Attività di monitoraggio e lotta. contro Aedes albopictus vettore di Chikungunya
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- Eloisa Buono
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1 Attività di monitoraggio e lotta in Emilia-Romagna contro Aedes albopictus vettore di Chikungunya
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3 Descrizione epidemia di febbre da virus Chikungunya 07 L epidemia si è verificata nel corso dell estate 07 nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena Bologna e Rimini. Escludendo il caso indice proveniente da un viaggio in India (regione del Kerala), il primo caso risale al 4 luglio, mentre nell ultimo caso i sintomi sono comparsi il settembre. I casi segnalati come sospetti sono stati in totale 337: di questi 217 sono stati confermati positivi dai test di laboratorio, sono classificati come probabili in quanto hanno rifiutato di fare il prelievo di sangue, mentre per i restanti 89 i test hanno dato esito negativo. La prima segnalazione è giunta al Dipartimento di Sanità pubblica dell Azienda USL di Ravenna in data 9 agosto. Nei giorni seguenti viene immediatamente predisposta un inchiesta epidemiologica, costruendo una prima lista di 47 casi già a partire dal 14 agosto. Il primo intervento straordinario di disinfestazione di tutto il centro abitato di Castiglione di Cervia viene eseguito nella notte tra il e il 19 agosto. Tra il 23 e il 27 agosto la disinfestazione è stata resa sistematica, attuando gli interventi in tutta l area epidemica. Il 29 agosto la Regione Emilia-Romagna emana le prime direttive regionali a tutte le Aziende sanitarie della Regione finalizzate ad attuare un sistema di sorveglianza attiva su tutto l ambito regionale. Il giorno successivo, in seguito alla conferma di laboratorio da parte dell Istituto Superiore di Sanità, vengono emanate ulteriori indicazioni regionali specificando che si tratta di Chikungunya e si procede all attivazione completa delle procedure per la gestione dell emergenza. Il 31 agosto il virus della Chikungunya viene isolato dal laboratorio dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna, in un campione di zanzare tigre prelevate dalla zona di Castiglione di Cervia e di Ravenna.
4 Protocollo operativo in presenza di casi sospetti o confermati di Chikungunya nel territorio regionale, inviato in data 1 settembre 07 a Comuni e Aziende Usl della Regione Emilia-Romagna Indicazioni operative per la conduzione di una disinfestazione capillare da Zanzara Tigre Modalità di esecuzione della disinfestazione in aree indenni da Chikungunya Nel Protocollo si richiama la necessità di procedere su tutto il territorio regionale, ove presente zanzara tigre, con trattamenti larvicidi su suolo pubblico e attività di sollecitazione ai privati cittadini perché facciano un analogo intervento nelle aree di pertinenza delle proprie abitazioni, compresa la rimozione dei focolai larvali. Nei territori della fascia costiera è consigliato che, oltre ai trattamenti larvicidi su suolo pubblico, venga curata la disinfestazione porta a porta, direttamente dall Amministrazione comunale, con larvicidi e con rimozione dei focolai larvali
5 Protocollo operativo in presenza di casi sospetti o confermati di Chikungunya nel territorio regionale, inviato in data 1 settembre 07 a Comuni e Aziende Usl della Regione Emilia-Romagna Indicazioni operative per la conduzione di una disinfestazione capillare da Zanzara Tigre Modalità di esecuzione della disinfestazione in aree con presenza di casi sospetti o accertati di Chikungunya Definizione dell area da trattare In caso di singola segnalazione l area da disinfestare, secondo le modalità è corrispondente a un cerchio di raggio pari a 100 metri dall abitazione del soggetto. In caso di focolaio epidemico, individuato e definito dal locale Dipartimento di Sanità pubblica, l area da disinfestare sarà estesa fino a 0 metri dai casi più periferici del focolaio stesso, oltre che interessare tutta l area del focolaio.
6 Protocollo operativo in presenza di casi sospetti o confermati di Chikungunya nel territorio regionale, inviato in data 1 settembre 07 a Comuni e Aziende Usl della Regione Emilia-Romagna Indicazioni operative per la conduzione di una disinfestazione capillare da Zanzara Tigre Modalità di esecuzione della disinfestazione in aree con presenza di casi sospetti o accertati di Chikungunya Modalità di esecuzione della disinfestazione La disinfestazione deve essere articolata in tre fasi che devono essere condotte in modo sinergico: trattamento adulticida, trattamento larvicida e rimozione dei focolai larvali. Ripetizioni: i trattamenti adulticidi sulle strade pubbliche dovranno essere ripetuti per tre notti consecutive. In caso di pioggia intensa il programma delle tre ripetizioni va completato al termine della perturbazione.
7 Nel 07 l epidemia di Chikungunya in Emilia-Romagna ha modificato i presupposti del monitoraggio e delle attività di lotta. Nel 08 RER ha varato un Piano regionale per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione della Chikungunya e della Dengue Coordinato dall Assessorato alle Politiche per la Salute che si avvale a livello locale del Gruppo di coordinamento tecnico ConferenzaTerritoriale Sociale Sanitaria o dalla Provincia D.S.P. EE.LL Sorveglianza entomologica Interventi di lotta Strumenti di supporto alle attività di lotta Ricerca
8 Sorveglianza entomologica Il Piano si pone l obiettivo di potenziare il sistema di sorveglianza dell infestazione da Aedes albopictus aumentando il numero di ovitrappole dislocate nel territorio per ottenere una stima quantitativa della presenza dell insetto. Oltre a ciò sono state condotte attività di sorveglianza entomologica finalizzate al rinvenimento precoce di vettori di eventuale nuova introduzione, quale ad es. Aedes aegypti, nonché di vettori infetti provenienti da paesi in cui Dengue e Chikungunya sono endemiche. Rete di Monitoraggio Regionale Dimensione Il numero ottimale di trappole di cattura varia in funzione della densità e della dispersione dell insetto sul territorio, che a loro volta dipendono dall andamento climatico, dallo stadio di colonizzazione del centro abitato (all inizio della colonizzazione la zanzara tigre ha una diffusione a macchia di leopardo e i dati sono più aggregati) e dalle condizioni ambientali.
9 Dall equazione di Taylor possono essere ricavati due parametri: il parametro b misura l aggregazione dei dati e se è maggiore di 1 vuol dire che esiste una relazione tra la media e la varianza e i dati sono aggregati. Il parametro a è invece una costante che dipende dalla dimensione dell unità di campionamento e dalle condizioni ambientali. Attraverso i parametri dell equazione di Taylor è possibile definire il numero minimo di trappole dell unità campionaria per ottenere una stima con un certo grado di precisione D.
10 Scelta delle stazioni di rilevamento e gestione monitoraggio Le condizioni ambientali della stazione di rilevamento sono fondamentali per l efficacia delle trappole pertanto si è deciso di uniformare la scelta delle stazioni che è stata realizzata da tecnici esperti appositamente addestrati. La gestione in campo e la manutenzione della rete di rilevamento è stata condotta da tecnici incaricati dai singoli Comuni. Le ovitrappole sono state posizionate a terra in aree ombreggiate per la maggior parte della giornata con uno spazio libero sopra la trappola di almeno 1 metro. Le listelle raccolte e riposte in sacchetti di plastica sono state consegnate alle sezioni Provinciale di ARPA per l analisi ed il conteggio delle uova. Pubblicazione Dati su Sito - I dati relativi al monitoraggio sono stati pubblicati sul sito dal Dipartimento di sanità pubblica della Ausl di Cesena. Sono stati predisposti tre livelli di accesso ai dati. Al primo livello di accesso, consultabile liberamente, era possibile visualizzare i dati medi provinciali, il dato medio per i Comuni con un territorio urbanizzato superiore a 600 ettari e il numero di ovitrappole; nel secondo livello di accesso gli operatori comunali potevano consultare oltre ai dati sopramenzionati anche al dato medio del comune di appartenenza. Solo gli appartenenti al Gruppo di Coordinamento Tecnico Regionale erano abilitati al 3 livello di accesso attraverso il quale era possibile visualizzare i dati relativi all intero monitoraggio regionale e arrivare al massimo dettaglio con la visualizzazione delle singole ovitrappole posizionate sul territorio regionale su cartografia. Il dato relativo al numero di uova era espresso come media numero di uova (somma n uova totale/ n ovitrappole raccolte) e tasso di positività (n ovitrappole positive/ n ovitrappole raccolte).
11 Monitoraggio 08
12 Andamento medio stagionale RER Mean ±SE. ±0,95 Conf. Interval N. Uova/settimana Settimane
13 Andamento medio stagionale Andamento medio stagionale Comuni con una superficie >600ha Comuni con una superficie >600ha Settimana N.Uova/ovitrappola/settimana Piacenza Parma Correggio Reggio Emilia Carpi Formigine Mirandola Modena Bologna Casalecchio di R. Imola Ferrara Cervia Faenza Lugo Ravenna Cesena Forlì Riccione Rimini Mean ±SE ±0,95 Conf. Interval
14 Piano regionale per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione della Chikungunya e della Dengue Interventi di lotta alla zanzara tigre Interventi ordinari di lotta in tutti i Comuni dove è presente il vettore - trattamenti larvicidi delle caditoie stradali e attività di educazione e coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle aree private; - trattamenti adulticidi in caso di infestazioni particolarmente intense e/o in siti sensibili quali scuole, ospedali, strutture residenziali protette, ecc. (con parere preliminare del Dipartimento di Sanità pubblica dell Azienda Usl competente per territorio). Interventi di lotta nelle aree dove si sono realizzati casi autoctoni nel 07 - conduzione di un programma di lotta alla Zanzara Tigre organizzato secondo le modalità ordinarie - un intervento straordinario di disinfestazione porta a porta nelle aree di proprietà privata con trattamento larvicida dei focolai ineliminabili e rimozione di tutti i potenziali focolai larvali eliminabili, da eseguirsi con un duplice passaggio. Interventi di lotta in presenza di casi accertati o sospetti di malattia - adulticidi in orario notturno in aree pubbliche, - adulticidi, larvicidi e rimozione dei focolai in aree private (porta-porta); - trattamento larvicida nelle tombinature pubbliche. Interventi di lotta in presenza di focolai di grandi dimensioni In questa situazione, configurabile come grave emergenza sanitaria, occorre attuare su tutto il territorio regionale, anche nelle zone non direttamente coinvolte da casi di Chikungunya o Dengue, interventi straordinari di disinfestazione con l obiettivo di ridurre ovunque in modo significativo la popolazione del vettore.
15 Strumenti di supporto alle attività di lotta Linee guida per operatori Protocolli - indicazioni operative per la gestione della lotta alla zanzara tigre nelle zone interessate da casi di febbre Chikungunya o Dengue Documenti per i Comuni - schema tipo di ordinanza finalizzata a rendere più coercitivo il coinvolgimento dei cittadini, in modo da migliorare l efficacia complessiva degli interventi. -una bozza di disciplinare tecnico per l espletamento delle gare di appalto per l affidamento dei servizi di disinfestazione. Materiale per campagna informativa Opuscolo informativo - Depliant informativo - Depliant informativo per i viaggiatori Depliant informativo per i cittadini stranieri - Manifesti e locandine Video e radiocomunicati - Annunci stampa - Sito internet Numero verde e Guida ai servizi-informazioni on line.
16 Ricerca finalizzata Valutazione dell efficacia delle ovitrappole nella sorveglianza dell infestazione di Aedes albopictus (zanzara tigre) e nella definizione di indicatori di rischio Cesena Forlì Ravenna Rimini
17 Ricerca finalizzata Studio di verifica della trasmissione transovarica (verticale) del virus Chikungunya (CHIKV) in Aedes albopictus (zanzara tigre). Obiettivi Verificare la possibilità che il virus si trasmetta nelle uova delle zanzare portando alla nascita di zanzare già infette, aumentando quindi la possibilità di infezione nell uomo e creando le condizioni perchè il virus sopravviva nell ambiente all inverno (overwintering). Modalità e azioni Fase 1- verifica della trasmissione verticale in campo Analisi su uova e larve di Aedes albopictus raccolte nelle aree già interessate dall epidemia per verificare la presenza del virus tramite PCR. Le uova vengono fatte schiudere in condizione di laboratorio e l analisi è quindi eseguita solo su stadi post-schiusura. Fase 2- verifica della trasmissione verticale in laboratorio. Si è condotta una sperimentazione di laboratorio nella quale le zanzare vengono infettate per via orale e si controlla la loro capacità di trasmettere il virus alla progenie.
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