Feste d estate con Confcommercio

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1 Periodico dell associazione del commercio del turismo e dei servizi della provincia di Cremona Sped. in abb. postale - Presso Poste Italiane n. iscriz. ROC D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Cremona - Aut. Trib. di Cremona n. 333 del 24/03/1998 Legge 662/96 art. 2 comma 20/B 194 GIUGNO 2014 ANNO XVI - EURO 0,50 Feste d estate con Confcommercio

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3 3 giugno n.194/ giugno anno XVII direttore responsabile CLAUDIO PUGNOLI responsabili di redazione Maurizio Romanenghi maurizioromanenghi@confcommerciocremona.it Alberto Bardelli addettostampa@confcommerciocremona.it redazione e sede centrale Cremona Via Manzoni, 2 - Palazzo Vidoni tel. centralino fax cremona@confcommercio.it grafica e impaginazione: FORMAT via A. Rodano, 21 - Cremona tel stampa: Sigraf srl unipersonale Via Redipuglia 77 - Treviglio (BG) Tel info@sigraf.it per la pubblicità su Ascomnotizie contattare: Michela Ferrari - Uff. Marketing tel Arcangelo Zacchetti arcazac@libero.it Presidente Claudio Pugnoli Vicepresidenti Sergio Vacchelli (vicario) - Graziano Bossi Segretario Generale Paolo Regina UFFICI ZONA Casalmaggiore Via Cavour, 55 - tel APERTO giovedì 9.00/ /17.00 Crema Via del Commercio, 33 - tel APERTO dal lunedì al giovedì 8.30/17.30 venerdì 8.30/17.00 Pandino su appuntamento tel Piadena c/o Comune - Piazza Garibaldi, 3 tel APERTO giovedì 9.30/12.30 Soresina Via Cairoli, 8 - tel APERTO lunedì 9.00/ /17.00 l editoriale Importante salvare le CCIAA La previsione di un dimezzamento dei diritti camerali dal 2015, contenuta nella riforma della P.A., rappresenta di fatto il primo passo verso lo smantellamento del sistema delle Camere di Commercio che, in questi anni, è stato un esempio di come un ente pubblico gestito direttamente dal mondo delle imprese possa valorizzare le attività economiche dei territori, anche in ambito internazionale, in maniera efficiente e trasparente. Invece, la strada intrapresa dal Governo, non solo costringerebbe tante Camere di Commercio a chiudere i battenti, ma metterebbe anche a rischio gli equilibri economici di tanti territori e procurerebbe un ulteriore danno al sistema delle pmi. Osservazioni che trovano conferma piena nelle analisi condotte dlla CGIA di Mestre. Che evidenzia come un risparmio medio per singola impresa di 5,2 euro al mese porti, invece, a 2,5 miliardi di effetto recessivo per l`economia italiana. Questi i "benefici" del taglio del 50% del diritto annuale versato dalle aziende alle Camere di Commercio deciso dal Governo col decreto legge sulla riforma della P.A. Va anche evidenziato che l`incidenza del Sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale rappresenta lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi di spesa pubblica primaria, la cui voce preponderante riguarda gli Enti previdenziali col 43,7% (le Province incidevano l`1,4%, le Regioni il 4,5%, le amministrazioni centrali il 24,1%). Secondo l'analisi di Cgia e Unioncamere Veneto "di contro ci sarà una perdita di risorse di oltre 400 milioni di euro all`economia dei territori sulle voci export, credito, turismo, innovazione, formazione. Oltre i posti di lavoro a rischio e un effetto recessivo di circa 2,5 miliardi di euro, pari allo 0,2% di valore aggiunto del Pil. Cancellare le Camere e redistribuirne le funzioni ad enti locali, uffici periferici dello Stato o addirittura ad Agenzie di nuova costituzione comporterebbe non solo un costo per le finanze pubbliche, ma farebbe anche venir meno tutta una serie di attività volte alla promozione delle economie locali e priverebbe le imprese di un sostegno concreto e continuo in termini di servizi e di attività di coordinamento e confronto delle varie rappresentanze. di Claudio Pugnoli Se guardiamo alla CCIAA di Cremona occore rilevare come, in questi anni, sempre più, sia diventata strumento partecipe dello sviluppo territoriale. Con misure che superano l ambito economico in senso stretto. Penso alle partecipazioni in Autostrade CentroPadane, in Autostrade Lombarde, nella Ti.Bre. ma anche in CremonaFiere, in Reindustria, nel Gal Oglio Po. O, ancora, in ambito culturale, con il contributo al Museo Del Violino, alla Fondazione Ponchielli, alla Scuola di Musica, o alle stesse attività di formazione come le master classes del Summer Festival. Un attività strategica di cui le imprese sono consapevoli. Una recente indagine di Confcommercio, conferma che il 70% delle aziende considera il sistema camerale un ente necessario per l'economia del territorio. Per questo motivo è importante promuovere una vera e propria campagna di informazione sui danni che la strada intrapresa dal Governo produrrà e sulla necessità di avviare un'azione di riforma complessiva del sistema camerale. A partire dalla ridefinizione del perimetro delle attività presidiate, ad esempio razionalizzando i servizi erogati e rafforzando il ruolo di supporto alle imprese soprattutto per favorire l'accesso al credito; da una razionalizzazione dell'articolazione territoriale basata non su confini amministrativi ma su criteri di omogeneità dei bacini di utenza; dalla riduzione e razionalizzazione delle Aziende Speciali avviando anche un processo di dismissioni degli asset non funzionali al ruolo delle Camere, per liberare risorse a sostegno delle imprese e delle economie territoriali. Così come è importante dare una vera rappresentanza alle imprese. Evitando giochi di potere come quelli messi in campo non solo a Cremona, ma anche a Brescia per escludere chi, più di altri, vanta il maggior numero di aziende associate ed è al primo posto per contributo garantito dai propri associati. Non è questo il momento delle divisioni. Per questa stessa ragione Confcommercio auspica che la riforma preveda che le risorse attribuite al sistema camerale siano adeguate ai nuovi assetti organizzativi e funzionali attraverso un percorso triennale di rimodulazione del contributo camerale.

4 giugno n.194/ nazionaleconfcommercio Tariffe: rincari record negli ultimi dieci anni Negli ultimi 10 anni, denuncia l Ufficio studi della CGIA, le tariffe dei principali servizi pubblici presenti in Italia hanno subito degli aumenti record: l acqua dell 85,2 per cento, i rifiuti dell 81,8 per cento, i pedaggi autostradali del 50,1 per cento e i trasporti urbani del 49,6 per cento. Tra le 10 voci prese in esame in questa analisi, solo i servizi telefonici hanno subito una diminuzione: -15,9 per cento. Sempre nel periodo considerato, l inflazione, invece, è aumentata del 23,1 per cento. Nonostante i forti aumenti registrati dalle bollette dell acqua segnala la CGIA la nostra tariffa rimane la più bassa d Europa. La stessa considerazione può essere fatta per i biglietti ferroviari: anch essi sono tra i meno cari in Ue. Preoccupa, invece, il boom registrato dall asporto rifiuti. Nonostante in questi ultimi sei anni di crisi economica sia diminuita la produzione di rifiuti e sia aumentata la raccolta differenziata, le famiglie e le imprese hanno subito dei rincari ingiustificati. Gli aumenti del gas hanno sicuramente risentito del costo della materia prima e del tasso di cambio, mentre l energia elettrica dell andamento delle quotazioni petrolifere e dell aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, hanno segnato gli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro. Non va dimenticato che molti rincari sono stati condizionati anche, e qualche volta soprattutto, dall aggravio fiscale. Tuttavia, nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti. In linea di massima oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi non ha subito miglioramenti sensibili. Pur riconoscendo il limite di questa comparazione, l Ufficio studi della CGIA fa notare che tra i settori presi in esame in questa elaborazione quello dei taxi è l unico ad avere le tariffe totalmente amministrate: in altre parole, queste ultime sono definite attraverso una delibera comunale. Ebbene, ad esclusione del servizio telefonico, che nell ultimo decennio ha registrato una contrazione dei prezzi di quasi il 16 per cento, il servizio taxi ha subito l incremento percentuale più contenuto tra tutte le voci analizzate. L ultima parte dell analisi elaborata dall Ufficio studi della CGIA ha preso in esame l aumento delle tariffe registrato da alcune voci nel periodo intercorso dall anno di liberalizzazione fino al Ebbene, le assicurazioni sui mezzi di trasporto sono aumentate del 197,1 per cento (4 volte in più dell inflazione), i pedaggi autostradali del 62,7 per cento (1,7 volte in più dell inflazione), i trasporti ferroviari del 57,4 per cento (1,7 volte in più dell inflazione), il gas del 53,5 per cento (2,3 volte in più dell inflazione), mentre i servizi postali hanno subito un incremento del 37,8 per cento pressoché uguale a quello registrato dall inflazione. Solo i servizi telefonici hanno subito una riduzione dei prezzi: -18,8 per cento, contro un aumento dell inflazione del 38,5 per cento. "Le liberalizzazioni - sembra suggerire la CGIA di Mestre - hanno portato pochi vantaggi nelle tasche dei consumatori italiani. Anche perché in molti settori si è passati da un monopolio pubblico ad un regime oligarchico che ha tradito i principi legati ai processi di liberalizzazione. Un percorso che è ancora in divenire. Va evitato che molti prezzi e tariffe, che prima dei processi di liberalizzazione/ privatizzazione erano controllati o comunque tenuti artificiosamente sotto controllo, registrassino aumenti esponenziali con forti ricadute negative per le famiglie e le imprese Bankitalia: pronti 120 miliardi per le PMI Bankitalia è pronta a liberare risorse, fino a 120 miliardi, per aumentare i prestiti alle pmi. Lo ha annunciato il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel suo intervento all'assemblea dell'abi. Via Nazionale, ha spiegato, "sta per ampliare la gamma dei prestiti utilizzabili a garanzia del rifinanziamento presso l'eurosistema, con modalità tali da incentivare il credito alle piccole e medie imprese". Le attività potenzialmente interessate da questa iniziativa, ha proseguito il Governatore, "sono stimabili in circa 120 miliardi al netto degli scarti di garanzia". Il collaterale che si renderà così disponibile "favorirà la partecipazione alle nuove operazioni, stimolando la concessione di prestiti; si aggiungerà alle garanzie già depositate presso la Banca d'italia e alle altre attività prontamente stanziabili, pari a oltre 530 miliardi a fronte di un rifinanziamento attualmente pari a 170 miliardi". Visco ha quindi aggiunto che il sistema finanziario "deve riguadagnare la fiducia del pubblico dimostrando di saper svolgere appieno le funzioni che gli sono proprie, non facendo mancare il finanziamento a chi lo merita, sostenendo l'economia reale".

5 5 giugno n.194/2014 nazionaleconfcommercio Debiti PA: il decreto sblocca i pagamenti Avanti tutta per arrivare a liquidare tutto il 'fardello' dei debiti della pubblica amministrazione entro 'San Matteo', quel 21 settembre indicato dallo stesso premier Renzi. Il governo, anche per rispondere alla nuova procedura di infrazione già aperta dalla Ue, punta ad accelerare i pagamenti (a fine marzo, ultimo monitoraggio disponibile, erano stati liquidati 23,5 miliardi), e ha reso operativo l'ultimo strumento utile per imprimere maggiore velocità. Il Ministero dell'economia ha infatti pubblicato il decreto attuativo sulla garanzia dello Stato per la cessione da parte dei fornitori dei crediti certificati alle banche, o, in ultima istanza alla Cassa depositi e prestiti. Una volta trasmesso il decreto, Cdp, come ha assicurato il presidente Franco Bassanini nei giorni scorsi, aprirà "un negoziato con l'abi per firmare la convenzione e deliberare il plafond" che potrà eventualmente anche essere aumentato. In questo modo chi vanta crediti con la pubblica amministrazione potrà ottenere liquidità dagli istituti di credito, una sorta di anticipo la cui restituzione è garantita dallo Stato. E non si tratta di una misura di poco conto, visto che la cessione 'pro soluto' (con uno sconto dell'1,9% per importi sotto i euro e dell'1,6% sopra tale soglia), garantita dallo Stato, può riguardare operazioni per un ammontare che può diventare superiore ai 13 miliardi di euro, anche se la dotazione iniziale di 150 milioni di euro del fondo di garanzia consente di agire su uno stock di debiti di circa 1,9 miliardi. Una decisa accelerazione per il rimborso complessivo dei i 60 miliardi di arretrato che, se non sarà entro il 21 settembre, dovranno venire saranno smaltiti tutti entro la fine dell'anno, come ha assicurato anche il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Il governo, con tre decreti successivi (ultimo quello del bonus Irpef) ha messo a disposizione 56,8 miliardi di euro sui 60,5 stimati nel Def. E sempre con il decreto Irpef ha introdotto un meccanismo di monitoraggio permanente dei debiti della P.A. e dei relativi tempi di pagamento, che si avvale in parte anche della nuova modalità di fatturazione elettronica obbligatoria per chi ha rapporti con diverse amministrazioni dal 6 giugno (e che sarà ampliata a tutta la macchina amministrativa entro metà 2015). Tutte le fatture andranno registrate sulla piattaforma per la certificazione dei crediti, in modo da rendere tracciabile e trasparente l'intero ciclo di vita dei debiti commerciali, con l'obiettivo sia di accelerare il pagamento dell'arretrato, sia di prevenire la formazione di un nuovo stock di debito. FALLIMENTI. Nel 2013 record storico a causa dei debiti Pa, tasse e credit crunch La CGIA segnala che nel 2013 il numero dei fallimenti registrati in Italia ha superato quota : un livello mai raggiunto nel recente passato. Ben il 14,5% in più rispetto al 2012 e in aumento del 52% se la comparazione viene eseguita con il Oltre agli effetti della crisi economica segnala la CGIA a dare un contributo all impennata dei fallimenti hanno sicuramente contribuito anche il ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione (Pa), l incremento del livello di tassazione e la contrazione nell erogazione del credito praticata dalle banche. Nonostante nell ultimo anno lo Stato abbia erogato oltre 20 miliardi di euro e i tempi di pagamento della nostra Pa siano scesi di 10 giorni rimaniamo i peggiori pagatori d Europa: in Italia il saldo fattura avviene mediamente dopo 170 giorni, contro una media Ue di 61. Nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto il suo record storico, 44,3%, un livello mai toccato in passato. Infine, tra novembre 2012 e lo stesso mese del 2013, i prestiti bancari alle imprese sono diminuiti di 60,5 miliardi di euro, pari ad una contrazione del 6,2%. La CGIA stima che, pur tenendo presente che l anno scorso lo Stato ha pagato circa 22 miliardi di euro di debiti pregressi, i creditori della Pubblica amministrazione italiana vantino circa 100 miliardi di euro, esclusi quelli eventualmente maturati nel frattempo.una stima che risulta essere molto diversa dalla cifra emersa dall indagine campionaria presentata nel marzo scorso dalla Banca d Italia in un audizione parlamentare. Secondo i ricercatori di via Nazionale, il debito della Pubblica amministrazione (Pa) era pari a 91 miliardi di euro (chiaramente da questo importo vanno stornati i circa 22 miliardi di euro pagati nel 2013). Una cifra che, ormai, viene presa come riferimento da tutti gli osservatori ogni qual volta si dimensiona l ammontare complessivo dei crediti che le aziende vantano nei confronti del settore pubblico. Si tratta di una foto scattata il 31 dicembre 2011, ovvero più di due anni fa conclude la CGIA nella quale non sono comprese le aziende con meno di 20 addetti che, ricordo, costituiscono il 98% del totale delle imprese italiane. In questa ricerca, inoltre, non sono state coinvolte le imprese che operano nei settori della sanità e dei servizi sociali che, storicamente, sono quelli dove si annidano i ritardi di pagamento più eclatanti. Alla luce di questi elementi, riteniamo che l ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d Italia sia sottodimensionato di circa 30 miliardi di euro.

6 giugno n.194/ nazionaleconfcommercio Spesa delle famiglie ai minimi da dieci anni Solo nel 2013 è scesa del 2,5% a fronte dell aumento dell inflazione dell 1,2% Continua a calare la spesa delle famiglie italiane. Nel 2013, la spesa media mensile per famiglia è scesa infatti del 2,5% calando a euro, a fronte di un'inflazione all'1,2%. I livelli di spesa sono inferiori a quelli del 2004, pari a euro: si torna così indietro di 10 anni. Lo ha comunicato l' Istat. Due le tipologie familiari più colpite dalal contrazione dei consumi: le famiglie operaie e quelle in coppia con due figli. La spesa dei nuclei con a capo un operaio diminuisce in un anno del 5,9% (fino a euro di media mensile) e quella delle famiglie composte da due genitori e due figli cala del 4,4% (fino a euro). Metà delle famiglie spende meno di 2mila euro al mese: il valore mediano della spesa mensile per famiglia è infatti sceso a euro, con una contrazione del 4,3% rispetto al La spesa per alimentari è sostanzialmente stabile, passa da 468 a 461 euro, nonostante la diminuzione significativa di quella per la carne (-3,2%) e la messa in atto di strategie di contenimento della spesa. Nel 2013 continua ad aumentare sia la quota di famiglie che ha ridotto la qualità o la quantità dei generi alimentari acquistati (dal 62,3% del 2012 al 65%), sia quella di famiglie che si rivolge all' hard discount (dal 12,3% al 14,4%). La spesa per beni e servizi non alimentari diminuisce del 2,7% e si attesta su euro mensili: continuano a diminuire le spese per abbigliamento e calzature (-8,9%), quelle per tempo libero e cultura (-5,6%) e quelle per comunicazioni (-3,5%). La sostanziale stabilità della spesa alimentare, a fronte di una diminuzione di quella non alimentare, determina l' aumento della quota di spesa destinata ad alimentari e bevande (dal 19,4% del 2012 al 19,5% del 2013). Il Trentino-Alto Adige, in particolare la provincia di Bolzano, è la regione con la spesa media mensile più elevata (2.968 euro), seguita dalla Lombardia (2.774 euro). Fanalino di coda, anche nel 2013, la Sicilia, con una spesa media mensile di euro (circa euro inferiore a quella del Trentino-Alto Adige). Persi sui consumi quasi 500 euro al mese "In otto anni, rispetto al 2005, la perdita di consumi ai prezzi del 2013 è pari a quasi 470 euro mensili, di cui 91 euro sono minori consumi alimentari per famiglia": questo il commento dell'ufficio Studi Confcommercio ai dati sui consumi delle famiglie nel 2013 diffusi dall'istat. "In serie storica e al lordo dell'inflazione, la spesa media mensile continua Confcommercio - torna ai livelli del Se però si deduce dal dato nominale la dinamica dell'indice dei prezzi al consumo (NIC), in termini reali, cioè di consumo effettivo di beni e servizi, la riduzione della spesa nel 2013 riporta il dato sotto i valori del Pure tenendo conto della riduzione dell'ampiezza dei nuclei familiari nel tempo, la contrazione dei consumi pro capite appare di ampiezza eccezionale: sia la media complessiva, sia la spesa per alimentari e bevande in termini reali tornano ai livelli del 1997". "Il 2014, stando alle indicazioni congiunturali dei primi cinque mesi, non dovrebbe far segnare una rilevante inversione di tendenza. Le dinamiche del reddito reale e dei consumi preludono a un aggiornamento al rialzo del numero di persone assolutamente povere, già pari a 4,8 milioni alla fine del Tutto ciò conclude l'ufficio Studi - impone una revisione delle politiche economiche nella direzione di stimolare la crescita mediante una generalizzata riduzione del carico fiscale su famiglie e imprese".

7 7 giugno n.194/2014 associazione Il nuovo volto della Confcommercio In sei mesi quasi duecento nuovi soci. Crescono anche AscomCaf e Ascomfidi A sei mesi dall avvio di una profonda revisione dell operatività della nostra Associazione, come è buona prassi, mi piace condividere con i soci i primi risultati di un nuovo modo di lavorare, più vicino all originario spirito associativo e alle esigenze delle imprese. La nuova impostazione, che prevede attività di contatto e di ascolto sul territorio anche attraverso riunioni e visite individuali, ha ricevuto un buon consenso: a fine giugno, 186 aziende hanno deciso di iscriversi alla nostra Organizzazione per il 2014, confermandone la leadership nei settori del Commercio, Turismo e Servizi. Ma non è tutto. Abbiamo raggiunto un altro importante risultato organizzativo, ricostituendo il gruppo Fiva degli ambulanti ed eleggendo il nuovo Presidente provinciale della categoria. Lo stesso trend di crescita è manifestato dai nuovi contratti sui servizi e dalla formazione, strumenti di gestione manageriale e crescita imprenditoriale che l Associazione mette a disposizione dei propri associati, interpretando operativamente la missione istituzionale di tutela e rappresentanza sancita dal nostro Statuto. In quest ottica sono stati avviati, oltre a quelli in sede a Cremona, 12 corsi di formazione sul marketing, la qualità del servizio e la comunicazione su tutto il territorio provinciale ed un incontro informativo specifico destinato ai nostri dirigenti territoriali e merceologici. Anche nell area credito i risultati sono incoraggianti. Nei primi sei mesi dell anno abbiamo istruito, attraverso Ascomfidi, la nostra cooperativa di garanzia, il numero di pratiche di finanziamento che, nel 2013, avevamo raggiunto solo ad ottobre, aiutando decine di imprese ad ottenere ascolto e credito in un periodo estremamente difficile. Tutto ciò, tuttavia, è solo l inizio del percorso che abbiamo intrapreso. I nostri soci possono contare su una Confcommercio solida, con ulteriori prospettive di crescita, più moderna e adatta ai tempi. Una Confcommercio che ha recuperato, grazie alla propria dirigenza impegnata in prima persona in questo cammino, una ancora maggiore autorevolezza e una rinnovata capacità propositiva sindacale. Bilancio: 2013 chiuso con risultati positivi Il 2013 della Confcommercio si è chiuso con risultati davvero positivi. Con un utile per la Associazione e per le società partecipate, con un incremento nel numero dei soci e delle attività. Dati che hanno portato l assemblea, riunita a Crema, ad approvare con voto unanime l operato del presidente Pugnoli e della della sua Giunta. Risulati resi ancora più importanti dalla considerazione che, come ha spiegato lo stesso Pugnoli, La crisi ha continuato a colpire il paese ridimensionando il tessuto imprenditoriale e i redditi delle famiglie; travolgendo equilibri economici, sociali, culturali; diffondendo insicurezza e sfiducia. Una recessione senza precedenti che ha investito anche il terziario di mercato e, in particolare, il commercio, penalizzato dal crollo dei consumi. La Confcommercio ha spauto leggere i tempi e evolversi per rispondere in di Paolo Regina - segretario generale maniera efficace alle esigenze delle imprese. Abbiamo attivato progetti e programmi adeguati alle emergenze in atto, in una visione del futuro fatta di responsabilità sociale, correttezza, partecipazione, solidarietà. - continua il presidente -. A questa sfida non potevamo sottrarci. Lo imponevano la nostra storia, i nostri valori, la nostra missione. Lo chiedevano i nostri associati per difendere il loro ruolo e la loro stessa sopravvivenza. Abbiamo risposto mettendo in campo azioni di ampio respiro e non solo di risparmio di spesa. Una strategia che, per i numeri del bilancio è risultata vincente. Il 2013 ha visto consolidarsi il nostro ruolo istituzionale grazie soprattutto all azione che svolgiamo nell ambito dei distretti del commercio e ai rapporti che teniamo con le pubbliche Amministrazioni. Oggi contiamo di più, anche perché siamo di più e la nostra voce viene ascoltata da sindaci ed assessori, dalle forze sociali e dal mondo produttivo. Siamo fiduciosi che i risultati non si facciano attendere, sia nel campo del turismo (Expo 2015) che riguardo alle strategie di rilancio delle economie urbane e speriamo del credito ma anche di qualificazione degli Enti bilaterali. Il nostro (dai vicepresidenti della Giunta, di tutti voi ed anche il mio) - conclude Pugnoli - è stato un impegno quotidiano e costante. E anche quello dei nostri collaboratori che ringraziamo, a partire da Guglia e Regina per la loro dedizione. Un impegno a 360 gradi, sorretto da passione, idee, funzioni, esperienze, competenze che siamo pronti, come sempre, a rendere patrimonio comune al servizio del territorio, perché la crisi che stiamo vivendo possa trasformarsi in motore di un nuovo modo di pensare, vivere, lavorare.

8 giugno n.194/ impostelocali TAR(tassat)I fino a rischiare la chiusura Le bollette della nuova Tari, che vengono consegnate in questi giorni, mettono in allarme le imprese commerciali e artigiane e in particolare alcuni settori (come quelli legati alla ristorazioni o alla rivendita di fiori e ortofrutta) che rischiano di essere penalizzati in maniera pesantissima dai nuovi parametri per il calcolo della tassa rifiuti. Solo per citare un paio di esempi, per fioristi e commercianti di ortofrutta l incremento supera il 400% (con la aliquota per metro quadro che passa, a Cremona, da 8,63 a 34,49 Euro), mentre i gestori di ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub pagheranno quasi il triplo che nel 2013 (da 10,33 Euro a mq a 28,40). Va solo un po meglio ai bar che raddoppiano la pressione discale ( da 9,57 Euro per mq a 19,17). In questa poco invidiabile classifica il primato assoluto spetta tuttavia a pescherie e pizzerie al taglio con un incremento di quasi il 600% (da 6,32 euro per mq fino a 34,49). Aumenti non sostenibili per la maggior parte delle aziende che, attraverso la Confcommercio, invitano Galimberti e la sua Giunta a rivedere le aliquote. Siamo consapevoli delle decisioni assunte dalla precedente amministrazione, adottate nonostante fossero ben consapevoli delle nostre preoccupazioni. Nessun attacco ma piuttosto una piena volontà collaborativa per rimediare insieme agli errori del passato. Anche perché è comprensibile che non possiamo legittimare una scelta pesantemente iniqua. Ed anche il confronto con le province limitrofe (almeno quelle che hanno già deliberato in materia) evidenzia come, a Cremona, si siano imposti valori assolutamente non in linea con quelli delle realtà vicini. Se per alcune categorie, quelle con aliquote più basse i valori appaiono comunque con scarti ridotti, su quelle più penalizzate la differenza è evidente. Ancora più imbarazzante è il confronto con Crema. Che ha aliquote che sono la metà di quelle del capoluogo. Le due città sono tanto vicine geograficamente quanto lontane nella imposizione della fiscalità locale. Il confronto con le altre città lombarde è impietosa: per ortofrutta, fioristi, pizze al taglio (la normativa ministeriale le raggruppa in un unica categoria), dove l amministrazione di Cremona chiede quasi 35 euro/mq a Lodi ci si ferma a 22, a Brescia ad un euro in meno (20,87 Euro). A Lecco si spende la metà che all ombra del Torrazzo (17,5 Euro), a Bergamo poco più che un terzo (13,71). Differenze evidenti si registrano anche per ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub (la differenza arriva al 150%) e per i bar, caffè, pasticcerie (che pagano il doppio di Lecco, il 60% più di Lodi e Bergamo). Nonostante le variabili in gioco siano moltissime - spiega il presidente della Confcommercio Claudio Pugnoli le differenze sono davvero troppo marcate. Come è possibile avere costi tanto differenti? Prendiamo ad esempio le realtà più virtuose. Guidati dalla consapevolezza che in questi momenti di crisi le imprese non possono essere ulteriormente gravate dalla pressione fiscale. L aumento senza logica e senza equità rischia di portare tante aziende alla chiusura. Ed avrà ripercussioni non trascurabili anche per quanto riguarda il lavoro dipendente. Per l analisi della Confcommercio il peso della tassazione sulle imprese tende ad aumentare. Questo nonostante si parli di riduzione della pressione fiscale e di misure per il rilancio. In una situazione già pesantissima continua Pugnoli - non è possibile che a rimetterci siano ancora una volta i piccoli imprenditori. Un risultato che dev essere assolutamente scongiurato per non gravare ulteriormente sull asse portante della nostra economia. Anche l analisi della Giornata dell Economia, presentata in Camera di Commercio, testimonia le difficoltà del comparto del terziario. Una situazione che richiede una assunzione di responsabilità collettiva. Sempre guardando a quanto stanno facendo i territori vicini Confcommercio lancia suggerimenti agli amministratori locali. Da Palazzo Vidoni ricordano che Brescia ha proposto l esenzione (per il primo anno) per le imprese artigianali e commerciali che si trasferiscono da un altro Comune, Lodi prevede una agevolazione del 10% nel caso in cui l'aumento della tariffa rispetto al 2013 sia superiore al 20% e comunque maggiore di 250 Euro. Misure che rischiano di favorire l esodo da Cremona. Quelli della Tari - spiegano da Palazzzo Vidoni - sono incrementi ingiustificati ed ingiustificabili che derivano essenzialmente dall'adozione di criteri presuntivi e potenziali e non dalla reale quantità di rifiuti prodotta. È una pesante penalizzazione per il sistema delle imprese, che impone la necessità di rivedere al più presto la struttura dell'attuale sistema di prelievo affinchè rifletta la reale produzione di rifiuti ridefinendo con maggiore puntualità coefficienti e voci di costo e distinguendo tra le utenze domestiche e quelle non domestiche. Confcommercio Nazionale, a seguito di un analisi sull impatto che la Tari avrà sulle imprese, ha quindi presentato un decalogo che, ritiene, dovrebbe essere seguito da tutte le amministrazioni locali. Un documento spiega Pugnoli che abbiamo inoltrato a tutti i sindaci. Occorre superare quella disomogeneità che ha portato amministrazioni anche confinanti ad adottare pesi e misure diverse. Una discrezionalità che, alla fine, mette le mani nelle tasche delle aziende. Introdurre norme chiare ed uguali per tutti significa una applicazione più equa della normativa. Ed è proprio quello che chiediamo. Tra i punti precisati dal decalogo i più significativi sono quelli legati alla pesatura dei rifiuti (oggi del tutto assente), al superamento della logica presuntiva, agli incentivi per la raccolta differenziata, all esclusione dal calcolo degli spazi scoperti (ad esempio le aree libere di autosaloni che non producono alcun rifiuto) e, infine, nell impostazione del bilancio, una corretta ripartizione dei costi tra imprese e utenze private.

9 9 giugno n.194/2014 impostelocali Il Comune alla ricerca della soluzione Ci sono vincoli ai quali non possiamo derogare, imposti dalla normativa ministeriale e che ci sono stati lasciati dalla precedente amministrazione. Soluzioni? Le stiamo cercando e ci impegniamo a incontrare le categorie a breve, dopo aver completato l analisi di tutte le variabili in gioco. Maurizio Manzi, assessore al bilancio, ben consapevole del problema della TARI, non vuole lasciare sole le imprese con le loro cartelle da pagare. Ma sa anche che i margini di manovra sono ristretti, che l eredità lasciata da chi ha preceduto Galimberti e la sua Giunta a palazzo Comunale non è facile da rimuovere. Anche perché analizzando il bilancio davvero la situazione è difficile e mancano i fondi per mettere in campo vere misure compensative. In questa sfida l assessore Manzi da subito ha capito che la filosofia della nuova tassa non è stata correttamente interpretata dalla giunta precedente. Tanto da promettere che nel 2015 la Tari cambierà completamente. Da parte sua garantisce che sta mettendo tutta la sua passione ma anche la competenza di chi, per una vita, si è occupato di controllo di gestione. Sono partito proprio da un confronto con Aem, per capire come si determinano i dieci milioni di euro di costo del servizio e che devono essere completamente coperti dagli utenti. Ma sta anche lavorando per superare l iniquità del provvedimento e per applicare davvero e correttamente il principio che si paga per i rifiuti che si producono. Anche se, di fatto, resta un problema di fondo, lo squilibrio nella ripartizione tra le utenze domestiche e quelle non domestiche, con le prime che hanno finito con il risparmiare qualche euro e le seconde vessate oltre il sostenibile. Utenze non domestiche CREMONA ante TARI TARI CREMONA TARI CREMA TARI BERGAMO TARI BRESCIA TARI LODI TARI LECCO 7 Alberghi con ristorante 5,11 5,31 3,23 3,79-3,70 3,65 8 Alberghi senza ristorante 5,11 3,81 2,55 3,21 2,75 2,92 2,61 13 Negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoli 14 Edicole, farmacie, tabaccherie plurilicenze 15 Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato 4,83 4,50 2,66 3,13 3,18 3,54 3,08 5,11 5,45 2,98 3,50 4,60 4,14 4,75 4,83 2,70 1,61 2,62 3,18 2,56 1,84 16 Banchi di mercato beni durevoli 5,13 5,38 2,93 5,62 4,93 5,45 3,69 22 Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub 10,33 28,40 14,99 12,52 19,18 17,18 13,60 24 Bar, caffè, pasticcerie 9,57 19,17 10,65 12,52 15,60 12,21 10,18 25 Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari 5,53 8,94 5,43 8,37 6,93 8,52 6,15 27 Ortofrutta 8,63 34,49 19,30 13,71 20,87 22,11 17,50 27 Pescherie, pizza al taglio 6,32 34,49 19,30 13,71 20,87 22,11 17,50 28 Ipermercati di generi misti 5,53 8,04 4,20 6,03 9,95 8,21 5,53 29 Banchi di mercato generi alimentari 6,21 19,48 9,42 21,90 13,42 21,35 13,40 30 Discoteche, night club 3,23 5,53 2,80 3,29 3,81 4,82 3,80 Valori in euro/mq Valore minimo (tra le città messe a confronto)

10 giugno n.194/ gruppopanificatori Quarantani eletto nel consiglio nazionale Michele Quarantani, presidente del Gruppo panificatori della Confcommercio Cremona, è stato eletto nel Consiglio nazionale della Federpanificatori. Sarà, dunque, nella squadra di Roberto Capello, imprenditore bergamasco che già guida l unione regionale Lombarda e che, dopo un mandato come vicepresidente è ora chiamato ai vertici della federazione nazionale di categoria. La nomina di Michele Quarantani appariva, di fatto, scontata. Lo Statuto della Federpanificatori, infatti, prevede che siano le Unioni regionali ad indicare i consiglieri. A Roma, con l assemblea, si procede quindi alla ratifica dei nominativi. Per la Lombardia, oltre a Quarantani e Capello, come rappresentante di Bergamo, sono stati nominati i presidenti di Milano, Brescia e Como. E un risultato importante - conferma Quarantani che premia il lavoro fatto, nell unione regionale, in questi anni in cui abbiamo dato nuovo slancio alla nostra categoria, con la legge regionale che tutela il pane fresco. Ma anche con il progetto sulla farina lombarda che ha preso avvio da qualche mese. E poi tutte le iniziative dedicate alle scuole e alla formazione. Nelle linee di mandato del presidente c è proprio la valorizzazione delle unioni territoriali, sul modello di quanto già avviene in Lombardia. Un progetto necessario - spiega Quarantani - dal momento che la competenza, anche normativa, non è solo nazionale ma anche regionale. Fare massa critica è necessario per tutelare le nostre imprese e il sapere dei maestri fornai. Tante sono le questioni aperte - continua Quarantani da una più forte adesione all Ente Bilaterale, fino alle nuove norme sul responsabile di panificazione, all ormai imminente introduzione dell obbligo sull etichettatura. Quella che attende il nuovo direttivo è una sfida importante. Per valorizzare conclude Quarantani - una categoria che è stanca di essere mortificata e pretende di tornare alla dignità che le compete: per il suo contributo economico alla vita del paese, per il suo ruolo sociale, per la storia antica che è testimonianza di civiltà.

11 11 giugno n.194/2014 gruppomoda Per i saldi una partenza incoraggiante Con l arrivo del mese di luglio, come è orami tradiazione sono partiti i saldi. Con un inizio confortante, con una crescita media del 5% rispetto alla scorsa estate. E un inizio soddisfacente anche rispetto alle nostre aspettative - conferma il presidente del Gruppo Moda Alessandro Bandera - ed è importante soprattutto come segnale di fiducia. Lo scontrino medio è di 120 euro e, fra i prodotti maggiormente comprati, ci sono t-shirt, maglieria, pantaloni, borse, pelletteria, accessori. Per Bandera è importante che si cia una conferma nei prossimi giorni ed un miglioramento per chi non ha potuto ancora beneficiare di questo buon avvio che ha premiato in particolare i centri commerciali naturli. Quello dei saldi è un appuntamento atteso non solo dai consumatori, pronti ad acquisti ancora da sfruttare spendendo qualche euro in meno, ma anche dai commercianti, che per il momento hanno affrontato una stagione estiva tutta in salita. Veniamo da un altra stagione sottotono - conferma il presidente di Federmoda Alessandro Bandera -: il clima non ci ha aiutato molto. Ora gli sconti, che saranno consistenti da subito, dovrebbero smuovere le vendite, almeno nelle prime settimane. Speriamo l entusiasmo non si esaurisca troppo velocemente. Qui a Cremona, per fortuna, ci sono i Giovedì d Estate che animano la città e fanno da traino per le vendite. E che aiutano a rinnovare l interesse per gli acquisti a prezzi ribassati per tutto il mese di luglio. Secondo le stime della Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 237 euro per un valore complessivo (in Italia) di 3,7 miliardi di euro. Le vendite estive rappresentano sempre un momento di richiamo per le famiglie, - conferma Bandera - anche se negli ultimi anni la quota destinata a questo tipo di acquisto si è ridotta costantemente in linea con le esigenze di un bilancio familiare condizionato da un calo del reddito disponibile. Ci auguriamo continua il presidente di Federmoda - che il bonus di 80 euro, di cui hanno beneficiato 10 milioni di italiani, contribuisca a dare una scossa ai consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi. La speranza è motivata anche dalla leggera crescita della fiducia personale registrata nel mese di giugno. Le proposte nei nostri negozi, stante la stagnazione delle vendite nel mese di giugno, saranno quest'anno particolarmente interessanti sia per varietà e molteplicità di scelta che per gli sconti che prevediamo mediamente superiori al 40%. I saldi dimostrano di conservare un appeal sempre forte da parte dei consumatori ed i nostri negozi si avvarranno di queste vendite per incontrare le diverse esigenze dei clienti SOS Etichettatura: incontro in CCIAA Anche Cremona ha ospitato, a fine maggio, nell'ambito dell'iniziativa di Unioncamere Lombardia Sportelli Legalità delle CCIAA Lombarde, l incontro Sos etichettatura. Un appuntamento formativo promosso in collaborazione con Federazione Moda Italia e Confcommercio Cremona, con l oniettivo di promuovere un'azione volta a creare consapevolezza agli operatori commerciali del settore moda, abbigliamento, calzature, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi sui contenuti obbligatori delle etichette dei prodotti tessili e delle calzature, per evitare pesanti sanzioni che corrono i negozianti in caso di vizi di etichettatura, ma soprattutto per fornire agli operatori commerciali utili consigli da porre in essere nei confronti dei fornitori al momento della sottoscrizione degli ordini, ma non solo L'evento si è aperto con il saluto di benvenuto da parte della Camera di Commercio e dal Presidente provinciale di Federazione Moda Italia Cremona, Alessandro Bandera. E quindi intervenuto il Segretario Generale di Federazione Moda Italia, Massimo Torti, con una relazione su L'etichettatura dei prodotti tessili e calzature: il kit SOS etichettatura. La contraffazione: 10 motivi per non comprare i prodotti falsi Torti ha spiegato i principali errori delle etichette a rischio sanzione (scritte in inglese e non in italiano; presenza della dicitura altre fibre ; mancanza della indicazione della percentuale delle fibre presenti ), invitando anche ad adottare alcuni accorgimenti (etichetta saldamente fissata o cucita; indicazione del nome o della ragione sociale del produttoreimportatore ). Poi ha illustrato i contenuti del Kit Sos Etichettatura realizzato da Unioncamere insieme a Federmoda, fornendo anche alcuni consigli pratici per evitare o quantomeno ridurre la portata delle sanzioni che in caso di vendita di prodotti senza etichetta o con etichetta compilata in modo scorretto va da 103 a 3098 euro.

12 giugno n.194/ crema La Giunta scende in strada tra i negozianti Il sindaco e l assessore Saltini, nei giorni scorsi, hanno visitato i negozi del centro, in particolare quelli di via XX Settembre e di piazza Giovanni XXIII. Non per fare shopping, come si potrebbe pensare in questo inizio di saldi, ma per ascoltare la voce delle imprese, le loro richieste, le paure per un futuro che crisi e nuovi modelli di consumi hanno reso più incerto. Anche se i titolari di queste aziende che, come spiega Elga Pedrinazzi, titolare de La Maison di via XX Settembre, sono cuore e luce della città non vogliono arrendersi. E che questa mattina hanno avuto una ulteriore conferma che il Comune è al loro fianco. E stata una bella occasione per confrontarsi su problemi concreti confermano le amministratrici Ci sono tavoli con le Associazioni ma il contatto diretto resta un momento importante per capire davvero le difficoltà della categoria. A questo primo appuntamento seguiranno altre occasioni di incontro. Ad accompagnarle nella visita il vicepresidente provinciale della Confcommercio Graziano Bossi, con il segretario generale Paolo Regina, e Katiuscia Scotti, che guida le Botteghe del Centro di Crema. Le richieste delle imprese riguardano, per lo più, la possibilità di mettere in campo tutti gli strumenti utili a superare la crisi. A partire da una maggior flessibilità negli orari di apertura. Cercando di trovare soluzioni condivise che, nella bella stagione, consentano di spostare la chiusura pomeridiana. Anche se qui, come sottolineano i titolari di Freak Music Store Crema, va già molto meglio che nei grandi centri. Prima gestivamo una attività a Milano, abbiamo scelto di trasferirsi a Crema e non faremmo certo il percorso inverso. I commercianti credono nella città ma chiedono una azione di promozione più forte attraverso gli eventi. Non con un numero maggiore di iniziative spiega Servono progetti di qualità, capaci di interessare un bacino non solo locale. Occorre diversificare le proposte, arricchire quanto si realizza già oggi. Luci e ombre di un settore che rappresenta un punto di forza dell economia locale. Tra i problemi di carattere generale c è la pressione fiscale (anche se il comune di Crema è davvero virtuoso nell applicazione della Tari) o gli affitti, gli unici a non volersi accorgere della crisi. Stiamo mettendo a punto un progetto conferma Graziano Bossi per creare una task force, anche grazie al Comune e al nostro consorzio Fidi, per migliorare la situazione. Un iniziativa che presenteremo in autunno. Infine resta il tema dei parcheggi, con i commercianti che chiedono la revisione del regolamento per i permessi che oggi, confermano i negozianti, penalizzano troppo le imprese. Guardando la stretta attualità di questi giorni, ad avere qualche problema in più, invece, sono gli operatori del gruppo moda che, all unanimità, lamentano la concorrenza sleale nelle settimane dei pre-saldi e chiedono al Comune una più forte azione di controllo prima che di repressione. A settembre programmeremo incontri dedicati a spiegare la normativa e le sanzioni spiega l assessore Saltini Poi, se necessario, saremo più severi nel controllo. Il primo appuntamento di un autunno dove il commercio sarà al centro dell agenda politica del Comune, chiamato a tradurre in azioni concrete, nei Duc, i risultati dell analisi presentata, solo da qualche settimana, dalla Camera di Commercio. Alla ricerca delle risposte per rilanciare la vitalità di un centro commerciale già oggi di qualità. Con ApritiCrema pienone fino a tardi Una formula che funziona, quella di ApritiCrema la notte bianca dello shopping organizzata dalle Botteghe del centro e da Confcommercio. Per il terzo anno consecutivo, in concomitanza con l inizio dei saldi, Crema si è riempita di gente, che dalle 21 in poi si è riversata nelle vie del centro animate da decine di eventi. Da piazza Garibaldi a piazza Papa Giovanni XXII, fine a piazza Aldo Moro i cittadini e i visitatori hanno avuto solo l imbarazzo della scelta su dove e come trascorrere la serata. Concerti, esibizioni, laboratori per i più piccoli, visite guidate alla scoperta del centro della città. E ancora più che in passato spazio all arte e alla cultura con la apertura straordinaria del Museo. Oltre a mostre fotografiche e un concerto live che in piazza Aldo Moro ha attratto davvero tanti giovanissimi. In questo caleidoscopio di emozioni c è davvero di tutto: dai mangiafuoco sul sagrato del Duomo alle animazioni itineranti, fino allo spazio per la danza, con la passionalità dei ritmi latino americani e del tango in particolare. Una festa voluta dai commercianti per rendere speciale, in un periodo di crisi, il primo giorno di saldi e dai locali che hanno fatto la loro parte, rendendo Crema per una sera veramente viva.

13 13 giugno n.194/2014 r egionelombardia Negozi storici verso l Expo La Regione Lombardia, in vista di Expo Punta sulle Botteghe storiche. Lo fa con una pubblicazione di un volume dedicato e con la creazione di un sito internet. Si tratta di un progetto che si arricchirà ulteriormente nei prossimi mesi. Le attività commerciali e artigianali lombarde con almeno cinquanta anni di attività documentata, già riconosciute e suddivise dal 2004 da Regione Lombardia come Storiche Attività o Insegne Storiche e di Tradizione, - spiega l Assessore al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini- costituiscono un fattore di specificità e di attrattività: per questo anche in vista di Expo, abbiamo deciso con il Sistema camerale di promuoverle e valorizzarle maggiormente. Oggi nell apposito Registro regionale dei luoghi storici del Commercio sono iscritte 1200 attività, scorrere l elenco è affascinante; appartengono a diverse categorie merceologiche, tante erano presenti prima del 900, oltre 150 sono nate nel 1800, in quindici casi sono state fondate addirittura nel 700 e nel 600. Cremona rappresenta una eccellenza per quanto riguarda le Botteghe storiche - dichiara il presidente Pugnoli - Come Confcommercio da anni siamo impegnati nella valorizzazione delle attività con più di 50 anni di vita. Così sul territorio hanno ottenuto il riconoscimento regionale circa 200 imprese. A Cremona ne abbiamo censite una quarantina, 60 a Soresina e circa 30 a Casalmaggiore. La storia di queste imprese racconta l evoluzione del territorio e della nostra comunità. Per questo rappresentano un patrimonio prezioso. Insieme alla Regione siamo pronti a sostenere iniziative di valorizzazione. La Regione ha presentato il progetto che va sotto il nome di Selfie prize : Si tratta di un percorso fotografico che premierà il miglior selfie scattato da coloro che si recheranno nei Negozi storici. Altri interventi riguarderanno lo sviluppo del sistema coordinato di identità visiva e kit merchandising degli esercizi, l attività di digital marketing e direct mail per la messa in rete dei Negozi storici, la realizzazione del volume Guide & Look Book con le schede informative e la mappa di tutte le attività, la definizione di itinerari tematici e/o merceologici, per incentivare la shopping experience e l attivazione e gestione di profili facebook, twitter, instagram, per l engagement tramite pc e smartphone. Infine conclude l assessore Parolini, occorre evidenziare il valore culturale dei Negozi storici: Visitare un negozio storico - spiega - è un momento di emozione e cultura, un tuffo negli usi e costumi e nelle tradizioni del territorio, per chiunque voglia scoprire l identità più profonda delle nostre città.

14 giugno n.194/ ascomcaf Con la PA obbligo di Fattura Elettronica Nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, dal 6 giugno, il panorama è cambiato. Per incassare, ora è necessario che le aziende emettano la fattura esclusivamente in formato elettronico. Se non si adeguano, niente soldi. Ministeri, scuole, caserme della Polizia e dell Esercito, musei, biblioteche, agenzie fiscali enti di previdenza e assistenza sociale, qualcosa come 9mila enti (circa 16mila uffici pubblici) sono obbligati a ricevere e a pagare solo i documenti che arriveranno via web, per quelli cartacei la storia è finita. Dal 31 marzo del prossimo anno, poi, tutta la pubblica amministrazione centrale (altri enti) e quella locale (10.500), nessuno escluso, riceverà solo fatture elettroniche. Si stima che siano tra i 7,5 e 10 milioni i documenti destinati ogni anno agli enti coinvolti da questa prima scadenza, circa un sesto delle 60 milioni di fatture che la pubblica amministrazione riceve ogni anno da due milioni di fornitori. Il giro d affari è imponente, sono 135 miliardi di euro, che toccano quasi il 40% del totale delle imprese attive in Italia. La fatturazione elettronica vuole garantire pagamenti certi e rapidi. Lo scopo è di evitare che si accumulino debiti come in passato. Il progetto in realtà era nato con la finanziaria del 2008 per una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione e, dopo un periodo di prova in cui si è potuto constatare l effettiva riduzione dei tempi di pagamento, è entrato finalmente a regime. La fatturazione elettronica, oggi, è poco diffusa in Italia. Se si considera quanto previsto dal codice dell amministrazione digitale (che accetta di conservare anche solo la copia analogica di un documento informatico), le imprese che scambiano fattura in formato elettronico strutturato sono circa l 1% delle imprese italiane. E considerando anche quelle che inviano fatture non strutturate si raggiunge circa il 45% 50% delle imprese attive nel Paese. La rivoluzione sarà dunque più per le imprese che per lo Stato, anche se il cambiamento, pur faticoso, dovrebbe essere visto in modo positivo, perché oltre ai tempi di pagamento, ridurrà anche i costi. La nuova prassi dovrebbe consentire allo Stato un risparmio di circa 17 euro a fattura: 14 euro grazie al minor impiego di manodopera e altri 3 euro con la riduzione dei costi di materiali consumabili e di spazio. Il beneficio complessivo è di circa un miliardo di euro l anno. Vantaggi sono previsti anche per le imprese Pronto un servizio per gli associati E se la pubblica amministrazione centrale è in gran parte pronta a ricevere, gestire e conservare le fatture elettroniche, diversa è la situazione dei fornitori. Che rischiano non essere adeguatamente preparati ad accogliere le nuove normative. Per tutte le imprese ASCOM CAF è pronto ad offrire un servizio, ovviamente a prezzi agevolati per tutti gli associati. Il passaggio alla fatturazione elettronica, in particolare, richiederà qualche sforzo e in alcuni casi potrà anche avere un impatto complicato da gestire, perché stravolge procedure e abitudini consolidate. Ma prorprio per questo abbiamo messa a punto il nuovo servizio che permette (a chi decide di avvalersene) di poter far riferimento alla professionalità e alla competenza dei nostri associati. In particolare la normativa prevede che chi paga e chi incassa possono entrare in comunicazione attraverso il portale elettronico della pubblica amministrazione, oppure dialogare fra loro con piattaforme messe a disposizioni da intermediari.

15 15 giugno n.194/2014 lavoro Proroga sugli ammortizzatori in deroga Accordo tra Associazioni, Regione e Forze Sociali per i mesi di luglio e agosto Il 30 giugno 2014, è stato sottoscritto in sede di Commissione regionale per le politiche del lavoro, tra Regione Lombardia, Confcommercio Lombardia e le altre Parti Sociali, l'accordo Quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga per i mesi di luglio e agosto Gli accordi sindacali dovranno avere una durata massima di due mesi e comunque non oltre il 31 agosto Gli accordi sottoscritti entro il 31 luglio 2014 potranno avere una validità retroattiva a partire dal 1 luglio Le domande relative al 2014 saranno autorizzate subordinatamente alla disponibilità di risorse finanziarie. L'accesso alla Cassa Integrazione in deroga nei mesi di luglio e agosto 2014 seguirà, in quanto compatibili, gli stessi criteri previsti dall'accordo Quadro II semestre La domanda potrà essere presentata alla Regione Lombardia attraverso il sistema informativo "Finanziamenti on line" - GEFO a partire dalla data di apertura del sistema che sarà comunicata nei prossimi giorni.l'accordo Quadro per i mesi di luglio e agosto 2014 verrà sottoposto a costante verifica da parte della Commissione regionale per le politiche del lavoro e, qualora dovessero intervenire modifiche normative, lo stesso cesserà i suoi effetti dalla data di entrata in vigore del nuovo provvedimento e verranno concordate nuove modalità gestionali anche transitorie. Entro il 31 luglio p.v. le Parti si impegnano a verificare, nelle competenti sedi ministeriali, il prosieguo della validità dell'accordo Quadro oltre il 31 agosto 2014 in modo da assicurare alle aziende e ai lavoratori l'opportunità di richiedere complessivamente 8 mesi di trattamento nel corso del La FIGISC incontra l assessore Parolini sui turni di apertura Graziano Bossi, presidente Figisc, insieme alla consigliera regionale Daniela Maroni hanno incontrato l assessore Mauro Parolini per una riflessione sul comparto dei gestori di carburante. Un analisi che si è sofefrmata, in particolare, sulla revisione della normativa sull obbligo nella turnazione dei servizi festivi. In particolare si chiede di diluire gli 8 - cicli di apertura. Di fatto le aperture con presidio di personale sono sempre meno necessarie e sempre più forte è l uso delle postazioni di self service, spinte anche da prezzi più convenienti. Di conseguenza durante le aperture obbligatorie, si crea un disservizio per il consumatore (maggior costi per l approvvigionamento) e costi aggiuntivi per i gestori che devo pagare il personale per un obbligatorietà che ad oggi non ha più alcuna ragione di esistere. Si chiede inoltre che a turno effettuato, nessun obbligo di chiusura del primo giorno lavorativo successivo venga imposto ai gestori.

16 giugno n.194/ ascomfidi Crediti alle PMI a condizioni garantite AscomFidi Cremona è ancora più efficace con le nuove procedure di autorizzazione delle pratiche. Una riorganizzazione che è già operativa. E che consentirà alle imprese di ottenere il finanziamento in tempi più ristretti. Ad essere maggiormente avvantaggiate saranno le richieste di minore consistenza e, in particolare, quelle fino a 20mila euro. Queste pratiche, infatti, verranno deliberate settimanalmente per poi essere inviate e Milano e alla banca per l iter finale. Per le operazioni fino a 100mila euro sarà un comitato tecnico ad esprimersi sulla valutazione. Dopo di che verranno trasmesse al livello regionale. Seguiranno l iter tradizionale le pratiche di importo superiore. Banca ipotecario durata max spread spread scoperto di c/c Banco Popolare mesi 6,01-7, ,87-8,46 BCC Cremonese mesi 3,85-4, ,00 Cariparma mesi 3,15-5, ,85-5,30 Unicredit mesi 4,35-6, ,80-8,55 BCC Adda mesi in agg ,00 Banca Cremasca mesi 3,00-4, UBI Banco BS mesi 3,70-4, ,50-9,10 Deutsche Bank mesi 3,39-4, ,00-7,50 Intesa San Paolo mesi 4,30-5, ,55-6,60 Pop. Milano mesi 3,10-4, ,35-7,35 BCC Treviglio mesi 2,00-6, ,60-6,00 BCC Centro Pad mesi 2,65-2, Cassa Padana mesi 1,75-3, ,25-6,00 Pop. Emilia mesi 4,00-5, Banca liquidità durata max spread investimento durata max spread Banco Popolare mesi 6,26-7, mesi 5,26-6,77 BCC Cremonese mesi 4,25-4, mesi 3,50-4,00 Cariparma mesi 3,75-6, mesi 3,60-5,30 Unicredit mesi 4,35-6, mesi 3,85-6,30 BCC Adda mesi 4,00 in agg mesi 2,75 in agg. Banca Cremasca mesi 4,00-5, mesi 4,00-5,00 UBI Banco BS mesi 3,70-6, mesi 3,70-6,50 Deutsche Bank mesi 3,00-4, mesi 3,00-4,54 Intesa San Paolo mesi 3,30-6, mesi 3,90-6,70 Banca Pop Emilia Romagna mesi 4,10-6, mesi 4,10-6,00 BCC Caravaggio mesi 3,25-5, mesi 3,50-4,50 BCC Treviglio mesi 2,00-6, mesi 2,00-6,00 BCC Centropadana mesi 2,75-3, mesi 2,75-3,00 Popolare Milano mesi 3,60-7, mesi 3,60-7,35 Cassa Padana mesi 3,00-6, mesi 3,00-6,00 GLI ISTITUTI DI CREDITO CONVENZIONATI B.C.C. ADDA E CREMASCO B.C.C. AGROBRESCIANO B.C.C. BANCA CENTROPADANA B.C.C. BANCA CREMASCA B.C.C. BANCA CREMONESE B.C.C. BANCA DELLA BERGAMASCA B.C.C. BINASCO B.C.C. BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE B.C.C. CANTU B.C.C. CARATE BRIANZA B.C.C. CARAVAGGIO B.C.C. CASSA RURALE DI TREVIGLIO B.C.C. CREMENO B.C.C. DEL BASSO SEBINO B.C.C. DELL ALTA BRIANZA ALZATE BRIANZA B.C.C. INZAGO B.C.C. LAUDENSE LODI B.C.C. LESMO B.C.C. LEZZENO B.C.C. MANTOVABANCA 1896 B.C.C. OROBICA B.C.C. POMPIANO E FRANCIACORTA B.C.C. RIVAROLO MANTOVANO B.C.C. SESTO SAN GIOVANNI B.C.C. SORISOLE E LEPRENO B.C.C. VEROLAVECCHIA BANCA DELL ARTIGIANATO E DELL INDUSTRIA BANCA DI LEGNANO BANCA POPOLARE DELL EMILIA ROMAGNA BANCA POPOLARE DI CREMA SPA BANCA POPOLARE DI CREMONA SPA BANCA POPOLARE DI LODI SPA BANCA POPOLARE DI MANTOVA SPA BANCA POPOLARE DI MILANO SPA BANCA POPOLARE DI SONDRIO BANCA POPOLARE DI VERONA S.G.S.P. SPA BANCA POPOLARE DI VICENZA BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA SPA CARIMILO CARIPARMA SPA CASSA PADANA CREDITO ARTIGIANO CREDITO BERGAMASCO SPA CREDITO VALTELLINESE DEUTSCHE BANK S.P.A. INTESA SAN PAOLO MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA UBI - BANCA DI VALLE CAMONICA SPA UBI - BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA SPA UBI - BANCA POPOLARE DI BERGAMO UBI - BANCA REGIONALE EUROPEA SPA UBI - BANCO DI BRESCIA UBI LEASING UNICREDIT SPA

17 17 giugno n.194/2014 normative a cura di Maurizio Romanenghi (Vicedirettore e responsabile settore legislazione commerciale) Disposizioni urgenti per il rilancio del turismo Nella gazzetta ufficiale è stato pubblicato il Decreto Legge n. 83/2014, finalizzato alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano, anche ai fini del rilancio del settore turistico Tra le norme segnaliamo: disposizioni urgenti recanti introduzione di un credito d'imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi (Art. 9) Al fine di sostenere la competitività del turismo italiano e favorire la digitalizzazione del settore - per i periodi d'imposta 2015, 2016, agli esercizi ricettivi singoli od aggregati con servizi extra-ricettivi o ancillari, viene riconosciuto un credito d'imposta del 30% e fino ad un importo massimo di euro, per le spese sostenute in investimenti ed attività di sviluppo. In particolare, il credito d'imposta si applica alle seguenti spese: - impianti wi-fi ; - siti web ottimizzati per il sistema mobile; - programmi per la vendita diretta di servizi e pernottamenti e la distribuzione sui canali digitali, purché in grado di garantire gli standard di interoperabilità necessari - all'integrazione con siti e portali di promozione pubblici e privati e di favorire l'integrazione fra servizi ricettivi ed extra-ricettivi; - spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie di viaggio; - servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale; - strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità; - servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente per tutte tali attività. Gli esercizi ricettivi possono accedere al predetto credito d'imposta nel rispetto dei limiti stabiliti per gli aiuti "de minimis". Il credito d'imposta in esame, non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi (Irpef/Ires) e dell'irap, ed è utilizzabile, esclusivamente, in compensazione, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici dell'agenzia delle Entrate (Entratel e Fisconline), secondo le modalità ed i termini che saranno stabiliti con un apposito Provvedimento del Direttore dell'agenzia delle Entrate. Disposizioni urgenti per l'introduzione di un credito d'imposta per favorire la riqualificazione e l'accessibilità delle strutture ricettive (Art. 10) Al fine di migliorare la qualità dell'offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche, alle strutture ricettive esistenti alla data del 1 gennaio 2012, viene riconosciuto - per i periodi d'imposta 2014, 2015 e un credito d'imposta pari al 30% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia o per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e fino ad un massimo di euro. Il credito è ripartito in tre quote annuali di pari importo ed è riconosciuto nel rispetto dei limiti stabiliti per gli aiuti "de minimis". Il predetto credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione e la prima quota del credito d'imposta relativo alle spese effettuate nel periodo d'imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto è utilizzabile non prima del 1 gennaio Con un apposito decreto interministeriale saranno disciplinate le modalità attuative del credito d'imposta, nonché individuate: - le tipologie di strutture ricettive ammesse al credito d'imposta; - le tipologie di interventi ammessi al beneficio; - le procedure per la loro ammissione al beneficio, che dovrà avvenire secondo l'ordine cronologico di presentazione delle relative domande; - le soglie massime di spesa eleggibile per singola voce di spesa sostenuta; - le procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo del credito d'imposta. Misure urgenti per la semplificazione degli adempimenti burocratici al fine di favorire l'imprenditorialità turistica (Art. 13) Si ribadisce esplicitamente che l'avvio e l'esercizio delle strutture turistico-ricettive, nonché l'apertura, il trasferimento e le modifiche concernenti l'attività di agenzia di viaggio e turismo sono soggette esclusivamente a Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Per le agenzie di viaggio resta in vigore l'obbligo del possesso dei requisiti professionali, di onorabilità e finanziari previsti dalle leggi regionali. Verifica impianti di messa a terra In base al DPR 462/2001, il datore di lavoro ha l obbligo di richiedere la verifica periodica dell impianto di terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche. Nei luoghi con pericolo di esplosione va richiesta la verifica periodica dell intero impianto elettrico. Mentre precedentemente al DPR 462/01 era compito dell Ispesl effettuare la prima verifica, e delle ASL le verifiche periodiche, ed erano quindi loro le

18 giugno n.194/ normative responsabili del non rispetto della periodicità, dal 23 gennaio 2002 è il datore di lavoro che ha l obbligo di richiedere e far effettuare le verifiche secondo le nuove periodicità. Gli impianti di terra e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche devono essere verificati per legge ogni : due anni nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio (ad esempio attività soggette al Certificato Prevenzione Incendi), negli ospedali, case di cura, ambulatori e studi medici, nei cantieri. cinque anni in tutti gli altri casi. (vi rientrano la maggior parte delle nostre attività commerciali) Gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione devono essere verificati ogni due anni. Le verifiche degli impianti oggetto del DPR 462/01 possono essere effettuate da ORGANISMI ABILITATI dal Ministero delle Attività Produttive, sulla base della normativa tecnica europea UNI CEI, o in alternativa da Asl/Arpa. Non sono valide quindi, ai fini del DPR 462/01, le verifiche effettuate da professionisti o imprese installatrici. Le sanzioni per il mancato rispetto della normativa vanno da un minimo di 258,23 a 4.131,66 euro. Info Confcommercio tel Diritti dei consumatori nei contratti a distanza/fuori dei locali commerciali A decorrere dal 13 giugno 2014, è entrato in vigore la nuova disciplina sui diritti dei consumatori nei contratti negoziati fuori dei locali commerciali e dei contratti a distanza, nonché sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori e su alcuni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo. Il provvedimento in oggetto apporta una serie di modifiche al Codice del consumo (d.lgs. 206/2005), agli articoli da 45 a 67. La nuova disciplina, in vigore dal 13 giugno 2014, si applica a tutti i contratti tra imprese e consumatori (c.d. B2C) conclusi dal 14 giugno INFORMATIVA PRECONTRATTUALE NEI CONTRATTI A DISTANZA E FUORI DAI LOCALI COMMERCIALI prima che il consumatore sia vincolato da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali o da una corrispondente offerta, il professionista (venditore) è obbligato a fornire in maniera chiara e comprensibile le seguenti informazioni (il cui onere probatorio è a carico del medesimo professionista) che formano parte integrante del contratto a distanza o del contratto negoziato fuori dei locali commerciali e non possono essere modificate se non con accordo espresso delle parti: a) le caratteristiche principali dei beni o servizi, nella misura adeguata al supporto e ai beni o servizi; b) l'identità del professionista; c) l'indirizzo geografico dove il professionista è stabilito e il suo numero di telefono, di fax e l'indirizzo elettronico, ove disponibili, per consentire al consumatore di contattare rapidamente il professionista e comunicare efficacemente con lui e, se applicabili, l'indirizzo geografico e l'identità del professionista per conto del quale agisce; d) se diverso dall'indirizzo fornito in conformità della lettera c), l'indirizzo geografico della sede del professionista a cui il consumatore può indirizzare eventuali reclami e, se applicabile, quello del professionista per conto del quale agisce; e) il prezzo totale dei beni o dei servizi comprensivo delle imposte o, se la natura dei beni o servizi comporta l'impossibilità di calcolare ragionevolmente il prezzo in anticipo, le modalità di calcolo del prezzo e, se del caso, tutte le spese aggiuntive di spedizione, consegna o postali e ogni altro costo oppure, qualora tali spese non possano ragionevolmente essere calcolate in anticipo, l'indicazione che tali spese potranno essere addebitate al consumatore; nel caso di un contratto a tempo indeterminato o di un contratto comprendente un abbonamento, il prezzo totale include i costi totali per periodo di fatturazione; quando tali contratti prevedono l'addebitamento di una tariffa fissa, il prezzo totale equivale anche ai costi mensili totali; se i costi totali non possono essere ragionevolmente calcolati in anticipo, devono essere fornite le modalità di calcolo del prezzo; f) il costo dell'utilizzo del mezzo di comunicazione a distanza per la conclusione del contratto quando tale costo è calcolato su una base diversa dalla tariffa di base; g) le modalità di pagamento, consegna ed esecuzione, la data entro la quale il professionista si impegna a consegnare i beni o a prestare i servizi e, se del caso, il trattamento dei reclami da parte del professionista; h) in caso di sussistenza di un diritto di recesso, le condizioni, i termini e le procedure per esercitare tale diritto, nonché il modulo tipo di recesso di cui all'allegato I, parte B; i) se applicabile, l'informazione che il consumatore dovrà sostenere il costo della restituzione dei beni in caso di recesso e in caso di contratti a distanza qualora i beni per loro natura non possano essere normalmente restituiti a mezzo posta; l) che, se il consumatore esercita il diritto di recesso dopo aver presentato una richiesta ai sensi dell'articolo 50, comma 3, o dell'articolo 51, comma 8, egli è responsabile del pagamento al professionista di costi ragionevoli, ai sensi dell'articolo 57, comma 3; m) se non è previsto un diritto di recesso ai sensi dell'articolo 59, l'informazione che il consumatore non beneficerà di un diritto di recesso o, se del caso, le circostanze in cui il consumatore perde il diritto di recesso; n) un promemoria dell'esistenza della garanzia legale di conformità per i beni; o) se applicabili, l'esistenza e le condizioni dell'assistenza postvendita al consumatore, dei servizi postvendita e delle garanzie commerciali; p) l'esistenza di codici di condotta pertinenti, come definiti all'articolo 18, comma 1, lettera f), del presente Codice, e come possa esserne ottenuta copia, se del caso; q) la durata del contratto, se applicabile, o, se il contratto è a tempo indeterminato o è un contratto a rinnovo automatico, le condizioni per recedere dal contratto; r) se applicabile, la durata minima degli obblighi del consumatore a norma del

19 19 giugno n.194/2014 normative contratto; s) se applicabili, l'esistenza e le condizioni di depositi o altre garanzie finanziarie che il consumatore è tenuto a pagare o fornire su richiesta del professionista; t) se applicabile, la funzionalità del contenuto digitale, comprese le misure applicabili di protezione tecnica; u) qualsiasi interoperabilità pertinente del contenuto digitale con l'hardware e il software, di cui il professionista sia a conoscenza o di cui ci si può ragionevolmente attendere che sia venuto a conoscenza, se applicabile; v) se applicabile, la possibilità di servirsi di un meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso cui il professionista è soggetto e le condizioni per avervi accesso." DIRITTO DI RECESSO Entrando nel merito delle nuove disposizioni in materia di recesso, mentre il termine per l'esercizio del diritto di recesso previsto dalla disciplina previgente era di 10 giorni, il nuovo art. 52 Codice del consumo prevede oggi un termine maggiore rispetto al passato in quanto attribuisce al consumatore "un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi", se non quelli diretti per la restituzione. Il momento iniziale, da cui decorre il termine di 14 gg per l'esercizio del diritto di recesso, è stabilito: a) nel caso dei contratti di servizi, dal giorno della conclusione del contratto; b) nel caso di contratti di vendita, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, diverso dal vettore e designato dal consumatore, acquisisce il possesso fisico dei beni (di fatto in occasione della consegna del bene). In caso di recesso del consumatore, il venditore, ai sensi del nuovo art. 56, è naturalmente tenuto al rimborso di tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore, eventualmente comprensivi delle spese di consegna, utilizzando lo stesso mezzo di pagamento usato per la transazione iniziale (salvo che sia stato espressamente convenuto altrimenti e senza costo aggiuntivo) "senza indebito ritardo e comunque entro quattordici giorni dal giorno in cui è informato della decisione del consumatore di recedere dal contratto". Viene pertanto dimezzato il termine (30 gg) previsto in precedenza al fine di assicurare un più tempestivo rimborso. È inoltre prevista la nullità di qualsiasi clausola che preveda limitazioni al rimborso nei confronti del consumatore in caso di esercizio del diritto di recesso. Maxisanzione per il lavoro nero Dall inizio di quest anno sono aumentate in misura considerevole alcune sanzioni in materia di lavoro, tra cui quelle finalizzate alla lotta al lavoro sommerso e irregolare. Queste ultime sono aumentate del 30%, per cui attualmente l importo della maxisanzione per l impiego di lavoratori in nero va da un minimo di ad un massimo di euro, maggiorato di 195 euro per ogni giornata di lavoro effettivo del lavoratore irregolare, mentre quello della cosiddetta mini maxi sanzione (che si applica in luogo della maxisanzione, nell ipotesi in cui il lavoratore irregolare risulti regolarmente occupato in un periodo successivo a quello in nero ) va da un minimo di ad un massimo di euro, cui si aggiungono 39 euro per ogni giornata di lavoro effettivo. Hobbisti Proposta di legge regionale Con l'intento di contrastare forme di illegalità e abusivismo, informiamo che è stato depositato - a cura di Consiglieri della Lega Nord e della Lista Maroni, primo firmatario il Consigliere Fabio Rolfi - un Progetto di Legge Regionale per regolamentare l'attività degli operatori commerciali non professionali su area pubblica (c.d. "hobbisti"). La proposta integra il Testo Unico regionale del Commercio prevedendo: La definizione degli "hobbisti"; l'introduzione di un tesserino identificativo; la definizione della partecipazione a mercatini e manifestazioni e la regolamentazione per oneri a carico dei Comuni e sanzioni. Fatturazione elettronica verso la PA (pubblica amministrazione) Attivato il servizio in Associazione Ministeri, Agenzie fiscali, Enti nazionali di previdenza e Istituti scolastici, a partire dal 6 giugno 2014, non possono più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. La fattura dovrà essere emessa esclusivamente in formato elettronico. La stessa disposizione si applicherà, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali. Per venire incontro alle esigenze degli associati, Confcommercio ha attivato il servizio Fatturazione Elettronica verso la Pubblica Amministrazione a costi vantaggiosi per le aziende obbligate a tale adempimento. Chiedi il preventivo in Associazione: tel

20 giugno n.194/ normative Per le imprese del settore alimentare HACCP Semplificazione del sistema di autocontrollo nelle microimprese alimentari (prima parte)...come applicare in modo semplificato il sistema Haccp nelle piccole imprese del settore alimentare...ovvero una mini guida a puntate per gli operatori obbligati al rispetto delle norme in materia di alimenti. Con delibera di Giunta Regionale n del 20 dicembre 2013, Regione Lombardia ha emanato le linee di indirizzo per la semplificazione del sistema di autocontrollo nelle microimprese del settore alimentare. CAMPO DI APPLICAZIONE Rientrano nel campo di applicazione delle seguenti linee di indirizzo gli operatori del settore alimentare che svolgono operazioni semplici : chioschi, banchi del mercato, auto negozi, banchi temporanei di vendita, locali in cui sono serviti prevalentemente bevande, negozi alimentari al dettaglio, piccoli bar, macellerie, pescherie, panetterie, piccoli ristoranti, ecc.. Seppure il presente documento sia indirizzato in via prioritaria a supportare le scelte e l operatività delle attività in campo alimentare più semplici per volume di fatturato, numero di addetti, natura delle operazioni svolte, ecc., questo non significa che gli atti di indirizzo contenuti nel presente documento non possano trovare utile applicazione anche in realtà più complesse, inclusi gli stabilimenti soggetti a riconoscimento. Tanto più che, a volte, può essere non facile discriminare tra imprese più o meno semplici, per cui l unico vero indirizzo in merito all applicabilità del principio di flessibilità deve essere quello del pieno raggiungimento degli obiettivi e della possibilità, da parte dell OSA (operatore settore alimentare), di dimostrare tale risultato alle autorità competenti incaricate della conduzione dei controlli. Pertanto, applicando un principio non scritto, ma sintetizzato nella frase: Scrivi (sul manuale) quello che Fai e Fai (durante nella tua attività) quello che Scrivi si dovrebbero raggiungere gli obiettivi stabiliti dal sistema di autocontrollo HACCP: la salubrità degli alimenti. Qui di seguito le procedure e i comportamenti virtuosi contenuti nelle linee di indirizzo regionali. 1. ATTIVITÀ DI INIZIO GIORNATA All INIZIO DI OGNI GIORNATA LAVORATIVA, prima di avviare le lavorazioni, è importante verificare l idoneità degli ambienti di lavoro, delle attrezzature e del personale. Problemi presenti in questa fase (per esempio superfici non adeguatamente sanificate, utilizzo di abbigliamento non pulito o presenza di tracce d infestazione) possono compromettere la sicurezza igienico sanitaria della produzione del giorno. Lo scopo dei controlli preoperativi è garantire che le lavorazioni avvengano nelle migliori condizioni igienicosanitarie. LE ATTIVITA DA ESEGUIRE SONO LE SEGUENTI : VERIFICA DELLE SUPERFICI DI LAVORO: devono essere state adeguatamente pulite e sanificate al termine della giornata precedente; le superfici da controllare comprendono sia quelle a contatto con gli alimenti, sia i punti non a contatto con gli alimenti. a) VERIFICA DEGLI UTENSILI: controllare che gli strumenti utilizzati per le preparazioni siano puliti ed integri, senza parti rotte. b) VERIFICA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO: è necessario controllare la struttura periodicamente (per esempio ogni mese) e annotare eventuali problemi (es. finestre e piastrelle rotte, muri o pareti scrostate, ecc.),al fine di programmare gli interventi necessari. VERIFICA DELL EVENTUALE PRESENZA O PASSAGGIO DI ANIMALI INFESTANTI (roditori, blatte, altri insetti, ecc.). VERIFICA DEL PERSONALE: gli abiti devono essere puliti in quanto possono essere fonte di contaminazione per gli alimenti. Gli abiti da lavoro vanno indossati in appositi spogliatoi e non devono entrare in contatto con gli abiti personali, riposti in un altro luogo, armadietto o scomparto. Tutti gli operatori devono essere in buone

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