Studi di settore Novità
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- Camilla Serafini
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1 OSSERVATORI REGIONALI Studi di settore Novità 12 giugno
2 GLI STUDI EVOLUTI PER IL
3 I 69 nuovi studi evoluti per il 2011 risultano così suddivisi tra i vari comparti: MANIFATTURE 18 SERVIZI 17 COMMERCIO 28 PROFESSIONISTI 6 3
4 La regionalizzazione degli studi di settore Il nuovo studio delle Erboristerie VM35U 4
5 NUOVI STUDI - VM35U Per la determinazione della funzione di ricavo sono state utilizzate variabili contabili, variabili strutturali e variabili territoriali; per tener conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell attività, sono stati utilizzati i risultati dei seguenti studi: Territorialità del livello delle retribuzioni ; Territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali a livello comunale ; Territorialità del commercio. 5
6 NUOVI STUDI - VM35U La Territorialità del livello delle retribuzioni differenzia il territorio nazionale sulla base dei livelli retributivi per settore, provincia e classe di abitanti del comune. La Territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali a livello comunale differenzia il territorio nazionale sulla base dei livelli dei canoni di affitto dei locali commerciali per comune. La Territorialità del commercio differenzia il territorio nazionale sulla base delle caratteristiche della rete distributiva, in rapporto al suo grado di modernizzazione e di copertura dei servizi di prossimità, e allo sviluppo socioeconomico del territorio, per comune. 6
7 LA GESTIONE DEGLI AGGI 7
8 La neutralizzazione delle componenti ad aggio Con riferimento al dato relativo ai ricavi dichiarati per la determinazione diretta dei ricavi stimati, alcune delle variabili utilizzate nell'analisi della congruità presenti nei quadri del personale e degli elementi contabili, annotate nel modello in maniera indistinta, devono essere neutralizzate per tener conto della componente relativa all'attività di vendita di beni soggetti ad aggio o ricavo fisso. Per gli studi in evoluzione a decorrere dal periodo d'imposta 2011, la neutralizzazione è effettuata in base al coefficiente di scorporo, calcolato nel modo seguente: Coefficiente di scorporo = [Margine lordo Aggi / (Margine lordo Aggi + Margine lordo Calcolato No Aggi)]; 8
9 La neutralizzazione delle componenti ad aggio il nuovo criterio di ripartizione dei costi indivisi non si fonda più sul semplice rapporto dei margini di redditività dichiarati per le attività ad aggio rispetto a quelle non ad aggio, ma si basa su un "normale" margine di redditività della specifica attività non ad aggio, calcolato per il cluster di appartenenza del contribuente. 9
10 La neutralizzazione delle componenti ad aggio La neutralizzazione non viene effettuata nei seguenti casi: (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi) inferiore o uguale a zero; Ricavi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso inferiori o uguali al Costo del venduto relativo alla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso. 10
11 L ANALISI DISCRIMINANTE 11
12 L analisi discriminante lineare: NT e M p.i E necessario determinare una regola di classificazione in grado di definire l appartenenza di ciascuna impresa ai gruppi omogenei individuati nella fase di Cluster Analysis. A tal fine, è stata individuata una funzione (funzione lineare di Fisher) in grado di identificare le variabili che meglio discriminano i gruppi omogenei. 12
13 L analisi discriminante lineare: NT e M p.i Sulla base dei punteggi discriminanti, ottenuti utilizzando tale funzione, viene determinata la probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei. In tal modo è possibile associare ogni singola impresa ad uno o più gruppi omogenei definendo le relative probabilità di appartenenza. Nelle NTM sono riportate le variabili risultate significative nell analisi con i rispettivi pesi discriminanti individuati per ogni gruppo omogeneo. 13
14 L analisi discriminante lineare: NT e M p.i STUDIO UM81U 14
15 I CORRETTIVI CRISI PER IL P.I
16 I correttivi crisi 1) modifica del funzionamento dell indicatore di normalità economica durata delle scorte ; 2) correttivi specifici per la crisi; 3) correttivi congiunturali di settore; 4) correttivi congiunturali individuali. 16
17 I correttivi crisi Gli interventi relativi all analisi di normalità economica riguardano l indicatore Durata delle scorte e si applicano ai soggetti che presentano contemporaneamente le seguenti condizioni: - riduzione dei ricavi dichiarati ai fini della congruità nel periodo d imposta 2011 rispetto a quelli del 2010; - situazione di coerenza delle esistenze iniziali. Con riferimento all indicatore Durata delle scorte, la soglia massima di normalità economica viene aumentata in modo da tener conto dell incremento di rimanenze finali riconducibile alla crisi economica (merci e prodotti invenduti a seguito della contrazione delle vendite). 17
18 I correttivi crisi CORRETTIVI CONGIUNTURALI DI SETTORE Sono state esaminate le riduzioni delle tariffe per i 12 studi di settore dei professionisti che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi e la contrazione dei margini e della redditività per gli altri 194 studi di settore. Dalle analisi effettuate è emerso che 164 studi di settore sono stati caratterizzati nel 2011 da una riduzione dei margini economici e della redditività a seguito di modifiche strutturali delle relazioni tra le variabili economiche. Per tali studi di settore sono stati individuati specifici coefficienti correttivi congiunturali, calcolati per singolo modello organizzativo (cluster). 18
19 I correttivi crisi CORRETTIVI CONGIUNTURALI INDIVIDUALI I correttivi congiunturali individuali adeguano la flessibilità del modello degli studi di settore con specifico riferimento ai soggetti che hanno presentato nel 2011 una situazione di crisi. Tali correttivi sono stati previsti per tutti i 206 studi di settore in vigore per il periodo d imposta 2011, esaminando i seguenti aspetti: -la ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese (per i 12 studi di settore dei professionisti che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi); - la contrazione dei costi variabili per gli altri 194 studi di settore. 19
20 I NUOVI TERMINI DI APPROVAZIONE DEGLI SDS 20
21 I nuovi termini di approvazione degli studi di settore D.L. 98/2011 (art. 23 c. 28 lett. a) e D.L. 138/2011 (art. 2 c. 35): nuovo c. 1-bis art. 1 D.P.R. 195/1999: a partire dal 2012: studi da pubblicare in G.U. entro il 31/12 del p.i. di entrata in vigore; eventuali integrazioni per tener conto degli andamenti economici e dei mercati (settoriali / territoriali) o per aggiornare o istituire gli indicatori di normalità economica da pubblicare in G.U. entro il 31/3 del p.i. successivo a quello di entrata in vigore Sempre possibile approvare modifiche finalizzate a cogliere crisi economica (art. 8 DL n. 185/2008) 21
22 I nuovi termini di approvazione degli studi di settore È quindi possibile modificare anche gli studi di settore già approvati in anni precedenti. La modifica e l integrazione di studi di settore già approvati, per tener conto degli andamenti economici e dei mercati (settoriali / territoriali) o per aggiornare o istituire gli indicatori di coerenza e di normalità economica, trovano immediata applicazione già per gli studi applicabili per il periodo di imposta
23 I nuovi termini di approvazione degli studi di settore D.L. 16/2012 (art. 5 c. 1) : per il solo p.i. 2011: eventuali integrazioni per tener conto degli andamenti economici e dei mercati (settoriali / territoriali) o per aggiornare o istituire gli indicatori di coerenza e di normalità economica da pubblicare in G.U. entro il 30 aprile 2012 (Decreto MEF 26 aprile 2012) 23
24 INUTILLIZZABILITÀ DEGLI SDS IN ACCERTAMENTO 24
25 D.M. 11/2/2008, modificato dal D.M. 28/12/2011 Per il p.i. 2011: multiattività Le nuove fattispecie di inutilizzabilità degli SdS società cooperative a mutualità prevalente soggetti che applicano i principi contabili internazionali attività dei consorzi di garanzia collettiva fidi attività di bancoposta imprese che cessano di applicare il regime dei minimi, per il p.i. della cessazione novità (dal 2011) attività di affitto di aziende novità (dal 2011) 25
26 Le nuove fattispecie di inutilizzabilità degli SdS D.M. 11/2/2008, modificato dal D.M. 28/12/2011 (segue) per tali soggetti i risultati dell applicazione degli studi di settore non possono essere utilizzati per l azione di accertamento, di cui all'articolo 10 della legge 8 maggio 1998, n. 146, bensì possono essere utilizzati esclusivamente per la selezione delle posizioni soggettive da sottoporre a controllo con le ordinarie metodologie. 26
27 IL NUOVO REGIME PREMIALE 27
28 Il regime premiale D.L. 201/2011, art. 10 (Regime premiale per favorire la trasparenza) Comma 9: nei confronti dei contribuenti soggetti agli studi di settore che risultano congrui, anche per adeguamento: a) sono preclusi gli accertamenti basati sulle presunzioni semplici di cui all art. 39, 1 c. lett. d) D.P.R. 600/1973 e all'art. 54, 2 c. D.P.R. 633/1972 b) la determinazione sintetica del reddito complessivo di cui all art. 38 D.P.R. 600/1973 è ammessa a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un terzo quello dichiarato 28
29 Il regime premiale D.L. 201/2011, art. 10 (Regime premiale per favorire la trasparenza) Comma 9: nei confronti dei contribuenti soggetti agli studi di settore che risultano congrui, anche per adeguamento (segue): c) sono ridotti di un anno i termini di decadenza per l'attività di accertamento previsti dall art. 43 D.P.R. 600/1973 e dall art. 57 D.P.R. 633/1972 (no per violazioni che comportano obbligo di denuncia ex art. 331 c.p.p. per reati ex D.Lgs. 74/2000). Tale beneficio non si applica nel caso in cui il contribuente abbia commesso una violazione che comporti l obbligo di denuncia per uno dei reati previsti dal D.Lgs. n. 74 del
30 D.L. 201/2011, art. 10 (Regime premiale per favorire la trasparenza) Comma 10: per avvalersi dei benefici il contribuente deve: 1) aver assolto regolarmente agli obblighi dichiarativi in materia di studi di settore, indicando fedelmente tutti i dati previsti ; 2) risultare coerente con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione degli studi di settore; 3) essere potenzialmente accertabile sulla base delle risultanze degli studi di settore. Sono quindi esclusi i contribuenti che presentano cause di inapplicabilità o di esclusione dagli studi, compresi quelli nei cui confronti lo strumento accertativo non si rende applicabile ai sensi del DM 11 febbraio Il regime premiale 30
31 Il regime premiale D.L. 201/2011, art. 10 (Regime premiale per favorire la trasparenza) Comma 11: per i contribuenti soggetti agli studi di settore che risultano non congrui, non fedeli o non coerenti: specifici piani di controllo dell AE e della GdF articolati su tutto il territorio in modo proporzionato alla numerosità dei contribuenti basati su specifiche analisi del rischio di evasione che tengano anche conto delle informazioni nell apposita sezione dell AT di cui all art. 7, 6 c., D.P.R. 605 /1973 (c.d. anagrafe dei conti) 31
32 Il regime premiale D.L. 201/2011, art. 10 (Regime premiale per favorire la trasparenza) Comma 11 (segue): per i contribuenti soggetti agli studi di settore che risultano non congrui e non coerenti: controlli svolti prioritariamente con l utilizzo dei poteri istruttori relativi ai c.d. accertamenti bancari (art. 32, 1 c. lett. 6-bis e 7 D.P.R. 600/1973 e art. 51, 2 c. lett. 6-bis e 7 D.P.R. 633/1972) 32
33 Il regime premiale D.L. 201/2011, art. 10 (Regime premiale per favorire la trasparenza) Le disposizioni riguardanti il regime premiale si applicano con riferimento alle dichiarazioni relative all'annualita' 2011 ed a quelle successive (comma 13) A partire dallo stesso anno di imposta, è abrogato il precedente regime premiale disciplinato dal comma 4 bis) dell art. 10 e dell art. 10-ter della L. 146/1998 Con provvedimento attuativo del direttore dell AE, sentite le associazioni di categoria, possono essere differenziati i termini di accesso alla disciplina dell art. 10 tenuto conto del tipo di attività svolta dal contribuente (comma 12) 33
34 LE NOVITÀ IN MATERIA DI SANZIONI 34
35 Le sanzioni La legge finanziaria per il 2007 (L. 296/2006, art. 1 c ): ha previsto l aumento (10%) delle sanzioni applicabili per i casi di: omessa o infedele indicazione dei dati previsti nei modelli per gli studi di settore indicazione di cause di esclusione o di inapplicabilità non sussistenti IIDD: art. 1, c. 2-bis, D.Lgs. 471/1997: +10% (no se maggior reddito accertato non superiore al 10% del reddito dichiarato) IVA: art. 5 c. 4-bis, D.Lgs. 471/1997: +10% (no se... <= 10% IVA dichiarata) IRAP: art. 32, c. 2-bis, D.Lgs. 446/1997: +10% (no se... <= 10% imponibile dichiarato) 35
36 Le sanzioni D.L. 98/2011, art. 23 c. 28 lett. b): Applicazione della sanzione in misura massima ( 2.065) in caso di omessa presentazione del modello per gli studi di settore, anche a seguito di specifico invito da parte dell Agenzia delle Entrate (art. 8 c. 1, D.Lgs. 471/1997) 36
37 Le sanzioni D.L. 98/2011, art. 23 c. 28 lett. e, f, g): aumento del 50% della sanzione minima e massima previste in caso di rettifica della dichiarazione IIDD, IVA ed IRAP a seguito di accertamento sulla base degli studi di settore, in caso di omessa presentazione del modello studi di settore (sempre che il contribuente non provveda alla presentazione dello stesso, anche a seguito di specifico invito) IIDD: art. 1, c. 2-bis1, D.Lgs. 471/1997 (no se maggior reddito accertato non superiore al 10% del reddito dichiarato) IVA: art. 5 c. 4-ter, D.Lgs. 471/1997 (no se... <= 10% IVA dichiarata) IRAP: art. 32, c. 2-ter, D.Lgs. 446/1997 (no se... <= 10% imponibile dichiarato) 37
38 Le sanzioni D.L. 98/2011, art. 23 c. 28 lett. b, e, f, g) Le nuove disposizioni sulle sanzioni si applicano alle violazioni commesse a decorrere dal 6 luglio 2011 (data di entrata in vigore del decreto), in ragione del principio espresso dall articolo 3 del D.Lgs n. 472/1997. Pertanto, l importo della sanzione (in misura massima, ovvero maggiorato nella misura prevista dal D.L. 98/2011) viene applicato con riferimento alle dichiarazioni presentate successivamente a tale data. 38
39 Le sanzioni Periodo d imposta 2010 modello Unico 2011 Ricavi dichiarati Costi Reddito d impresa Controllo dell ufficio della DP (omessa presentazione del modello sds) Rideterminazione dei maggiori ricavi ( ) Costi ( ) Maggior reddito d impresa accertato ( ) 39
40 Le sanzioni Ai fini della concreta applicazione della sanzione irrogabile in caso di accertamenti basati sulle risultanze degli sds, se dal risultato derivante dall applicazione degli studi di settore emerge un reddito accertato superiore al 10 per cento del reddito d impresa dichiarato (come nel caso preso in esame), l ufficio procederà all irrogazione della predetta sanzione amministrativa applicando l incremento del 50 per cento. In questo caso, sarà irrogabile la sanzione (graduata in base alla gravità della violazione commessa) variabile tra il 150 e il 300 per cento della maggiore imposta dovuta, in quanto il maggior reddito d impresa accertato è superiore al predetto limite del 10 per cento. 40
41 Le sanzioni La circolare n. 8/E del 2012 Nel caso in cui il contribuente presenti, anche a seguito dello specifico invito, il modello studi di settore, con apposita dichiarazione integrativa, nei termini previsti dall art. 13 del D.LGS. 472/1997, potrà beneficiare dell applicazione delle sanzioni ridotte e sanerà la violazione commessa relativa alle nuove disposizioni sanzionatorie previste dal D.L. 98/2011. La presentazione del modello studi di settore effettuata oltre i termini previsti per il ravvedimento ma prima dell inizio di attività di controllo, invece, comporterà l applicazione delle sanzioni ordinariamente previste per la specifica violazione commessa, senza l incremento introdotto dalle lettere b), e), f) e g) in commento. 41
42 LE NOVITÀ IN MATERIA DI ACCERTAMENTO 42
43 L accertamento D.L. 16/2012 (art. 8, comma 4) Il D.L. 16/2012 ha ulteriormente modificato la lettera d-ter (introdotta dal D.L. 98/2011, art. 23 c. 28 lett. c)) del secondo comma dell articolo 39 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 relativa alla possibilità di ricorrere all accertamento induttivo puro. 43
44 L accertamento D.L. 16/2012 (art. 8, c. 4): nuova lett. d-ter art. 39 c. 2 D.P.R. 600/1973 (accertamento induttivo puro): omessa presentazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore; indicazione di cause di esclusione o di inapplicabilità degli studi di settore non sussistenti; infedele compilazione dei modelli SdS che comporti una differenza superiore al quindici per cento, o comunque ad euro cinquantamila, tra i ricavi o compensi stimati applicando gli studi di settore sulla base dei dati corretti e quelli stimati sulla base dei dati indicati in dichiarazione. 44
45 L accertamento D.L. 16/2012 (art. 8, comma 5) La disposizione precedente si applica con riferimento agli accertamenti notificati a partire dalla data di entrata in vigore del D.L. 16/2012 (2 marzo 2012) 45
46 Limitazioni per gli accertamenti analitico-presuntivi: La circolare n. 8/E del 2012 ha evidenziato la necessità di porre particolare attenzione alla veridicità dei dati dichiarati ai fini degli SdS, con l eventuale pianificazione di specifiche attività di riscontro degli stessi (anche con appositi accessi brevi) 46
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