Scuola dell Infanzia Aquilone Progetto di psicomotricità a.s. 2016/2017. Conduttore: Prof. Luca Pasetto

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2 Premessa e analisi dei bisogni Il progetto di psicomotricità si articola sulle finalità della scuola e sugli specifici bisogni emersi in fase di analisi con le insegnanti. Esso si inserisce coerentemente nel percorso della scuola dell infanzia, perché favorisce, attraverso il corpo e il movimento, il conseguimento dell identità, dell autonomia e delle competenze cognitive e prassiche, finalità sulle quali la scuola stessa prende forma. La metodologia a mediazione corporea consente anche di realizzare un azione di osservazione e prevenzione nei confronti di possibili difficoltà evolutive dei bambini. La psicomotricità, nel contesto della scuola, svolge dunque il duplice ruolo educativo e preventivo, attraverso un azione al centro della quale si colloca il bambino, con la propria storia e i propri bisogni. Il corpo, attraverso lo psicomotricista, può ritrovare uno spazio e un tempo dove agire, incontrare l adulto che sa mettersi in ascolto e mediare, che consente di esplorare, sperimentare, vivere, comunicare, esprimere, modificare, rielaborare. L azione andrà così a strutturarsi a diversi livelli, portando il soggetto da un corpo vissuto e agito ad un corpo comunicativo e pensante. La psicomotricità diventa allora uno stile di insegnamento/apprendimento, si colloca a fianco delle attività manuali, grafico-pittoriche, logico-matematiche, linguistiche, ne rielabora i contenuti a partire dalla messa in gioco del corpo con tutte le connotazioni di ordine affettivo e cognitivo. La psicomotricità si pone come intervento interdisciplinare, in sintonia con la dinamica dell ambiente in cui si esplicita, ma con un setting ben definito, la stanza di psicomotricità, all interno della quale il bambino riconosce il proprio spazio d azione ben strutturato e necessariamente distinto dagli altri spazi scolastici. L utenza della scuola dell infanzia Aquilone è composta da molte famiglie provenienti da altri paesi. Se pur integrate nel contesto sociale ed economico del territorio, le famiglie sono portatrici di abitudini diverse, di simboli, di linguaggi, di colori, che insieme formano il profilo, lo stile del gruppo. Talvolta la padronanza della lingua italiana è parziale. I tempi e i ritmi con i quali si affronta la quotidianità, anche quella degli apprendimenti, sono diversi. Il progetto psicomotorio, essendo per definizione accogliente, non giudicante, rassicurante, luogo nel quale l altro viene riconosciuto, diventa aiuto e sostegno al percorso educativo specifico e coerente con il profilo del gruppo e dei suoi bisogni. Gli obiettivi 1. Motricità Sviluppo degli schemi motori di base, delle posture, della qualità delle singole competenze (corsa, salto, lancio ), sia spontanee che su richiesta, mettendo in gioco la capacità di inibizione e controllo del movimento, attraverso una relazione fiduciosa che lascia spazio alla creatività e alla fantasia. Tutto ciò considerando che l atto motorio e in particolare il gesto, portano con sé il valore simbolico e comunicativo. Ricchezza motoria sarà sinonimo di ricchezza cognitiva ed espressiva. 2. Equilibrio Miglioramento dell equilibrio dinamico e statico nelle diverse situazioni, attraverso un vissuto che parte dal contenimento per giungere all autonomia e al vissuto fiducioso del disequilibrio come situazione esterna ed interna. Equilibrio è prima di tutto possibilità di strutturare un buon IO corporeo, possibilità di partecipare attivamente al processo di individuazione. 3. Coordinazione Sviluppo della coordinazione generale e oculo-manuale che porti ad un controllo preciso armonico e fluido del movimento a partire dall investimento produttivo sul mondo esterno. Essere coordinati significa una 2

3 buona e investita relazione con gli oggetti e il mondo esterno, la possibilità di aprirsi agli altri e alle esperienze e decentrarsi. 4. Tono Presa di coscienza della distensione attraverso i contrasti e la mobilizzazione passiva. Modulazione tonica attraverso il dialogo tonico e la proposta del rilassamento. Osservazione della tensione/distensione, delle sincinesie e delle paratonie. Il tono è lo specifico psicomotorio, è l incontro tra mondo interno ed esterno, è espressione delle proprie emozioni, dei propri bisogni. Attraverso il dialogo tonico il bambino sperimenterà il valore della comunicazione. 5. Attività sensoriale Utilizzo dei diversi organi sensoriali per l elaborazione dell informazione e della relativa risposta. Integrazione tra le diverse afferenze, affinché gli occhi non servano solo a vedere ma anche a guardare. Osservazione dell utilizzo degli organi sensoriali (vista, udito, tatto) sia in termini funzionali che comunicativi e relazionali. 6. Lateralità Giochi per lo sviluppo di una lateralità spontanea e armonica a livello assiale e periferico. Osservazione della lateralità e del suo sviluppo nell arco del percorso triennale. La lateralità non può rimanere solo un dato neuro-psicologico: essa deve essere inserita in un contesto dove schema corporeo, immagine corporea e tono si integrano coerentemente. 7. Attività gnosico-prassiche Di seguito le principali competenze gnosico-prassiche. E utile sottolineare che sarebbe un errore porle a servizio esclusivo dell area cognitiva: esse infatti si possono sviluppare e soprattutto integrare con le altre competenze, solo se investite emotivamente dal bambino. a. Attività senso-percettiva Attività con piccoli e grandi attrezzi e/o materiale povero per l associazione, identificazione, denominazione, classificazione, seriazione. b. Oggetti Conoscenza degli oggetti e loro utilizzo creativo, osservazione sul tipo di utilizzo degli oggetti sia in termini cognitivi che affettivi. c. Schema corporeo Strutturazione dello schema corporeo attraverso il vissuto motorio e la relativa presa di coscienza globale e segmentaria, con o senza materiale. Verifica o interiorizzazione attraverso l attività verbale e graficopittorica. d. Ritmo Espansione delle strutture ritmiche elementari anche con l utilizzo degli strumenti musicali propri e impropri, partendo dal ritmo vissuto e spontaneo per arrivare al ritmo organizzato e pensato. Presa di coscienza del ritmo interno e differenziazione tra ritmo esterno ed interno. Adattamento ritmico e. Spazio Favorire il completo utilizzo dello spazio nella relazione con gli altri e con gli oggetti. Sviluppare la percezione, l organizzazione la strutturazione e l adattamento nello spazio, a partire dall esperienza corporea su di sé, sugli oggetti, sugli altri. Ampliare lo spazio affettivo come apertura al mondo. 3

4 f. Tempo Favorire la conoscenza del tempo come entità a sé, l adattamento e l orientamento, attraverso le diverse metodologie a mediazione corporea. Favorire il vissuto del tempo per pervenire alla gestione della frustrazione e il rispetto del turno. 9. Immagine corporea Favorire lo sviluppo di un immagine corporea positiva e valorizzante. L immagine corporea, entità psicocorporea dinamica, è alla base del processo di separazione-individuazione, è sempre presente in ogni parametro fin qui presentato. Sarà quindi espressione del proprio talento, inteso come possibilità di divenire. 10. Comunicazione Stimolare e sviluppare la comunicazione in tutte le sue forme, verbale e non verbale, stimolare le diverse modalità di espressione dei sentimenti, osservare le modalità di comunicazione. La comunicazione è una struttura dinamica che si sviluppa attraverso un buon equilibrio psico-corporeo. Si dice che il disturbo psicomotorio sia un disturbo della comunicazione. Comunicare è mettere insieme, condividere, è disponibilità verso gli altri, è capacità di ascolto e di espressione. Il bambino che riesce a comunicare è un bambino che sta bene. Metodologia La proposta psicomotoria si sviluppa attraverso il gioco e la mediazione corporea. La metodologia che ne consegue sarà necessariamente costruita sui bisogni e sulle capacità logiche, espressive, comunicative, motorie, affettive specifiche di ogni età e individuo. Ogni singola esperienza vissuta nella sala di psicomotricità è caratterizzata da tempi e spazi ben definiti e riconoscibili. Lo spazio della preparazione: E dove ci si prepara, dove ognuno sperimenta l autonomia, condividendola con l altro. Il tempo del nome. E dove ogni bambino riceve il proprio nome, scritto al momento per essere appiccicato sul vestito. In questo tempo il bambino sperimenta l attesa, ascolta l altro, condivide desideri e progetti quindi rappresenta, pensa. E già nell azione. E in questo tempo che il bambino riceve il riconoscimento, condiviso e inequivocabile che viene sancito e consegnato attraverso un simbolo: il proprio nome. Il tempo del gioco spontaneo E il tempo dove si realizza un passaggio: desiderio, azione, emozione, rappresentazione. La spontaneità si sviluppa all interno di regole che garantiscono la sicurezza e tutelano la libertà di ciascuno. In questo tempo lo psicomotricista può eseguire queste azioni: sostiene, contiene, incoraggia, accompagna, rassicura. Soprattutto riconosce l altro, attraverso lo sguardo, la parola e il corpo ne restituisce identità: < ci sei, puoi fare, sai fare>. E in questa fase che il bambino porta il suo mondo interiore sperimentando quello esterno fatto di oggetti e di altri. Lo psicomotricista ne coglie i contenuti, incoraggia lo sviluppo. Favorisce la comunicazione verbale e non verbale in particolare. Stimola la riflessione. E in questo tempo che il bambino vive la parte più profonda di sé, mette in campo le proprie competenze, si confronta con l altro, anche nel 4

5 conflitto. La parola chiave di questo tempo è piacere. Lo psicomotricista si farà garante di questo piacere e presterà particolare attenzione ai bambini che per vari motivi non sono in grado di agire in tale dimensione. Il tempo del simbolico e della rappresentazione. In questa fase i bambini sperimentano la dimensione simbolica attraverso i diversi strumenti: costruzione (forme geometriche in legno), disegno, modellare con plastilina e/o creta, musica (ritmo), giochi che presuppongono adattamento e organizzazione spazio-temporale e controllo corporeo precisato. Il tempo del riordino. In questa fase tutto si conclude, si ritorna all ordine iniziale, ci si prepara a tornare in classe. E un tempo dove i bambini possono raccontare del vissuto, esprimere le proprie emozioni. Valutazione periodica del progetto. La valutazione del progetto avverrà attraverso: L analisi continuativa degli incontri e del percorso complessivo a cura dello psicomotricista. Lo scambio di informazioni costante tra psicomotricista e insegnanti. L osservazione delle dinamiche gruppali. L osservazione dei singoli bambini Verona, 15/11/2016 Lo Psicomotricista Prof. Luca Pasetto 5

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