PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

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1 Comune di Carnago Provincia di Varese PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO PIANO DEI SERVIZI RELAZIONE Sindaco Maurizio Andreoli Andreoni Assessore al Territorio, Ambiente e Urbanistica Maurizio Andreoli Andreoni Responsabile Servizio Territorio arch. Giuseppe Morrone Progettisti arch. Federico Acuto dott. Davide Baldi arch. Luigi Fregoni arch. Mauro Mericco arch. Pierfrancesco Seclì arch. Lucio Speca Capogruppo Arch. Pier Francesco Seclì Consulente per la VAS Ing. Stefano Franco Studio Ambiente e Territorio Estremi di approvazione Approvazione Adozione E2 Fase 15 marzo settembre 2011 Luglio 2010 Data Delibera C.C. n. 5 Delibera C.C. n. 21 Note

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3 Indice 1 La città pubblica nel PGT di Carnago Orientamenti generali e rapporto con il DP Lo schema strutturale Rilievo delle dotazioni attuali La percezione dei servizi Il sistema della mobilità Il sistema dell istruzione Il sistema del verde, sport e tempo libero Il sistema delle istituzioni civili e dell assistenza Stima della domanda Domanda mobilità Domanda scolastica e fabbisogno edilizio Domanda di attrezzature ricreative, per lo sport e tempo libero Domanda di attrezzature amministrative, sicurezza e protezione civile Criticità e definizione delle dotazioni minime Principali criticità Livello di dotazioni socialmente acquisito e previsioni Residenza sociale Politiche del PS Politiche ambientali e per la fruizione del verde urbano Politiche per il welfare locale Politiche infrastrutturali Fattibilità economica La verifica di congruenza economica Il patto di stabilità interno nella gestione del bilancio comunale La situazione attuale e le opportunità dei meccanismi negoziali Elaborati del PS Relazione Piano dei Servizi - 3

4 1 La città pubblica nel PGT di Carnago 1.1 Orientamenti generali e rapporto con il DP L articolo 9 della LR 12/2005 e ssmi così recita: 1. I comuni redigono ed approvano il piano dei servizi al fine di assicurare una dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale, le eventuali aree per l edilizia residenziale pubblica e da dotazione a verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato, nonché tra le opere viabilistiche e le aree urbanizzate ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale, a supporto delle funzioni insediate e previste. L individuazione delle aree per l edilizia residenziale pubblica, quale servizio di interesse pubblico o generale, è obbligatoria per i comuni indicati dalla Giunta regionale con apposita deliberazione, sulla base dei fabbisogni rilevati dal Programma regionale per l edilizia residenziale pubblica. Tali comuni, in tutti gli strumenti di programmazione negoziata con previsione di destinazioni residenziali, assicurano la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica, compresa l edilizia convenzionata, anche esternamente all ambito interessato. 1 bis. La realizzazione ovvero il mantenimento di campi di sosta o di transito dei nomadi possono essere previsti unicamente nelle aree a tal fine individuate dal documento di piano ai sensi dell articolo 8, comma 2, lettera e ter). I campi devono essere dotati di tutti i servizi primari, dimensionati in rapporto alla capacità ricettiva prevista. 2. I comuni redigono il piano dei servizi determinando il numero degli utenti dei servizi dell intero territorio, secondo i seguenti criteri: a) popolazione stabilmente residente nel comune gravitante sulle diverse tipologie di servizi anche in base alla distribuzione territoriale; b) popolazione da insediare secondo le previsioni del documento di piano, articolata per tipologia di servizi anche in base alla distribuzione territoriale; c) popolazione gravitante nel territorio, stimata in base agli occupati nel comune, agli studenti, agli utenti dei servizi di rilievo sovracomunale, nonché in base ai flussi turistici. 3. Il piano dei servizi, per soddisfare le esigenze espresse dall utenza definita con le modalità di cui al comma 2, valuta prioritariamente l insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità e, in caso di accertata insufficienza o inadeguatezza delle attrezzature stesse, quantifica i costi per il loro adeguamento e individua le modalità di intervento. Analogamente il piano indica, con riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati dal documento di piano di cui all articolo 8, le necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti, ne quantifica i costi e ne prefigura le modalità di attuazione. In relazione alla popolazione stabilmente residente e a quella da insediare secondo le previsioni del documento di piano, è comunque assicurata una dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale pari a diciotto metri quadrati per abitante. Il piano dei servizi individua, altresì, la dotazione di servizi che deve essere assicurata nei piani attuativi, garantendo in ogni caso all interno di questi la dotazione minima sopra indicata, fatta salva la possibilità di monetizzazione prevista dall articolo 46, comma 1, lettera a). Relazione Piano dei Servizi - 4

5 4. Il piano dei servizi esplicita la sostenibilità dei costi di cui al comma 3, anche in rapporto al programma triennale delle opere pubbliche, nell ambito delle risorse comunali e di quelle provenienti dalla realizzazione diretta degli interventi da parte dei privati. 5. Nei comuni aventi caratteristiche di polo attrattore individuato dal piano territoriale di coordinamento provinciale, in relazione al flusso di pendolari per motivi di lavoro, studio e fruizione di servizi e nei comuni caratterizzati da rilevanti presenze turistiche, il piano dei servizi contiene la previsione di servizi pubblici aggiuntivi, in relazione ai fabbisogni espressi dalla popolazione fluttuante. Nei comuni aventi caratteristiche di polo attrattore devono, altresì, essere previsti i servizi di interesse sovracomunale necessari al soddisfacimento della domanda espressa dal bacino territoriale di gravitazione. Nelle zone montane i comuni tengono conto delle previsioni dei piani di sviluppo socio-economico delle comunità montane. 6. Il piano dei servizi può essere redatto congiuntamente tra più comuni confinanti e condiviso a livello operativo e gestionale. 7. Il piano dei servizi deve indicare i servizi da assicurare negli ambiti di trasformazione di cui all articolo 8, comma 2, lettera e), con particolare riferimento agli ambiti entro i quali è prevista l attivazione di strutture di distribuzione commerciale, terziarie, produttive e di servizio caratterizzate da rilevante affluenza di utenti. 8. Il piano dei servizi è integrato, per quanto riguarda l infrastrutturazione del sottosuolo, con le disposizioni del piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo (PUGSS), di cui all articolo 38 della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche). 9. Al fine di garantire una adeguata ed omogenea accessibilità ai servizi a tutta la popolazione regionale, la Regione incentiva il coordinamento e la collaborazione interistituzionale per la realizzazione e la gestione dei servizi. 10. Sono servizi pubblici e di interesse pubblico o generale i servizi e le attrezzature pubbliche, realizzati tramite iniziativa pubblica diretta o ceduti al comune nell ambito di piani attuativi, nonché i servizi e le attrezzature, anche privati, di uso pubblico o di interesse generale, regolati da apposito atto di asservimento o da regolamento d uso, redatti in conformità alle indicazioni contenute nel piano dei servizi, ovvero da atto di accreditamento dell organismo competente in base alla legislazione di settore, nella misura in cui assicurino lo svolgimento delle attività cui sono destinati a favore della popolazione residente nel comune e di quella non residente eventualmente servita. 11. Le previsioni contenute nel piano dei servizi, concernenti le aree necessarie per la realizzazione dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, hanno carattere prescrittivo e vincolante. 12. I vincoli preordinati all espropriazione per la realizzazione, esclusivamente ad opera della pubblica amministrazione, di attrezzature e servizi previsti dal piano dei servizi hanno la durata di cinque anni, decorrenti dall entrata in vigore del piano stesso. Detti vincoli decadono qualora, entro tale termine, l intervento cui sono preordinati non sia inserito, a cura dell ente competente alla sua realizzazione, nel programma triennale delle opere pubbliche e relativo aggiornamento, ovvero non sia stato approvato lo strumento attuativo che ne preveda la realizzazione. È comunque ammessa, da parte del proprietario dell area, entro il predetto termine quinquennale, la realizzazione diretta di attrezzature e servizi per la cui attuazione è preordinato il vincolo espropriativo, a condizione Relazione Piano dei Servizi - 5

6 che la Giunta comunale espliciti con proprio atto la volontà di consentire tale realizzazione diretta ovvero, in caso contrario, ne motivi con argomentazioni di interesse pubblico il rifiuto. La realizzazione diretta è subordinata alla stipula di apposita convenzione intesa a disciplinare le modalità attuative e gestionali. 13. Non configurano vincolo espropriativo e non sono soggette a decadenza le previsioni del piano dei servizi che demandino al proprietario dell area la diretta realizzazione di attrezzature e servizi, ovvero ne contemplino la facoltà in alternativa all intervento della pubblica amministrazione. 14. Il piano dei servizi non ha termini di validità ed è sempre modificabile. 15. La realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, diverse da quelle specificamente previste dal piano dei servizi, non comporta l applicazione della procedura di variante al piano stesso ed è autorizzata previa deliberazione motivata del consiglio comunale. Dunque, il Piano dei Servizi non scade ed ha carattere prescrittivo e vincolante, ovvero ha valore cogente sul regime giuridico dei suoli, destinati a: - viabilità e parcheggi; - dotazioni per servizi pubblici; - impianti e servizi tecnologici. Al centro dell impostazione metodologica specifica del PGT di Carnago è stato posto il rapporto biunivoco tra Documento di Piano (DP) e Piano dei Servizi (PS); infatti, il PS viene concepito come il momento determinante assieme alle verifiche di natura ambientale (VAS) del dimensionamento del PGT. Sul piano metodologico, pur in una logica di sussidiarietà orizzontale, vale a dire assumendo le istanze del tessuto sociale (terzo settore) e favorendone appieno l inserimento nelle politiche di piano, si attribuisce tuttavia valenza fondamentale al rilievo dell offerta istituzionale e alla stima della domanda di servizi erogati dall ente pubblico, come momento valutativo imprescindibile dell azione pianificatoria: il PS costituisce il cuore della discussione e del dimensionamento delle politiche di piano. Dunque, in questa fase, gli specifici approfondimenti del rapporto domanda-offerta dei servizi costituiscono le basi sulle quali si sostiene l architettura degli investimenti per la città pubblica, intesa quale complesso di strutture e servizi che assicurano un adeguato livello qualitativo della vita dei cittadini. Ciò significa che le quantità messe in gioco dal PGT, pur guardando all arco temporale del quinquennio, ma con riferimento anche ad una prospettiva decennale più consona alla pianificazione urbanistica, dovranno essere consapevolmente relazionate all ottenimento delle risorse per incrementare e qualificare la Città pubblica, vale a dire il sistema dei servizi offerti alla comunità locale 1. 1 Le quantità edificatorie messe in gioco dal PGT costituiscono com è noto la principale fonte di finanziamento delle opere pubbliche previste dal PS. Relazione Piano dei Servizi - 6

7 Tale finalità di interesse pubblico è sostanziale per comprendere il significato, sia della definizione quantitativa degli obiettivi del DP, sia della definizione morfologica che si prescrive nella fase attuativa. In questa logica, deve risultare chiaro che le finalità di interesse pubblico portano a conformare non solo gli esiti (l acquisizione delle aree e la realizzazione delle dotazioni), ma anche ove possibile i presupposti stessi (cioè le realizzazioni edilizie degli operatori privati) che li generano all interno dello sviluppo urbano. Apparirà ora chiaro il legame strettissimo e fondamentale tra le indicazioni del Piano dei servizi (PS) e gli scenari offerti dal DP, per quanto attiene il dimensionamento della Città pubblica. Nelle pratiche consolidate della pianificazione, le politiche pubbliche attuate mediante la realizzazione degli standards sono intrinsecamente legate all apposizione dei vincoli, ciò ha significato che le politiche pubbliche sono sostanzialmente legate alla sequenza concettuale: standards vincolo - espropriazione. Gran parte della giurisprudenza urbanistica ruota attorno ai problemi generati da questa impostazione: - legittimità dei vincoli; - definizione delle indennità del vincolo e all esproprio. E pertanto necessario - ai fini della successiva trattazione - distinguere tra vincoli di tipo ricognitivo e vincoli di tipo urbanistico. Un primo tipo di vincoli (i giuristi li definiscono vincoli ricognitivi ) deriva dal fatto che il legislatore abbia stabilito che una determinata categoria di beni, per la sua intrinseca natura, merita di essere tutelata in modo particolare, limitando la trasformazione dei beni che ricadono in quella categoria. Un secondo tipo di vincoli (i giuristi li chiamano vincoli funzionali o urbanistici ) comprende quelli che la pubblica amministrazione pone su determinati immobili (aree o edifici che siano) in relazione all utilizzazione che ne vuol fare. Nel secondo caso è l amministrazione che decide, in modo sostanzialmente discrezionale, il fatto che su quell area che convenga prevedere la costruzione di una scuola o il passaggio di una strada; sono vincoli posti in relazione alla funzione (d interesse pubblico) che si vuole assegnare a quell immobile, e al disegno urbanistico che si vuole realizzare: il disegno urbanistico avrebbe potuto essere diverso, la funzione collocata in un altro sito. E comunque compito dell estensore del Piano individuare dei criteri oggettivi sostenuti dalle tecniche proprie della disciplina urbanistica che stiano alla base delle scelte di Piano. Nel primo caso, invece, il legislatore ha stabilito che tutti i beni appartenenti a quella determinata categoria (per esempio, i boschi, o gli edifici anteriori al 1900, o i terreni terrazzati oppure, più generalmente, i beni d interesse paesaggistico) devono essere utilizzati senza compromettere le caratteristiche Relazione Piano dei Servizi - 7

8 proprie di quella categoria di beni. L atto amministrativo che impone il vincolo a un determinato bene (quel bosco o quell edificio antico) non è una decisione autonoma, ma è semplicemente il riconoscimento che quel bene appartiene alla categoria di beni che la legge ha voluto tutelare: è un vincolo ricognitivo, perché la sua imposizione a un determinato oggetto deriva dalla ricognizione che l atto amministrativo (il PRG, o l elenco, o il decreto) effettua per individuare gli oggetti che, all interno di un determinato perimetro, appartengono a quella categoria. La pianificazione può imporre vincoli dell uno e dell altro tipo. Ma mentre per quelli urbanistici il vincolo non può essere imposto senza un interesse pubblico che lo motivi, e non può essere protratto senza indennizzo al di là di un termine ragionevole, per i vincoli ricognitivi non è necessario nessun indennizzo, perché il vincolo è coessenziale al bene. Inoltre, argomenta ancora Edoardo Salzano in un suo intervento: Non esiste impedimento giuridico a modificare le previsioni del piano regolatore comunale vigente ove ciò sia necessario, senza che ciò comporti alcun obbligo di indennizzare o compensare in alcun modo il proprietario che abbia avuto una riduzione della utilizzabilità urbanistica della sua area. Non esiste impedimento giuridico (e anzi esiste una sollecitazione da parte del giudice costituzionale) alla individuazione, da parte dei Comuni, di aree da sottoporre a tutela per motivi connessi ai valori culturali, archeologici, storici, paesaggistici (con specifico riferimento al paesaggio agrario) o a situazioni di fragilità e di rischio, e su cui imporre un vincolo ricognitivo. Non esiste impedimento giuridico a vincolare per utilizzazioni pubbliche (a sottoporre quindi a vincolo urbanistico) aree già sottoposte a vincolo ricognitivo, ove le ragioni del vincolo lo consentano e compatibilmente con le trasformazioni e le utilizzazioni coerenti con tali ragioni. Non esiste obbligo a indennizzare i proprietari di aree, destinate a svolgere una funzione di pubblica utilità, per la quale la normativa urbanistica comunale preveda la gestione economica da parte del proprietario delle attrezzature e degli impianti di cui si ipotizza la realizzazione. Ove sia necessario sottoporre a vincoli urbanistici di tipo espropriativo immobili che non ricadano nei due casi precedenti, e che non siano neppure acquisibili mediante le normali procedure della lottizzazione convenzionata praticata almeno dal 1967, l indennità espropriativa non deve compensare ipotesi di edificabilità diverse da quelle che le leggi in materia dispongono. A meno che il Comune non sia così sciocco da promettere edificabilità diffuse e spalmate su gran parte del territorio comunale 2. Dunque, le politiche pubbliche del PS per la realizzazione di dotazioni territoriali possono avvalersi: - di vincoli indicativi preceduti all espropriazione (con scadenza quinquennale, e reiterabili solo a condizione di essere 2 E. Salzano, Forse che il diritto impone di compensare i vincoli sul territorio?, in Eddyburg.it, Relazione Piano dei Servizi - 8

9 adeguatamente incentivati e sinceramente indennizzabili); - di pratiche compensative di trasferimento volumetrico, atte a compensare appunto i proprietari dei volumi immobiliari ablati dall acquisizione pubblica; - di vincoli che comportano una destinazione realizzabile con incentiva privata o promiscua pubblica privata che non implichino necessariamente espropriazione. Il Piano dei Servizi di Carnago tende a definire un rapporto virtuoso tra risorse attivate dal piano e realizzazione/ammodernamento dei servizi evitando il ricorso generalizzato all esproprio. Relazione Piano dei Servizi - 9

10 1.2 Lo schema strutturale Si definisce città pubblica quella parte di città che garantisce livelli adeguati di identità, integrazione e qualità della comunità locale; attraverso le dotazioni della città pubblica si concretizza il welfare urbano che costituisce la base del consorzio civile democratico. Il progetto della città pubblica, o almeno dei suoi elementi principali, come già sintetizzato dal Documento di piano, rappresenta il contenuto specifico del Piano dei Servizi. In primo luogo, Carnago deve fare i conti con la sua particolare orografia e morfologia, vale a dire con il solco fluviale del Rile che separa i due nuclei abitati principali. Nel nucleo di Carnago, l asse principale di antica formazione via Vittorio Veneto, via Italia, via Ronco è affiancato ad est dall asse via Monte Grappa, via Marconi, via Papa Giovanni XXIII: il parallelismo dei due assi principali nord-sud definisce la dorsale storica di riferimento; nella sua tratta centrale, le vie Postcastello, Libertà e San Maritino, costituiscono le traverse di collegamento, con la via Libertà a far da principale connessione pedonale. Rispetto a questa organizzazione lineare di crinale, per così dire fa riferimento il sistema degli spazi della socialità del comune, tra piazza Mercato, piazza Diaz e piazza della Chiesa (via Castiglioni). Rispetto a questo sistema, verso est si collocano: l edificio della scuola materna (1973), l edifico della scuola elementare (1934), connesso all importante complesso parrocchiale, la nuova sede del Municipio (1960); verso ovest, l edificio del nido comunale. La scuola secondaria di I livello E. Galvaligi è collocata sul territorio del comune di Solbiate Arno. Verso sud ed a completamento del sistema urbano, vi è la grande area del centro sportivo, con palazzetto e campo di calcio. Nella frazione di Rovate oltre al complesso parrocchiale sono presenti la scuola dell infanzia e il centro polifunzionale. Nel nucleo di Stribiana, sulla SP20 (via Dante), si collocano le strutture della RSA e della Caserma dei Carabinieri. Nel contesto di una prudente previsione di espansione, dunque con la massima attenzione a rispettare gli equilibri attualmente raggiunti, lo schema strutturale della città pubblica conferma e valorizza l attuale localizzazione dei servizi, con la finalità di rafforzare ed estendere l asse centrale, attraverso i seguenti interventi: 1. conferma e rafforzamento del polo sportivo, con nuova definizione di campus dell istruzione e del tempo libero ; in questa localizzazione è prevista la realizzazione della nuova scuola elementare e del potenziamento/riqualificazione delle attrezzature sportive, anche al servizio della scuola; inoltre, è necessario confermare come priorità assoluta l ampliamento della scuola dell infanzia di Carnago. 2. rafforzamento dell asse di via Castiglioni, con la collocazione di attività commerciali in grado di rafforzarne il potere di attrazione; riqualificazione del tessuto edilizio mediante PII (cfr. anche Piano delle Relazione Piano dei Servizi - 10

11 Regole) con realizzazione della nuova sede della Biblioteca. 3. riqualificazione del sistema del verde, mediante: - individuazione delle aree attrezzate di quartiere; - conferma di alcune aree fondamentali, anche private, con valenza di conservazione delle qualità storicopaesaggistiche proprie del comune; conferma della adesione al PLIS e sua integrazione con il sistema urbano; - ridefinizione di alcuni margini del PLIS in coerenza con lo stato dei luoghi e sua estensione a supporto della tutela del corso del Rile e del rafforzamento dei varchi seppure di livello secondario rispetto a quelli previsti dal PTCP. 4. riqualificazione del sistema delle piste ciclabili, in particolare con la ricucitura delle tratte esistenti e con l identificazione di porte di connessione con il PLIS del Rile-Tenore-Olona. L idea del Campus dell istruzione e del tempo libero costituisce l asse portante e prioritario delle politiche pubbliche del Comune di Carnago. Le considerazioni specifiche, compiutamente svolte al 3.2 Domanda scolastica, evidenziano una situazione nella quale è indispensabile operare scelte di medio-lungo periodo di rafforzamento dell offerta. Pur non esistendo una vera e propria emergenza, il PS mette in luce i limiti strutturali dell edificio scolastico esistente, limiti che consigliano di valutare una diversa localizzazione delle scuole primarie (cfr. Paragrafo 5.2). Un secondo intervento è quello della realizzazione della nuova biblioteca comunale, legata al perfezionamento del PII area Macchi. Un terzo intervento, peraltro di prioritaria importanza, riguarda il potenziamento dei servizi cimiteriali e la loro razionalizzazione (cfr. Paragrafo 5.2). Per quanto riguarda il verde e la mobilità ciclabile (cfr. Paragrafo 5.1) le scelte di PS riguardano soprattutto la selezione /individuazione di alcune aree ritenute centrali per le diverse parti del paese (quartieri) e dunque, da riqualificare/migliorare nelle attrezzature per il gioco. Queste aree, propriamente definite arre a verde attrezzato di quartiere, costituiscono la priorità del PS. Ad esse fa riferimento anche la previsione del completamento/ricucitura della rete ciclabile soprattutto in funzione di una maggiore accessibilità al PLIS Rile-Tenore- Olona. L obiettivo di una sua reale fruibilità mediante la creazione di punti di orientamento/ingresso come terminali della rete urbana viene indicato come obiettivo del PS. Per quanto attiene alla viabilità (cfr. Paragrafo 5.3), si confermano gli indirizzi già maturati nella pianificazione generale pregressa: la realizzazione di una traversa sud come intervento infrastrutturale necessario e sufficiente a alleggerire il traffico di attraversamento sull asse storico Relazione Piano dei Servizi - 11

12 delle vie Lazzaretto Kennedy Montegrappa Postcastello. Tale previsione fa riferimento ad una migliorata definizione degli attestamenti verso Castelseprio e Solbiate Arno. Per quanto riguarda la rete comunale interna come è stato già detto con l apertura del nuovo tratto di via Pascoli fino alla via Garibaldi, si è cominciato a dare attuazione ad un primo tratto di strada di arroccamento con funzione di una maggiore gerarchizzazione della rete. In questo senso, si è valutato di confermare la connessione tra la via Lazzaretto/Kennedy e la via Garibaldi, in quanto coerente con l impostazione della strada di arroccamento ovest (vie Pascoli-Carducci) Lo schema strutturale per la comprensione delle scelte strategiche del PS è graficamente descritto dalla tavola PS.09. Relazione Piano dei Servizi - 12

13 2 Rilievo delle dotazioni attuali Per un analisi quantitativa, i servizi considerati sono stati accorpati in categorie omogenee in modo da poterne dare una valutazione in termini di sistemi: 1. il sistema della mobilità; 2. il sistema dell istruzione; 3. il sistema del verde, sport e tempo libero; 4. il sistema delle istituzioni civili e dell assistenza. I dati sono stati raccolti tramite il raffronto con il PRG vigente (per valutare lo stato di attuazione del Piano), il confronto con i dati catastali (al fine di verificare la proprietà dell immobile sia essa pubblica o privata), il rilievo urbanistico dello stato di fatto e sono stati organizzati in un Sistema Informativo Territoriale, collegati ad una base cartografico tramite software GIS. Nella conduzione dell indagine si è anche tenuto conto delle aree e delle strutture private 3 qualora eroghino un servizio di uso e/o interesse pubblico (ad esempio le attrezzate per lo sport di pertinenza degli Oratori dato il ruolo di servizio pubblico riconosciuto che tali strutture svolgono a livello educativo, ludico e ricreativo) e delle strutture di interesse sovracomunale (scuola secondaria). È stata inoltre predisposta una schedatura puntuale in collaborazione con gli Uffici comunali per il sistema dell istruzione, del verde sport e tempo libero, delle istituzioni civili e assistenziali: ATTIVITÀ DI VITA ASSOCIATA SERVIZI 1 - MOBILITÀ Strade Spazi per la sosta 2 - ISTRUZIONE Asilo nido comunale Scuola dell infanzia Sommaruga - Carnago Scuola dell infanzia S. Bartolomeo - Rovate Scuola primaria E. Fermi Scuola secondaria E. Galvaligi (Solbiate Arno) 3 Per quanto riguarda i servizi privati, la legislazione regionale riconosce loro un ruolo pubblico o di interesse generale, purché siano garantite le seguenti condizioni: - svolgano nel Comune la propria attività a favore della popolazione residente o comunque servita; - siano regolati da apposito atto di asservimento o regolamento d uso; - siano accreditati sulla base della legislazione di settore. Relazione Piano dei Servizi - 13

14 3 - VERDE, SPORT E TEMPO LIBERO Verde Attrezzature sportive Ambito urbano Ambito agricolo, rete ecologica e paesaggio Palestre e campus 4 - ISTITUZIONI CIVILI E ASSISTENZIALI Servizi ricreativi e culturali Biblioteca Centro polifunzionale Molina - Rovate Area feste località Brianzola Attrezzature amministrative, sicurezza e protezione civile Servizi assistenziali Attrezzature per il culto Uffici comunali Polizia locale Protezione civile Poste Ambulatori medici convenzionati Centro Diurno Anziani - Casa famiglia Madonna dei Miracoli Centro Auser Insieme Carnago Farmacia comunale Cimitero Carnago Cimitero Rovate Luoghi di culto Attrezzature tecnologiche* Centro Raccolta Differenziata *Il piano dei servizi è integrato, per quanto riguarda l infrastrutturazione del sottosuolo, con le disposizioni del piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo (PUGSS). Relazione Piano dei Servizi - 14

15 Figura 1 Rilievo delle dotazioni pubbliche: esempio scheda istruzione Relazione Piano dei Servizi - 15

16 Figura 2 Rilievo delle dotazione pubbliche: esempio scheda istruzione 2.1 La percezione dei servizi Il processo di partecipazione della cittadinanza alla stesura Relazione Piano dei Servizi - 16

17 del Piano di governo del territorio, oltre che con l avvio del procedimento e la conseguente raccolta delle istanze, è stato concretamente iniziato con la distribuzione e raccolta di un questionario strutturato per stimolare l espressione di pareri dei cittadini che intervenissero sul complesso dei temi che il PGT è chiamato ad affrontare. Le schede che sono state distribuite per la raccolta di informazioni riguardo l'opinione dei cittadini di Carnago / Rovate rispetto a varie tematiche sulla loro città e territorio sono state organizzate in cinque differenti sezioni riguardanti: le caratteristiche anagrafiche degli intervistati e delle relative famiglie, le modalità d uso dei mezzi di trasporto, un giudizio sul centro storico e le corti, un giudizio sulla condizione attuale in cui versa il comune di Carnago e infine opinioni inerenti le possibili iniziative future. Il campione interessato, ovvero 156 persone, costituisce il numero su cui sono state fatte le elaborazioni, espresse come valori percentuali e puntualmente raffigurate in grafici, e di cui di seguito si riporta breve sintesi conoscitiva 4. Alle sopracitate richieste si aggiungono una serie di domande a carattere generale e una sezione libera, che accoglie i commenti spontanei del campione interessato. a) Sezione 1 Dati anagrafici: La gran parte degli intervistati appartiene alla fascia di età compresa fra i 30 e i 70 anni, con una leggera maggioranza per quella fra i 30 e i 50 anni. Meno rilevanti le opinioni della fascia di età giovanile (solo il 6,5%) e anziana (13%). Il genere è invece ripartito in modo paritario. La metà dei nuclei famigliari risulta costituita da una o due persone ed il paese appare in continua ed progressiva espansione, come si evince dalle risposte alla domanda da quanto vive a Carnago ; tra i motivi che hanno portato i cittadini a vivere a Carnago il principale è l essere originari del paese e in seconda battuta per la qualità della vita. In virtù di tali considerazioni la maggioranza dei cittadini non lavora o studia a Carnago ma vi trascorre il tempo libero, scegliendo decisamente la dimensione privata a discapito della vita comunitaria nei luoghi pubblici. b) Sezione 2 Muoversi a Carnago: questa sezione muove dai dati già menzionati nel precedente paragrafo, che emergono come caratterizzanti della attuale situazione sulla mobilità, ovvero il fatto che la maggior parte dei cittadini non lavora a Carnago (82%) e si muove in auto (88%) all'interno del paese. Dall'indagine più dettagliata sul tipo di mezzo impiegato per muoversi all'interno del paese risulta chiaro come l'automobile sia quello più utilizzato (quasi il 70%). In alternativa all'auto, la bicicletta viene impiegata poco, privilegiando la possibilità di muoversi a piedi (56%). Varese risulta il centro limitrofo di riferimento per le 4 L analisi completa dei questionari è riportata nel relativo allegato A1- Analisi dei questionari al Documento di Piano Relazione Piano dei Servizi - 17

18 diverse attività esterne a Carnago, seguono Gallarate, Tradate e Cassano Magnago. Il dato più interessante è la frequentazione per servizi a Tradate, probabilmente a causa del vicino ospedale, più facilmente accessibile rispetto a quello di Varese, oltre al polo scolastico e la stazione ferroviaria, offerta che incide in maniera decisiva sulla frequentazione del comune in oggetto. Relazione Piano dei Servizi - 18

19 Età degli intervistati 50 % <30 30\50 50\70 >70 Da quanti anni vive a Carnago? 40 % da più di 50 da 40 a 50 da 30 a 40 da 20 a 30 da 10 a 20 meno di 10 Perchè vive a Carnago? costa poco 4% è comodo 9% altro 24% si vive bene 27% originaria 36% Figura 3 Risultati di analisi dei questionari sezione 1 Dati anagrafici Relazione Piano dei Servizi - 19

20 Dove lavora? altro 82% Carnago 18% Che mezzo usa per spostarsi e con quale frequenza? % molto abbastanza poco nulla AUTO BICI PIEDI Figura 4 Risultati di analisi dei questionari sezione 2 Muoversi a Carnago Relazione Piano dei Servizi - 20

21 c) Sezione 3 Carnago ieri: la quota di cittadini che vive nel centro storico e nei fabbricati rurali supera il 40%, la restante parte della cittadinanza è insediata nella zona di recente fabbricazione. il giudizio sul centro storico è largamente propositivo: un'ampia percentuale di cittadini (circa il 60%) ritiene che sia una risorsa da sviluppare e comunque per un quarto degli intervistati è un luogo di appartenenza; meno del 20% identifica il centro storico come un luogo dove si vede disagio sociale. La risorsa che più si intravede nel centro storico è rivolta alla collettività, minoritaria è la quota di abitanti che lo interpreta come un agglomerato di edifici privati (36%): se le corti fossero pubbliche potrebbero essere presenti in parti eguali aree di piccolo artigianato, servizi pubblici e uffici o negozi. Anche nel caso si tratti di edifici privati dedicati alla residenza, le corti sembrano comunque avere un risvolto nella qualità della vita pubblica e sociale poiché il 57% ritiene che l'abitare sia una esperienza di socializzazione, mentre il 38% lo ritiene uno spazio privato chiuso in senso stretto e una esigua minoranza ne intravede uno spazio atto al parcheggio delle auto, rispetto ai parcheggi pubblici auspicati da più della metà dei cittadini intervistati o dai box interrati, soluzione per il 23% degli abitanti. d) Sezione 4 Carnago oggi: i pareri riguardo ciò che piace e ciò che non piace all interno dell offerta del territorio sono stati piuttosto variegati e difficilmente inquadrabili all interno di un discorso generale: piacciano alcuni elementi propri del paese quali la piazza, alcune vie o monumenti in particolare, l'ambiente naturale nelle immediate vicinanze e, infine, la tranquillità del luogo; mancanze vengono rilevate nei servizi in genere, nel verde in particolare, a conseguenza delle recenti opere di edificazione, nell efficienza de trasporti pubblici. Insufficiente per la stragrande maggioranza degli intervistati (77%) è l offerta commerciale di Carnago, per cui si auspicano, nell ordine, un centro commerciale, un supermercato, negozi più diffusi, più specializzati e presenti nel centro. Notevole valore è giustamente riconosciuto alle valenze del paesaggio, ovvero boschi, prati e campagna; sempre dal punto di vista paesaggistico sembrano meno apprezzati il centro storico e i rioni. Relazione Piano dei Servizi - 21

22 Dove abita? 60 % zona di recente costruzione centro storico fabbricati rurali 60 % Quale è il suo giudizio sul centro storico? risorsa da sviluppare luogo di appartenenza luogo dove si vede disagio sociale Se le corti fossero pubbliche, che funzione potrebbero avere? uffici e negozi 33% altro 5% servizi pubblici 26% aree di piccolo artigianato 36% Figura 5 Risultati di analisi dei questionari sezione 3 Carnago ieri Relazione Piano dei Servizi - 22

23 Cosa manca? 40 % centro commerciale supermercato negozi diffusi nel paese negozi specializzati negozi in centro Ritenete sufficiente l offerta commerciale a Carnago / Rovate? no 77% si 23% Quali sono gli elementi di valore del paesaggio di Carnago? 80 % boschi prati e campagna centro storico rioni altro Figura 6 Risultati di analisi dei questionari sezione 4 Carnago oggi Relazione Piano dei Servizi - 23

24 e) Sezione 5 Carnago domani: solo il 15% degli intervistati auspica un aumento della popolazione, la maggior parte (76%) vorrebbe che il numero restasse così come ora mentre una piccola parte desidererebbe un numero addirittura inferiore. Dal punto di vista delle attività produttive le più auspicate come prospettiva futura sono le attività artigianali e di piccola impresa, assieme a uffici/servizi, con il desiderio di poter offrire ai più giovani una opportunità lavorativa senza doversi obbligatoriamente allontanare dal paese. Le aree verdi rappresentano la dotazione più ambita, in virtù del loro ruolo di luoghi di aggregazione, mentre rimane in ombra la richiesta di servizi scolastici migliori e di impianti sportivi. Le reti della mobilità pedonale e ciclabile sono viste come essenziali ma al contempo non sembra che i cittadini di Carnago siano disposti a cedere sull'uso della macchina. Le proposte per il miglioramento Le risposte riguardo le attività da intraprendere per migliorare la cittadina trovano poco più di un centinaio di suggerimenti; e sono incentrate perlopiù al miglioramento dei servizi, da quelli sociali e sanitari, all urbanizzazione delle periferie, alla gestione del verde pubblico e dei servizi stradali e fognari, per concludere con il miglioramento del trasporto pubblico e con il recupero dell edificato già esistente a discapito delle opere di nuova urbanizzazione. f) Alle domande di carattere generale hanno risposto 104 persone, fornendo indicazioni che riguardano fondamentalmente due aspetti, uno dei quali di prioritaria importanza, ovvero la volontà da parte della cittadinanza di salvaguardare l'ambiente naturale, rappresentato da boschi, prati e campagna, auspicando un blocco delle urbanizzazioni che hanno già pesantemente inciso sul patrimonio verde dei dintorni. Si chiede poi che vengano conservati e salvaguardati elementi monumentali (chiese, corti, edifici rurali) che appartengono all'abitato e al centro storico di Carnago. Di ordine nettamente inferiore sono risultate le richieste di mantenimento di elementi culturali, quali possono essere le tradizioni, la tranquillità, l'immagine e ordine del paese; altre di carattere più pratico riguardano i trasporti, le scuole, l'arredo urbano e i servizi sociali. Sono poi stati segnalati problemi puntuali che riguardano: la rete fognaria; la mancanza della discarica; lo smaltimento dell'eternit in edifici storici; la vigilanza, soprattutto nelle ore notturne; i servizi scolastici per l'infanzia; i trasporti pubblici; la mancanza della rete adsl. Relazione Piano dei Servizi - 24

25 Per vivere meglio servono? 60 % spazi per passeggiare verde più accessibile luoghi di incontro scuole migliori impianti sportivi 10 0 Quale potrebbe essere la prospettiva produttiva futura? ricerca e innovazione 18% residenziale 11% turistica 6% uffici/servizi 18% altro 4% artigianale/piccola impresa 43% Se le corti fossero pubbliche, che funzione potrebbero avere? 70 % 60 marciapiedi piste ciclabili meno camion trasporto pubblico meno auto Figura 7 Risultati di analisi dei questionari sezione 5 Carnago domani Relazione Piano dei Servizi - 25

26 2.2 Il sistema della mobilità La maglia stradale portante (principale) a scala vasta che interessa Carnago è definita ad est dalla SS(SP) 233 Varesina; ad ovest dalla A8 (tratta Gallarate - Varese); a nord dalla tangenziale di Varese; a sud dalla Pedemontana. Si fa riferimento ad infrastrutture esistenti, in corso di potenziamento e in progetto, ma risulta evidente che le potenzialità di tale quadra, fondamentale della rete, sono fortemente migliorative della situazione attuale. In dettaglio, particolare attenzione meritano le previsioni della variante alla Varesina, nella estesa tratta dalla tangenziale di Varese, alla Pedemontana, fino alla tangenziale di Saronno; oltre che in termini di maggiore contiguità (spostamento del tracciato ad ovest), la creazione di tale itinerario rafforza sostanzialmente il lato orientale della quadra, facendo immaginare una futura redistribuzione dei flussi, rispetto alla attuale assoluta prevalenza dell asta autostradale (che in questa zona svolge anche funzione di distribuzione a scala sovracomunale). Ulteriori elementi che interessano ancora più da vicino sono gli interventi di collegamento della SP20, a nord sulla tangenziale di Varese, a sud, di innesto sulla SP12 e da qui fino alla SP22, ovvero alla Pedemontana; si verrebbe a creare così un asse intermedio, collegato alle aste principali del sistema, in grado di ulteriormente spostare le gravitazioni di medio e lungo raggio sul versante orientale. Pur consapevolmente valutando la distanza temporale di alcune previsioni, non si può affrontare correttamente la definizione delle infrastrutture viarie comunali senza valutarne attentamente le possibili ricadute soprattutto sui flussi est ovest che interesseranno il comune. L elemento fondamentale della maglia comunale è invece la SP20 con la sua biforcazione a Y rovesciata in località Solaro e l innesto con la SP20DIR. Le principali vie di distribuzione all interno del tessuto edilizio nella direzione est ovest sono via Lazzaretto via Kennedy via Montegrappa via Postcastello, mentre in direzione nord sud sono via Verdi via D. Alighieri via S. Bartolomeo, anche se non esiste molta chiarezza nella individuazione della gerarchia di rete. Con l apertura del nuovo tratto di via Pascoli fino alla via Garibaldi, si è cominciato a dare attuazione al PRG con il primo tratto di strada di arroccamento con funzione di alleggerimento del centro. Per quanto riguarda il trasporto su ferro, la stazione ferroviaria più vicina si trova nel comune di Albizzate a circa 3 km. Per il collegamento con Varese e Gallarate c è un servizio di autobus di linea (N.27 Varese Carnago Castelseprio con diramazioni) e il servizio delle FNM (linea H632 Varese Gallarate con fermata in via Pio XII e in via Roma a Carnago e in piazza San Borromeo a Rovate). Nell ambito del Programma Europeo Naturalità e Comunicazione nel Contado del Seprio, sono stati cartografati i percorsi ciclopedonali presenti nel territorio del Contado del Seprio. Relazione Piano dei Servizi - 26

27 Tra le tappe vi è anche il comune di Carnago: il sentiero parte da Caronno Varesino, percorre via Varese, passa per il nucleo storico rurale di Stribiana Superiore, attraversa Carnago in direzione sud percorrendo via Castiglioni e poi via Giovanni XXIII e arriva, attraversando il Rile, al cimitero. Da qui continua con un percorso sterrato, nel bosco e in leggera discesa che porta verso ovest, riattraversa il Rile e risale sul versante opposto della valletta creata dal torrente. Il percorso individuato prosegue poi attraverso campi fino ad arrivare alle Cascine di Carbonolo Superiore e di Carbonolo Inferiore e fin quasi ad arrivare a Milanello. Dal centro sportivo si sposta nuovamente verso il Rile (da est verso ovest); lo riattraversa e poi il sentiero rientra nel bosco, risale il versante verso la frazione di Rovate per poi proseguire in direzione est e, oltrepassato il torrente Tenore, verso l abitato di Castelseprio. Nel PTCP della provincia di Varese, viene individuata come tracciato di interesse paesaggistico la SP20DIR Del Tenore: questo percorso è riconosciuto, da testimonianze epistolari e dalla tradizione orale popolana, come il tracciato di un antica strada Romana che conduceva, con andamento quasi rettilineo, dal centro di Carnago sino all antico Castrum di Castelseprio. Lo schema strutturale e di circolazione è finalizzato alla individuazione di una traversa sud con i relativi interventi (anche di carattere sovracomunale) sui versanti est ed ovest. A est saranno necessari in sede di studio di fattibilità/progetto preliminare opportuni approfondimenti tecnici dei tracciati di attraversamento della Valle del Rile (studio di fattibilità) e innesto sulla viabilità di previsione provinciale in località Brianzola (a sud del cimitero). A ovest, nuove previsioni di strade di arroccamento in Comune di Solbiate Arno (zona Monte) fino all innesto sulla SP 20 (ovest). A supporto di questo schema essenziale (dorsale est e ovest con traversa sud) si indica la previsione complementare di una seconda traversa (di supporto) a nord, costituite dalla via Kennedy e da un nuovo tracciato perimetrale al confine di Caronno Varesino (evitando le strozzature di via Repubblica / Monte Grappa e di via Post Castello/ Monte Grappa) fino all innesto sulla via Terni e la SP 20 (est). Il sistema dei parcheggi viene mappato nella tavola PS.03. Già il PGTU aveva individuato l insufficienza dell offerta di parcheggi nel centro storico di Carnago e di Rovate. In tema di mobilità veicolare già nel Documento d Intenti, sono state individuate le seguenti indicazioni programmatiche: a) problema dell attraversamento. Si tratta di trovare soluzioni equilibrate tra esigenze viabilistiche (livello gerarchico e caratteristiche geometriche) e vincoli di carattere insediativo ed ambientale; sono pertanto da evitare i percorsi eccessivamente esterni con consumo di suolo e maggiore impatto, in favore di tracciati aderenti all abitato con spiccate caratteristiche di viale urbano (moderate velocità di progetto). L attraversamento della valle del Rile deve essere sottoposto ad un accurata valutazione ambientale; nel medio Relazione Piano dei Servizi - 27

28 periodo, tuttavia, il tema non è eludibile: la connessione ad est con la SP20 costituisce l unica alternativa all attraversamento del centro; b) gerarchia della rete. Si deve perseguire una maggiore chiarezza nella identificazione della gerarchia di rete, anche a livello di quartiere, con individuazione delle isole ambientali, vale a dire di aree residenziali potenzialmente assimilabili a Zone 30. In questo senso, la corretta attribuzione di livello gerarchico riguarda: - l asse Lazzaretto-Kennedy - l eventuale connessione con via Garibaldi - la viabilità di connessione tra via Pascoli e via Milanello; - le problematiche di via Dante Alighieri; - le problematiche di connessione al Cimitero; c) moderazione del traffico. In un centro urbano delle dimensioni di Carnago, le politiche di moderazione devono essere affrontate con realismo e flessibilità; non è opportuno creare esasperati vincoli amministrativi, quanto piuttosto migliorare qualitativamente le aree a pedonalità privilegiata (pavimentazioni) e procedere a limitazioni orarie o per particolari giorni della settimana; d) percorsi sicuri casa-scuola e ciclabilità. Questo tema, apparentemente secondario coinvolge un gran numero di utenti deboli (alunni ma anche anziani) ed è una delle chiavi per procedere ad una capillare riqualificazione delle urbanizzazioni primarie partendo dai problemi più concerti: barriere architettoniche, continuità dei percorsi e della segnaletica, manutenzione dei manufatti stradali e di arredo, illuminazione, ecc. Relazione Piano dei Servizi - 28

29 Figura 8 Rete sentieristica, programma Interreg IIIA Relazione Piano dei Servizi - 29

30 2.3 Il sistema dell istruzione L ordinamento scolastico vigente si articola, secondo la L. 28 marzo 2003, n. 53 (la cosiddetta legge Moratti ), in : - SCUOLA DELL INFANZIA (ex scuola materna): si rivolge a tutti i bambini italiani e stranieri che abbiano un'età compresa fra i 3 e i 5 anni. Ha durata triennale e non è obbligatoria. - PRIMO CICLO: - SCUOLA PRIMARIA (ex scuola elementare), della durata di cinque anni (dai 5/6 agli 11 anni); - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO (ex scuola media), della durata di tre anni (dagli 11 ai 14 anni). - SECONDO CICLO: - SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: Licei, Licei artistici e istituti d arte, Istituti tecnici e Istituti professionali 5 Per la prima infanzia, le tipologie di servizi sociali (secondo le disposizioni della Dgr 20588, 11 febbraio 2005) si articolano in: - NIDO (servizio diurno pubblico o privato che accoglie bambini dai 3 mesi ai 3 anni con capacità ricettiva dagli 11 ai 60 bambini); - MICRONIDO (servizio diurno pubblico o privato che accoglie bambini dai 3 mesi ai 3 anni con capacità ricettiva fino a 10 bambini); - CENTRO PRIMA INFANZIA (struttura similare all asilo nido che accoglie bambini da 0 a 3 anni con capacità ricettiva fino a 30 bambini); - NIDO FAMIGLIA (nido domiciliare che accoglie bambini da 0 a 3 anni svolto senza fini di lucro da famiglie utenti associate o da associazioni familiari). La legislazione insiste particolarmente sulle iniziative formative sui principali temi del contesto culturale contemporaneo e sulle iniziative didattiche di orientamento. Si tratta di veri e propri laboratori orientativi, svolti da docenti delle scuole superiori, inseriti nello stesso percorso didattico degli allievi. I laboratori orientativi possono essere connotati sulla trasversalità metodologica delle attività di ricerca, di indagine e di concreta realizzazione dei progetti. Si menzionano a proposito gli aspetti più significativi del Piano regionale di dimensionamento scolastico DPR 233/98, e ssmi: - l attribuzione della personalità giuridica e dell autonomia amministrativa a tutte le scuole e della dirigenza ai capi di Istituto; - la diversificazione dell offerta formativa delle scuole, 5 A partire dalle classi prime dell anno scolastico entrerà in vigore la nuova riforma della Scuola Secondaria Superiore Relazione Piano dei Servizi - 30

31 che può aprirsi anche a nuove utenze (formazione permanente), dotarsi di nuovi servizi, modificare i curricula; - la personalizzazione dei percorsi di apprendimento, introdotta con gli istituti del credito e del debito formativo ovvero con la rottura della storica unicità del gruppo di classe; - la diversificazione dei luoghi di apprendimento, con introduzione dei moduli orientativi, degli IFTS, (percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore), ecc.; - l impulso alla creazione di reti tra scuole e con altre agenzie territoriali, per la gestione non solo di iniziative ma anche di servizi consolidati in forma consortile (consorzi di erogazione di servizi, attività di formazione del personale, produzione di strumenti didattici). Secondo il DPR 275/99, si sono precisate anche le responsabilità istituzionali ai diversi gradi del governo locale: - il Comune, per quanto attiene all erogazione del servizio scolastico, ha il compito di definire i requisiti di qualità e le modalità di gestione delle scuole; - la Provincia, per la diffusione e l articolazione dei servizi formativi, nonché la determinazione delle professionalità necessarie allo sviluppo locale (formazione professionale e permanente); - la Regione definisce gli indirizzi generali di programmazione. Dunque, in linea generale, per l istituzione scuola, a fronte dell erogazione di un servizio obbligatorio ed essenziale, sono cresciute legittimazione e peso contrattuale nei confronti della pianificazione locale. Il sistema dei servizi per l istruzione presenti sul territorio di Carnago, oltre a strutture di nido e micro-nido, comprende i seguenti ordini di scuole (distretto scolastico n.6 Gallarate): scuola dell infanzia; scuola primaria; scuola secondaria di I grado Descrizione dell offerta La provincia di Varese, in fase di attuazione del DPR 233/98 (cosiddetto decreto Berlinguer), ha suddiviso il suo territorio in ambiti territoriali scolastici e, più precisamente: - in 17 ambiti le scuole del ciclo primario; - in 6 ambiti le scuole del ciclo secondario. Carnago è inserito nell ambito territoriale n.11 Cassano Magnago per quanto riguarda il ciclo primario e nell ambito territoriale n.4 Gallarate Somma Lombardo per quel che riguarda il ciclo Relazione Piano dei Servizi - 31

32 secondario; rientra poi nel distretto scolastico 6 n.6 Gallarate. 6 Distretto scolastico: parte in cui è suddiviso il territorio provinciale per funzionalità organizzativa, relativamente ai bacini di utenza scolastica (TU 297/94); ai distretti corrispondono tuttora consigli scolastici distrettuali, come organismi collegiali territoriali. Il DPR 233/99 prevede al loro posto organi locali da costituire a cura della Provincia in accordo con Comuni e Regione. I consigli distrettuali sono in fase di scioglimento. Le scuole della provincia di Varese sono dislocate in nove distretti costituiti come aggregati di comuni. Al distretto di Tradate appartengono anche tre comuni della provincia di Como (Carbonate, Locate Varesino e Mozzate), e al distretto di Saronno anche nove comuni della provincia di Como (Bregnano, Cirimido, Fenegrò, Limido Comasco, Lomazzo, Lurago Marinone, Rovellasca, Rovello Porro e Turate), quattro comuni della provincia di Monza e Brianza (Ceriano Laghetto, Cogliate, Lazzate e Misinto) e uno della provincia di Milano (Solaro). Relazione Piano dei Servizi - 32

33 Popolazione residente all per ambito ciclo primario (con dettaglio dei nati nel periodo 1996/2003, fonte Istat) Popolazione residente all per ambito ciclo secondario (con dettaglio dei nati nel periodo 1991/1995, fonte Istat) Figura 9 Dati statistici relativi agli ambiti territoriali scolastici n.11 (ciclo primario) e n.4 (ciclo secondario) Relazione Piano dei Servizi - 33

34 Popolazione residente all per distretto scolastico (con dettaglio dei nati nel periodo 1991/1995, fonte Istat) Figura 10 Popolazione residente nel distretto scolastico n.6 di Gallarate Relazione Piano dei Servizi - 34

35 2.3.2 Prima infanzia e infanzia Per la formazione delle sezioni esistenti di scuola dell infanzia, si da riferimento a quanto previsto dalle leggi (art. 4 comma 2 legge 444 del 18/3/68): il servizio dovrà essere assicurato normalmente ad un numero di alunni iscritti pari al massimo previsto salvo la presenza nella sezione di un disabile (fino a 25 bambini nella sezione). Il numero di posti attualmente offerto dall asilo nido comunale (45) è pari al 17% ca. del totale dei bambini residenti in età (262 abitanti in fascia d età 0-3 anni); mentre l'attuale offerta delle scuole dell infanzia è di 176 posti (e a partire dall a.s. 2008/2009 solo private) che coprono quasi il 61% del numero di bambini residenti in città nella fascia di età interessata (289 abitanti in fascia d età 3-6 anni). 1. NIDO COMUNALE SCATOLONE BLU, via Galliano 26 Localizzato a ridosso del centro storico di Carnago, è a tutti gli effetti una struttura a carattere sociale. Struttura di proprietà comunale dotata di un piano fuori terra, aperta dall aprile del 1980, ospita 45 bambini dai 3 mesi ai 3 anni. L apertura giornaliera è compresa tra le ore 7.30 e le ore 18.00, con la possibilità di frequenza tempo parziale (mattutino o pomeridiano) o tempo pieno. Si segnala la presenza di area verde attrezzata e di parcheggio pubblico collocato lungo la via Don Rocco Colombo. Mq tot. 1. Superficie totale area scolastica Superficie coperta Attrezzature sportive esterne - 4. Area verde/parcheggio SCUOLA DELL INFANZIA PARITARIA SOMMARUGA, via Monte Grappa 4 Localizzata in Carnago, a ridosso del centro storico e poco distante dall oratorio S. Giovanni Bosco, ha ottenuto il riconoscimento di scuola paritaria a partire dall a.s. 2008/2009 anche se l edificio rimane di proprietà comunale. L apertura giornaliera è compresa tra le ore 8.30 e le ore 16.30, con la possibilità di frequenza part-time mattutino. La scuola, gestita dalla Cooperativa sociale Età Insieme, garantisce un servizio di prescuola ( ) e doposcuola ( ). La scuola è dotata di palestra scolastica e mensa con cucina interna, che serve circa 130 pasti al giorno, di uno spazio verde esterno e di un parcheggio pubblico collocato lungo la via Sacco e Vanzetti. Relazione Piano dei Servizi - 35

36 La scuola è stata costruita a fine anni Sessanta ma nel 2008 è stata completamente ristrutturata e ampliata. Le dimensioni attuali sono: Mq tot. 1. Superficie totale area scolastica Superficie coperta Attrezzature sportive esterne - 4. Area verde/parcheggio SCUOLA DELL INFANZIA PARITARIA ROVATE (autorizzata dall a.s. 2000/2001), via S. Bartolomeo 32 Edificio a due piani di proprietà della parrocchia, localizzato nella frazione di Rovate: 1500 mq (di cui 300 coperti), ospita 40 bambini. Anno di costruzione: 1908 (1992 adeguamento impianti) Mq tot. 1. Superficie totale area scolastica Superficie coperta Attrezzature sportive esterne - 4. Area verde/parcheggio Primo ciclo Per quanto riguarda le strutture del primo ciclo di istruzione, il comune di Carnago fa riferimento, con il comune di Oggiona con Santo Stefano e Solbiate Arno, all Istituto Comprensivo Parziale E. Galvaligi SCUOLA PRIMARIA STATALE E. FERMI, via Roma 14 Si aggiunge all Istituto Comprensivo di Solbiate Arno nell a.s. 2001/2002 (staccandosi dalla Direzione Didattica di Albizzate). L edificio consta di due piani più un seminterrato di proprietà comunale: 6500 mq (di cui 2500 coperti). Una parte dell edificio è stata inaugurata nell'anno 1934 (non ad uso scolastico) ma è solo nel 1970 che l edificio viene adattato ad uso scolastico, con l aggiunta di aule didattiche e della palestra; nel 2005 l edificio è stato sottoposto a manutenzione straordinaria, intervento preceduto da ampliamento nel Nell anno 2008 sono stati realizzati due nuovi laboratori 7 L'Istituto Comprensivo, formatosi nell anno scolastico 2000/2001 comprende quattro plessi di Scuola Primaria situati nei comuni di Carnago, Oggiona con S. Stefano e Solbiate Arno oltre che la Scuola Secondaria di primo grado Consortile dei tre Comuni. La sede centrale dell Istituto è presso la Scuola Secondaria dove sono localizzati gli Uffici della Direzione e della Segreteria. Popolazione scolastica per l a.s. 2009/2010 (fonte POF): SCUOLA PRIMARIA: 678 alunni di cui: Carnago: 296 alunni, Oggiona: 93 alunni, Santo Stefano: 93 alunni, Solbiate Arno: 196 alunni, SCUOLA SECONDARIA: 328 alunni di cui: Carnago: 142 alunni, altri comuni: 186 alunni. Relazione Piano dei Servizi - 36

37 per attività didattiche (completi di servizi igienici e di spazi per depositi di materiale) con il recupero del sottotetto ed è stata effettuata sistemazione dell area verde esterna. La struttura scolastica è dotata di palestra (che nelle ore extrascolastiche viene utilizzata anche dalle associazioni sportive carnaghesi), di servizio mensa (attivo nelle giornate in cui è programmata anche l'attività pomeridiana, il servizio è appaltato alla ditta esterna specializzata CIR), di parcheggio auto interno (con circa 30 posti auto) e di un area verde esterna. L edificio può essere raggiunto con servizio di scuolabus fornito dall'amministrazione Comunale. Spazi Aule Mq tot. Mq/aula 1. Aula ordinaria ,35 52,02 2. Laboratorio 3 145,18 48,39 3. Palestra 1 435,00 435,00 4. Mensa 2 160,5 80,25 2. SCUOLA SECONDARIA CONSORTILE "E. GALVALIGI", Via per Carnago, 16 - Solbiate Arno Localizzata sul comune di Solbiate Arno, al confine con Carnago, l Istituto Comprensivo Scuola Media Statale E. GALVALIGI è stato costruito nell anno 1975 per volontà dei Comuni di Carnago, Oggiona con S. Stefano e Solbiate Arno, riunitisi nel Consorzio Intercomunale per i Servizi di Assistenza Scolastica. Il Consorzio fornisce alla Scuola Secondaria Consortile diversi servizi necessari al funzionamento didattico e gestionale: il servizio mensa e quello di trasporto per gli alunni, borse di studio per gli studenti e il supporto di specialisti esterni (psicologo, docenti di sostegno, dietologo, ). La struttura è dotata di una palestra (che si trova in un edificio separato dalla scuola ed è raggiungibile attraverso un tunnel soprelevato) con spogliatoi e infermeria, di una pista per l atletica leggera e di un'aula magna per convegni e conferenze; ospita inoltre gli uffici della Direzione e della Segreteria. Gli studenti residenti a Carnago nell a.s. 2008/2009 sono stati 142, pari al 43,3% del totale degli iscritti. La scuola è inoltre anche un Centro Accreditato per l ottenimento della patente europea di computer e vi vengono svolti corsi di formazione continua per insegnanti (progetto Poseidon). Spazi Aule Mq tot. Mq/aula 1. Aula ordinaria Aula informatica e altre 9 440,96 49,44 attività 3. Laboratorio Palestra 5. Mensa 1 377,00 377,00 6. Aula magna 1 109,00 109,00 Relazione Piano dei Servizi - 37

38 2.3.4 Secondo ciclo Non sono presenti nel Comune di Carnago strutture scolastiche secondarie superiori. Relazione Piano dei Servizi - 38

39 Spostamenti degli studenti delle scuole secondarie superiori (a.s. 2008/2009) 8 VERSO VERSO PROVENIENZA DESTINAZIONE TOT. SCUOLE STATALI SCUOLE PRIVATE CARNAGO VARESE BUSTO ARSIZIO CASSANO MAGNAGO GALLARATE GAZZADA SCHIANNO GORLA MINORE SARONNO SESTO CALENDE TRADATE TOT fonte dati: OPI Osservatorio Permanente sull'istruzione - Provincia di Varese Tipo di scuola secondaria di II grado statali e non frequentata nell' a.s. '08/'09 dagli studenti del comune di Carnago Legenda tipologia scuole: IPC Istituti Professionali per i Servizi Commerciali e Turistici IPIA Istituti Professionali per l'industria e l'artigianato ITC Istituti Tecnici Commerciali ITG Istituti Tecnici per Geometri ITI Istituti Tecnici Industriali ITPA Istituti Tecnici Periti Aziendali ITT Istituti Tecnici per il Turismo LAR Licei Artistici LCL Licei Classici LLI Licei Linguistici LSC Licei Scientifici (compresi Licei della Comunicazione) MAG SocioPsicoPedagogici / Licei Sc.Sociali (ex Magistrali) Figura 11 Dati relativi al pendolarismo degli studenti di Carnago 8 Le informazioni riportate si riferiscono esclusivamente a scuole della provincia di Varese, statali e legalmente riconosciute, considerando gli iscritti a corsi sia diurni sia serali. Relazione Piano dei Servizi - 39

40 AMBITO 11 CASSANO MAGNAGO TIPOLOGIA SEDE ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO A.S Scuola Infanzia Albizzate cap. ISTITUTO COMPRENSIVO CantoniGiorgio Scuola Infanzia Albizzate fr.valdarno ALBIZZATE S.P. Scuola Primaria Albizzate cap."dante Alighieri" VIA DANTE 7 Scuola Primaria Albizzate fr.valdarno ALBIZZATE Scuola Media Statale Albizzate Scuola Primaria Cairate - Bolladello "Don Milani" ISTITUTO COMPRENSIVO Barbarino Francesco Scuola Primaria Cairate cap."signoreli" CAIRATE SMS "Mayer" Scuola Media Statale Cairate "S.Mayer" VITTORIO VENETO CAIRATE Scuola Primaria Cassano Magango "Dante" ISTITUTO COMPRENSIVO Bosello Anselmo Pietro Scuola Primaria Cassano Magnago "Parini" CASSANO MAGNAGO S.P."Dante" Scuola Primaria Cassano Magnago "Rodari" VIA GALVANI 10 Scuola Media Statale Cassano Magnago "Orlandi" CASSANO MAGNAGO Scuola Infanzia Cassano Magnago ISTITUTO COMPRENSIVO Zaffanella Mario Scuola Primaria Cassano Magnago "Fermi" CASSANO MAGNAGO II S.P."Ferm i" Scuola Media Statale Cassano Magnago "Majno" VIA S.CATERINA CASSANO MAGNAGO Scuola Primaria Cavaria "Toti" ISTITUTO COMPRENSIVO BalariniGiovanni Scuola Primaria Jerago cap."manzoni" CAVARIA CON PREMEZZO SMS "E.Ferm i" Scuola Primaria Jerago fr.orago "Da Vinci" VIA FERMI 400 Scuola Media Statale Cavaria con Premezzo "Fermi" CAVARIA CON PREMEZZO Scuola Media Statale Jerago con Orago Scuola Primaria Solbiate Arno "A.Manzoni" ISTITUTO COMPRENSIVO Caenazzo Mara Scuola Primaria Oggiona "C.Battisti" SOLBIATE ARNO SMS "GALVALIGI" Scuola Primaria S.Stefano "Gen.Cantore" VIA PER CARNAGO 16 Scuola Primaria Carnago "E.Fermi" SOLBIATE ARNO Scuola Media Statale Solbiate Arno "E.Galvaligi" ISTITUTI DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALI per AMBITO CICLO SECONDARIO con dettaglio delle iscrizioni dall'a.s al 2010 Ambito 4 Gallarate e Somma Lombardo DENOMINAZIONE ISTITUTO COMUNE DIRIGENTE SCOLASTICO a.s LICEO SCIENTIFICO STATALE "L.DA VINCI" GALLARATE Prof.ssa Luisella Macchi con sezione aggregata di Liceo Classico "G.Pascoli" a.s a.s corsi diurni e serali ISCRIZIONI a.s a.s a.s a.s LICEO SCIENTIFICO "L. da Vinci" LICEO CLASSICO "G. Pascoli" Totale Istituto "L.DA VINCI" a.s I.T.C. - ITPA GADDA-ROSSELLI: GALLARATE Prof. Giovanni Ballarini ITC I.T.P.A.C.L.E Area Turistica - PERITO TURISTICO - Progetto ITER Totale Istituto "ITC-ITPA Gadda-Rosselli I.S.I.S. Gallarate - Istituto Statale Istruzione Superiore GALLARATE Ing. Antonello Scalamandrè I.T.I.S. Gallarate-I.T.G. Somma Lombardo - I.P.S.I.A. "A.Ponti" Gallarate I.T.I.S. Gallarate I.T.G. Somma Lombardo I.P.S.I.A. "Andrea Ponti" Totale "ISIS" di Gallarate I.P.S.S.C.T. "Giovanni Falcone" GALLARATE Prof.ssa Carmela Locatelli Totale Ambito Fonte dati: Settore Formazione Professionale e Istruzione, provincia di Varese Figura 12 Offerta scolastica comuni contermini Relazione Piano dei Servizi - 40

41 2.4 Il sistema del verde, sport e tempo libero La dotazione del verde nel Comune di Carnago presenta estese aree di grande valore paesaggistico esterne al nucleo urbano, aree agricole principali e aree urbane sistemate a verde e regolarmente soggette a manutenzione. Nei casi come quello del Comune di Carnago, la cui posizione è caratterizzata da un rapporto diretto anche molto sentito dai cittadini con la natura circostante, qui avvalorata dalla presenza del PLIS e dal corso del Rile, è difficile distinguere e definire il ruolo del verde urbano, tipicamente legato alla acquisizione delle aree a standard (dotazioni pubbliche). Per un verso si sarebbe tentati di minimizzare la loro importanza, proprio per le caratteristiche di pregio dell ambiente circostante, per altro, esse costituiscono comunque un riferimento per la vita di quartiere. Dunque, il territorio è stato tematizzato secondo due ambiti principali che si differenziano per caratteristiche morfologiche e d uso: - ambito agricolo e paesaggistico; - ambito urbano. In ambito urbano, viene introdotta una sottoclassificazione finalizzata a gerarchizzare le aree secondo specifiche vocazioni, e conseguentemente gli investimenti necessari Ambito agricolo, rete ecologica e paesaggio Il territorio di Carnago è sito in posizione molto particolare all interno della struttura geologica complessiva della Lombardia: dal punto di vista geologico e morfologico la zona risente di tutte e tre le unità geomorfologiche della regione a nord di Milano, ovvero l Alta Pianura Padana, l Area Collinare Morenica e le Prealpi Calcaree Varesine e Comasche, nonostante gli elementi più significativi siano rappresentati dalle prime due unità Il Comune si trova su un pianalto incuneato tra le valli dell'arno (a ovest) e dell'olona (a est) da cui emergono a scala locale alcuni dossi e rilievi, tra cui il dosso di Rovate, il rilievo di Villa Lotta e il rilievo del centro storico di Carnago (la Motta di San Rocco) e le incisioni vallive del torrente Riale, del torrente Rile e del torrente Tenore 9 (tutti con un andamento nord-sud). Oltre al capoluogo c è il nucleo di Rovate (comune a sé stante fino al 1928), che si trova al centro di un pianoro abbastanza esteso, sopraelevato rispetto al solco del Tenore verso nord e alla valletta del Rile verso ovest. 9 Il torrente Rile nasce nella parte meridionale del territorio comunale di Caronno Varesino, prosegue poi il suo verso sud, ed attraversa dapprima il territorio comunale di Carnago, in seguito, dopo aver costeggiato il centro sportivo Milanello, raggiunge il territorio di Cassano Magnago, nel quale termina il suo corso immettendosi in vasche di spogliamento. Il torrente Tenore nasce nel territorio del comune di Morazzone e si sviluppa prevalentemente lungo la direttrice nord-sud con andamento pressoché rettilineo, attraversando diversi comuni fino a raggiungere Cassano Magnago, dove termina il proprio corso in corrispondenza delle medesime vasche di spagliamento del Rile. Relazione Piano dei Servizi - 41

42 Figura 13 Modello di elevazione digitale (TIN), fonte elaborazione dati GIS Regione Lombardia Relazione Piano dei Servizi - 42

43 A. Ambito agricolo Il territorio di Carnago è caratterizzato dalla presenza di cascine, elementi che risultano sparsi sul territorio in formazioni prevalentemente puntuali con scarse e più che deboli concentrazioni riscontrabili a nord est del territorio, al margine con il perimetro del PLIS Rile-Tenore-Olona, (dove si succedono le cascine Valli e Quadrella, quasi sullo stesso asse, e poco più a ovest, raccolta attorno a piazza 6 Febbraio e a via Dante, la Cascina Solara), e in posizione quasi diametralmente opposta alla precedente serie con le Cascine Cattaneo e Cattaneo Inferiore, inserite in contesto prevalentemente residenziale. Al margine con il Comune di Caronno Varesino si collocano la Cascina Stribiana, complesso tra i più estesi presenti sul territorio e unica ad essere inclusa, per la quasi totalità, all interno del perimetro del PLIS, e la Cascina Borghetto, quasi all estremo nord-ovest dell ambito comunale; più a sud si trova la Cascina Colombera, in prossimità di uno dei lembi occidentali delle aree agricole individuate da PRG. Completano lo scenario la Cascina San Remigio, sullo stesso asse nord della cascina Stribiana, e le cascine Carbonolo Superiore e Carbonolo Inferiore, uniche presenze nella parte meridionale dell ambito comunale, questa ultima confinante con il perimetro del centro sportivo di Milanello. Migliore individuazione e più esaustiva trattazione, soprattutto in merito alle modalità di intervento previste nei nuclei di antica formazione rappresentati dalle suddette cascine, è riscontrabile nella tavola n. 02b del Piano delle Regole. Avvicinandosi al tema agricolo più strettamente produttivo si registrano attualmente attive sul territorio di Carnago N. 2 aziende agricole: - Azienda Agricola Cogo Giorgio, via Bregana: nei primi anni 70 la famiglia Cogo acquistò un ampio terreno adiacente a Villa Bregana dove tuttora sorge l azienda, e iniziò ad allevare alcuni vitelli da carne in una piccola stalla; grazie a recenti interventi di manutenzione e ricostruzione l azienda Cogo si presenta oggi ai visitatori con una nuova struttura per ca 75 capi. - Azienda Agricola Le Valli S. S., via Valli 22: azienda agricola nota per la produzione e vendita del Gorgonzola di Varese. Strumento imprescindibile per la lettura dello scenario agricolo è il PTCP della provincia di Varese, nello specifico approfondimento tematico sull agricoltura e relativa tavola allegata, che fornisce la definizione delle caratteristiche e delle modalità di intervento all interno della tipologia di aree agricole individuate sul territorio. Carnago si divide tra le Unità di Paesaggio 12 e (secondo la classificazione fatta dallo studio della Rete ecologica) e da PTCP vengono individuate 5 aree agricole principali: due definite aree agricole protettive a rischio per la dimensione, 10 Unità 12: situazione confusa in cui elementi antropici e naturali tendono a rimescolarsi, tendenza all antropizzazione e alla specializzazione; Unità 17: buona diversificazione degli elementi naturali che dominano l UdP. Ruolo secondario nella rete ecologica, in quanto semi isolata dalla rete. Gli ambienti naturali presenti acquisiscono quindi maggiore ruolo locale per il miglioramento della qualità ambientale degli ambienti antropici. Relazione Piano dei Servizi - 43

44 una in Unità 12 e una in Unità 17, due aree agricole residuali a buona valenza naturalistica (per agricoltura di nicchia), anch esse equamente suddivise tra le due Unità, e una sola area agricola residuale in Unità 12. Le caratteristiche delle aree agricole così individuate si esprimono in merito all estensione, al grado di compattezza e alla contiguità o meno con altri elementi naturaliformi (quali boschi, fasce boscate, siepi, corsi d acqua, ) situazione che si indica con la definizione di margine positivo ; con la definizione di margine negativo, al contrario e ovviamente, si individua una situazione di isolamento dell area in oggetto rispetto ad altre formazioni naturali. Nello specifico del Comune di Carnago, per le aree agricole protettive a rischio per la dimensione (contraddistinte in PTCP dalla sigla b.1 ) le caratteristiche rilevate sono piccola dimensione, compattezza e margine positivo, con un indicazione di intervento nella direzione del mantenimento della compattezza rilevata e dell incentivazione all agricoltura didattica a finalità naturalistica; le aree agricole residuali a buona valenza naturalistica (sigla c.3 ) presentano invece caratteri di margine positivo, piccola dimensione ma andamento frastagliato, per le quali si indirizza l intervento verso una direzione che favorisca l accorpamento fondiario e il cooperativismo. In ultima istanza, l area agricola residuale (sigla c.2 ) individuata si definisce piccola come la precedente ma all opposto compatta e, unico caso presente sul territorio, a margine negativo, ed è in questo senso che si indirizza l intervento all inserimento di parchi, orti urbani, impianti di fitodepurazione e aree umide e al mantenimento della compattezza. Di seguito si riporta una tabella riassuntiva dell estensione delle aree agricole principali individuate con il rispettivo codice di valutazione: Codice Ambito Agricolo Comune Area totale (ha) 12c Carnago 11,46 c3 12g Carnago 16,27 b1 12m Carnago 15,60 c2 17a Carnago 12,14 c3 17d Carnago 13,04 b1 Valutazione Nel complesso, il territorio di Carnago presenta, anche in considerazione della sua estensione, uno scenario agricolo piuttosto variato, e una disposizione delle aree agricole principali piuttosto trasversale e distribuita sull intero ambito comunale. Relazione Piano dei Servizi - 44

45 Figura 14 PTCP Provincia di Varese estratto Carta delle aree agricole principali Relazione Piano dei Servizi - 45

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O

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