gamma prodotta in serie, sono Blue Water Cruiser senza compromessi. Dall architettura navale all organizzazione della coperta ai layout interni, fino alla dotazione standard di impianti e suppellettili, tutto viene pensato per assecondare Dall architettura navale all organizzazione della coperta ai layout interni, fino alla dotazione standard di impianti e suppellettili, tutto viene pensato per assecondare la miglior vita a bordo possibile la miglior vita a bordo possibile. Che non vuol dire solo navigare sicuri in ogni condizione: sapete bene che, in un giro del mondo che valga la pena di essere vissuto, meno del 20 percento del tempo è speso per la navigazione; per il resto si sta fermi da qualche parte, visitando i più bei posti della Terra, generalmente caldi e invitanti. Quindi, se lo scopo primario di un BWC è garantire comfort e sicurezza nelle traversate, deve essere versatile abbastanza per consentire di godervi altrettanto bene la vita di tutti i giorni. Ma non basta. Per quanto la globalizzazione abbia accorciato le distanze, il Mondo offre ancora la possibilità di visitare luoghi remoti e selvaggi, tanto più affascinanti quanto più è difficile raggiungerli. Le barche, però, sono ormai piene di oggetti tecnologici che hanno la peculiarità di rompersi proprio dov è più difficile ripararli. Ecco che assume un ruolo fondamentale come un cantiere di BWC si organizza per assistere i suoi armatori ovunque si trovino. Con circa quarant anni di esperienza e oltre barche naviganti, Oyster è ormai leader nel suo settore. Propone una gamma di lussuosi cruiser oceanici che parte dai 46 piedi per arrivare agli 88, più una neonata attività nel mondo dei megayacht. Oltre che per la qualità, l affidabilità e la bellezza delle proprie barche, Oyster è diventato famoso per avere uno dei migliori servizi postvendita nel mondo. E non stiamo parlando solo dell assistenza tecnica e sui ricambi, veramente worldwide (basta vedere la dimensione dello staff che, ogni anno, assiste gli Oyster partecipanti all ARC), ma anche delle numerose iniziative e raduni che fanno sentire gli armatori Oyster come parte di una grande e accogliente famiglia. è con queste premesse che vi presentiamo l ultima nata, il 625, che si piazza nel mezzo della gamma e rappresenta, per caratteristiche del design e ricchezza di dotazioni, l entry level nel mondo dei maxi Oyster.Com è ormai tradizione, il progetto, che si deve allo studio inglese Humphreys, rappresenta una evoluzione dei concetti radicati nel DNA Oyster: dislocamento importante, pozzetto centrale (ma con doppia timoneria arretrata), deck saloon con quadrato panoramico, grande armatoriale a poppa, il tutto in un involucro con caratteristiche votate alle navigazioni vere. Il piano velico è leggermente frazionato ma con triangolo di prua generoso e genoa a sovrapposizione, per migliorare le prestazioni con poco vento e alle andature portanti L armo prevede crocette leggermente acquartierate e stralletto. In opzione si può montare la trinchetta, sorretta da due volanti sostituire disegno La tipica finestratura dei deck saloon Oyster è frutto di anni di evoluzione. Sul 625 sono state realizzate anche ampie finestre a scafo, per una miglior panoramicità in quadrato Le linee dello scafo sono tradizionali, con baglio massimo centrale, slanci pronunciati e sezioni ben immerse Come su tutti gli Oyster, il timone è dotato di skeg protettivo a tutta lunghezza Il bulbo in piombo, piuttosto allungato e dotato di scarpone finale, è attaccato su una robusta flangia che funge da sentina 030 FareVela

3 Il pozzetto è diviso in due aree ben distinte, con zona centrale protetta destinata agli ospiti e timonerie arretrate e in posizione rialzata. Nel mezzo, una zona di passaggio che collega la poppa col tambuccio La zona a piede d albero rappresenta un altra area di manovra, completa di winch e tenditori. La parte scavata tra i due cordoli è una perfetta area prendisole e, a prua dello stralletto, può servire anche per alloggiare il tender Il pronunciato spoiler di poppa offre una comoda plancetta, accessibile tramite una scala fissa, per il bagno e per imbarcarsi sul tender. In opzione, per quest ultimo possono essere montate due robuste gruette, un po imponenti ma funzionali Visto da prua il 625 sembra veramente un maxi, con la sua falchetta alta e l abbondanza di elementi marini, come il salpancore esterno e le numerose Dorade iversamente dai tipici cruiser scandinavi D concorrenti, la coperta è un tripudio di studi ergonomici e funzionali uniti a un design complesso e ricercato. Molta importanza è data alla vita all aperto, con ampie zone sfruttabili come prendisole. Inoltre, sulle ultime generazioni di Oyster grandi, si è usciti dal concetto pozzetto centrale chiuso, dividendo l area ospiti dalle timonerie e lasciando una zona di transito centrale che collega il pozzetto all accesso di poppa. Il tutto, però, senza intaccare la funzionalità delle manovre, sempre gestite in modo esemplare con priorità sulla sicurezza e sull affidabilità. L unico neo è che, arretrando, le timonerie si trovano sul tetto della cabina di poppa, quindi in posizione piuttosto rialzata: se da una parte se ne avvantaggia la visibilità, permettendo un controllo Molta importanza è data alla vita all aperto, con ampie zone sfruttabili come prendisole totale su tutta la barca, dall altra in condizioni avverse ci si può sentire scoperti e poco protetti. Il pozzetto centrale, dedicato agli ospiti e alla gestione dei winch primari, risulta comodo e molto ben protetto dagli abbondanti paraonde, che sono il prolungamento della tuga deck saloon. Qui un doppio divano a C e un grande tavolo centrale formano una vera e propria dinette all aperto. Infine il tambuccio, largo e dotato di ghigliottina a scomparsa servoassistita, dà accesso agli interni senza intralci. Esemplare la circolazione anche su tutto il resto della coperta: si La scotta di randa è rinviata su un winch elettrico subito a poppa della timoneria di sinistra. Si può notare come la posizione del timoniere sia un po esposta Una delle migliori soluzioni made in Oyster, il passaggio, largo in media 55 cm, per accedere comodi al pozzetto Il grande lazarette di poppa ingoia qualunque attrezzatura; bisogna solo organizzarlo con ordine. Il vano per il gas contiene due bombole da 13 kg Di serie, sui cancelletti laterali sono montare due scalette pronte all uso per salire agevolmente dalle murate La scotta di randa, con riduzione 2:1, si infila in quest asola per poi ricomparire direttamente sul winch A prua salpancore esterno con campana di tonneggio, portello diviso e tanto volume per stivare i parabordi Il bel tavolo in teak lucido funge anche da tientibene e puntapiedi. A richiesta il grande vano ricavato nel mezzo può essere refrigerato Niente virtuosismi tecnologici per la scotta di randa, ma solo funzionalità e stile, con cima rinviata su un winch Il disegno delle finestrature sulla tuga, famoso e imitatissimo, è caratterizzato da un design tradizionale ma in continua evoluzione esce dal pozzetto tramite un comodo gradino, la falchetta in vetroresina, oltre che irrobustrire la struttura ed enfatizzare la sensazione da maxi, accoglie la maggior parte dell attrezzatura, compresa la battagliola, lasciando i passavanti liberi e agevoli. Intorno all albero vi è un altra zona di manovra, con winch dedicati alle drizze; a seguire, la seconda area prendisole e la prua, protetta da un ampio e robusto pulpito. Gli osteriggi a filo sono tutti della Solimar, con bordo in teak e bolzonatura su misura L area di poppa è organizzata con una zona protetta da dove manovrare la scotta di randa e dove stendere cuscini prendisole. Da notare le sedute sul pulpito I paraonde alti proteggono bene le sedute nel pozzetto, organizzate a C intorno al tavolo e lunghe ben 260 cm 032 FareVela Dalla poppa si accede direttamente al tambuccio tramite un corridoio con gradini di modesto dislivello Lo sprayhood è tradizionale e, anche se dotato di alloggio dedicato (ma per riporlo bisogna smontare il telo), non è completamente stagno Tra lo stralletto e lo strallo di trinchetta c è spazio per alloggiare un tender di buone dimensioni

4 La vista dal divano laterale dà la giusta percezione delle dimensioni dell armatoriale I bagni sono tutti grandi e completi di vero box doccia. I piani, migliorabili nelle finiture, sono in Avonite Larga 433 cm, questa cabina è una vera e propria stanza, con letto accessibile dai lati e armadiature complete, compreso un vano organizzato a piccola cabina armadio Ampie finestrature sulla tuga e sulle murate, legni chiari (l esemplare in prova era in acero opzionale), sedute abbondanti e tavolo ribaltabile: poche dinette risultano vivibili a questo livello. Nonostante la lunghezza contenuta, con una larghezza complessiva di 478 cm, il quadrato ha misure da maxi. Da notare il gioco di luci e la lavorazione dei cielini Questa scaletta a scomparsa fornisce una uscita di emergenza dalla cabina di poppa La sala macchine è accessibile dalla cabina laterale tramite una porta doppia larga 90 cm uando affermiamo q che il 625 è il primo dei maxi Oyster, non ci riferiamo alle misure, ma alla qualità dei materiali e del design con cui è realizzata questa barca. Guardate gli interni: sono talmente ricchi da risultare quasi opulenti. Ma uno yacht di lusso proprio questo deve comunicare: ricchezza, eleganza e cura dei particolari, tutti elementi che rappresentano un messaggio d amore rivolto ai propri clienti. Lo stile Shadow Gap è personale (e, per certi versi, anche furbo), lontano dalla semplicità dei cruiser nordici: l essenza standard è quercia americana bianca, molto luminosa, che crea un bel contrasto con il tradizionale paiolato in teak realizzato a doghe scanalate. Se lo stile è esclusivo, particolarmente ben risolta è anche la divisione degli spazi: con ambienti tutti correttamente dimensionati, si ha la possibilità di giocare con due vani - a prua estrema e a mezzanave - per organizzare la barca da prettamente armatoriale a conduzione con equipaggio professionale, adatta persino al charter. Il tutto senza perdere una cabina di poppa ai vertici, una cucina da casa e uno dei quadrati più grandi e luminosi della categoria. Soluzioni che, nel complesso, ne fanno propabilmente il più completo e versatile Blue Water Cruiser presente sul mercato. 034 FareVela Completa e funzionale, con una lunghezza complessiva di 337 cm la cucina offre abbondanti piani liberi per lavorare Bellissimo anche il carteggio, con seduta ampia ma raccolta, piano abbondante e tanto spazio per l elettronica. Manca un vano dedicato alle carte Uno yacht di lusso proprio questo deve comunicare: ricchezza, eleganza e cura dei particolari, tutti elementi che rappresentano un messaggio d amore rivolto ai propri clienti La cabina ospiti Vip ha un letto a murata, alto 80 cm da terra ma di buone dimensioni, e un bagno completamente dedicato Con una lunghezza di 125 cm, questo vano è organizzato come una cabina armadio, con ripiani laterali e persino una piccola cassaforte Il box doccia di poppa può essere dotato di porta di accesso alla cabina, in questo caso dedicata ai bambini La seconda cabina ospiti è chiusa e separata dal passaggio verso prua. Ha letti a castello di buone dimensioni ma pochi volumi di stivaggio Quando si apre, il tavolo della dinette diventa un immenso piano da 132x238 cm In cucina il fornello di serie ha 5 fuochi e una cappa di aspirazione. Il frigo è grande come a casa e c è spazio per lavatrice e lavastoviglie La cabina centrale può servire da alloggio equipaggio, cabina per i bimbi e vano officina con accesso diretto al motore Due delle finestrature frontali sono apribili a garanzia di una generosa ventilazione Di serie il vano di prua, diviso dal resto della barca tramite una porta stagna, è organizzato a calavele. Da notare la botola trasparente di ispezione alla crash box Il grande vano di prua, accessibile dalla coperta e dal bagno, può essere arredato come cabina equipaggio con due cuccette e servizi completi In quadrato, doppio livello di finestrature: da in piedi si guarda attraverso la tuga, da seduti tramite i tre grandi oblò verticali

5 oyster 625 i siamo. Le condizioni esterne sono furiose (sì, c sono gli stessi giorni della prova sull HR 64), il vento soffia tra i 40 e i 50 nodi reali, e noi stiamo uscendo a provare questo promettente Ocean Cruiser. Non avremmo mai creduto che si sarebbero presi la responsabilità di portarci fuori; invece, l equipaggio professionista e i dirigenti del cantiere hanno talmente fiducia nel loro mezzo da non porsi nemmeno il problema. C è talmente tanto vento che si fa fatica a stare in piedi, anche per le mitragliate di sabbia che arrivano dalla spiaggia sopravento. La velatura è obbligata: trinchetta e piccola porzione di randa avvolgibile. Ancora dentro al canale, di bolina larga la barca si assesta sui 10 nodi abbondanti. Prendo il timone e ho subito una sensazione sgradevole di poca protezione: mi immagino già severe docce quando saremo tra le onde vere. Cominciamo a uscire, arrivano i primi frangenti, si scontrano con il possente scafo e passano, da prua, lontano da noi. Ogni tanto arriva qualche spruzzo, ma nulla di preoccupante: l Oyster 625 è molto più asciutto di quanto potessimo immaginare. E allora la preoccupazione lascia il posto alla fiducia, poi al divertimento. Da sopravento la visibilità è totale, su tutta la barca, come se l imponente tuga nemmeno ci fosse; e se volete un po di protezione in più, basterà spostarsi sulla ruota sottovento, coperta dal grande sprayhood (che però, sulle onde più impegnative, lascia entrare in pozzetto un po d acqua). E il comportamento? Pazzesco, quasi nessuna differenza di passo tra dentro e fuori dal canale. Le onde, ripide, cattive, confuse, le fanno un baffo. Prosegue la sua marcia energica, inesorabile, talmente equilibrata da venir voglia di inserire il pilota e sdraiarsi sulle comode e riparate panche del pozzetto. Già, equilibrata: questa è la sua dote migliore. La forma del bulbo e lo skeg integrale sul timone le dannno una stabilità di rotta da chiglia lunga. Ed è un bene, perché l abbondante demoltiplica sul circuito E il peso, un valore inestimabile in queste condizioni, le dà l inerzia per proseguire senza sosta, rendendo la navigazione incredibilmente morbida del timone (4,5 giri di ruota da banda a banda) renderebbero laboriose le continue correzioni (anche se, in realtà, bastano movimenti contenuti per variare la rotta in modo efficace). E il peso, un valore inestimabile in queste condizioni, le dà l inerzia per proseguire senza sosta, rendendo la navigazione incredibilmente morbida e confortevole. Abbiamo fatto quasi 20 miglia col vento in faccia e non ce ne siamo accorti: è ora di tornare. Quando laschiamo le vele, l Oyster 625 si scrolla di dosso le sue abbondanti 30 tonnellate e ci sorprende con un paio di interminabili planate a più di 15 nodi (15,8 per l esattezza). Ecco le potenzialità nel macinare miglia nelle traversate. In sicurezza, con tranquillità e fiducia, vivendo la barca fuori e dentro senza problemi. Anzi: quando scendo sotto coperta, in un silenzio quasi irreale (fuori il rumore degli elementi è da apocalisse), mi godo l incredibile spettacolo del mare in tempesta visto dalle finestrature. Quelle sulla tuga mi offrono la prospettiva, quelle sulla fiancata sottovento mi fanno sentire in un acquario. Vado in cucina e mi servo da bere, appoggiandomi ai bordi. Mi siedo al carteggio e osservo gli strumenti, sorretto dal pratico schienale. Il tutto senza perdere mai l equilibrio, merito della sincerità dei movimenti. Certo, quando l ho riprovata a Genova, in condizioni di vento scarso, le tonnellate sono diventate macigni al rimorchio e la timoneria un comando remoto e poco sensibile. Ma la velocità si è dimostrata comunque sostenibile - 5 nodi in 7 di vento reale - e, con vele un po più performanti (se scegliete la randa avvolgibile vi consigliamo un upgrade sullo standard), sarebbe stata comunque di soddisfazione. In queste condizioni, però, normalmente si va a motore (che, con la Brunton Varifold 4 pale di serie significa 9,5 nodi di max e 8 abbondanti in crociera economica); il 625 si anima bene sopra i 10 nodi di vento, rimanendo veloce, controllabile e sicuro fino a burrasca forte, ovvero il range in cui un buon Blue Water Cruiser deve dare il suo meglio. 036 FareVela Scheda tecnica progetto Rob Humphreys lunghezza scafo 19,03 m lunghezza gall. 17,24 m larghezza 5,44 m immersione 2,80 m dislocamento kg zavorra kg sup. vel. (genoa 150%) 235,86 mq motore Volvo (asse elica) 180 hp riserva carburante l riserva acqua l Dotazioni std Albero passante in alluminio, armo 19/20, 3 crocette acquartierate; sartiame in spiroidale; paterazzo e vang idraulici; avvolgifiocco elettrico Reckmann; winch (Lewmar) elettrici: primari 2x77, scotta randa e drizze all albero 2x58; manuali: secondari 2x58, all albero 1x58 + 1x54; attr. coperta Lewmar; timonerie Whitlock, ruote ø 110 cm; ponte e pozzetto in teak; tavolo in pozzetto fisso; osteriggi flush Solimar (6) + finestre tuga apribili (2); oblò apribili in coperta (7) + sullo scafo (9) Gebo; dorade in acciaio (6) con protezioni; salpancore elettrico Lewmar V6 con campana tonneggio; elica Brunton Varifold 4 pale abbattibili; randa full batten e genoa 135% in Pentex; batterie: servizi 24 v 480 Ah, motore 12 v 190 Ah, caricabatterie Mastervolt 100 Ah; bowthruster elettrico Sleipner SP240; generatore Onan 9,5 kw; frigo elettrico e freezer ad apertura frontale; boiler 73 l; wc elettrici Jabsco; strumentazione completa Raymarine ST 60+ incluso radar, plotter, vhf e autopilota; teli antirollio su tutte le cuccette; stoviglie Wedgwood e posate per 12; materiali per pulizia, secchio con spugna, tester per batterie, mezzomarinaio etc. Prezzo Optional interni in acero armo a cutter avvolgibile avvolgiranda idraulico cabina equipaggio a prua aria condiz. (5 unità) dissalatore 140 l/h gruette a poppa Prezzi in euro, Iva esclusa, f.co cantiere La costruzione Scafo: fondo in solid, murate in sandwich con anima in pvc espanso, strato esterno in kevlar, rinforzi in carbonio; resina poliestere, strato esterno in vinilestere. Coperta: sandwich di vetro e balsa, teak massello. Strutture: profondo ragno strutturale completamente resinato allo scafo fin dentro la flangia del bulbo, omega di rinforzo in corrispondenza delle lande; paratie resinate su entrambi i lati a scafo e coperta. Nota: lavorazione composita per la massima robustezza, finiture ricercate con ampio uso di materiali pregiati. Cura nella disposizione degli impianti per la miglior accessibilità Il profondo vano sotto il quadrato raccoglie tutti i filtri e vari elementi per una facile ispezione In evidenza la robusta struttura a omega in corrispondenza delle lande Non abbiamo dubbi sul perché gli Oyster siano diventati così famosi: basta salire a bordo per sentire una irrefrenabile voglia di averne uno. Sono barche assolute, pensate per uno scopo ben preciso e realizzate con una massiccia dose di passione e di coerenza, messaggi espliciti che arrivano immediatamente. Certo, non è una barca con cui levarsi soddisfazioni nelle ariette mediterranee, ma non è certo fatta per questo. I suoi orizzonti sono più lontani e il suo utilizzo più totale: rappresenta il mezzo ideale per realizzare il sogno che molti di noi coltivano per tutta una vita. panche pozzetto 260x82 48 cm spazio tra panche cm tavolo pozzetto 91x137 cm passavanti cm tavolo quadrato 132x238cm carteggio 57x126 cm letto poppa 204x cm I concorrenti Dedicato a... letto cab. vip 200x cm letti castello 200x78 44 cm altezza calavele 178 cm altezza quadrato 202 cm altezza cucina 199 cm altezza cab. poppa 188 cm altezza corridoio 201 cm modello lungh. largh. disl. sup. vel. prezzo Hallberg-Rassy 64 19,85 5, , Amel 64 19,22 5, , Contest 62 19,18 5, , Oyster Marine Ltd Fox s Marina, Ipswich, Suffolk - IP2 8SA Inghilterra Tel Fax yachts@oystermarine.com Con una ghiotta ampia e il sistema delle acque grigie, le doccie funzionano come a casa Tutte le cuccette sono dotate di teli antirollio Linea estetica. Linea inconfondibile dettata da forme di tuga caratteristiche. Scafo e appendici. Carena molto marina, appendici da oceano con timone dotato di skeg. Piano velico. Leggermente frazionato con genoa a sovrapposizione, randa steccata di serie. Coperta. Grande lavoro di modellistica per unire funzionalità e design; manovre tradizionali. Pozzetto. Centrale per gli ospiti, con passaggio longitudinale e timonerie arretrate. Gavoni. Grande lazarette a poppa, calavele a tutta altezza a prua; vari piccoli vani. Quadrato. Un tripudio di luce, offre una parte rialzata dedicata a dinette e carteggio. Cucina. Lunga oltre 3 metri, completa di elettrodomestici e ben 21 elementi apribili. Carteggio. Realizzato in diagonale, unisce misure generose a un design funzionale. Cabine. Se ne possono avere fino a 5, comode e di misure corrette; faraonica l armatoriale. Bagni. 3 grandi, ognuno con un box doccia; possibili servizi anche nel vano equipaggio a prua. Impianti. Completi e di ottima qualità, sempre accessibili con facilità per la manutenzione. Stivaggio. Tanti cassetti e stipetti, grande vano sotto il quadrato. Costruzione. Votata alla robustezza e all affidabilità, utilizza rinforzi in fibre esotiche. Finiture. Curate nei dettagli, largo uso di materiali pregiati, ottimo il lavoro sui cielini. Dotazioni std. C è praticamente tutto quello che serve per partire, comprese stoviglie e posate. Prezzo. Ai vertici del mercato, per chi vuole il massimo da tutti i punti di vista. A vela. Pigra sotto i 10 nodi, si scatena in tutta la sua potenza quando il gioco si fa duro. A motore. Con la Brunton standard si superano i 9,5 nodi di massima; bowthruster di serie.