PERIZIA ESTIMATIVA MAGAZZINO-PIANTE PAGHERA GREEN PHYLOSOPHY SRL
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1 TRIBUNALE DI BRESCIA FALLIMENTO 222/2009 Paghera Green Philosophy SRL PERIZIA ESTIMATIVA MAGAZZINO-PIANTE PAGHERA GREEN PHYLOSOPHY SRL Incarico Curatore Fallimentare Dr Guerrino TONONI Brescia li 14/05/2010 Il tecnico responsabile Dott. Agr. Fiorenzo PANDINI 1
2 INQUADRAMENTO Oggetto materiale della perizia estimativa sono le piante coltivate o depositate presso l azienda Paghera Green Philosophy srl nelle sedi di Lonato e Calcinato (Fraz. Ponte S. Marco). Il materiale vegetale è ascrivibile a piante in vaso e in piena terra. La prima tipologia è conservata o coltivata quasi interamente nella serra e nell ombraio di Lonato, mentre la seconda solamente nei vivai di Calcinato. La tipologia mercantile delle piante è da considerarsi perciò di due qualità vivaistiche: piante in vaso (fuori-terra) conservate nelle serre o coltivate sotto l ombraio di Lonato, piante in piena terra (con una minima quota di vasetteria) coltivate nei vivai di Calcinato. Questa differenziazione è da considerarsi con attenzione non solo negli aspetti tecnici di gestione del bene, ma anche in quelli mercantili, in quanto il materiale in vaso è sempre commercializzabile (o trasferibile) nei dodici mesi dell anno, mentre il materiale in piena terra (vivaio), lo è solo nella stagione di riposo invernale e più precisamente nel periodo che va da novembre a marzo. Il Sig. Gianfranco PAGHERA fa presente che nel periodo invernale la serra non è stata riscaldata e nemmeno irrigata, così come l ombraio e i vivai non sono stati oggetto di cure colturali o manutenzioni nello stesso periodo. Solo nei primi giorni di maggio la gestione delle piantagioni e dell impiastistica è stata riaffidata dal Tribunale alla ditta Paghera per la semplice conduzione agraria. Per quanto confermato dal Sig. PAGHERA, confermato poi dai rilievi, lo stato delle piante in vaso e piena terra ha sofferto di totale abbandono colturale da dicembre ad aprile compresi. 2
3 TEMPI E METODI Il primo sopralluogo peritale è avvenuto in data 28 aprile 2010 a seguito del mandato conferito dal curatore fallimentare Dr Guerrino TONONI in data 21 aprile. I sopralluoghi sono proseguiti con altre visite nelle giornate del 7 e del 12 maggio, sempre in presenza del Sig. Gianfranco PAGHERA. Durante le visite, effettuate in pieno avvio vegetativo, si è provveduto alle osservazioni di rito sulla qualità morfo-fisiologica dei materiali vegetali, prestando particolare attenzione al loro stato colturale e al tono vegetativo. Le verifiche sono state eseguite facendo riferimento ai tabulati di magazzino, forniti direttamente dal curatore fallimentare, sui quali risultavano le quantità e le taglie del materiale vegetale da periziare. I controlli, secondo disposizioni del curatore fallimentare, non sono stati finalizzati alla verifica della reale presenza quantitativa (numerica) del materiale inventariato, ma piuttosto sulla qualità morfo-fisiologica dei rispettivi lotti, di cui si doveva valutare complessivamente lo stato vegetativo, colturale, morfologico. Grazie alla collaborazione del Sig. Gianfranco PAGHERA si è avuto modo di individuare le varie partite di piante inventariate e di visionarle per quanto richiesto. In occasione dei rilievi si sono effettuate le fotografie allegate in perizia che risultano perciò databili ai giorni 28 aprile e 7-12 maggio STATO DEI LUOGHI E DEI BENI I beni oggetto di perizia (ndr: piante in vaso ubicate in serra e ombraio, e piante in piena terra dei vivai) non risultano complessivamente in buone condizioni morfo-fisiologiche per i motivi di seguito sintetizzati. Problematiche del vivaio in piena terra: A. logistica inefficiente per collocazioni irregolari e irtrazionali delle piantagioni con associazione mista di essenze, sia sotto il profilo botanico 3
4 che nella taglia, da cui si genera difficoltà nella gestione delle pratiche colturali ordinarie; B. recente mancata esecuzione delle ordinarie pratiche agrarie invernali e primaverili (zollature colturali, zollature per la vendita, potature di formazione, concimazioni organiche e minerali, disinfestazioni, diserbi, diradamenti, ecc ); Problematiche della serra: A. precario stato di conservazione delle piante, con morie o deprezzamenti causati dal freddo, dalla mancanza di irrigazioni, dalla mancanza di concimazioni; Problematiche dell ombraio: A. assenza di cure colturali con mancato funzionamento dell impianto di irrigazione, non esecuzione delle potature invernali, delle disinfestazioni di inizio primavera, delle concimazioni di fine inverno, della rimessa in verticalità dei vasi rovesciati, delle scerbature (diserbo manuale) nei vasi. Alcune piante di serra risultano deperite o danneggiate dal freddo (la serra non è stata riscaldata per tutto il periodo invernale) o dall assenza di irrigazioni (le sempreverdi da interno richiedono fertirrigazioni periodiche nei dodici mesi dell anno). Una parte delle piante in vaso, inventariate all interno della serra, risultano correttamente trasferite all esterno, nella zona dell ombraio, ma risultano comunque in condizioni vegetative non ottimali. Le altre piante presenti in serra, più o meno danneggiate, non sono in condizioni di pieno valore commerciale seppur in vegetazione. Lo stato delle piante ubicate nell ombraio esterno e nei vivai è meno compromesso sotto il profilo sanitario, trattandosi di piante non esigenti di 4
5 riscaldamento artificiale e irrigate naturalmente dalle frequenti piogge cadute nel periodo di fermo-colturale dell azienda. I problemi in questo caso diversi, ma comunque sempre rilevanti sul deprezzamento mercantile del materiale, non lavorato e poco pronto alla collocazione immediata sul mercato. La situazione economicamente più influente riguarda il vivaio in piena terra, nel quale abbiamo ben oltre il 90% del valore economico del materiale vegetale in coltivazione. Nel vivaio si rilevano handicap dovuti alla logistica difficile e alla mancata esecuzione delle cure colturali del periodo invernale e primaverile. Il vivaio, altro aspetto vincolante sul valore commerciale globale, è strutturato per l autoproduzione piuttosto che per la vivaistica intensiva destinata al commercio all ingrosso, vincolata quest ultima all uniformità morfologica e botanica (taglia e tipo di prodotto uniforme nello stesso campolotto di produzione). Il vivaio in piena terra della Paghera Green Philosophy srl è infatti finalizzato ad avere un magazzino-piante il più eterogeneo possibile, piuttosto che una parcellizzazione in lotti omogenei di essenze in taglia standard. Questo ha generato la presenza di associazioni estemporanee di tipologie botaniche molto diverse tra loro addirittura negli stessi filari. La gestione nello stesso lotto di coltivazione di specie botaniche o di taglie morfologiche diverse, crea sicuramente un magazzino-piante molto esteso, ma genera grosse difficoltà sia interne, cioè di coltivazione (potature, zollature, disinfestazioni, concimazioni, ecc ), sia esterne, cioè di soddisfacimento del mercato all ingrosso (caratterizzato dalla richiesta di lotti di materiale vegetale calibrato nel diametro, nella statura, nell impalcatura della chioma, ecc ). Una piccola parte di alberature della categoria esemplari risultano addirittura prive di valore commerciale in quanto derivanti da scarti invenduti dei lotti originari del filare; parimenti risultano invendibili alcuni esemplari di 5
6 grande taglia su cui non sono dimostrabili le zollature di coltivazione rendendo questi esemplari, ornai affrancati al suolo, non più estirpabili con possibilità di trapianto. Tutto ciò viene sottolineato per mettere in evidenza il fatto che il Vivaio della Paghera srl non è assolutamente riconducibile agli standard classici della vivaistica cannetese o pistoiese, caratterizzati da lotti omogenei di piante della stessa specie botanica e della stessa taglia. Il fatto poi che nell ultimo periodo invernale-primaverile non siano state eseguite le lavorazioni indispensabili di potatura, zollatura di preparazione alla vendita e zollatura di coltivazione, disinfestazione, concimazione organica, ecc, ha creato danni o tare che si ripercuoteranno non solo sulla invendibilità temporanea del materiale non preparato, ma anche sul disordine fisiologico delle piantagioni, sicuramente non recuperabile nell annata Il repertorio fotografico di seguito inserito è rappresentativo dello stato dei luoghi alla data dei sopralluoghi dei giorni 28 aprile, 7-12 maggio SERRA Interno della serra con piante deperite 6
7 SERRA Interno della serra con piante deperite SERRA Interno della serra con piante deperite 7
8 OMBRAIO Panoramica su Bambusa spp deperenti e vasetteria ribaltata OMBRAIO Vasetteria in precarie condizioni vegetative OMBRAIO Visione dell ombraio con arbusti in deperimento 8
9 OMBRAIO Panoramica del vivaio OMBRAIO Stato della vasetteria infestata da malerbe OMBRAIO Panoramica sull ombraio 9
10 STUDIO TECNICO Esemplari di olivo deperiti Arbusti deperenti e forte infestazione di malerbe 10 Via Indipendenza, Brescia fiorenzo@studiopandini.it P.IVA n Tel Fax P.E.C. f.pandini@epap.conafpec.it C.F. PND FNZ 58P06 C895Z
11 STUDIO TECNICO Stato del vivaio in data 28/04/2010 con evidente abbandono delle cure colturali stagionali. Associazione impropria di differenti tipologie botaniche Associazione impropria di differenti tipologie botaniche 11 Via Indipendenza, Brescia P.IVA n Tel Fax P.E.C. f.pandini@epap.conafpec.it C.F. PND FNZ 58P06 C895Z
12 Assenza di cure manutentorie nel filare di cipressi alla data del 28/04/2010 Parassitosi su peschi del vivaio in data 12/05/
13 I faggi del vivaio Acer platanoides in data 12/05/2010 dopo la riprese delle cure al vivaio 13
14 Gledizia triacanthos Sunburst in data 12/05/2010 dopo la riprese delle cure al vivaio Nandine in vivaio, sopraffatte dalle infestanti 14
15 Cedrus deodara invendibile per scarsa qualità morfologica (cima dicotomica). Cedrus deodara non lavorato e di scarsa qualità morfologica (invendibile). 15
16 Soggetti deperiti in piena terra Soggetti deperiti in mastello 16
17 IL PROCEDIMENTO ESTIMATIVO ADOTTATO Il procedimento estimativo può essere affrontato valutando per via analitica il costo di produzione del bene, ovvero stimandone per via sintetica il più probabile valore commerciale sopportabile dal mercato all ingrosso (o della ricoltivazione in sede). Per quanto richiesto dalle esigenze del caso, si è adottata la seconda procedura estimativa, ovvero il metodo sintetico riferito alla taglia e qualità del materiale vegetale presente. Per completezza statistico-commerciale, nei tabulati di stima si è preso come riferimento di base il prezzo di listino pieno al dettaglio, rifacendosi ai prezziari dell Ass. Florovivaisti Bresciani e di Assoverde unitamente ai prezzi conosciuti per esperienza diretta sul mercato regionale. Su questi prezzi massimi di mercato, per deduzione percentuale adeguata, si è evidenziato il prezzo al dettaglio comunemente diffuso, il prezzo all ingrosso, il prezzo in campo all origine di produzione. Viene da sé che la stima economica prende diverse dimensioni in funzione di: caso 1 - vendita diretta di poche piante ad un privato-utilizzatore finale; caso 2 - vendita di una modesta partita di piante ad un piccolo giardiniere; caso 3 vendita di una grossa fornitura di piante ad un impresa del verde; caso 4 vendita in blocco (definita pieno per vuoto ) dell intero vivaio con le piante ancora in terra e quindi non zollate e preparate alla spedizione. In quest ultimo caso l acquirente, accettando tutto il materiale vegetale, si troverebbe in carico, insieme alle piante di 1^ scelta, anche le piante deperite, quelle non preparate, quelle di 2^ scelta, il tutto comprensivo di piante di buona richiesta mercantile insieme a piante fuori mercato o di difficile collocamento. La valutazione di piante in piena terra deve infine considerare la decurtazione degli oneri di zollatura e legatura delle piante. 17
18 Da non trascurare è inoltre l onere commerciale che una compravendita integrale di un vivaio porta sull acquirente in merito all impossibilità di selezionare le tipologie botaniche o morfologiche più adeguate alle proprie esigenze. A titolo di esempio possiamo citare il caso delle disposizioni regionali contro il tarlo asiatico (decreto D.G. n 731/2004 sulle modalità di controllo ed eradicazione di Anoplophora chinensis, BURL n 6 del 02/02/2004) che vietano il commercio e la piantagione delle essenze vulnerabili al parassita (aceri, platani, carpini, noccioli, ecc ) nelle zone di focolaio riconosciuto. Altro aspetto delicato nella stima in sé del valore commerciale delle piante in vivaio, sta nel fatto che la vivaistica di piena terra comporta la necessità di procedere, ogni 3-4 anni, alle zollature di coltivazione, interventi questi indispensabili per il mantenimento delle radici entro il raggio volumetrico della futura zolla. La verifica della regolare zollatura di coltivazione, non è però sempre facile e possibile, soprattutto se il taglio è stato eseguito da qualche anno. Questo è il caso di molte alberature invecchiate del vivaio Paghera, su cui non è possibile garantire la regolarità delle zollature effettuate, a tutto discapito delle possibilità future di attecchimento delle piante una volta trapiantate. Su queste alberature rischiose (non molte ma di peso commerciale notevole sulla perizia), si è perciò stimato valore nullo in quanto inaccettabili dal mercato ordinario. La garanzia di buona e regolare lavorazione (zollatura) a turno di 3-4 anni è infatti decisiva per il riconoscimento commerciale del materiale vivaistico; in caso contrario, le alberature spesso vengono rifiutate dal mercato anche a prezzi bassissimi, in quanto a forte rischio di mancato attecchimento e conseguente contestazione da parte dell utilizzatore finale. Ulteriore elemento da considerare nella stima sta nel fatto che le piante ancora in campo (piena terra) devono essere ulteriormente gravate delle spese 18
19 di estirpazione, imbragatura e trasporto al piazzale di conservazione, incidenti per il 15% sul prezzo di vendita all ingrosso. Importante elemento economico da considerare nella stima, è il fatto che il materiale non è da considerarsi venduto (contrattualizzato) e quindi il valore di stima va considerato al netto della provvigione di vendita, solitamente pari al 5-10% del valore delle vendite. Da non trascurare infine è la deprezzabilità anche totale del bene oggetto di stima in caso di mancata effettuazione di tutte le cure colturale ordinarie; ci si riferisce primariamente alle zollature di coltivazione (già perse nell ultimo inverno) che, se non effettuate a turno regolare di 3-4 anni, trasformerebbero il vivaio in una struttura arborata priva di significato vivaistico e del tutto simile ad un bosco innaturale o ad un parco mal disegnato. Nella perizia, alcuni soggetti di grandi dimensioni sono stati svalutati a valore zero in quanto deperiti, difettati o privi di evidente lavorazione al piede. Il vivaio della Paghera srl presenta, in ultima analisi, una disformità qualitativa notevole sia per mancanze colturali pregresse, quanto per danneggiamenti subiti nei cinque mesi di fermo gestionale dell azienda da dicembre ad aprile compresi. Fatte queste premesse, risulta possibile distinguere i valori economici della stima ripartitendoli in: prezzi di listino di vendita al dettaglio (da prezziari ufficiali), prezzi di mercato ordinario al dettaglio (mediamente inferiore del 20-30% rispetto ai prezziari stessi), prezzi all ingrosso (mediamente inferiori del 50% rispetto al prezzo ordinario al dettaglio), valori delle piante in campo (al netto della provvigione di vendita e del prezzo di preparazione delle piante ma comprensivi dell utile di produzione). Il vero riferimento della stima peritale è proprio quello relativo al valore delle piante in campo che, è bene sottolinearlo, resta comunque riferito a materiale vegetale di 1^ scelta, regolarmente lavorato, sano e ben conformato. 19
20 Nel tabulato di stima economica allegato, sono stati perciò azzerati i valori delle piante deperite o deperenti, difettate, non preparate (zollate nei 3-4 anni) e si è poi sgravato il valore complessivo della stima riconoscendo un deprezzamento del 5% su una parte del patrimonio-piante per mancate lavorazioni agrarie del periodo dicembre aprile 2010 e un ulteriore deprezzamento del 25% su una quota di piante di 2^ scelta presenti come da tabella sotto riportata. MATERIALE VEGETALE (valori alla fonte di produzione con spese di lavorazione di zollatura finale esclusi, utile di impresa produttrice compreso) PIANTE SERRA 347,83 PIANTE OMBRAIO ,72 PIANTE ,65 A) Totale valore base di campo ,20 INDICI DI DEPREZZAMENTO RICONOSCIUTO (su A) per mancate lavorazioni invernali (-5% su 50% A) ,76 per materiale di 2^ scelta o debole (-25% su 25% A) ,45 B) Totale per deprezzamento riconosciuto ,21 STIMA DEL VALORE DEL MAGAZZINO PIANTE Totale valore base in campo ,20 Deprezzamento riconosciuto ,21 C) Valore di stima economica del magazzino piante ,99 Secondo quanto rilevato e contabilizzato nei tabulati allegati, il valore di stima del magazzino piante della Paghera Green Philosophy SRL, ammonta a euro ,99, al netto degli indici di deprezzamento riconosciuto come da tabella sotto riportata. \\\ Brescia li 14/05/2010 Il tecnico responsabile Dott. Agr. Fiorenzo PANDINI 20
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